IGM Fondo Di Fondi BILANCIATO AZIONARIO

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1 IGM Fondo Di Fondi BILANCIATO AZIONARIO FONDO DI FONDI OICVM ARMONIZZATO BILANCIATO AZIONARIO RELAZIONE IGM FONDO DI FONDI DI BILANCIATO GESTIONE AZIONARIO AL 30 DICEMBRE 2015

2 IGM FONDO DI FONDI BILANCIATO AZIONARIO RELAZIONE DI GESTIONE AL 30 DICEMBRE 2015 Società di Gestione: Consultinvest Asset Management S.p.A. S.G.R. Banca Depositaria: BNP Paribas Securities Services INDICE Relazione degli Amministratori - Considerazioni generali - Rapporti con Società del Gruppo - Attività di collocamento delle quote - Eventi societari - Parametro di riferimento (benchmark) Situazione Patrimoniale Sezione Reddituale Nota Integrativa - Parte A Andamento del valore della quota - Parte B Le attività, le passività e il valore complessivo netto - Parte C Il risultato economico dell esercizio - Parte D Altre informazioni Relazione della società di revisione 2

3 Relazione degli Amministratori Considerazioni Generali I mercati finanziari hanno attraversato nel 2015 fasi alterne e sono stati caratterizzati da forti dinamiche a livello geografico. L anno si è aperto sulle aspettative dell imminente avvio del Quantitative Easing (QE) della BCE, annunciato ufficialmente a gennaio e che avrebbe avuto inizio da Marzo, con caratteristiche analoghe a quelle adottate in USA dalla FED negli anni precedenti. La Banca Centrale Svizzera è stata costretta ad abbandonare l ancoraggio del Franco all Euro, in quanto rimanere ancorati all Euro avrebbe creato non pochi problemi una volta che la BCE avesse iniziato la sua azione di espansione monetaria, espansione di fatto già anticipata ai mercati nel Dicembre del Il QE della BCE si estrinsecava in acquisti mensili di Titoli di Stato, ABS e Covered Bonds dell Eurozona al ritmo di 60 Mld al mese. Acquisti che nelle intenzioni della BCE sarebbero rimasti in essere almeno fino a Settembre 2016, ovvero fino a che l inflazione non avesse raggiunto un livello pari o vicino al 2%. La prospettiva di avere una BCE impegnata in un QE, che si aggiungeva a quello in essere della Banca Centrale giapponese, contribuiva a creare l aspettativa di una ingente massa di liquidità pronta a riversarsi sui mercati creando una grande spinta per i mercati azionari, soprattutto quelli dell Euro Zona. I mercati azionari vivevano quindi un primo trimestre dell anno molto positivo, con gli investitori convinti di poter vedere il ripetersi di un rally simile a quelli prodottisi in precedenza grazie al QE della FED negli USA e a quello della Banca Centrale giapponese. Il rally spingeva con forza il mercato Area Euro consentendogli di raggiungere a metà Aprile un +22% rispetto all inizio d anno. Anche i mercati Obbligazionari beneficiavano di questo effetto di liquidità, realizzando buone performance positive e rimanendo correlati positivamente ai mercati azionari. Tra i fattori positivi per il mercato azionario europeo si riscontrava anche la prospettiva di un Euro più debole che avrebbe sostenuto l Export. Infatti l idea di avere crescenti immissioni di liquidità nell Area Euro, mentre la Banca Centrale USA aveva ormai terminato il suo QE e stava iniziando a valutare la possibilità di iniziare a rialzare i tassi verso la fine dell anno, producevano un trend di debolezza per l Euro. Le prime difficoltà per i mercati però iniziavano ad emergere con la riapertura della crisi in Grecia già all inizio della Primavera. La prospettiva di una nuova crisi ad Atene impattava subito negativamente i mercati azionari, producendo un aumento della volatilità e dell incertezza che era in grado di indurre sul mercato una prima serie di correzioni negative che lo allontanavano da massimi di metà Aprile. Da parte sua anche il mercato azionario USA già dalla Primavera iniziava a dare segni di stanchezza e vulnerabilità che gli impedivano di continuare a salire con continuità e di stabilirsi fermamente al di sopra del livello di 2100 sull Indice S&P 500. Si iniziava ad avere l impressione che il mercato USA fosse ormai vicino ad un massimo ciclico, disturbato da una prospettiva di utili societari stagnanti, dalle incertezze europee collegate alle vicende greche e ad una possibile uscita della Dracma dall Euro, ma soprattutto dal timore che la FED fosse sempre più vicina ad alzare i tassi d interesse. In generale la fragilità dei mercati azionari era alimentata anche dalle difficoltà che il ciclo economico sperimentava nel riuscire ad accelerare di ritmo, come invece tutte le previsioni d inizio anno avevano indicato. Anche la dinamica negativa dei prezzi delle materie prime e quella pericolosamente calante del commercio mondiale confermavano l esistenza di un trend di crescita economica reale ancora modesto, certamente non accelerato e sicuramente sempre più distante dalle valutazioni espresse e dalle aspettative dei mercati finanziari che rimanevano ancora particolarmente ottimisti per il resto dell anno. Si registrava così un secondo Trimestre complessivamente più negativo del primo, volatile e incerto per i mercati azionari e obbligazionari. Anche dall altra parte del Mondo, in Asia, nella prima parte del 2015 si assisteva ad un movimento positivo per i mercati azionari con la Cina che sperimentava un notevolissimo rally di natura speculativa in grado di adombrare una realtà fatta di dati economici e utili societari negativi o in peggioramento. La ragione di questo rally era l attesa per un sostegno fiscale e monetario che sarebbe stato dato dal Governo e che spingeva i piccoli risparmiatori a puntare sulle azioni facendo ampio ricorso all indebitamento. Il rally portava rapidamente il mercato su capitalizzazioni elevatissime. Ma già da Giugno, nonostante i tentativi del Governo di allentare la Politica Monetaria e Fiscale e di porre in essere interventi diretti di sostegno e di stabilizzazione, il mercato azionario iniziava a crollare sotto il peso delle prese di profitto. Il mercato domestico entrava in una fase di panico dove riusciva a perdere fino al 30% in poche sedute. Tantissimi i titoli che diventavano oggetto di sospensione forzata delle negoziazioni rendendo il mercato non più efficiente, nonostante le fortissime pressioni del Governo per intervenire a sostegno del mercato con fondi pubblici. Gli altri Paesi Emergenti continuavano a sperimentare difficoltà di crescita economica, causata dalla perdita di reddito prodotta dal calo del commercio globale e dei prezzi delle materie prime. Questo portava ad una continua emorragia valutaria determinata dalla fuga dei capitali internazionali spaventati dalle implicazioni negative che un futuro rialzo dei tassi da parte della FED avrebbe portato alle economie domestiche. Tra i Paesi che risentivano di 3

4 meno di queste difficoltà si evidenziava l India che, almeno in termini di crescita economica, rimaneva in trend positivo e ormai in grado di superare con la sua crescita quella della Cina. Da parte sua il Brasile iniziava a risentire di una profonda crisi politico istituzionale. La valuta brasiliana iniziava quindi a svalutarsi pesantemente, la Banca Centrale era costretta ad alzare ripetutamente i tassi ufficiali oltre il 10% penalizzando il mercato obbligazionario e portando quello azionario a soffrire dalla prospettiva di una lunga recessione. Questa incertezza politica rimaneva in essere per tutto il 2015, culminando a fine d anno con la prospettiva di una possibile procedura di impeachment della Presidente Rousseff che aggravava lo stallo politico e le difficoltà del Paese. Nel secondo Trimestre anche i mercati Obbligazionari si contraddistinguevano per un forte aumento della volatilità e una risalita dei rendimenti a lunga scadenza, almeno in parte legata ai timori di un rialzo dei tassi FED per gli USA entro l anno e in parte per i potenziali effetti dirompenti della crisi Greca nella periferia della Euro Zona. Tabella: Performance Principali Indicatori per i Mercati Finanziari Mercati Azionari (Tot. Ret. Var. %) 1 Sem 2015 Anno 2015 Obbligazioni (Var. rendimenti in p.p.) 1 Sem 2015 Anno 2015 MSCI World ($) 2,98% -0,24% Germania 10 anni 0,223 0,088 S&P 500 ($) 1,23% 1,38% Italia 10 anni 0,444-0,294 EuroStoXX 50 ( ) 11,76% 7,37% USA 10 anni 0,182 0,098 Germania ( ) 11,62% 9,56% Indice Obbl. Investment Grade US 0,04 0,48 Italia ( ) 20,73% 15,76% Indice Obbl. Investment Grade Eur 0,26 0,29 Giappone (Yen) 16,97% 12,08% Indice Obblig. HY US 0,04 2,11 Hong Kong ($) 13,70% -3,87% Indice Obblig. HY Eur 0,42 1,27 Valute (var. %) MSCI EM ($) 3,07% -14,68% EURUSD -7,86% -10,22% MSCI EM LATIN AMERICA ($) -6,24% -30,83% EURJPY -5,74% -9,81% MSCI EM ASIA ($) 5,16% -9,59% MSCI EM EUROPE ($) 6,54% -14,13% Materie Prime (Var. %) Indice S&P GSCI 5,40% -25,46% Brasile (loc.) 6,15% -13,31% Prezzo Futures Petrolio WTI 11,64% -30,47% Russia (loc.) 20,20% 0,63% Prezzo Futures Petrolio Brent 10,92% -34,97% India (loc.) 1,81% -6,66% Prezzo Oro -1,01% -10,41% Cina (loc.) 27,47% 7,31% Prezzo Rame -7,13% -24,60% Fonte: Bloomberg, BoFA ML. Legenda: Calcoli effettuati sul periodo 31 Dic Dic 2015 considerando le date antecedenti più vicine nel caso di festività. I ritorni sull'indice Azionario Germania e Brasile sono al netto dei dividendi Tra la fine di Giugno e l inizio di Luglio i mercati azionari europei correggevano fino ad oltre un 10% dai massimi di Aprile, restituendo tutti i guadagni messi a segno a partire da fine Gennaio. La performance negativa dell azionario e le tensioni con Atene tenevano sotto pressione anche gli Spreads governativi e di credito, nonostante il supporto del QE della BCE. Lo Spread Italia-Germania sul decennale tornava a salire a 160bps. Evitata la Grexit, sui mercati si instaurava una fase più positiva, con gl investitori che abbandonavano la negatività portata da un potenziale rischio sistemico scampato e si focalizzavano nuovamente sui fondamentali e sul conforto delle Politiche Monetarie espansive. Si trattava però di una breve fase positiva che era destinata ad interrompersi nuovamente in Agosto, quando i messaggi da parte della FED indicavano con sempre maggiore chiarezza il rischio di un primo rialzo dei tassi ufficiali a distanza di pochi mesi (sulla scorta di un mercato del lavoro sempre più smagliante, anche se molti altri dati ciclici già iniziavano a diminuire d intensità) e quando Pechino decideva di deprezzare il cambio Yuan di un 3%, consentendo una maggiore flessibilità di movimento al cambio. Pur trattandosi di un piccolo aggiustamento valutario da parte di Pechino (sostanzialmente di natura tecnica nella metodologia del fixing domestico), i mercati iniziavano a temere che potesse trattarsi dell inizio di una pronunciata fase d indebolimento del cambio, orchestrata per sostenere un economia cinese ormai in chiara difficoltà nonostante il continuo sostegno fiscale e l allentamento monetario iniziato già nell Autunno del Nell Area Euro dopo che si era registrato un senso di sollievo per lo scampato pericolo della Grexit, i segni di ripresa rimanevano ancora molto modesti e fragili. Negli USA la crisi nel settore della produzione di petrolio da Shale portava ad un progressivo deterioramento delle condizioni dell industria manifatturiera e il Dollaro forte penalizzava l Export. Non si riscontrava neppure una forte domanda interna per Consumi, nonostante lo stimolo che avrebbe potuto derivare dal ribasso del prezzo della benzina. Questa modestia dei dati economici USA spingeva il mercato obbligazionario verso tassi sempre più compressi sulla parte a lungo della curva, provando ad anticipare e a scontare che la FED non avrebbe avuto grande spazio per rialzare i tassi nei mesi successivi. 4

5 Tuttavia i dati del mercato del lavoro USA continuavano ad impressionare per forza. Il tasso di disoccupazione scendeva in Agosto al 5,3%, ovvero il livello più basso dal 2008, e si iniziava a pensare che prima o poi dal mercato del lavoro sarebbero nate pressioni salariali significative in grado di trasformarsi in pressioni inflazionistiche. Per questo motivo la FED rimaneva ancora incerta sui tassi, non escludendo ancora un rialzo a Settembre. Tuttavia con il passare del tempo e constatando la volatilità e fragilità dei mercati gli investitori nutrivano dubbi sempre più forti sulla possibilità che la FED riuscisse ad iniziare la normalizzazione monetaria in un contesto internazionale così incerto, volatile, di avversione al rischio. In Ottobre i mercati sperimentavano una notevole ripresa che si estendeva da quelli Sviluppati (in primis gli USA che riuscivano a recuperare i valori di massimi di fine primavera sopra i 2100 di S&P 500) fino ad alcuni di quelli Emergenti, sollevati dall ansia di dover affrontare un rialzo dei tassi Dollaro. Si riusciva così ad instaurare una fase di relativa tranquillità sui mercati che iniziavano a trovare maggiore stabilità e a muoversi lateralmente. Tuttavia le notizie cicliche continuavano a non migliorare. Il prezzo del petrolio continuava a scendere, anche alla luce della decisione dell Area Saudita di mantenere le quote di produzione inalterate, l assoluta mancanza di un coordinamento a livello di OPEC e NON OPEC per una riduzione nei livelli produttivi e il prossimo rientro dell IRAN tra gli offerenti di petrolio dopo anni di embargo. I dati macro dalla Cina (Produzione Industriale, Bilancia Commerciale, deflazione dei prezzi all ingrosso, caduta dei profitti industriali, discesa degli indici di fiducia) dipingevano uno Scenario sempre più negativo di quello riportato nei dati ufficiali che invece mantenevano tassi di crescita del PIL del 6,9% per il In Europa la spinta propulsiva di inizio anno, dopo lo stop causato dalla crisi greca, non era più ritornata e i valori di crescita per l Area Euro e la GB continuavano a ridursi. Per questo motivo iniziavano a farsi sempre più forti i richiami alla BCE affinché si adoperasse con nuove manovre espansive da implementare già a Dicembre. Draghi alimentava questa aspettativa, mettendo in gioco tutta la credibilità acquisita nelle precedenti fasi difficili per l Area Euro contribuendo a sostenere la validità delle aspettative del mercato. Anche negli USA continuava la fase di rallentamento della crescita economica che a fine 2015 avrebbe segnato un modesto +1,8% di crescita del PIL. I dati di produzione industriale iniziavano a peggiorare in modo sensibile; la discesa del prezzo del petrolio manteneva bassa l inflazione ma metteva in crisi il settore Energy; gli utili societari rimanevano in un trend di flessione. Unica nota positiva il mercato del lavoro in progressiva espansione fino ad un tasso di disoccupazione del 5%. Quando ad inizio Dicembre la BCE opta per un ribasso a -0,3% del tasso sui depositi e un allungamento fino a Marzo 2017 degli acquisti mensili del QE aumentando anche il novero degli emittenti acquisibili - i mercati rimangono delusi. Al tempo stesso la FED, ostentando un discreto ottimismo di medio periodo sull economia USA peraltro non pienamente condiviso dai mercati, decideva di alzare i tassi di 25bps per la prima volta dopo oltre 9 anni dall ultimo rialzo, confermando anche l intenzione di voler alzarli ancora nel 2016 con altre 4 mosse per un totale di altri 100bps. Tuttavia la duplice decisione della BCE e della FED non riusciva a produrre alcun sensibile indebolimento del cambio Euro Dollaro, su cui i mercati azionari e le imprese contavano per una ripresa, e non riusciva a dare stimolo positivo ai mercati. La delusione per la decisione BCE, per il mancato indebolimento del cambio, per la decisione della FED di iniziare a normalizzare la Politica Monetaria in una fase ciclica di crescita moderata e in flessione negli USA e in un contesto di crescita globale molto moderata, in presenza di una delicata e fragile condizione di salute in Cina, producevano un violento aumento della volatilità che iniziava ad intaccare le prospettive di medio termine dei mercati azionari, a partire da quelli europei, che lasciavano i mercati a fine 2015 con prospettive ancora molto incerte. A fine 2015 il Fondo si presenta con un esposizione ai mercati azionari complessiva pari a circa il 53,3%. Detta esposizione si articola in un 46,32% di esposizione diretta ai mercati azionari (tra Fondi Attivi ed ETF) e in un restante 6,98% derivante dall esposizione opzionale, delta adjusted, originata da Opzioni quotate Call sull EuroStoxx 50 con scadenza a Dicembre A questa esposizione diretta si deve aggiungere un esposizione azionaria indiretta, ottenuta tramite Fondi di Obbligazioni Convertibili Globali (11,34%). Il peso dell esposizione opzionale consente di avere un esposizione azionaria che si aggiusta con il mercato: sale se sale il mercato e viceversa. A questa esposizione direzionale e opzionale ai mercati azionari si aggiunge un 17,56% di esposizione a Fondi Absolute Return, dove sono presenti sia strategie Long / Short a respiro europeo (5,48%) e fondi con un focus USA (9,54%) di cui uno specializzato sul settore Salute oltre ad un Fondo di arbitraggio di volatilità sul mercato azionario Euro (2,54%). In termini di esposizione regionale complessiva ai mercati azionari il 21,28% è sul mercato USA, il 44,69% sul mercato Area Euro ed Europeo ed il 4,89% è di tipo Globale sui mercati azionari dei Paesi Sviluppati o OCSE. La composizione Obbligazionaria pesa invece per circa un 12,43% del portafoglio, constando di tre blocchi: il primo pari ad un 2,52% di obbligazioni BTP a brevissima scadenza; il secondo di obbligazioni USA con un ETF sui Governativi con scadenza entro i 3 anni (4,07%) e un Fondo selettivo su Obbligazioni US Sub Investment Grade a 5

6 bassa duration (1,63%); il terzo con rischio Emergente suddiviso tra valuta locale del Brasile in una emissione BEI a scadenza breve ed indicizzata al Real (1,45%) e un Fondo Obbligazionario Emergente Globale Total Return. La quota di liquidità è pari a circa il 11,64%. L esposizione valutaria non Euro è del 40,64%, di cui il 38,55% in USD e il 1,61% in Real Brasiliano, mentre per il restante saldo sono presenti marginali posizioni in Sterline, Yen, e Franchi Svizzeri - tutte con peso sotto l 1%. (Nota: le percentuali non normalizzeranno a 100 per due motivi: un normale effetto di arrotondamento ma soprattutto per l esposizione azionaria non è calcolata come peso del valore nominale degli strumenti azionari ma più correttamente come esposizione azionaria aggiustata per il delta opzionale dei convertibili e delle opzioni). Prevedibile evoluzione della Gestione. Nell ultima parte dell anno i portafogli hanno mantenuto un elevato livello di liquidità, ritenendo i mercati ancora troppo ben valutati rispetto alle modeste potenzialità dell economia reale e ai rischi di un aggravamento della situazione economico-finanziaria in Cina. Il livello mediamente più elevato di Liquidità è funzionale all obiettivo di poter disporre di risorse fresche per approfittare delle future correzioni dove poter aumentare l esposizione azionaria. In generale ci si aspetta di avere ancora mercati difficili e volatili e quindi saranno temporaneamente privilegiate le strategie d investimento di tipo decorrelato o a ritorno assoluto che in prospettiva rimangono quelle con le più interessanti prospettive reddituali aggiustate per il rischio. Visto l inizio d anno molto volatile e negativo il mantenimento di un elevato livello di liquidità precauzionale potrebbe protrarsi ancora per qualche tempo e si cercherà di avvicinarsi ai livelli di esposizione azionaria del Benchmark (75%) con cautela, ricercando gl investimenti alle condizioni di valutazione migliori e sfruttando al meglio anche le caratteristiche di convessità offerte dalle strategie opzionali e dalle Obbligazioni Convertibili per poi sostituirle con investimenti diretti nei mercati azionari se e solo se i segnali di crescita economica saranno più concreti e chiari. Anche in termini di esposizione valutaria quella ex-euro verrà mantenuta su livelli relativamente elevati, anche se più ridotti rispetto a quelli del 2015, dovendo tenere conto delle dinamiche monetarie espansive promesse dalla BCE. (*) Tutti i valori sopra esposti sono stati calcolati sul patrimonio netto del fondo e derivano da elaborazione gestionale interna sulla base di dati Bloomberg e Morningstar. Eventi intervenuti successivamente alla fine del 2015 Il 2016 è iniziato sotto il segno di una serie di circostanze che hanno contribuito ad una flessione dei mercati: a) incertezza sulle future mosse della FED, non pienamente condivise dai mercati che iniziavano a temere un errore di policy da parte della Banca Centrale USA; b) debolezza del prezzo del petrolio, delle materie prime in generale e del commercio mondiale; c) dubbi sulla Cina e sulla tenuta dello Yuan; d) aumentato rischio di un rallentamento economico globale; che hanno contribuito a riportare le quotazioni a livelli più in linea con i fondamentali economici esistenti, dopo che le Politiche Monetarie negli ultimi anni ne avevano incentivato la crescita. In modo particolare si iniziava a riscontrare nelle aspettative e nel morale degli operatori uno scetticismo verso l efficacia del modello espansivo di Politica Monetaria. Dopo la pausa natalizia i mercati si trovavano quindi a vivere una forte correzione negativa e un forte aumento della volatilità, in un periodo caratterizzato storicamente da una stagionalità tipicamente positiva. I mercati azionari dei Paesi Sviluppati arrivavano a perdere in poco tempo quasi il 10% ed in alcuni la correzione era di portata tale da poter essere indicata come un Bear Market (-20% dagli ultimi massimi relativi): gli USA perdevano il -5,07%; l Area Euro il -6,8%; l Italia il -12,89%; il Giappone -7,45%. Quelli Emergenti, ormai da mesi in sofferenza, non erano da meno e non riuscivano a riprendersi o a stabilizzarsi, con in primis quello Cinese nonostante nuovi tentativi d intervento da parte di Pechino. Il Brasile perdeva il -6,79%; HK il -10,18%; la Cina domestica il -21,04%; -4,77%. Per contro i mercati obbligazionari, pur non esprimendo da tempo rendimenti nominali e tantomeno reali accettabili per l investitore di lungo termine, continuavano a salire attraendo liquidità in un ottica difensiva e subendo la continua pressione degli acquisti delle Banche Centrali: la BCE e la Banca Centrale del Giappone (BoJ) 6

7 con il QE e la FED per la componente di reinvestimento dei titoli già detenuti in portafoglio che non era ancora stata interrotta e che assorbiva quote importanti delle emissioni nette del tesoro USA. Rapporti con Società del gruppo Consultinvest Asset Management S.p.A. S.G.R non appartiene a gruppi societari ed è controllata congiuntamente da Consultinvest S.p.A. e da Argentario S.p.A. con una quota paritaria pari al 50,00% del capitale. Sono in essere rapporti con le banche del Gruppo Cassa di Risparmio di Ravenna (Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A., Banca di Imola S.p.A., Banco di Lucca S.p.A.) e con Consultinvest Investimenti S.I.M. S.p.A. (controllata da Consultinvest S.p.A.) consistenti nella distribuzione dei prodotti della Consultinvest Asset Management S.p.A. S.G.R. Il fondo non ha avuto, con società consociate, rapporti operativi inerenti la gestione del patrimonio, quali la sottoscrizione di strumenti emessi/collocati o l utilizzo di servizi di negoziazione. Attività di collocamento delle quote Il Collocamento delle quote dei fondi IGM è stato chiuso a decorrere dal 20 ottobre Eventi societari Il Fondo è stato in origine istituito da IGM S.G.R. S.p.A. che nel corso dell anno 2009 è stata posta in amministrazione straordinaria. In data 2 marzo 2010 il commissario straordinario di IGM S.G.R. Prof. Filippo Annunziata ha formalizzato un contratto con Consultinvest Asset Management SGR volto a trasferire a quest ultima la titolarità piena dei fondi e, in pendenza dell esperimento dei conseguenti adempimenti autorizzativi, IGM ha attribuito a Consultinvest la delega per la gestione dei fondi IGM Bilanciato Azionario e IGM Flessibile. La Banca d Italia con provvedimento n del 7 maggio 2010 ha approvato le modifiche regolamentari concernenti la sostituzione del soggetto gestore dei fondi comuni di investimento denominati IGM fondo di fondi bilanciato azionario e IGM Fondo di fondi flessibile da IGM S.G.R a Consultinvest Asset Management; tali modifiche sono state pubblicate sul Sole 24 Ore del 24 maggio 2010, e sono state soggette a sospensiva fino alla data del 31 agosto Con decorrenza 01 settembre 2010 la Consultinvest Asset Management S.p.A. S.G.R. ha acquisito la piena titolarità dei fondi IGM fondo di fondi bilanciato azionario e IGM Fondo di fondi flessibile. Parametro di riferimento Il benchmark prescelto per valutare il rischio del Fondo è composto per il 25% dall indice JP Morgan EMU Government e per il 75% MSCI EMU Total Return Net. 7

8 RELAZIONE DI GESTIONE DEL FONDO IGM - FONDO DI FONDI BILANCIATO AZIONARIO SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 30/12/2015 ATTIVITA' Valore complessivo Situazione al 30/12/2015 In perc. del totale attività Valore complessivo Situazione a fine esercizio precedente In perc. del totale attività A. STRUMENTI FINANZIARI Q UOTATI , ,282 A1. Titoli di debito , ,711 A1.1 T itoli di Stato , ,711 A1.2 Altri ,441 - A2. Titoli di capitale A3. Parti di O.I.C.R , ,571 B. STRUMENTI FINANZIARI NO N QUOTATI 1 0, ,000 B1. Titoli di debito B2. Titoli di capitale B3. Parti di O.I.C.R. 1 0, ,000 C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI , ,368 C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari , ,368 derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPO SITI BANCARI - 0,000-0,000 D1. A vista D2. Altri E. PRO NTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIO NI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA DI LIQ UIDITA' , ,997 F1. Liquidita' disponibile , ,997 F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare - 0, ,363 F3. Liquidità impegnata per operazioni da - 0, ,363 regolare G. ALTRE ATTIVITA' 319 0, ,353 G1. Ratei attivi 287 0, ,013 G2. Risparmio di imposta - 0, ,339 G3. Altre 32 0, ,001 TOTALE ATTIVITA' , ,000 8

9 Situazione al Situazione a fine 30/12/2015 esercizio precedente PASSIVITA' E NETTO Valore complessivo Valore complessivo H. FINANZIAMENTI RICEVUTI - - I. PRO NTI CO NTRO TERMINE PASSIVI E O PERAZIO NI - - ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI - - L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI - - M1. Rimborsi richiesti e non regolati M2. Proventi da distribuire M3. Altri N. ALTRE PASSIVITA' N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta N3. Altre TOTALE PASS IVITA' VALORE COMPLES SIVO NETTO DEL FONDO /12/ /12/2014 VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CL A Numero delle quote in circolazione Cl A Valore unitario delle quote Cl A VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CL B Numero delle quote in circolazione Cl B Valore unitario delle quote Cl B , ,122 6,517 6, , ,953 6,841 6,355 MOVIMENTI DELLE QUOTE NELL'ES ERCIZIO Q uote emesse Cl A Q uote rimborsate Cl A Q uote emesse Cl B Q uote rimborsate Cl B 0,000 0,000 0, ,659 9

10 RELAZIONE DI GESTIONE DEL FONDO IGM - FONDO DI FONDI BILANCIATO AZIONARIO SEZIONE REDDITUALE Relazione al 30/12/2015 Relazione esercizio precedente A. STRUMENTI FINANZIARI Q UOTATI A1. PROVENTI DA INVEST IMENTI A1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito A1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale A1.3 Proventi su parti di O.I.C.R A2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI A2.1 Titoli di debito A2.2 Titoli di capitale A2.3 Parti di O.I.C.R A3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE A3.1 Titoli di debito A3.2 Titoli di capitale A3.3 Parti di O.I.C.R A4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI Risultato gestione strumenti finanziari quotati B. STRUMENTI FINANZIARI NO N Q UO TATI - - B1. PROVENTI DA INVESTIMENTI B1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito B1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale B1.3 Proventi su parti di O.I.C.R. B2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI B2.1 Titoli di debito B2.2 Titoli di capitale B2.3 Parti di O.I.C.R. B3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE B3.1 Titoli di debito B3.2 Titoli di capitale B3.3 Parti di O.I.C.R. B4. RISULT ATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI Risultato gestione strumenti finanziari non quotati - - C. RISULTATO DELLE O PERAZIO NI IN STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI NO N DI CO PERTURA C1. RISULTATI REALIZZATI C1.1 Su strumenti quotati C1.2 Su strumenti non quotati C2. RISULTATI NON REALIZZATI C2.1 Su strumenti quotati C2.2 Su strumenti non quotati 10

11 Relazione al 30/12/2015 Relazione esercizio precedente D. DEPO SITI BANCARI - - D1. INTERESSI ATTIVI E PROVENTI ASSIMILATI E. RISULTATO DELLA GESTIONE CAMBI E1. OPERAZIONI DI COPERTURA E1.1 Risultati realizzati E1.2 Risultati non realizzati E2. OPERAZIONI NON DI COPERTURA - - E2.1 Risultati realizzati E2.2 Risultati non realizzati E3. LIQUIDITA' E3.1 Risultati realizzati E3.2 Risultati non realizzati F. ALTRE O PERAZIO NI DI GESTIONE - - F1. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRONTI CONTRO TERMINE E ASSIMILATE F2. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRESTITO TITOLI Risultato lordo della gestione di portafoglio G. ONERI FINANZIARI G1. INTERESSI PASSIVI SU FINANZIAMENTI RICEVUTI G2. ALTRI ONERI FINANZIARI Risultato netto della gestione di portafoglio H. ONERI DI GESTIO NE H1. PROVVIGIONE DI GESTIONE SGR - Classe A PROVVIGIONE DI GESTIONE SGR - Classe B PROVVIGIONE DI INCENTIVO - Classe A PROVVIGIONE DI INCENTIVO - Classe B H2. COMMISSIONI DEPOSITARIO H3. SPESE PUBBLICAZIONE PROSPETTI E INFORMATIVA AL PUBBLICO H4. ALTRI ONERI DI GESTIONE I. ALTRI RICAVI ED O NERI I1. INTERESSI ATTIVI SU DISPONIBILITA' LIQUIDE I2. ALTRI RICAVI 47 4 I3. ALTRI ONERI Risultato della gestione prima delle imposte L. IMPO STE L1. IMPOSTA SOSTITUTIVA A CARICO DELL'ESERCIZIO L2. RISPARMIO DI IMPOSTA L3. ALTRE IMPOSTE Utile/Perdita dell'esercizio CL A Utile/Perdita dell'esercizio CL B

12 NOTA INTEGRATIVA Forma e contenuto della Relazione di Gestione La Relazione di Gestione al 30 dicembre 2015 (ultimo giorno di Borsa aperta dell esercizio) è stata redatta in conformità alla normativa e alle disposizioni emanate con Regolamento Banca d Italia del 19 Gennaio 2015 ed è costituita dalla Situazione Patrimoniale, dalla Sezione Reddituale e dalla presente Nota Integrativa. La Relazione di Gestione è accompagnata dalla relazione degli Amministratori. La contabilità del Fondo è tenuta in Euro ed i prospetti contabili e la nota integrativa sono redatti in unità di Euro. Parte A Andamento del valore della quota Nelle tabelle seguenti si espongono i dati relativi all andamento del valore della quota negli ultimi tre anni: Descrizione Rendiconto al Rendiconto al Rendiconto al Valore quota all'inizio dell'esercizio Cl A 6,096 5,666 4,920 Valore quota alla fine dell'esercizio Cl A 6,517 6,096 5,666 Valore quota all inizio dell'esercizio Cl B 6,355 5,875 5,067 Valore quota alla fine dell'esercizio Cl B 6,841 6,355 5,875 Valore massimo della quota Cl A 7,230 5,544 4,967 Valore minimo della quota Cl A 6,002 6,157 5,677 Valore massimo della quota Cl B 7,550 5,753 5,128 Valore minimo della quota Cl B 6,257 6,415 5,887 Tracking Error Volatily (TEV) * Classe A 5,52% 4,75% 9,18% Tracking Error Volatily (TEV) * Classe B 5,49% 4,78% 9,19% Convenzionalmente il valore quota all inizio dell esercizio è posto pari al valore quota alla fine dell esercizio precedente. Il valore massimo e minimo della quota è invece calcolato relativamente all esercizio di competenza. Performance dell esercizio IGM Bilanciato Azionario Classe A IGM Bilanciato Azionario Classe B 6,91% 7,65% Benchmark 8,91% 8,91% * La TEV è calcolata come deviazione standard settimanale annualizzata della differenza tra la performance del fondo e quella del benchmark. Per il commento ai principali eventi che hanno influito sul valore della quota si rimanda alla Relazione degli Amministratori. Le classi di quote si differenziano per il regime commissionale applicato ai partecipanti al fondo. RENDIMENTO ANNUO DEL FONDO 12

13 - I dati di rendimento del fondo non includono i costi a carico dell investitore. - Fino al 30/06/2011 le performance sono esposte al netto degli oneri fiscali; a partire dal 01/07/2011 le performance sono lorde in quanto la tassazione è a carico dell investitore. 13

14 ANDAMENTO VALORE DELLA QUOTA E DEL BENCHMARK DAL AL

15 Esposizione al rischio del Fondo Nell ambito del Sistema dei Controlli che riguardano la gestione finanziaria, la Funzione di Risk Management ha sia il compito di controllare ex post il profilo di rischio dei diversi portafogli gestiti, sia quello di fornire al Consiglio di Amministrazione un sistema di valutazione ex ante del rischio di mercato. La valutazione della rischiosità del Fondo viene effettuata ex post sia in termini assoluti (volatilità intesa come deviazione standard annualizzata) sia in termini relativi rispetto al benchmark (tracking error volatility). Relativamente alla valutazione ex ante del rischio di mercato, la Funzione di Risk Management si avvale della piattaforma Bloomberg per il calcolo del Value at Risk (VaR) di ciascun Fondo e monitora in via continuativa tale indicatore sintetico di rischio dandone comunicazione al Team di Gestione ed al Consiglio di Amministrazione. La volatilità, misurata in termini di deviazione standard annualizzata dei rendimenti giornalieri, è stata pari a 15,29% per la Classe A e del 15,27% per la classe B, contro una volatilità del benchmark di riferimento pari a 16,16%. La media dei VaR mensili dell esercizio 2015 (VaR calcolato con orizzonte temporale di 1 mese e intervallo di confidenza del 99%) è stata pari a 8,780% Parte B Le attività, le passività ed il valore complessivo netto Sezione I Criteri di valutazione Nella redazione della Relazione di Gestione di ciascun fondo sono stati applicati i principi contabili di generale accettazione per i fondi comuni di investimento ed i criteri di valutazione previsti dal Regolamento Banca d Italia del 19 Gennaio Tali principi sono coerenti con quelli utilizzati alla chiusura dell esercizio precedente e nel corso dell esercizio per la predisposizione dei prospetti di calcolo giornalieri del valore della quota e della Relazione di Gestione. Gli schemi ed il contenuto dei singoli prospetti sono stati redatti nel rispetto delle disposizioni in materia emesse dalla Banca d Italia. a) Criteri contabili Le compravendite di strumenti finanziari e delle altre attività sono contabilizzate nel portafoglio sulla base della data di conclusione dei relativi contratti anche se non ancora regolati; le commissioni di acquisto e vendita sono comprese nei prezzi di acquisto o dedotte dai prezzi di vendita dei titoli in conformità agli usi di borsa; il costo medio di acquisto è determinato sulla base del valore di libro degli strumenti finanziari e dei cambi alla fine dell esercizio precedente modificato dal costo medio degli acquisti dell esercizio; le differenze tra i costi medi di acquisto ed i prezzi di mercato relativamente agli strumenti finanziari ed ai cambi ed alle quantità alla data della Relazione di Gestione originano le plusvalenze e le minusvalenze; le differenze tra i costi medi di acquisto degli strumenti finanziari e dei cambi ed i prezzi di vendita relativi alle cessioni poste in essere nell esercizio in esame originano gli utili e le perdite da realizzi; per le operazioni di vendita a termine di divisa il portafoglio non subisce modificazioni. La differenza tra i prezzi al momento della stipula e i prezzi alla chiusura dei contratti, viene distribuita, proporzionalmente al tempo trascorso, lungo tutta la durata del contratto, come normale componente reddituale; i dividendi vengono registrati alla data di stacco, al netto delle eventuali ritenute d imposta, quando soggetti; gli interessi e gli altri proventi e oneri di natura operativa vengono registrati secondo il principio della competenza temporale, mediante rilevazione di ratei e risconti attivi e passivi. Tali interessi e proventi vengono registrati al netto delle relative ritenute d imposta, quando soggetti; 15

16 la vendita o l acquisto di contratti futures su titoli nozionali o su indici influenzano il valore netto del Fondo attraverso la corresponsione o l incasso dei margini di variazione i quali incidono direttamente sulla liquidità disponibile e sul conto economico mediante l imputazione dei differenziali positivi/negativi. Tali differenziali vengono registrati secondo il principio della competenza, sulla base della variazione giornaliera tra i prezzi di chiusura del mercato di contrattazione ed i costi dei contratti stipulati e/o i prezzi del giorno precedente; le operazioni su opzioni e warrant vengono computate tra le attività e le passività al valore corrente, i movimenti relativi al premio iniziale e alla marginazione giornaliera, ove prevista dal tipo contratto, incide direttamente sulla liquidità disponibile e sul conto economico mediante l imputazione dei differenziali positivi/negativi; le operazioni di pronti contro termine vengono registrate alla data di effettuazione delle operazioni e non influiscono sulla posizione netta in titoli. I relativi proventi ed oneri sono quotidianamente registrati nella contabilità del fondo, secondo il principio della competenza temporale, in funzione della durata dei singoli contratti; la rilevazione delle sottoscrizioni e dei rimborsi delle quote viene effettuata a norma del Regolamento del Fondo e secondo il principio della competenza temporale; le imposte a credito o a debito sono determinate secondo quanto stabilito dal D.Lgs. n. 461/97 per il periodo fino al 30 giugno Si segnala che a partire dal 1 luglio 2011 non è più assoggettato a tassazione il reddito maturato in capo al Fondo, bensì quello realizzato in capo all investitore, secondo le modifiche apportate dal decreto legge 225/2010 ( milleproroghe ) convertito, con modificazioni, dalla legge 10/2011. b) Criteri di valutazione Per la determinazione dei valori da applicare al portafoglio dei singoli fondi si osservano i seguenti criteri: Per i titoli azionari (inclusi ETF): la fonte di valorizzazione è il prezzo di chiusura/last price rilevato sul mercato ufficiale di quotazione. In caso di esistenza di più mercati di quotazione la scelta è effettuata in relazione ai volumi/frequenza degli scambi, all operatività svolta da fondo e alla divisa dello strumento finanziario. In caso di sospensione o cancellazione dalle negoziazioni di titoli presenti in portafoglio gli stessi verranno collocati tra i titoli non quotati e per la valorizzazione si farà riferimento ai prezzi rilevati fuori mercato, se disponibili. In mancanza di rilevazioni fuori mercato si valorizzeranno al presunto valore di realizzo stimato dalla SGR. Per i titoli di Stato e obbligazioni la fonte di valorizzazione è BGN, se questa fonte non risulta disponibile possono essere utilizzate altre fonti primarie che esprimono prezzi significativi secondo la definizione indicata nel Titolo I del Regolamento Banca d Italia del 19 Gennaio Per le quote di OICR: viene utilizzato l ultimo valore quota disponibile, pubblicato dai principali infoprovider o ricevuto direttamente dalle SICAV e SGR e riferito al giorno di valutazione o al primo giorno lavorativo precedente. Nell individuazione del giorno lavorativo si fa riferimento al calendario italiano. I futures e le opzioni sono valutati al valore corrente se quotati; se non quotati le valutazioni sono effettuate secondo i criteri stabiliti da Banca d Italia; Nel caso non sia possibile acquisire alcuna quotazione la società procede alla valorizzazione del titolo avvalendosi nell ordine: - del fair value fornito da Bloomberg - di una stima autonoma del fair value - per i titoli in default avvalendosi di stime del valore di realizzo sulla base di statistiche comunicate dalle principali agenzie di rating. Ai fini della valorizzazione dei titoli denominati in divise diverse dall euro si fa riferimento ai tassi di cambio calcolati e pubblicati da WM Company ovvero ai tassi di cambio correnti alla data di riferimento della valutazione accertati quotidianamente dalla Banca Centrale Europea (BCE). Le plusvalenze e minusvalenze su cambi per operazioni in strumenti finanziari sono determinate quale differenza tra il cambio alla fine dell esercizio precedente modificato dal cambio medio degli acquisti effettuati nell esercizio ed il cambio di fine esercizio 16

17 Sezione II Le attività Ripartizione degli Strumenti finanziari per macroaree geografiche in percentuale sul totale del portafoglio. Ripartizione degli Strumenti finanziari per Settore economico in percentuale sul totale del portafoglio. 17

18 Ripartizione degli strumenti finanziari per valuta in percentuale sul totale del portafoglio 18

19 Elenco dei titoli in portafoglio alla data del Rendiconto in ordine decrescente di valore Titoli Divisa Quantità Controvalore in Euro % su Totale attività ISHARES C ORE DAX UC ITS ETF DE EUR ,160% SISF-GLBL C ONVERT BOND-CEURAH EUR ,822% ML IS-C OL C IR IN HC L/S-BEURA EUR ,208% MORGAN ST INV F-GLB BRNDS-Z USD ,894% UBS L E-EUROPEAN OPP EUR-QA EUR ,710% JPM INV-JPM US SELECT EQ-C USD ,428% SCHRODER GAIA-SIRIOS C USD-A USD ,376% THREADNEEDLE AMERIC AN - IUUSD USD ,293% ISHARES BARCLAYS 1-3 YEAR TR USD ,076% LYXOR UC ITS ETF EU STOX BANK EUR ,938% DBX DAX (DR) EUR ,734% MORGAN ST AMERICAN FRAN -Z- USD ,053% ODDO PROACTIF EUROPE-B2 EUR ,046% FIDELITY ALP SHARPER EUR-YAE EUR ,016% L E S50(DR) ETF D EU PARTS -D EUR EUR ,791% HSBC GIF-GEM DEBT TOT RT-L1USD USD ,761% AMUNDI-VOL EURO EQUITIES-IEC EUR ,541% ITALY BTPS I/L 2.55%12-22/10/2016 EUR ,515% RWC FD-RWC GLBL C ONVTBLS-A-EUR EUR ,466% GAM STAR LUX-EUROP MOM-IEURA EUR ,227% UBS ETF MSC I EMU UCITS A EUR ,148% UBS C ONVERT GLOBAL EUR-EURQ EUR ,061% AXA IM FIX INC INVEST US SHORT DUR -B-CA EUR ,630% FINLABO DYNAMIC EQUITY-I EUR ,451% EUROPEAN INVT BK 10.5% 14-21/12/2017 BRL ,441% THEMA FUND-EUR EUR ,000% 19

20 II.1 Strumenti finanziari quotati Ripartizione degli strumenti finanziari quotati per Paese di residenza dell'emittente Paese di residenza dell'emittente Altri Paesi Italia Altri Paesi dell'ue dell'ocse Altri Paesi Titoli di debito: - di Stato di altri enti pubblici di banche di altri Titoli di capitale: - con diritto di voto con voto limitato altri Parti di OICR: - aperti armonizzati aperti non armonizzati altri Totali: - in valore assoluto in percentuale del totale delle attività 2,515% 80,195% 4,076% 0,000% Ripartizione degli strumenti finanziari quotati per mercato di quotazione Mercato di quotazione Italia Altri Paesi dell'ue Altri Paesi dell'ocse Altri Paesi Titoli quotati Titoli in attesa di quotazione Totali: - in valore assoluto in percentuale del totale delle attività 5,306% 77,404% 4,076% 0,000% Movimenti dell'esercizio Controvalore acquisti Controvalore vendite/rimborsi Titoli di debito titoli di Stato - altri Titoli di capitale Parti di OIC R Totale

21 II.2 Strumenti finanziari non quotati Ripartizione degli strumenti finanziari non quotati per Paese di residenza dell'emittente Paese di residenza dell'emittente Altri Paesi Italia Altri Paesi dell'ue dell'ocse Altri Paesi Titoli di debito: - di Stato - di altri enti pubblici - di banche - di altri Titoli di capitale - con diritto di voto - con voto limitato - altri Parti di O.I.C.R. - FIA aperti retail - - altri 1 Totali - in valore assoluto in percentuale del totale delle attività 0,000% 0,000% 0,000% 0,000% Movimenti dell'esercizio Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di acquisto/vendita di strumenti finanziari Non Quotati II.3 Titoli di debito Titoli di debito : Duration modificata per valuta di denominazione Duration in anni Valuta Minore o pari a Compresa tra 1 e Maggiore di 3,6 uno 3,6 Euro Real Brasiliano Totale * I dati relativi alla Duration derivano da elaborazione interna 21

22 II.4 Strumenti finanziari derivati Prospetto degli strumenti finanziari derivati che danno luogo ad una posizione creditoria Valore patrimoniale degli strumenti finanziari derivati Operazioni su tassi di interesse: - future su titoli di debito, tassi e altri contratti simili - opzioni su tassi e altri contratti simili - swap e altri contratti simili Margini Strumenti finanziari quotati Strumenti finanziari non quotati Operazioni su tassi di cambio: - future su valute e altri contratti simili - opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili - swap e altri contratti simili Operazioni su titoli di capitale: - future su titoli di capitale, indici azionari e contratti simili - opzioni su titoli di capitale e altri contratti simili swap e altri contratti simili Altre operazioni: - future - opzioni - swap Tipologia dei contratti Operazioni su tassi di interesse: - future su titoli di debito, tassi e altri contratti simili - opzioni su tassi e altri contratti simili - swap e altri contratti simili Operazioni su tassi di cambio: - future su valute e altri contratti simili - opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili - swap e altri contratti simili Operazioni su titoli di capitale: - future su titoli di capitale, indici azionari e contratti simili Banche italiane SIM Banche e imprese di investimento di paesi OCSE - opzioni su titoli di capitale e altri contratti simili swap e altri contratti simili Altre operazioni: - future - opzioni - swap Controparte dei contratti Banche e imprese di investimento di paesi non OCSE Altre controparti II.5 Depositi bancari Nel corso dell'esercizio il Fondo non ha investito in depositi bancari. II.6 Pronti contro termine e operazioni assimilate Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di pronti contro termine o assimilate II.7 Operazioni di prestito titoli Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di prestito titoli. 22

23 II.8 Posizione netta di liquidità Liquidità disponibile: Liquidità disponibile in euro Liquidità disponibile in divise estere Totale Liquidità da ricevere per operazioni da regolare: Liquidità da ricevere su strumenti finanziari in euro Liquidità da ricevere su strumenti finanziari in divise estere Liquidità da ricevere su vendite a termine in euro - Liquidità da ricevere su vendite a termine in divise estere Liquidità da ricevere operazioni su divisa Interessi attivi da ricevere Totale - Liquidità impegnata per operazioni da regolare: Liquidità impegnata per operazioni in strumenti finanziari in euro Liquidità impegnata per operazioni in strumenti finanziari in divise estere Liquidità impegnata per acquisti a termine in euro Liquidità impegnata per acquisti a termine in divise estere - Liquidità impegnata per operazioni su divisa Interessi passivi da pagare Totale - Totale posizione netta di Liquidità II.9 Altre attività Ratei Attivi 287 Rateo su titoli stato quotati 216 Rateo su obbligazioni quotate 71 Risparmio d'imposta - Altre 32 Liquidità da ricevere su dividendi su parti di OICR 32 Totale

24 Sezione III - Le passività III.1 Finanziamenti ricevuti Nel corso dell'esercizio il Fondo non ha fatto ricorso ad operazioni di finanziamento. III.2 Pronti contro termine passivi e operazioni assimilate Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di pronti contro termine passivi e assimilate. III.3 Operazioni di prestito titoli Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di prestito titoli. III.4 Strumenti finanziari derivati Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni in strumenti derivati passivi III.5 Debiti verso partecipanti Alla chiusura dell'esercizioni non sono presenti saldi nella voce 'Debiti verso partecipanti' III.6 Altre passività Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati Rateo passivo banca depositaria Rateo passivo oneri società di revisione Rateo passivo provvigione di gestione Classe B Rateo passivo provvigione di gestione Classe A Debiti di imposta - Altre - 1 Arrotondamenti - 1 Totale

25 Sezione IV - Il valore complessivo netto Patrimonio netto a inizio periodo Incrementi : a) sottoscrizioni : Decrementi : a) rimborsi : Anno 2015 Anno 2014 Anno sottoscrizioni singole piani di accumulo switch in entrata b) risultato positivo della gestione riscatti piani di rimborso switch in uscita b) proventi distribuiti c) risultato negativo della gestione Patrimonio netto a fine periodo Variazioni del patrimonio netto Numero totale quote in circolazione , , ,357 Numero quote detenute da investitori qualificati , , ,589 % Quote detenute da investitori qualificati 91,067 91,113 93,871 Numero quote detenute da soggetti non residenti 7.755, , ,603 % Quote detenute da soggetti non residenti 2,907 2,892 2,223 25

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