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1 Convegno di Biodanza: Il rispetto è un diritto di tutti Milano, 28 Aprile 2016 *La Biodanza si struttura come una proposta educativa capace di rafforzare l identità, valorizzando le differenze e, allo stesso tempo, di fortificare il senso di appartenenza e i legami con gli altri. *Offre inoltre possibilità espressive a chi ha grosse difficoltà di comunicazione poiché utilizza canali innati quali il movimento e l espressione del corpo e della voce. Marcelo Mur marcelo.mur@biodanza.it *Le lezioni si svolgono in gruppo. Il gruppo comprende tutte le persone che presenziano alla lezione: operatori ed utenti. Il gruppo è un elemento fondamentale per permettere l espressione spontanea del proprio sentire e favorire l integrazione ritmica motoria affettiva, individuale e collettiva. *Gli esercizi sono strutturati in relazione al modello teorico della Biodanza (sviluppo ed espressione dei potenziali genetici), i cui elementi sono la musica (stimolo che porta ad esprimere un emozione integrata al movimento), il movimento (entrare in azione) e il vissuto ( qui e ora, con intensità emotiva). *Favorire e arricchire la qualità dei movimenti. *Innalzare il tono dell umore. *Rinforzare l identità. *Favorire la comunicazione affettiva in reciprocità, nel rispetto dell altro. *Promuovere l integrazione del gruppo. *Di questi cinque obiettivi prefissati, nei gruppi di persone con disabilità ho osservato minore efficacia nel favorire e arricchire la qualità dei movimenti, probabilmente dovuto alle marcate limitazioni motorie dei partecipanti. *Molto incoraggiante fu invece osservare la diminuzione, e in alcuni casi la scomparsa, di comportamenti comunicativi disfunzionali quali pizzicare, tirare i capelli, spingere, etc.

2 * Fare esperienza * Esprimersi nelle relazioni * Stimolare esperienze vissute a partire dalla gestalt musica movimento situazioni d incontro di gruppo * Intensificare la percezione di sé e dell altro, portatori ciascuno di un valore intrinseco * Promuovere il benessere individuale e nelle relazioni * Favorire e arricchire la qualità dei movimenti con esercizi ritmici, di espressività e danze con movimenti rallentati. * Innalzare il tono dell umore con giochi, danze a due, danze a tre, a quattro e di tutto il gruppo. * Rinforzare il senso d identità ( ) con danze al centro, per farsi vedere e per essere visti, riconosciuti e confermati attraverso la voce e l applauso. ( ) io ci sono, io sento piacere di essere, io sono diverso, io mi sento vivo per mezzo di te e con te. * Favorire la comunicazione affettiva in feedback, con interazioni più attente insieme a tutti i compagni e agli operatori realizzate mediante sguardi, contatti di mani, carezze, abbracci, e anche attraverso l incontro a due in cui ognuno poteva esprimere la propria forza ponendo limiti e dissentendo dell altro nel rispetto reciproco. * Promuovere l integrazione del gruppo totale, disabili e operatori, attraverso situazioni di incontro in reciprocità in cui ciascuno potesse accogliere ed essere accolto. * La metodologia di Biodanza si articola sull integrazione tra musica, movimento ed esperienze vissute. Dalla coerenza delle relazioni tra questi tre elementi dipende l efficacia del sistema Biodanza. * La musica utilizzata ha l obiettivo di favorire esperienze integranti e, quindi, viene scelta con cura attraverso criteri precisi: la coerenza tra il brano e i movimenti stimolati, il contenuto emozionale definito e intenso, il tema stabile e capace di esprimere uno stato d animo elevato. *Il movimento corporeo stimolato è naturale come camminare, saltellare, salutare, danzare in coppia e in cerchio, e realizzare gesti propri della specie come adorare, entrare in intimità con sé, prendersi cura della vita, proteggersi, protendersi verso l altro, dare, ricevere, chiedere, lavoro agricolo, ecc. La Biodanza promuove l integrazione tra movimento e cenestesia positiva (sensazione di benessere percepita qui e ora). Tutti possono trarre giovamento da questa attività, anche coloro con limitate capacità motorie, poiché favorisce la sensazione di sentirsi vivi per mezzo dell altro e con l altro. Per spostarsi e danzare insieme sono sufficienti una stretta di mano e uno scambio di sguardi: la musica e la poetica dell incontro amplificano l esperienza vissuta. Quando manca la capacità di spostarsi, il solo ascolto della musica porta giovamento.

3 * Esse si originano sia nell integrazione tra musica e movimento, sia nell incontro di gruppo, nel contatto e nella carezza. Per la persona diversamente abile l incontro, il contatto e la carezza sono possibilità immediate di sentirsi se stessa, di percepirsi rispettata, valorizzata, amata e accettata; di sentire il corpo come fonte di piacere e, al contempo, come potenziale di espressione creativa. *Riguardano le funzioni di attività e riposo. *Risvegliano sensazioni di energia e dinamismo. *Originano emozioni e sentimenti di allegria ed entusiasmo. Ho osservato tutte le diverse sfumature dall allegria serena all euforia. *Le proposte più coinvolgenti sono state quelle che invitavano al gioco. *Ho osservato difficoltà a danzare i ritmi molto veloci perché si affaticavano facilmente, mentre riuscivano bene con i movimenti lenti. *Riguardano l espressione di sé, in centro al cerchio offrendo la propria danza e vocalizzando il proprio nome. *Ho osservato con curiosità e sorpresa come un po per volta l apprensione dei partecipanti si stemperava nell entusiasmo di andare in centro a manifestare la propria unicità e diversità e a ricevere il riconoscimento attraverso gli applausi dei compagni del gruppo. *Riguardano la comunicazione con qualità sensibile, attenta, rispettosa, e con reciprocità. *Tali esperienze hanno migliorato la capacità di interazione. *Diversi partecipanti dopo le prime sessioni dimostravano il proprio entusiasmo di fronte allo scambio di abbracci e di carezze, esperienze che sono state apprezzate e richieste. * La Biodanza è un sistema d integrazione umana che si realizza attraverso il rinforzo delle capacità presenti e lo sviluppo delle potenzialità. La prima e più importante capacità stimolata e rinforzata è quella di sentire immediatamente la vita in sé e nel mondo circostante. Questo sistema d integrazione umana giova a tutti, indipendentemente dalle capacità motorie, psichiche o intellettuali. * Rinforzo dell apprendimento e sviluppo delle risorse: In Biodanza avviene un vero e proprio riapprendimento di funzioni basilari: quelle collegate al mondo delle emozioni. In esse troviamo l impulso a muoverci, ad agire, e il suo opposto complementare, a riposarci; l impulso a mostrarci e quello a mimetizzarci; l impulso gregario e quello a fare da soli, all autonomia.

4 * L operatore incarna gli impulsi che vuole stimolare e l apprendimento si rinforza per imitazione differita (Gallese, neuroni specchio). Il partecipante amplia il bagaglio di atti motori, potenziando anche le capacità emotive, cognitive e percettive. La scoperta dei n.s. ha permesso di convertire il modello lineare in bidirezionale di integrazione sensorio-motoria, in cui il movimento interagisce in un feedback dinamico e circolare con gli altri tre aspetti (emozione, cognizione, percezione). * Oltre all apprendimento per imitazione, anche la ripetizione e la qualità emozionale degli stimoli proposti in Biodanza funzionano da rinforzo positivo nell apprendimento. Questo favorisce la plasticità cerebrale e i cambiamenti comportamentali. Tuttavia va sottolineato che per stabilizzare i cambiamenti serve dare continuità alla partecipazione al corso settimanale di Biodanza. * La progressività nell offrire stimoli più intensi, operata secondo la sensibilità del conduttore e la sua osservazione dei partecipanti, ha il duplice scopo di mettere la persona disabile nelle condizioni di saper fare (limitandogli frustrazioni), e di ampliare lo sguardo degli operatori spostando la loro attenzione dal semplice bisogno al riconoscimento di abilità differenti. La sinergia tra ripetizione dello stimolo (specifici esercizi di movimento), imitazione (l operatore dimostra ogni proposta) e qualità emozionale degli stimoli (la musica e l altro) proposti con gradualità, permette che la situazione risulti conosciuta, prevedibile e rassicurante. In questo modo i partecipanti possono abbandonarsi alle proposte e osare ogni volta un po di più superando quando possibile, ciascuno nei propri tempi e modi, le proprie limitazioni. Si tratta di una modalità di curare che riconosce nel disabile il diritto a sviluppare le sue abilità quelle già presenti e visibili, e anche quelle residue e nascoste, per un incremento della qualità della sua vita. In tale modo, la cura si fa abilitante perché dialoga tra l effettività di ciò che si è e il margine di possibilità di trascendere la propria condizione e partire da essa. Tuttavia, affinché effettività e possibilità si manifestino, la cura abilitante deve riappropriarsi di quello sguardo che porta a incontrare davvero la persona e il suo mondo. La proposta è di guardare unendo il sentire; così lo sguardo si arricchisce in profondità e si amplia di sfumature. In questo modo si intensifica la presenza al mondo e alle persone e, al tempo stesso, si alimenta la possibilità di entrare adeguandosi al profilo del reale, in quanto si attende il suo manifestarsi senza imporre una forma.

5 * Intensificazione della percezione: essere un corpo vivo in connessione con il mondo: Il contatto proposto in Biodanza e le sensazioni tattili che ne derivano ha uno status privilegiato nel rinforzare la percezione di essere un corpo vivente, senziente, sensibile. Ciò significa uscire dalla concezione di un corpo oggetto. *Un gruppo di 12 persone adulte con disabilità mediograve di tipo cognitivo, fisico (due erano in carrozzella) e, in alcuni casi, anche psichico. *Tra le patologie conclamate erano rintracciabili sindrome di Down, autismo, epilessia. *Un altro gruppo di 10 persone giovani con disabilità media di tipo cognitivo, fisico e psichico. *Un altro gruppo di 10 persone adulte con disabilità media di tipo cognitivo, fisico e psichico. *Riconoscere alla disabilità modi altri di fare esperienza e di esprimersi nelle relazioni *Modi non convenzionali, come quello verbale, ma altrettanto efficaci se ci si pone in una posizione di ascolto e di rispetto *La relazione: la persona in condizione di bisogno ha la possibilità sia di essere accolta per riuscire a stabilire un rapporto di fiducia ed esprimere liberamente le proprie emozioni, sia di acquisire modalità interpersonali positive, di apprendere la capacità di sintonizzarsi con l altro e di poter riparare le modalità relazionali disfunzionali precedentemente acquisite. *Per raggiungere tale obiettivo non sempre il canale verbale è quello elettivo. *50 sessioni settimanali in totale, di mattina, della durata di un ora ciascuna. Durata dei corsi: 5 mesi, 3 mesi, 3 mesi, 3 mesi. *Nel corso dell attività sono stati sempre presenti gli educatori di riferimento insieme a qualche altro operatore e a volontari. *Durante il primo corso, 3 incontri con l intera equipe, su richiesta dei conduttori e in accordo con la coordinatrice. *52 sessioni settimanali in totale, di mattina e di pomeriggio, della durata di un ora ciascuna. Durata dei corsi: 4 mesi, 3 mesi, 6 mesi, 6 mesi. *Nel corso dell attività è stata sempre presente una educatrice di riferimento. *Dopo un primo colloquio con la educatrice di riferimento in cui mi ha descritto sinteticamente la condizione di ogni ragazzo/a, abbiamo mantenuto frequenti scambi verbali all inizio e/o alla fine di ogni sessione.

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