Interventi di Ingegneria tradizionale: INTERVENTI (PARTE 2) 1

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Interventi di Ingegneria tradizionale: INTERVENTI (PARTE 2) 1"

Transcript

1 Interventi di Ingegneria tradizionale: interventi che provocano AUMENTO DELLA RESISTENZA AL TAGLIO INTERVENTI (PARTE 2) 1

2 Riduzione del contenuto d acqua e delle pressioni neutre La riduzione della presenza dell acqua conduce, in generale, ad un incremento delle condizioni di stabilità di un pendio (sia esso in terra o in ammasso roccioso) perchè la resistenza aumenta e l azione mobilitante si riduce. Negli ammassi rocciosi la pressione idrostatica all interno di profonde fratture sub-verticali di trazione genera spinte che inducono instabilità. La riduzione delle pressioni neutre può essere realizzata per mezzo di opportune opere di drenaggio e protezione. NOTA Attenzione ad effetti collaterali da conoscere e controllare: possibilità di innesco di movimenti dovuti al flusso transitorio di acqua (opere pre-esistenti sul pendio). INTERVENTI (PARTE 2) 2

3 Il drenaggio può essere di tipo superficiale con trincee drenanti ed in profondità mediante pozzi, gallerie, setti drenanti, fori sub-orizzontali. Le opere di drenaggio possono essere posizionate sia all esterno del corpo in movimento (in genere a monte del ciglio di distacco) sia al suo interno secondo disposizioni planimetriche opportune. Il funzionamento dei sistemi di dreni è diverso a seconda della permeabilità dei terreni interessati: nei terreni permeabili la portata smaltita dai dreni è elevata e, se risulta maggiore di quella di alimentazione della falda idrica si determina un progressivo abbassamento della falda. Se il terreno ha permeabilità bassa, la portata che affluisce ai dreni è limitata, ma l effetto stabilizzante che è dovuto alla diminuzione della pressione neutra, risulta comunque sensibile. INTERVENTI (PARTE 2) 3

4 Trincea drenante Ottima soluzione per la prevenzione e stabilizzazione di frane superficiali, il cui innesco è spesso indotto dall incremento di pressioni interstiziali, sia in relazione a innalzamenti di falda sia in relazione alla progressiva saturazione di strati parzialmente saturi. 1) Trincea drenante (soluzione tradizionale) La trincea scavata è riempita con un terreno a granulometria scelta, eventualmente avvolto in geotessile, con al fondo (di solito) uno o più tubi finestrati. E sistema di drenaggio a gravità. Lo scavo, da 1 ad alcuni m di profondità, è eseguito con ragno meccanico o escavatori cingolati. Le pareti sono rivestite da geotessile non tessuto ad azione fltrante. Sul fondo sono posati tubi microfessurati in PVC; lo scavo è riempito da materiale lapideo calibrato, con funzione drenante, ricoperto con geotessile e chiuso con materiale di risulta. INTERVENTI (PARTE 2) 4

5 Sono disposte sub-parallele alla linea di max pendenza e generalmente confluiscono in una trincea principale posta a valle ortogonalmente alle altre, con il compito di raccogliere ed allontanare l acqua. Frequente è anche il caso di trincee con funzione di fossi di guardia a monte della nicchia della potenziale frana, così come di sistemi di trincee disposte a spina di pesce nel corpo frana, in special modo nei casi di pendii con notevole acclività. Pinzani et al., 2008 Pellegrino et al., 2004 INTERVENTI (PARTE 2) 5

6 Nella zona di valle (dalla quale è necessario iniziare a realizzare le trincee) idonei pozzetti raccolgono le acque e le convogliano verso collettori di scarico. Dettaglio di pozzetto per raccolta acque drenate Stabilizzazione di un versante in frana mediante trincee drenanti, disposte con un interasse di 6 metri. In primo piano si osserva la canaletta rivestita con elementi in calcestruzzo che convoglia lo scarico dei dreni al di fuori dell area. La progettazione, e la realizzazione di tali opere devono essere fatte con estrema attenzione a causa delle conseguenze negative che le trincee possono avere sul precario equilibrio di un versante in frana. Particolare attenzione va posta nel controllare e mantenere efficienti gli scarichi delle acque a valle del tubo di scarico del dreno. INTERVENTI (PARTE 2) 6

7 Scelta del materiale di riempimento 1 Criterio di Permeabilità. Il dreno dev essere più permeabile del terreno naturale. 2 Criterio di Ritenzione. La distribuzione granulometrica deve impedire che le particelle più fini del terreno naturale possano infiltrarsi nei vuoti, provocandone l occlusione. 1 & 2 Terzaghi: D S 15 < 4 85 < D S Criterio di Stabilità. Particelle fini non devono muoversi liberamente attraverso i pori creati dalle particelle di dimensioni maggiori. 2 < D D 60 < 10 5 D= diametro dreno corrispondente al passante indicato dal pedice S= diametro terreno corrispondente al passante indicato dal pedice INTERVENTI (PARTE 2) 7

8 Nota: curva granulometrica e coeff. di uniformità INTERVENTI (PARTE 2) 8

9 NOTE: Poichè generalmente, all interfaccia tra il terreno naturale e quello di riempimento è posto un filtro in geotessile, il criterio di ritenzione è da riferire a quest ultimo. L utilizzo di terre a grana grossa molto permeabili (ghiaietto) permette di soddisfare il criterio di permeabilità. La sommità della trincea è completata con uno strato di argilla compattata, che impedisce l infiltrazione delle acque di ruscellamento: per tale strato si deve impedire la fessurazione per ritiro, adottando terre di bassa plasticità, inserendo eventualmente un telo in geotessile e ricoprendo con terra vegetale per il successivo inerbimento. I tubi finestrati di fondo dovranno avere aperture di dimensione caratteristica A (diametro o larghezza fessura) nel rispetto della seguente condizione: A< (0.5 1)D 85 INTERVENTI (PARTE 2) 9

10 Fasi realizzative (soluzione tradizionale) trasporto in sito dell inerte scavo posizionamento del geotessile NT come elemento filtro-separatore posa del tubo drenante riempimento con l inerte chiusura superiore dell inerte con il geotessile al fine di evitarne l intasamento posa dello strato superiore di terreno inerbimento trasporto in discarica del materiale scavato INTERVENTI (PARTE 2) 10

11 NOTA: inconvenienti della soluzione tradizionale scavo in coltre in frana e le mastranze devono operare nelle varie fasi esecutive entro di essa significativo movimento terra (trasporto materiale drenante e materiale scavato) può essere necessaria una canaletta di fondo in cls. 2)Trincea drenante (con elementi modulari preconfezionati) Soluzione con dreni pre-confezionati (con l impiego generalmente di geo-compositi o pannelli drenanti) che spesso vengono calati già assemblati nello scavo. Questo poi viene riempito con il terreno scavato. INTERVENTI (PARTE 2) 11

12 Fasi realizzative (soluzione con geocompositi) trasporto in sito geocomposito scavo posa del geocomposito con tubo già inserito riempimento con il terreno precedentemente scavato inerbimento. INTERVENTI (PARTE 2) 12

13 Trincea drenante (con elementi modulari preconfezionati) facilità e velocità posa in opera assenza terreno di risulta no trasporto materiale drenante canaletta in cls non necessaria Trincea drenante: soluzione con pannelli drenanti pre-assemblati Scelta geocomposito - permittività (funzione filtrante) - trasmissività (funzione drenante) - efficienza nel tempo (p.es. intasamento) Trincea drenante: soluzione con geocompositi pre-assemblati q NO SI INTERVENTI (PARTE 2) 13 t

14 SISTEMI TRINCEE DRENANTI: ASPETTI DEL DIMENSIONAMENTO In entrambe le soluzioni tipologiche, la funzionalità della trincea (intesa come elevata capacità drenante da mantenersi sostanzialmente costante nel tempo), deve essere garantita: essa dipende, oltre che dalla geometria del sistema di trincee, dalla corretta scelta dei materiali costituenti le stesse. Tale scelta è guidata dal soddisfacimento di alcuni criteri generali. Un sistema di trincee drenanti viene dimensionato in base a: Geometria e morfologia terreno. Modalità di esecuzione, in relazione a dimensioni dello scavo, elementi drenanti, pendenze. Condizioni di stabilità in atto e prefissato grado di sicurezza ricercato. APPROCCI EMPIRICI E SOLUZIONI BASATE SU IPOTESI SEMPLIFICATIVE INTERVENTI (PARTE 2) 14

15 SISTEMI TRINCEE DRENANTI: ASPETTI DEL DIMENSIONAMENTO Geometria per efficace funzionamento Lunghezza sezione trasversale Hutchinson, 1977 estendere tratto a monte per ~ (3 4)S INFATTI l influenza delle trincee si sviluppa completamente ad una distanza pari a circa 3.5 volte l interasse S tra le trincee, a partire dalla loro sezione iniziale INTERVENTI (PARTE 2) sezione longitudinale 15

16 HP: Pendio indefinito con moto di filtraz. staz. con flusso modimensionale parallelo al p.c. F S ( ) 2 τ f c' + γz u0 cos β tgφ' = = τ γz senβcosβ m Se lungo tutta la superficie di scorr. le pressioni interstiziali vengono ridotte ad un valore u < u 0 l incremento del fattore di sicurezza è: F F ( u = MAX 0 u) tgφ' τ m u0tgφ' = τ m ( u = 0) F F MAX ( u0 u) = u u=0 u 0 u max F max 0 0,5 1 1,5 2 tg φ' / tg β EFFICIENZA IDRAULICA E = rapporto tra la variazione delle pressioni interstiziali a seguito del drenaggio e la massima riduzione raggiungibile (nota è valore puntuale dipendente dal tempo): E ( ) ( 0 ) u u u0 u0 u = = = u u u max 0 0 E( t) ( ) 0 Coeff. Sicurezza Fs u ut ( ) ( ) 0 = = u0 Fmax F t = E( t) F F t max u=0 u=uo u=umax EFFICIENZA IDRAULICA MEDIA: INTERVENTI (PARTE 2) INCREMENTO DEL COEFF. DI SICUREZZA PER ANNULLAMENTO DELLE PRESSIONI INTERSTIALI NOTA Il valor medio va bene per caratterizzare ogni punto su tutta la sup di scorr. nel caso di pendio indefinito e riduzione costante delle pressioni interstiziali sulla superficie di scorrimento. 16 Burghignoli e Desideri, ; Di Maio et al., 1986; Desideri et al., )

17 E( t) ( ) u ut ( ) ( ) 0 = = u0 Fmax F t = E( t) F F t max LA VALUTAZIONE DELL INCREMENTO DEL COEFFICIENTE DI SICUREZZA DOVUTO ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA DI TRINCEE DRENANTI NECESSITA LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA IDRAULICO CHE PORTA AL CALCOLO DELL EFFICIENZA IDRAULICA MEDIA. Il problema della valutazione dell incremento del coefficiente di sicurezza dovuto all installazione di un sistema di trincee drenanti è stato affrontato da diversi Autori e le soluzioni si differenziano per: Ipotesi poste alla base della soluzione dell equazione che esprime il processo di consolidazione nel terreno; Condizioni al contorno iniziali e condizioni al contorno imposte dal sistema drenante Condizioni di saturazione del terreno all intorno della trincea Condizioni di flusso verso la trincea e più in generale, verso il sistema di trincee (flusso piano, tridimensionale) Geometria del problema INTERVENTI (PARTE 2) 17

18 Burghignoli e Desideri, ; Di Maio et al., 1986; Desideri et al., ) Schema geometrico di trincee drenanti e possibile condizione al contorno Trincee parallele secondo linea di max pendenza L>>S => analisi in condizioni piane in una sezione trasversale del pendio (in realtà processo di filtrazione è tridimensionale) Condizioni idrauliche iniziali idrostatiche (stesso risultato con flusso monodimensionale in direzione monte valle) Terreno omogeneo e isotropo (nei riguardi della permeabilità) soggetto a consolidazione indotta da processo di drenaggio k v =k H (ma per k v k H S * = S (k v /k H ) 0.5 ; es. k h =10 k v S * 0.3S) Differenti condizioni al contorno INTERVENTI (PARTE 2) 18

19 Burghignoli e Desideri, ; Di Maio et al., 1986; Desideri et al., ) Efficienza idraulica media a regime valutata per B/H 0 =0.16 (nel caso b. vedi fig prec) B ( B cm H m) H = = = 0 SIGNIFICATIVA INFLUENZA DI INTERASSE S E PROFONDITÀ H 0 NOTA Le variazioni di B/H 0 non influenzano la soluzione significativamente INTERVENTI (PARTE 2) 19

20 Burghignoli e Desideri, ; Di Maio et al., 1986; Desideri et al., ) Fattore Tempo (adimensionale) ( ; '; ν; ; ) T = f k E H t v SIGNIFICATIVA INFLUENZA DEL RAPPORTO S/H 0 es.: COLTRE: k v = m/s E =5000 kn/m 2 ν=0.25 H=3m SISTEMA DI TRINCEE H 0 =3m S=3m oppure 10m H/H 0 =1 T 90 =26 giorni (per S=3m) T 90 =4.5 mesi (per S=10m) 0 INTERVENTI (PARTE 2) (fattore tempo corrispondente al raggiungimento di un efficienza idraulica pari al 90% dell eff idraulica media a regime) 20

21 COMMENTI 1. Processo di filtrazione notevolmente complesso (aspetti idrologici, geologici, geotecnici) 2. Possibili condizioni di flusso tridimensionali 3. Soluzioni semplificate forniscono indicazioni progettuali utili e cautelative MA IPOTESI: PERMEABILITA TRINCEA (NO occlusione NO sovrappressioni) IMPORTANZA COMPORTAMENTO DEL FILTRO INTERVENTI (PARTE 2) 21

22 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE LE TRINCEE DRENANTI COSTITUISCONO UNA SOLUZIONE UTILE ED EFFICACE PER LA PREVENZIONE E LA STABILIZZAZIONE DI FRANE SUPERFICIALI. IN CONDIZIONI PARTICOLARMENTE IDONEE E CON OPPORTUNA DISTRIBUZIONE PLANIMETRICA SI INCREMENTA LA STABILITA DEL VERSANTE IN TEMPI RAPIDI. I METODI DI DIMENSIONAMENTO SONO SEMPLICI E AFFIDABILI. L INCREMENTO DEL FATTORE DI SICUREZZA NON E GENERALMENTE MOLTO ELEVATO: PUO ESSERE NECESSARIO ACCOPPIARE ALTRO INTERVENTO (e sistema monitoraggio pressioni interstiziali). I SISTEMI CON GEOSINTETICI SONO SEMPRE PIU UTILIZZATI. LA SCELTA E L UTILIZZO SONO BASATI SU CRITERI BEN DEFINITI CHE COSTITUISCONO CONDIZIONI NECESSARIE AFFINCHE UNA SOLUZIONE ESECUTIVA SEMPLICE SIA ANCHE EFFICACE NEL TEMPO. INTERVENTI (PARTE 2) 22

23 Nota (trincee drenanti): Serve ad indurre una variazione del regime di filtrazione, generando un flusso nella sua direzione. Importanza in fase progettuale di valutare attentamente l interasse tra i dreni; loro disposizione planimetrica e loro profondità. INTERVENTI (PARTE 2) 23

24 n = 1 A = 20m B = 1m D = 4m S = 19m S D = 19 4 = 4.75 x/s x h/d h 0,50 9,00 0,95 3,80 0,40 7,20 0,92 3,70 0,30 5,40 0,90 3,60 0,20 3,60 0,80 3,20 0,10 1,80 0,58 2,30 0,00 0,00 0,15 0,60 INTERVENTI (PARTE 2) 24

25 n = 1 A = 10m B = 1m D = 4m S = 9m S D = 9 4 = 2.25 x/s x h/d h 0,50 4,50 0,70 2,80 0,40 3,60 0,65 2,60 0,30 2,70 0,63 2,50 0,20 1,80 0,55 2,20 0,10 0,90 0,40 1,60 q = k N N f d h = ( ) 0,00 0,00 0,05 0,20 m s 2 = INTERVENTI (PARTE 2) 25 l s

26 Tubi drenanti I tubi drenanti sono spesso utilizzati per stabilizzare singole scarpate e fronti di scavo o per la stabilizzazione di movimenti franosi profondi che si verificano nelle zone più acclivi di pendii naturali. Nella configurazioni geometriche adottate più comunemente nelle applicazioni i dreni tubolari sono sub-orizzontali e vengono installati su uno o più livelli lungo sezioni trasversali al pendio. In queste condizioni il drenaggio è tridimensionale. Nota: ci si può ricondurre alle condizioni di moto piano, contenuto in una sezione longitudinale del pendio, quando i dreni sono installati ad un interasse sufficientemente ridotto da poter essere assimilati ad un piano drenante. MISURE DI ALTEZZA PIEZOMETRICA SUL PIANO DEI DRENI E SUL PIANO MEDIO MISURE DI ALTEZZA PIEZOMETRICA SULL ORTOGONALE AL PIANO DEI DRENI INTERVENTI (PARTE 2) 26

27 ESECUZIONE Perforazioni sub-orizzontali leggermente inclinate verso l alto (5-10 ), effettuate con le stesse tecniche di perforazione a rotazione usate per i sondaggi. Entro foro viene inserito tubo micro-fessurato (diam fori mm), generalmente provvisto di calza in geotessile non-tessuto con funzione filtrante (geotessile scelto in base a sua permittività). Nei pendii in rocce fessurate i dreni sono semplicemente costituiti da fori non sostenuti che esplicano un efficace funzione drenante per tempi lunghi, a meno che il materiale fino trasportato dall acqua non provochi l intasamento dei fori. NOTE: Sia in terra sia in roccia importanza di pulizia periodica dei fori con acqua oppure (laddove acqua provochi l erosione delle pareti del foro) con aria compressa. Importanza di monitoraggio press. neutre e della quantità dell acqua drenata. Stabilizzazione di una scarpata in frana mediante l'installazione di tubi drenanti in PVC. Si può osservare l'operazione preliminare di perforazione dei fori mediante macchine perforatrici. La maneggevolezza e la versatilità unita alla potenza di queste macchine, consente la realizzazione di questo sistema drenante nelle più svariate situazioni ambientali. INTERVENTI (PARTE 2) 27

28 Un sistema di dreni tubolari è costituito da un insieme di fori suborizzonatali di piccolo diametro; la pressione interna ai fori è quella atmosferica e l acqua drenata è allontanata per gravità in virtù delle modeste pendenze verso valle. Una diversa inclinazione dei dreni permette, in alcuni casi, di aumentare l efficacia del sistema drenante, ad es. l acqua nelle discontinuità di un ammasso roccioso può essere drenata più efficacemente se i dreni sono orientati in modo da intersecare il maggior numero di discontinuità. INTERVENTI (PARTE 2) 28

29 Costruzione di un pozzo drenante di grande diametro, in calcestruzzo armato. Al centro una macchina perforatrice per la realizzazione dei dreni sub-orizzontali. Sistema drenante profondo costituito da pozzi verticali di grande diametro, abbinati a dreni suborizzontali disposti a raggiera, posti su più livelli. I pozzi sono interconnessi tra loro per consentire lo scarico delle acque drenate per gravità. INTERVENTI (PARTE 2) 29

30 Schema di drenaggio profondo mediante la realizzazione pozzi di grande diametro, e di drenaggi suborizzontali a raggiera disposti su più livelli. NOTA: I tubi drenanti sono spesso utilizzati per stabilizzare movimenti franosi profondi spesso di tipo rotazionale (in quanto possono ridurre il regime delle pressioni interstiziali a profondità elevate). Drenaggio profondo realizzato con galleria drenante e reti di tubi drenanti. NOTE Le lunghezze più comunemente usate variano tra m (sono state anche realizzate dimensioni maggiori). Gli interassi più frequenti sono compresi tra 3 e 20m Spesso più livelli a diverse quote INTERVENTI (PARTE 2) 30

31 PROGETTAZIONE (condotta in generale empiricamente e per tentativi) consiste nella definizione della geometria del sistema di fori drenanti: ORIENTAMENTO FORI LUNGHEZZA FORI (n.b. andare oltre sup. di scorrimento potenziale più profonda) POSIZIONE FORI EFFICIENZA DI UN SISTEMA DI TUBI DRENANTI INTERVENTI (PARTE 2) 31

32 NOTA: Efficienza dipende da k dell acquifero da drenare (necessità di conoscere permeabilità per progettare). Efficienza non tanto legata a quantità di acqua drenata quanto al mantenimento nel tempo della capacità di drenare e nel caso di terreni fini di ridurre sovrappressioni interstiziali. Nei terreni a grana grossa il drenaggio efficiente permette il mantenimento del livello piezometrico alla quota prescelta. In generale efficienza aumenta: NOTA Al diminuire dell interasse tra i dreni. All aumentare del diametro e della lunghezza. Quanto minore è la quota di installazione e maggiore il numero di livelli drenanti. In analogia a trincee drenanti abachi: dei valori dell efficienza a regime in funzione dei parametri geometrici e della posizione del livello dei dreni rispetto al tratto da stabilizzare. Valori del fattore tempo T in funzione dei parametri geometrici. INTERVENTI (PARTE 2) 32

33 Incremento del fattore di sicurezza ( F) ottenuto, nelle condizioni finali, a seguito delll adozione di dreni suborizzontali rispetto alla condizione senza dreni (F 0 ): F/F 0 aumenta: Al diminuire dell interasse tra i dreni. Quanto minore è la quota di installazione. INTERVENTI (PARTE 2) 33

34 Hu = H F/F0 aumenta: Al diminuire dell interasse tra i dreni. All aumentare della lunghezza dei dreni. INTERVENTI (PARTE 2) 34

35 H u = H es.: Formazione stabile di base è a profondità tale da non influenzare le condizioni di stabilità del pendio (pendio TIPO A): F F 0 = 0.25 abaco L H = 2 S = 2H Formazione stabile di base passante per il piede del pendio (pendio TIPO B): F F 0 = 0.25 abaco L H = 1 S = 1.5H INTERVENTI (PARTE 2) 35

36 Nota: Per verificare stabilità dopo intervento occorre definire posizione della falda dopo che intervento di drenaggio raggiunge condizione di regime. MISURE DI ALTEZZA PIEZOMETRICA SUL PIANO DEI DRENI E SUL PIANO MEDIO Da studi in merito emerge: In generale la depressione della falda rispetto alla sua posizione originaria, sembra non coinvolgere l intera lunghezza del tubo di drenaggio. Supporre quindi un abbassamento di falda risultante dal funzionamento del drenaggio per la sua intera lunghezza può portare ad una sovrastima della depressione piezometrica. Al diminuire della spaziatura dei dreni, l efficienza del sistema aumenta. MISURE DI ALTEZZA PIEZOMETRICA SUL PIANO DEI DRENI INTERVENTI (PARTE 2) 36

37 Gallerie e Pozzi drenanti I pozzi e le gallerie drenanti sono sistemi di drenaggio di grande efficacia, ma anche di notevole onere. Si osserva tuttavia che le cortine di pozzi drenanti sono, a volte, l'unico intervento effettivamente in grado, mediante l'abbattimento della falda, di stabilizzare un pendio. Ciò in particolare quando i volumi in gioco e conseguentemente le forze che dovrebbero realizzare l'equilibrio sono di entità tale da far escludere, nella sostanza, gli interventi capaci di fornire dette forze. GALLERIE DRENANTI: POZZI DRENANTI: INTERVENTI (PARTE 2) 37

38 Pozzo drenante Molto onerosi da punto di vista: 1.Progettuale 2.Esecutivo Molto efficaci ma molto costosi Usati per stabilizzare grandi ammassi in frana Notevole captazione di acqua La superficie drenante è costituta dal mantello del pozzo Spesso si dipartono tubi drenanti Diametro da 120 cm a 150cm (con dimensione maggiore anche funzione portante) Impiegati in sabbie, ghiaie e strati rocciosi INTERVENTI (PARTE 2) 38

39 Il progetto di un sistema di drenaggio è basato sulla analisi della rete di filtrazione all'interno del pendio, ed il buon esito dell'intervento è funzione dell'accuratezza delle conoscenze acquisite. L'impianto drenante deve risultare adeguatamente dimensionato per far fronte alle periodiche ricariche della falda ed in funzione dell'entità di riduzione del livello (che si desidera realizzare), correlata all'ottenimento del grado di stabilità che si vuole raggiungere. La potenzialità acquifera del singolo pozzo drenante può essere stimata utilizzando le formule classiche dell'idraulica del sottosuolo. INTERVENTI (PARTE 2) 39

40 Pozzo totalmente penetrante in una falda freatica: Ipotesi: Moto acqua stazionario Flusso radiale verso pozzo, moto orizzontale k noto Q = π k h 2 0 ln h R r r w 2 w R = raggio di influenza del pozzo R = da 10m (limi sabbiosi) a 1000m (ghiaie) INTERVENTI (PARTE 2) 40

41 Pozzo totalmente penetrante in una falda artesiana: Ipotesi: Moto acqua stazionario Moto confinato tra due strati (moto orizzontale) k noto Q ( h h ) 0 = 2πkb R ln r w w R = raggio di influenza del pozzo b= spessore dello strato acquifero INTERVENTI (PARTE 2) 41

42 Pozzo parzialmente penetrante in una falda freatica: Ipotesi: Moto acqua stazionario Flusso radiale verso pozzo, moto orizzontale k noto s 2 2 ( h0 s) ( h s) ( 1 A ) w Q π k + R ln r A = fattore di forma 10r A h2 r w 1.8s sin h2 R = raggio di influenza del pozzo INTERVENTI (PARTE 2) 42

43 Pozzo parzialmente penetrante in una falda artesiana: Ipotesi: Moto acqua stazionario Moto confinato tra due strati (moto orizzontale) k noto 0 Q 2πkb R ln r ( h hw ) ( b s) ( 1+ A ) w b per A 7 ( b s) 0.3b : r w π ( b s) cos 2( b s) 2b R = raggio di influenza del pozzo s b= spessore dello strato acquifero Nota:Formule più complesse tengono conto dell effetto combinato di più pozzi, per falda sia freatica sia artesiana. INTERVENTI (PARTE 2) 43

44 Nota: pozzi di "piccolo" diametro, circa 1,2 1,5 m INTERVENTI (PARTE 2) 44

45 INTERVENTI (PARTE 2) 45

46 INTERVENTI (PARTE 2) 46

47 Ancora con la finalità di ridurre il livello di falda (a volte anche abbinata ad un contributo di resistenza strutturale di seguito meglio precisato) vengono eseguite cortine di pozzi drenanti di "grande diametro" (diam 6 m). POZZO può essere: Drenante Stabilizzante Di fondazione I pozzi possono essere contigui, separati, collegati. Generalmente hanno sempre funzione di elemento di raccolta acque drenanti del pendio. INTERVENTI (PARTE 2) 47

48 Pozzo eseguito su pendio Concettualmente il pozzo è elemento strutturale che riceve delle sollecitazioni nella parte sommitale e le trasmette al substrato resistente del terreno nella sua parte inferiore. La cortina di pozzi viene eseguita in genere perpendicolarmente alla direzione di movimento. La rigidezza è assicurata dal riempimento, totale o parziale in cls. Si sfrutta l effetto arco. INTERVENTI (PARTE 2) 48

49 Elemento strutturale gettato in opera e di notevoli dimensioni (orientativamente D da 3m a oltre 15m; L/D<4). Solitamente sezione circolare o ellittica (nelle successive valutazioni sulla stabilità del pozzo nel suo complesso si farà riferimento a sezione quadrata o rettangolare a cui le sezioni reali sono riconducibili in via approssimata). E fondazione profonda con carichi generalmente ortogonali all asse. Spesso impiegati in presenza di coltri (modeste caratteristiche meccaniche) e forti acclività. INTERVENTI (PARTE 2) 49

50 Si consideri caso più generale: pozzo eseguito su pendio 1) Esecuzione della unghia per il contenimento della coltre più superficiale già in fase di apertura della piazzuola di lavoro; 2) Scavo del pozzo a conci successivi Fasi esecutive: 3) Costruzione dell anello per il contenimento di ciascun concio appena aperto. La successione dei vari anelli, tutti eccetto il primo eseguiti per sottomurazione, dà luogo al mantello di contenimento 4) Posa in opera di eventuale orditura longitudinale interna al mantello, usualmente adottata solo per pozzi snelli con comportamento a mensola 5) Riempimento del pozzo con conglomerato 6) Esecuzione del piastrone posto in sommità al pozzo e che costituisce la suola da cui si diparte il ritto della sovrastruttura. N.B. attualmente coronella di micropali INTERVENTI (PARTE 2) 50

51 A seconda di natura terreno gli anelli di contenimento possono essere: a)estesi a tutta la profondità di scavo b)estesi soltanto alla zona di coltre (se il substrato in cui il pozzo viene immerso ha caratteristiche tali da permettere l avanzamento dello scavo senza contenimento). Gli anelli sono solitamente di c.a. a volte con preventivo rivestimento del fronte di scavo con conglomerato spruzzato al fine per contenere i fenomeni di allentamento. In terreni particolarmente spingenti l intero spessore dell anello viene formato con calcestruzzo spruzzato al fine di rendere minima la durata della fase con fronte di scavo non contenuto. INTERVENTI (PARTE 2) 51

52 Talvolta si ricorre a: Diametro di base maggiore (D b >D) ottenuto con scampanamento dell ultimo concio. Al pozzo ancorato per limitare il tratto di lunghezza t introdotto nel substrato (ossia sono fornite mediante ancoraggi o tiranti, forze stabilizzanti ausiliarie in parziale sostituzione della diminuita reazione del terreno a seguito del ridotto valore di t). Sono, in genere, da evitare le fondazioni approfondite mediante scavo a pozzo, ma previste per l esercizio prive del riempimento di conglomerato (inconveniente principale: nel tempo si trasformano in pozzi drenanti per il richiamo e la permanenza di acqua intorno ed entro la fondazione con conseguente riduzione caratteristiche terreno). INTERVENTI (PARTE 2) 52

53 Capacità portante: Terreni coesivi : Q = BWNc cub ( B W ) sezione rettangolare Lτ lim Q πd = 4 2 Nc cub + πdlτ lim sezione circolare INTERVENTI (PARTE 2) 53

54 Capacità portante: Terreni granulari : Q = Q ove Q Q Q b b b S l b = q = q b b + S τ B 2 l BW = lim = A A k c k n γb γb 3 2 W pozzo rettangolare con pozzo quadrato π 2 3 π = qb D = Ak γd pozzo circolare c 4 4 = superficie laterale a contatto con il terreno che fornisce tensioni di attrito W B 4 INTERVENTI (PARTE 2) 54 (Berzantzev, 1965)

55 Dimensionamento anelli nel caso di coltre spingente non in frana Condizione provvisionale-dimensionamento di ciascun anello di contenimento Durante fase di scavo dei conci successivi, gli anelli già eseguiti devono risultare stabili. Se coltre in frana, occorre provvedere tiranti o ancoraggi anello per anello o opere di difesa a monte dello scavo. Poiché la condizione di pressione radiale estesa a tutto l anello non conduce a sollecitazioni flessionali è uso, quando si voglia tenere conto della possibile non omogeneità del terreno, in via approssimata ed a favore di sicurezza riferirsi alle seguenti pressioni applicate al generico anello posto a profondità y: p a = pressione del terreno sull anello a monte calcolata come pressioni agente alla profondità y p a = pressione del terreno sull anello a valle pari al limite ad ½ della pressione agente alla profondità y (a discrezione a seconda dell omogeneità) p a > p a p a = p a - p a f= p a D= forza che assicura l equilibrio INTERVENTI (PARTE 2) 55

56 Le pressioni sugli anelli si calcolano, previa valutazione delle pressioni del terreno agenti alle profondità y ; y (Kezdi, 1960) Spinte attive e passive in condizioni assialsimmetriche: p a = C a D γ 2 p p = C p D γ 2 INTERVENTI (PARTE 2) 56

57 Anello di mensionato per le sollecitazioni massime che si desumono con la sovrapposizione degli effetti: INTERVENTI (PARTE 2) 57

58 Analisi del pozzo: possibili stati di sollecitazione Se caso a) dimensionamento secondo b) Se terreno spingente e reagente allora schema c) l = spessore coltre spingente (non reagente) t = tratto pozzo in strato reagente (non spingente) SOLLECITAZIONI : V ', H ', M ' = sollecitazioni trasmesse da ritto al pozzo F = l 0 p ( y) W dy = spinta della coltre di spessore l SOLLECITAZIONI: V, H, M = sommità alla porzione di pozzo di altezza t (tengono conto div ', H ', M ', F, INTERVENTI (PARTE 2) sollecitazioni applicate in peso tratto di pozzo di altezza l) l = 0 t = L 58

59 IPOTESI: Pozzo rigido; Analisi del pozzo in fase di esercizio Terreno reagisce quale solido elastico alla Winkler con coefficienti di reazione: K h (y) = m h y (ossia variazione lineare con la profondità) K v Alla base si sviluppa reazione di attrito funzione dello scorrimento (T); Si assume nullo l attrito esercitato sulle due facce laterali parallele al piano (xy). INCOGNITE: Rotazione ω Posizione del centro di rotazione y 0 INTERVENTI (PARTE 2) 59

60 Risultante forze verticali : R = V + G [ 2( W + B) t τ ] lim S : S = risultante delle pressioni per unità di profondità p( y) W esercitate dal terreno stabilità pendio Reazione terreno : σ x ( y) ( y) xx = k h ( y) = m y σ ( y) = m y ( y y) tgϖ h xx h 0 INTERVENTI (PARTE 2) 60

61 Forza attrito alla base (attrito funzione dello scorrimento relativo) : T = R f = ηt R w c tgδ = R ( t y ) w c 0 tgω tgδ Nota Scorrimento relativo critico che rende limite il coefficiente di attrito terreno-palo (ossia tgδ): w c =2 3mm per terreni coesivi w c =5 10mm per terreni a grana grossa Coppia alla base : σ yy σ yy = = 1 12 k v m B B 2 3 W B tgϖ 2 m = 1 12 B 3 Wk v η y 0 0 INTERVENTI (PARTE 2) 61

62 Equilibrio alla traslazione orizzontale : t ( y) T + Wσ xx dy H S = 0 0 Equilibrio rotazione intorno O : m t ( y) + Wσ xx ydy + Tt Ss + M = 0 0 INTERVENTI (PARTE 2) 62

63 DETERMINAZIONE DELLA POSIZIONE DEL CENTRO DI ROTAZIONE E DELL ANGOLO DI ROTAZIONE: LO STATO DI TENSIONE-SPOSTAMENTO SPOSTAMENTO È NOTO E LE VERIFICHE POSSONO ESSERE EFFETTUATE (V. PRESSIONE LIMITE LUNGO IL FUSTO ED ALLA BASE; V. STRUTTURALI; V. DI SPOSTAMENTO). INTERVENTI (PARTE 2) 63

64 Nota Per tener conto di certo effetto arco: W =W[1+1/W] con W e W espressi in m e la limitazione W <W+1m Nota Per sezione circolare (con diametro D) valgono le espressioni ottenute con: B W sostituito da πd W ' sostituito da D D Nota Valori orientativi dei coefficienti di reazione: K h (y) = m h y K v kg/cm 3 in roccia Esempio di pozzo su roccia Quando il terreno muta con la profondità in modo discontinuo discretizzare il problema. INTERVENTI (PARTE 2) 64

65 Interventi che provocano AUMENTO DELLA RESISTENZA AL TAGLIO Introduzione di materiale d apporto o tecniche di miglioramento per cambiare le caratteristiche meccaniche del terreno. Il miglioramento delle proprietà meccaniche dei terreni può realizzarsi con differenti procedimenti (a seconda della natura dei terreni, etc): - iniezioni di opportune miscele cementizie nei terreni a grana grossa e nelle rocce fratturate; -addensamento mediante vibrazione nei terreni a grana grossa; -iniezioni di resine nei terreni a grana media e nelle rocce con microfessurazione; -elettrolisi e cottura nelle argille. -Congelamento -Jet-grouting -Etc. Particolare di sigillatura in una parete tufacea mediante iniezione di miscele consolidanti. Sistema jet grouting per la stabilizzazione ed il sostegno dei terreni sabbioso-limosi sciolti di una scarpata stradale in frana. La tecnica del consolidamento dei terreni mediante trattamenti colonnari di jet grouting consente in questi casi di garantire la stabilità dei fronti di scavo ed al tempo stesso di ridurre l'ampiezza degli stessi, riducendo l impatto ambientale. INTERVENTI (PARTE 2) 65

Università IUAV di Venezia corso : Fondamenti di Geotecnica a.a

Università IUAV di Venezia corso : Fondamenti di Geotecnica a.a Università IUAV di Venezia corso : Fondamenti di Geotecnica a.a. 2016-17 17 Progettazione GEOTECNICA Progetto e realizzazione: - delle opere di fondazione; - delle opere di sostegno; - delle opere in sotterraneo;

Dettagli

SISTEMI DRENANTI INNOVATIVI TECNOLOGIE ED APPLICAZIONI

SISTEMI DRENANTI INNOVATIVI TECNOLOGIE ED APPLICAZIONI VASTO, 27 ottobre 2005 SISTEMI DRENANTI INNOVATIVI TECNOLOGIE ED APPLICAZIONI Relatori: ing. ANGELO POLENTA e dott. geol. GABRIELE IACCHERI VASTO, 27 OTTOBRE 2005 ASSOCIAZIONE NAZIONALE DIFESA DEL SUOLO

Dettagli

Università IUAV di Venezia

Università IUAV di Venezia Università IUAV di Venezia corso : Fondazioni a.a. 2016-17 17 D.M.14.01.2008.14.01.2008 - cap. 6 Progettazione geotecnica 6.2.2 INDAGINI, CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOTECNICA Le indagini geotecniche

Dettagli

Lezione 10 GEOTECNICA

Lezione 10 GEOTECNICA Lezione 10 GEOTECNICA Docente: Ing. Giusy Mitaritonna e-mail: g.mitaritonna@poliba.it 1 - Lezione 10 A. Opere di sostegno B. Spinta delle Terre C. Teoria di Rankine (1857) D. Teoria di Coulomb (1776) 10.A

Dettagli

Figura 4 - Prova di permeabilità in sito a carico costante.

Figura 4 - Prova di permeabilità in sito a carico costante. Permeabilità La determinazione delle caratteristiche di permeabilità dei depositi di terreno sciolto trova applicazione in tutti quei problemi legati agli abbassamenti di falda o ai moti di filtrazione

Dettagli

MURI DI SOSTEGNO. a cura del professore. Francesco Occhicone

MURI DI SOSTEGNO. a cura del professore. Francesco Occhicone MURI DI SOSTEGNO a cura del professore Francesco Occhicone anno 2014 MURI DI SOSTEGNO Per muro di sostegno si intende un opera d arte con la funzione principale di sostenere o contenere fronti di terreno

Dettagli

Prontuario Opere Geotecniche (Norme tecniche per le costruzioni D.M. 14/01/2008)

Prontuario Opere Geotecniche (Norme tecniche per le costruzioni D.M. 14/01/2008) Prontuario Opere Geotecniche (Norme tecniche per le costruzioni D.M. 14/01/2008) Punto 6.2.3_Verifiche statiche: Stati Limite Ultimi (SLU) Stato Limite di resistenza del terreno (GEO) Stato Limite di resistenza

Dettagli

Grassano (Matera - italy)

Grassano (Matera - italy) Grassano (Matera - italy) www.pacchiosi.com ROCK-SOIL TECHNOLOGY AND EQUIPMENTS Pozzi Strutturali e cloujet ROCK-SOIL TECHNOLOGY AND EQUIPMENTS GRASSANO (MATERA - ITALIA) PROGETTO: Consolidamento dell

Dettagli

Stabilizzazione dei pendii mediante sistemi di drenaggio

Stabilizzazione dei pendii mediante sistemi di drenaggio Stabilizzazione dei pendii mediante sistemi di drenaggio Augusto Desideri e Sebastiano Rampello Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica, Università La Sapienza di Roma SOMMARIO La stabilizzazione

Dettagli

GE.A.S. Il sistema di drenaggio mediante dreno sifone. Esempi di realizzazione: Casale Monferrato (Alessandria) 1999 e Villacollemandina (Lucca) 2002

GE.A.S. Il sistema di drenaggio mediante dreno sifone. Esempi di realizzazione: Casale Monferrato (Alessandria) 1999 e Villacollemandina (Lucca) 2002 GE.A.S. Servizi ed applicazioni geotecniche Il sistema di drenaggio mediante dreno sifone. Esempi di realizzazione: Casale Monferrato (Alessandria) 1999 e Villacollemandina (Lucca) 2002 Relatore: Ing.

Dettagli

ESERCIZI DA ESAMI ( ) Stabilità dei pendii

ESERCIZI DA ESAMI ( ) Stabilità dei pendii ESERCIZI DA ESAMI (1996-2003) Stabilità dei pendii Esercizio 1 Si vuole eseguire uno scavo di sbancamento in un deposito di argilla omogenea satura sovrastante uno stato rigido (bedrock). Determinare con

Dettagli

Capitolo 12 Le acque sotterranee

Capitolo 12 Le acque sotterranee Capitolo 12 Le acque sotterranee Acque sotterranee: si organizzano in corpi idrici con caratteristiche differenti a seconda del tipo di materiale Rocce cristalline o sedimentarie: circolano prevalentemente

Dettagli

OPERE DI SOSTEGNO RIGIDE peso FLESSIBILI DEFORMABILI

OPERE DI SOSTEGNO RIGIDE peso FLESSIBILI DEFORMABILI OPERE DI SOSTEGNO OPERE DI SOSTEGNO RIGIDE movimento che possono manifestare sotto l azione dei carichi è un movimento rigido la loro stabilità è legata al peso dell opera stessa e/o a quello del terreno

Dettagli

IG INGEGNERIA GEOTECNICA

IG INGEGNERIA GEOTECNICA SAN RAFFAELE CIMENA (TO) CONVENTO DELLE SUORE MISSIONARIE SAN RAFFAELE CIMENA (TO) Attività professionali svolte: Esecuzione delle indagini geognostiche e progettazione degli interventi di stabilizzazione

Dettagli

Presentazione dell edizione italiana

Presentazione dell edizione italiana Indice Presentazione dell edizione italiana Prefazione Nota sulle unita di misura Glossario dei simboli L alfabeto greco XIII XVII XIX XX XXIV 1 Introduzione all ingegneria geotecnica 1 1.1 Che cos e l

Dettagli

Tunnel AIGUEBELLE - TUNNEL DES HURTIERES (FRANCIA) ROCK-SOIL TECHNOLOGY AND EQUIPMENTS.

Tunnel AIGUEBELLE - TUNNEL DES HURTIERES (FRANCIA) ROCK-SOIL TECHNOLOGY AND EQUIPMENTS. www.pacchiosi.com ROCK-SOIL TECHNOLOGY AND EQUIPMENTS AIGUEBELLE - TUNNEL DES HURTIERES (FRANCIA) ROCK-SOIL TECHNOLOGY AND EQUIPMENTS AIGUEBELLE - TUNNEL DES HURTIERES (FRANCIA) PROGETTO: Consolidamento

Dettagli

ESERCIZI SVOLTI. Verifica allo SLU di ribaltamento (tipo EQU) 9 Spinta delle terre e muri di sostegno 9.3 Il progetto dei muri di sostegno

ESERCIZI SVOLTI. Verifica allo SLU di ribaltamento (tipo EQU) 9 Spinta delle terre e muri di sostegno 9.3 Il progetto dei muri di sostegno ESERCIZI SVOLTI Seguendo le prescrizioni delle N.T.C. 008 effettuare le verifiche agli SLU di ribaltamento, di scorrimento sul piano di posa e di collasso per carico limite dell insieme fondazione-terreno

Dettagli

MODIFICHE AL TRACCIATO DELLA S.S.

MODIFICHE AL TRACCIATO DELLA S.S. INDICE PREMESSA 1 1. MODIFICHE AL TRACCIATO DELLA S.S. 125 2 1.1 Dimensionamento e verifica dei tubolari... 2 2. PROLUNGAMENTO DELLA PISTA AEROPORTUALE 4 2.1 Schemi di calcolo, dimensionamenti e verifiche...

Dettagli

Relazione Geotecnica e sulle Fondazioni

Relazione Geotecnica e sulle Fondazioni Relazione Geotecnica e sulle Fondazioni 1. Premessa In Italia la progettazione geotecnica è regolata dal N.T.C. 2008 ed è redatta ai sensi del p.to 6.2.2. La presente Relazione è relativa all Analisi sulle

Dettagli

Sistemi drenanti superficiali

Sistemi drenanti superficiali Sistemi drenanti superficiali per la stabilizzazione di un versante A.Di.S. Convegno L innovazione tecnologica nella difesa del suolo Potenza 16 Marzo 2006 Sala Conferenze della Regione Basilicata Ing.

Dettagli

PROVE PER LA DETERMINAZIONE DELLA PERMEABILITÀ

PROVE PER LA DETERMINAZIONE DELLA PERMEABILITÀ UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE PROVE PER LA DETERMINAZIONE DELLA PERMEABILITÀ SALVATORE GRASSO CORSO DI GEOTECNICA Catania, Maggio

Dettagli

Relazione di calcolo geotecnica. Parco Area delle Scienze PARMA - Tel. 0521/906218/19/20. Pag. 1

Relazione di calcolo geotecnica. Parco Area delle Scienze PARMA - Tel. 0521/906218/19/20. Pag. 1 U.O. SVILUPPO EDILIZIO Parco Area delle Scienze - 43100 PARMA - Tel. 051/90618/19/0 Pag. 1 INDICE 1. Premessa... 3. Calcolo della capacità portante delle colonne... 4.1 Colonne Ø600 e Ø800... 5 3. Verifica

Dettagli

LE ACQUE SOTTERRANEE

LE ACQUE SOTTERRANEE LE ACQUE SOTTERRANEE Acque sotterranee: si organizzano in corpi idrici con caratteristiche differenti a seconda del tipo di materiale Rocce cristalline o sedimentarie: circolano prevalentemente lungo fratture

Dettagli

Esplorazione del sottosuolo

Esplorazione del sottosuolo 1 Esplorazione del sottosuolo Finalità Profilo stratigrafico Proprietà fisico-meccaniche Misura pressione neutra Permeabilità Verifica impiego analisi e tecnologie Raccomandazioni AGI (1977): Mezzi di

Dettagli

Esercizi d esame risolti

Esercizi d esame risolti Corsi di Geotecnica 1, Geotecnica 2 e Meccanica delle terre e delle rocce. Esercizi d esame risolti Ing. Lucia Simeoni http://www.ing.unitn.it/~simeonil/esercizi.html 2. Moti di filtrazione stazionari

Dettagli

Progettazione dei pozzi per acqua: scelta e dimensionamento dei filtri

Progettazione dei pozzi per acqua: scelta e dimensionamento dei filtri Progettazione dei pozzi per acqua: scelta e dimensionamento dei filtri (Pietro Zangheri - Geologo libero professionista - Docente presso l'università degli Studi di Padova) Efficienza del pozzo e scelta

Dettagli

eni PROGETTO SVILUPPO CALDAROSA S.p.A. Divisione Exploration & Production Distretto Meridionale

eni PROGETTO SVILUPPO CALDAROSA S.p.A. Divisione Exploration & Production Distretto Meridionale eni S.p.A. Divisione Exploration & Production Distretto Meridionale CONCESSIONE VAL D'AGRI PROGETTO SVILUPPO CALDAROSA CONDOTTA CALDAROSA 2/3 - VOLTURINO 1 TIPICI DI PROGETTO PROGER Allegato_18.dwg Allegato

Dettagli

Fasi del progetto geotecnico di una fondazione

Fasi del progetto geotecnico di una fondazione Fasi del progetto geotecnico di una fondazione 1. Indagini per la caratterizzazione del sottosuolo. Analisi di entità e distribuzione delle azioni di progetto in esercizio (carichi fissi e sovraccarichi

Dettagli

GEOTECNICA LEZIONE 3 FILTRAZIONE MONODIMENSIONALE. Ing. Alessandra Nocilla

GEOTECNICA LEZIONE 3 FILTRAZIONE MONODIMENSIONALE. Ing. Alessandra Nocilla GEOTECNICA LEZIONE 3 FILTRAZIONE MONODIMENSIONALE Ing. Alessandra Nocilla 1 ACQUA NEL TERRENO Nell affrontare la maggior parte dei problemi dell Ingegneria Geotecnica non si può prescindere dalla presenza

Dettagli

Enkadrain geocomposito drenante

Enkadrain geocomposito drenante Enkadrain geocomposito drenante Il controllo e la gestione delle acque sono di fondamentale importanza per garantire l efficacia di tutti gli interventi di opere civili ed ambientali a contatto con il

Dettagli

OPEREE DI SOSTEGNO II

OPEREE DI SOSTEGNO II Sussidi didattici per il corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI Prof. Ing. Francesco Zanghì OPEREE DI SOSTEGNO II AGGIORNAMENTO 25/01/2015 Progetto di un muro di sostegno a gravità in cls Sviluppiamo

Dettagli

Progetto esecutivo. 3.2a PDM Paratie. Calcoli strutturali

Progetto esecutivo. 3.2a PDM Paratie. Calcoli strutturali Lavori di protezione del corpo stradale e miglioramento delle condizioni di sicurezza del 1 e 2 lotto della strada di collegamento tra la S.S. Melfi-Potenza e l'abitato di Venosa - Lavori di completamento

Dettagli

Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie

Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie Opere in terra Caratteristiche di un terreno Compressibilità e costipamento delle terre Portanza sottofondi e fondazioni stradali Instabilità del corpo

Dettagli

Drenaggio con geocomposito Enkadrain: comparazione con un sistema di drenaggio tradizionale

Drenaggio con geocomposito Enkadrain: comparazione con un sistema di drenaggio tradizionale Drenaggio con geocomposito Enkadrain: comparazione con un sistema di drenaggio tradizionale Nelle trincee drenanti di tipo tradizionale il sistema di drenaggio viene abitualmente realizzato sostituendo

Dettagli

2 SCELTA E DIMENSIONAMENTO DELLA SOVRASTRUTTURA

2 SCELTA E DIMENSIONAMENTO DELLA SOVRASTRUTTURA 1 PREMESSA La presente relazione riguarda il dimensionamento della sovrastruttura che andrà a costituire la pavimentazione della viabilità del P.U.A. Darsena, da realizzare nel Villaggio di San Francesco

Dettagli

Misure piezometriche. Installazione: in foro di sondaggio o infissi da superficie

Misure piezometriche. Installazione: in foro di sondaggio o infissi da superficie Misure piezometriche Attrezzatura Piezometri idraulici a tubo aperto misura della quota piezometrica h Celle piezometriche misura della pressione neutra u Installazione: in foro di sondaggio o infissi

Dettagli

RELAZIONE DI CALCOLO

RELAZIONE DI CALCOLO COMUNE di INDUNO OLONA - PROVINCIA DI VARESE PROGETTO di AMPLIAMENTO del CIMITERO COMUNALE PROGETTO STRUTTURALE ESECUTIVO RELAZIONE DI CALCOLO Brescia, 20 Ottobre 2011 1 Il dimensionamento e le verifiche

Dettagli

STRADA DI COLLEGAMENTO S.S.36 - A.T.1.1.

STRADA DI COLLEGAMENTO S.S.36 - A.T.1.1. COMUNE DI CHIAVENNA PROVINCIA DI SONDRIO PIANO DI LOTTIZZAZIONE DI INIZIATIVA PRIVATA (Ambito di trasformazione 1.1. Via per Uggia) LOCALITA BETTE, CHIAVENNA (SO) STRADA DI COLLEGAMENTO S.S.36 - A.T.1.1.

Dettagli

OPEREE DI SOSTEGNO II

OPEREE DI SOSTEGNO II Sussidi didattici per il corso di COSTRUZIONI EDILI Prof. Ing. Francesco Zanghì OPEREE DI SOSTEGNO II AGGIORNAMENTO 28/02/2013 Progetto di un muro di sostegno a gravità in cls Sviluppiamo l argomento direttamente

Dettagli

Si definiscono tali le opere atte a sostenere il terreno che è stato o dovrà essere oggetto di scavo.

Si definiscono tali le opere atte a sostenere il terreno che è stato o dovrà essere oggetto di scavo. LEZIONE 0 LE OPERE DI OTEGNO DEI TERRENI i definiscono tali le opere atte a sostenere il terreno che è stato o dovrà essere oggetto di scavo. Le opere di sostegno più comuni sono classificabili in: MURI

Dettagli

FONDAMENTI DI GEOTECNICA ICONE PECULIARITÀ

FONDAMENTI DI GEOTECNICA ICONE PECULIARITÀ FONDAMENTI DI GEOTECNICA ICONE PECULIARITÀ z decine di metri Terreno A Terreno B Roccia configurazione deformata acqua espulsa σ ij σ ij + δ ij u sollecitazione esterna configurazione iniziale ANCHE SE

Dettagli

VIADRAIN DESCRIZIONE DEL PRODOTTO

VIADRAIN DESCRIZIONE DEL PRODOTTO è la nostra gamma di geocompositi per il drenaggio longitudinale in trincea (strade, autostrade, ferrovie e vie in generale); è composto da una georete estrusa e da due geotessili non-tessuto termosaldati

Dettagli

J. Milititsky R.I. Woods LA SPINTA DELLE TERRE E LE OPERE DI SOSTEGNO. a cura di M. Cecconi e G.M.B. Viggiani. ) r HEVELIUS E D IZIONI

J. Milititsky R.I. Woods LA SPINTA DELLE TERRE E LE OPERE DI SOSTEGNO. a cura di M. Cecconi e G.M.B. Viggiani. ) r HEVELIUS E D IZIONI J. Milititsky R.I. Woods LA SPINTA DELLE TERRE E LE OPERE DI SOSTEGNO a cura di M. Cecconi e G.M.B. Viggiani ) r HEVELIUS E D IZIONI Indice PARTE I: FENOMENI l Comportamento meccanico delle terre 1.1 Introduzione

Dettagli

COMUNE DI ROGOLO. Provincia di Sondrio COMPLETAMENTO FUNZIONALE STRADA FISTOLERA IN COMUNE DI ROGOLO PERIZIA DI VARIANTE N.1

COMUNE DI ROGOLO. Provincia di Sondrio COMPLETAMENTO FUNZIONALE STRADA FISTOLERA IN COMUNE DI ROGOLO PERIZIA DI VARIANTE N.1 Provincia di Sondrio COMPLETAMENTO FUNZIONALE STRADA FISTOLERA IN PERIZIA DI VARIANTE N.1 COMPLETAMENTO FUNZIONALE STRADA FISTOLERA IN RELAZIONE DESCRITTIVA 1 Iscritto all Ordine degli Ingegneri della

Dettagli

ARGINI E DIGHE IN TERRA

ARGINI E DIGHE IN TERRA Gli argini in terra sono opere costituite da rilevati strutturali che in genere presentano altezze considerevoli rispetto al piano medio di campagna, con la funzione di «tenuta» dell acqua. La realizzazione

Dettagli

MONITORAGGIO E ANALISI NUMERICA DEL COMPORTAMENTO DI UNA PARATIA BERLINESE IN ROCCIA

MONITORAGGIO E ANALISI NUMERICA DEL COMPORTAMENTO DI UNA PARATIA BERLINESE IN ROCCIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE MONITORAGGIO E ANALISI NUMERICA DEL COMPORTAMENTO DI UNA PARATIA BERLINESE IN ROCCIA Relatore: Prof. FRANCESCO

Dettagli

POLIGONALE ESTERNA DI BARI S.P. 92 "BITRITTO - MODUGNO" ADEGUAMENTO FUNZIONALE ED AMPLIAMENTO DEL TRATTO DAL KM AL KM 1+250

POLIGONALE ESTERNA DI BARI S.P. 92 BITRITTO - MODUGNO ADEGUAMENTO FUNZIONALE ED AMPLIAMENTO DEL TRATTO DAL KM AL KM 1+250 S.P. 92 "BITRITTO - MODUGNO" ADEGUAMENTO FUNZIONALE ED AMPLIAMENTO DEL TRATTO DAL KM 0+000 AL KM 1+250 RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA 1. PREMESSA Nella presente relazione viene riportato lo studio

Dettagli

Corso di Progetto di Strutture. POTENZA, a.a Pareti in c.a.

Corso di Progetto di Strutture. POTENZA, a.a Pareti in c.a. Corso di Progetto di Strutture POTENZA, a.a. 2012 2013 Pareti in c.a. Dott. Marco VONA Scuola di Ingegneria, Università di Basilicata marco.vona@unibas.it http://www.unibas.it/utenti/vona/ PARETI La parete

Dettagli

3.7 Interventi di stabilizzazione

3.7 Interventi di stabilizzazione c) misura con un filo a piombo della profondità alla quale un foro di sondaggio si richiude; impiego di tubi di plastica inseriti in fori di sondaggio con lo scopo di individuare solo la posizione della

Dettagli

Prova di taglio diretto

Prova di taglio diretto Prova di taglio Prova di taglio diretto La prova può essere effettuata su campioni ricostituiti di terre incoerenti e su campioni indisturbati o ricostituiti di terre coesive consente di determinare le

Dettagli

D.M. 14/01/08 Norme tecniche per le costruzioni

D.M. 14/01/08 Norme tecniche per le costruzioni 1) NORME ADOTTATE D.M. 14/01/08 Norme tecniche per le costruzioni Circ. Min. II. TT. 02/02/09 n 617 AA.GG/S.T.C. Istruzioni per l applicazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M.

Dettagli

18/04/2013. Dettagli costruttivi di barriere ad alto assorbimento di energia. Anelli d acciaio formanti la rete. Montante in acciaio

18/04/2013. Dettagli costruttivi di barriere ad alto assorbimento di energia. Anelli d acciaio formanti la rete. Montante in acciaio Barriere paramassi sono realizzate con pannelli di rete in fune o ad anelli sostenute da montanti, funi di controvento e ancoraggi di fondazione. Si tratta di dispositivi in grado di fermare massi con

Dettagli

Sottopasso STG Caratteristiche e descrizione opere realizzate

Sottopasso STG Caratteristiche e descrizione opere realizzate Sottopasso STG Caratteristiche e descrizione opere realizzate Dati di progetto: Data di inizio lavori: marzo 2011 Data fine lavori civili agosto 2013 Data fine lavori impiantistici novembre 2013 Lunghezza

Dettagli

RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA

RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA 1. PREMESSA Nella presente relazione viene riportato lo studio idrologico ed idraulico relativo al reticolo idrografico interferente con la strada di collegamento tra

Dettagli

03 Analisi di stabilita di un pendio

03 Analisi di stabilita di un pendio 03 Analisi di stabilita di un pendio BISHOP - FS = 1.651 LEGENDA: BELL - FS = 1.6335 BISHOP - FS = 1.651 BELL - FS = 1.6335 FELLENIUS - FS = 1.5839 FELLENIUS - FS = 1.5839 2400 2200 2000 1800 1600 1400

Dettagli

LEZIONE N 48 ELEMENTI TOZZI

LEZIONE N 48 ELEMENTI TOZZI LEZIONE N 48 ELEMENTI TOZZI Nelle strutture tozze, quali ad esempio le mensole, le seggiole di appoggio di travi, i plinti alti, ecc.., lo stato tensionale all interno dell elemento si discosta considerevolmente

Dettagli

Idraulica e Idrologia: Lezione 20 Agenda del giorno

Idraulica e Idrologia: Lezione 20 Agenda del giorno Idraulica e Idrologia: Lezione 20 Agenda del giorno Equazione di Gauckler-Strickler; Problemi per moto uniforme: Problema diretto ed inverso in: Sezione rettangolare; Sezione trapezia. Pg 1 Equazione di

Dettagli

ESERCIZIO SVOLTO A. P 2 St

ESERCIZIO SVOLTO A. P 2 St ESERCIZIO SVOLTO A Effettuare le verifiche agli stati limite di ribaltamento, di scorrimento e di collasso per carico limite dell insieme fondazione-terreno per il muro di sostegno in calcestruzzo semplice

Dettagli

IDROTER di Martinelli Francesco Via Tevere Rubàno (PD) tel.049/ fax 049/ DRENOTER 1.000

IDROTER di Martinelli Francesco Via Tevere Rubàno (PD) tel.049/ fax 049/ DRENOTER 1.000 2010 DRENOTER 1.000 DRENOTER La soluzione semplice, leggera ed economica per realizzare drenaggi in condizioni di elevate sollecitazioni geomeccaniche, senza usare la ghiaia o gli inerti Applicazioni:

Dettagli

Corso di Laurea Ingegneria Civile e Ambientale

Corso di Laurea Ingegneria Civile e Ambientale Corso di Laurea Ingegneria Civile e Ambientale UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ENNA KORE FACOLTÀ DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA Complementi di Idraulica Ambientale Prof. Mauro De Marchis 10/03/2014 Programma del

Dettagli

Variante di adeguamento PAI. Valutazione della stabilità dei versanti. Territorio Comunale. - Relazione E -

Variante di adeguamento PAI. Valutazione della stabilità dei versanti. Territorio Comunale. - Relazione E - COMUNE DI PRAGELATO Valutazione della stabilità dei versanti Territorio Comunale - Relazione E - 10121 Torino (Italy) Via Cernaia 27 www@seaconsult.eu Redatto Controllato Ilaria Stringa Approvato Antonio

Dettagli

Analisi di Stabilità: metodo pendio indefinito PENDIO INDEFINITO 1

Analisi di Stabilità: metodo pendio indefinito PENDIO INDEFINITO 1 Analisi di tabilità: metodo pendio indefinito PENDIO INDEINITO 1 Analisi di stabilità di pendii naturali ed artificiali in materiale sciolto con superfici di rottura piane: metodo del pendio indefinito

Dettagli

RELAZIONE DI CALCOLO

RELAZIONE DI CALCOLO Gruppo di progettazione Ing. Francesco Donatelli - Ing. Nicola Montesano Mario Cerillo Arch. Gianfranco Mariani RELAZIONE DI CALCOLO MURO DI SOSTEGNO IN C.A. 1) - Premesse e caratteristiche generali delle

Dettagli

Analisi di stabilita di un pendio naturale

Analisi di stabilita di un pendio naturale Università degli Studi di Napoli FEDERICO II Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Geotecnica ed Ambientale (DIGA) Corso di perfezionamento - Gestione e mitigazione dei rischi naturali Analisi di stabilita

Dettagli

Relazione di Calcolo Descrizione: Paratia flessibile

Relazione di Calcolo Descrizione: Paratia flessibile Relazione di Calcolo Descrizione: Paratia flessibile Indice Modello Strutturale...3 Metodo di calcolo...3 Materiali da costruzione impiegati...3 Elementi strutturali...3 Strati...4 Spinta a riposo...4

Dettagli

RELAZIONE GEOTECNICA E SULLE FONDAZIONI

RELAZIONE GEOTECNICA E SULLE FONDAZIONI RELAZIONE GEOTECNICA E SULLE FONDAZIONI 1 Indice 1. Caratterizzazione geotecnica dei terreni di fondazione...3 2. Criteri di scelta del tipo di fondazione...4 3. Caratterizzazione meccanica...4 4. Descrizione

Dettagli

A scala del mezzo poroso

A scala del mezzo poroso C È ACQUA E ACQUA!! A scala del mezzo poroso Acqua pellicolare Acqua capillare Argilla { Tavola { d acqua Zona satura Zona non satura A scala dell acquifero Piano campagna Zona vadosa Frangia capillare

Dettagli

Corso di Geologia Applicata

Corso di Geologia Applicata Tecnologie per i Beni Culturali Corso di Geologia Applicata Dott. Maria Chiara Turrini Cerchio di Mohr P σ 3 σ 1 È un metodo grafico che consente di avere i valori degli sforzi che agiscono in un punto,

Dettagli

TIPOLOGIE COSTRUTTIVE DELLE DISCARICHE Le tipologie di discariche possono essere riassunte in tre tipi:

TIPOLOGIE COSTRUTTIVE DELLE DISCARICHE Le tipologie di discariche possono essere riassunte in tre tipi: LE DISCARICHE Sono siti controllati dove vengono stoccati i rifiuti per strati sovrapposti. Sulla base della tipologia possono essere identificati, secondo normativa italiana, due tipologie di rifiuti,

Dettagli

Prezzario pozzi per acqua 2015* - a.n.i.p.a..

Prezzario pozzi per acqua 2015* - a.n.i.p.a.. Prezzario pozzi per acqua 2015* - a.n.i.p.a.. 1. ESECUZIONE A PERCUSSIONE 1.1 Trasporti per cantiere a percussione cad. 6.000,00 1.2 Impianto di cantiere a percussione cad. 2.800,00 1.3 Perforazione in

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE. DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE Sezione geotecnica SPINTA DELLE TERRE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE. DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE Sezione geotecnica SPINTA DELLE TERRE UNIVERSIT DEGLI STUDI DI FIRENE DIRTIMENTO DI INGEGNERI CIVILE SINT DELLE TERRE CorsodiFondamentidiGeotecnica Scienze dell Ingegneria Edile,.. 005\006 Dott. Ing. Johann Facciorusso UNIVERSIT DEGLI STUDI

Dettagli

Architettura Tecnica I. prof. ing. Vincenzo Sapienza

Architettura Tecnica I. prof. ing. Vincenzo Sapienza Ingegneria Edile-Architettura Architettura Tecnica I FONDAZIONI INDIRETTE (PALI DI FONDAZIONE) prof. ing. Vincenzo Sapienza Fondazioni Dirette su terreno resistente poco profondo Indirette su terreno resistente

Dettagli

Dinamica dei Fluidi. Moto stazionario

Dinamica dei Fluidi. Moto stazionario FLUIDODINAMICA 1 Dinamica dei Fluidi Studia il moto delle particelle di fluido* sotto l azione di tre tipi di forze: Forze di superficie: forze esercitate attraverso una superficie (pressione) Forze di

Dettagli

Sollecitazioni semplici Il Taglio

Sollecitazioni semplici Il Taglio Sollecitazioni semplici Il Taglio Considerazioni introduttive La trattazione relativa al calcolo delle sollecitazioni flessionali, è stata asata sull ipotesi ce la struttura fosse soggetta unicamente a

Dettagli

Corsi di Geotecnica A ed Elementi di Geotecnica

Corsi di Geotecnica A ed Elementi di Geotecnica Università degli Studi di Trento Facoltà di Ingegneria Corsi di Laurea in Ingegneria per l Ambiente ed il Territorio (triennale) Ingegneria del Controllo Ambientale Corsi di Geotecnica A ed Elementi di

Dettagli

Edifici in muratura. L edificio soggetto a carichi verticali. Catania, 21 aprile 2004 Bruno Calderoni. DAPS, Università di Napoli Federico II

Edifici in muratura. L edificio soggetto a carichi verticali. Catania, 21 aprile 2004 Bruno Calderoni. DAPS, Università di Napoli Federico II Edifici in muratura L edificio soggetto a carichi verticali Catania, 21 aprile 2004 Bruno Calderoni DAPS, Università di Napoli Federico II L edificio del D.M. 20/11/87 L edificio della 3 a classe. La normativa

Dettagli

RELAZIONE DI CALCOLO

RELAZIONE DI CALCOLO RELAZIONE DI CALCOLO CONDOTTA IN ACCIAIO Premessa La costruzione della Strada Provinciale in oggetto prevede la realizzazione di una rotatoria sul tracciato esistente attraversato dal canale di bonifica

Dettagli

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO CONTINUE

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO CONTINUE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO CONTINUE 1 PERDITE DI CARICO CONTINUE Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze

Dettagli

World Tech Engineering Srl

World Tech Engineering Srl SCHEDA DI PROGETTO Opere in terra rinforzata per la S.R. 232 Variante Cossato Trivero Vallemosso 2 Tronco 3 Lotto Incarico: Progettazione esecutiva - costruttiva di rilevati in terra rinforzata e supervisione

Dettagli

Mezzo granulare complesso. Blocco scorrevole per attrito. Mezzo granulare elementare. F τ. (stati impossibili) curva limite

Mezzo granulare complesso. Blocco scorrevole per attrito. Mezzo granulare elementare. F τ. (stati impossibili) curva limite 1 Criterio di resistenza di un terreno Modelli meccanici di riferimento Blocco scorrevole per attrito Mezzo granulare elementare Mezzo granulare complesso F τ (stati impossibili) curva limite Il criterio

Dettagli

TRANS ADRIATIC PIPELINE PROJECT OFFSHORE PIPELINE DETAIL DESIGN

TRANS ADRIATIC PIPELINE PROJECT OFFSHORE PIPELINE DETAIL DESIGN Rev. Sh. 2 of 6 INDICE 1 Premessa... 3 2 POZZO DI SPINTA DEL MICROTUNNEL... 4 3 TECNOLOGIA DI PERFORAZIONE DEL MICROTUNNEL... 5 4 MISURE PROGETTUALI RELATIVE A FENOMENI DI CARSISMO... 6 2 Rev. Sh. 3 of

Dettagli

Docente: Ing. Giuseppe Scasserra

Docente: Ing. Giuseppe Scasserra Prima Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni LABORATORIO DI COSTRUZIONI DELL ARCHITETTURA II MODULO DI GEOTECNICA E FONDAZIONI Docente: Ing. Giuseppe Scasserra Dipartimento di Ingegneria Strutturale

Dettagli

DUTTILITA STRUTTURALE RIFLESSIONE!

DUTTILITA STRUTTURALE RIFLESSIONE! DUTTILITA STRUTTURALE RIFLESSIONE! Sotto l azione di terremoti violenti, le strutture escono sensibilmente dal regime elastico, manifestando elevati impegni in campo plastico tuttavia nelle pratiche applicazioni

Dettagli

7/a COMUNE DI GIACCIANO CON BARUCHELLA PROVINCIA DI ROVIGO TAVOLA

7/a COMUNE DI GIACCIANO CON BARUCHELLA PROVINCIA DI ROVIGO TAVOLA COMUNE DI GIACCIANO CON BARUCHELLA PROVINCIA DI ROVIGO TAVOLA 7/a Piazzale G. Marconi n 1 Giacciano con Baruchella (RO) STUDIO TECNICO CAPPELLARI GEOM. FRANCESCO Riviera Pace n. 141/1 Badia Polesine (Ro)

Dettagli

RELAZIONE DI CALCOLO E VERIFICA PALI DI SOSTEGNO I.P. IN ACCIAIO E PLINTI DI FONDAZIONE

RELAZIONE DI CALCOLO E VERIFICA PALI DI SOSTEGNO I.P. IN ACCIAIO E PLINTI DI FONDAZIONE AMGA - Azienda Multiservizi SpA - Udine pag. 1 di 8 RELAZIONE DI CALCOLO E VERIFICA PALI DI SOSTEGNO I.P. IN ACCIAIO E PLINTI DI FONDAZIONE 1. GENERALITA La presente relazione riguarda la verifica di un

Dettagli

PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DI UN POZZO PROVE DI PORTATA SVILUPPO E SPURGO DEL POZZO

PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DI UN POZZO PROVE DI PORTATA SVILUPPO E SPURGO DEL POZZO SVILUPPO E SPURGO DEL POZZO Lo sviluppo e lo spurgo è l ultima operazione della realizzazione di un pozzo utile al miglioramento delle caratteristiche idrauliche del sistema pozzo-acquifero. Consiste nel

Dettagli

SCHEDA TECNICA VASSOI PER IMPIANTO DI FITODEPURAZIONE

SCHEDA TECNICA VASSOI PER IMPIANTO DI FITODEPURAZIONE SCHEDA TECNICA VASSOI PER IMPIANTO DI FITODEPURAZIONE Materiale: vassoi in polietilene lineare ad alta densità (LLDPE) per impianto di fitodepurazione a flusso sommerso orizzontale con tubazione di collegamento

Dettagli

Parte I): Principi di Geotecnica

Parte I): Principi di Geotecnica Parte I): Principi di Geotecnica Principi di Geotecnica e di Tecnica delle Fondazioni 1 Generalità: Il terreno, le terre e le roccie La geotecnica non si occupa della rocce ma della meccanica dei terreni

Dettagli

1 PREMESSA. Quadrilatero Marche-Umbria Maxilotto 1 1 Sublotto 2.1

1 PREMESSA. Quadrilatero Marche-Umbria Maxilotto 1 1 Sublotto 2.1 1 PREMESSA La presente relazione riporta la verifica idraulica dei tombini idraulici posti lungo il Ramo H (strada di collegamento tra la S.S. 7 e la S.P. 441 in prossimità dell abitato di Colfiorito).

Dettagli

Consorzio Forestale Alta Valle Susa Oulx (TO) 1 / 9

Consorzio Forestale Alta Valle Susa Oulx (TO) 1 / 9 INDICE A) MANUALE D USO PAG. 2 B) MANUALE DI MANUTENZIONE pag. 6 C) INTERVENTI DI MANUTENZIONE pag. 8 1 / 9 A) Manuale d uso Collocazione geografica Gli interventi sono situati in frazione Cels nel Comune

Dettagli

Sistemi di drenaggio con georeti e geocompositi

Sistemi di drenaggio con georeti e geocompositi Sistemi di drenaggio con georeti e geocompositi Piergiorgio Recalcati, Tenax SpA, Viganò (LC) Seminario IMPIEGO SOSTENIBILE DEI GEOSINTETICI NELLE COSTRUZIONI SAIE Bologna, 14 Ottobre 2015 Georeti Strutture

Dettagli

Figura 15.2 - Cuneo di spinta attiva del terreno

Figura 15.2 - Cuneo di spinta attiva del terreno 15 LE OPERE DI SOSTEGNO 15.1 La spinta delle terre Per comprendere il significato di spinta delle terre, si prendano inizialmente in considerazione tre identici contenitori con pareti laterali piane, riempiti

Dettagli

IL MANUFATTO STRADALE

IL MANUFATTO STRADALE 1 IL MANUFATTO STRADALE Le strade, al contrario delle piste, non si sviluppano necessariamente a livello del terreno, ma possono essere al di sopra o al di sotto del piano di campagna. Ciò comporta la

Dettagli

a.a. 2012/2013 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE

a.a. 2012/2013 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE TIPOLOGIE DI SOLAIO a.a. 2012/2013 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE FRANCESCO MICELLI TIPOLOGIE Gettati in opera Parzialmente prefabbricati Completamente prefabbricati Monodirezionali Bidirezionali

Dettagli

1 PREMESSA MATERIALI INQUADRAMENTO NORMATIVO PREDIMENSIONAMENTO DELL IMPALCATO... 8

1 PREMESSA MATERIALI INQUADRAMENTO NORMATIVO PREDIMENSIONAMENTO DELL IMPALCATO... 8 INDICE 1 PREMESSA... 2 2 MATERIALI... 5 3 INQUADRAMENTO NORMATIVO... 6 4 PREDIMENSIONAMENTO DELL IMPALCATO... 8 4.1 ANALISI DEI CARICHI... 8 4.2 RISULTATI... 10 5 PREDIMENSIONAMENTO DELLE SPALLE... 14

Dettagli

Paretine in c.a. Presupposti e scopi

Paretine in c.a. Presupposti e scopi 1 Il placcaggio delle murature con intonaco armato può essere utile nel caso di murature gravemente danneggiate e incoerenti, sulle quali non sia possibile intervenire efficacemente con altre tecniche,

Dettagli

Lezione Circolazione idrica sotterranea

Lezione Circolazione idrica sotterranea Lezione Circolazione idrica sotterranea Obiettivi La lezione pone l attenzione sulle modalità di circolazione idrica sotterranea, partendo dalla scala dei pori fino a giungere alla scala di bacino, attraverso

Dettagli

COMUNE DI POPPI PROGETTO DI BONIFICA E CONSOLIDAMENTO DEL MOVIMENTO FRANOSO IN LOCALITÁ QUOTA Pag. 1 di 5 MONITORAGGIO IN FASE D'OPERA E POST-OPERA

COMUNE DI POPPI PROGETTO DI BONIFICA E CONSOLIDAMENTO DEL MOVIMENTO FRANOSO IN LOCALITÁ QUOTA Pag. 1 di 5 MONITORAGGIO IN FASE D'OPERA E POST-OPERA Pag. 1 di 5 MONITORAGGIO IN FASE D'OPERA E POST-OPERA Pag. 2 di 5 Con la presente si forniscono integrazioni al piano di monitoraggio dell opera in relazione alla perizia di variante tecnica. Con le modifiche

Dettagli

RELAZIONE GEOTECNICA REALIZZAZIONE DELLE INFRASTRUTTURE COMUNALE PER L INSEDIAMENTO DEL TECNOPOLO NELL AREA DENOMINATA EX MACELLO

RELAZIONE GEOTECNICA REALIZZAZIONE DELLE INFRASTRUTTURE COMUNALE PER L INSEDIAMENTO DEL TECNOPOLO NELL AREA DENOMINATA EX MACELLO RELAZIONE GEOTECNICA REALIZZAZIONE DELLE INFRASTRUTTURE PER L INSEDIAMENTO DEL TECNOPOLO NELL AREA DENOMINATA EX MACELLO COMUNALE Relazione Geotecnica Infrastrutture TECNOPOLO- pag. 1/11 RELAZIONE GEOTECNICA

Dettagli

6.E. Indagini in sito: Misura delle pressioni interstiziali

6.E. Indagini in sito: Misura delle pressioni interstiziali 6.E Indagini in sito: Misura delle pressioni interstiziali MISURA DELLE PRESSIONI INTERSTIZIALI Il Piezometro è un elemento poroso, pieno d acqua, la cui pressione è uguale a quella dell ambiente circostante.

Dettagli