PROGETTO ANNUALE LABORATORIO EDUCATIVO-DIDATTICO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA
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1 PROGETTO ANNUALE LABORATORIO EDUCATIVO-DIDATTICO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA ISTITUTO SAN GAETANO Insegnante: Elisa Tempesta Classi: I-II-III-IV-V Anno Scolastico
2 INDICE 1. PREMESSA 2. INTRODUZIONE 3. OBIETTIVO GENERALE 4. COSA è L EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA 5. RIFERIMENTI TEORICI 6. DESTINATARI 7. STRUTTURA METODOLOGICA ED ITINERARI FORMATIVI PROPOSTI 1 o PROGETTO IN CLASSE PRIMA o PROGETTO IN CLASSE SECONDA o PROGETTO IN CLASSE TERZA o PROGETTO IN CLASSE QUARTA o PROGETTO IN CLESSE QUINTA o INCONTRI FORMATIVI CON I GENITORI 8. PERSONALE COINVOLTO 9. TEMPI E SPAZI DI REALIZZAZIONE 1 Gli strumenti utilizzati saranno citati all interno di ogni singolo progetto specifici per ogni classe di lavoro.
3 1. PREMESSA L OMS (organizzazione mondiale della sanità, 1993) è sempre più propensa a favorire il potenziamento dell insegnamento delle life skills education. Cosa sono le Life skills education? Sono l insieme di tutte quelle abilità personali e relazionali che servono per regolare i rapporti con il resto del mondo e per affrontare positivamente la vita quotidiana. «competenze sociali e relazionali che permettono ai ragazzi di affrontare in modo efficace le esigenze della vita quotidiana, rapportandosi con fiducia a se stessi, agli altri e alla comunità» La mancanza di tali skills socio-emotive può essere causa, in particolare nei bambini, l instaurarsi di comportamenti negativi e a rischio in risposta agli stress. Quali sono le Life skills education? 1- Capacità di leggere dentro se stessi (Autocoscienza): conoscere se stessi, il proprio carattere, i propri bisogni e desideri, i propri punti deboli e i propri punti forti; è la condizione indispensabile per la gestione dello stress, la comunicazione efficace, le relazioni interpersonali positive e l empatia. 2- Capacità di riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri (Gestione delle emozioni): essere consapevoli di come le emozioni influenzano il comportamento in modo da riuscire a gestirle in modo appropriato e a regolarle opportunamente. 3- Capacità di governare le tensioni (Gestione dello stress): saper conoscere e controllare le fonti di tensione sia tramite cambiamenti nell ambiente o nello stile di vita, sia tramite la capacità di rilassarsi.
4 4- Capacità di analizzare e valutare le situazioni (Senso critico): saper analizzare informazioni ed esperienze in modo oggettivo, valutandone vantaggi e svantaggi, al fine di arrivare a una decisione più consapevole, riconoscendo e valutando i diversi fattori che influenzano gli atteggiamenti e il comportamento, quali ad esempio le pressioni dei coetanei e l influenza dei mass media. 5- Capacità di prendere decisioni (Decision making): saper decidere in modo consapevole e costruttivo nelle diverse situazioni e contesti di vita; saper elaborare in modo attivo il processo decisionale può avere implicazioni positive sulla salute attraverso una valutazione delle diverse opzioni e delle conseguenze che esse implicano. 6- Capacità di risolvere problemi (Problem solving): saper affrontare e risolvere in modo costruttivo i diversi problemi che se lasciati irrisolti, possono causare stress mentale e tensioni fisiche. 7- Capacità di affondare in modo flessibile ogni genere di situazione (Creatività): saper trovare soluzioni e idee originali, competenza che contribuisce sia al decision making che al problem solving, permettendo di esplorare le alternative possibili e le conseguenze delle diverse opzioni. 8- Capacità di esprimersi (Comunicazione efficace): sapersi esprimere in ogni situazione particolare sia a livello verbale che non verbale in modo efficace e congruo alla propria cultura, dichiarando opinioni e desideri, ma anche bisogni e sentimenti, ascoltando con attenzione gli altri per capirli, chiedendo, se necessario, aiuto. 9- Capacità di comprendere gli altri (Empatia): saper comprendere e ascoltare gli altri, immedesimandosi in loro anche in situazioni non familiari, accettandoli e comprendendoli e migliorando le relazioni sociali, soprattutto nei confronti di diversità etniche e culturali. 10- Capacità di interagire e relazionarsi con gli altri in modo positivo (Skill per le relazioni interpersonali): sapersi mettere in relazione costruttiva con gli altri, saper creare
5 e mantenere relazioni significative ma anche essere in grado di interrompere le relazioni in modo costruttivo. 2. INTRODUZIONE L insegnamento di tali abilità è spesso sottovalutato. Sembra che per via di evidenti cambiamenti a livello socio-culturale i minori non siano più sufficientemente forniti delle skills essenziali per fronteggiare le richieste derivanti dal proprio contesto di appartenenza (famiglia, scuola, ambiente sportivo ) È come se le modalità tradizionali per trasmettere queste abilità-capacità (legati alla famiglia ed ai valori sociali e culturali) non fossero sufficientemente funzionali rispetto ai nuovi fattori che condizionano lo sviluppo dei minori e dei giovani. La scelta di proporre un intervento educativo all'interno della scuola nasce in primo luogo da alcuni elementi reali e significativi: la scuola è il luogo dove ogni individuo trascorre una parte considerevole della sua infanzia/giovinezza, ma in particolar modo dove trascorre gran parte della propria giornata. La scuola dunque diventa necessariamente sistema per la divulgazione della cultura e della didattica ma anche per favorire lo sviluppo della personalità degli alunni nella loro individualità ma anche come membri appartenenti ad un gruppo. 3. OBIETTIVO GENERALE Tale progetto vuole agire in termini preventivi nell ambito dell Educazione alla Salute e con lo scopo di aumentare l autostima del singolo allievo, incrementare la fiducia nella vita e nelle proprie capacità positive col fine di trovare in modo autonomo le risposte e gli strumenti per affrontare le situazioni di disagio. si propone soprattutto di aiutare a scoprire le situazioni di benessere, di agio, di salute, non solo negli aspetti fisici ma anche in quelli psicologici, culturali e relazionali.
6 4. COSA è L EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA L educazione socioaffettiva è una metodologia volta allo sviluppo dell autostima dei ragazzi, all aumento di competenze relazionali, comunicative, sociali; all incremento della creatività nella risoluzione di problemi, nella presa di decisioni, nella pensabilità positiva ; alla consapevolezza che il gruppo può essere il luogo dove sperimentare quei valori di solidarietà, libertà, giustizia, rispetto per l altro che dovrebbero essere vissuti da giovani nella famiglia, nella scuola, nel tempo libero e da adulti in ogni contesto di vita personale e professionale. Questa metodologia è stata ampiamente sperimentata e verificata scientificamente sia nei paesi anglosassoni che in Italia (Francescato, Putton 1985; Francescato, Putton, Cudini, 1986; Putton, 1993; Francescato, Putton, 1995). Inoltre ha costituito la struttura portante dell educazione socioaffettiva e sessuale (Putton, 1994). 5. RIFERIMENTI TEORICI Le correnti psico-pedagogiche e filosofiche alle quali si ispira questo progetto e dai quali attinge i propri riferimenti teorici sono quelle della psicologia Umanista (Rogers, Gordon, Maslow), Metodi attivi, Personalismo (Maritain, Buber) e dalla Scuola dell'organismo di Formazione e Ricerca P. R. H (Personalità e Relazione Umane) e psicologia di comunità (Francescato) Questi riferimenti sono le basi dalle quali scaturisce la modalità educativa messa in atto e che sostiene l'agire stesso dell'educatore. I concetti-base su cui si fonda questo progetto sono: visione positiva dell uomo; principio dell'autodeterminazione, cioè capacità dell'individuo di trovare in sè le risorse e le modalità per superare i propri problemi; creatività radicata negli strati profondi della personalità; visione dinamica della crescita e dello sviluppo dell'individuo; autorealizzazione,auto-formazione, autoconoscenza; liberazione delle potenzialità;
7 intenzionalità educativa e fini valoriali; All interno di questo progetto si fa riferimento anche alla Rational Emotive Behavior Therapy (REBT- teoria relazionale emotiva comportamentale). L ideatore di questa teoria è Albert Ellis. Secondo questo approccio teorico, le reazioni emotive ai diversi eventi sono influenzate dal modo in cui l individuo rappresenta nella propria mente tali eventi, cioè dal modo in cui pensa ad essi. La REBT spiega il meccanismo che sta alla base delle reazioni emotive attraverso il modello dell ABC dell emozione: - il punto A indica qualsiasi evento o situazione; - il punto B comprende pensieri valutativi riguardanti il punto A; - il punto C è la reazione emotiva e il comportamento che ne deriva. Secondo questo modello non è A (l evento) a causare direttamente C (l emozione) piuttosto è l elemento B (il pensiero) che determina il tipo di reazione emotiva e comportamentale. Allenando quindi con modalità ludiche e grafico-pittoriche si cercherà di allenare e di imparare meno in balia delle proprie emozioni, sviluppando contemporaneamente un pensiero più razionale STRUTTURA METODOLOGICA ED ITINERARI FORMATIVI PROPOSTI Il metodo di lavoro utilizzato è quello Socratico della "maieutica", del "tirar fuori" utilizzando degli schemi di osservazione personali che permettono ai ragazzi l'esplorazione del proprio mondo interiore. In altri momenti sono e possono essere utilizzate attività ludiche, grafico-pittoriche, di drammatizzazione...sempre con il fine di far sperimentare concretamente alla persona la tematica educativa proposta. Ciò che è essenziale è che gli alunni diventino parti attive del progetto e che non siano dei "contenitori" da riempire di nozioni e principi. 2 Secondo la teoria REBT i pensieri irrazionali sono quelli che ci portano ad avere reazioni emotive esageratamente negative in rapporto ad una situazione. Le caratteristiche dei pensieri irrazionali sono: descrivono in modo non realistico gli eventi, sono pensieri esagerati ed assolutistici, non aiutano a raggiungere i propri scopi, portano a reazioni emotive eccessivamente intense e prolungate.
8 E' importante che i ragazzi siano "condotti" e "accompagnati" nell'esperienza non solo comunicando loro ciò che devono vivere ma insegnando loro come possano arrivare a poterlo vivere. Fondamentale è l'utilizzo di argomenti e strumenti che siano vicini al mondo vitale dei giovani, che rispondano ai bisogni e alle domande espresse o inespresse e che "tocchino" i loro interessi e le loro modalità di frequenza attivando comportamenti propositivi dove possano sperimentarsi come persone importanti e capaci di creare qualcosa di utile per sè e gli altri. Altro metodo utilizzato è l educazione socio-affettiva, una modalità di educazione assai innovativa e caratterizzata da una notevole flessibilità. I presupposti teorici dell educazione socio-affettiva vanno ricercati nella psicologia umanistica e in particolare nel pensiero di Maslow e Rogers. L educazione socio-affettiva, mentre tende a migliorare nell individuo la conoscenza di sé, facilita nel gruppo classe la comunicazione tra i membri. Ha infatti per scopo a livello individuale lo sviluppo: 1. dei sentimenti di accettazione, di sicurezza, di fiducia in sé e negli altri 2. delle capacità di risolvere problemi interpersonali e affrontare situazioni di stress emotivo A livello interpersonale mira a promuovere invece: a. comportamenti e atteggiamenti di collaborazione e solidarietà b. mutuo rispetto c. accettazione delle differenze d. capacità di mediazione e. riconoscimento delle diverse modalità di interazione. Viene a essere quindi un efficace strumento di formazione della personalità secondo valori democratici e un valido mezzo di prevenzione del disturbo mentale e della devianza.
9 CLASSI PRIMA E SECONDA Il presupposto di partenza del progetto è che è possibile insegnare al bambini ad affrontare costruttivamente le difficoltà che possono incontrare fornendogli strumenti, che li rendano sempre più capaci: Obiettivi specifici a. di conoscere e riconoscere le emozioni fondamentali (gioia, tristezza, rabbia, disprezzo e sorpresa). b. di ridurre l insorgere di stati d animo eccessivamente negativi; c. di facilitare e potenziare le emozioni positive; d. di autoregolarsi. Strumenti di riferimento: Le favole della felicità di R. Corallo, Ed. Erikson L ABC delle mie emozioni 4-7 di M. Di Pietro, Ed. Erikson CLASSI TERZA E QUARTA Nelle classi terza e quarta verrà effettuato un lavoro più approfondito sulla capacità di potenziamento dell autostima. Obiettivi specifici e. di conoscere e riconoscere le emozioni fondamentali (gioia, tristezza, rabbia, disprezzo e sorpresa). f. di ridurre l insorgere di stati d animo eccessivamente negativi, di facilitare e potenziare le emozioni positive, e potenziamento della capacità di autoregolarsi. g. Consolidamento dell autostima.
10 Strumenti di riferimento: L ABC delle mie emozioni 8-13 di M. Di Pietro, Ed. Erikson Il mio diario delle emozioni Diamoci una sregolata CLASSE QUINTA Nella classe quinta verranno principalmente potenziate le modalità cognitive, emotive e comportamentali funzionali sia per favorire la gestione in maniera efficace delle relazioni interpersonali sia per una sana risoluzione di eventuali conflitti. Obiettivi specifici h. di conoscere e riconoscere le emozioni fondamentali (gioia, tristezza, rabbia, disprezzo e sorpresa); i. di ridurre l insorgere di stati d animo eccessivamente negativi, di facilitare e potenziare le emozioni positive; j. Consolidamento dell autostima; k. Consolidamento delle capacità di gestione dei conflitti. l. Potenziare e consolidare le life-skills Strumenti di riferimento: L ABC delle mie emozioni 8-13 di M. Di Pietro, Ed. Erikson Disegnare le emozioni Disegnare le relazioni Educare alle life-skills
11 INCONTRI FORMATIVI CON I GENITORI Questo progetto annuale prevede degli incontri formativi trimestrali 3 con il gruppo genitori. Tali incontri verteranno su tematiche rilevanti al fine di ottimizzare il lavoro che i bambini svolgeranno durante l anno scolastico all interno del laboratorio di educazione all affettività. La frequenza è gratuita e libera. Saranno proposte delle tematiche ma ciò non toglie la possibilità da parte dei genitori stessi di proporre dei temi da poter affrontare insieme. Gli incontri formativi avranno una durata media di due/tre ore. Saranno articolati in due momenti: quello iniziale introduttivo e di natura teorica e quello conclusivo che dovrà essere vissuto come momento di discussione e riflessione in gruppo e di chiarimento dei quesiti. Incontri: 1- L infanzia : un modo per capire e riconoscere il mondo dei bambini 2- Il Bullismo parte 1 : cosa è il bullismo e la sua presenza a scuola; modalità di individuazione e di gestione. 3- Il Bullismo parte 2 : risorse del territorio. gestione di eventuale vittima o carnefice fuori dalla scuola; 3 Si propongono incontri trimestrali ma laddove si sentisse l esigenza (sia da parte del corpo docente sia da parte del gruppo genitori) sarà possibile organizzare l incontro sul tema connesso all esigenza specifica quando necessario.
12 8 PERSONALE COINVOLTO Le docenti della scuola primaria parteciperanno in compresenza con la docente responsabile del laboratorio. 9 TEMPI E SPAZI DI REALIZZAZIONE Il laboratorio si svolgerà per tutto l anno scolastico , con incontri settimanali della durata di un ora. Lo svolgimento avverrà principalmente in aula, con possibilità dell uso della palestra per la realizzazione di giochi motori.
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