13. Agricoltura Introduzione

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1 13. Agricoltura Introduzione L agricoltura, che è l attività produttiva primaria dell essere umano, nella Provincia di Ancona occupa buona parte del territorio, ma impiega solo il 3% della popolazione attiva. 1 A questa percentuale così ridotta si è giunti dopo un rapido ed intenso abbandono delle campagne avvenuto negli ultimi quarant anni sia per l introduzione e la diffusione nel mondo agricolo di macchine per svolgere le operazioni di aratura, semina e raccolta sempre più potenti ed efficaci, con una conseguente minor necessità di manodopera, sia per il forte richiamo esercitato dall industria manifatturiera e meccanica. Nel 2002 il settore agricolo contribuiva per il 2% alla formazione del valore aggiunto della Provincia di Ancona, a livello regionale il valore percentuale era del 2,5%. 2 Le coltivazioni più diffuse e tipiche della Provincia sono quelle di cereali, più del 50% della superficie agricola utilizzata (SAU) 3, di barbabietola, aumentata notevolmente negli ultimi anni, e di piante industriali (sostanzialmente i girasoli). Le coltivazioni a seminativo coprono più dell 80% della SAU provinciale; la restante parte è equamente suddivisa fra prati e pascoli per l allevamento di ovini, caprini e bovini e le colture permanenti o arboree, cioè l insieme delle superfici coltivate a frutteti, uliveti e vigneti. L agricoltura attuale di tipo intensivo ha un forte impatto sull equilibrio degli ecosistemi naturali e sulla salute dell uomo. Infatti gli ausili alla produzione quali i concimi chimici (fertilizzanti) e i fitosanitari (diserbanti, insetticidi, anticrittogamici) sono responsabili di fenomeni di inquinamento locale e diffuso delle acque e dei suoli, e un loro uso eccessivo può provocare la presenza di sostanze nocive nei cibi con conseguenze per la salute dei consumatori; un altro rischio associato ai fitosanitari è quello della tossicità non selettiva 4 ; l uso dei mezzi meccanici poi può produrre effetti di compattazione, superficiale e profonda, dei suoli e/o favorire i processi erosivi. I fattori di pressione dell attività zootecnica, che nel tempo ha assunto connotati industriali, sono causati dall enorme produzione dei liquami da smaltire e dal degrado dei suoli dovuto all elevato numero di animali che pascolano su una superficie limitata (compromettendo la ricrescita del manto erboso). Il mondo rurale e l attività agricola in questi ultimi anni sono al centro di una profonda trasformazione strutturale e programmatica, favorita dai programmi di azione europei in campo ambientale (Quinto 1 Nelle rilevazioni trimestrali del 2003, l ISTAT stima nel settore agricolo il 3% degli occupati sul totale. 2 La media del valore aggiunto nel settore agricolo delle regioni del Centro Italia per il 2002 è pari all 1,8%; il dato medio nazionale è del 2,6%. Fonte dati Unioncamere-Istituto Tagliacarne ( Si confronti il capitolo Inquadramento geografico, demografico e socioeconomico, paragrafo Reddito disponibile e formazione valore aggiunto. 3 SAU: rappresenta la superficie effettivamente utilizzata per le coltivazioni propriamente agricole. E l insieme dei terreni a seminativo, orti, prati permanenti, pascoli, coltivazioni legnose agrarie e coltivazioni da frutto. 4 Tossicità non selettiva: questi veleni oltre a distruggere le specie dannose alle piante coltivate, uccidono anche molte specie utili per l equilibrio degli ecosistemi. Agricoltura 337 di 380

2 programma comunitario d azione ambientale e per uno sviluppo sostenibile, Risoluzione del Consiglio del 01/02/93 e Sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente, Decisione n. 1600/2002 CE del Parlamento Europeo e del Consiglio), che pongono come obbiettivi generali l uso sostenibile del territorio, la protezione della natura e della biodiversità, il mantenimento dei livelli di produttività. Questi obiettivi sono ribaditi anche dalle Comunicazione della CEE sulla protezione del suolo COM (2002) 179 e sulla revisione della Politica Agricola Comune (PAC) - COM (2002) Riferimenti normativi Provvedimenti europei I principali provvedimenti europei sull agricoltura sono: Il Regolamento CEE 2092 del 1991 relativo al metodo di produzione biologica Il Regolamento CEE 2078 del 1992 riguardante incentivi all adozione di metodi di produzione agricola ambientalmente compatibili Il regolamento CEE 2079/92 strumento per promuovere l ammodernamento nella conduzione aziendale e favorire il subentro di agricoltori in grado di migliorare la competitività delle aziende stesse Il Regolamento CEE 2080 del 1992 concernente aiuti alle misure forestali nel settore agricolo ed in particolare la conversione a bosco dei terreni coltivati I Regolamenti 2081 e 2082 del 1982 relativi alla definizione e protezione delle DOP, IPG, e attestazioni di specificità (denominazione di origine) che favorisce la valorizzazione dei prodotti tipici Il Regolamento CE 1257/99 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia (FEOGA) che modifica e abroga taluni regolamenti (l art. 55 abroga i regolamenti 2078, 2079 e 2080 del 1992) Reg. CE 1763/2001 nuove norme sull insediamento dei giovani agricoltori Normativa nazionale I principali riferimenti normativi nazionali relativi all agricoltura sono: L. 748/84 che disciplina l uso dei fertilizzanti L. 730/85 sull attività agrituristica L. 394/91 sulle aree protette che regolamenta anche le attività produttive agricole condotte all interno dei parchi D.Lgs. 194/95 attuazione della direttiva 91/414/CEE in materia di immissione in commercio di prodotti fitosanitari L.26/03 "Ratifica ed esecuzione dell'accordo istitutivo dell'organizzazione internazionale della vigna e del vino, con allegati e relativo atto finale, fatto a Parigi il 3 aprile 2001" L. 38/03 Disposizioni in materia di agricoltura che delega il Governo per la modernizzazione dei settori dell agricoltura, della pesca, dell acquacoltura, agroalimentare, dell alimentazione e delle foreste. Per quanto riguarda eventuali effetti derivanti dall'utilizzazione dei prodotti fitosanitari esiste un accordo (Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano - Accordo 8 maggio 2003) tra i Ministri della Salute, dell'ambiente e della Tutela del Territorio, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, per l'adozione dei Piani nazionali triennali di sorveglianza Agricoltura 338 di 380

3 sanitaria ed ambientale (G.U. n 121 del 27 Maggio 2003). L articolo 1 di tale accordo conviene di adottare i seguenti piani nazionali triennali: a) piano per il controllo e la valutazione di eventuali effetti derivanti dall'utilizzazione dei prodotti fitosanitari sulla salute degli operatori e della popolazione esposta a residui di sostanze attive dei prodotti fitosanitari negli alimenti, nelle bevande e nell ambiente; b) piano per il controllo e la valutazione di eventuali effetti derivanti dall'utilizzazione dei prodotti fitosanitari sui comparti ambientali vulnerabili; c) piano per il controllo e la valutazione di eventuali effetti dovuti alla presenza simultanea di residui di più sostanze attive nello stesso alimento o bevanda con particolare riferimento agli alimenti per la prima infanzia. I piani nazionali triennali sono attuati, con inizio dall'anno 2003, con specifici programmi di cui agli articoli 2, 3 e 4 del suddetto accordo. Per quanto riguarda la normativa a favore dei giovani agricoltori si ricordano: L.236/90 Promozione di nuove imprese giovanili di servizi nei territori ammessi ai Fondi Strutturali dell Unione Europea L.95/95 Intervento a sostegno dell imprenditorialità giovanile nelle aree depresse (ex L. 44/86); L. 135/97 Disposizioni urgenti per favorire l occupazione L. 448/98 Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo (art. 53) L. 441/98 Norme per la diffusione e la valorizzazione dell imprenditorialità giovanile in agricoltura che all art. 8 istituisce l Osservatorio per l Imprenditoria Giovanile in Agricoltura, con il compito di esaminare le problematiche relative all imprenditorialità giovanile in agricoltura e monitorare l attuazione della legge stessa. I primi quattro provvedimenti sono gestiti da Sviluppo Italia S.p.A 5 e nel 2000 sono stati riordinati in un unico testo del Decreto Legislativo 185/2000 Incentivi all autoimprenditorialità e all autoimpiego in attuazione dell art. 45, comma 1, legge 17 maggio 1999, n Normativa regionale I provvedimenti delle Marche relativamente all agricoltura sono: L.R. 26/89 che modifica la L.R. 21/77 concernente interventi straordinari in agricoltura L.R. 25/94 che modifica la L.R. 40/92 recante attuazione del Programma Operativo Plurifondo per lo sviluppo delle zone rurali nella Regione Marche (R. CE 2052/88, obiettivo 5b) L.R. 9/97 Istituzione dell'agenzia per i servizi nel settore agroalimentare delle Marche (ASSAM). Soppressione dell'ente di Sviluppo Agricolo delle Marche (ESAM). Istituzione delle consulta economica e della programmazione nel settore agroalimentare (CEPA). L.R. 56/97 riguardante gli aiuti per gli interventi ambientali in agricoltura L.R. 76/97 di disciplina dell agricoltura biologica L.R. 24/98 Disciplina organica dell esercizio delle funzioni amministrative in materia agro-alimentare, forestale, di caccia e pesca territoriale che individua i contenuti del piano regionale di settore e dei programmi obiettivo L.R. 27/99 sull agriturismo 5 Sviluppo Italia S.p.A: Società costituita e partecipata al 100% dal Ministero del Tesoro Agricoltura 339 di 380

4 L.R. 37/99 sulla disciplina dei servizi per lo sviluppo del sistema agroalimentare regionale L.R. 4/02 che modifica la L.R. 76/97 sulla disciplina dell agricoltura biologica L.R.23/03 Interventi per il sostegno dei sistemi di certificazione della qualità e della tracciabilità delle produzioni agricole ed agroalimentari L.R. 27/03 Interventi regionali nel settore della zootecnia Delibera Giunta Regionale (D.G.R) n 103/03 del 24/09/2003 Modifica del Piano di sviluppo rurale (PSR) della Regione Marche redatto ai sensi del Reg. (CE) 1257/1999 D.G.R. n del 13/10/2003 che integra i criteri e modalità di attuazione del Programma obiettivo triennale dei servizi di sviluppo del sistema agroalimentare Analisi dei dati Strutture delle aziende Per evidenziare il peso dell agricoltura sull economia provinciale in questo paragrafo vengono analizzate le caratteristiche dimensionali e strutturali delle aziende agricole, 6 considerando le aziende con terreno agrario 7 e quelle senza: le aziende che non hanno terreno agrario sono quelle zootecniche nelle quali si attua esclusivamente l'allevamento di bestiame. 8 Dalla Tabella 183 si può notare un calo nel 2000 del numero di aziende agricole per tutte le forme di conduzione considerate (fenomeno già evidente nel censimento del 1990 rispetto al 1982). 9 Il numero delle aziende agricole al 2000 era di (unità); rispetto al 1982 c è stata una diminuzione del 26% e rispetto al 1990 c è stata una diminuzione del 20,4%. Prendendo in considerazione la superficie media aziendale degli stessi anni si nota come ci sia stato un aumento: nel 1982 era di 8,07 ettari, nel 1990 di 8,47 ha e nel 2000 era di 9,53 ha. Questo può significare che piccole aziende sono state inglobate in aziende più grandi; analizzando il numero delle aziende in base alle classi di superficie totale 10 si nota come siano cresciute quelle con classe compresa tra ettari (+5,4% rispetto al 1990) e quelle con classe di 100 e oltre ettari (+22,7% rispetto al 1990). Nel 2000, come per i precedenti censimenti, prevalevano le aziende a conduzione diretta del coltivatore e, tra queste, quelle condotte con manodopera familiare. Per quanto riguarda il numero di addetti 11 nel settore agricolo della provincia di Ancona, negli anni c è stato un calo del 9,1%, mentre a livello regionale la diminuzione è stata del 7,3% (Tabella 184). 6 Azienda agricola: unità tecnico-economica costituita da terreni, anche in appezzamenti non contigui, in cui si attua la produzione agraria, forestale e zootecnica ad opera di un conduttore, cioè persona fisica, società od ente che ne sopporta il rischio sia da solo (conduttore coltivatore e conduttore con salariati e/o compartecipanti), sia in associazione ad un mezzadro o colono parziario 7 Terreno agrario: superficie dell'azienda destinata alla pratica delle varie colture o che potrebbe essere ad esse destinata mediante l'impiego di mezzi normalmente disponibili presso un'azienda agricola. 8 Altre aziende senza terreno agrario sono quelle che utilizzano terreni pascolativi appartenenti a comuni, ad altri enti pubblici o a privati senza che i terreni stessi si configurino come elementi costitutivi delle aziende stesse. 9 Fonte dei dati ISTAT, Quinto Censimento generale dell Agricoltura, Classi di superficie totale: suddivisioni della superficie totale che vanno da aree con meno di un ettaro fino a 100 ettari e oltre. Un ettaro è pari a metri quadrati. 11 Addetti in agricoltura: numero degli occupati (lavoratori) nel settore agricolo. Dati SISTAR su fonte InfoCamere. Sono stati considerati gli addetti dell attività economica A (Ateco 91): Agricoltura, caccia, silvicoltura. Per un Agricoltura 340 di 380

5 FORME DI CONDUZIONE AZIENDE AZIENDE AZIENDE Conduzione diretta del coltivatore Con solo manodopera familiare Con manodopera familiare prevalente Con manodopera extrafamiliare prevalente Conduzione con salariati Conduzione a colonia parziaria appoderata (mezzadria) Altra forma di conduzione 20-5 TOTALE Tabella Numero di aziende agricole suddivise per forme di conduzione negli ultimi censimenti, Fonte ISTAT Ancona Marche Tabella Numero di occupati in Provincia di Ancona e nelle Marche, Fonte SISTAR Per quanto riguarda l età dei lavoratori nelle aziende, l ISTAT classifica quella dei conduttori 12. Nella Tabella 185 è riportata la distinzione per classi di età dei conduttori (censimento 2000): su un totale di conduttori ( maschi e femmine) il 45,7% era costituito da persone che avevano 65 anni e più, il 14,2% era costituito da persone nella fascia di età anni, il 9,8% da persone di età compresa tra 55 e 59 anni, il 9,7% da persone di età tra i 50 e 54 anni e il 7,1% da persone nella fascia di età anni; la fascia di età al di sotto dei 35 anni costituiva appena il 6,2% del totale. Classi di Meno e oltre TOTALE M+F età di 20 ANCONA Tabella Classi di età dei conduttori che sono capi di azienda nella Provincia Anno 2000, Fonte ISTAT Il capo azienda è in genere il conduttore stesso, ma qualora quest ultimo abbia affidato la gestione dell'azienda ad altra persona, può essere, ad esempio, un membro della famiglia 13. confronto degli occupati nei settori dell industria e del terziario si rimanda al capitolo Inquadramento geografico, demografico e socioeconomico, paragrafo sull occupazione. 12 Conduttore d azienda: responsabile giuridico ed economico dell'azienda agricola; è il soggetto che ne assume la maggior parte dei rischi o che fornisce il maggior contributo alla gestione. 13 Per ciascuna azienda si considera capo azienda esclusivamente una persona. Se più persone partecipano alla gestione corrente e quotidiana dell'azienda, è considerato capo azienda quella che reca il maggior contributo alla gestione dell'azienda e, tra più persone, quella più avanzata in età. Agricoltura 341 di 380

6 La Tabella 186 evidenzia l età dei capi d azienda che non siano i conduttori: nel 2000 sul totale dei capi d azienda coniugi il 48% rientrava nella fascia di età di 65 anni e più, il 17,7% era costituito da persone di età compresa tra anni. Il continuo processo di invecchiamento della popolazione rurale è un fenomeno che si manifesta in Italia e in Europa da diversi anni, tant è che sono stati emanati Regolamenti comunitari sia per incentivare il prepensionamento degli agricoltori anziani (Reg. CEE 2079/92) 14 e sia per migliorare l efficienza delle strutture agricole (Reg. CE 950/97) prevedendo aiuti agli investimenti nelle aziende agricole 15 e misure a favore dei giovani agricoltori. 16 Capi di azienda Classi di età Coniuge Familiare Parente Altra persona Meno di e oltre TOTALE M+F Tabella Classi di età dei capi d azienda diversi dai conduttori nella Provincia - Anno 2000, Fonte ISTAT Nelle Marche, le azioni regionali a sostegno dell imprenditoria giovanile in agricoltura sono riconducibili agli interventi attivati dalla normativa comunitaria, ovvero il Reg. CE 950/97 (periodo 1994/1999) e il Piano di Sviluppo Rurale misura B per la programmazione Passando ad analizzare la consistenza delle aziende agricole in termini di capi di bestiame allevati, si può notare come nel 2000 nella Provincia di Ancona c erano aziende agricole zootecniche che costituivano il 57,1% del totale aziende (Tabella 187). Nel 1990 il rapporto tra aziende zootecniche rispetto al totale delle aziende agricole era pari al 70%, questo implica che c è stato un abbandono della pratica zootecnica. L allevamento più diffuso, secondo l ultimo censimento del 2000 era quello avicolo (con capi) praticato da aziende (94% sul totale delle aziende zootecniche); seguivano l allevamento dei conigli 14 Per approfondimenti si rimanda alla Sintesi del rapporto INEA, Insediamento e permanenza dei giovani in agricoltura, Pubblicazioni dell Osservatorio Politiche strutturali per l Agricoltura, pag Scopo degli investimenti: adeguare o diversificare la produzione, ridurre i costi di produzione, migliorare le condizioni di vita e il lavoro degli agricoltori, migliorare le condizioni igieniche e di benessere degli animali. Il Reg. CE 950/97 è stato abrogato dal successivo Reg. CE 1257/ Misure a favore dei giovani agricoltori: incentivazione all insediamento dei giovani con meno di 40 anni e la formazione professionale. 17 Il Piano di Sviluppo Rurale , redatto in base al Regolamento CE n del 1999 identifica tre priorità d'intervento: asse 1) miglioramento della competitività ed efficienza dei sistemi agricoli e agro-industriali; asse 2) tutela e valorizzazione del paesaggio rurale; asse 3) azioni di sostegno allo sviluppo rurale. Agricoltura 342 di 380

7 con una rilevanza di capi, praticato da aziende (71% sul totale delle aziende zootecniche), quello dei suini (31% delle aziende allevatrici sul totale), quello degli ovini (6% delle aziende), quello dei bovini praticato da 894 aziende pari al 10% delle aziende ed infine quello degli equini (2% delle aziende). Confrontando il numero dei capi allevati negli anni 2000, 1990, 1982 si nota come ci sia stata una diminuzione delle produzioni zootecniche nel territorio provinciale per tutte le tipologie ad eccezione dei conigli (che hanno avuto un incremento di capi nell ultimo anno). Capi di allevamento Aziende con allevamenti BOVINI E BUFALINI Vacche da latte OVINI Pecore CAPRINI Capre EQUINI SUINI Scrofe CONIGLI Fattrici (*) ALLEVAMENTI AVICOLI Polli da carne Galline da uova Altri avicoli Totale aziende con allevamenti (*) Fattrici: conigli utilizzati per la riproduzione Tabella Numero di capi allevati e numero di aziende zootecniche della Provincia di Ancona, Fonte ISTAT Gli allevamenti sono localizzati soprattutto nei comuni della zona collinare; il maggior numero di capi avicoli è allevato nel Comune di Cupramontana, che nel 2000 concentrava il 21% della produzione, ripartito su 239 aziende; seguiva il comune di Jesi con il 9,5% degli allevamenti avicoli ripartito su 453 aziende. Nel comune di Fabriano si trovava il maggior numero di aziende che allevavano avicoli (927 aziende), che costituivano l 11% del totale delle aziende zootecniche per questo settore, ma allevavano lo 0,7% dei capi avicoli; seguiva il comune di Senigallia con 565 aziende che allevavano l 1,3% dei capi avicoli. Per quanto riguarda l allevamento dei suini, il maggior numero di capi, (il 24% sul totale), si concentrava nel comune di Monte Roberto, ripartito su 32 aziende, seguivano i comuni di Camerata Picena (con 15 aziende) e Filottrano (con 151 aziende), che concentravano, ciascuna, il 14% dei capi. Agricoltura 343 di 380

8 Per quanto riguarda l allevamento dei bovini nel 2000 più del 10% dei capi allevati a livello provinciale è ripartito nei comuni di Jesi con 47 aziende che si occupavano di questo settore, Fabriano con 53 aziende e Serra de Conti con 21 aziende Estensione e tipo di colture Per avere indicazioni sull uso del suolo, da parte delle aziende agrarie, e sulle trasformazioni connesse all attività antropica, legate alle coltivazioni e alla produzione zootecnica, sono state analizzate l estensione ed i tipi di colture presenti sul territorio provinciale La superficie agricola totale (SAT) 19 a livello provinciale mostra una diminuzione confrontando i dati dei tre censimenti (Tabella 188): nell intervallo censuario la diminuzione era stata del 4% circa, mentre nell ultimo intervallo censuario la SAT è diminuita, in valore assoluto, di ettari, pari a meno 9,1%. A livello regionale la diminuzione, nello stesso intervallo di tempo ( ), è stata del 10,9%. 20 Seminativi Coltivazioni legnose agrarie Prati e pascoli Arboricoltura da legno Boschi Altro SAT Tabella Superficie aziendale secondo l utilizzazione dei terreni nel territorio provinciale, Fonte ISTAT La superficie agricola utilizzata (SAU) 21 nel 2000 era pari a ettari ed era distribuita sul territorio provinciale, in base alle zone altimetriche, per il 76% nella zona collinare e per il restante 24% nell area montana. Nel periodo la SAU era diminuita del 2,8%, mentre nel 2000 si è riscontrata una diminuzione del 5,4% rispetto al Quest ultimo valore percentuale comunque è inferiore rispetto alla perdita percentuale di SAU che si era verificata a livello regionale (-8,2%) negli stessi anni. Per quanto riguarda la ripartizione della superficie agricola in base alle utilizzazioni, si nota come ci sia stata diminuzione dei seminativi e la riduzione dei prati e pascoli: già nel periodo si erano verificate perdite rilevanti dei terreni agricoli utilizzati a seminativi (-25,3%), da relazionarsi alla trasformazione in altre colture, e diminuzioni delle superfici destinate a prati e pascoli (-50,7%) dovuti, presumibilmente, all introduzione di un nuovo tipo di alimentazione per il bestiame allevato e a fenomeni di abbandono delle aree montane Elaborazione dei dati ISTAT delle tavole 4.14 e 4.15, pp del 5 Censimento generale dell agricoltura 2000 (provincia Ancona). 19 SAT: rappresenta l insieme dei terreni di un azienda destinati a colture erbacee e/o arboree compresi i boschi e la superficie agraria non utilizzata posta all interno del perimetro dei terreni, che costituiscono l azienda stessa. 20 Per i dati regionali si è considerata la comunicazione ISTAT, 5 Censimento generale dell Agricoltura Presentazione dei dati definitivi. Marche (22 giugno 2002). 21 Per la definizione di SAU si rimanda alla nota Rapporto sullo stato dell ambiente della Provincia di Ancona, 2001, pag 233. Agricoltura 344 di 380

9 Seminativi Coltivazioni legnose agrarie Prati e pascoli SAU Tabella Superficie agricola utilizzata secondo l utilizzazione dei terreni nel territorio provinciale, Fonte ISTAT Nel 2000 la diminuzione dei seminativi rispetto al decennio precedente (Tabella 189), in termini assoluti, era di ettari e il tasso relativo della variazione era del 4,4%; la riduzione dei prati e pascoli in valore assoluto era di ettari che corrispondeva a -18,3%. Anche le coltivazioni legnose agrarie subivano una riduzione della superficie utilizzata pari al 4,8%. Comunque negli anni censuari la superficie agricola utilizzata è in aumento rispetto alla superficie agricola totale, come si può notare dal rapporto percentuale riportato in Tabella 190. SAU SAT SAU/SAT % , , ,13 Tabella Rapporto percentuale tra SAU e SAT nella Provincia di Ancona, Fonte ISTAT La Tabella 191 mostra le principali coltivazioni dei terreni a seminativo 23 ; nell ultimo intervallo censuario variazioni di rilievo riguardavano le foraggere la cui superficie è diminuita del 26,4% rispetto al 1990; le superfici destinate alla coltivazione della patata, diminuite del 42%. Riduzioni di terreno pari al 4,9% sono avvenute per i cereali e per le piante industriali; le ortive hanno subito una perdita di terreno pari al 28,3%. All opposto si nota l aumento delle superfici destinate alla coltivazione della barbabietola (+ 6,4% rispetto al 1990, nonostante la riduzione del 30% delle aziende) e ai fiori ornamentali (+4,1%). SEMINATIVI Cereali Patata Barbabietole Piante industriali Ortive Fiori ornamentali Foraggere Tabella Superficie agricola utilizzata per seminativi principali coltivazioni, Fonte ISTAT Per quanto riguarda le coltivazioni legnose agrarie (Tabella 192), negli anni dal 1982 al 2000, le maggiori variazioni, si sono riscontrate per la vite (-37,5% nell intervallo dei 18 anni considerati) e i fruttiferi (-11% nello stesso arco di tempo). La diminuzione della vite però non ha interessato le superfici destinate alla 23 Sono state riportate le stesse coltivazioni principali riportate nel precedente rapporto sullo stato dell ambiente della Provincia di Ancona (2001), per permettere un confronto temporale. Agricoltura 345 di 380

10 produzione dei vini di qualità (DOC e DOCG), le quali, al contrario, sono aumentate nell ultimo intervallo censuario del 15%, a fronte di una diminuzione del 10,4% delle aziende interessate. COLTIVAZIONI LEGNOSE AGRARIE Vite Olivo Fruttiferi Vivai Tabella Suddivisione dei terreni in base alle principali coltivazioni legnose in Provincia Ancona, Fonte ISTAT Fattori di pressione L uso di concimi minerali o fertilizzanti 24 nell agricoltura è causa di pressione sull ambiente in relazione alle modifiche apportate alla qualità del suolo e delle acque. La Tabella 193 riporta le vendite di fertilizzanti in Provincia negli anni La serie storica disponibile non è sufficiente per definire una tendenza, tuttavia dal 2000 al 2002 c è stata una diminuzione delle vendite del 13% sul totale, imputabile alla diminuzione dei diversi tipi di concime, ad eccezione dei fosfatici. I concimi minerali sono costituiti in misura prevalente da quelli di tipo azotato (che nel 2000 costituivano il 65% del totale venduto e nel 2002 il 57%), seguono i composti (che nel 2000 rappresentavano il 18% del totale venduto e nel 2002 il 21%) ed in misura minore i concimi fosfatici (16% del totale venduto nel 2000 e il 21% nel Tra le forme di azoto contenute nei concimi, la nitrica è quella di maggior pericolo per le acque perché molto solubile e scarsamente trattenuta nel terreno; l anidride fosforica presente nei concimi è responsabile per i fenomeni di eutrofizzazione. Ancona Azotati (t) Fosfatici (t) Potassici (t) Composti (t) Totale tonnellate , ,5 186, , , , ,8 174, , , , ,0 161, , ,5 Tabella Consumo di fertilizzanti nella Provincia, Fonte ISTAT Analizzando il quantitativo di fertilizzanti consumati nell anno 2000 e ripartito sulla superficie agricola utilizzata (Tabella 194) si notava la netta dominanza degli azotati a livello provinciale (0,280 t/ha), seguito dai fosfatici (0,069 t/ha); a livello regionale tali consumi sono stati in misura minore a livello regionale come si può vedere dalla Figura 120. Azotati Fosfatici Potassici Composti 24 Fertilizzanti: rappresentano un apporto artificiale di sostanze naturali o sintetiche, minerali od organiche idonee a fornire alle colture l'elemento o gli elementi chimici della fertilità a queste necessarie per lo svolgimento del loro ciclo produttivo e vegetativo. L ISTAT fornisce i dati sui consumi annuali dei fertilizzanti distribuiti per regione e provincia in base alle vendite, espressi in quintali (è stata effettuata la conversione in tonnellate: 10 quintali = 1 tonnellata). Agricoltura 346 di 380

11 (t/ha) (t/ha) (t/ha) (t/ha) Ancona 0,280 0,069 0,002 0,079 Marche 0,166 0,047 0,002 0,112 Tabella Quantitativo di fertilizzanti utilizzati nell anno 2000 per unità di SAU, Fonte ISTAT La complessiva tendenza alla riduzione dell uso di fertilizzanti, può essere spigata con la maggiore diffusione delle pratiche agricole a basso impatto ambientale, che hanno portato negli ultimi anni ad un aumento delle superfici coltivate biologicamente. Fertilizzanti per unità di SAU ,300 0,250 tonnellate/ha 0,200 0,150 0,100 0,050 Ancona Marche 0,000 Azotati Fosfatici Potassici Composti Figura Elementi fertilizzanti per unità di superficie agricola utilizzata, Fonte ISTAT Un altro fattore di pressione sull ambiente è costituito dai prodotti fitosanitari, 25 utilizzati per difendere le piante da attacchi parassitari; tra questi rientrano anche i diserbanti. La valutazione indiretta sul grado di contaminazione del suolo avviene attraverso la stima dei consumi di fitofarmaci derivanti dalla vendita di erbicidi, fungicidi, insetticidi ed altri disinfestanti in genere. 26 La Tabella 195 riporta i quantitativi annui di fitosanitari, distinti per categoria di sostanze attive, consumati nella Provincia di Ancona. Quantità in kg Fungicidi Insetticidi e acaricidi Erbicidi Totale (*) (*) Il totale comprende anche la categoria vari e biologici Tabella Quantità vendute di fitosanitari per categoria di sostanze attive in Provincia di Ancona, Fonte ISTAT 25 Generalmente i fitosanitari sono chiamati antiparassitari o fitofarmaci. Il DPR n. 290/01 a conferma di quanto stabilito dal D.Lgs n. 194/95 precisa il termine prodotti fitosanitari, in sostituzione di quelli utilizzati nella normativa precedente (come presidi sanitari, fitofarmaci, antiparassitari ) o altri di uso improprio come ad esempio i pesticidi. In questo nuovo termine sono inclusi sia gli ex presidi sanitari delle colture agrarie e sia i presidi medico-chirurgici utilizzati per il trattamento di piante ornamentali, fiori da balcone e da giardino domestico. 26 L ISTAT rileva i dati delle vendite annuali su indagini di mercato: i dati sono reperibili sia come formulati e sia come quantitativi di principio attivo (che adesso si chiamano sostanze attive ) distribuiti al consumo. Agricoltura 347 di 380

12 Nel 2002 sono stati distribuiti kg di prodotti fitosanitari, circa kg in più, in valore assoluto, rispetto al 1999 (l incremento in percentuale è stato del 72,5%). Analizzando la composizione dei principi attivi utilizzati nel 2002, si può notare la netta prevalenza dei composti fungicidi (che rappresentavano l 80% sul totale), seguita dagli erbicidi (17% sul totale); la quota degli insetticidi e acaricidi costituiva il 3% del totale. L analisi delle quantità di principi attivi per ettaro di superficie agricola utilizzata (SAU), evidenziava che nell anno 2000 a livello provinciale l utilizzo di tali sostanze è stato superiore rispetto alla media regionale (Tabella 196). Fungicidi (kg/ha) Insetticidi e acaricidi (kg/ha) Erbicidi (kg/ha) Vari (kg/ha) Totale (kg/ha) Ancona 3,45 0,32 1,10 0,06 4,92 Marche 2,95 0,31 0,65 0,04 3,94 Tabella Principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari per ettaro di SAU (kg/ha) nell anno 2000 La figura 8 mette a confronto la Provincia di Ancona e la regione Marche in termini di quantità di principi attivi per ettaro di SAU. Principi attivi nei prodotti fitosanitari per ettaro di SAU kg/sau 5,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0,00 FungicidiInsetticidi e acaricidi Erbicidi Vari Totale Ancona Marche Figura Principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari per ettaro di SAU, Fonte ISTAT Il quantitativo di principi attivi consumati nel 2000 per unità di SAU vedeva la netta predominanza dei fungicidi (3,45 kg/ha), seguita dagli erbicidi (1,10 kg/ha) Per diminuire l impatto sull ambiente causato dai diserbanti il Piano di sviluppo rurale pubblica, con aggiornamenti annuali, le Linee guida di difesa guidata ed integrata di diserbo relative al disciplinare per azioni finalizzate alla conduzione di terreni agricoli secondo tecniche a basso impatto ambientale sottomisura F1 e azioni finalizzate alla conduzione di terreni agricoli secondo tecniche dell agricoltura biologica sottomisura F2 (D.G.R. n. 505 del 08/04/2003 per l aggiornamento 2003) Agricoltura 348 di 380

13 Un altro fattore di pressione sull ambiente è il carico inquinante generato nella produzione zootecnica. L allevamento dei capi di bestiame infatti, soprattutto se di tipo intensivo, può rappresentare una fonte di inquinamento idrico e del suolo, a causa dei reflui prodotti. Il carico zootecnico (ovvero il carico inquinante) viene elaborato distinguendolo in carico organico potenziale 28, espresso in Abitanti Equivalenti (AE) e il carico trofico potenziale 29 espresso in kg/anno. Per il calcolo del carico zootecnico si è fatto riferimento ai coefficienti riportati nella Tabella 197. Carico organico (AE) Fosforo (P) Azoto (N) Capi Abitanti equivalenti/capo kg/capo/anno kg/capo/anno Bovini 8,16 7,4 54,8 Suini 1,95 3,8 11,3 Equini 8,08 8,7 62,0 Ovini 1,78 0,8 4,9 Caprini 1,78 0,8 4,9 Avicoli 0,20 0,17 0,48 Tabella Coefficienti di conversione specifici per il carico organico e per il carico trofico 30 Abitanti Equivalenti (AE) BOVINI E BUFALINI , , ,6 OVINI , , ,62 CAPRINI 3.337, , ,4 EQUINI 4.330, , ,2 SUINI , , ,2 ALLEVAMENTI AVICOLI , Carico organico AE , , ,02 Tabella Carico organico potenziale della zootecnia nella Provincia di Ancona Azoto (N) Fosforo (P) kg/anno kg/anno Capi di allevamento BOVINI E BUFALINI , , , , OVINI , , , , , ,2 CAPRINI 9.187, , , EQUINI , , SUINI , , , , ,8 ALLEVAMENTI AVICOLI , , , , , ,7 Carico trofico , , , , , ,7 28 Abitante Equivalente (AE): è convenzionalmente definito come la quantità di carico inquinante corrispondente a quella prodotta da un individuo nell arco di 24 ore per un anno; tale carico equivale a circa 60 grammi di B.O.D.5 (Domanda Biochimica di Ossigeno in 5 gg., misurata in g di O 2 ), dal Manuali e Linee Guida 17/2003 dell APAT, pag Carico trofico: è il carico di azoto e fosforo, stimato prendendo in considerazione la produzione annua, relativa alla zootecnia. 30 Fonte: CNR IRSA (quaderno 90,1991) ripreso in APAT, Manuali e Linee Guida 17/2003 pp Agricoltura 349 di 380

14 Rilascio acque 5% sul totale , , , , , ,885 Tabella Carico trofico potenziale della zootecnia nella Provincia di Ancona Analizzando i dati della Tabella 198 e della Tabella 199 si nota come il carico inquinante complessivo dovuto alla zootecnia, dal 1982 al 2000, nella Provincia di Ancona, si sia ridotto sia in termini di abitanti equivalenti che per quanto riguarda l'azoto ed il fosforo liberato. Il carico inquinante in Abitanti Equivalenti (AE) rapportato alla superficie territoriale provinciale 31 era, per il 2000, pari a 341 AE/kmq, mentre nel 1990 era pari a 470 AE/kmq. 32 Nel caso dell azoto liberato l intensità di carico nell ultimo anno era pari a 57 kg/kmq a fronte di un valore di 88 kg/kmq nel 1990 e, infine, per quanto riguarda il fosforo liberato, l incidenza sul territorio provinciale era di 16 kg/kmq, rapporto inferiore a quello del 1990 che era pari a 23 kg/kmq 33. Come ultimo fattore di pressione viene considerata l agricoltura intensiva, in quanto ad essa sono riconducibili, in genere, maggiori rischi di inquinamento, degradazione del suolo e perdita di biodiversità. In base ai dati dell ultimo censimento sull agricoltura, nel 2000, la superficie destinata all agricoltura intensiva 34 nella Provincia era pari ettari; facendo il rapporto percentuale tra questa superficie e la SAU provinciale si ottiene il valore di 91,45%: questo significa che su 100 ettari di SAU, 91 ettari erano destinati all agricoltura intensiva Agricoltura biologica La diffusione dei metodi dell'agricoltura ecocompatibile è stata stimolata dall'introduzione delle misure agroambientali di accompagnamento alla riforma della Politica Agricola Comunitaria (PAC) del 1992, i Regolamenti CEE 2078/92 e 2092/91 e successive modifiche e integrazioni, quali il Regolamento CE 1257/99. Il Consiglio Europeo, attraverso un sistema di incentivi finanziari, si è impegnato a limitare le forme di inquinamento agricolo dell'ambiente, a ridurre le produzioni ancora eccedentarie e contemporaneamente a valorizzare i contributi che l'attività agricola può dare alla salvaguardia delle risorse naturali nelle aree rurali, in particolare nelle zone a rischio ambientale. Per gli agricoltori che adottano metodi ecocompatibili, è stato istituito un regime di aiuti, finalizzati a compensare le perdite di reddito dovute alla riduzione delle rese e/o all aumento dei costi di produzione. 35 A livello regionale la legge che promuove la diffusione del metodo di produzione biologico dei prodotti agricoli, la trasformazione, la conservazione e la commercializzazione degli stessi è la L.R. n.76 del 29 dicembre Per la superficie territoriale provinciale si è considerato il valore di 1940 chilometri quadrati 32 I dati del 1990 sono quelli riportati nel precedente rapporto sullo stato dell ambiente della Provincia. 33 Questa riduzione del carico zootecnico, nell ultimo intervallo censuario, può essere l effetto della politica attuativa del Programma Pluriennale Zonale della regione Marche, che per il periodo , nella misura C1, prevedeva l estensivizzazione delle produzioni zootecniche e aveva come obbiettivo la riduzione della densità del carico zootecnico. 34 Superficie dei terreni utilizzati per l agricoltura intensiva: sono calcolati sommando le superfici destinate a seminativi e le superfici destinate alle coltivazioni legnose agrarie, a queste si sottraggono le superfici destinate ad agricoltura biologica; cfr ANPA, Atlante degli indicatori del suolo, 2001 (RTI CTN_SSC3/2001), pag Per ricevere i contributi i produttori devono impegnarsi, per un periodo di almeno cinque anni, al rispetto di determinati vincoli tecnici e produttivi e/o alla realizzazione o conservazione di particolari elementi paesaggistici all'interno della propria azienda. Agricoltura 350 di 380

15 Il settore biologico della provincia di Ancona ha coinvolto, nel 2003 complessivamente 305 aziende agricole, considerando tutti gli orientamenti produttivi: di queste 130 sono aziende con superficie in conversione a biologico. 36 Superficie Superficie Superficie in Superficie N.Totale aziende N.Totale aziende Anno totale Biologica conversione convenzionale con superficie biologica con superficie in conversione Tabella Numero di aziende agricole biologiche (tutti gli orientamenti produttivi) e relativa superficie biologica nella Provincia di Ancona, Fonte ASSAM Come si può notare dalla Tabella 200, dal 1998 al 2003 c è stata una crescita del numero totale delle aziende agricole pari al 51%, per l ultimo anno l incidenza maggiore è rappresentato dal numero di aziende con superficie in conversione. La Figura 122 riporta sotto forma di istogrammi il numero totale delle aziende. Per quanto riguarda il confronto tra le aziende agricole biologiche e quelle che praticano un agricoltura convenzionale, nel 2000 il rapporto percentuale era di 1,3%, ovvero su un totale di aziende, 139 erano biologiche. Aziende agricole biologiche Numero Anno Aziende con superficie in conversione Aziende con superficie biologica Figura Numero totale delle aziende agricole (tutti i tipi di orientamento) nella Provincia di Ancona Per quanto riguarda la superficie coltivata con metodi biologici, anch essa è in crescita (Tabella 200), come è mostrato nella Figura 123: dal 1998 al 2003 l incremento è stato del 43% I dati sull agricoltura biologica nella provincia provengono dall Agenzia dei servizi nel settore agroalimentare delle Marche (ASSAM), presso il quale è istituito l elenco regionale degli operatori dell agricoltura biologica (ai sensi dell art 8 del D.Lgs 220/1995). 37 Nella superficie biologica è stata anche inclusa quella in conversione. Agricoltura 351 di 380

16 Superficie biologica Ettari Superficie Biologica Superficie in conversione Anno Figura Superficie agricola biologica nella Provincia di Ancona La Figura 124 mostra la ripartizione della SAU provinciale nel 2000: su ettari di terreno utilizzato dall agricoltura convenzionale, il 2,6% era coltivato con metodi biologici. Ripartizione della SAU nel ,0% 0,6% 97,4% Superficie Biologica Superficie in conversione SAU provinciale Figura Ripartizione della superficie agricola utilizzata convenzionale e biologica nella Provincia Nel 2000 i terreni a riposo, soggetti a regimi di aiuto comunitari 38, rivestivano una superficie di 3.321,05 ettari, di questi 982,73 ettari si trovavano nella zona montana e i restanti 2.338,32 ettari nella zona collinare. Il rapporto percentuale tra questi terreni e la SAU era del 2,8%. 38 Dati ISTAT. Il regime di aiuti afferenti al set-aside (reg.ti 1094/88 e 1272/88) all inizio degli anni novanta miravano a contenere le produzioni agricole eccedentarie mediante la messa a riposo dei terreni coltivati. I risultati deludenti originati inizialmente da questo strumento hanno imposto alla CE una profonda revisione confluita nei Reg. CEE 2078/92 (setaside ambientale) e Reg. 2080/92 (set-aside forestale). Agricoltura 352 di 380

17 13.4. Scheda di sintesi degli indicatori Indicatore Superficie Agricola Totale Superficie Agricola Utilizzata Agricoltura intensiva Carico zootecnico Consumo di fertilizzanti Consumo di prodotti fitosanitari Agricoltura biologica Agricoltura biologica Addetti nelle aziende agricole Forma di conduzione delle aziende agricole Terreno a riposo Lavoratori nelle aziende agricole per classi di età Capi d'allevamento Tipo Disponibilità Fonte dei dati dei dati Stato Tendenza Paragrafo D D ISTAT - _ 0 D D ISTAT - _ 0 D ISTAT, - _ ASSAM D D ISTAT D D ISTAT _ D D ISTAT R D ASSAM - Errore. L'origine riferimento non è stata trovata. R D ASSAM D D SISTAR, INFOCAMERE D D ISTAT R D ISTAT ND ISTAT (Disponibile età capi di azienda) D D ISTAT Tabella Sintesi degli indicatori - tematica "Agricoltura" Agricoltura 353 di 380

18 D ND I Disponibilità dei dati Indicatori disponibili e di buona qualità Indicatori non disponibili Dati insufficienti per una valutazione compiuta Stato degli aspetti Tendenza degli aspetti ambientali ambientali Positivo Trend in miglioramento nel tempo Intermedio Trend stabile Negativo Trend in peggioramento nel tempo - Incerto/sconosciuto - Non applicabile/disponibile Tabella 202 Legenda Indicatore aggiunto, mancante o modificato Consumo di prodotti fitosanitari Agricoltura intensiva Lavoratori nelle aziende agricole per classi di età Motivazioni Quantitativi di prodotti fitosanitari utilizzati/sau invece di esprimere il rapporto in t/ha. Si è scelto kg/ha in quanto i dati ISTAT sul consumo dei prodotti fitosanitari sono espressi in chilogrammo; il rapporto calcolato è al 2000 perché si disponeva della SAU di questo anno (ripresa dal V Censimento dell agricoltura) La superficie dei terreni utilizzati per l agricoltura intensiva sono calcolati sommando le superfici destinate a seminativi e le superfici destinate alle coltivazioni legnose agrarie, a queste si sottraggono le superfici destinate ad agricoltura biologica. L indicatore è stato calcolato per il 2000, perché le superfici a seminativo e le superfici con coltivazioni legnose agrarie erano disponibili in quest anno. Per la non disponibilità dei dati per Lavoratori nelle aziende agricole per classi di età è stato considerato l indicatore età dei conduttori capi d azienda (aggiornato al 2000) Tabella Variazione agli indicatori rispetto a quelli approvati dal forum Agricoltura 354 di 380

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