Presidente Prof. Mario Ronga. a cura di: Con il contributo dei Fisioterapisti delle Sedi di tirocinio

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1 e UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL INSUBRIA Scuola di Medicina CORSO DI LAUREA IN FISIOTERAPIA Presidente Prof. Mario Ronga Strumento ad uso degli studenti del Corso di Laurea in Fisioterapia a cura di: Erminia D Amanzio Coordinatore del Corso Silvia Brunella e Tutor del Corso di Laurea Con il contributo dei Fisioterapisti delle Sedi di tirocinio Ft. di riferimento dei gruppi di lavoro Rosanna Baroni Riabilitazione Neuromotoria - ambito ortopedico Cristiana Capirossi Riabilitazione Neuromotoria - ambito neurologico Mario Pribetich Riabilitazione Cardiologica Elena Repossini Elisabetta Zampogna Anna Maria Tarantino Riabilitazione Respiratoria Riabilitazione in Età Evolutiva Enrica Branduardi Eliana Locati Riabilitazione in Età Geriatrica

2 UNIVERSITA DEGLI STUDI DELL INSUBRIA ad uso degli studenti del Corso di Laurea in Fisioterapia Studente (nome e cognome): Anno: Semestre: Sede di tirocinio: Valutazione in trentesimi: Firma del tutor/fisioterapista: Data: IO DATI E STORIA Dalla cartella clinica, dalla comunicazione interdisciplinare, dal colloquio con il paziente e i familiari. COGNOME E NOME (iniziali) DATA NASCITA ETA STATO CIVILE SCOLARITÀ PROFESSIONE PAZIENTE RICOVERATO PAZIENTE AMBULATORIALE DIAGNOSI Specificare se d esordio o riacutizzazione. DATA LESIONE TIPOLOGIA E SEDE LESIONE NOTE

3 INOFRMAZIONI UTILI PER LA VALUTAZIONE ED IL TRATTAMENTO RIABILITATIVO INTERESSI, ABITUDINI DI VITA E ASPETTO RELAZIONALE AMBIENTE DI LAVORO/SCUOLA AUSILI E TIPOLOGIA DI ABITAZIONE ANAMNESI RIABILITATIVA Trattamenti riabilitativi svolti in precedenza PATOLOGIE ASSOCIATE G - TERAPIA FARMACOLOGICA H - INDAGINI STRUMENTALI DATA TIPOLOGIA ESAME SINTESI REFERTO

4 SEZIONE 1 VALUTAZIONE FUNZIONALE SEGNO-ATTIVITA -PARTECIPAZIONE IONE SEDUTA Attraverso l osservazione diretta, le tecniche di valutazione manuale e le scale di misura. AREA RELAZIONALE / COGNITIVA AREA COMUNICAZIONE

5 AREA SENSORIALE PERCETTIVA Vista Udito Altro _AREA POSTURALE / MOTORIA

6 AREA MANIPOLAZIONE / PRASSICA AREA AUTONOMICA E DELLE AUTONOMIE

7 AUSILI E ORTESI RIABILITAZIONE IN ETA EVOLUTIVA

8 LISTA DEI PROBLEMI Attraverso il ragionamento analitico elencare i problemi in ordine di priorità BISOGNI DEL BAMBINO (funzioni, desiderio, tolleranza) Sintesi OBIETTIVI A BREVE TERMINE OBIETTIVI INDICI DI RISULTATO A LUNGO TERMINE OBIETTIVI INDICI DI RISULTATO

9 CONDIVISIONE DEL PROGETTO CON LA FAMIGLIA, IL BAMBINO, LA STRUTTORA EDUCATIVA, IL TESSUTO SOCIALE PIANO DI TRATTAMENTO Attraverso le conoscenze le abilità manuali e le capacità relazionali ATTIVITA DIRETTA SUL BAMBINO ATTIVITA INDIRETTA PIANO TERAPEUTICO DOMICILIARE Data VALUTAZIONE DEI RISULTATI

10 Inserire almeno 3 riferimenti bibliografici sulle fonti inerenti valutazione e trattamento AGGIORNAMENTO DEL PIANO DI TRATTAMENTO Aggiornare il piano di trattamento in base al raggiungimento o alla modifica degli obiettivi. DURATA DEL PROGETTO RIABILITATIVO DIMISSIONI Colloquio Lettera Supporto video/grafico Diario Appuntamenti Contatti telefonici NOTA PER LA COMPILAZIONE La Cartella Riabilitativa costituisce una traccia metodologica per la valutazione e il trattamento. Essa va compilata solo nelle parti inerenti il caso clinico preso in esame e redatta attraverso PC formulandone una stesura essenziale.

11 VALUTAZIONE FUNZIONALE Considerare nelle diverse aree: SEGNO, ATTIVITA, PARTECIPAZIONE Aree:relazionale-cognitiva, comunicazione, sensoriale percettiva, posturale motoria, manipolazione, autonomica e autonomie, ausili e ortesi SEGNO (danno osservabile) ATTIVITA (limitazione delle attività) PARTICIPAZIONE (interazione e ambiente esterno) AREA RELAZIONALE - COGNITIVA Che tipo è: timido, seduttivo, introverso, simpatico, sa richiamare l attenzione, etc.. Vigilanza, attenzione, concentrazione, memoria. Tipo di interazione che si instaura col ft, col genitore. Tolleranza alla separazione, consolabilità, tolleranza alle frustrazioni. Capacità di adattarsi a nuove situazioni, curiosità, propositività, persistenza nell iniziativa, iniziativa finalizzata, tipo di gioco ( spontaneo, guidato): gioco corporeo, costanza dell oggetto, causa- effetto, gioco simbolico, costruzione e incastri, gioco creativo, etc.. Riportare la valutazione di altre figure professionali (neuropsichiatra infantile, psicologo, ) AREA COMUNICAZIONE Iniziativa comunicativa spontanea. Comprensione linguaggio verbale: parole (oggetti, immagini, nomi), frasi semplici, frasi complesse. Presenza comunicazione non verbale: tonicità, mimica facciale, gesti, indicazioni ( con arti superiori, con sguardo, etc..) Si e no codificato. Presenza di comunicazione verbale ( comprensibilità, interferenza emotiva): articolazione suoni, parola- frase, utilizzo funzionale del linguaggio verbale. Scialorrea, prassie buccali. Riportare la valutazione di altri esperti (logopedista, neuropsochiatra, )

12 AREA SENSORIALE- PERCETTIVA Vista: Comportamento spontaneo di sguardo: movimenti caotici, iperfissazione, deviazione tonica degli occhi. Presenza di strabismo, nistagmo. Utilizzo della funzione visiva: qual è la postura più adatta, possibilità dell esplorazione dello spazio peripersonale, extrapersonale; sguardo in tutte le direzioni (alcune zone sono escluse?), attraverso quali stimoli (colore, contrasto, oggetti particolari, oggetti in movimento). Coordinazione oculo-manuale: può manipolare e guardare simultaneamente. Strategie particolari, movimenti e posizioni compensatorie del capo. Risposte evocate: distanza focale ottimale, aggancio visivo, fissazione, inseguimenti (fluidi, a scatto, completi; orizzontali, verticali, obliqui, circolari), arrampicamento, saccadici di attrazione (dalla linea mediana verso destra, sinistra, in alto, in basso), saccadici liberi. Difficoltà del riconoscimento visivo. Udito: Percezione,, attenzione uditiva, orientamento, reazione e tolleranza ai rumori, ecc. Gusto: Apprezzamento o meno dei sapori familiari. Olfatto: Apprezzamento o meno degli odori familiari. Tatto : percezione sensitiva cutanea ( caratteristiche ) Propiocezione: Tolleranza delle variazioni posturali, tolleranza del vuoto e della profondità. AREA POSTURALE - MOTORIA Competenze posturali: - Livello funzionale raggiunto autonomamente ( a tappeto, seduto, in piedi) con aiuto ( del ft, della madre, ausili, ortesi) - può passare da una postura all altra - posture preferite e perché Competenze locomotorie: - locomozione autonoma ( rotolamento, strisciamento, carponi, da seduto, cammino) - locomozione con ortesi, ausili, aiuti esterni - in quali ambienti: piccoli, ampi, conosciuti, stanza di terapia, casa, scuola, in esterno - orientamento e utilizzo degli spazi

13 - analisi della modalità di spostamento preferita sottolineando gli aspetti predittivi di una possibile evoluzione - analisi del cammino - capacità di salire e scendere le scale, corsa, ostacoli - interesse per lo spostamento Caratteristiche della postura e del movimento: - allineamento, asimmetria, stabilità, fluidità, velocità, resistenza, esauribilità - maturazione dei raddrizzamenti, rotazioni, paracadute, equilibrio - repertorio di moduli: ricchezza- povertà, presenza di movimenti isolati - sequenze o combinazioni di moduli: ricchezza- povertà di schemi motori, sinergie, sincinesie, movimenti involontari - strategie di utilizzo: rapporto tra ricchezza del repertorio e strategie di utilizzo, variabilità nella scelta delle strategie, capacità di adattamento alle varie situazioni, possibilità di modificarsi a seguito dell esperienze - possibilità di modificare la strategia con facilitazione verbale, visiva, propiocettiva, tattile, etc.. Valutazione tono muscolare, retrazioni e deformità: ROM, scala di Ashworth valutazione articolare e muscolare, GMFM. Problematiche percettive - capacità di percepire e tollerare le sensazioni provenienti dal proprio corpo, dai movimenti (propri o quelli prodotti da altri), dalle posture - capacità di percepire l esterno attraverso la sensibilità esterocettiva AREA MANIPOLAZIONE PRASSICA Postura preferita per l uso della mano. Manualità in rapporto al proprio corpo: mano- bocca, si esplora, etc.. Manualità diretta all oggetto - come raggiunge l oggetto ( mov. diretto, balistico; lontano, vicino al corpo, in quale areaspazio peripersonale) - come prende l oggetto ( presa palmare, palmo radiale, pinza inf., pinza sup.) e lo trattiene - come rilascia l oggetto - come esplora l oggetto - caratteristiche degli oggetti preferiti, situazioni facilitanti. Caratteristiche della manipolazione: mano dominante, comportamento della controlaterale, movimenti dismetrici e discinetici, attività bimanuali, uso singolarizzato delle dita, coordinazione occhio- mano. Problematiche percettive: valutazione della sensibilità, etc.. Organizzazione prassica: prassie d uso d oggetti, prassie imitative, prassie costruttive.

14 AREA AUTONOMICA E DELLE AUTONOMIE AUTONOMICA Sistema neurovegetativo: colorito, temperatura, funzioni viscerali, respirazione. Sonno: ritmi (risvegli notturni, durata del sonno), modalità di addormentamento (dove, con chi, rituale), modalità di risveglio. Alimentazione: - orari, ritmi, durata del pasto - cosa mangia ( consistenza, temperatura, quantità) - come mangia ( gavage, a caduta libera, sondino, suzione, masticazione, deglutizione) OSSERVAZIONE DI UN NEONATO IN TERAPIA INTENSIVA NEONATALE Sistema neurovegetativo RESPIRAZIONE frequenza e ampiezza regolari tachipnea- bradipnea pause respiratorie COLORITO roseo instabile- marezzato- pallido- rosso- violaceo SEGNI MOTORI non tremori startle ( non frequenti ) - cloni tremori- startle (frequenti ) cloni. Posture osservate ( segnalare se c è una preferenza posturale e perché ) Asimmetrie osservate Stabilità motoria ( movimenti armonici, movimenti in estensione, fluidità, apertura a ventaglio delle dita) Stati comportamentali osservati ( osservare anche se ci sono o no transazioni da uno stato all altro adeguate o brusche ). Facilitazioni necessarie al neonato per mantenere la stabilità autonomica e motoria.

15 AUTONOMIA Autonomia nel mangiare ( uso mani, posate, bicchiere). Se imboccato, con quale modalità e da chi. Controllo sfinterico: non controllo, controllo parziale, controllo acquisito; autonomia di gestione della funzione, eventuali ausili). Vestirsi, lavarsi ( aspetto motorio, prassico, relazionale) Controllo ambientale: ambito domestico, ambito esterno. Articolazione della giornata tipo: con chi sta prevalentemente, giochi preferiti, amici, scuola, tempo libero. Accessibilità, barriere architettoniche: casa, scuola, spostamenti. Autonomia con ausili ( carrozzina, etc.). AUSILI E ORTESI Utilizzo di ausili: statica, carrozzina, deambulatore, bastoni, tutori, corsetti, etc.. LISTA DEI PROBLEMI BISOGNI DEL BAMBINO (funzioni, desiderio, tolleranza ). Il progetto rieducativoi deve essere adattato ai bisogni, ai problemi e alle risorse di quel bambino e della sua famiglia. OBIETTIVI DI TRATTAMENTO A breve e medio termine, per i quali precisare anche un tempo entro il quale si pensa di raggiungere il cambiamento cercato. L ambito del progetto riabilitativo deve essere costituito da attività- abilità concrete e finalizzate a obiettivi realistici. Tali obiettivi devono tener conto delle molteplicità delle aree funzionali compromesse e delle loro interazioni reciproche. L obiettivo da raggiungere deve essere descritto in termini di semplicità, osservabillità, comunicabilità e misurabilità. Il progetto riabilitativo e i relativi obiettivi vanno posti in costante verifica. INDICI DI RISULTATO Vanno precisati gli strumenti utilizzati per misurare l efficacia del trattamento rieducativo, (verifica dell acquisizione da parte del paziente, delle performance che rappresentano il cambiamento atteso).

16 Per una maggiore obiettività possibile è necessario utilizzare, come strumento per la misurazione del cambiamento, una videoregistrazione realizzata in modo codificato insieme alle scale di valutazione funzionale. SCALE VALIDATE: Abilità motorie globali (GMFM gross- motor-function-misure.) Abilità manipolatorie e prassiche ( MELBOURNE) Funzioni cognitive ( GRIFFITH- WIPSI- WISH- LEITER ) Per il bambino da 0 a 2 mesi di età riportiamo la scheda di osservazione secondo Brazelton (vedi allegato ) CONDIVISIONE DEL PROGETTO RIABILITATIVO Il progetto terapeutico che emerge dall equipe riabilitativa, composta da: neuropsichiatria infantile,fisiatra, fisioterapista, logopedista, psicomotricista, educatore, deve essere condivisa dal bambino quando è possibile per età e livello cognitivo raggiunto,dalla famiglia, dalla struttura educativa e dal tessuto sociale. L accordo terapeutico va poi rinnovato nel tempo attraverso incontri periodici. PIANO DI TRATTAMENTO Attività diretta sul bambino Setting, (preparazione di un contesto significativo e adeguato) esercizi terapeutici, interazione terapeutica proposte mirate agli obiettivi prefissati, uso di farmaci, utilizzo di sussidi, ortesi, ausili.) Attività indiretta sul bambino Incontri dell equipe riabilitativa con i familiari, gli educatori, gli insegnanti, dove vengono proposto e discusso il progetto riabilitativo. DURATA DEL PROGETTO RIABILITATIVO Il progetto terapeutico può essere: tempestivo intensivo continuativo.

17 discontinuo ( quando questa caratteristica temporale è strettamente legata al programma terapeutico). ciclico ( con funzione di monitoraggio di alcuni casi per es. l insorgere di problematiche legate a modificazioni che emergono durante la crescita: (aumento di tono, asimmetria della colonna, peggioramento delle performances). DIMISSIONE La dimissione avviene dopo un ragionevole periodo di tempo in cui non si sia verificata alcuna modificazione significativa e viene contemplata quindi nel progetto riabilitativo.

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