Il moto casuale. posizione espressa in passi passi a destra passi a sinistra

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Il moto casuale. posizione espressa in passi passi a destra passi a sinistra"

Transcript

1 Schede commentate MIF FEI Scheda commentata - N. 1 Il moto casuale Un omino può spostarsi con uguale probabilità, di un passo alla volta, verso destra e verso sinistra. E come se il verso del passo fosse deciso dal lancio di una moneta: il moto che ne risulta è quindi casuale. Il paracarro, che segna la posizione di partenza dell omino, è preso come origine del sistema di coordinate, crescenti verso destra, rispetto al quale si valuta la posizione (in passi). 1) Dopo aver compiuto un dato numero di passi l uomo si troverà ancora nella posizione iniziale o si sarà allontanato (addirittura riuscendo a entrare in casa come vorrebbe)? Spiega la tua risposta. A priori non può essere data una risposta: c è, come si vedrà in seguito, una probabilità diversa da zero che l omino si allontani. 2) Immaginando di ripetere molte volte la camminata, quale ti aspetti sia il valore medio della posizione raggiunta? Spiega la tua risposta. Il valore medio della posizione raggiunta in un gran numero di prove, tutte di N passi, è zero perché la probabilità di compiere un passo a destra è uguale a quella di compiere un passo a sinistra. AVVIA LA SIMULAZIONE 3) Con i 9 passi consentiti dalla simulazione, si possono raggiungere posizioni che distino un numero pari di passi dal punto di partenza? Spiega la tua risposta. NO perché una data posizione si ottiene come differenza tra un numero dispari e un numero pari oppure tra un numero pari e un dispari. 4) Quali sono le posizioni raggiungibili? 9, 7, 5, 3, 1,-1,-3,-5,-7,-9 5) Indica, per ogni posizione raggiungibile, con quanti passi a destra e con quanti passi a sinistra si può raggiungere. posizione espressa in passi passi a destra passi a sinistra ) Una data posizione può essere raggiunta in un solo modo? Spiega la tua risposta. NO: le varie posizioni sono caratterizzate da un diverso numero di modi con cui si possono realizzare. Ad esempio la posizione 9 si può raggiungere in un solo modo: tutti i passi a destra,

2 mentre la posizione 7 si può raggiungere in 9 modi: il passo a sinistra (vedi tabella) può essere il primo, il secondo,, il nono (analogamente per le posizioni 9 e -7). In generale il numero di modi m p per raggiungere la posizione p (o la posizione p) diminuisce al crescere del valore p. Esso si può ricavare utilizzando la relazione binomiale. m p = N! /( n! n!) dove N è il numero totale di passi, n il numero di passi a destra e n il numero di passi a sinistra. Il numero di passi a destra e a sinistra sono legati al numero totale di passi e alla posizione dalle due relazioni: N = n + n p = n n Ad esempio per p = 5, m 5 = 9! /( 7! 2!) = 36 ( e ovviamente per p = -5, m- 5 = 9! /( 2! 7!) = 36) 7) Le varie posizioni hanno la stessa probabilità di essere raggiunte? Spiega la tua risposta. L allievo può rispondere correttamente se ha riconosciuto che posizioni diverse sono raggiungibili con un diverso numero di modi: infatti la probabilità che in un grande numero di prove una posizione venga raggiunta è proporzionale al numero di modi con i quali è raggiungibile. In generale questa probabilità si può ricavare dividendo il numero di modi m d relativo alla posizione d per il numero totale di possibili percorsi effettuabili con N passi. Tale numero è 2 N perché ci sono due possibilità, ugualmente probabili, ad ogni passo. P p = N! /((n! n! 2 N ) Le considerazioni precedenti vanno esplicitate agli studenti al termine del loro lavoro con la scheda.

3 MIF FEI Scheda commentata - N. 2 Il moto casuale 2 1) Fissato il numero N di passi, in quanti modi una data posizione può essere raggiunta dall omino? Per rispondere a queste domande l allievo deve utilizzare la formula binomiale che è stata presentata al termine della scheda Il moto casuale 1 m p = N! /( n! n!) con n+n = N p=n-n 2) Qual è la probabilità di raggiungere una data posizione? P p = N! /((n! n! 2 N ) AVVIA LA SIMULAZIONE 3) Eseguendo qualche decina di prove, costruisci un istogramma del numero di volte con le quali si raggiungono le diverse posizioni, per un prefissato valore di N. 4) Confronta i risultati ottenuti con quelli previsti in base al calcolo. L istogramma dovrebbe essere compatibile, sia pure con deviazioni, con i valori teorici ricavabili dalla binomiale. 5) Che cosa cambia nell istogramma aumentando il valore di N? Spiega la tua risposta. Aumentando il valore di N l istogramma dovrebbe allargarsi mostrando che aumenta l ampiezza della zona raggiungibile con una probabilità non trascurabile. Questo aspetto viene ripreso nella simulazione Diffusione in una dimensione.

4 MIF FEI Scheda commentata - N. 3 Diffusione in una dimensione Le simulazioni Il moto casuale 1 e 2 richiedono di ripetere molte prove per costruire l istogramma del numero di volte con cui l omino raggiunge le diverse posizioni, per un prefissato valore di N. In questa simulazione, invece, la presenza di molte particelle identiche sostituisce le molte prove con una sola particella. Può così essere visualizzato in tempo reale un istogramma che rappresenta quante particelle hanno raggiunto una certa posizione dopo un dato numero di passi; l istogramma è continuamente aggiornato al crescere del numero di passi. 1) Prima di avviare la simulazione fai una previsione di come evolve la forma dell istogramma al crescere del numero dei passi e cioè al passare del tempo. L istogramma si allarga e tende ad appiattirsi 2) Come pensi si distribuiscano le particelle nella scatola dopo tempi molto lunghi? La distribuzione tende a diventare uniforme AVVIA LA SIMULAZIONE 3) Le tue previsioni sono in accordo con gli esiti della simulazione? Poiché il valore medio della posizione (uguale a zero) non descrive lo sparpagliamento delle particelle, occorre trovare un altra grandezza che rappresenti questa caratteristica del moto. 2 2 Tale grandezza è la media dei quadrati delle posizioni p. Si può dimostrare che è p = N. La radice quadrata di questa grandezza è, per definizione, la distanza quadratica media d qm ed è: d qm = N 1/2 La distanza quadratica media è il parametro che indica l ampiezza della zona nella quale, a un certo istante, si trova la maggior parte delle particelle. Dentro la fascia di larghezza 2 d qm sta circa il 70% delle particelle, per qualunque valore di N. Ovviamente i risultati sperimentali si avvicinano tanto più a questo valore quanto maggiore è il numero di particelle coinvolte. La relazione tra d e il numero di passi è studiata nella simulazione La relazione tra lo spostamento e il tempo.

5 MIF FEI Scheda commentata - N. 4 La relazione tra lo spostamento e il tempo In un sistema come quello descritto nella simulazione Diffusione in una dimensione la posizione p 2 viene indicata con x. Mentre le particelle diffondono si costruisce il grafico di x, che rappresenta la media dei quadrati delle distanze x di ogni particella al crescere del numero dei passi, cioè al crescere del tempo. 1) Prima di avviare la simulazione fai una previsione dell andamento del grafico di del tempo. 2 x in funzione Le indicazioni date al termine della scheda Diffusione in una dimensione dovrebbero consentire di prevedere che il grafico ha un andamento lineare. 2) La radice quadrata di Tale grandezza è proporzionale a t ½. 2 x ( distanza quadratica media), come cambia nel tempo? AVVIA LA SIMULAZIONE 3) Le tue previsioni sono in accordo con gli esiti della simulazione? 4) Che cosa cambia nel grafico al cambiare del numero di particelle? Descrivi e spiega i cambiamenti osservati. Aumentando il numero di particelle è osservabile una diminuzione dell ammpiezza delle fluttuazioni. 5) Quale evoluzione avrà il grafico dopo che le particelle avranno incominciato a rimbalzare sulle pareti della scatola? La distanza quadratica media rimarrà costante. Si può far osservare che si crea una condizione di stazionarietà. 6) Verifica le tue previsioni dopo aver ridotto le dimensioni della scatola e commenta il risultato trovato. Conviene ridurre le dimensioni della scatola per rendere più veloce il raggiungimento delle condizioni di stazionarietà.

6 MIF FEI Scheda commentata - N. 5 Diffusione in due dimensioni Lavora con la simulazione variando il numero di particelle e il passo. 1) Quali aspetti del fenomeno della diffusione sono descritti dal modello? Il modello rappresenta bene la tendenza di ogni particella a raggiungere qualunque punto della scatola qualunque sia la sua posizione iniziale, purché passi un tempo sufficiente. Nella simulazione si vede infatti come la separazione iniziale tra particelle di diverso colore si perda così che dopo un certo tempo è possibile trovare particelle di entrambi i colori in ogni punto della scatola. Nella simulazione sono indicati i valori di velocità istantanea e di velocità media. La prima esprime la media dei moduli delle velocità di tutte le particelle calcolata per l ultimo movimento, mentre la seconda è la media di tutte le velocità istantanee da quando la simulazione è partita. A sua volta il modulo della velocità istantanea di ogni particella è calcolata dividendo la distanza tra la posizione di partenza e quella di arrivo dopo un numero di passi fissato dall implementatore per il tempo fittizio corrispondente a tale numero di passi.

7 MIF FEI Scheda commentata - N. 6 Moto browniano Lavora con la simulazione variando dapprima la massa M della particella ospite e poi anche il numero di particelle nella scatola. 1) Come spieghi il fatto che la particella ospite si muova malgrado le particelle del sistema abbiano movimenti in media isotropi (così che il centro di massa sia fermo)? Il moto delle particelle è in media isotropo, ma è caratterizzato dalla presenza di fluttuazioni, cioè da mancanza locale di isotropia. Ciò causa urti, di particelle singole o piccoli sciami, non simmetrici sulla massa ospite. 2) Come spieghi il fatto che i movimenti della particella ospite siano sempre meno vistosi al crescere della sua massa? Che ruolo hanno le dimensioni dell ospite? Al crescere della massa dell ospite cresce anche l area della sua superficie (nella simulazione bidimensionale la lunghezza della circonferenza) e ciò diminuisce l effetto sugli urti delle fluttuazioni (che tendono esse stesse a mediarsi). Questo è il ruolo delle dimensioni. Al crescere della massa diminuisce anche la variazione di velocità dell ospite dopo ogni urto. 3) Perché con una particella visibile ad occhio nudo non si nota il moto browniano? Se la particela è visibile ad occhio nudo, le sue dimensioni sono tali da assicurare una mediazione completa degli effetti delle fluttuazioni.

8 MIF FEI Scheda commentata - N. 7 Urti sulla parete 1) Avvia la simulazione e prendi nota degli aspetti che ti sembrano significativi circa il moto della pallina nella scatola e gli urti sulle pareti. Che cosa cambia al cambiare della velocità della pallina? Un aspetto significativo è la relazione tra intensità delle forze attive durante l urto e la componente della velocità nella direzione perpendicolare alla parete considerata. Un altro aspetto interessante è la simmetria tra incidenza e rimbalzo. Variando la velocità della pallina cambia la frequenza degli urti e l intensità delle forze. 2) Rappresenta nel grafico riportato sotto l andamento qualitativo della forza F esercitata dalla pallina sulla parete di destra in funzione del tempo. L andamento della forza esercitata dalla pallina sulla parete è schematizzabile come nel grafico seguente, dove τ è la durata dell urto. Da notare che τ è molto minore dell intervallo tra un urto e l altro. Al variare della velocità varia sia τ, sia l intervallo tra un urto e il successivo. Queste osservazioni sono preliminari all analisi del comportamento dei gas e sono riprese in Prima formalizzazione di Le Forme dell Energia Interna.

9 MIF FEI Scheda commentata - N. 8 Urti obliqui elastici 1) Avvia la simulazione e osserva ciò che accade prima e dopo l urto. Sperimenta vari urti cambiando soltanto la coordinata iniziale y i del disco rosso, facendola variare da 0 fino ad un valore superiore al raggio del disco. Disegna nel grafico sotto riportato l andamento qualitativo della porzione di energia cinetica associata, dopo l urto, alla direzione y al variare di y i. L andamento del grafico potrebbe essere il seguente: 2) Come devono essere tra loro le velocità iniziali dei due dischi per ottenere un trasferimento totale di energia cinetica dalla direzione x alla direzione y? Le velocità devono avere lo stesso valore e verso opposto. In questo caso la quantità di moto totale in direzione x è nulla e quindi tutta l energia cinetica passa dalla direzione x a alla direzione y (dopo l urto i dischi si muovono lungo la direzione y). Variando il parametro d urto, si varia dunque la porzione di energia che viene trasferita dalla direzione x a quella y. In generale, anche se le particelle prima dell urto non si muovono su rette parallele, l urto produce un cambiamento dell energia cinetica totale nella direzione x e nella direzione y (ovviamente la somma delle energie associate a x e a y rimane invariata). Si può verificare questo fatto nell urto di due dischetti, aventi la stessa massa, posizionati come mostrato nella figura seguente e con le velocità indicate:

10 La sequenza di posizioni dei due dischetti prima e dopo l urto è mostrata nella figura seguente; sono riportati anche i valori delle energie cinetiche associate all asse x e all asse y. Si può osservare che l urto produce travasi di energia cinetica da una direzione all altra.

11 MIF FEI Scheda commentata - N. 9 Rotazioni e vibrazioni Manubrio rigido 1) Esplora con la simulazione alcune condizioni di urto del manubrio contro la parete e descrivi cosa osservi Alcune osservazioni potrebbero essere le seguenti: - l urto contro la parete attiva una rotazione del manubrio che comporta una partizione di energia cinetica tra rotazione e traslazione; - gli angoli che la velocità del centro di massa(cm) forma con la normale alla parete prima e dopo l urto sono diversi. 2) Quanti sono i gradi di libertà del manubrio rigido nello spazio bidimensionale della simulazione? E nello spazio tridimensionale? Nello spazio bidimensionale sono 3 (2 per definire la posizione per esempio del CM e 1 per definire l orientazione del manubrio), mentre nello spazio tridimensionale sono 5 (3 per definire la posizione del CM e 2 per definire l orientazione del manubrio). 3) Per quali orientazioni iniziali del manubrio l urto contro la parete non provoca rotazioni? Orientazione parallela alla parete per qualunque direzione della velocità di traslazione, oppure orientazione perpendicolare con velocità perpendicolare alla parete. La probabilità che un urto avvenga senza attivare rotazioni è quindi molto piccola. Urti di manubri 4) Esplora con la simulazione alcune condizioni di urto tra i manubri e descrivi cosa osservi Si osserva che cambiando le modalità dell urto cambiano le porzioni di energia che si trasferiscono dalla direzione iniziale alla direzione y e alla rotazione. Utilizzando i manubri come modelli di molecole biatomiche rigide, si può immaginare che in un gas costituito da un gran numero di molecole avvengano urti caratterizzati da tutti i valori dei parametri d urto: di conseguenza l energia cinetica si ripartisce in media per ogni molecola tra le tre direzioni x,y,z associate alla traslazione e i due angoli associati alla rotazione attorno al centro di massa. Questo tipo di considerazioni prelude all introduzione di un principio di equipartizione dell energia media delle particelle su tutti i gradi di libertà. Vibrazioni 5) Esplora con la simulazione alcune condizioni di urto tra il manubrio e la parete; descrivi cosa osservi Si possono ripetere le considerazioni relative al manubrio rigido con l aggiunta degli effetti dovuti alla molla. Nella partizione dell energia una porzione deve essere attribuita anche alla molla. 6) Quanti sono i gradi di libertà del manubrio nello spazio bidimensionale della simulazione? E nello spazio tridimensionale? Nello spazio bidimensionale sono 4 (2 per definire la posizione per esempio del CM, 1 per definire l orientazione del manubrio e 1 per definire la distanza tra le masse), mentre nello spazio tridimensionale sono 6 (3 per definire la posizione del CM, 2 per definire l orientazione del manubrio e 1 per definire la distanza tra le masse).

12 MIF FEI Scheda commentata - N. 10 Relazione tra Energia Interna e Temperatura 1) Utilizzando una mappa concettuale o un altra forma espressiva, rappresenta il percorso che va dal modello di gas perfetto monoatomico alla relazione tra energia interna e temperatura assoluta. Dall analisi del modello microscopico di un gas monoatomico si ricava una relazione tra energia cinetica media di ogni molecola e le due grandezze macroscopiche pressione e volume del gas. Il confronto con l equazione di stato del gas perfetto consente di correlare la temperatura assoluta con l energia cinetica media. 2) Quanto prevedi sia il valore del calore molare di un gas perfetto le cui molecole sono costituite da tre atomi rigidamente collegati? Spiega la tua risposta. Una molecola di questo tipo ha 6 gradi di libertà e la sua energia è tutta cinetica, perciò l energia media associata ad ogni molecola è 6kT/2. Il calore molare del gas vale quindi 3R (J/mol K). 3) Una mole di neon (peso molecolare 20) e una mole di argo (peso molecolare 40) si trovano alla stessa temperatura di 300 K (entrambi gas monoatomici). Valuta il rapporto tra le velocità quadratiche medie delle molecole dei due gas. Poiché i gas sono entrambi monoatomici, l energia cinetica media di ogni molecola è data da E cm = mv 2 qm/2 = 3kT/2 ed è la stessa per i due gas. Si ha quindi m 1 v 2 qm1 = m 2 v 2 qm dove l indice 1 si riferisce al neon e l indice 2 all argo. Da qui si ricava v 2 qm1 / v 2 qm= (m 2 /m 1 ) 1/2 = 2 1/2 4) Esprimi l ordine di grandezza delle due velocità sopra indicate ricordando che la costante R dei gas vale circa 8,3 J/ gmol K. Risulta per il neon circa 600 m/s e per l argo circa 400 m/s. 5) Una mole di idrogeno alla temperatura di 300 K viene mescolata in un recipiente isolato con una mole di elio a 500 K. Valuta l energia cinetica media delle molecole della miscela all equilibrio. La miscelazione dei due gas nel recipiente isolato non altera l energia interna totale. L energia media di ogni molecola alla temperatura di equilibrio deve valere E cmmix = (5kT 1 /2 + 3kT 2 /2)/2 dove k è la costante di Boltzmann, T 1 =300 e T 2 = 500 sono le temperature assolute rispettivamente dell idrogeno e dell elio. Numericamente, risulta E cmmix = 750 k. D altra parte, alla temperatura di equilibrio T, l espressione dell energia cinetica media di una qualunque molecola ( elio o idrogeno) è E cmmix = (5kT/ 2 + 3kT/ 2)/ 2 = 4kT/2 = 2kT Da qui risulta che la temperatura di equilibrio è T =375 kelvin MIF FEI Pavia Maggio 2003

LA TEORIA CINETICA DEI GAS

LA TEORIA CINETICA DEI GAS LA TEORIA CINETICA DEI GAS Le teorie microscopiche Le proprietà degli atomi e delle molecole spiegano le proprietà che riscontriamo nei sistemi macroscopici. Grandee microscopiche Massa di una molecola

Dettagli

Un modello per il gas ideale

Un modello per il gas ideale Un modello per il gas ideale Un gas ideale consiste di particelle (atomi o molecole) che hanno le seguenti proprietà 1. Il volume proprio delle particelle è trascurabile rispetto al volume occupato dal

Dettagli

Gas ideale: velocità delle particelle e pressione (1)

Gas ideale: velocità delle particelle e pressione (1) Gas ideale: velocità delle particelle e pressione (1) In un gas ideale le particelle sono considerate puntiformi e risentono di forze solo durante gli urti (perfettamente elastici) con le pareti del recipiente.

Dettagli

SCHEDA N 8 DEL LABORATORIO DI FISICA

SCHEDA N 8 DEL LABORATORIO DI FISICA SCHEDA N 1 IL PENDOLO SEMPLICE SCHEDA N 8 DEL LABORATORIO DI FISICA Scopo dell'esperimento. Determinare il periodo di oscillazione di un pendolo semplice. Applicare le nozioni sugli errori di una grandezza

Dettagli

Elettronica II La giunzione p-n: calcolo del potenziale di giunzione p. 2

Elettronica II La giunzione p-n: calcolo del potenziale di giunzione p. 2 Elettronica II La giunzione pn: calcolo del potenziale di giunzione Valentino Liberali Dipartimento di Tecnologie dell Informazione Università di Milano, 26013 Crema email: liberali@dti.unimi.it http://www.dti.unimi.it/

Dettagli

L equilibrio dei gas. Lo stato di equilibrio di una data massa di gas è caratterizzato da un volume, una pressione e una temperatura

L equilibrio dei gas. Lo stato di equilibrio di una data massa di gas è caratterizzato da un volume, una pressione e una temperatura Termodinamica 1. L equilibrio dei gas 2. L effetto della temperatura sui gas 3. La teoria cinetica dei gas 4. Lavoro e calore 5. Il rendimento delle macchine termiche 6. Il secondo principio della termodinamica

Dettagli

Teoria cinetica dei Gas. Gas Ideali Velocità quadratica media Termodinamica dei gas ideali

Teoria cinetica dei Gas. Gas Ideali Velocità quadratica media Termodinamica dei gas ideali Teoria cinetica dei Gas Gas Ideali Velocità quadratica media Termodinamica dei gas ideali Definizione di Gas Perfetto. Un gas perfetto è un grand ensemble di particelle indistinguibili, identiche e puntiformi

Dettagli

1.Pressione di un Gas

1.Pressione di un Gas 1.Pressione di un Gas Un gas è formato da molecole che si muovono in modo disordinato, urtandosi fra loro e urtando contro le pareti del recipiente che le contiene. Durante gli urti, le molecole esercitano

Dettagli

Fisica Generale I (primo e secondo modulo) A.A , 15 luglio 2009

Fisica Generale I (primo e secondo modulo) A.A , 15 luglio 2009 Fisica Generale I (primo e secondo modulo) A.A. 2008-09, 15 luglio 2009 Esercizi di meccanica relativi al primo modulo del corso di Fisica Generale I, anche equivalente ai corsi di Fisica Generale 1 e

Dettagli

CORPO RIGIDO MOMENTO DI UNA FORZA EQUILIBRIO DI UN CORPO RIGIDO CENTRO DI MASSA BARICENTRO

CORPO RIGIDO MOMENTO DI UNA FORZA EQUILIBRIO DI UN CORPO RIGIDO CENTRO DI MASSA BARICENTRO LEZIONE statica-1 CORPO RIGIDO MOMENTO DI UNA FORZA EQUILIBRIO DI UN CORPO RIGIDO CENTRO DI MASSA BARICENTRO GRANDEZZE SCALARI E VETTORIALI: RICHIAMI DUE SONO LE TIPOLOGIE DI GRANDEZZE ESISTENTI IN FISICA

Dettagli

LA MATERIA ED I SUOI STATI

LA MATERIA ED I SUOI STATI LA MATERIA ED I SUOI STATI GAS COMPOSIZIONE DELL ARIA 1. I gas ideali e la teoria cineticomolecolare Nel modello del gas ideale le particelle 1. l energia cinetica media delle particelle è proporzionale

Dettagli

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI www.matefilia.it SIMULAZIONE - 29 APRILE 206 - QUESITI Q Determinare il volume del solido generato dalla rotazione attorno alla retta di equazione y= della regione di piano delimitata dalla curva di equazione

Dettagli

TERMODINAMICA. Studia le trasformazioni dei sistemi in relazione agli scambi di calore e lavoro. GENERALITÀ SUI SISTEMI TERMODINAMICI

TERMODINAMICA. Studia le trasformazioni dei sistemi in relazione agli scambi di calore e lavoro. GENERALITÀ SUI SISTEMI TERMODINAMICI TERMODINAMICA Termodinamica: scienza che studia le proprietà e il comportamento dei sistemi, la loro evoluzione e interazione con l'ambiente esterno che li circonda. Studia le trasformazioni dei sistemi

Dettagli

Oscillazioni. Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile

Oscillazioni. Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile Oscillazioni Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile Caratteristica più evidente del moto oscillatorio è di essere un moto periodico,

Dettagli

ENTROPIA E PROBABILITA RELAZIONE DI BOLTZMANN

ENTROPIA E PROBABILITA RELAZIONE DI BOLTZMANN ENTROPIA E PROBABILITA RELAZIONE DI BOLTZMANN La grandezza microscopica associata all entropia è la probabilità dei diversi modi di ordinare le molecole del sistema. L evoluzione spontanea di un sistema

Dettagli

Il Gas Ideale. Il gas ideale é un'astrazione

Il Gas Ideale. Il gas ideale é un'astrazione Il Gas Ideale a) le particelle sono animate da moto perenne, ed occupano omogeneamente tutto lo spazio a loro disposizione b) il movimento delle particelle è casuale c) le particelle hanno volume proprio

Dettagli

1. Lo studio dei gas nella storia 2. I gas ideali e la teoria cinetico-molecolare 3. La pressione dei gas 4. La legge di Boyle o legge isoterma 5.

1. Lo studio dei gas nella storia 2. I gas ideali e la teoria cinetico-molecolare 3. La pressione dei gas 4. La legge di Boyle o legge isoterma 5. Unità n 6 Le leggi dei gas 1. Lo studio dei gas nella storia 2. I gas ideali e la teoria cinetico-molecolare 3. La pressione dei gas 4. La legge di Boyle o legge isoterma 5. La legge di Gay-Lussac o legge

Dettagli

GAS IDEALI (o gas perfetti )

GAS IDEALI (o gas perfetti ) GAS IDEALI (o gas perfetti ) TEORIA CINETICA DEI GAS (modello di gas ideale ) molecole puntiformi moto rettilineo ed urti elastici forze attrattive - repulsive intermolecolari nulle PARAMETRI DELLO STATO

Dettagli

Quando un corpo è in movimento??? Ulteriori attività formative a.a. 2011/12 2

Quando un corpo è in movimento??? Ulteriori attività formative a.a. 2011/12 2 1 Quando un corpo è in movimento??? Ulteriori attività formative a.a. 2011/12 2 Infatti un passeggero seduto su un treno in corsa è in moto rispetto alla stazione, ma è fermo rispetto al treno stesso!

Dettagli

Stati di aggregazione della materia. GAS Volume e forma indefiniti LIQUIDO Volume definito, forma indefinita SOLIDO Volume e forma definiti

Stati di aggregazione della materia. GAS Volume e forma indefiniti LIQUIDO Volume definito, forma indefinita SOLIDO Volume e forma definiti 9. I Gas Farmacia Stati di aggregazione della materia GAS Volume e forma indefiniti LIQUIDO Volume definito, forma indefinita SOLIDO Volume e forma definiti Stato solido Nello stato solido l energia di

Dettagli

Capitolo 12. Moto oscillatorio

Capitolo 12. Moto oscillatorio Moto oscillatorio INTRODUZIONE Quando la forza che agisce su un corpo è proporzionale al suo spostamento dalla posizione di equilibrio ne risulta un particolare tipo di moto. Se la forza agisce sempre

Dettagli

[3] Un asta omogenea di sezione trascurabile, di massa M = 2.0 kg e lunghezza l = 50 cm, può ruotare senza attrito in un piano verticale x y attorno a

[3] Un asta omogenea di sezione trascurabile, di massa M = 2.0 kg e lunghezza l = 50 cm, può ruotare senza attrito in un piano verticale x y attorno a [1] Un asta rigida omogenea di lunghezza l = 1.20 m e massa m = 2.5 kg reca ai due estremi due corpi puntiformi di massa pari a 0.2 kg ciascuno. Tale sistema è in rotazione in un piano orizzontale attorno

Dettagli

Fisica per scienze ed ingegneria

Fisica per scienze ed ingegneria Serway, Jewett Fisica per scienze ed ingegneria Capitolo 20 Fino a circa il 1850 su riteneva che la meccanica e la termodinamica fossero due scienze completamente distinte. La legge di conservazione dell

Dettagli

Le idee della chimica

Le idee della chimica G. Valitutti A.Tifi A.Gentile Seconda edizione Copyright 2009 Zanichelli editore Capitolo 6 Le leggi dei gas 1. Lo studio dei gas nella storia 2. I gas ideali e la teoria cinetico-molecolare 3. La pressione

Dettagli

5.4 Larghezza naturale di una riga

5.4 Larghezza naturale di una riga 5.4 Larghezza naturale di una riga Un modello classico più soddisfacente del processo di emissione è il seguente. Si considera una carica elettrica puntiforme in moto armonico di pulsazione ω 0 ; la carica,

Dettagli

Calore, lavoro e trasformazioni termodinamiche (1)

Calore, lavoro e trasformazioni termodinamiche (1) Calore, lavoro e trasformazioni termodinamiche (1) Attraverso scambi di calore un sistema scambia energia con l ambiente. Tuttavia si scambia energia anche quando le forze (esterne e interne al sistema)

Dettagli

Chimica. Gli stati di aggregazione della materia

Chimica. Gli stati di aggregazione della materia Chimica Gli stati di aggregazione della materia La materia si presenta in natura in tre modelli di aggregazione dei suoi costituenti (atomi, molecole o ioni): solido, liquido, aeriforme. Da un punto di

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria Civile Questionario di Fisica Generale A

Corso di Laurea in Ingegneria Civile Questionario di Fisica Generale A Corso di Laurea in Ingegneria Civile Questionario di Fisica Generale A I vettori 1) Cosa si intende per grandezza scalare e per grandezza vettoriale? 2) Somma graficamente due vettori A, B. 3) Come è definito

Dettagli

Simone Bianco. Nome: Bianco Simone

Simone Bianco. Nome: Bianco Simone Nome: Bianco Simone Simone Bianco Classe: IV C Data dell esperimento: 22 ottobre 2002 Titolo: La legge di Boyle Scopo: Verificare nell ambito dell incertezza sperimentale la veridicità della legge di Boyle

Dettagli

Grandezze cinematiche relative nel sistema L: r 12, v 12 a 12 e nel sistema del centro dimassa (C): r 12 ', v 12 ', e a 12 '

Grandezze cinematiche relative nel sistema L: r 12, v 12 a 12 e nel sistema del centro dimassa (C): r 12 ', v 12 ', e a 12 ' Sistemi di due particelle Problema dei due corpi: studio del moto relativo di due corpi supposti puntiformi sotto l azione della forza di interazione mutua. Esempio: moto (relativo) di due corpi celesti

Dettagli

Stati della materia. Esempio. Fusione e solidificazione. Esempio. Stati di aggregazione della materia

Stati della materia. Esempio. Fusione e solidificazione. Esempio. Stati di aggregazione della materia Stati della materia STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA E GAS PERFETTI Cosa sono gli stati della materia? Gli stati della materia sono come si presenta la materia nell universo fisico e dipendono dalla

Dettagli

Fisica per scienze ed ingegneria

Fisica per scienze ed ingegneria Serway, Jewett Fisica per scienze ed ingegneria Capitolo 20 Fino a circa il 1850 su riteneva che la meccanica e la termodinamica fossero due scienze completamente distinte. La legge di conservazione dell

Dettagli

ISTOGRAMMI E DISTRIBUZIONI:

ISTOGRAMMI E DISTRIBUZIONI: ISTOGRAMMI E DISTRIBUZIONI: i 3 4 5 6 7 8 9 0 i 0. 8.5 3 0 9.5 7 9.8 8.6 8. bin (=.) 5-7. 7.-9.4 n k 3 n k 6 5 n=0 =. 9.4-.6 5 4.6-3.8 3 Numero di misure nell intervallo 0 0 4 6 8 0 4 6 8 30 ISTOGRAMMI

Dettagli

Lavoro. Esempio. Definizione di lavoro. Lavoro motore e lavoro resistente. Lavoro compiuto da più forze ENERGIA, LAVORO E PRINCIPI DI CONSERVAZIONE

Lavoro. Esempio. Definizione di lavoro. Lavoro motore e lavoro resistente. Lavoro compiuto da più forze ENERGIA, LAVORO E PRINCIPI DI CONSERVAZIONE Lavoro ENERGIA, LAVORO E PRINCIPI DI CONSERVAZIONE Cos è il lavoro? Il lavoro è la grandezza fisica che mette in relazione spostamento e forza. Il lavoro dipende sia dalla direzione della forza sia dalla

Dettagli

DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA

DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA Sia dato un sistema con vincoli lisci, bilaterali e FISSI. Ricaviamo, dall equazione simbolica della dinamica, il teorema

Dettagli

approfondimento Fasi e cambiamenti di fase

approfondimento Fasi e cambiamenti di fase approfondimento Fasi e cambiamenti di fase Gas ideali e gas reali Teoria cinetica dei gas e conseguenze Cambiamenti di fase e conservazione della energia Gas ideali e gas reali In un gas ideale: l interazione

Dettagli

Lezione 25: Un approccio macroscopico all equazione dei gas

Lezione 25: Un approccio macroscopico all equazione dei gas Lezione 25 - pag.1 Lezione 25: Un approccio macroscopico all equazione dei gas 25.1. Dal micro al macro Nella lezione 22 abbiamo costruito un modello microscopico che spiega bene alcune caratteristiche

Dettagli

15/04/2014. Serway, Jewett Principi di Fisica IV Ed. Capitolo 8. Generalizziamo, considerando due particelle interagenti.

15/04/2014. Serway, Jewett Principi di Fisica IV Ed. Capitolo 8. Generalizziamo, considerando due particelle interagenti. Serway, Jewett Principi di Fisica IV Ed. Capitolo 8 Esempio arciere su una superficie ghiacciata che scocca la freccia: l arciere (60 kg) esercita una forza sulla freccia 0.5 kg (che parte in avanti con

Dettagli

CONVENZIONE SUI SEGNI

CONVENZIONE SUI SEGNI CONVENZIONE SUI SEGNI Si stabilisce una convenzione sui segni sia per gli scambi di calore che per il lavoro che il sistema compie o subisce L>0: LAVORO COMPIUTO DAL SISTEMA Q>0: CALORE ASSORBITO SISTEMA

Dettagli

Cenni di Teoria Cinetica dei Gas

Cenni di Teoria Cinetica dei Gas Cenni di Teoria Cinetica dei Gas Introduzione La termodinamica descrive i sistemi termodinamici tramite i parametri di stato (p, T,...) Sufficiente per le applicazioni: impostazione e progettazione di

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE Prova scritta di FISICA 30 gennaio 2012

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE Prova scritta di FISICA 30 gennaio 2012 CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE Prova scritta di FISICA 30 gennaio 2012 1) Un corpo di massa m = 1 kg e velocità iniziale v = 5 m/s si muove su un piano orizzontale scabro, con coefficiente di attrito

Dettagli

Risposte ai quesiti D E H D

Risposte ai quesiti D E H D Perugia, dic. 2009/gen. 2010 Risposte ai quesiti 1. Dati i quadrati CD e C D, come in figura, provare che la perpendicolare uscente da alla retta DD passa per il punto medio del segmento quale che sia

Dettagli

Entropia e secondo principio della termodinamica: prevedere la spontaneità di un processo

Entropia e secondo principio della termodinamica: prevedere la spontaneità di un processo 1 Entropia e secondo principio della termodinamica: prevedere la spontaneità di un processo Limitazioni della prima legge della termodinamica 2 E = q + w E universo = E sistema + E ambiente E sistema =

Dettagli

Ultima verifica pentamestre. 1)definizione di miscuglio, soluzione, composto, elemento, molecola ( definizione importantissima!!!!!!!!

Ultima verifica pentamestre. 1)definizione di miscuglio, soluzione, composto, elemento, molecola ( definizione importantissima!!!!!!!! Ultima verifica pentamestre 1)definizione di miscuglio, soluzione, composto, elemento, molecola ( definizione importantissima!!!!!!!!) 2) gruppi dal IV al VIII 3) differenza tra massa atomica e massa atomica

Dettagli

Corso Meccanica Anno Accademico 2016/17 Scritto del 24/07/2017

Corso Meccanica Anno Accademico 2016/17 Scritto del 24/07/2017 Esercizio n. 1 Un punto materiale di massa m è vincolato a muoversi sotto l azione della gravità su un vincolo bilaterale (vedi figura) formato da un arco di circonferenza, AB, sotteso ad un angolo di

Dettagli

, c di modulo uguale sono disposti in modo da formare un triangolo equilatero come mostrato in fig. 15. Si chiarisca quanto vale l angolo formato da

, c di modulo uguale sono disposti in modo da formare un triangolo equilatero come mostrato in fig. 15. Si chiarisca quanto vale l angolo formato da 22 Tonzig Fondamenti di Meccanica classica ta) Un esempio di terna destra è la terna cartesiana x, y, z [34] Per il prodotto vettoriale vale la proprietà distributiva: a ( b c) = a b a c, ma non vale la

Dettagli

Problema (tratto dal 7.42 del Mazzoldi 2)

Problema (tratto dal 7.42 del Mazzoldi 2) Problema (tratto dal 7.4 del azzoldi Un disco di massa m D e raggio R ruota attorno all asse verticale passante per il centro con velocità angolare costante ω. ll istante t 0 viene delicatamente appoggiata

Dettagli

Esercizi per il recupero

Esercizi per il recupero Istituto di Istruzione Tecnica e Scientifica Aldo Moro Lavoro estivo di fisica per la classe 2H Anno Scolastico 2014-2015 Ripassare il capitolo 14. Pr.( 7-8-9 ) pag.286 ; pr.( 18-23-24-25-26-27-28 ) pag.287

Dettagli

Prima verifica A. v.limite o di sedimentazione : v sed = 2 9 gr2 d gl d pl

Prima verifica A. v.limite o di sedimentazione : v sed = 2 9 gr2 d gl d pl Prima verifica F1) Un corpo di massa 200 g si muove lungo l asse x sotto l azione di una forza, parallela all asse x, la cui intensità in funzione di x è data nel grafico B Per quali valori di x l accelerazione

Dettagli

Verifica sommativa di Fisica Cognome...Nome... Data

Verifica sommativa di Fisica Cognome...Nome... Data ISTITUZIONE SCOLASTICA Via Tuscolana, 208 - Roma Sede Associata Liceo "B.Russell" Verifica sommativa di Fisica Cognome........Nome..... Data Classe 4B Questionario a risposta multipla Prova di uscita di

Dettagli

L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA. (Plank Einstein)

L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA. (Plank Einstein) L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA POSTULATO DI DE BROGLIÈ Se alla luce, che è un fenomeno ondulatorio, sono associate anche le caratteristiche corpuscolari della materia

Dettagli

1 di 5 12/02/ :23

1 di 5 12/02/ :23 Verifica: tibo5794_me08_test1 nome: classe: data: Esercizio 1. La traiettoria di un proiettile lanciato con velocità orizzontale da una certa altezza è: un segmento di retta obliqua percorso con accelerazione

Dettagli

quadrilatero generico parallelogramma rombo rettangolo quadrato

quadrilatero generico parallelogramma rombo rettangolo quadrato Pavimentare 1. Quali forme di quadrilateri puoi costruire? Schizza tutte le forme possibili e scrivi il loro nome. 2. Cosa rappresentano i piccoli punti rossi sui lati del quadrilatero? 3. a) Costruisci

Dettagli

Distribuzione Gaussiana - Facciamo un riassunto -

Distribuzione Gaussiana - Facciamo un riassunto - Distribuzione Gaussiana - Facciamo un riassunto - Nell ipotesi che i dati si distribuiscano seguendo una curva Gaussiana è possibile dare un carattere predittivo alla deviazione standard La prossima misura

Dettagli

Capitolo 5. Primo principio della Termodinamica nei sistemi aperti

Capitolo 5. Primo principio della Termodinamica nei sistemi aperti Capitolo 5. Primo principio della Termodinamica nei sistemi aperti 5.1. I sistemi aperti I sistemi aperti sono quei sistemi termodinamici nei quali, oltre allo scambio di lavoro e calore è possibile lo

Dettagli

Problemi di Fisica per l ammissione alla Scuola Galileiana Problema 1

Problemi di Fisica per l ammissione alla Scuola Galileiana Problema 1 Problemi di Fisica per l ammissione alla Scuola Galileiana 2015-2016 Problema 1 Un secchio cilindrico di raggio R contiene un fluido di densità uniforme ρ, entrambi ruotanti intorno al loro comune asse

Dettagli

Proprietà elettriche della materia

Proprietà elettriche della materia Proprietà elettriche della materia Conduttori Materiali in cui le cariche elettriche scorrono con facilità. In un metallo gli elettroni più esterni di ciascun atomo formano una specie di gas all interno

Dettagli

14. Transizioni di Fase_a.a. 2009/2010 TRANSIZIONI DI FASE

14. Transizioni di Fase_a.a. 2009/2010 TRANSIZIONI DI FASE TRANSIZIONI DI FASE Fase: qualsiasi parte di un sistema omogenea, di composizione chimica costante e in un determinato stato fisico. Una fase può avere le stesse variabili intensive (P, T etc) ma ha diverse

Dettagli

Esercitazione 7. Soluzione. Il sistema è isolato, quindi l energia totale si conserva. Applicando il primo principio della termodinamica si ottiene:

Esercitazione 7. Soluzione. Il sistema è isolato, quindi l energia totale si conserva. Applicando il primo principio della termodinamica si ottiene: Esercitazione 7 Esercizio 1 Una massa m g = 20 g di ghiaccio a 0 C è contenuta in un recipiente termicamente isolato. Successivamente viene aggiunta una massa m a = 80 di acqua a 80 C. Quale sarà, all

Dettagli

Dinamica Rotazionale

Dinamica Rotazionale Dinamica Rotazionale Richiamo: cinematica rotazionale, velocità e accelerazione angolare Energia cinetica rotazionale: momento d inerzia Equazione del moto rotatorio: momento delle forze Leggi di conservazione

Dettagli

Esercizio (tratto dal problema 7.36 del Mazzoldi 2)

Esercizio (tratto dal problema 7.36 del Mazzoldi 2) Esercizio (tratto dal problema 7.36 del Mazzoldi 2) Un disco di massa m D = 2.4 Kg e raggio R = 6 cm ruota attorno all asse verticale passante per il centro con velocità angolare costante ω = 0 s. ll istante

Dettagli

Bilancio di energia: il Primo Principio della Termodinamica. Termodinamica dell Ingegneria Chimica

Bilancio di energia: il Primo Principio della Termodinamica. Termodinamica dell Ingegneria Chimica Bilancio di energia: il Primo Principio della Termodinamica Termodinamica dell Ingegneria Chimica 1 I Sistemi termodinamici Un sistema è definito da una superficie di controllo, reale o immaginaria, che

Dettagli

Esame 28 Giugno 2017

Esame 28 Giugno 2017 Esame 28 Giugno 2017 Roberto Bonciani e Paolo Dore Corso di Fisica Generale 1 Dipartimento di atematica Università degli Studi di Roma La Sapienza Anno Accademico 2016-2017 Esame - Fisica Generale I 28

Dettagli

Programma svolto a.s. 2015/2016. Materia: fisica

Programma svolto a.s. 2015/2016. Materia: fisica Programma svolto a.s. 2015/2016 Classe: 4A Docente: Daniela Fadda Materia: fisica Dettagli programma Cinematica e dinamica: moto circolare uniforme (ripasso); moto armonico (ripasso); moto parabolico (ripasso);

Dettagli

b) Essendo p A V A = p C V C ne risulta T C = T A = 300 K.

b) Essendo p A V A = p C V C ne risulta T C = T A = 300 K. 2.00 moli di un gas perfetto di volume V 1 = 3.50 m 3 e T 1 = 300 K possono espandersi fino a V 2 = 7.00 m 3 e T 2 = 300 K. Il processo è compiuto isotermicamente. Determinare: a) Il lavoro fatto dal gas;

Dettagli

GAS IDEALI E REALI. Prendiamo ora in considerazione un sistema particolare termodinamico: il gas. Un gas è un fluido con le seguenti caratteristiche:

GAS IDEALI E REALI. Prendiamo ora in considerazione un sistema particolare termodinamico: il gas. Un gas è un fluido con le seguenti caratteristiche: GAS IDEALI E REALI Gas ideale. Prendiamo ora in considerazione un sistema particolare termodinamico: il gas. Un gas è un fluido con le seguenti caratteristiche: - non ha forma, ne volume proprio; - e comprimibile.

Dettagli

7. Forze elastiche. Nella figura 1 il periodo è T = 2s e corrisponde ad un moto unidimensionale limitato tra i valori x = 0 ed x = 1.

7. Forze elastiche. Nella figura 1 il periodo è T = 2s e corrisponde ad un moto unidimensionale limitato tra i valori x = 0 ed x = 1. 1 Moti periodici 7. Forze elastiche Un caso particolare di moto accelerato è un moto periodico. In figura 1 è riportato un esempio di moto periodico unidimensionale. Un moto periodico si ripete identicamente

Dettagli

Esercizi e problemi supplementari sulla dinamica dei sistemi di punti materiali

Esercizi e problemi supplementari sulla dinamica dei sistemi di punti materiali Esercizi e problemi supplementari sulla dinamica dei sistemi di punti materiali A) Applicazione del teorema dell impulso + conservazione quantità di moto Problema n. 1: Un blocco A di massa m = 4 kg è

Dettagli

LA TEORIA CINETICA DEI GAS.

LA TEORIA CINETICA DEI GAS. LA TEORIA CINETICA DEI GAS. Il comportamento dei gas,contrariamente a quanto accade per i liquidi e per i solidi appare indipendente dalla specie chimica: la bassissima densità,la capacità di espandersi

Dettagli

SIMULAZIONE dell EQUILIBRIO CHIMICO - PROMEMORIA per i DOCENTI

SIMULAZIONE dell EQUILIBRIO CHIMICO - PROMEMORIA per i DOCENTI SIMULAZIONE dell EQUILIBRIO CHIMICO - PROMEMORIA per i DOCENTI Il ricorso alle analogie viene spesso utilizzato nelle materie scientifiche. Sia gli scienziati che i docenti si avvalgono di questa tecnica

Dettagli

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo Energia e Lavoro Finora abbiamo descritto il moto dei corpi (puntiformi) usando le leggi di Newton, tramite le forze; abbiamo scritto l equazione del moto, determinato spostamento e velocità in funzione

Dettagli

Prova scritta del corso di Fisica con soluzioni

Prova scritta del corso di Fisica con soluzioni Prova scritta del corso di Fisica con soluzioni Prof. F. Ricci-Tersenghi 17/04/013 Quesiti 1. Una massa si trova al centro di un triangolo equilatero di lato L = 0 cm ed è attaccata con tre molle di costante

Dettagli

Formulazione dell equazione del moto. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1

Formulazione dell equazione del moto. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Formulazione dell equazione del moto Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Sistema a un grado di libertà In alcuni sistemi strutturali la massa, lo smorzamento e la rigidezza sono concentrati

Dettagli

La Termodinamica è la disciplina che si occupa dello studio degli scambi di energia e di materia nei processi fisici e chimici

La Termodinamica è la disciplina che si occupa dello studio degli scambi di energia e di materia nei processi fisici e chimici La Termodinamica è la disciplina che si occupa dello studio degli scambi di energia e di materia nei processi fisici e chimici Materia = tutto ciò che possiede una massa ed occupa uno spazio Energia =

Dettagli

Teorema dell impulso o della quantità di moto. Teorema delle forze vive o dell energia cinetica

Teorema dell impulso o della quantità di moto. Teorema delle forze vive o dell energia cinetica Teorema dell impulso o della quantità di moto estensione ai sistemi: f = ma = m Δv Δt secondo teorema del centro di massa (cancellazione delle forze interne) Teorema delle forze vive o dell energia cinetica

Dettagli

PROBLEMI E QUESITI DI TERMOLOGIA (SOLUZIONI)

PROBLEMI E QUESITI DI TERMOLOGIA (SOLUZIONI) 1 PROBLEMI E QUESITI DI TERMOLOGIA (SOLUZIONI) Qui di seguito viene riportata la risoluzione dei problemi presentati nel file Unità omonimo (enunciati). Si raccomanda di prestare molta attenzione ai ragionamenti

Dettagli

Liceo Artistico R. Cottini Torino

Liceo Artistico R. Cottini Torino INSIEMI NUMERICI Liceo Artistico R. Cottini Torino Programma di 1 a per l IDONEITÀ ALLA CLASSE 2 A L insieme dei numeri naturali le quattro operazioni in N multipli e divisori potenze espressioni con i

Dettagli

Capitolo 1 Misure e grandezze

Capitolo 1 Misure e grandezze Capitolo 1 Misure e grandezze 1. Il Sistema Internazionale di Unità di misura 2. Grandezze estensive e grandezze intensive 3. Energia, lavoro e calore 4. Temperatura e calore 5. Misure precise e misure

Dettagli

Secondo Appello Estivo del corso di Fisica del

Secondo Appello Estivo del corso di Fisica del Secondo Appello Estivo del corso di Fisica del 25.7.2012 Corso di laurea in Informatica A.A. 2011-2012 (Prof. Paolo Camarri) Cognome: Nome: Matricola: Anno di immatricolazione: Problema n.1 Una semisfera

Dettagli

CAPITOLO 5 PROCESSO DI IDENTIFICAZIONE E COMPENSAZIONE DELLA COPPIA GRAVITAZIONALE INTRODUZIONE

CAPITOLO 5 PROCESSO DI IDENTIFICAZIONE E COMPENSAZIONE DELLA COPPIA GRAVITAZIONALE INTRODUZIONE 51 CAPITOLO 5 PROCESSO DI IDENTIFICAZIONE E COMPENSAZIONE DELLA COPPIA GRAVITAZIONALE INTRODUZIONE In questo capitolo vengono presentate le prove sperimentali per l identificazione della coppia dovuta

Dettagli

Risposta in vibrazioni libere di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1

Risposta in vibrazioni libere di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Risposta in vibrazioni libere di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Vibrazioni libere non smorzate 1/6 Le equazioni del moto di un sistema

Dettagli

Il moto armonico. Comincio a studiare il moto di quando il corpo passa per il punto in figura 2 :

Il moto armonico. Comincio a studiare il moto di quando il corpo passa per il punto in figura 2 : Il moto armonico 1. Definizione di moto armonico Un punto P si muove di moto circolare uniforme lungo la circonferenza Γ in figura, con velocità angolare. Considero uno dei diametri della circonferenza

Dettagli

Prova scritta di Fisica Generale I Corso di Laurea in Astronomia 23 giugno 2015

Prova scritta di Fisica Generale I Corso di Laurea in Astronomia 23 giugno 2015 Prova scritta di Fisica Generale I Corso di Laurea in Astronomia 3 giugno 015 Problema 1 Si consideri un sistema costituito da un cilindro omogeneo di raggio R 1 = 10 cm e altezza h = 0 cm, inserito all

Dettagli

FISICA per SCIENZE BIOLOGICHE, A.A. 2007/2008 Appello straordinario del 28 maggio 2008

FISICA per SCIENZE BIOLOGICHE, A.A. 2007/2008 Appello straordinario del 28 maggio 2008 FISIC per SCIENZE BIOLOGICHE,.. 2007/2008 ppello straordinario del 28 maggio 2008 1) Un corpo di massa m = 40 g, fissato ad una fune di lunghezza L = 1m si muove di moto circolare (in senso antiorario)

Dettagli

Probabilità classica. Distribuzioni e leggi di probabilità. Probabilità frequentista. Probabilità soggettiva

Probabilità classica. Distribuzioni e leggi di probabilità. Probabilità frequentista. Probabilità soggettiva Probabilità classica Distribuzioni e leggi di probabilità La probabilità di un evento casuale è il rapporto tra il numero dei casi favorevoli ed il numero dei casi possibili, purchè siano tutti equiprobabili.

Dettagli

CAPITOLO. 1 Gli strumenti di misura Gli errori di misura L incertezza nelle misure La scrittura di una misura 38

CAPITOLO. 1 Gli strumenti di misura Gli errori di misura L incertezza nelle misure La scrittura di una misura 38 Indice LA MATEMATICA PER COMINCIARE 2 LA MISURA DI UNA GRANDEZZA 1 Le proporzioni 1 2 Le percentuali 2 3 Le potenze di 10 3 Proprietà delle potenze 3 4 Seno, coseno e tangente 5 5 I grafici 6 6 La proporzionalità

Dettagli

Studio fenomenologico del pendolo

Studio fenomenologico del pendolo Scheda di lavoro: Il pendolo semplice Da Wikipedia, l enciclopedia libera. Scheda di lavoro: Il pendolo semplice== SCHEDA DI LAVORO: Il pendolo semplice == NOME COGNOME SCUOLA CLASSE DATA Table of contents

Dettagli

PRESSIONE GAS PERFETTI

PRESSIONE GAS PERFETTI 1 PRESSIONE 1. (Da Veterinaria 2002) Il sangue che scorre nelle arterie dell uomo, come noto, ha una certa pressione. Quale tra le seguenti unità di misura (o simboli) potrebbe essere correttamente usata

Dettagli

UNIVERSITÀ DI CATANIA - FACOLTÀ DI INGEGNERIA D.M.F.C.I. C.L. INGEGNERIA ELETTRONICA (A-Z) A.A. 2008/2009

UNIVERSITÀ DI CATANIA - FACOLTÀ DI INGEGNERIA D.M.F.C.I. C.L. INGEGNERIA ELETTRONICA (A-Z) A.A. 2008/2009 COMPITO DI FISICA SPERIMENTALE I DEL 05/12/2008 1. Un proiettile di massa M=10 kg, nel vertice della sua traiettoria parabolica esplode in due frammenti di massa m 1 e m 2 che vengono proiettati nella

Dettagli

Don Bosco 2014/15, Classe 3B - Primo compito in classe di Fisica

Don Bosco 2014/15, Classe 3B - Primo compito in classe di Fisica Don Bosco 014/15, Classe B - Primo compito in classe di Fisica 1. Enuncia il Teorema dell Energia Cinetica. Soluzione. Il lavoro della risultante delle forze agenti su un corpo che si sposta lungo una

Dettagli

L analisi dei dati. Primi elementi. EEE- Cosmic Box proff.: M.Cottino, P.Porta

L analisi dei dati. Primi elementi. EEE- Cosmic Box proff.: M.Cottino, P.Porta L analisi dei dati Primi elementi Metodo dei minimi quadrati Negli esperimenti spesso si misurano parecchie volte due diverse variabili fisiche per investigare la relazione matematica tra le due variabili.

Dettagli

Sperimentazioni di Fisica I mod. A Statistica - Lezione 2

Sperimentazioni di Fisica I mod. A Statistica - Lezione 2 Sperimentazioni di Fisica I mod. A Statistica - Lezione 2 A. Garfagnini M. Mazzocco C. Sada Dipartimento di Fisica G. Galilei, Università di Padova AA 2014/2015 Elementi di Statistica Lezione 2: 1. Istogrammi

Dettagli

Lo stato gassoso e le sue proprietà

Lo stato gassoso e le sue proprietà Lo stato gassoso e le sue proprietà Dr. Gabriella Giulia Pulcini Ph.D. Student, Development of new approaches to teaching and learning Natural and Environmental Sciences University of Camerino, ITALY 1

Dettagli

Gamarra Piero Classe 4 C Liceo Scientifico Isaac Newton, Chivasso 20 luglio Relazione di Fisica. Verifica sperimentale del

Gamarra Piero Classe 4 C Liceo Scientifico Isaac Newton, Chivasso 20 luglio Relazione di Fisica. Verifica sperimentale del Gamarra Piero Classe 4 C Liceo Scientifico Isaac Newton, Chivasso 20 luglio 2002 Relazione di Fisica Verifica sperimentale del Principio di conservazione della Quantità di moto Scopo: verificare che, nell

Dettagli

CALORIMETRO DELLE mescolanze

CALORIMETRO DELLE mescolanze CALORIMETRO DELLE mescolanze Scopo dell esperienza è la misurazione del calore specifico di un corpo solido. Il funzionamento del calorimetro si basa sugli scambi di energia, sotto forma di calore, che

Dettagli

PROBABILITA. Distribuzione di probabilità

PROBABILITA. Distribuzione di probabilità DISTRIBUZIONI di PROBABILITA Distribuzione di probabilità Si definisce distribuzione di probabilità il valore delle probabilità associate a tutti gli eventi possibili connessi ad un certo numero di prove

Dettagli

La distribuzione delle frequenze. T 10 (s)

La distribuzione delle frequenze. T 10 (s) 1 La distribuzione delle frequenze Si vuole misurare il periodo di oscillazione di un pendolo costituito da una sferetta metallica agganciata a un filo (fig. 1). A Figura 1 B Ricordiamo che il periodo

Dettagli

IL MOTO ARMONICO QUALCHE RIMANDO ALLA FORZA CENTRIPETA E AL MOTO CIRCOLARE

IL MOTO ARMONICO QUALCHE RIMANDO ALLA FORZA CENTRIPETA E AL MOTO CIRCOLARE www.aliceappunti.altervista.org IL MOTO ARMONICO QUALCHE RIMANDO ALLA FORZA CENTRIPETA E AL MOTO CIRCOLARE Nel moto circolare uniforme, il moto è generato da una accelerazione centripeta, diretta verso

Dettagli