ASPETTI FILOSOFICI E PSICOLOGICI DEL DOLORE. Dott.ssa Giulia Brolato Psicologia Ospedaliera ASL TO 4
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1 ASPETTI FILOSOFICI E PSICOLOGICI DEL DOLORE Dott.ssa Giulia Brolato Psicologia Ospedaliera ASL TO 4
2 Da sempre il dolore è stato oggetto di curiosità, superstizione, studio e terrore.
3 Considerato attorno alla metà del 600 come un male necessario che trova la sua causa nel peccato originale (Milton, Il Paradiso Perduto) con il 700 il dolore diventa oggetto di tentativi di spiegazione scientifica oltre che metafisica. Alla fine del 700 inizia la grande esplorazione anatomica dei sensi che proseguirà per tutto l 800: vengono scoperti i recettori ed i nervi specifici ed inizia a delinearsi più dettagliatamente l architettura del Sistema Nervoso Centrale e Periferico.
4 ASPETTI FILOSOFICI DEL DOLORE Fin dall antichità si è assistito a numerosi tentativi di dare al dolore un senso, fosse quello spirituale, punitivo o salvifico. Per molto tempo si è pensato che la malattia fosse causata dalla violazione di un tabù o di un ordine prestabilito, e che essa rivestisse perciò il carattere di una punizione, destinata a determinare il ristabilimento dell ordine leso. La filosofia greca concepisce il dolore come inscindibile dalla vita, per cui l uomo si fa eroe proprio nel dominio della sofferenza. Nella medicina cinese la malattia è conseguenza del non perdonarsi i peccati. La tradizione ebraico-cristiana concepisce il dolore come associato alla colpa.
5 Da quegli albori filosofici e medici, la ricerca scientifica ha compiuto enormi progressi: oggi i sentieri anatomici e fisiopatologici alla base del dolore sono ben conosciuti e ben studiati, il dolore non è più considerato oggetto di curiosità o di terrore
6 Il dolore E definito dall'associazione Internazionale per lo Studio del Dolore come un'esperienza spiacevole, sensoriale ed emotiva, associata ad un effettivo o potenziale danno tissutale o comunque descritta come tale. Il dolore è sempre un esperienza soggettiva. Ogni individuo apprende il significato di tale parola attraverso le esperienze correlate ad una lesione durante i primi anni di vita. Sicuramente si accompagna ad una componente somatica ma ha anche caratterespiacevole e perciò ad una carica emozionale.
7 RIFLESSIONI SU SOFFERENZA E DOLORE per U.GALIMBERTI LA SOFFERENZA ANCHE QUANDO NASCE DAL CORPO E SEMPRE UN ESPERIENZA PSICHICA, ED E UN FENOMENO ESCLUSIVAMENTE SOGGETTIVO: Persona che soffre nella sua unicità e irripetibilità La sofferenza è costitutiva della condizione umana come umana possibilità; è possibile che un esistenza si snodi e scorra al di fuori di ogni esperienza di malattia; ma non è possibile che a un esistenza umana sia sottratta l esperienza della sofferenza. Se la sofferenza è un esperienza comune a ciascuno di noi, le forme concrete con cui la sofferenza viene vissuta, nei suoi aspetti psicologici e nei suoi aspetti somato - psichici, cambiano in ciascuno di noi sulla scia delle nostre personali attitudini ad accettare e a elaborare l esperienza del dolore morale e della sofferenza.
8 Il senso della sofferenza non è facile da rintracciare: c è una sofferenza inevitabile e una sofferenza evitabile; c è una sofferenza che testimonia della grandezza, e della fragilità, della condizione umana, e c è una sofferenza che sfugge, o sembra sfuggire, a ogni significato e c è una sofferenza che è radicata nella condizione umana. La risonanza della sofferenza non è proporzionale all entità fisica del male. La partoriente in travaglio sopporta relativamente bene il dolore, in quanto lo soffre poco. Viceversa, minimi dolori scatenano sofferenze pesanti se caricati di significati distruttivi.
9 Dolore e sofferenza Il dolore è un esperienza, connotata soggettivamente dalla persona che la vive. Ognuno di noi ha una propria rappresentazione mentale del dolore che può corrispondere a immagini, pensieri, emozioni e sensazioni specifiche. La percezione del dolore è legata alla visione del mondo del soggetto, alla sua personalità,, al contesto storico-culturale culturale in cui egli è inserito: l ambiente l fornisce un codice di significati attraverso cui il fenomeno del dolore acquista il suo particolare senso. (Galimberti 2001) Il dolore,, come ferita del corpo, è influenzabile e curabile con la somministrazione di farmaci che ne possono smorzare, e spegnere, le risonanze soggettive, mentre la sofferenza non è sempre modificabile e non è sempre curabile
10 IL DOLORE OGGI Il sistema simbolico della cultura dominante ha come paradigmi quelli dell integrità e della funzionalità fisica e l assenza del dolore. Con il dominio della tecnica, il dolore viene separato dall esperienza quotidiana e delegato a persone specializzate. La malattia è sempre più considerata come conseguenza di processi biofisici alterati, che vanno riparati mediante l intervento umano. Negli ultimi trenta anni, all interno della cultura occidentale, si è assistito ad un continuo cambiamento circa i modelli di riferimento nell ambito della cura e dell assistenza, oggi si tende ad un approccio multiplo, di tipo bio-psico-sociale.
11 FAMILIARE Atteggiame nto che le persone hanno nei confronti del dolore FISICA (il dolore non è sempre collegabile alla quantità del tessuto danneggiato) DIMENSIONI COMPORTAMENTALE Comportamenti riflessi del dolore, interazioni con la famiglia AFFETTIVA Ansia,Paura rabbia depressione COGNITIVA Relativi alla personalità: convinzioni, immaginazione, attenzione 11
12 Si è soliti distinguere due forme di dolore: acuto o sintomo e cronico. Il dolore acuto che rappresenta un prezioso alleato dell uomo, segnalando un danno che si sta verificando nell organismo, è un dolore ad inizio recente e di durata limitata. Esso generalmente ha una correlazione identificabile con un danno del corpo o con una malattia. Il dolore cronico invece, è difficile da riconoscere e da credere, continua per periodi più lunghi di tempo, a volte anche nonostante la guarigione del danno originale. In questi casi è inutile (non ha funzione d allarme) e diventa dannoso per le sofferenze che causa al paziente, pertanto, deve essere affrontato ed adeguatamente trattato per garantire al paziente una migliore qualità di vita.
13 Il concetto di dolore totale (Saunders, 1967) dolore da cancro dolore non oncologico astenia/anoressia cachessia effetti collaterali delle terapie Componente fisica DOLORE TOTALE Componente psichica Componente sociale difficoltà burocratiche difficoltà di contatto con la struttura sanitaria dimissione dall ospedale non protetta da una adeguata rete di supporto perdita del lavoro difficoltà economiche perdita del proprio ruolo nella famiglia paura della malattia, delle terapie, dell ospedale preoccupazione per la famiglia isolamento sociale incertezza riguardo al futuro perdita del controllo del proprio corpo dipendenza e perdita della dignità alterazione dello schema corporeo paura del dolore paura della morte 13
14 Linguaggio del dolore Età Esperienze precedenti Vissuto di malattia Timore per gli interventi Personalità individuale Qualità della relazione con familiari e curanti Ambito spirituale 14
15 IL DOLORE CHE IL PAZIENTE NARRA NON COINCIDE ESATTAMENTE CON IL MALE CHE IL MEDICO CERCA (U.Galimberti, 1999) 15
16 Pertanto. La malattia, la sofferenza e il dolore sono vissuti soggettivi: il sanitario rileva la malattia, il paziente sente il dolore, due cose diverse Ogni paziente vive l'evento "malattia" e la sofferenza in modo diverso secondo la sua personalità (la stabilità dell'umore, l'uso dell'immaginazione e della fantasia nonché le capacità adattive di fronte agli eventi nuovi o negativi della vita), i suoi antecedenti evolutivi e le precedenti esperienze di vita (la malattia può far emergere alcuni disturbi della personalità, che in condizioni ambientali ottimali sarebbero rimasti silenti per lungo tempo) I pazienti arrivano in ospedale con il loro sintomo e con il loro disagio, ma anche con la loro storia, quella dell ultima settimana e quella della loro vita. 16
17 LA LIBERAZIONE DAL DOLORE La liberazione dal dolore è da considerarsi un diritto di ogni paziente e l accesso alla relativa terapia un mezzo per rispettare tale diritto OMS 1990 Perché intervenire e come intervenire devono essere dettate dalla singolare preziosità di ogni individuo : la sua volontà il suo credo la sua cultura i suoi vissuti
18 Approcciarsi con il paziente e i familiari è riconoscere che La malattia, la sofferenza e il dolore pervadono la vita, modificando la qualità delle relazioni, la forma degli affetti, il ritmo delle attività, la considerazione di sé. s Uno è sano quando il corpo se lo dimentica.. Se mi ammalo non coincido più col mio corpo E IMPORTANTE CONSIDERARE IL DOLORE ANCHE COME EVENTO SOCIALE la a Perdita di Ruolo Sociale amplia la sfera del dolore influendo sulla vita di altre persone, specie sulla Famiglia. 18
19 FAMILIARI I familiari sono sempre più coinvolti nella gestione del dolore dei pazienti con dolore assistiti a casa. Gli studi hanno dimostrato come i membri della famiglia abbiano lacune nella conoscenza del dolore o retaggi sul dolore e la sua gestione che possono avere un impatto negativo sul risultato del controllo del dolore 19
20 REAZIONI DEI MEMBRI DELLA FAMIGLIA ADATTAMENTO / DISADATTAMENTO DEL PAZIENTE 20
21 Cosmacini e Satolli in Lettera a un medico sulla cura degli uomini (2003) suggeriscono che la relazione è il cuore e la sostanza del rapporto di aiuto, richiesto dal malato e fornito dal curante, e consiste soprattutto in una comunicazione tra due esseri umani, uno dei quali, dopo aver ascoltato e compreso le richieste dell altro, fornisce le possibili risposte, mettendolo in condizione di poter scegliere consapevolmente la soluzione che preferisce adottare. IN QUESTI TERMINI RELAZIONE COME ATTO DI CURA 21
22 L ascolto e la comprensione delle narrazioni del paziente ci danno la possibilità di comprendere una realtà complessa, spesso non definibile solo nella prospettiva biomedica tradizionale.
23 Una buona modalità di gestione della comunicazione e della relazione permette di incontrare il paziente, di riconoscere il suo vissuto emotivo, individuando i la domanda di cui è portatore e creando un alleanza terapeutica volta ad aumentare il livello di compliance e la soddisfazione del paziente; inoltre, una buona modalità di gestione della comunicazione rivolge l attenzione l al sanitario, alla sua salute, alla sua organizzazione di appartenenza Comprendere il dolore presuppone ascolto, attenzione, attribuzione di valore all esperienza raccontata 23
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