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1 Corso di Marketing DEM UNIFE CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA fulvio fortezza concetto di marketing 1

2 MARKETING CHE? una filosofia gestionale, un modo di vedere le cose MARKETING CHE? professionisti del marketing 2

3 MARKETING CHE? una disciplina, che produce nuovo sapere e strumenti Crisi economica: cosa cambia davvero? Crisi economica: cosa cambia davvero? 3

4 come interpretare il fenomeno dello Sharing? come interpretare il fenomeno dello Sharing? Keypoints: da proprietà a accesso; car sharing nuova ASA, ma anche strumento marketing 4

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12 intanto si cercano nuovi spazi per comunicare intanto si cercano nuovi spazi per comunicare e sembra emergere anche un nuovo tipo di impresa 12

13 ORIENTAMENTI MANAGERIALI ORIENTAMENTI MANAGERIALI l orientamento alla produzione ORIENTAMENTI MANAGERIALI l orientamento al prodotto 13

14 ORIENTAMENTI MANAGERIALI l orientamento al prodotto ORIENTAMENTI MANAGERIALI l orientamento al prodotto ORIENTAMENTI MANAGERIALI l orientamento al prodotto 14

15 ORIENTAMENTI MANAGERIALI l orientamento al prodotto ORIENTAMENTI MANAGERIALI l orientamento alle vendite ORIENTAMENTI MANAGERIALI l orientamento alle vendite 15

16 ORIENTAMENTI MANAGERIALI l orientamento alle vendite ORIENTAMENTI MANAGERIALI l orientamento alle vendite ORIENTAMENTI MANAGERIALI come la mettiamo? 16

17 IL VALORE AGGIUNTO DEL MARKETING uscire dal mucchio IL VALORE AGGIUNTO DEL MARKETING essere sintonizzati con il mercato IL VALORE AGGIUNTO DEL MARKETING essere sintonizzati con il mercato "Da quando l'iphone è diventato così ambito dai giovani abbiamo un temibile concorrente in più, che ha fatto calare le vendite dei nostri prodotti (marketing manager azienda scooter) 17

18 IL VALORE AGGIUNTO DEL MARKETING essere sintonizzati con il mercato IL VALORE AGGIUNTO DEL MARKETING essere sintonizzati con il mercato IL VALORE AGGIUNTO DEL MARKETING capitalizzare la forza del brand 18

19 "Bisogna dotarsi di modelli e processi moderni per ascoltare e comprendere il mercato a cui ci si rivolge. Non sempre in questi anni ci siamo soffermati a capire chi e perché sceglie il Piemonte, tanto meno chi e perché non lo sceglie. Spesso abbiamo venduto un prodotto turistico in linea più con i nostri gusti che con quelli del consumatore" (Assessore al Turismo Regione Piemonte). società 19

20 società società società 20

21 economia normative normative 21

22 normative ricerca scientifica e tecnologie ricerca scientifica e tecnologie 22

23 ricerca scientifica e tecnologie ricerca scientifica e tecnologie = AMBIENTE ESTERNO MICRO-AMBIENTE fornitori 23

24 = AMBIENTE ESTERNO MICRO-AMBIENTE prescrittori = AMBIENTE ESTERNO MICRO-AMBIENTE concorrenti = AMBIENTE ESTERNO MICRO-AMBIENTE concorrenti 24

25 = AMBIENTE ESTERNO MICRO-AMBIENTE concorrenti = AMBIENTE ESTERNO MICRO-AMBIENTE concorrenti = AMBIENTE ESTERNO MICRO-AMBIENTE concorrenti 25

26 = AMBIENTE ESTERNO MICRO-AMBIENTE concorrenti = AMBIENTE ESTERNO MICRO-AMBIENTE concorrenti una sintesi 26

27 1. ANALISI 2. SCELTE COERENTI E SINERGICHE: - capacità da potenziare vs vantaggio competitivo 1. ANALISI 2. SCELTE COERENTI E SINERGICHE: - capacità da potenziare vs vantaggio competitivo - mercati di interesse 1. ANALISI 2. SCELTE COERENTI E SINERGICHE: - capacità da potenziare vs vantaggio competitivo - mercati di interesse - segmenti di clientela 27

28 1. ANALISI 2. SCELTE COERENTI E SINERGICHE: - capacità da potenziare vs vantaggio competitivo - mercati di interesse - segmenti di clientela - posizionamento da raggiungere 1. ANALISI 2. SCELTE COERENTI E SINERGICHE: - capacità da potenziare vs vantaggio competitivo - mercati di interesse - segmenti di clientela - posizionamento da raggiungere - marketing mix: caratteristiche prodotti, prezzi, promozioni, iniziative comunicazione, scelte distributive 1. ANALISI 2. SCELTE COERENTI E SINERGICHE: 3. PROCESSI COORDINATI E COMMITMENT 28

29 1. ANALISI 2. SCELTE COERENTI E SINERGICHE: 3. PROCESSI INTERNI COORDINATI E COMMITMENT 4. CONTROLLI SISTEMATICI L IMPRESA TIPO 1. PROATTIVA = sguardo costante su futuro (segnali deboli) capacità market-driving (oceani blu) L IMPRESA TIPO 1. PROATTIVA 2. ETERARCHICA = potere redistribuito forte commitment intensa cooperazione interna circolarizzazione conoscenza Tutte le persone che lavorano da noi devono sapere dove si sta andando, quali sono gli obiettivi aziendali. Due anni fa, in pieno periodo di crisi, abbiamo deciso di investire in un nuovo prodotto (la vodka Sernova) e lo abbiamo comunicato a tutti i nostri dipendenti in una riunione. Un operaio ci ha suggerito una metodologia sul processo di filtrazione che poi ci ha consentito di fare un prodotto di altissima qualità. Se non li avessimo coinvolti, quest idea non sarebbe venuta fuori (Niccolò Branca, presidente Gruppo Branca International). 29

30 L IMPRESA TIPO 1. PROATTIVA 2. ETERARCHICA = potere redistribuito forte commitment intensa cooperazione interna circolarizzazione conoscenza L IMPRESA TIPO 1. PROATTIVA 2. ETERARCHICA 3. DAI CONFINI MOBILI I SUOI MUST 1. QUALITÀ (zero difetti) = controlli anche in itinere partecipazione corale e possibilità sbagliare con intelligenza scelte fornitura recovery 30

31 I SUOI MUST 1. QUALITÀ 2. VELOCITÀ = time to market I SUOI MUST 1. QUALITÀ 2. VELOCITÀ 3. VARIETÀ = mass customization 1. QUALITÀ 2. VELOCITÀ 3. VARIETÀ 4. CONOSCENZA I SUOI MUST 31

32 I SUOI MUST 4. CONOSCENZA Amazon utilizza in modo pionieristico i big data che genera ogni giorno sul proprio sito per prevedere quali acquisti verranno effettuati nel prossimo futuro e anche dove ( dove si concentreranno le merceologie più vendute? ). In questo modo, l azienda riesce a giocare in anticipo su approvvigionamenti e logistica, finendo poi, a valle, per risultare incredibilmente veloce (ecco spiegato, in parte, come fanno) agli occhi del cliente, che non può che affermare con certezza Amazon non si batte! 32

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