Aree lesionali e strumenti utilizzati
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- Teresa Ferraro
- 7 anni fa
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1 Aree lesionali e strumenti utilizzati capacità attentive, mnesiche funzioni esecutive Linguaggio Funzioni visuo-spaziali e attentive
2 Definizione clinica di afasia! Definizione di afasia n Il termine afasia si utilizza per indicare diversi quadri clinici caratterizzati da un deficit della capacità di comprendere, elaborare e produrre messaggi linguistici che consegue a lesioni focali del cervello, in persone che avevano in precedenza già acquisito un uso normale del linguaggio.! n Il deficit compare solitamente per lesioni focali dell emisfero cerebrale di sinistra. n Nessun disturbo sensoriale (uditivo o visivo), né motorio è responsabile di tali deficit
3 Principi generali di afasiologia Il deficit di espressione e comprensione riguarda la sfera linguistica e non implica un incapacità a formulare pensieri o un alterata interazione con l ambiente La caratteristica più evidente consiste in una alterazione del linguaggio spontaneo: già chiedendo le generalità o colloquiando su argomenti comuni, si mette in evidenza una alterazione dell eloquio del paziente e si possono osservare diversi comportamenti linguistici Tuttavia, non si può porre diagnosi di afasia, se un esame formale non mette in luce deficit della comprensione verbale (Token test <29)
4 Approcci di studio! n Approccio classico: è fondato sui modelli neurolinguistici e approda ad una classificazione sindromica n Approccio psicolinguistico: è fondato sui modelli della neuropsicologia cognitivista, tratta il paziente con unico e mira a individuare il danno funzionale
5 Approccio classico! n Si basa su un profilo dei comportamenti verbali: n Eloquio spontaneo n comprensione n produzione n ripetizione n linguaggio scritto: lettura e scrittura n Giunge ad una diagnosi secondo la classificazione classica delle afasie (sindromi afasiche)
6 FENOMENI QUALITATIVI PER LA DESCRIZIONE DEI DEFICIT AFASICI Valutazione dell eloquio spontaneo:! contenuto informativo pragmatica comprensione difficoltà articolatorie! deficit fonologici!! deficit lessicali (± semantico-lessicali)! deficit morfo-sintattici! elementi automatici! Conversazione o descrizione di figura complessa!
7 VALUTAZIONE DELL ELOQUIO SPONTANEO Contenuto informativo - quantità di informazione trasmessa Pragmatica - alternanza dei ruoli - ironia - atti comunicativi indiretti Comprensione - domande dell interlocutore (chi, dove, quando) - decodifica semantico-lessicale - analisi sintattica (frasi passive, relative)
8 FENOMENI QUALITATIVI PER LA DESCRIZIONE DEI DEFICIT ARTICOLATORI! Difficoltà articolatorie!- emissione esplosiva o scandita!!- inceppi!!- elisione/sostituzione di fonemi!!!- suoni sonori! sordi!!!- suoni fricativi!!occlusivi!
9 FENOMENI QUALITATIVI PER LA DESCRIZIONE DEI DEFICIT AFASICI! deficit fonologici:!parafasie fonemiche! - omissioni! - aggiunte! - trasposizioni! - duplicazioni!!conduites d'approche!!neologismi fonemici!!gergo neologistico!
10 FENOMENI QUALITATIVI PER LA DESCRIZIONE DEI DEFICIT AFASICI! deficit lessicali:!anomie! (e/o semantici)!latenze anomiche!!circonlocuzioni!!parafasie semantiche!!forme passe-partout!!gergo semantico!
11 FENOMENI QUALITATIVI PER LA DESCRIZIONE DEI DEFICIT AFASICI! deficit morfosintattici:!- agrammatismo!!!struttura frasale semplificata!!!linguaggio telegrafico,!!!!(omissione di funtori)!!!- paragrammatismo!!!errori di concordanza!!!sostituzione di funtori grammaticali!
12 FENOMENI QUALITATIVI PER LA DESCRIZIONE DEI DEFICIT AFASICI!! elementi automatizzati:!recurring utterances!! (frammenti sillabici ricorrenti)!!automatismi!!perseverazioni!!ecolalia!
13 Classificazione clinica delle afasie: il concetto di sindrome Il concetto di sindrome afasica, nato con Lichtheim e ripreso da autori più recenti (es. Vignolo), é nato dall osservazione clinica che ha individuato dei quadri caratterizzati da una sistematica co-occorenza di disturbi linguistici (sintomi che con una certa frequenza sono presenti contemporaneamente) e sulla contemporanea integrità di altri aspetti del linguaggio. Questi quadri erano conseguenti a specifiche lesioni cerebrali (modello neurolinguistico).
14 Fluenza 1 a suddivisione n AFASIA NON FLUENTE: n Prosodia alterata n Difficoltà articolatorie n Abbondanza dell eloquio: max 4 parole per sequenza n AFASIA FLUENTE: n Prosodia conservata n Articolazione non difficoltosa n Abbondanza dell eloquio: 6-7 parole per sequenza
15 Le sindromi afasiche classificazione di Boston (Goodglass e Kaplan 1972) n L afasia di Broca n L emissione del discorso non è fluente Disturbi articolatori Eloquio ridotto: i pazienti con afasia di Broca usano solo parole chiave (linguaggio telegrafico) Nell eloquio gli errori prevalenti sono difficoltà articolatorie, parafasie fonemiche, anomie, e agrammatismo/paragrammatismo (i sostantivi sono usati solo al singolare, i verbi all infinito o participio, vengono eliminati gli articoli, gli aggettivi e gli avverbi) n Cattiva ripetizione n Comprensione buona o moderatamente compromessa per frasi brevi. Alterata per frasi sintatticamente più complessa n Correlato anatomico: lesioni frontali n Consapevolezza del deficit
16 Le sindromi afasiche n Afasia di Wernicke n Il linguaggio è fluente ma parafasico n Evidenti deficit di comprensione n Deficit di ripetizione n La lesione interessa principalmente la parte posteriore del lobo temporale sinistro (22 Brodmann) ma si estende anche alla parte superiore del lobo temporale (aree 40 e 39) ed inferiormente (area 37)
17 Le sindromi afasiche n Come parla l afasico di Wernicke n Usano parole sbagliate o combinazioni di parole sbagliate (parafasia semantiche o verbali) n Nelle forme più gravi inventano parole nuove (neologismi, gerno geologistico) n Sono molto loquaci (logorrea) n Alla domanda dove abiti? : sono venuto là prima di qua e sono ritornato là n Scarsa consapevolezza del deficit
18 Le sindromi afasiche n L afasia globale n È la forma clinica più grave caratterizzata da un eloquio non fluente e una comprensione uditiva deficitaria n È dovuta a lesioni estese che interessano i lobi frontali e temporali dell emisfero dominante
19 Le sindromi afasiche n Le afasie transcorticali n sono caratterizzate dalla presenza di ripetizione conservata n Nella forma motoria: l eloquio è ridotto, non fluente spesso agrammatico mentre la comprensione è normale. Lesioni del lobo frontale che interrompono le connessioni tra area di Broca e altre strutture frontali n Nella forma sensoriale: l eloquio è fluente ma ricco di parafasie, neologismi, la comprensione è deficitaria. La lesione riguarda la giunzione parieto-temporooccipitale
20 Le sindromi afasiche n Le afasie anomica n L eloquio è corretto, fluente, senza difficoltà articolatorie ma con latenze. n La caratteristica è la peculiare difficoltà a trovare le parole esatte. n La comprensione è buona
21 Schema riassuntivo delle caratteristiche delle sindromi afasiche sindrome eloquio Denom Ripetizione comprensione Ling. scritto Globale non fluente Broca non fluente TC motoria non fluente Wernicke fluente (+) Conduzione fluente (+) TC sensoriale fluente Anomica fluente (+)
22 Classificazione clinica delle afasie: il concetto di sindrome Vantaggi nell uso di una classificazione clinica delle afasie: La classificazione clinica non pretende di spiegare il fenomeno e la natura del deficit linguistico, ma permette di convogliare un certo numero di informazioni e di indicare un gruppo di pazienti, che pur se abbastanza eterogenei hanno in comune certi aspetti del loro comportamento linguistico. E un modo per confrontare e selezionare i pazienti afasici. E quindi uno strumento che permette una migliore comunicabilità tra gli operatori, un confronto ed una selezione dei diversi pazienti. Critiche:Scuola cogntivista (Rapp, Caramazza, Hillis, Miceli) nega l utilità clinica delle sindromi afasiche, in quanto agglomerati sintomatologici non omogenei e non utili per far luce sull organizzazione intrinseca dei processi di elaborazione del linguaggio, la cui architettura é estremamente complessa ed articolata su un alto numero di componenti.
23 Approccio psicolinguistico n n Si basa su una prospettiva linguistica che distingue le diverse competenze linguistiche in base al livello di elaborazione Si distinguono varie componenti: n Fonologica: si occupa dei suoni elementari (fonemi) che compongono le parole, sia in relazione alle caratteristiche acustiche e percettive dei suoni (fonetica), sia in relazione alla combinazione dei suoni all interno delle parole (fonologia) n Lessicale-semantico: elaborazione degli aspetti formali (lessicali) e concettuali (semantici) delle parole n Sintattico-grammaticale: riguarda le regole per la formazione delle unità fondamentali del sistema linguistico (le frasi) e per la selezione delle parole e dei suoni che hanno una funzione grammaticale: morfemi grammaticali liberi (articoli, pronomi, preposizioni, congiunzioni) e morfemi grammaticali legati a radici (particelle che danno informazioni su genere e numero o tempi e persone: bell-a, can-i, cen-inamo, parl-ava).
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25 TEST DEI GETTONI (De Renzi et al, 1962, 1978, 1980) paziente esaminatore
26 TEST DEI GETTONI (De Renzi et al, 1962, 1978, 1980) Materiale 20 gettoni in plastica che variano per forma (quadrati/ cerchi), colore (giallo, verde, bianco, nero, rosso), dimensione (grandi/piccoli) Struttura 36 comandi orali, divisi in 6 sezioni di complessità crescente Tocchi un quadrato Tocchi il cerchio rosso ed il quadrato verde Tocchi in cerchio bianco grande ed il quadrato verde piccolo Metta il cerchio rosso sopra il quadrato verde
27 Scopi TEST DEI GETTONI (De Renzi et al, 1962, 1978, 1980) Indice di comprensione del linguaggio orale Indice di gravità dell afasia Vantaggi buona discriminazione afasia/non afasia (cut off=29) sensibile a deficit lievi può essere usato con soggetti a bassa scolarità tempi di somministrazione brevi non è influenzato da deficit intellettivi sensibile anche a difficoltà di comprensione sintattica ruolo della MBT Non discrimina tra forme cliniche qualitativamente diverse
28 CONFRONTO TRA BATTERIE PER I DISTURBI DI LINGUAGGIO Esame del Linguaggio-2 Facile e veloce (1.30 h) x applicabilità ed interpretazione. Poco adatto ad afasie lievi o pazienti ad alta scolarità Dati su controlli: 22 soggetti, età 45-80, scolarità 3-8 aa Aachener Aphasie Test (AAT) Programma diagnostico con analisi psicometrica dei dati e classificazione probabilistica del paziente. Utile per confrontare con maggiore obiettività gruppi di pazienti o seguire nel tempo un singolo paziente Dati normativi su 384 afasici e 88 soggetti di controllo. Batteria per l Analisi del Deficit Afasici (BADA) Diagnosi funzionale accurata, ma la lunghezza lo rende meno usato nella diagnosi clinica; è poco idoneo con pazienti gravi e a bassa scolarità. Dati su soggetti di controllo: 20 soggetti, => 8 aa di scolarità
29 ESAME DEL LINGUAGGIO-II (Ciurli e coll, 1996) PROVE 1. ESPRESSIONE ORALE Ø Eloquio spontaneo Ø Denominazione 2. COMPRENSIONE ORALE Ø Parole Ø Frasi 3. RIPETIZIONE 4. LETTURA Ø Comprensione della lettura Ø Lettura ad alta voce 5. SCRITTURA Ø Denominazione scritta Ø Dettato Ø Copia
30 ESAME DEL LINGUAGGIO-II (Ciurli e coll, 1996) SOTTOPROVE (1) ESPRESSIONE ORALE n ELOQUIO SPONTANEO Descrizione di una figura Descrizione di un evento: Una giornata trascorsa al mare o in montagna Come fa a farsi il bagno o la doccia
31 ESAME DEL LINGUAGGIO-II Linguaggio spontaneo
32 ESAME DEL LINGUAGGIO-II (Ciurli e coll, 1996) ESPRESSIONE ORALE (1) ESPRESSIONE ORALE (segue) n DENOMINAZIONE ORALE Sostantivi (N=20) Verbi (N= 20 figure di azioni) n SERIE AUTOMATICHE Numeri: uno... Giorni: lunedì... Mesi: gennaio...
33 ESAME DEL LINGUAGGIO-II (Ciurli e coll, 1996) 2. COMPRENSIONE ORALE n n n Parole - indicazione di figure (N=20) Parole semanticamente affini (animali, frutta, indumenti, mezzi di trasporto, N=20) Frasi (ordini) apra il libro (N=10)
34 ESAME DEL LINGUAGGIO, II (Ciurli e coll, 1996) Comprensione 1
35 ESAME DEL LINGUAGGIO, II (Ciurli e coll, 1996) Comprensione 2
36 ESAME DEL LINGUAGGIO-II (Ciurli e coll, 1996) 3. RIPETIZIONE Nomi (N=20) Non parole (N= 20) Sintagmi e frasi (N= 10) 4. LETTURA n n COMPRENSIONE Sostantivi Frasi (ordini) LETTURA AD ALTA VOCE Parole Non-parole Frasi
37 ESAME DEL LINGUAGGIO-II (Ciurli e coll, 1996) 5. SCRITTURA n n n n n FIRMA DENOMINAZIONE SCRITTA (stimolo visivo) Sostantivi (N= 20) Verbi (N=10) DESCRIZIONE DI FIGURA (cfr orale) DETTATO Parole (N= 20) Non-parole (N= 20) Sintagmi e frasi (N= 10) COPIA Parole (N= 5)
38 ESAME DEL LINGUAGGIO, II VERSIONE (Ciurli, Marangolo, Basso, 1996)
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