Roberta Capello. Politecnico di Milano. Lezione alla scuola di formazione dell AiIG Bressanone, 11 settembre 2007

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1 Imprenditorialità tà e Territorio o Roberta Capello Politecnico di Milano Lezione alla scuola di formazione dell AiIG Bressanone, 11 settembre 2007

2 Fatti stilizzati L impresa sceglie la sua localizzazione come sceglie il mix di fattori produttivi o la tecnologia. Lo studio del ruolo dello spazio/territorio sulla produttività e innovatività delle imprese è fondamentale per comprendere a fondo la performance e il comportamento delle imprese stesse. L economia regionale si occupa di studiare le scelte localizzative delle imprese e il ruolo dello spazio sulla performance delle imprese.

3 Obiettivi della lezione La lezione intende presentare: le teorie che all interno dell economia regionale spiegano il ruolo dello spazio sul comportamento delle imprese; le teorie che all interno dell economia regionale le teorie che all interno dell economia regionale spiegano il ruolo del territorio sulla performance delle imprese.

4 Differenza tra spazio e territorio Spazio: distanza e barriera fisica i all attività ità produttiva (tipica definizione di spazio utilizzata nella teoria della localizzazione), o contenitore dello crescita (teorie della crescita regionale). Territorio: i elemento attivo dello sviluppo, una risorsa produttiva a sé stante (teorie dello sviluppo locale).

5 Teorie della localizzazione - Domanda e offerta puntiformi: Weber. - Offerta puntiforme, domanda spazialmente distribuita sul territorio. Aree di mercato: Lösch, Christaller. - Domanda puntiforme, offerta spazialmente distribuita sul territorio. Aree di produzione: von Thünen e Alonso.

6 Spazio e attività produttive Aree di mercato (Lösch, 1954, Hoover 1937): Date le scelte localizzative li delle imprese, le teorie della localizzazione identificano le aree di mercato nelle quali i produttori operano, ossia identificano la spartizione del mercato spaziale tra produttori. Aree di produzione (Von Thünen, 1826; Alonso, 1964): Data una certa localizzazione del mercato finale, le teorie della localizzazione identificano le cosiddette aree di produzione, ossia l allocazione di diverse porzioni del territorio tra produzioni alternative.

7 Aspetti analizzati dalla teoria della localizzazione La teoria della localizzazione li i mette in luce i fattori che influenzano: - la localizzazione li i delle singole attività; ità - l allocazione di diverse porzioni del territorio tra produzioni i alternative, ti - la spartizione di un mercato spaziale tra produttori, - la distribuzione spaziale delle attività. Caratteristiche: tipicamente microeconomica e con un approccio statico. ti

8 Il concetto di spazio nella teoria della localizzazione E un concetto puramente di distanza fisica, sintetizzabile ti in una variabile di costo di trasporto. Si interpretano così le regolarità delle variazioni di prezzi e di costi nello spazio e le conseguenze in termini di scelta localizzativa e di spartizione i del mercato tra le diverse imprese.

9 Aree di mercato: definizione p = p * + τd a) Funzioni di offerta e costi di trasporto uguali per i due produttori Prezzo di vendita p 2 p 1 * p τ a A c b B Distanza Area di mercato di A Area di mercato di B

10 Aree di mercato: risultati Lo spazio è una barriera alla concorrenza perfetta. I produttori agiscono da monopolisti all interno della loro area di mercato. Esiste la possibilità di discriminazione di prezzo Esiste la possibilità di discriminazione di prezzo all interno dell area di mercato.

11 Imprenditoralità, territorio e sviluppo regionale Negli anni 70: sviluppo regionale interpretato attraverso la presenza di piccole imprese. Obiettivo: spiegazione dei processi di sviluppo di aree locali. Sono teorie dello sviluppo, interessate a spiegare gli elementi tangibili e intangibili che costituiscono lo sviluppo. Caratteristiche: teorie tipicamente microeconomiche e micro-comportamentali. Superano l approccio delle teorie della crescita regionale a spazio uniforme-astratto.

12 Il concetto di spazio nella teoria dello sviluppo locale E uno spazio diversificato-relazionale: - diversificato perché permette l esistenza di polarità e sviluppo ineguale a livello regionale - relazionale perché le relazioni locali, stabili e relazionale perché le relazioni locali, stabili e durature, assumono un ruolo all interno del processo di sviluppo

13 Conseguenze della visione di spazio diversificato relazionale La teoria della localizzazione si sposa con quella dello sviluppo locale: - la concentrazione genera vantaggi localizzativi, che a loro volta creano sviluppo e attraggono nuove imprese, la cui presenza rafforza una volta di più i vantaggi dell agglomerazione. Lo spazio diviene TERRITORIO ossia assume un Lo spazio diviene TERRITORIO, ossia assume un ruolo attivo all interno dei processi di sviluppo economico.

14 Principali gruppi di teorie Teorie territoriali dello sviluppo regionale: - distretti industriali (dagli anni settanta in poi) - milieux innovateur (dagli anni ottanta in poi) - learning regions (dagli anni novanta in poi) - spatial spillovers (dagli anni novanta in poi)

15 Imprenditorialità, territorio ed efficienza statica: i distretti industriali Genesi della teoria: anni settanta quando nessuna teoria esistente era in grado di interpretare i fenomeni economici che allora avvenivano. Definizione di distretto: area di piccola impresa, altamente specializzata e caratterizzata da una elevata coesione sociale e culturale. Elemento distintivo della teoria: il territorio è fonte di esternalità, di vantaggi (non pagati dalle imprese), di economie di distretto che agiscono sulla loro produttività.

16 Tassonomia di economie di distretto (1) Condizioni Prossimità spaziale Prossimità sociale e culturale Concentrazione di piccole Specializzazione industriale genetiche (fonti) Vantaggi (effetti) imprese Riduzione dei costi di produzione Ridotti costi di trasporto beni intermedi Struttura di agenti locali Ricorso a manodopera esterna (lavoro a domicilio) Esternalizzazione fasi della produzione Flessibilità della produzione Disponibilità di manodopera specializzata Divisione interindustriale del lavoro Riduzione dei costi di transazione Incontro D/S di lavoro Ampio mercato locale a monte e a valle Reti di relazioni interpersonali Sistema di istituzioni e di regole condivise Codice di comportamento comune Senso di appartenenza Capacità di cooperazione esplicita tra attori Contratti informali Rapporti tra imprese elastici, non burocratizzati Conoscenze tecniche adeguate per la scelta dei fornitori

17 Tassonomia di economie di distretto (2) Condizioni genetiche (fonti) Vantaggi (effetti) (ff Prossimità spaziale Prossimità sociale e culturale Concentrazione di piccole imprese Specializzazione industriale Aumento di efficienza dei fattori produttivi Esistenza di una massa critica per servizi specializzati e infrastrutturali tt Ampio mercato input specializzati Cultura industriale diffusa Mobilità dell informazione tacita Know-how imprenditoriale i diffuso Flessibilità nella quantità e qualità degli input nel processo produttivo Servizi informativi rivolti ai settori di specializzazione Aumento della capacità innovativa (efficienza dinamica) Accumulazione localizzata di conoscenze Socializzazione del rischio associato all attività innovativa Accumulazione di conoscenze comuni Stimolo concorrenziale alla innovazione Accumulazione di conoscenze specifiche

18 Oltre le economie di distretto Indissolubile legame tra aspetti economici, territoriali e sociali; reciproco integrarsi di forme di cooperazione e di concorrenza; presenza di una struttura di governance, ossia di agenti locali e di istituzioni, a supporto del sistema di regolazione delle transazioni che agisce a salvaguardia del buon funzionamento del mercato comunitario.

19 Il mercato comunitario Il mercato comunitario è un governo delle transazioni intermedio tra il puro mercato e le comunità, in quanto le informazioni necessarie alle transazioni trovano riferimento sia nel sistema dei prezzi, sia in un codice di comportamento implicito, interiorizzato dai soggetti e socializzato.

20 Limiti della teoria dei distretti tendenza a trascurare del tutto gli elementi esogeni e oggettivi che accompagnano un sentiero di sviluppo; quadro teorico statico e descrittivismo ex-post dei fenomeni spaziali; eccessiva enfasi posta sul concetto di eccessiva enfasi posta sul concetto di specializzazione e di flessibilità.

21 Imprenditorialità, territorio ed efficienza dinamica Teoria del milieu innovateur (anni ottanta) Teoria degli spillover di conoscenza (anni novanta); Teoria delle learning regions (anni novanta). Il territorio è fonte di vantaggi dinamici e perciò come fonte di aumento dell efficienza dinamica e della capacità innovativa.

22 Teoria del milieu innovateur La teoria del milieu innovateur sostiene che la maggior capacità innovativa delle piccole imprese spazialmente concentrate e delle aree nella quali sono localizzate dipende: - dalle interazioni sociali, - dalle sinergie i interpersonali e azione collettiva tra attori locali, - o, in sintesi, i dalla prossimità i ità relazionale l particolarmente accentuata in alcune aree di piccola impresa dette milieux.

23 Le relazioni economico-sociali in un milieu Le relazioni economiche e sociali assumono nel milieu due diverse forme: relazioni informali - tra clienti e fornitori, tra attori pubblici e privati - che costituiscono il collante che costituisce il milieu; relazioni più formali, principalmente accordi di cooperazione trans-territoriali territoriali tra imprese, tra attori collettivi, tra istituzioni pubbliche, nel campo della sviluppo tecnologico, della formazione specialistica sul lavoro e dell offerta di infrastrutture e servizi specializzati.

24 I vantaggi delle relazioni informali Il capitale relazionale, inteso come l insieme di relazioni territorializzate fra i soggetti che operano in condizioni di prossimità geografica e sociale, è fonte di condizioni di vantaggio dinamico per le imprese nella forma di: processi di apprendimento collettivo; processi di riduzione di rischio e incertezza associati al processo innovativo; processi di coordinamento ex-ante di decisioni di routine e strategiche, grazie alla riduzione di costi di transazione.

25 Il ruolo del territorio nel processo di apprendimento I processi di accumulazione di conoscenze e di controllo del rischio associato all innovazione sono svolti nella grande impresa dai laboratori di R&S; la piccola impresa trova le stesse funzioni i in un territorio fortemente specializzato. I canali di diffusione territoriale della conoscenza sono: - stabili e duraturi contatti con fornitori e clienti locali; - turnover interno all area di forza lavoro qualificata; - spin-off d impresa locali.

26 I vantaggi delle relazioni formali Le relazioni più formali, principalmente accordi di cooperazione trans-territoriali tra imprese permettono: - il superamento dell isolamento e del lock-in; - di evitare la morte entropica grazie a nuova conoscenza proveniente dall esterno dell area.

27 Produttività del lavoro Un analisi in tre milieux italiani specializzati in alta tecnologia Produttivit à del capitale Produttività del lavoro Livello di spin-off locale Produttivit à del capitale Relazioni con imprese locali Mobilità del mercato del lavoro interno Relazioni con imprese esterne

28 Gli spillover di conoscenza La localizzazione concentrata genera rendimenti crescenti sull attività innovativa stessa: processi di fertilizzazione incrociata tra diversi attori, di interazione dinamica tra clienti e fornitori, di sinergie tra unità di ricerca e di produzione locale beneficiano del facile scambio di informazioni e di trasmissione della conoscenza tacita reso possibile da incontri faccia-a-faccia. Vicinanza spaziale a fonti di conoscenza genera una maggior capacità di innovazione.

29 Limiti alla teoria degli spillover di conoscenza Non si identificano i canali attraverso i quali la conoscenza si diffonde. Il territorio torna ad essere pura distanza, e perciò puro contenitore del fenomeno innovativo. La prossimità spaziale a una fonte di innovazione significa adozione.

30 Conclusioni Il territorio è fonte di vantaggi per l impresa. La performance statica e dinamica delle piccole imprese dipende anche dal contesto territoriale. Lo studio del ruolo del territorio sulla produttività e innovatività delle imprese è fondamentale per comprendere a fondo la dinamica delle imprese stesse.

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