ARPA SEDE CENTRALE. Settore Attività Produttive e Laboratori. Controllo della gestione degli SME (Sistema di Monitoraggio in Continuo alle Emissioni)

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1 Cod.: IO SL 010 Revisione: 0 Pagina 1 di 10 INDICE 1. SCOPO RIFERIMENTI RIFERIMENTI ESTERNI RIFERIMENTI INTERNI ABBREVIAZIONI CAMPO DI APPLICAZIONE MODALITÀ DI GESTIONE... 4 PREMESSA... 4 AMBITI DI CONTROLLO... 4 Manuale SME... 5 Finalità... 5 Contenuto... 5 Valutazione tecnica da parte di ARPA... 6 Validità del documento... 6 Verifica della rispondenza della strumentazione Sonda e linea di trasferimento campione Analizzatori... 7 Verifica del Sistema di trattamento dei dati... 8 Verifica del rispetto degli obblighi dell Azienda... 8 Verifica del rispetto dei valori limite... 9 Verifica della esecuzione della manutenzione e della corretta esecuzione delle verifiche in campo... 9 TRASMISSIONE DELLA RELAZIONE... 9 ARCHIVIAZIONE, AGGIORNAMENTO DEL DATA-BASE (ARIEL O VISPO IPPC) ALLEGATI Compilata da Verificata da Funzione e Nome Firma DATA Anna Bonura, Fabio Colonna, Alessandra Ferrari, Renata Lodi, Emma Porro Per il Gruppo di lavoro: Fabio Colonna 14/12/2010 Dirigente U.O. T.A.P. Mario Trinchieri Mario Trinchieri 14/12/2010 Verifica del CSTS Luca Marchesi Luca Marchesi 23/12/2010 Validazione in CODISE Coordinatore dei Settori tecnico scientifici Luca Marchesi Luca Marchesi 23/12/2010 Approvata da Emessa da Direttore Settore Ugo Musco Ugo Musco 16/03/2011 RSGQ Carla Piras Carla Piras 16/03/2011 Rev. Data Descrizione delle modifiche 00 La presente IO va a sostituire la procedura esistente la PG.AR.012 Rev 01 del 16/03/ Procedura Generale: controllo delle emissioni in atmosfera tramite SME L allegato IO.SL.010.A01 sostituisce l allegato alla PG.AR.012.A01.

2 Pagina 2 di SCOPO La presente istruzione operativa si prefigge lo scopo di esplicitare le attività necessarie ad effettuare il controllo sulle emissioni in atmosfera soggette a SME (Sistema di Monitoraggio in Continuo delle Emissioni), tematica di particolare interesse ambientale (dal momento che sono soggette a SME le emissioni significative sotto il profilo dei flussi di massa e degli inquinanti) che è stata oggetto a partire dal di specifiche normative regionali (vedi Riferimenti). Tale istruzione va ad integrare quelle più generali Controllo sulle attività che generano emissioni in atmosfera ai sensi del D.lgs 152/06 (nel caso di aziende non in regime di AIA) e Verifiche ispettive su AIA (nel caso di aziende in regime di AIA) in cui vengono esplicitate le fasi necessarie ad effettuare il controllo delle attività considerate nella loro globalità. Con la presente IO si intende focalizzare l attenzione su una particolare categoria di emissioni, la cui gestione si differenzia dalle altre emissioni non monitorate in continuo e per le quali l attività di controllo richiede una metodologia di tipo diverso. In sostanza si vanno a stabilire le modalità di controllo dal punto di vista documentale (valutazione del Manuale di gestione dello SME redatto dal Gestore dell azienda) e di conformità alle normative compresa l attività di accertamento da parte di ARPA durante le verifiche in campo sulle emissioni soggette a monitoraggio in continuo. 2. RIFERIMENTI 1.1 Riferimenti Esterni Nazionali D.lgs. n.152 del 3/04/2006 Modificato da D.lgs n.128 del 29/06/2010 Parte Seconda Titolo IIIbis L autorizzazione integrata ambientale Parte Quinta Norme in materia di tutela dell aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera - con riferimento ai seguenti allegati: Allegato VI Criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati ai valori limite di emissione ; Allegato II Grandi Impianti di Combustione D.lgs. n. 133/05: Regolamento recante i valori limite di emissione e le norme tecniche riguardanti le caratteristiche e le condizioni di esercizio degli impianti di incenerimento e coincenerimento D.m. 5/2/98: Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22

3 Pagina 3 di 10 Regione Lombardia D.d.g. n 3536 del 29/08/97: Criteri e procedure per la gestione dei Sistemi di Monitoraggio delle Emissioni (SME) per impianti termoelettrici D.d.u.o. n 1024 del 30/01/2004: Criteri e procedure per la gestione degli SME per impianti di incenerimento rifiuti D.d.u.o. n 7300 del 04/05/2004: Criteri e procedure per la gestione degli SME per gli impianti per la produzione di leganti idraulici D.g.r. 19 ottobre 2001, n Allegato C- Criteri e limiti di emissioni per gli impianti di produzione di energia ; D.g.r. n del 10/02/2010 Linee di indirizzo ai fini dell implementazione della Rete di Monitoraggio delle emissioni del grandi impianti ai fini dell art.4 della L.R. 24/2006 D.d.s. n 4343 del 27/04/2010 Misure tecniche per l installazione e la gestione dei sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni (SME) D.g.r. n 3473 del 7/11/2006 Precisazioni circa il rilascio delle AIA agli impianti di cui al punto 5.2 dell All I D.lgs 59/05 (inceneritori rifiuti urbani) Legge Regionale n.16/1999 e s.m.i. istitutiva di ARPA Norme tecniche UNI EN 14181: 2005 Quality assurance of automated measuring systems EN : Air quality Certification of automated measuring systems Performance specifications and test procedures for automated measuring systems for monitoring emissions from stationary sources UNI EN ISO 14956: 2002 Qualità dell'aria - Valutazione dell'idoneità di una procedura di misurazione per confronto con un'incertezza di misura richiesta 1.2 Riferimenti Interni Manuale Qualità ARPA Lombardia Linea Guida Controlli ARPA (LG.SL.003 del 16/11/2009) IO.SL.007 Controllo sulle attività che generano emissioni in atmosfera ai sensi del D.lgs 152/06 Parte Quinta- IO.SL.004 Verifiche ispettive su autorizzazioni integrate ambientali (AIA) per aziende rientranti nelle categorie dell all. viii alla parte seconda titolo iii bis del d.lgs. 152/06 e s.m.i.(ad esclusione delle attivita di cui al punto 6.6) 1.3 Abbreviazioni ABBREVIAZIONE A.C. A.C.C. MG SME GIC DESCRIZIONE Autorità Competente Autorità Competente al Controllo (ARPA) Manuale di Gestione Sistema di Monitoraggio per le Emissioni Grandi Impianti di Combustione

4 Pagina 4 di 10 ABBREVIAZIONE VLE Valore Limite di Emissione DESCRIZIONE 3. CAMPO DI APPLICAZIONE La presente Istruzione Operativa si applica al controllo delle emissioni soggette a monitoraggio in continuo (SME). L obbligo di installazione e di gestione di uno SME discende - da un obbligo normativo sia nazionale che regionale- legato alla tipologia di attività (es. inceneritori soggetti a D.lgs 133/05, GIC soggetti al D.lgs 152/06 All.2 -) - dalla prescrizione contenuta dall atto autorizzativo in possesso dell azienda 4. MODALITÀ DI GESTIONE Premessa Il controllo su una o più emissioni soggette a SME sebbene possa essere oggetto di specifica attività nel caso ad esempio di accertamento delle verifiche in campo - si inserisce nel contesto più generale delle verifiche ispettive (Vedi riferimenti interni). Resta pertanto inteso che si può fare riferimento ad altre IO per la gestione dell attività a livello di trasmissioni delle relazione finale ed eventuali segnalazioni. Ambiti di controllo L obiettivo del controllo di ARPA si raggiunge attraverso i seguenti passaggi: Acquisizione e valutazione del Manuale di Gestione SME redatto dall azienda sulla base di un modello standard definito da ARPA (All.1 IO.SL.010.A01) Verifica della conformità della strumentazione SME Verifica del rispetto degli obblighi dell Azienda parti integranti del Manuale di Gestione suddetto- a livello di gestione dello SME (es. taratura e calibrazione strumentazione, manutenzione preventiva..) e a livello di comunicazione rispetto ad ARPA (comunicazioni di guasti, anomalie, superamenti, trasmissione dei tabulati riassuntivi dei valori misurati dalla SME).

5 Pagina 5 di 10 Verifica del rispetto dei valori limite di emissione e/o verifica del contributo delle emissioni per il rispetto dei limiti di bolla (es.raffineria) Verifica della corretta gestione della strumentazione attraverso la esecuzione delle verifiche in campo (Allegato 2: IO.SL.010.A02) Manuale SME Finalità Il Manuale si prefigge la corretta gestione delle informazioni ambientali per la verifica dei dati di emissioni in atmosfera, nel quadro di una fattiva collaborazione tra il Gestore dell Impianto e Autorità Competente al Controllo, e per assicurare il rispetto dei limiti ed il mantenimento dell efficienza dello SME nell ottica della migliore gestione possibile degli impianti da parte del Gestore. Il Manuale di Gestione (di seguito denominato MG) è un documento che deve essere redatto, secondo lo schema di seguito riportato in Allegato 1, in modo da fotografare esaurientemente tutto il sistema di misura di cui all oggetto. In particolare deve: 1) descrivere e definire lo stato dell impianto durante il suo funzionamento (a regime, transitorio, avviamento, spegnimento avaria, emergenze, ecc.); 2) definire univocamente il sistema in ogni sua parte (campionamento a camino, trattamento e analisi dell effluente, acquisizione, validazione, elaborazione, archiviazione e trasmissione dei dati); 3) indicare il tipo e la frequenza delle manutenzioni e delle verifiche periodiche cui è soggetto lo SME atte a garantire il mantenimento delle prestazioni dello SME; 4) indicare le procedure concordate da attuare in caso superamento dei limiti, di avaria/guasto all impianto o allo SME o a parti di questo; 5) identificare le responsabilità dei soggetti coinvolti nelle procedure oggetto del presente documento. Contenuto In relazione alla funzione per il quale il MG è redatto, il suo contenuto deve essere: completo e rispondente alle prescrizioni della normativa e a quanto indicato nell autorizzazione specifico e contestualizzato rispetto al sito produttivo e al/ai punto/i di emissione cui si riferisce documentato e adeguatamente motivato, specie in relazione alle scelte progettuali adottate (strumentali, hardware e software) e alle conseguenze che queste comportano in termini di trattamento dei dati non ridondante 1 Si precisa che eventuali Istruzioni Operative, Procedure aziendali, specifiche strumentali e altri elementi funzionali all applicazione di quanto previsto nel Manuale e/o conoscitivi dell impianto sono eventualmente da inserire solo come allegati del MG stesso.

6 Pagina 6 di 10 funzionale alla corretta gestione dello SME sia in condizioni di normale funzionamento dell impianto, sia in tutte le altre possibili condizioni di esercizio che possono verificarsi nella conduzione dell impianto e dello SME stesso Per rispondere a tali requisiti il contenuto del MG è articolato in 3 sezioni dai seguenti contenuti: descrizione dell impianto e dello SME; modalità di trattamento dei dati; gestione dello SME. Valutazione tecnica da parte di ARPA Il MG va visto come il risultato finale di un percorso tra il Gestore e l Autorità competente al Controllo (ARPA) che ha il compito di verificarne il contenuto tecnico e di proporre eventualmente revisioni e integrazioni. Nel caso di nuovi impianti il processo di valutazione tecnica del MG deve iniziare preferibilmente prima dell effettiva entrata in funzione dello SME. Pertanto, per gli impianti nuovi è necessario che il Gestore rediga una bozza di Manuale di Gestione entro la data di messa a regime dell impianto e ne discuta i contenuti con l ACC, con particolare riferimento alla configurazione del sistema (punto di prelievo, linea di campionamento e analizzatori) e alla modalità di trattamento dei dati. Validità del documento Il Manuale ha validità NON SUPERIORE a 5 anni dalla data della sua emissione, salvo diversa disposizione autorizzativa. Il Manuale deve comunque essere revisionato per le parti di competenza, nei casi di: 1) variazioni inerenti le procedure di gestione dello SME sia in termini di trattamento dei dati, che di attività di autocontrollo; 2) modifica sostanziale dell impianto, in particolar modo riferita al sistema di trattamento dei fumi, tale da comportare una significativa variazione dei parametri chimico-fisici dell effluente; 3) modifica sostanziale del SME rispetto alle specifiche elencate nel MG stesso; 4) modifiche al quadro normativo di riferimento. 5) richiesta da parte dell A.C.C. In corrispondenza delle verifiche annuali di cui al capitolo par del Manuale di gestione SME (vedi All.1 IO.SL.010.A01), il Gestore allega il rapporto conclusivo di tali prove al MG. Verifica della rispondenza della strumentazione La normativa regionale individua sulla base di quella nazionale e delle norme tecniche vigenti, i requisiti che devono rispettare i sistemi di campionamento ed analisi affinché siano garantiti elevati livelli di accuratezza e disponibilità delle misure. Gli elementi da tenere presente sono:

7 Pagina 7 di Sonda e linea di trasferimento campione Essa deve garantire che l effluente gassoso in ingresso agli analizzatori sia in condizioni ottimali alla rilevazione degli inquinanti in esso effettivamente presenti. Le specifiche tecniche sulla configurazione e sui materiali da adottare devono essere definite in fase di progettazione dello SME, impianto per impianto, in relazione alle caratteristiche chimico-fisiche dell effluente da campionare e agli analizzatori da asservire (e relativa configurazione); 2. Analizzatori Devono garantire la possibilità di monitorare l andamento emissivo dell impianto durante tutti gli stati di esercizio: normale funzionamento e le fasi di avvio e arresto. Caratteristiche e prestazioni Gli analizzatori devono possedere requisiti prestazionali minimi ed essere idonei ad un uso continuativo nelle condizioni di installazione. In particolare devono essere soddisfatti i requisiti espressi in relazione alle condizioni di test in laboratorio ed in campo e agli standard di incertezza totale previsti dal legislatore. Nello specifico, gli analizzatori devono essere certificati secondo quanto espresso al punto 3.3, Titolo II, Allegato VI alla Parte V del d.lgs. 152/2006 s.m.i. Si precisa inoltre che, tutti gli analizzatori di nuovo acquisto, sono considerati idonei da parte dell ACC, solo se dotati di certificato conforme alla procedura QAL1 (rif. norma tecnica UNI EN ISO 14956). Per potere essere installato, un analizzatore di nuovo acquisto deve inoltre soddisfare i requisiti prestazionali di cui alla UNI EN (prestazioni in laboratorio e prestazioni in campo). Indicazioni per la scelta degli analizzatori Per garantire l idoneità di un analizzatore rispetto alla tipologia di inquinante e di flusso emissivo per il monitoraggio del quale è impiegato, si evidenzia che: il certificato dell analizzatore deve riportare il campo di misura certificato; Il campo di misura (ossia l intervallo tra la concentrazione minima e massima che un analizzatore è in grado di misurare senza soluzione di continuità) deve essere scelto sulla base delle seguenti considerazioni: l estremo superiore del campo di misura (Fondo Scala) deve essere almeno pari al Valore Limite di Emissione (VLE 2 ) autorizzato addizionato del valore di incertezza massima ammessa per legge per il parametro in questione o, al massimo (se disponibile sul mercato) pari al doppio del VLE autorizzato; il valore emissivo medio caratteristico in condizioni di normal funzionamento dell impianto, riportato alle effettive condizioni emissive (ossia senza l effettuazione di normalizzazioni alle condizioni standard e/o riferimento al tenore di ossigeno di processo previsto per legge) deve attestarsi attorno al 50% del fondo scala; 2 Si precisa che il valore limite VLE sopra citato è da intendersi come livello emissivo rilevato dall analizzatore, ossia senza effettuazione di operazioni di normalizzazione (T, P, U) e riferimento al tenore di ossigeno di processo previsto per legge).

8 Pagina 8 di 10 Al fine di soddisfare contemporaneamente le condizioni di cui sopra, nel caso in cui il livello emissivo caratteristico dell impianto sia notevolmente al di sotto di VLE o il livello emissivo durante i transitori sia notevolmente al di sopra di VLE in cui può essere, è ammesso l utilizzo di strumenti multi scala o di più strumenti al fine di consentire una più accurata rilevazione del dato. Nel caso di adozione di strumento multi-scala si precisa che non è richiesta la certificazione per i campi di misura diversi da quelli impiegati per la verifica del rispetto dei limiti; Le prestazioni strumentali (ad es. limite di rilevabilità, deriva di zero e di span ) devono essere riferite al più piccolo campo di misura per il quale l analizzatore è impiegato; devono essere espresse in percentuale rispetto al massimo valore dell intervallo di misura certificato; nel caso di analizzatori multi-componente, devono essere testate rispetto a ciascuna grandezza con il contemporaneo funzionamento di tutti i canali di misura. Verifica del Sistema di trattamento dei dati Il sistema di trattamento dei dati è una parte integrante e fondamentale del sistema SME in quanto una elaborazione non corretta dei dati provenienti dagli analizzatori e dal DCS (Distribute Control System) influisce pesantemente sulla attendibilità dei dati. Infatti la comprensione delle logiche di stato impianto sta alla base del lavoro di omogeneizzazione di trattamento dei dati SME, obiettivo finale che si ripropone ARPA; questo consentirà nel futuro (tempistica stabilita dalla normativa regionale sullo SME) un confronto fra i dati provenienti di tutti gli SME a livello regionale. Questi in sintesi i passaggi che deve compiere il sistema: i dati istantanei sono archiviati in file giornalieri e salvati all interno di un archivio dei dati istantanei (ADI). Tale archivio è utilizzato come base dati per il calcolo delle grandezze medie, memorizzate nell archivio dei dati medi (semiorari/orari) (ADM), i cui valori sono utilizzati per la verifica del rispetto dei limiti di emissione autorizzati ed ulteriori elaborazioni di carattere ambientale. Si fa riferimento alla normativa di settore per le informazioni di dettaglio relativamente a - significato e la definizione dei Codici - modalità di archiviazione - modalità di calcolo dei dati medi - associazione dello stato di validità dei dati medi Verifica del rispetto degli obblighi dell Azienda Uno degli aspetti da tener maggiormente presente nel controllo dello SME è la verifica del rispetto agli obblighi di comunicazione del Gestore verso ARPA che devono essere riportati e ben esplicitati nel Manuale di Gestione; tali obblighi sussistono sia nell ambito della gestione ordinaria (vedi paragrafi successivi) che in quella straordinaria, ovvero nel caso di

9 Pagina 9 di 10 Gestione di anomalie e/o guasti dell impianto Gestione di anomalie e/o guasti dello SME Gestione dei superamenti Fermo restando l obbligo delle comunicazioni straordinarie di guasti, anomalie e superi, il Gestore ha l obbligo di trasmettere all Autorità di Controllo i dati SME - preferibilmente su supporto informatico relativi alle elaborazione in formato tabellare con cadenza semestrale, salvo diverse disposizioni riportate nell atto autorizzativo. Il Gestore ha l obbligo di rendere disponibili (e di trasmetterli su richiesta) i dati relativi ai: - File ADI - File ADM Verifica del rispetto dei valori limite Le comunicazioni periodiche dei dati SME, insieme alle comunicazioni straordinarie costituiscono la base per la valutazione del rispetto dei valori limite previsti alla normativa di settore (D.lgs 133/05 per gli inceneritori, D.lgs 152/06 All II per i GIC) e a quanto riportato nell atto autorizzativo. Nel caso delle raffinerie in cui si utilizza il concetto di bolla (ovvero una valutazione globale delle emissioni del sito) i dati provenienti dallo SME rappresentano lo strumento per valutare il contributo delle emissioni monitorate in continuo (solitamente le emissioni degli impianti di produzione energia, oltre che taluni impianti di processo). Verifica della esecuzione della manutenzione e della corretta esecuzione delle verifiche in campo Oltre ad una scelta adeguata degli analizzatori e di tutti i materiali utilizzati, è necessaria una gestione idonea della strumentazione che deve prevedere: manutenzione ordinaria, con compilazione di un apposito quaderno di manutenzione; tarature e calibrazioni periodiche automatiche/manuali cui sottoporre la strumentazione. verifiche periodiche per accertare il mantenimento dell'integrità ed efficienza del sistema (verifica della risposta strumentale sugli intervalli di misura tramite prove fuori campo, verifiche in campo); Per la esecuzione delle verifiche in campo (attività di supervisione di ARPA) si faccia riferimento all Allegato2 IO.SL.010.A02. Trasmissione della relazione La relazione su tale attività di controllo una volta protocollata e registrata viene inviata dal Dipartimento per le attività autorizzate da Regione e Provincia, o dal Produttive

10 Pagina 10 di 10 e Laboratori (Settore APL) per le attività autorizzate dal Ministero, all Autorità Competente, al Comune e all Azienda oggetto dell indagine. Nel caso si riscontrino (da parte dei Dipartimenti o dal Settore APL) violazioni di carattere penale (non rispetto delle prescrizioni dell autorizzazione e/o superamenti dei limiti di emissione) il Dipartimento o il Settore APL procede alla trasmissione con nota separata all Autorità giudiziaria territorialmente competente (segnalazione di notizia di reato). Archiviazione, aggiornamento del data-base (ARIEL o VISPO IPPC) La relazione viene successivamente archiviata secondo procedura interna. L attività svolta viene inserita dal Dipartimento o dal Settore APL negli appositi data base per il loro aggiornamento. 5. Allegati IO.SL.010.A01 - Modello di manuale di gestione SME IO.SL.010.A02 - Criteri per l attuazione delle verifiche in campo delle emissioni in atmosfera monitorate in continuo

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