The speaking brain. Dr.ssa Serena Bassan
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- Giancarlo Valsecchi
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1 The speaking brain Dr.ssa Serena Bassan
2 Specificità categoriale in altri domini di conoscenza L a4enzione si concentra sulla dis<nzione animato- inanimato per dividere gli ogge@ circostan< ma occorre estendere l organizzazione della conoscenza in modo più generale. Warrington e coll. suggerisce che la conoscenza conce4uale e categorica sia organizzata sulla base di cara4eris<che: Sensoriali: forma, movimento, colore Proprietà funzionali: movimento e posizione degli ogge@.
3 Questo modello spiega che i conce@ sono distribui< su mol< domini di conoscenza (azione, forma, movimento...) piu4osto che essere divisi nella dicotomia sensoriale- funzionale. L assunto base di questo modelllo viene ripreso con la considerazione che i processi che elaborano i conce@ si sovrappongono con i processi perce@vi Modello di Allport
4 Categoria cibo Alcuni studi hanno dimostrato che deficit nell individuare fru4a e verdura può dissociarsi dalla inta4a capacità di riconoscere animali e ogge@. Nel caso di Samson e Pillon il paziente presentava deficit di comprensione se gli si presentavano cibi elabora< ma era preservata la capacità di scegliere il colore ada4o se gli si presentava un disegno di un cibo in bianco e nero. Questo suggerisce che il cibo è rappresentato in modo categoriale. Il paziente RS ha una par<colare difficoltà con la fru4a e la verdura rispe4o ad altre categorie (animali e ogge@ non viven<)
5 Categoria colori e Davidoff riportarono di un paziente che era in grado di nominare i colori ma non sapeva recuperarli se vedeva un disegno in bianco e nero (es. pomodoro). Il fa4o che il paziente sapeva nominare i colori esclude un deficit perce@vo, o una perdita della parola. Un altro paziente aveva deficit nel comprendere il colore degli ogge@ ma ne riconosceva la forma, la grandezza e la dimensione e non mostrava specificità categoriale. Quindi è possibile avere in modo sele@vo difficoltà in par<colari domini di conoscenza non implicando anche deficit in altri domini.
6 Categoria par< del corpo Da alcuni da< empirici alcuni pazien< hanno preservato conoscenza di par< del corpo rispe4o ad altre categorie viven<. Al contrario altri pazien< presentavano difficoltà a riconoscere par< del corpo. Pazien< con autotopagnosia non sono in grado di localizzare par< del proprio corpo o par< del corpo su una figura umana.
7 Gli errori compiu< dai pazien< autotopoagnosici sono classifica< in tre categorie: 1) Errori di con<guità: il paziente indica par< del corpo spazialmente vicine a quelle richieste (il braccio invece della mano) 2) Errori conce4uali o seman<ci: quando il paziente indica par< del corpo conce4ualmente simili a quelle richieste ( la mano al posto del piede) 3) Errori casuali: non classificabili in alcun modo. Ques< pazien< comme4ono prevalentemente errori di <po seman<co o di con<guità.
8 Categorie azioni e verbi I conce@ delle azioni sono considera< come parte della memoria seman<ca e i verbi come proprietà gramma<cali delle parole. Bird e coll. (2000) sostenevano che i verbi sono come ogge@ inanima< perché richiamano la parte funzionale della dis<nzione sensoriale- funzionale. Altri studi mostrano che la funzione e il verbo/nome sono separabili: Studi ERP mostrano che le proprietà funzionali delle parole (astra4o, visione, visione + azione) e classi gramma<cali (nomi vs verbo) sono indipenden< Studi TMS mostrano che le parole collegate ad un azione sono danneggiate dalla s<molazione delle aree motorie per verbi e nomi
9 Categoria nomi propri Alcuni pazien< hanno gravi difficoltà nel recuperare nomi propri ma possono essere capi<, suggerendo che la difficoltà non è nell area seman<ca. Ellis, Young e Critchley (1989) riportano di un paziente che dopo una lobotomia temporale destra era incapace di nominare o riconoscere persone o edifici famosi ma non animali o altre categorie mentre altri sogge@ hanno l effe4o opposto. Lo stesso processo vale anche per la categoria dei numeri.
10 Capire e produrre frasi La sintassi è l ordine e la stru4ura delle parole all interno di una frase. Il processo a4raverso il quale si assegna una stru4ura sinta@ca alle parole si chiama parsing. A= il ragazzo colpisce la ragazza B= la ragazza colpisce il ragazzo C= la ragazza è stata colpita dal ragazzo A e B sono frasi con significa< diversi ma con la stessa sintassi A e C sono frasi con significato uguale ma diversa sintassi
11 Il ruolo della sintassi e della seman<ca Quando si u<lizza il processo di parsing (analizzare) in una frase è possibile considerare tu4e le frasi in parallelo tra di loro o viene considerata solo una stru4ura sinta@ca? La frase il pompiere disse all uomo che aveva rischiato la sua vita per installare un rilevatore del fumo. La costruzione di una frase e la sua stru4ura dipendono da fa4ori sinta@ci e contestuali: il pompiere ha affrontato un pericoloso incendio nell hotel. Ha rischiato la propria vita per salvare uno dei suoi uomini. Da queste due frasi possiamo concludere che occorre considerare le frasi all interno del loro contesto anziché analizzare solo una stru4ura sinta@ca.
12 La e la seman<ca sono parzialmente indipenden<: - Pazien< con demenza seman<ca sono in grado di dare giudizi gramma<cali su una frase anche se questa con<ene parole senza senso. La seman<ca può influenzare alcuni aspe@ della sintassi: - es. Ostrin e Tyler (1995): pazien< con povera sintassi ma buona seman<ca erano incapaci di produrre frasi gramma<cali ma potevano u<lizzare la seman<ca per inserire le parole nelle frasi. - Studi ERP dimostrano che alcuni dicono che la sintassi è indipendente dalla seman<ca e altri studi che la sintassi dipende dalla seman<ca.
13 Il ruolo fonologico nella MBT nella formulazione delle frasi È ben noto che la MBT fonologica ha una capacità limitata ed è con<nuamente rinfrescata da ripe<zione subvocale. Pazien< con un rido4o digit span possono produrre e comprendere adeguatamente molte frasi. Ciò suggerisce che questa componente non è essenziale in tu@ gli aspe@ della produzione della frase. Tu4avia alcuni pazien< hanno chiaro deficit nel giudizio gramma<cale e di comprensione delle frasi complesse.
14 In uno studio condo4o da Romani (1994) il paziente non presentava più deficit di memoria fonologica quando gli venivano presentate delle frasi scri4e. Qualcosa di scri4o può essere riesaminato per perme4ere un cambiamento nell analisi. Tu4avia quando le parole sono presentate una a una il deficit ricompare suggerendo il ruolo fonologico della MBT nell analisi di frasi sinta@camente difficili presentate nella forma parlata.
15 Modello classico di Lichtheim Precedentemente si pensava che l afasia di Broca (e l area di Broca) era collegata alla produzione del linguaggio e l area di Wernicke (e l afasia di Wernicke) alla comprensione del linguaggio.
16 L afasia L afasia è un disturbo della formulazione e della comprensione di messeggi linguis<ci che consegue a lesioni focali cerebrali, in persone che avevano in precedenza acquisito un uso normale del linguaggio. Il deficit consegue generalmente ad una lesione dell emisfero cerebrale sinistro e coinvolge in linea di massima le diverse unità del linguaggio (deficit al livello fonemico, lessicale, morfo- sinta@co; deficit di produzione e comprensione), sia a livello orale che scri4o.
17 Afasia di Broca Paul Broca ha il merito di aver fornito due principali scoperte: 1. Nel 1861 lo studio autop<co del famoso paziente afasico, Monsieur Leborgne, il cui eloquio era limitato al frammento sillabico tan tan, permise a Broca di confermare il lobo frontale nel regolare la produzione dl linguaggio ar<colato e di localizzare questa funzione nel piede della terza circonvoluzione. 2. Nel 1865 scoperta assai più importante che il linguaggio fosse lateralizzato nel lobo frontale del solo emisfero sinistro.
18 Questa forma afasica è proto<pica tra i disturbi di linguaggio non fluente cioè eloquio spontaneo scarso, le parole sono prodo4e con fa<ca e le frasi brevi e con stru4ura sinta@ca semplificata che si manifesta con agramma<smo : omissione di pronomi ausiliari, ar<coli e preposizioni (linguaggio telegrafico), la mancata realizzazione delle concordanze tra gli elemen< della frase (nome- verbo, nome- ar<colo- agge@vo) e l assenza di frasi subordinate.
19 Un esempio dell afasia di Broca scatola di
20 In uno studio di Caramazza e Zurif (1976) su pazien< con afasia di Broca hanno constatato che ques< avevano difficoltà nel comprendere le frasi in un matching task di figura- frase quando il sogge4o e l ogge4o dei verbi era determinata dalla sintassi e non dalla seman<ca ( il ga4o che il cane sta mordendo è nero, il leone di cui la bambina ha paura è giallo ).
21 Negli anni 70 l a4enzione si sposta da un deficit nella produzione del linguaggio ad un deficit nella produzione della sintassi (sia nella comprensione che nella produzione). Cambiamento dovuto a: L afasia di Broca non implica necessariamente un disordine unitario- può presentarsi agramma<smo mentre in altri no. Alcuni pazien< con afasia di Broca sono agramma<ci nella produzione ma non nella comprensione I deficit nel processamento delle frasi può essere spiegato dall uso dell area di Broca nella memoria di lavoro, piu4osto della sintassi.
22 Corren< a4uali sulle funzioni dell area di Broca Improbabile che sia un danno centrale Improbabile che contenga programmi motori per il linguaggio ma può essere implicata nell organizzare il linguaggio a livelli più al<. Probabile che sia implicata nel collegare la percezione dell azione alla produzione dell azione (regione 44), questo include il linguaggio così come altre azioni (neuroni specchio). Probabile che sia implicata nella memoria di lavoro verbale (regione 45) e che stabilisce la coerenza seman<ca e tema<ca.
23 Afasia di Wernicke Forma afasica fluente cioè eloquio abbondante senza deficit prosodici o dell ar<colazione. Le frasi sono lunghe e con stru4ura sinta@ca complessa. Si ha una compromissione rela<vamente omogenea delle diverse componen< (fonologia, lessico, morfo- sintassi). Vi è un deficit più o meno pari per le prove di ripe<zione, denominazione e comprensione. L area cerebrale coinvolta è il tra4o medio posteriore della prima circonvoluzione temporale sinistra (area 22 di Broadmann).
24 Friederici (2002)
25 Bibliografia Jamie Ward, 2010, The Student s Guide to Cogni<ve Neuroscience, second edi<on cap. 11 the speaking brain da pag Giuseppe Vallar, Costanza Papagno, 2007, Manuale di neuropsicologia, cap.7 disturbi del linguaggio orale: l afasia 84-87,101,102.
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