COMUNE DI SOVERATO. Provincia di Catanzaro

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "COMUNE DI SOVERATO. Provincia di Catanzaro"

Transcript

1

2 COMUNE DI SOVERATO Provincia di Catanzaro PROGETTO DEFINITIVO INTERVENTI DI PROTEZIONE DEL LITORALE STUDIO MORFODINAMICO PROGETTO DEFINITIVO 1

3 INDICE 1. INTRODUZIONE IMPOSTAZIONE DEL MODELLO NUMERICO DI SPIAGGIA DISCRETIZZAZIONE DEL LITORALE E DEFINIZIONE DELLE CONDIZIONI AL CONTORNO CONDIZIONI DI ESTREMITÀ DELLA LINEA DI RIVA DIAMETRO MEDIO DEI SEDIMENTI SCHEMATIZZAZIONE DELLE OPERE ONDE DI MODELLAZIONE Onde di modellazione per il dominio A Onde di modellazione per il dominio B Onde di modellazione per il dominio C CALIBRAZIONE E VALIDAZIONE DEL MODELLO SIMULAZIONI DELL EVOLUZIONE FUTURA DELLA LINEA DI RIVA EVOLUZIONE DELLO STATO ATTUALE Dominio A Dominio B Dominio C EVOLUZIONE DEL LITORALE CON LE OPERE IN PROGETTO Dominio A Dominio B Dominio C EVOLUZIONE DEL LITORALE CON LE OPERE IN PROGETTO E CON LA RIQUALIFICAZIONE DEL LITORALE EVOLUZIONE DEL LITORALE CON LE OPERE IN PROGETTO E CON IL SALPAMENTO DELLE DIFESE RADENTI CONCLUSIONI APPENDICE DESCRIZIONE DEL MODELLO GENESIS EQUAZIONI DI BASE UTILIZZATE DAL MODELLO ALLEGATI GRAFICI...68 PROGETTO DEFINITIVO 2

4 1. INTRODUZIONE Al fine di valutare in modo oggettivo le possibili interferenze associate, nel medio e lungo periodo, agli interventi di difesa del litorale di Soverato contemplati dal presente progetto è stato condotto il presente studio di morfodinamica costiera. A tal scopo è stato applicato il modello numerico di spiaggia GENESIS (sviluppato presso il laboratorio del CERC-USACE; per i dettagli si rimanda all appendice). Il modello è stato preliminarmente calibrato e validato per il sito in esame sulla base dell attuale dinamica evolutiva, esaminata con lo specifico studio morfologico (cui si rimanda) redatto nell ambito del progetto preliminare. Successivamente il modello è stato applicato per verificare le tendenze evolutive, relative ad un arco temporale di 1 anni, del litorale in esame in assenza di qualsiasi intervento ed in presenza delle opere previste nell ambito di un primo stralcio funzionale di interventi (contemplate dal finanziamento oggetto del presente progetto definitivo) nonché dell intero scenario di riqualificazione. PROGETTO DEFINITIVO 3

5 2. IMPOSTAZIONE DEL MODELLO NUMERICO DI SPIAGGIA 2.1. Discretizzazione del litorale e definizione delle condizioni al contorno Lo studio morfologico condotto nella presente fase di progettazione per tutta l unità fisiografica in cui ricade il tratto di litorale in oggetto ed in particolare l analisi diacronica delle linee di riva eseguita nel presente studio, hanno permesso di effettuare un attenta caratterizzazione delle tendenze evolutive riscontrate negli ultimi anni lungo il litorale in esame. L area investigata ricopre una porzione dell unità fisiografica che si estende per circa 4 km dalla foce del Torrente Soverato a nord (confine con il comune di Montepaone), alla foce del fiume Ancinale a sud (confine con il comune di Satriano). La conformazione planimetrica d insieme è pressoché rettilinea, da Punta Stilo sino all abitato di Soverato, con orientamento a circa 345 N, con l eccezione delle prominenze degli apparati di foce dei torrenti. In corrispondenza dell abitato di Soverato la conformazione d insieme della linea di riva ha una brusca rotazione verso ponente (in senso antiorario) per un tratto di circa 6 m per poi ruotare verso nord (in senso orario) e proseguire in forma arcuata per circa 6 km addossandosi alla prominenza rocciosa dello scoglio la Pietra Grande che unitamente a Punta Staletti costituisce il limite a nord dell unità fisiografica. L andamento del litorale è tale che il flusso solido litoraneo, alimentato dagli apporti solidi del Torrente Uncinale, la cui risultante è diretta da sud verso nord, proprio in corrispondenza dell abitato di Soverato tende ad alimentare la formazione di una cuspide. La presenza di alti fondali e la particolare esposizione al moto ondoso favoriscono ciclicamente la formazione di un ampia barra sommersa ed il successivo smantellamento della stessa in occasione delle mareggiate più intense che disperdono i sedimenti in parte sui fondali antistanti mentre la quota residua si deposita a tergo alimentando la spiaggia prospiciente il lungomare. La dinamica di questo particolare fenomeno evolutivo è strettamente correlata alle variazioni nel tempo degli apporti solidi dei corsi d acqua e delle condizioni di esposizione al moto ondoso. Tuttavia,dallo studio morfologico del tratto di unità fisiografica esaminato si evince che gli scambi di portata solida con l esterno risultano essere molto limitati. Sulla base di quanto appena esposto ed in considerazione della particolare conformazione del litorale esaminato e delle condizioni di esposizione al moto ondoso, si è ritenuto opportuno eseguire l applicazione del modello numerico suddividendo l intera area in tre sottodomini A,B,C di diverso orientamento ed estensione (v. Figura 1-3). PROGETTO DEFINITIVO 4

6 I m p i a n t o d i d e p u r a z i o n e S. S. I O N I C A N 1 6 F. F. S. S. M e t a p o n t o - R. C a l a b r i a S. S. 16 ( V a r i a n t e ) ( E 9 ) COMUNE DI SOVERATO P e t r i z z i DOMINIO A 25 m 5 m DOMINIO C I m p i a n t o d i d e p u r a z i o n e Figura 1-3 : Tratto di costa simulato con il modello ad una linea GENESIS suddiviso nei domini A,B e C. Tale suddivisione è stata operata in corrispondenza di alcuni tratti di litorale che hanno garantito una condizione di stabilità al passare degli anni. In particolare sono stati presi in considerazione i seguenti domini: dominio A: tratto di litorale posto a nord con origine in corrispondenza della foce del Torrente Soverato ed asse delle ascisse orientato a 144 N (vedi Figura 1-4). Il dominio è stato suddiviso in 188 punti di calcolo disposti ad interasse pari a 1 m, per uno sviluppo complessivo di 188 m. PROGETTO DEFINITIVO 5

7 dominio B: tratto di litorale intermedio posto in corrispondenza dell abitato che presenta una brusca rotazione con asse delle ascisse orientato a 92 N (vedi Figura 1-5). Nelle simulazioni senza opere di progetto, il dominio B è stato suddiviso in 1 punti di calcolo disposti ad interasse pari a 1 m per una estensione complessiva pari a 1 m. Nelle simulazioni con le opere il dominio B è stato limitato verso Est a 77 m (con il medesimo passo di discretizzazione) in corrispondenza del tratto di sovrapposizione con il dominio C dove il pennello a T in progetto è stato utilizzato come condizione al contorno dell estremo destro. dominio C: tratto di litorale posto a sud dell area di studio che dalla cuspide termina in corrispondenza alla foce del fiume Ancinale, con asse delle ascisse orientato a 164 N (vedi Figura 1-6). Nelle simulazioni senza opere di progetto, il dominio C è stato suddiviso in 132 punti di calcolo disposti ad interasse pari a 1 m per una estensione complessiva pari a 132 m. Nelle simulazioni con le opere di progetto il dominio C è stato limitato a Nord a 128 m (con il medesimo passo di discretizzazione) in corrispondenza del tratto di sovrapposizione con il dominio B dove il pennello a T in progetto è stato utilizzato come condizione al contorno dell estremo sinistro. Al fine di tenere conto della particolare orografia dei fondali nella definizione delle condizioni al contorno si è considerata la linea isobata di 8.4 m s.l.m., cui fare riferimento nella simulazione dei fenomeni di propagazione del moto ondoso dal largo verso riva assumendo sino a tale profondità invariata la batimetria dei fondali mentre per profondità inferiori sino al frangimento l orientamento medio dei fondali viene considerato congruente con l evoluzione della linea di riva. PROGETTO DEFINITIVO 6

8 Linea di Riva (Rilievo 28) Dominio A - Estensione 189 m Opere di progetto Dominio B W E S Foce Torrente Soverato (Confine Comune di Montepaone) N Figura 1-4 : Schematizzazione del dominio A PROGETTO DEFINITIVO 7

9 Dominio B - Estensione 1 m Linea di Riva (Rilievo 28) Dominio A Dominio C Opere di progetto Figura 1-5 : Schematizzazione del dominio B PROGETTO DEFINITIVO 8

10 S Foce F. Ancinale (Confine Comune di Satriano) W E N I m p i a n t o d i d e p u r a z i o n e Dominio B Opere di progetto Dominio C - Estensione 132 m Linea di Riva (Rilievo 28) Figura 1-6 : Schematizzazione del dominio C PROGETTO DEFINITIVO 9

11 2.2. Condizioni di estremità della linea di riva Considerato il tratto di costa del dominio principale e tenuto conto delle tendenze evolutive registrate nell ultimo decennio (vedi studio morfologico), per le estremità (X=, X=N+1) del domini A, B e C sono state ipotizzate delle condizioni diverse: dominio A in assenza di opere: condizione estremo X=: Q 1 = spiaggia stabile (Pinned beach); condizione estremo X=188: Q n+1 = spiaggia stabile (Pinned beach); dominio A in presenza di opere: condizione estremo X=: Q 1 = pennello in grado di intercettare (totalmente o parzialmente) il flusso delle portate solide (Gated boundary condition). condizione estremo X=188: Q n+1 = pennello in grado di intercettare (totalmente o parzialmente) il flusso delle portate solide (Gated boundary condition). dominio B in assenza di opere: condizione estremo X=: Q 1 = spiaggia stabile (Pinned beach); condizione estremo X=1: Q n+1 = spiaggia stabile (Pinned beach); dominio B in presenza di opere: condizione estremo X=: Q 1 = spiaggia stabile (Pinned beach); condizione estremo X=1: Q n+1 = spiaggia stabile (Pinned beach); dominio C in assenza di opere: condizione estremo X=: Q 1 = spiaggia stabile (Pinned beach); condizione estremo X=132: Q n+1 = spiaggia stabile (Pinned beach); dominio C in presenza di opere: condizione estremo X=: Q 1 = pennello in grado di intercettare (totalmente o parzialmente) il flusso delle portate solide (Gated boundary condition). condizione estremo X=132: Q n+1 = pennello in grado di intercettare (totalmente o parzialmente) il flusso delle portate solide (Gated boundary condition). PROGETTO DEFINITIVO 1

12 2.3. Diametro medio dei sedimenti Nel calcolo della componente longitudinale del trasporto solido associato alle onde frangenti lungo il litorale il modello ad una linea tiene conto delle caratteristiche dei sedimenti presenti lungo il litorale in esame. A tal scopo si è fatto riferimento ai risultati contenuti nello studio sedimentologico del presente progetto dai quali risulta un valore del diametro medio D 5 pari a 2. mm Schematizzazione delle opere Il modello ad una linea GENESIS è in grado di simulare la presenza di opere marittime (ad es. scogliere e dighe foranee, pennelli trasversali alla spiaggia) poste all interno del dominio che di conseguenza possono interferire con la propagazione del moto ondoso sottocosta e successivamente con il flusso longitudinale dei sedimenti. Per quanto riguarda le possibili interferenze con i fenomeni di propagazione del moto ondoso il codice di calcolo è in grado di simulare gli effetti di diffrazione e trasmissione del moto ondoso a tergo delle opere. Per quanto riguarda l influenza delle opere sui fenomeni di trasporto solido il modello è in grado di tenere conto, in funzione della tipologia di opera, della condizione di discontinuità imputabile ad ogni singola opera sul bilancio solido. Allo stato attuale, il tratto di litorale appartenente al comune di Soverato risulta interessato da opere di difesa costiera del tipo rigido a gettata. Più in particolare, procedendo da nord a sud, lungo il litorale oggetto di studio (Figura 1-7) si ricava il seguente scenario: - Due barriere radenti realizzate dalle Ferrovie di Stato, mediamente della lunghezza di circa 8 m, poste a protezione di un tratto della linea ferroviaria ionica Reggio Calabria - Catanzaro, particolarmente esposto agli eventi di moto ondoso. - Undici barriere radenti realizzate dal Genio Civile per le Opere Marittime di Reggio Calabria, inizialmente distaccate ed attualmente tombolizzate, (aventi mediamente una lunghezza pari a circa 8 m), per uno sviluppo complessivo di circa 8 m a difesa di circa 12 m di costa (con una densità di opere pari a circa il 65%) poste a difesa del tratto che si estende dall abitato di Soverato Marina sino al confine sud del territorio comunale. PROGETTO DEFINITIVO 11

13 :OPERE ESISTENTI Figura 1-7 : Litorale del comune di Soverato con l indicazione delle opere rigide presenti Tutte le opere esistenti sopraelencate sono state simulate con precisione all interno dei domini di calcolo A, B e C come linee di contorno in erodibile (seawall). Inoltre, al fine di ottenere una simulazione della dinamica litoranea più realistica possibile, all interno del domino A è stata riprodotta numericamente la presenza degli affioramenti rocciosi all interno della zona dei frangenti, responsabili dell avanzamento localizzato della linea di riva, mediante il posizionamento di barriere soffolte dotate degli opportuni coefficienti di trasmissione ondosa. In definitiva nel caso in esame tutte le opere esistenti, nonché quelle di progetto, sono state schematizzate nel modello di calcolo mediante elementi geometrici semplificati, come illustrato nel dettaglio in Figura 1-8, Figura 1-9 ed in Figura 1-1. PROGETTO DEFINITIVO 12

14 Pennello Dominio A - Estensione 189 m scogli esistenti scogli esistenti Pennello Pennello Dominio B W E S Foce Torrente Soverato (Confine Comune di Montepaone) N Figura 1-8 : Dominio A Schematizzazione delle opere PROGETTO DEFINITIVO 13

15 Dominio B - Estensione 77 m Barriera sommersa Linea di Riva (Rilievo 28) Pennello Dominio A Dominio C Pennello Figura 1-9 : Dominio B Schematizzazione delle opere PROGETTO DEFINITIVO 14

16 S Foce F. Ancinale (Confine Comune di Satriano) W E N I m p i a n t o d i d e p u r a z i o n e Pennello Dominio B Barriera sommersa Dominio C - Estensione 128 m Barriera sommersa Linea di Riva (Rilievo 28) Pennello Pennello Figura 1-1 : Dominio C Schematizzazione delle opere PROGETTO DEFINITIVO 15

17 Il coefficiente di trasmissione da assegnare nelle simulazioni alle barriere sommerse è stato calcolato con la recente formulazione D Angremond, Van der Meer, de Jong (1994) per strutture permeabili: dove: Rc è la quota di cresta; C t R = a H Hi è l altezza d onda incidente; B è la larghezza della berma; c i + B H i b c ξ ( 1 e ) d a, b, c, d sono coefficienti che includono la dipendenza dagli altri parametri; ξ è il numero di Iribarren; Il secondo termine della relazione è funzione della larghezza di cresta relativa B/Hi e del numero di Iribarren : ξ = tanα H i / Li in cui la lunghezza d onda incidente (L i ) è calcolata a largo. La permeabilità della struttura non compare in modo esplicito attraverso un parametro ma è sintetizzata dall esponente della larghezza di cresta relativa e dal coefficiente d che assume il valore di.8 per strutture permeabili e.64 per quelle impermeabili. Questa formula si è dimostrata valida per una grande varietà di strutture, sia in massi artificiali che naturali. PROGETTO DEFINITIVO 16

18 2.5. Onde di modellazione Le forzanti ondametriche del sistema sono state ricavate a partire dai risultati dello studio meteomarino del progetto preliminare cui si rimanda per i dettagli. L'evoluzione del litorale è stata riprodotta a partire dal regime del moto ondoso al largo del sito in esame rappresentativo delle condizioni medio climatiche nel medio e lungo termine. In seguito il clima ondametrico è stato riportato sottocosta in cinque punti sottocosta (vedi Figura 1-11), mediante l applicazione di un modello di rifrazione inversa spettrale Merope. Dei cinque punti di inversa, i punti P1, P2, P3 che ricadono alla profondità di circa 1 m, rappresentano al meglio le condizioni di esposizione al moto ondoso dei tratti di litorale schematizzati con i domini A, B e C per l applicazione del modello numerico. Figura 1-11 : Posizione dei punti sottocosta P1, P2 e P3 Nel seguito vengono descritti nel dettaglio i procedimenti analitici per la determinazione delle onde di modellazione del litorale per il domini A, B e C. PROGETTO DEFINITIVO 17

19 2.5.1 Onde di modellazione per il dominio A La distribuzione delle frequenze di accadimento degli eventi di moto ondoso riportati nel punto P1, suddivise per classi di altezza d onda e direzioni di provenienza è riportata nella Tabella 1-1. DIR CLASSI DI ALTEZZA D'ONDA SIGNIFICATIVA Hs (m) ( N) < >=6.5 TOT TOT Tot. cumul Numero eventi validi : 4662 Tabella 1-1 : Distribuzione delle frequenze di accadimento degli eventi di moto ondoso nel punto P1 suddivise per classi di Hs e direzioni di provenienza Tali frequenze sono state calcolate sulla base di un campione di 4662 eventi tri-orari registrati, mentre il numero massimo di registrazioni ondametriche tri-orarie relativo al periodo considerato è pari a Il rendimento risultante delle registrazioni risulta pari PROGETTO DEFINITIVO 18

20 all 86.97%, che equivale a ore/anno ovvero a gg/anno. A partire dai valori delle frequenze di accadimento degli stati di mare è possibile calcolare la durata annuale di ciascuna classe moltiplicando le precedenti per la durata totale effettiva ( ore/anno). Inoltre, per tener conto delle condizioni di calma (ritenute non significative per la modellazione dei litorali) le frequenze di accadimento devono essere epurate dagli stati di mare che presentano una Hs inferiore.5 m, ai quali si ritiene opportuno non assegnare alcuna capacità di modellazione. Pertanto, attribuendo alle restanti classi di altezza d onda il valore medio di intensità, a partire dai dati riportati nella Tabella 1-1 è possibile calcolare le durate (in ore/anno) effettive di ciascuno stato di mare ritenuto significativo per la modellazione del litorale. Tali valori sono riportati nella Tabella 1-2. DIR ALTEZZA D'ONDA SIGNIFICATIVA Hs (m) Tabella 1-2 : Durata in ore/anno degli stati di mare nel punto P1 con Hs>.5 m suddivisi per classi di intensità e direzione PROGETTO DEFINITIVO 19

21 Avendo assegnato al modello numerico uno step temporale?t= 6 ore per la soluzione delle equazioni di base (riportate nel dettaglio nel paragrafo Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.), dai valori riportati in Tabella 1-2. sono stati individuati le caratteristiche ondametriche assegnate in ingresso al modello per il dominio A come forzanti del sistema. Tali valori sono sintetizzati nella Tabella 1-3. EVENTI DI MOTO ONDOSO FORNITI IN INGRESSO AL MODELLO Hs T Dir Dur [m] [s] [ N] [ore/anno)] Tabella 1-3 : Caratteristiche degli stati di mare forniti in input al modello per il dominio A I valori del contenuto energetico degli eventi di moto ondoso simulati ( H² T) vengono riportati nella Tabella 6-4 ed illustrati nei grafici riportati nella Figura 1-12 e nella Figura PROGETTO DEFINITIVO 2

22 DIR ALTEZZA D'ONDA SIGNIFICATIVA Hs (m) Tabella 1-4 : Valori di H 2 T (energia) degli stati di mare simulati nel punto P1 suddivisi per classi di intensità e direzione Dall analisi della tabella precedente risulta che la risultante energetica H² T degli eventi simulati risulta pari a E= m 2 s. I contributi energetici degli stati di mare sono stati proiettati lungo gli assi di riferimento del dominio di calcolo X ed Y tenendo conto della loro direzione di provenienza, al fine di determinare le componenti Ex ed Ey del vettore risultante. Dai calcoli effettuati risulta Ex= m 2 s ed Ey= m 2 s; pertanto la direzione di provenienza della Risultante E risulta pari a 16 N. PROGETTO DEFINITIVO 21

23 7 6 5 Direzione di provenienza della Risultante energetica H=2.75m H=2.25m H=1.75m H=1.25m H=.75m 4 H 2 T Direzione di provenienza [ N] Figura 1-12 : Rappresentazione cartesiana del contenuto energetico H 2 T degli stati di mare nel punto P1 simulati suddiviso per classi di Hs e direzione Energia H 2 T del moto ondoso H 2 T [m 2 s] classi energetiche altezza d'onda [m] H=.75m H=3.25m Direzione [ N] Figura 1-13: Rappresentazione 3d del contenuto energetico H 2 Tdegli stati di mare nel punto P1 simulati suddiviso per classi di Hs e direzione PROGETTO DEFINITIVO 22

24 Nella Figura 1-14 è riportata la distribuzione polare dell energia H² T degli stati di mare assegnati in ingresso al modello numerico e la direzione di provenienza della risultante Figura 1-14 : Distribuzione polare dell energia H 2 T [m 2 s] degli stati di mare nel punto P1 simulati e direzione di provenienza della Risultante Per quanto riportato nello studio morfodinamico e nello studio meteomarino, la direzione della risultante energetica degli eventi di moto ondoso reali risulta pressoché coincidente con quella degli stati di mare forniti in input al modello numerico. Quanto appena esposto conferma la validità dei criteri adottati per l individuazione degli eventi di moto ondoso da assegnare come forzanti del sistema. PROGETTO DEFINITIVO 23

25 2.5.2 Onde di modellazione per il dominio B La distribuzione delle frequenze di accadimento degli eventi di moto ondoso riportati nel punto P2, suddivise per classi di altezza d onda e direzioni di provenienza è riportata nella Tabella 1-5. DIR CLASSI DI ALTEZZA D'ONDA SIGNIFICATIVA Hs (m) ( N) < >=6.5 TOT TOT Tot. cumul Numero eventi validi : 4694 Tabella 1-5 : Distribuzione delle frequenze di accadimento degli eventi di moto ondoso nel punto P2 suddivise per classi di Hs e direzioni di provenienza Tali frequenze sono state calcolate sulla base di un campione di 4694 eventi tri-orari registrati, mentre il numero massimo di registrazioni ondametriche tri-orarie relativo al periodo considerato è pari a Il rendimento risultante delle registrazioni risulta pari PROGETTO DEFINITIVO 24

26 all 87.4%, che equivale a ore/anno ovvero a gg/anno. A partire dai valori delle frequenze di accadimento degli stati di mare è possibile calcolare la durata annuale di ciascuna classe moltiplicando le precedenti per la durata totale effettiva (763.1 ore/anno). Inoltre, per tener conto delle condizioni di calma (ritenute non significative per la modellazione dei litorali) le frequenze di accadimento devono essere epurate dagli stati di mare che presentano una Hs inferiore.5 m, ai quali si ritiene opportuno non assegnare alcuna capacità di modellazione. Pertanto, attribuendo alle restanti classi di altezza d onda il valore medio di intensità, a partire dai dati riportati nella Tabella 1-5 è possibile calcolare le durate (in ore/anno) effettive di ciascuno stato di mare ritenuto significativo per la modellazione del litorale. Tali valori sono riportati nella Tabella 1-6. DIR ALTEZZA D'ONDA SIGNIFICATIVA Hs (m) Tabella 1-6 : Durata in ore/anno degli stati di mare nel punto P2 con Hs>.5 m suddivisi per classi di intensità e direzione PROGETTO DEFINITIVO 25

27 Avendo assegnato al modello numerico uno step temporale?t= 6 ore per la soluzione delle equazioni di base (riportate nel dettaglio nel paragrafo Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.), dai valori riportati in Tabella 1-6. sono stati individuati le caratteristiche ondametriche assegnate in ingresso al modello per il dominio B come forzanti del sistema. Tali valori sono sintetizzati nella Tabella 1-7. Hs T Dir Dur [m] [s] [ N] [ore/anno)] Tabella 1-7 : Caratteristiche degli stati di mare forniti in input al modello per il dominio B I valori del contenuto energetico degli eventi di moto ondoso simulati ( H² T) vengono riportati nella Tabella 1-8 ed illustrati nei grafici riportati nella Figura 1-15 e nella Figura PROGETTO DEFINITIVO 26

28 DIR ALTEZZA D'ONDA SIGNIFICATIVA Hs (m) Tabella 1-8 : Valori di H 2 T (energia) degli stati di mare simulati nel punto P2 suddivisi per classi di intensità e direzione Dall analisi della tabella precedente risulta che la risultante energetica H² T degli eventi simulati risulta pari a E= m 2 s. I contributi energetici degli stati di mare sono stati proiettati lungo gli assi di riferimento del dominio di calcolo X ed Y tenendo conto della loro direzione di provenienza, al fine di determinare le componenti Ex ed Ey del vettore risultante. Dai calcoli effettuati risulta Ex= m 2 s ed Ey= m 2 s; pertanto la direzione di provenienza della Risultante E risulta pari a 13 N. PROGETTO DEFINITIVO 27

29 Direzione di provenienza della Risultante energetica H=2.25m H=1.75m H=1.25m H=.75m 2 H 2 T Direzione di provenienza [ N] Figura 1-15 : Rappresentazione cartesiana del contenuto energetico H 2 T degli stati di mare nel punto P2 simulati suddiviso per classi di Hs e direzione Energia H 2 T del moto ondoso H 2 T [m 2 s] 5 25 classi energetiche altezza d'onda [m] H=.75m H=3.25m Direzione [ N] Figura 1-16: Rappresentazione 3d del contenuto energetico H 2 Tdegli stati di mare nel punto P2 simulati suddiviso per classi di Hs e direzione PROGETTO DEFINITIVO 28

30 Nella Figura 1-17 è riportata la distribuzione polare dell energia H² T degli stati di mare assegnati in ingresso al modello numerico e la direzione di provenienza della risultante Figura 1-17 : Distribuzione polare dell energia H 2 T [m 2 s] degli stati di mare nel punto P2 simulati e direzione di provenienza della Risultante Per quanto riportato nello studio morfodinamico e nello studio meteomarino, la direzione della risultante energetica degli eventi di moto ondoso reali risulta pressoché coincidente con quella degli stati di mare forniti in input al modello numerico. Quanto appena esposto conferma la validità dei criteri adottati per l individuazione degli eventi di moto ondoso da assegnare come forzanti del sistema. PROGETTO DEFINITIVO 29

31 2.5.3 Onde di modellazione per il dominio C La distribuzione delle frequenze di accadimento degli eventi di moto ondoso riportati nel punto P3, suddivise per classi di altezza d onda e direzioni di provenienza è riportata nella Tabella 1-9. DIR CLASSI DI ALTEZZA D'ONDA SIGNIFICATIVA Hs (m) ( N) < >=6.5 TOT TOT Tot. cumul Numero eventi validi : 472 Tabella 1-9 : Distribuzione delle frequenze di accadimento degli eventi di moto ondoso nel punto P3 suddivise per classi di Hs e direzioni di provenienza Tali frequenze sono state calcolate sulla base di un campione di 472 eventi tri-orari registrati, mentre il numero massimo di registrazioni ondametriche tri-orarie relativo al PROGETTO DEFINITIVO 3

32 periodo considerato è pari a Il rendimento risultante delle registrazioni risulta pari all 87.6%, che equivale a ore/anno ovvero a gg/anno. A partire dai valori delle frequenze di accadimento degli stati di mare è possibile calcolare la durata annuale di ciascuna classe moltiplicando le precedenti per la durata totale effettiva ( ore/anno). Inoltre, per tener conto delle condizioni di calma (ritenute non significative per la modellazione dei litorali) le frequenze di accadimento devono essere epurate dagli stati di mare che presentano una Hs inferiore.5 m, ai quali si ritiene opportuno non assegnare alcuna capacità di modellazione. Pertanto, attribuendo alle restanti classi di altezza d onda il valore medio di intensità, a partire dai dati riportati nella Tabella 1-9 è possibile calcolare le durate (in ore/anno) effettive di ciascuno stato di mare ritenuto significativo per la modellazione del litorale. Tali valori sono riportati nella Tabella 1-1. DIR ALTEZZA D'ONDA SIGNIFICATIVA Hs (m) Tabella 1-1 : Durata in ore/anno degli stati di mare nel punto P3 con Hs>.5 m suddivisi per classi di intensità e direzione PROGETTO DEFINITIVO 31

33 Avendo assegnato al modello numerico uno step temporale?t= 6 ore per la soluzione delle equazioni di base (riportate nel dettaglio nel paragrafo Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.), dai valori riportati in Tabella 1-1 sono stati individuati le caratteristiche ondametriche assegnate in ingresso al modello per il dominio A come forzanti del sistema. Tali valori sono sintetizzati nella Tabella Hs T Dir Dur [m] [s] [ N] [ore/anno)] Tabella 1-11 : Caratteristiche degli stati di mare forniti in input al modello per il dominio C I valori del contenuto energetico degli eventi di moto ondoso simulati ( H² T) vengono riportati nella Tabella 1-12 ed illustrati nei grafici riportati nella Figura 1-18 e nella Figura PROGETTO DEFINITIVO 32

34 DIR ALTEZZA D'ONDA SIGNIFICATIVA Hs (m) Tabella 1-12 : Valori di H 2 T (energia) degli stati di mare simulati nel punto P3 suddivisi per classi di intensità e direzione Dall analisi della tabella precedente risulta che la risultante energetica H² T degli eventi simulati risulta pari a E= m 2 s. I contributi energetici degli stati di mare sono stati proiettati lungo gli assi di riferimento del dominio di calcolo X ed Y tenendo conto della loro direzione di provenienza, al fine di determinare le componenti Ex ed Ey del vettore risultante. Dai calcoli effettuati risulta Ex= m 2 s ed Ey= m 2 s; pertanto la direzione di provenienza della Risultante E risulta pari a 14 N. PROGETTO DEFINITIVO 33

35 6 5 4 Direzione di provenienza della Risultante energetica H=3.25m H=2.75m H=2.25m H=1.75m H=1.25m H=.75m H 2 T Direzione di provenienza [ N] Figura 1-18 : Rappresentazione cartesiana del contenuto energetico H 2 T degli stati di mare nel punto P3 simulati suddiviso per classi di Hs e direzione Energia H 2 T del moto ondoso H 2 T [m 2 s] classi energetiche altezza d'onda [m] H=.75m H=3.25m Direzione [ N] Figura 1-19: Rappresentazione 3d del contenuto energetico H 2 Tdegli stati di mare nel punto P3 simulati suddiviso per classi di Hs e direzione PROGETTO DEFINITIVO 34

36 Nella Figura 1-2 è riportata la distribuzione polare dell energia H² T degli stati di mare assegnati in ingresso al modello numerico e la direzione di provenienza della risultante Figura 1-2 : Distribuzione polare dell energia H 2 T [m 2 s] degli stati di mare nel punto P3 simulati e direzione di provenienza della Risultante Per quanto riportato nello studio morfodinamico e nello studio meteomarino, la direzione della risultante energetica degli eventi di moto ondoso reali risulta pressoché coincidente con quella degli stati di mare forniti in input al modello numerico. Quanto appena esposto conferma la validità dei criteri adottati per l individuazione degli eventi di moto ondoso da assegnare come forzanti del sistema. PROGETTO DEFINITIVO 35

37 3. CALIBRAZIONE E VALIDAZIONE DEL MODELLO Per una previsione attendibile dell'evoluzione futura della linea di riva è necessaria una preliminare calibrazione e validazione del modello sulla base dei dati storici a disposizione. Si è verificato che il modello fosse in grado di riprodurre numericamente l'attuale tendenza evolutiva del litorale, effettuando una simulazione di controllo utilizzando come linea di base del modello la linea di costa del 2 ed effettuando una previsione a 6 anni, in modo da ottenere una linea di riva di calcolo corrispondente all anno 26 da confrontare con quella di rilievo. L'evoluzione del litorale è stata riprodotta tenendo conto del moto ondoso incidente secondo quanto esposto in precedenza. La variabilità spaziale del moto ondoso lungo il litorale è legata all offshore contour che rappresenta una linea batimetrica pressoché parallela alla linea di riva. Infatti per le ipotesi di base del modello, durante le simulazioni il profilo di spiaggia muove traslando parallelamente a se stesso. Pertanto l offshore contour rappresenta il limite lato mare del profilo di spiaggia: oltre tale profondità il fondale non viene modificato dai processi di idrodinamica costiera. L altezza della fascia attiva, somma della profondità di chiusura e dell altezza attiva della spiaggia emersa è stata posta pari a 9.9 m sulla base dei risultati forniti dallo studio meteomarino e dallo studio morfologico. Tutte le simulazioni sono state condotte considerando, per ciascun dominio di calcolo, le condizioni al contorno descritte nel paragrafo Dopo una serie di tentativi, eseguiti modificando i parametri di calibrazione del modello al fine di ottenere il migliore adattamento della linea di riva attuale, si è pervenuti ai risultati riportati nelle figure seguenti relative a ciascun dominio di calcolo considerato. Dall esame di tali figure si evince che, sebbene puntualmente la linea di riva simulata si discosti di qualche metro da quella rilevata, l andamento risulta nel complesso molto ben rappresentato. La conferma dell accuratezza dei risultati ottenuti si ottiene dal modesto valore assunto dal parametro CVE calibration/verification error che rappresenta la media dei valori assoluti delle differenze tra le Y calcolate dal modello e quelle misurate in ciascun punto del dominio. Oltre al confronto diretto fra la linea di riva misurata e quella calcolata dal modello Genesis relativamente all anno 26, come ulteriore riscontro circa la corretta riproduzione delle caratteristiche del trasporto solido relative alla unità fisiografica analizzata, per ciascun dominio di calcolo sono stati riportati a confronto anche gli andamenti del bilancio solido litoraneo calcolati mediante l analisi diacronica delle linee di riva misurate nel 2 e nel 26. Relativamente al confronto appena citato, è opportuno specificare che esso offre la possibilità di confermare la correttezza delle impostazioni del PROGETTO DEFINITIVO 36

38 modello da un punto di vista prettamente qualitativo, ossia in termini di variazione del trasporto solido lungo il dominio di calcolo e non quantitativo; in definitiva i grafici relativi al bilancio solido litoraneo sono rappresentativi dell andamento generale della variazione del trasporto solido; pertanto la loro esatta ubicazione sull asse delle ordinate è nota a meno di una costante. Com è possibile osservare dall analisi delle figure dalla 1-21 alla 1-26, con le impostazioni risultanti dalla calibrazione del modello numerico è stato possibile ricostruire i fenomeni generali della tendenza evolutiva del litorale. Più in dettaglio, nello scenario compreso tra l anno 2 ed il 26 si osserva: 1. DOMINIO A 1.1. alternanza di zone di arretramento ed avanzamento procedendo da nord verso sud (X crescente) localizzate rispettivamente le prime nei tratti di litorale con orientamento maggiormente esposto sopraflutto rispetto alla direzione della risultante energetica, viceversa le seconde nei tratti di litorale più ridossati in cui il materiale movimentato tende a depositarsi (Figura 1-21); 1.2. andamento del bilancio solido litoraneo moderatamente variabile attorno al valore medio di -8 m 3 /anno con orientamento costante da sud verso nord; il riscontro qualitativo con il corrispondente grafico basato sull analisi diacronica delle linee di rilievo traslato in corrispondenza di quello calcolato dal modello Genesis risulta confermare bene il generale andamento del bilancio solido (Figura 1-22). 2. DOMINIO B 2.1. il tratto di litorale ricadente all interno del dominio B, come già accennato in precedenza, in cui il consistente deposito gli apporti solidi del Torrente Ancinale tende ad alimentare la formazione di una cuspide. Anche nello scenario tra il 2 ed il 26 si è infatti riscontrato un generale avanzamento della linea di riva riprodotto anche con la taratura del modello Genesis (Figura 1-23); 2.2. relativamente all andamento del bilancio solido, si può osservare che il dominio B interessa un tratto di litorale a bilancio complessivo pari circa a zero in cui le portate entranti nel sistema sono equivalenti a quelle uscenti. Tale caratteristica, al di là di scostamenti localizzati, trova conforto anche nel confronto con il corrispondente grafico basato sull analisi diacronica delle linee di rilievo (Figura 1-24). PROGETTO DEFINITIVO 37

39 3. DOMINIO C 3.1. questo tratto di litorale, posizionato immediatamente a nord della foce del fiume Ancinale, è caratterizzato dalla presenza di numerose opere di difesa radente ormai raggiunte dalla linea di costa (opere tombolizzate). Nella parte settentrionale del dominio dal 26 al 26 si è riscontrato un progressivo avanzamento della linea di riva, che tende ad esaurirsi più o meno al centro del dominio in cui la linea di riva inizia a coincidere con le opere di difesa radente (Figura 1-25) l andamento del bilancio solido mostra un flusso orientato da sud verso nord di intensità crescente in analogia con l andamento del bilancio ricavato dall analisi diacronica delle linee di rilievo (Figura1-26). In conclusione la procedura di taratura del modello Genesis eseguita mediante la riproduzione dell evoluzione della linea di riva nello scenario 2-26, ha consentito di simulare con buona approssimazione in tutti e tre i domini considerati l andamento della linea di riva del 26 generando inoltre flussi solidi longitudinali calcolati molto simili a quelli desunti mediante analisi diacronica delle linea di riva misurate. PROGETTO DEFINITIVO 38

40 Contorno Inerodibile LdR (2) LdR (26) Genesis (26) 2 Comune di Montepaone 15 Dominio B Y [m] 1 5 Difesa Radente Ferrovia Via dell'ippocampo X [m] Figura 1-21: Simulazione della configurazione attuale dal 2 al 26 Dominio A 4 Genesis (-6) Analisi Diacronica LdR (-6) Analisi Diacronica LdR (-6) traslata 2 Dominio B Q -Bilancio Solido Litoraneo [m 3 /anno] Comune di Montepaone Difesa Radente Ferrovia Via dell'ippocampo X [m] Figura 1-22: Bilancio Solido Litoraneo dal 2 al 26 Dominio A PROGETTO DEFINITIVO 39

41 Contorno Inerodibile LdR (2) LdR (26) Genesis (26) Lungomare Europa Piazza Nettuno 3 25 Y [m] 2 Dominio A 15 1 Dominio C X [m] Figura 1-23: Simulazione della configurazione attuale dal 2 al 26 Dominio B 3 Genesis (-6) Analisi diacronica LdR (-6) 2 Dominio C Q -Bilancio Solido Litoraneo [m 3 /anno] Lungomare Europa Dominio A Piazza Nettuno X [m] Figura 1-24: Bilancio Solido Litoraneo dal 2 al 26 Dominio B PROGETTO DEFINITIVO 4

42 Contorno Inerodibile LdR (2) LdR (26) Genesis (26) Dominio B Foce F. Ancinale 5 Y [m] Piazza Nettuno X [m] Figura 1-25 : Simulazione della configurazione attuale dal 2 al 26 Dominio C 2 Genesis (-6) Analisi diacronica LdR (-6) Analisi diacronica LdR (-6) traslata Dominio B Q -Bilancio Solido Litoraneo [m 3 /anno] Foce F. Ancinale Piazza Nettuno X [m] Figura 1-26: Bilancio Solido Litoraneo dal 2 al 26 Dominio C PROGETTO DEFINITIVO 41

43 4. SIMULAZIONI DELL EVOLUZIONE FUTURA DELLA LINEA DI RIVA La seconda fase dell'applicazione del modello GENESIS ha avuto per obiettivo la simulazione numerica dell'evoluzione futura della linea di riva in uno scenario di previsione a 1 anni. Nonostante la taratura del modello sia stata effettuata nell intervello temporale compreso tra l anno 2 ed il 26, per l evoluzione futura del litorale si è scelto di partire dalla linea di riva rilevata nel 28 e di arrivare a simulare numericamente lo scenario del 218. Tale scelta è stata effettuata dopo aver osservato che mentre la tendenza evolutiva del litorale si è mantenuta omogenea nell intervallo temporale compreso tra il 2 ed il 26, nel 27 a seguito dell accadimento di violente mareggiate statisticamente rilevanti, la linea di riva ha subito delle marcate variazioni che risultano atipiche se confrontate con il precedente trend evolutivo. Infatti, già a partire dal 28 il litorale è tornato ad avere una conformazione del tutto in linea con la tendenza evolutiva precedentemente mostrata. Le simulazioni sono state condotte mantenendo i valori dei parametri di taratura individuati nella fase di calibrazione. La futura evoluzione del litorale è stata simulata numericamente considerando i seguenti possibili scenari: 1. Evoluzione dello stato attuale 1.1. Evoluzione del dominio A 1.2. Evoluzione del dominio B 1.3. Evoluzione del dominio C 2. Evoluzione del litorale con le opere in progetto 2.1. Evoluzione del dominio A 2.2. Evoluzione del dominio B 2.3. Evoluzione del dominio C 3. Evoluzione del litorale con le opere in progetto e con la riqualificazione del litorale, ovvero con il salpamento delle difese radenti esistenti e la realizzazione con gli scogli salpati di due ulteriori pennelli a T nel dominio C. PROGETTO DEFINITIVO 42

44 3.1. Evoluzione del dominio C 4. Evoluzione del litorale con le opere in progetto, con il salpamento delle difese radenti esistenti nel dominio C Evoluzione del dominio C Nel seguito vengono illustrati nel dettaglio i risultati delle simulazioni degli scenari sopra riportati, condotte con il modello numerico GENESIS. PROGETTO DEFINITIVO 43

45 4.1. Evoluzione dello stato attuale Dominio A La simulazione del dominio A relativa all evoluzione futura della configurazione attuale è stata effettuata utilizzando le medesime impostazioni del modello (condizioni al contorno, geometria delle opere esistenti, portate entranti e perdite trasversali) ricavate dalla fase di taratura descritta nei precedenti paragrafi. Come evidenziato dalla Figura 1-27 e Figura 1-28, nell evoluzione della configurazione attuale dal 28 fino al 218, il tratto di costa è caratterizzato in generale da un diffuso arretramento della linea di riva sotto l azione delle forzanti ondametriche, Si osserva infatti una tendenza all arretramento nel tratto che va dall estremità nord (confine del Comune di Montepaone) fino all ascissa X = 38 m verso sud, e nel tratto che va dall ascissa X = 5 fino all estremità sud del dominio verso via dell Ippocampo. Nel tratto centrale la linea di riva arriva ad interessare le difese radenti della ferrovia. Solamente nel tratto di litorale compreso tra le ascisse X = 38 m e X = 5 m si osserva un avanzamento della linea di riva, che trova riscontro nel grafico del bilancio solido di Figura 1-28 dove in corrispondenza della parte in esame è possibile osservare un massimo delle portate. PROGETTO DEFINITIVO 44

46 Contorno Inerodibile LdR (28) Genesis (218) Comune di Montepaone 12 Dominio B 1 Y [m] Difesa Radente Ferrovia Via dell'ippocampo X [m] Figura 1-27 : Dominio A - Evoluzione della configurazione attuale dal 28 al Genesis (28-218) -4 Q -Bilancio Solido Litoraneo [m 3 /anno] Comune di Montepaone Dominio B -9 Difesa Radente Ferrovia Via dell'ippocampo X [m] Figura 1-28 : Dominio A - Bilancio solido litoraneo evoluzione senza opere PROGETTO DEFINITIVO 45

47 4.1.2 Dominio B La simulazione del dominio B relativa all evoluzione futura della configurazione attuale è stata effettuata utilizzando le medesime impostazioni del modello (condizioni al contorno, geometria delle opere esistenti, portate entranti e perdite trasversali) ricavate dalla fase di taratura descritta nei precedenti paragrafi. Come evidenziato dalla Figura 1-29 e Figura 1-3, nell evoluzione della configurazione attuale dal 28 fino al 218, il tratto di costa è caratterizzato da un contenuto avanzamento della linea di riva. Si osserva infatti un moderato avanzamento nel tratto che va dall estremità est (in corrispondenza del lungomare Europa) fino all ascissa X = 85 m verso Piazza Nettuno ad Ovest. Nel tratto compreso tra le ascisse X = 6 ed X = 85 m si osserva un consistente avanzamento della cuspide. Il tratto finale di sovrapposizione col dominio C è caratterizzato da una evidente condizione di stabilità. L andamento appena descritto è confermato dall andamento del grafico del bilancio solido di Figura Dall analisi del precedente è inoltre possibile osservare che mentre all interno del dominio i valori delle portate scambiate sono consistenti, le estremità del dominio sono caratterizzati da valori più contenuti. Tali differenze sono imputabili alla perdita trasversale di materiale verso il largo che trova riscontro anche dall analisi della morfologia delle linee isobate che evidenzia un evidente approfondimento in corrispondenza dei fondali prospicienti il dominio B. PROGETTO DEFINITIVO 46

48 Contorno Inerodibile LdR (28) Genesis (218) Lungomare Europa Piazza Nettuno 3 25 Y [m] 2 Dominio A 15 1 Dominio C X [m] Figura 1-29 : Dominio B - Evoluzione della configurazione attuale dal 28 al Genesis (28-218) Q -Bilancio Solido Litoraneo [m 3 /anno] Lungomare Europa Dominio A Dominio C Piazza Nettuno X [m] Figura 1-3 : Dominio B - Bilancio solido litoraneo evoluzione senza opere PROGETTO DEFINITIVO 47

49 4.1.3 Dominio C La simulazione del dominio C relativa all evoluzione futura della configurazione attuale è stata effettuata utilizzando le medesime impostazioni del modello (condizioni al contorno, geometria delle opere esistenti, portate entranti e perdite trasversali) ricavate dalla fase di taratura descritta nei precedenti paragrafi. Come evidenziato dalla Figura 1-31 e Figura 1-32, nell evoluzione della configurazione attuale dal 28 fino al 218, il tratto di costa è caratterizzato da un consistente avanzamento della linea di riva nel tratto nord, una condizione di sostanziale stabilità nel tratto centrale ed un arretramento verso la foce del fiume Ancinale. Infatti a partire dall ascissa X= fino all ascissa X= 55 m si osserva un avanzamento medio di circa 1 m della linea di riva ed un valore massimo a sud di Piazza Nettuno in corrispondenza della X= 4 m. Nella zona centrale compresa tra X= 55 m ed X= 118 m si osserva un avanzamento contenuto nei tratti compresi tra le difese radenti. Il tratto finale verso sud del dominio C è caratterizzato da una inversione di tendenza con un arretramento della linea di riva comunque contenuto. L andamento appena descritto è confermato dall andamento del grafico del bilancio solido di Figura Dall analisi del precedente è inoltre possibile osservare che mentre in corrispondenza dell estremità nord del dominio i valori delle portate scambiate sono consistenti, in corrispondenza dell estremità sud del dominio tali valori risultano molto più contenuti. Anche in questo caso l evidente differenza tra i valori è imputabile alla perdita trasversale di materiale in corrispondenza dell estremità nord del dominio C. PROGETTO DEFINITIVO 48

La determinazione dell altezza d onda di progetto delle opere di difesa è stata effettuata assumendo

La determinazione dell altezza d onda di progetto delle opere di difesa è stata effettuata assumendo 1 1. Determinazione dell altezza d onda di progetto La determinazione dell altezza d onda di progetto delle opere di difesa è stata effettuata assumendo quale mareggiata di progetto quella proveniente

Dettagli

PROGETTO DEFINITIVO ELENCO ELABORATI. N. Sub. Descrizione Scala. Relazione tecnica studio morfodinamico a 30 anni

PROGETTO DEFINITIVO ELENCO ELABORATI. N. Sub. Descrizione Scala. Relazione tecnica studio morfodinamico a 30 anni ELENCO ELABORATI N. Sub. Descrizione Scala 01_RELAZIONI R.01 Relazione generale R.02 Relazione geologica R.03 Relazione sedimentologica R.04 Relazione tecnica studio meteomarino R.05 Relazione tecnica

Dettagli

Indice Capitolo 1 Premesse, dati di base, obiettivi, e risultati ottenuti... 2

Indice Capitolo 1 Premesse, dati di base, obiettivi, e risultati ottenuti... 2 Indice Capitolo 1 Premesse, dati di base, obiettivi, e risultati ottenuti... 2 1.1 Premesse... 2 1.2 Dati di riferimento... 2 1.3 Obiettivi... 2 1.4 Risultati ottenuti... 3 Capitolo 2 Fase 1: Inquadramento

Dettagli

1.20. UNITA' FISIOGRAFICA N.27 - DAL PORTO DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO ALLA FOCE DEL FIUME TRONTO

1.20. UNITA' FISIOGRAFICA N.27 - DAL PORTO DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO ALLA FOCE DEL FIUME TRONTO 1.20. UNITA' FISIOGRAFICA N.27 - DAL PORTO DI ALLA FOCE DEL FIUME TRONTO 1.20.1. STATO DI FATTO Il tratto in esame ha una lunghezza totale di 6,75 km interamente ricadenti nel Comune di San Benedetto del

Dettagli

L esperienza della Regione Molise nel settore della difesa della costa dalla erosione marina

L esperienza della Regione Molise nel settore della difesa della costa dalla erosione marina L esperienza della Regione Molise nel settore della difesa della costa dalla erosione marina Regione molise Direzione Generale IV Servizio Opere Idrauliche e Marittime Fase preliminare di studio e di sperimentazione

Dettagli

APAT Agenzia per la protezione dell ambiente e per i servizi tecnici. Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine Servizio Difesa delle Coste

APAT Agenzia per la protezione dell ambiente e per i servizi tecnici. Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine Servizio Difesa delle Coste APAT Agenzia per la protezione dell ambiente e per i servizi tecnici Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine Servizio Difesa delle Coste CAPITOLO 3 IL CLIMA ONDOSO A LARGO DELLE COSTE ITALIANE

Dettagli

PIANO ORGANICO PER IL RISCHIO DELLE AREE VULNERABILI RAFFORZAMENTO DEI DISPOSITIVI DI DIFESA COSTIERA

PIANO ORGANICO PER IL RISCHIO DELLE AREE VULNERABILI RAFFORZAMENTO DEI DISPOSITIVI DI DIFESA COSTIERA DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, BENI AMBIENTALI, PARCHI, POLITICHE E GESTIONE DEI BACINI IDROGRAFICI Servizio Opere Marittime e Qualità delle Acque Marine Delibere CIPE n.36/22 e n. 17/23 LAVORI DI

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA FACOLTÀ DI INGEGNERIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA FACOLTÀ DI INGEGNERIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA FACOLTÀ DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale TESI DI LAUREA TRIENNALE Anno Accademico 2013 2014 Studio sull'evoluzione del profilo trasversale

Dettagli

PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA (Ass.to Territorio, Ambiente e Prot.Civile 13 Settore Geologia)

PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA (Ass.to Territorio, Ambiente e Prot.Civile 13 Settore Geologia) PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA (Ass.to Territorio, Ambiente e Prot.Civile 13 Settore Geologia) PROGETTO DEFINITIVO PER LA RICOSTRUZIONE DELLA SPIAGGIA COMPRESA TRA PUNTA ZAFAGLIONE E SCOGLITTI NEL COMUNE

Dettagli

G3-GNRAC Quartiere Fieristico di Ferrara, 19 Settembre 2014

G3-GNRAC Quartiere Fieristico di Ferrara, 19 Settembre 2014 G3-GNRAC Quartiere Fieristico di MARINA DI PISA: RIPRISTINO DELLA FUNZIONALITA DIFENSIVA DELLE BARRIERE EMERSE Provincia di Pisa Ilaria Nieri INTRODUZIONE Il litorale pisano si estende dalla foce del canale

Dettagli

MONITORAGGIO COSTIERO SU SCALA LOCALE E REGIONALE

MONITORAGGIO COSTIERO SU SCALA LOCALE E REGIONALE MONITORAGGIO COSTIERO SU SCALA LOCALE E REGIONALE Relatore: Ing. Paolo CONTINI Direttore Tecnico MODIMAR s.r.l. Via Monte Zebio, 40 00195 Roma p.contini@modimar.it CONSIDERAZIONI GENERALI SUL MONITORAGGIO

Dettagli

1.16. UNITA' FISIOGRAFICA N.21 - DALLA FOCE DEL FIUME TENNA AL PORTO DI PORTO SAN GIORGIO

1.16. UNITA' FISIOGRAFICA N.21 - DALLA FOCE DEL FIUME TENNA AL PORTO DI PORTO SAN GIORGIO 6. UNITA' FISIOGRAFICA N.21 - DALLA FOCE DEL FIUME TENNA AL PORTO DI 6.1. STATO DI FATTO Il tratto in esame ha una lunghezza totale di 7,74 Km ricadente nei Comuni di Fermo per 4,06 km e Porto San Giorgio

Dettagli

MASTER GESTIONE DEI SERVIZI PORTUALI

MASTER GESTIONE DEI SERVIZI PORTUALI MASTER GESTIONE DEI SERVIZI PORTUALI GESTIONE DELLE INFRASTRUTTURE PORTUALI E MARITTIME FRANCESCO GRANATA 1 Equilibrio dei litorali 2 L Italia possiede circa 8000 km di coste Il valore di 1 mq di spiaggia

Dettagli

Simulazione numerica delle prove di rimorchio in acqua calma di un peschereccio. Daniele Peri, E.F. Campana

Simulazione numerica delle prove di rimorchio in acqua calma di un peschereccio. Daniele Peri, E.F. Campana ÁÆ Ë Æ Simulazione numerica delle prove di rimorchio in acqua calma di un peschereccio Daniele Peri, E.F. Campana Committente: Intermarine SpA Loc. Cà del Sale PO Box 185 19038 SARZANA (SP) Roma, Gennaio

Dettagli

CAPITOLO 7: Ambiente costiero

CAPITOLO 7: Ambiente costiero CAPITOLO 7: Ambiente costiero 154 7.1: Difesa costiera Presentazione: L' ambiente costiero rappresenta un sistema naturale assai complesso e strettamente connesso alla rete fluviale retrostante che con

Dettagli

ANALISI DEI FLUSSI ATTRAVERSO LE BOCCHE DI PORTO MEDIANTE MODELLO IDRODINAMICO FEM

ANALISI DEI FLUSSI ATTRAVERSO LE BOCCHE DI PORTO MEDIANTE MODELLO IDRODINAMICO FEM Area 3. Processi ambientali Line 3.5 Quantità e qualità degli scambi tra laguna e mare WBS3: Modellistica ANALISI DEI FLUSSI ATTRAVERSO LE BOCCHE DI PORTO MEDIANTE MODELLO IDRODINAMICO FEM Andrea Cucco

Dettagli

Applicazioni. Rete di monitoraggio idropluviometrica:verifica e taratura

Applicazioni. Rete di monitoraggio idropluviometrica:verifica e taratura ACCORDO DI COLLABORAZIONE SCIENTIFICA TRA REGIONE TOSCANA E DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE PER ATTIVITA DI RICERCA PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO

Dettagli

Piano cartesiano e Retta

Piano cartesiano e Retta Piano cartesiano e Retta 1 Piano cartesiano e Retta 1. Richiami sul piano cartesiano 2. Richiami sulla distanza tra due punti 3. Richiami punto medio di un segmento 4. La Retta (funzione lineare) 5. L

Dettagli

COMUNE DI CATANZARO Provincia di Catanzaro

COMUNE DI CATANZARO Provincia di Catanzaro Provincia di Catanzaro PROGETTO DEFINITIVO INDICE 1. PREMESSE...3 2. INQUADRAMENTO GEOmorfologICO...4 3. METODOLOGIA GENERALE DI LAVORO...10 4. Ratei di evoluzione della linea di riva e BILANCIO SOLIDO...13

Dettagli

PERICOLOSITA SISMICA 2 VITA NOMINALE E CLASSE D USO 4 AZIONE SISMICA 5 CATEGORIA DEL SOTTOSUOLO E CONDIZIONI TOPOGRAFICHE 6

PERICOLOSITA SISMICA 2 VITA NOMINALE E CLASSE D USO 4 AZIONE SISMICA 5 CATEGORIA DEL SOTTOSUOLO E CONDIZIONI TOPOGRAFICHE 6 INDICE PERICOLOSITA SISMICA 2 VITA NOMINALE E CLASSE D USO 4 AZIONE SISMICA 5 CATEGORIA DEL SOTTOSUOLO E CONDIZIONI TOPOGRAFICHE 6 SPETTRI E PARAMETRI DI STRUTTURA 7 1 PERICOLOSITA SISMICA L azione sismica

Dettagli

Evoluzione del territorio litorale molisano

Evoluzione del territorio litorale molisano Evoluzione del territorio litorale molisano Ente per le Nuove Tecnologie, l Energia, e per l Ambiente Italia Dipartimento Ambiente, Cambiamenti Climatici e Sviluppo Sostenibile S. Cardinali, E. Valpreda,

Dettagli

Piano di monitoraggio

Piano di monitoraggio Regione Sardegna Comune di Capoterra (CA) Sistemazione e rinaturazione delle difese litoranee Bonifica e sistemazione della fascia costiera delle opere marittime Protezione del litorale Piano di monitoraggio

Dettagli

Valutazione della disponibilità energetica dei moti ondosi per l Alto Tirreno

Valutazione della disponibilità energetica dei moti ondosi per l Alto Tirreno Università degli studi di Firenze Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Ambiente e Territorio Valutazione della disponibilità energetica dei moti ondosi per l Alto Tirreno Tesi di Laurea

Dettagli

INDICE. 5.2 Analisi dei risultati nelle varie condizioni R008 Studio delle Agitazioni Interne

INDICE. 5.2 Analisi dei risultati nelle varie condizioni R008 Studio delle Agitazioni Interne INDICE 1. PREMESSE... 2 2. CENNI SUL MODELLO MATEMATICO ADOTTATO... 3 3. CLIMA METEOMARINO DI PROGETTO... 4 4. CONFIGURAZIONE ED IPOTESI DI CALCOLO... 6 5. ANALISI DEI RISULTATI DEL MODELLO... 7 5.1 Sommario

Dettagli

STUDIO SULL EROSIONE DELLA COSTA TERRITORIO COMUNALE DI TUSA

STUDIO SULL EROSIONE DELLA COSTA TERRITORIO COMUNALE DI TUSA REGIONE SICILIANA DIPARTIMENTO CORPO REGIONALE DELLE MINIERE SERVIZIO GEOLOGICO E GEOFISICO STUDIO SULL EROSIONE DELLA COSTA TERRITORIO COMUNALE DI TUSA Dott.ssa Geol. Daniela Alario - Dr. Geol. Giovanni

Dettagli

AREA EX FONDERIE, VIALE CIRO MENOTTI

AREA EX FONDERIE, VIALE CIRO MENOTTI COMUNE DI MODENA Settore Ambiente Unità Specialistica di Impatto Ambientale Telefax Settore: 059.206176 Telefono Centralino: 059.206111 VALUTAZIONE PREVISIONALE DEL CLIMA ACUSTICO AREA EX FONDERIE, VIALE

Dettagli

la velocità degli uccelli è di circa (264:60= 4.4) m/s)

la velocità degli uccelli è di circa (264:60= 4.4) m/s) QUESTIONARIO 1. Si sa che certi uccelli, durante la migrazione, volano ad un altezza media di 260 metri. Un ornitologa osserva uno stormo di questi volatili, mentre si allontana da lei in linea retta,

Dettagli

5.4 Caratterizzazione in regime quasi statico e ad elevata velocità di deformazione di un acciaio per applicazione Oil and Gas

5.4 Caratterizzazione in regime quasi statico e ad elevata velocità di deformazione di un acciaio per applicazione Oil and Gas 5.4 Caratterizzazione in regime quasi statico e ad elevata velocità di deformazione di un acciaio per applicazione Oil and Gas Si riportano in questa sezione i risultati relativi ai test sperimentali effettuati

Dettagli

CAPITOLO 5. Stima della frequenza dei segnali dovuta al 40 K

CAPITOLO 5. Stima della frequenza dei segnali dovuta al 40 K CAPITOLO 5 Stima della frequenza dei segnali dovuta al 40 K 5.1 Simulazione dei segnali registrabili con i fotomoltiplicatori. Nei capitoli precedenti, dopo aver illustrato brevemente la motivazione per

Dettagli

RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA

RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA 1. PREMESSA Nella presente relazione viene riportato lo studio idrologico ed idraulico relativo al reticolo idrografico interferente con la strada di collegamento tra

Dettagli

RECUPERO AMBIENTALE E SALVAGUARDIA DEL LITORALE INDICE

RECUPERO AMBIENTALE E SALVAGUARDIA DEL LITORALE INDICE INDICE 1. Premesse...2 2. Illustrazione delle motivazioni che hanno portato alla selezione della tipologia di intervento...4 2.1. Analisi preliminare del litorale in esame e dei relativi obiettivi progettuali

Dettagli

ESERCITAZIONE SUL CRITERIO

ESERCITAZIONE SUL CRITERIO TECNOLOGIE DELLE COSTRUZIONI AEROSPAZIALI ESERCITAZIONE SUL CRITERIO DI JUVINALL Prof. Claudio Scarponi Ing. Carlo Andreotti Ing. Carlo Andreotti 1 IL CRITERIO DI JUVINALL La formulazione del criterio

Dettagli

Studio morfodinamico e analisi dei livelli di run-up della spiaggia della Costa Est del Golfo di Follonica

Studio morfodinamico e analisi dei livelli di run-up della spiaggia della Costa Est del Golfo di Follonica Studio morfodinamico e analisi dei livelli di run-up della spiaggia della Costa Est del Golfo di Follonica Ing. Gianfranco Boninsegni REGIONE TOSCANA Direzione Generale delle Politiche Ambientali, Energia

Dettagli

COMUNE DI MODENA SETTORE AMBIENTE UNITÀ SPECIALISTICA IMPATTO AMBIENTALE

COMUNE DI MODENA SETTORE AMBIENTE UNITÀ SPECIALISTICA IMPATTO AMBIENTALE COMUNE DI MODENA SETTORE AMBIENTE UNITÀ SPECIALISTICA IMPATTO AMBIENTALE VALUTAZIONE DEL CLIMA ACUSTICO DELL AREA INTERESSATA DALLA PROSSIMA EDIFICAZIONE DEL PEEP N 42 - Villanova CAPO SETTORE ING. SILVANO

Dettagli

INDAGINE SUI FLUSSI DI TRAFFICO

INDAGINE SUI FLUSSI DI TRAFFICO INDAGINE SUI FLUSSI DI TRAFFICO Campagna di monitoraggio presso il Comune di Cazzago San Martino Dal 19/6/212 al 21/6/212 Redatta Giovanni Santoro Verificata e Approvata Prof. Ing. Maurizio Tira Sommario

Dettagli

MODELLI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IMPIANTO TERMOVALORIZZATORE DI SAN VITTORE DEL LAZIO

MODELLI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IMPIANTO TERMOVALORIZZATORE DI SAN VITTORE DEL LAZIO MODELLI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IMPIANTO TERMOVALORIZZATORE DI SAN VITTORE DEL LAZIO 1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE E METEOROLOGICO Il termovalorizzatore di san Vittore del Lazio si trova

Dettagli

CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 2

CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 2 CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 2 Dott.ssa Antonella Costanzo a.costanzo@unicas.it TIPI DI MEDIA: GEOMETRICA, QUADRATICA, ARMONICA Esercizio 1. Uno scommettitore puntando una somma iniziale

Dettagli

il rischio prodotto sulle aree a valle dello sbarramento per effetto della costruzione dell impianto.

il rischio prodotto sulle aree a valle dello sbarramento per effetto della costruzione dell impianto. 1) Definizioni GUIDA ALLA DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DELL IMPIANTO E DEL RISCHIO Ai fini della classificazione si definiscono: Altezza dello sbarramento: dislivello tra quota del piano di coronamento

Dettagli

ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA

ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA 1 / 20 ST-001 ALLEGATO I ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA 2 / 20 ST-001 DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI METEOCLIMATICHE Gli impianti di trattamento e di compressione gas della Concessione Stoccaggio

Dettagli

Morfodinamica delle spiagge

Morfodinamica delle spiagge Morfodinamica delle spiagge Il profilo di spiaggia Da notare il ruolo della barra lungocosta Rapporto tra barra ordinaria e barra di tempesta Ruolo della profondità di chiusura del profilo Berma di tempesta

Dettagli

LITORALE DI MARINA DI MASSA EFFETTO DELLA COSTRUZIONE DI OPERE PORTUALI SULLA VARIAZIONE DI RIVA

LITORALE DI MARINA DI MASSA EFFETTO DELLA COSTRUZIONE DI OPERE PORTUALI SULLA VARIAZIONE DI RIVA LITORALE DI MARINA DI MASSA EFFETTO DELLA COSTRUZIONE DI OPERE PORTUALI SULLA VARIAZIONE DI RIVA Il litorale di Marina di Massa è compreso nell unità fisiografica i cui estremi sono rappresentati da Punta

Dettagli

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti UNITÀ DI GESTIONE DELLE INFRASTRUTTURE PER LA NAVIGAZIONE ED IL DEMANIO MARITTIMO S.I.D. SISTEMA INFORMATIVO DEMANIO MARITTIMO GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL

Dettagli

1 PREMESSA. Quadrilatero Marche-Umbria Maxilotto 1 1 Sublotto 2.1

1 PREMESSA. Quadrilatero Marche-Umbria Maxilotto 1 1 Sublotto 2.1 1 PREMESSA La presente relazione riporta la verifica idraulica dei tombini idraulici posti lungo il Ramo H (strada di collegamento tra la S.S. 7 e la S.P. 441 in prossimità dell abitato di Colfiorito).

Dettagli

Relazione sulla pericolosità sismica del sito

Relazione sulla pericolosità sismica del sito Relazione sulla pericolosità sismica di base del sito interessato dalle costruzioni PROGETTO PER L'ADEGUAMENTO SISMICO DELLA SCUOLA MATERNA "V.Foscolo" Relazione sulla pericolosità sismica del sito f l

Dettagli

SEMINARIO. La valutazione della pericolosità idraulica: modellazione 1D -2D

SEMINARIO. La valutazione della pericolosità idraulica: modellazione 1D -2D SEMINARIO La valutazione della pericolosità idraulica: modellazione 1D -2D Un caso studio di perimetrazione delle aree inondate con il modello idraulico 2D WEC-Flood Ing. Marco Sinagra Università degli

Dettagli

ALLEGATO 5 APPROFONDIMENTO SISMICO DI 2 LIVELLO

ALLEGATO 5 APPROFONDIMENTO SISMICO DI 2 LIVELLO ALLEGATO 5 APPROFONDIMENTO SISMICO DI 2 LIVELLO 1 PROCEDURE REGIONALI PER IL 2 LIVELLO DI APPROFONDIMENTO SISMICO SULLA BASE DEI CRITERI DELLA D.G.R. N. IX/2616/2011 La procedura di cui al punto 1.4.4

Dettagli

A2.1 - Tabelle per il calcolo dei coefficienti di amplificazione sismica (secondo livello di approfondimento)

A2.1 - Tabelle per il calcolo dei coefficienti di amplificazione sismica (secondo livello di approfondimento) ALLEGATO A2 TABELLE E FORMULE PER LA VALUTAZIONE DEI FATTORI DI AMPLIFICAZIONE SISMICA PER LE ANALISI DEL SECONDO LIVELLO DI APPROFONDIMENTO E PER LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI TOPOGRAFICI. A2.1 - Tabelle

Dettagli

Problema ( ) = 0,!

Problema ( ) = 0,! Domanda. Problema ( = sen! x ( è! Poiché la funzione seno è periodica di periodo π, il periodo di g x! = 4. Studio di f. La funzione è pari, quindi il grafico è simmetrico rispetto all asse y. È sufficiente

Dettagli

Precipitazioni intense sulla bassa padovana del giorno 28 aprile 2014

Precipitazioni intense sulla bassa padovana del giorno 28 aprile 2014 Precipitazioni intense sulla bassa padovana del giorno 28 aprile 2014 Teolo, 29 aprile 2014 Tra domenica e lunedì una perturbazione presente sulla Francia si estende verso il Mediterraneo e interessa il

Dettagli

Arturo Gallia Facoltà di Lettere e Filosofia Dottorato di ricerca in Storia

Arturo Gallia Facoltà di Lettere e Filosofia Dottorato di ricerca in Storia Psicologia Arturo Gallia Facoltà di Lettere e Filosofia Dottorato di ricerca in Storia Claudia Caronti Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Magistrale per la protezione dai rischi naturali Un esempio:

Dettagli

Report Monitoraggio Traffico

Report Monitoraggio Traffico 2012 Campagna di Monitoraggio presso il Comune di Calcio nel periodo da 03/07/2012 al 05/07/2012 Redatta Giovanni Santoro Verificata e Approvata Prof. Ing. Maurizio Tira Sommario Premessa... 3 Obiettivo

Dettagli

Fondamenti di idraulica stramazzi e idrometria

Fondamenti di idraulica stramazzi e idrometria Corso di Laurea in Tecnologie Forestali e Ambientali Idrologia e Sistemazioni Idraulico-Forestali Fondamenti di idraulica stramazzi e idrometria Giancarlo Dalla Fontana Università di Padova A.A. 2013/2014

Dettagli

Visualizzazione dei risultati e codici di errore

Visualizzazione dei risultati e codici di errore Capitolo 3 Visualizzazione dei risultati e codici di errore Questo capitolo presenta una panoramica dei comandi per la visualizzazione dei risultati e la descrizione dei codici di errore. Verranno presentate

Dettagli

ESAME DI STATO LICEO SCIENTIFICO MATEMATICA 2011

ESAME DI STATO LICEO SCIENTIFICO MATEMATICA 2011 ESAME DI STATO LICEO SCIENTIFICO MATEMATICA PROBLEMA La funzione f ( ) ( )( ) è una funzione dispari di terzo grado Intercetta l asse nei punti ;, ; e ; Risulta f per e per è invece f per e per f ' risulta

Dettagli

POLIGONALE ESTERNA DI BARI S.P. 92 "BITRITTO - MODUGNO" ADEGUAMENTO FUNZIONALE ED AMPLIAMENTO DEL TRATTO DAL KM AL KM 1+250

POLIGONALE ESTERNA DI BARI S.P. 92 BITRITTO - MODUGNO ADEGUAMENTO FUNZIONALE ED AMPLIAMENTO DEL TRATTO DAL KM AL KM 1+250 S.P. 92 "BITRITTO - MODUGNO" ADEGUAMENTO FUNZIONALE ED AMPLIAMENTO DEL TRATTO DAL KM 0+000 AL KM 1+250 RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA 1. PREMESSA Nella presente relazione viene riportato lo studio

Dettagli

Decessi droga correlati

Decessi droga correlati DECESSI DROGA-CORRELATI I seguenti dati sui decessi droga correlati, che rappresentano uno dei cinque indicatori chiave rilevati dall Osservatorio Europeo di Lisbona, si riferiscono alle informazioni rilevate

Dettagli

UN MODELLO PER LA PROPAGAZIONE DEL MOTO

UN MODELLO PER LA PROPAGAZIONE DEL MOTO Università degli studi di Genova Scuola Politecnica UN MODELLO PER LA PROPAGAZIONE DEL MOTO ONDOSO: PARAMETRIZZAZIONE DELLA DISSIPAZIONE PER FRANGIMENTO CANDIDATI: FEDERICO CIOTTI VALENTINO LERZO RELATORE:

Dettagli

Tratto: 3. porto di Pesaro. Il porto di Pesaro. Vista del porto di Pesaro da Baia Flaminia

Tratto: 3. porto di Pesaro. Il porto di Pesaro. Vista del porto di Pesaro da Baia Flaminia 3 porto di Pesaro Il porto di Pesaro Vista del porto di Pesaro da Baia Flaminia D. 2 5 4 dal porto di Pesaro al porto di Fano D. 2 6 SCHEDA n.4 dal porto di Pesaro al porto di Fano Tratto: 4 Comuni interessati:

Dettagli

Moto vario nelle correnti a superficie libera Nozione elementare di onda In termini generali un'onda consiste nella propagazione di un segnale

Moto vario nelle correnti a superficie libera Nozione elementare di onda In termini generali un'onda consiste nella propagazione di un segnale 1 Moto vario nelle correnti a superficie libera Nozione elementare di onda In termini generali un'onda consiste nella propagazione di un segnale attraverso un mezzo (nella fattispecie un liquido) con una

Dettagli

climaticamente questa vasta area ed eventualmente verificare se sono stati registrati cambiamenti significativi degli stessi

climaticamente questa vasta area ed eventualmente verificare se sono stati registrati cambiamenti significativi degli stessi I CLIMI IN ITALIA: LE AREE TEMPERATE UMIDE CON ESTATE CALDA Introduzione Con questo articolo inauguriamo una rassegna sui climi italiani iniziando da quelli identificati, nella convenzione internazionale,

Dettagli

Analisi del rischio tsunami applicata ad un tratto della costa Ligure

Analisi del rischio tsunami applicata ad un tratto della costa Ligure Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria - DIMSET Analisi del rischio tsunami applicata ad un tratto della costa Ligure Bacino F., Poggi P., Cosso T., Federici B., Sguerso D., Rebaudengo

Dettagli

APPENDICE A: Tipologia delle opere

APPENDICE A: Tipologia delle opere APPENDICE A: Tipologia delle opere Le opere di difesa dall azione del mare possono suddividersi in due tipologie: opere di difesa passiva e attiva. Le prime assicurano la protezione dall impatto diretto

Dettagli

I CLIMI IN ITALIA: LE AREE MEDITERRANEE SECCHE TENDENTI ALLO STEPPICO

I CLIMI IN ITALIA: LE AREE MEDITERRANEE SECCHE TENDENTI ALLO STEPPICO I CLIMI IN ITALIA: LE AREE MEDITERRANEE SECCHE TENDENTI ALLO STEPPICO Introduzione Terminiamo la trattazione sui climi italiani affrontando l analisi delle aree caratterizzate da clima mediterraneo tendente

Dettagli

Capitolo 2 Le misure delle grandezze fisiche

Capitolo 2 Le misure delle grandezze fisiche Capitolo 2 Le misure delle grandezze fisiche Gli strumenti di misura Gli errori di misura Il risultato di una misura Errore relativo ed errore percentuale Propagazione degli errori Rappresentazione di

Dettagli

Quadro riassuntivo di geometria analitica

Quadro riassuntivo di geometria analitica Quadro riassuntivo di geometria analitica IL PIANO CARTESIANO (detta ascissa o coordinata x) e y quella dall'asse x (detta ordinata o coordinata y). Le coordinate di un punto P sono: entrambe positive

Dettagli

Università degli Studi della Basilicata Corso di Laurea in Scienze Geologiche (Biennio Specialistico) Corso di DINAMICA COSTIERA

Università degli Studi della Basilicata Corso di Laurea in Scienze Geologiche (Biennio Specialistico) Corso di DINAMICA COSTIERA Università degli Studi della Basilicata Corso di Laurea in Scienze Geologiche (Biennio Specialistico) Corso di DINAMICA COSTIERA 12 Erosione Costiera ed Interventi in Difesa delle Coste Sergio G. Longhitano

Dettagli

Condizione di allineamento di tre punti

Condizione di allineamento di tre punti LA RETTA L equazione lineare in x e y L equazione: 0 con,,, e non contemporaneamente nulli, si dice equazione lineare nelle due variabili e. Ogni coppia ; tale che: 0 si dice soluzione dell equazione.

Dettagli

Capitolo 1 Esercitazioni condotte in aula con Star-CCM+

Capitolo 1 Esercitazioni condotte in aula con Star-CCM+ Capitolo 1 Esercitazioni condotte in aula con Star-CCM+ 1.1 Mixing Pipe Nella prima esercitazione è stato trattato il caso di un miscelatore nel quale sono stati iniettati 2 fluidi considerati ideali a

Dettagli

Richiesta di energia elettrica

Richiesta di energia elettrica GWh Luglio, 2015 Lo scenario energetico 2014 ed il primo semestre 2015 1 Il quadro dell energia elettrica in Italia si è chiuso nel 2014 con due elementi caratteristici: l ulteriore riduzione della domanda

Dettagli

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI www.matefilia.it SIMULAZIONE - 29 APRILE 206 - QUESITI Q Determinare il volume del solido generato dalla rotazione attorno alla retta di equazione y= della regione di piano delimitata dalla curva di equazione

Dettagli

Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni

Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni METODO PER IL RENDERING DEI DIAGRAMMI DI IRRADIAZIONE VERTICALI BASATO SUI DATI PREVISTI DALLE SPECIFICHE DI FORMATO DEL CATASTO AGCOM 1. Premessa Per calcolare

Dettagli

Legenda. Fig. 7 Lo stato di consistenza : Sud

Legenda. Fig. 7 Lo stato di consistenza : Sud Legenda Fig. 7 Lo stato di consistenza : Sud 97 98 Legenda Fig. 8 Lo stato di consistenza : Isole 99 5. LEGGE OBIETTIVO: POSSIBILI PRIORITÀ DI INTERVENTO In premessa rispetto alle elaborazioni successivamente

Dettagli

Laboratorio di monitoraggio Cavone

Laboratorio di monitoraggio Cavone Laboratorio di monitoraggio Cavone Nota relativa all evento sismico del 17 giugno 2016 Sulla base dell accordo per la prima applicazione delle Linee Guida del 23/07/2014 è stata elaborata la presente nota

Dettagli

Laboratorio di Fisica

Laboratorio di Fisica Laboratorio di Fisica dott. G. Casini ARGOMENTO 1: Misura delle grandezze fisiche LDFM Laboratorio di Fisica presentazione realizzata dal prof. Antonio Covello Schema della relazione di laboratorio Strumenti

Dettagli

OPERE DI INGEGNERIA MARITTIMA:

OPERE DI INGEGNERIA MARITTIMA: C.U.G.RI. Consorzio inter-universitario per la Previsione e Prevenzione dei Grandi RIschi Università di Salerno - Università di Napoli Federico II OPERE DI INGEGNERIA MARITTIMA: ASPETTI REALIZZATIVI E

Dettagli

APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE

APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE Riepilogo Esistono normative alle quali fare riferimento durante lo sviluppo del progetto stradale; La progettazione stradale va considerata come un intervento

Dettagli

PROCEDURE DI CALCOLO DELLA COMBINAZIONE DEGLI INERTI REALI

PROCEDURE DI CALCOLO DELLA COMBINAZIONE DEGLI INERTI REALI PROCEDURE DI CALCOLO DELLA COMBINAZIONE DEGLI INERTI REALI Non esistono già disponibili in natura materiali lapidei con distribuzione granulometrica eguale a quella ideale richiesta per un inerte da destinare

Dettagli

REPORT EVENTO METEO-IDROLOGICO DEI GIORNI 23 e 24 APRILE 2016

REPORT EVENTO METEO-IDROLOGICO DEI GIORNI 23 e 24 APRILE 2016 Regione Toscana Servizio Idrologico Regionale CENTRO FUNZIONALE DELLA REGIONE TOSCANA DL 11/07/1998, n. 180; Legge 3/08/1998, n. 267; DPCM del 15/12/1998 Delibera G.R. n. 1003 del 10/09/2001; Delibera

Dettagli

Le spiagge del Molise

Le spiagge del Molise Le spiagge del Molise Lunghezza del litorale Costa alta Costa bassa Spiagge in erosione 36 km 14 km 22 km 20 km Il litorale molisano è caratterizzato da un orientamento prevalente ca. NW-SE e dall alternarsi

Dettagli

Cerchio di Mohr. n y. n x

Cerchio di Mohr. n y. n x t nm m t n P n s n Sia P un punto generico del continuo e z una generica retta passante per esso. Fissato un riferimento cartesiano {,, z}, siano n=[n n 0] T ed m=[m m 0] T due versori ortogonali nel piano

Dettagli

C O M U N E D I C E R V I A

C O M U N E D I C E R V I A C O M U N E D I C E R V I A SISTEMAZIONE DELLA FASCIA RETROSTANTE GLI STABILIMENTI BALNEARI DA VIALE TOTI ALLA XII TRAVERSA, A MILANO MARITTIMA I STRALCIO E II STRALCIO PRIME INDICAZIONI E INDICAZIONI

Dettagli

Nuovo porto Turistico di Cecina MONITORAGGIO. Caratterizzazione granulometrica tratto di mare antistante la foce del Fiume Cecina

Nuovo porto Turistico di Cecina MONITORAGGIO. Caratterizzazione granulometrica tratto di mare antistante la foce del Fiume Cecina Nuovo porto Turistico di Cecina MONITORAGGIO Caratterizzazione granulometrica tratto di mare antistante la foce del Fiume Cecina Prof Alessandro Donati Dipartimento Biotecnologie, Chimica e Farmacia Università

Dettagli

PREMESSA Il presente documento costituisce la Relazione Paesaggistica, elaborata ai sensi dell art. 146 del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i.

PREMESSA Il presente documento costituisce la Relazione Paesaggistica, elaborata ai sensi dell art. 146 del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i. PREMESSA Il presente documento costituisce la Relazione Paesaggistica, elaborata ai sensi dell art. 146 del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i., da allegare ai documenti progettuali al fine di ottenere l autorizzazione

Dettagli

CARATTERIZZAZIONE DEL FLUSSO DELLA GALLERIA DEL VENTO DALLARA. G.V. Iungo, G. Lombardi

CARATTERIZZAZIONE DEL FLUSSO DELLA GALLERIA DEL VENTO DALLARA. G.V. Iungo, G. Lombardi CARATTERIAIONE DEL FLSSO DELLA GALLERIA DEL VENTO DALLARA G.V. Iungo, G. Lombardi DDIA 2008-3 Marzo 2008 Indice Pagina 1 Misure d anemometro a filo caldo e di Pitot statico 2 1.1 Set-up 2 1.2 Analisi dei

Dettagli

PRESENZA DI METALLI PESANTI NELLE ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO SU STRADE E PIAZZALI DELLE AREE INDUSTRIALI E IMPLICAZIONI PER IL TRATTAMENTO

PRESENZA DI METALLI PESANTI NELLE ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO SU STRADE E PIAZZALI DELLE AREE INDUSTRIALI E IMPLICAZIONI PER IL TRATTAMENTO PRESENZA DI METALLI PESANTI NELLE ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO SU STRADE E PIAZZALI DELLE AREE INDUSTRIALI E IMPLICAZIONI PER IL TRATTAMENTO Qualità delle acque. In prima analisi, a partire dagli idrogrammi

Dettagli

PIANO CARTESIANO e RETTE classi 2 A/D 2009/2010

PIANO CARTESIANO e RETTE classi 2 A/D 2009/2010 PIANO CARTESIANO e RETTE classi 2 A/D 2009/2010 1) PIANO CARTESIANO serve per indicare, identificare, chiamare... ogni PUNTO del piano (ente geometrico) con una coppia di valori numerici (detti COORDINATE).

Dettagli

Programma Didattico Annuale

Programma Didattico Annuale LICEO SCIENTIFICO STATALE GALILEO GALILEI PdQ - 7.06 Ediz.: 1 Rev.: 0 Data 02/09/05 Alleg.: D01 PROG. M2 PROCEDURA della QUALITA' Programma Didattico Annuale Anno Scolastico 2011/2012 MATERIA : Scienze

Dettagli

1 Nozioni utili sul piano cartesiano

1 Nozioni utili sul piano cartesiano Nozioni utili sul piano cartesiano Nozioni utili sul piano cartesiano Il piano cartesiano è un sistema di riferimento costituito da due rette perpendicolari (una orizzontale detta asse delle ascisse x

Dettagli

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE ED IL TERRITORIO

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE ED IL TERRITORIO CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE ED IL TERRITORIO DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CHIMICA, DEI MATERIALI E DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE TESI DI LAUREA Analisi dei dati di due campagne

Dettagli

Il modello di trave adottato dal Saint-Venant si basa sulle seguenti ipotesi:

Il modello di trave adottato dal Saint-Venant si basa sulle seguenti ipotesi: IL PROBLEM DEL DE SINT-VENNT Il problema del De Saint-Venant è un particolare problema di equilibrio elastico di notevole interesse applicativo, potendosi considerare alla base della teoria tecnica delle

Dettagli

CHIESA di SANTA LUCIA al SEPOLCRO e CHIESA di SANTA LUCIA alla BADIA SIRACUSA. MONITORAGGIO MICROCLIMATICO Confronto dei parametri microclimatici

CHIESA di SANTA LUCIA al SEPOLCRO e CHIESA di SANTA LUCIA alla BADIA SIRACUSA. MONITORAGGIO MICROCLIMATICO Confronto dei parametri microclimatici CHIESA di SANTA LUCIA al SEPOLCRO e CHIESA di SANTA LUCIA alla BADIA SIRACUSA MONITORAGGIO MICROCLIMATICO Confronto dei parametri microclimatici Il laboratorio di Fisica del C.R.P.R. ha avviato una campagna

Dettagli

CALCOLO DELLE EMISSIONI DEI GAS AD EFFETTO SERRA (CO 2 ) DA COMBUSTIONE STAZIONARIA DI FUEL GAS

CALCOLO DELLE EMISSIONI DEI GAS AD EFFETTO SERRA (CO 2 ) DA COMBUSTIONE STAZIONARIA DI FUEL GAS Eni Divisione Refining & Marketing Raffineria di Taranto CALCOLO DELLE EMISSIONI DEI GAS AD EFFETTO SERRA (CO 2 ) DA COMBUSTIONE STAZIONARIA DI FUEL GAS CALCOLO DELLE EMISSIONI DI GHG In generale, per

Dettagli

RIDUZIONE DELLE DISTANZE

RIDUZIONE DELLE DISTANZE RIDUZIONE DELLE DISTANZE Il problema della riduzione delle distanze ad una determinata superficie di riferimento va analizzato nei suoi diversi aspetti in quanto, in relazione allo scopo della misura,

Dettagli

PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA PROGETTO DEFINITIVO VERIFICHE IDROGEOLOGICHE. I e II TRATTO ING. MARIO ADDARIO ARCH. ORAZIA TRIBASTONE SCALA DATA

PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA PROGETTO DEFINITIVO VERIFICHE IDROGEOLOGICHE. I e II TRATTO ING. MARIO ADDARIO ARCH. ORAZIA TRIBASTONE SCALA DATA PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA PROGETTO: SISTEMAZIONE DELLA S.P. 45 "BUGILFEZZA - POZZALLO. TRATTI COMPRESI DAL KM 5+250 AL KM 5+550 E DAL KM 6+800 AL KM 7+000". PROGETTO DEFINITIVO TITOLO: VERIFICHE IDROGEOLOGICHE.

Dettagli

GESTIONE FAUNISTICO-VENATORIA DEL CAPRIOLO (Capreolus capreolus) RELAZIONE CONSUNTIVA STAGIONE VENATORIA 2013/2014

GESTIONE FAUNISTICO-VENATORIA DEL CAPRIOLO (Capreolus capreolus) RELAZIONE CONSUNTIVA STAGIONE VENATORIA 2013/2014 GESTIONE FAUNISTICO-VENATORIA DEL CAPRIOLO (Capreolus capreolus) RELAZIONE CONSUNTIVA STAGIONE VENATORIA 2013/2014 La presente relazione è stata redatta dal Dott. Filippo Savelli in veste di tecnico faunistico

Dettagli

Laboratorio di monitoraggio Cavone

Laboratorio di monitoraggio Cavone Laboratorio di monitoraggio Cavone Sulla base dell accordo per la prima applicazione delle Linee Guida del 23/07/2014 è stata elaborata la presente nota per valutare in modo preliminare gli eventi sismici

Dettagli

21) FLAVIO ANDO (chalet)

21) FLAVIO ANDO (chalet) 21) FLAVIO ANDO (chalet) QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione...2 Pericolosità idraulica, acque superficiali e depurazione...7 Clima acustico

Dettagli

VERIFICA DI UNA RETE DI DISTRIBUZIONE INTERNA

VERIFICA DI UNA RETE DI DISTRIBUZIONE INTERNA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale VERIFICA DI UNA RETE DI DISTRIBUZIONE INTERNA mediante programma realizzato in ambiente Office Excel

Dettagli

I CLIMI IN ITALIA: LE AREE TEMPERATE CALDE MEDITERRANEE A SICCITA ESTIVA

I CLIMI IN ITALIA: LE AREE TEMPERATE CALDE MEDITERRANEE A SICCITA ESTIVA I CLIMI IN ITALIA: LE AREE TEMPERATE CALDE MEDITERRANEE A SICCITA ESTIVA Introduzione Continuiamo la trattazione sui climi italiani affrontando l analisi del clima mediterraneo identificato, nella convenzione

Dettagli

λ è detto intensità e rappresenta il numero di eventi che si

λ è detto intensità e rappresenta il numero di eventi che si ESERCITAZIONE N 1 STUDIO DI UN SISTEMA DI CODA M/M/1 1. Introduzione Per poter studiare un sistema di coda occorre necessariamente simulare gli arrivi, le partenze e i tempi di ingresso nel sistema e di

Dettagli