Imre Lakatos: tra il diavolo hegeliano e il profondo mare azzurro di Popper.

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1 Imre Lakatos: tra il diavolo hegeliano e il profondo mare azzurro di Popper. Una ricostruzione del suo pensiero attraverso materiale d archivio di Giulio Giorello e Matteo Motterlini Io pongo dunque nell automovimento del concetto ciò mediante cui la scienza esiste. Hegel Con l idolo della certezza [...] crolla una delle linee di difesa dell oscurantismo [...]. Perché non il possesso della conoscenza [...] fa l uomo di scienza, ma la ricerca critica persistente e inquieta della verità. Popper 1. Premessa. Imre Lakatos ( ) era una persona affascinante, un pensatore notevole e il miglior filosofo della scienza di questo strano e scomodo secolo. Così lo ricordava Paul Feyerabend. 1 A oltre vent anni dalla morte, i problemi aperti e le tesi proposte da Lakatos continuano a interessare non solo i campi in cui ha portato i contributi maggiori - la filosofia della matematica e la filosofia delle scienze empiriche - ma anche l etica, la filosofia della politica e la teoria dell educazione. Nel 1976 è stato pubblicato Proofs and Refutations. The Logic of Mathematical Discovery (a cura di J. Worrall ed E. Zahar); nel 1978 i Philosophical Papers (2 voll. a cura di G. Currie e J. Worrall) ove sono raccolti i principali saggi pubblicati da Lakatos in vita e vari contributi prima inediti. Prezioso materiale si trova nell Archive of Professor Imre Lakatos (the British Library of Political and Social Science of the London School of Economics). L archivio è stato diviso (1979) in dodici sezioni: 1. articoli pubblicati in ungherese; 2. prime note sulla matematica e sulla filosofia della matematica; 3. saggi di logica della scoperta matematica: dimostrazioni e confutazioni. 4. altri scritti di filosofia della matematica; 5. primi scritti di filosofia della scienza; 6. lavori di filosofia della scienza: periodo intermedio; 7. ultimi lavori di filosofia della scienza; 8. scritti di filosofia generale; 9. lezioni; 10. note su Feyerabend, Kuhn e Popper e note di carattere miscellaneo; 11. biografie e necrologi; 12. corrispondenza scelta. (A queste è stata aggiunta (1995) una sezione 13. ulteriore corrispondenza.) 1 Feyerabend (1975b), p. 1.

2 In questa sede non daremo una descrizione completa del materiale, ma segnaleremo via via gli items più rilevanti 2 per la filosofia della matematica di Lakatos, la sua revisione del falsificazionismo di Popper, i problemi aperti nella sua metodologia dei programmi di ricerca scientifici (d ora in avanti MSRP), la critica di filosofie autoritarie come quelle di Wittgenstein e di Toulmin e la sua risposta alla sfida neoscettica di Feyerabend. Ciò offrirà nuovi elementi di valutazione sull attività intellettuale ( ) del Dipartimento di filosofia, logica e metodo scientifico della London School of Economics), il cui carattere pienamente sovversivo solo pochi erano allora in grado di apprezzare Cenni biografici. 4 Imre Lakatos nasce il 9 novembre 1922 in Ungheria, da famiglia ebrea. Il suo vero nome è Imre Lipschitz (il padre è un commerciante di vini poliglotta e di notevole cultura.) Gli studi sono interrotti dalla guerra e dall occupazione tedesca. La madre, vittima delle deportazioni naziste, morirà ad Auschwitz, mentre Imre e il padre riescono a fuggire. In questo periodo Imre cambia per la prima volta nome, mutando il compromettente Lipschitz nel più comune - e indiscutibilmente ungherese - Molnár. Diventato marxista, entra a far parte della resistenza antinazista, e nel 1944 riesce a laurearsi in matematica, fisica e filosofia all Università di Debrecen. Dopo la liberazione è per qualche tempo ricercatore all Università di Budapest (dove conosce Lukács). Dal 1947 è alto funzionario del ministero della Cultura e dell Educazione. Nel frattempo, cambia nome per la seconda volta: rientrato in possesso di alcune vecchie camicie marcate I.L., decide di trasformarsi in Imre Lakatos (Lakatos è un cognome diffuso nella classe operaia ungherese). Nel 1948 ottiene un incarico a Mosca, dove a causa del suo carattere irriverente e della sua libertà di pensiero si fa non pochi nemici. Al ritorno a Budapest, l anno successivo, non gli è rinnovata la tessera del partito comunista. Poco dopo viene istruita una procedura disciplinare nei suoi confronti, allo scopo di trovare (o costruire ) prove di un suo presunto mancato aiuto a un membro del partito, una ragazza ebrea morta suicida a Debrecen nel Nella primavera del 1950 è arrestato e imprigionato nei campi di internamento stalinisti, dove rimane fino al Una volta rilasciato, ottiene grazie al matematico Rényi un lavoro come traduttore presso l Accademia Ungherese 2 Il catalogo dell archivio è stato curato da Michael Hallet nel 1979 e aggiornato da Sue Donnelly nel Seguendo il loro criterio indicheremo nell ordine ciascuna sezione e la posizione di ciascun file in essa. E quando opportuno specificheremo inoltre i singoli items all interno dei vari files. 3 Dahrendorf (1995), p La biografia di Lakatos è tratta prevalentemente da: Lakatos Obituary, Times, 6 febbraio 1974, scritto da John Watkins; l articolo di J.R. Ravetz Imre Lakatos - Philosopher of Dialectic (file 11.2); la lettera scritta da Gábor Vaja (amico di infanzia di Lakatos in Ungheria) a Michael Hallett e inclusa negli archivi per scopi biografici (ibidem). Ringraziamo inoltre Donald Gillies e John Worrall. 2

3 delle Scienze. In questo periodo si dedica agli autori che avranno un influenza fondamentale sulla sua evoluzione intellettuale: Popper e il connazionale Polya. Le certezze ideologiche, sopravvissute all esperienza della prigione, entrano in crisi con la lettura dei pensatori liberali dell Occidente. Durante una discussione fra amici, di fronte a un tentativo di definire il marxismo, Imre ribatte: Stai parlando del metodo scientifico, perché ti ostini a chiamarlo marxismo?. 5 Nel 1956 ritorna all attività politica, all interno del Circolo Petöfi, ma dopo l insurrezione dell ottobre-novembre fugge a Vienna prima di essere nuovamente arrestato. Si trasferisce a Cambridge per conseguire il suo (secondo) dottorato, con Braithwaite e Smiley. La sua tesi, Essays in the Logic of Mathematical Discovery, in parte apparsa sul British Journal for the Philosophy of Science ( ), possiede la creatività, la lucidità e l ambiguità caratteristiche di tutta la successiva produzione di Lakatos. Il saggio è una commedia filosofica ambientata nell aula di un liceo dove si trovano alcuni studenti particolarmente brillanti in compagnia del loro originale professore. Al centro del dialogo vi sono i tentativi intrapresi per dimostrare una celebre congettura matematica: il teorema di Eulero sui poliedri. 6 Il professore espone alla classe una dimostrazione del teorema e vari esempi per i quali vale la formula. Gli studenti, però, rintracciano presto imbarazzanti poliedri eccezionali che sollevano dubbi riguardo a ciò che la dimostrazione effettivamente dimostra e al teorema stesso. Attraverso l insolito dibattito che ne segue Lakatos ricostruisce razionalmente - via congetture, dimostrazioni e confutazioni - questo caso di crescita della conoscenza matematica dalla primitiva formulazione di Eulero alla versione topologica data da Poincaré. Il saggio va inteso sullo sfondo della rinascita della euristica matematica teorizzata da Polya e del fallibilismo epistemologico di Popper. 7 L obiettivo polemico è il modo tradizionale di insegnare e di fare matematica. L idea di Lakatos è che lo sviluppo di questa disciplina non debba essere inteso come un processo per accumulazione di verità eterne e immutabili, ma come frutto di un attività più emozionante e creativa consistente nell avanzare congetture, nel tentare di darne una dimostrazione, nel prospettarne una severa critica mirante a ricercare controesempi sia alla congettura di partenza sia ai vari passi della dimostrazione. 5 File 11.2, item (f) 6 E interessante notare che il fondatore dell algebra moderna e storico della matematica B.L. van der Waerden in una lettera del 13 luglio 1961 (file 12.2, item 19) mentre si compiace per la scelta dell argomento consiglia Lakatos di abbandonare la forma dialogica e scrivere tutto nella forma del saggio storico. Per lo stesso motivo il filosofo Gilbert Ryle aveva addirittura rifiutato di pubblicare qualche parte della tesi di dottorato di Lakatos su Mind. Ma proprio la scelta stilistica di Lakatos sarà la ragione del successo di Proofs and Refutations, e come vedremo nei paragrafi successivi non si tratta solo di una questione retorica ma di un elemento centrale nella concezione lakatosiana per cui una congettura si migliora attraverso il confronto e il conflitto di proposte rivali. 7 Si veda Giorello, Motterlini (1994), pp

4 Dal 1959 conosce Popper e partecipa ai suoi seminari alla London School of Economics (LSE), dove diventerà presto lecturer di logica e trascorrerà la carriera accademica, eccezion fatta per una breve parentesi, nei primi anni Sessanta, all Università della California a La Jolla. Il governo britannico non gli concederà la cittadinanza, e per il resto della vita Lakatos sarà un senza patria, situazione imbarazzante specie in occasione delle visite negli Stati Uniti. A Londra diventa amico di Paul Feyerabend, anch egli allievo (e futuro critico) di Popper. I suoi interessi si spostano verso la filosofia delle scienze fisiche, e nel 1965 organizza a Londra presso il Bedford College un prestigioso convegno su logica, filosofia della matematica e metodo scientifico, di cui pubblica gli Atti in quattro volumi. 8 Le rivendicazioni studentesche del 68 gli ricordano quelle dei nazisti per la soppressione delle dottrine giudaico-liberal-marxiste, le condanne a morte degli studiosi di genetica da parte del partito comunista sovietico o le richieste degli studenti di non insegnare il relativismo borghese di Einstein nelle università comuniste. Del 1968 è il primo saggio in cui affronta un classico problema di filosofia della scienza, The Changing Problem of Inductive Logic, 9 in cui attacca Carnap 10 da un punto di vista (a suo parere) ancora popperiano. Nel 1970 viene creata alla LSE una cattedra apposta per lui e diventa Professor in Logic with special reference to the Philosophy of Mathematics. Nel saggio del 1970, Falsification and the Methodology of Scientific Research Programmes, Lakatos affronta il problema della crescita della conoscenza avanzando la propria proposta metodologica come un approfondimento del falsificazionismo di Popper alla luce delle idee di Kuhn (1962/1970) sulla struttura delle rivoluzioni scientifiche. 11 Del 1971 è History of Science and Its Rational Reconstructions, in cui presenta le sue idee sull interazione fra filosofia e storia della scienza, mentre in Popper on Demarcation and Induction compie il distacco definitivo dalla filosofia di Popper, il quale da parte sua aveva sempre ripudiato i miglioramenti del suo scomodo allievo Vedi Lakatos (a cura di) (1967) e (1968), Lakatos e Musgrave (a cura di) (1968) e (1970). 9 Materiali pertinanti a questo articolo si trovano nella sezione 6, in pariticolare nei files Per il parere poco favorevole di Carnap, vedi la sua lettera a Lakatos del 29 giugno 1967, file 12.1, item 55: Fai dei gravi errori nel descrivere la mia posizione. 11 Nel file 5.10 Lakatos scrive che è solo dopo aver visto in bozza l Epilogo metafisico del Poscritto alla Logica della scoperta scientifica (1956/1982, pp ) che ha capito che il principio di tenacia poteva essere formulato nei termini della filosofia critica di Popper. 12 Si veda in particolare la corrispondenza tra Popper e Lakatos contenuta nella sezione 13. (Alcune lettere sono indirizzate alla moglie di Popper, che tende ad attenuare i non pochi punti di contrasto tra i due.) Lakatos e Popper discutono di politica accademica, di conferenze e di colleghi, meno degli aspetti teoretici dei loro lavori. Tuttavia, Popper doveva progressivamente rendersi conto di come la posizione di Lakatos si stesse allontanando dal suo razionalismo critico. Dal 1969 è scontro. Popper, per esempio, scrive: Grazie per confondere quello che ho così attentamente cercato di spiegare. Il litigio riguarda la conferenza del Bedford College. Popper critica analiticamente ogni riga in cui si sente tradito da Lakatos rimandando ai propri originali. Queste lettere sono alla base delle Repliche ai critici del 1974 (nel volume a cura di 4

5 Il 2 febbraio 1974, a 51 anni, Imre Lakatos muore improvvisamente di infarto. Sia la sua replica a Contro il metodo (1975) di Feyerabend, 13 sia il progettato libro The Changing Logic of Scientific Discovery non vedranno mai la luce. 3. La logica della scoperta matematica L hegelismo è il retroterra di Lakatos. Per esempio, la sezione 1 (file 1.1) dell archivio mette a confronto l astratta figura del Citoyen con la realtà della classe operaia. Analogamente gli astratti principi della filosofia della scienza vanno confrontati con la concreta pratica degli scienziati. Il materiale di questa sezione attesta l interesse di Lakatos per la svolta segnata in filosofia dalla fisica del Novecento. (Si veda la recensione di L.S.Stebbing, Philosophy and the Physicists, London, 1943, significativamente intitolata Critica dell idealismo fisico, file 1.2). Lakatos era anche attento agli aspetti didattici e sociopolitici (cfr. files ). Le note contenute nella sezione 2 - una traccia del lavoro di Lakatos nel periodo immediatamente precedente l arrivo in Gran Bretagna - documentano il suo progressivo interesse per l euristica matematica. (Si tratta di brevi appunti, in molti casi ridotti a semplici esercizi da manuale. L attività del matematico, del resto, è tipicamente soluzione di problemi.) La locuzione euristica matematica è stata resa celebre da Polya. Già in How to solve it (1945) - libro scritto dall autore in inglese, ma tradotto in ungherese dallo stesso Lakatos - Polya aveva sottolineato il carattere congetturale della matematica: Studiando i metodi per risolvere i problemi, percepiamo l altra faccia della matematica. Sì, la matematica ha due facce: è la scienza rigorosa di Euclide, ma è anche qualcosa d altro. La matematica presentata in modo euclideo appare come una scienza sistematica e deduttiva, ma la matematica nel suo farsi [in the making] appare come una scienza sperimentale e induttiva. (Polya, 1945, p. vii) L idea che l osservazione possa avere un ruolo persino nella matematica pura risale almeno ai grandi matematici del Seicento e del Settecento, i quali avevano enfatizzato la presenza di procedure induttive anche là dove meno ce le aspetteremmo, cioè, in geometria, nella teoria dei numeri ecc. 14 salvo P.A.Schilpp.) Da parte sua Lakatos non risparmia Popper dalle critiche, ma scrive: Sto finendo il mio contribuo al volume di Schilpp, sono sicuro che non ti dispiacerà quando lo avrai letto con attenzione. 13 Una parte notevole della corrispondenza tra Lakatos e Feyerabend ( ) - ora pubblicata a cura di Matteo Motterlini in I.Lakatos, P.Feyerabend, Sull orlo della scienza. Pro e contro il metodo, Cortina, Milano, colma parzialmente tale lacuna. Questo volume contiene inoltre le Lezioni sul metodo del 1973 di Lakatos (file 9.1). 14 Si veda Truesdell (1984), p

6 restando l esigenza che alla fine fosse la dimostrazione rigorosa ( euclidea ) a garantire l attendibilità dei risultati raggiunti. 15 Nelle ricerche condotte al King s College di Cambridge Lakatos disinguerà progressivamente tra attendibilità e certezza entro la matematica (come indicano i materiali delle sezioni 3 e 4). Supponiamo di aver espresso la dimostrazione di un teorema all interno di un dato sistema assiomatico-formale; ammesso che quest ultimo sia coerente, escluderemo che un controesempio possa essere formalizzato all interno del sistema stesso. Ma la matematica viva, in crescita, raramente si esprime attraverso teorie assiomatico-formali; piuttosto, anche i matematici procedono per congetture, esperimenti e confutazioni. Come mostra in paricolare la tesi di dottorato Essays in Logic of Mathematical Discovery (file 3.4), per Lakatos, dimostrazione informale non è che un altro nome per esperimento mentale. 16 A pagina 5 della dissertazione Lakatos dichiara apertamente che questa tesi nasce dall antipatia per una presentazione della matematica statica e autoritaria. Cerca di mostrare che la matematica è dialettica e che non può esistere senza la critica. Si comprende allora come Lakatos indicasse in Hegel, Polya e Popper le tre fondamentali fonti ideologiche - apparentemente del tutto incompatibili - del proprio lavoro (ibidem). L enfasi sul movimento dei concetti, cioè sul dispiegarsi della conoscenza matematica intesa come prodotto autonomo, largamente indipendente dalla psicologia del suo produttore, rimanda palesemente a Hegel. Il riferimento a Popper vale contro ogni forma di autoritarismo che possa derivare da una matematica presentata come sapere certo e definitivo. 17 Il capitolo 1 della tesi di dottorato, su suggerimento di Polya, 18 prende in esame una dimostrazione informale della congettura di Eulero sui poliedri 19 e vari controesempi sia alla congettura sia ai particolari lemmi utilizzati nella dimostrazione. Le differenti strategie seguite dai matematici nel maneggiare tali controesempi costituiscono un saggio del conservatorismo o della 15 Cfr. Giorello (1992). 16 Cfr. Giorello in Gillies, Giorello (1995) p Su questo aspetto Lakatos è debitore a uno dei suoi maestri del periodo ungherese, Szabó (1958), al quale si rifà espressamente per rivendicare la natura della dimostrazione come esperimento mentale nei matematici greci prima di Euclide. Lakatos rimanda anche a Szabó (1960) per quanto riguarda la questione dei postulati e assiomi che indicavano, ancora ai tempi di Euclide, proposizioni che venivano controllate entro un dialogo critico, esaminandone le conseguenze senza che, necessariamente, tutti gli interlocutori le accettassero per vere. Per l influenza di Szabó su Lakatos si veda anche Linguiti (1981), pp Popper raramente sembra interessato alla matematica; si vedano però le interessanti considerazione sullo sviluppo storico del calcolo infinitesimale in Popper (1956/1983), pp Si veda l item 227 in 12.9, lettera del 12 giugno La corrispondenza con Polya (items ) documenta l influenza della sua euristica matematica sull evoluzione del programma di ricerca di Lakatos. 19 Detti V, S, F rispettivamente il numero dei vertici, degli spigoli e delle facce di un poliedro, V-S+F=2. La dimostrazione inizialmente esaminata da Lakatos è quella data da Cauchy nel Si veda Lakatos ( /1976), pp

7 spregiuticatezza intellettuale di cui la comunità scientifica può dar prova di fronte alla crisi di idee consolidate e di pregiudizi ricevuti. Era intenzione di Lakatos trasformare la parte pubblicata ( ) in un libro prendendo altro materiale, eventualmente modificato, dalla tesi di dottorato. Lakatos (1976) contiene la ristampa con lievi modifiche del Proofs and Refutations del (capitolo 1), insieme alla continuazione del dibattito basata sul capitolo 2 della tesi di dottorato e infine la discussione di altri casi storici tratta sempre dalla tesi. Il terzo e ultimo capitolo è stato pubblicato come capitolo 5 del secondo volume dei Philosophical Papers. Questa sezione dell archivio contiene anche una traduzione in russo di Proofs and Refutations (file 3.7): si tratta di una versione in libro (1967) non autorizzata ma pressoché ufficialmente tollerata che, come ci teneva a sottolineare lo stesso Imre, aveva avuto notevole successo in URSS. 20 Altri appunti dell archivio catalogati da Lakatos in persona sotto il titolo Some Philosophical implications of the method of Proofs and Refutations (file 4.1), e soprattutto, Research Programmes as a Continuation of My Proofs & Refs (file 5.8) possono dare una spiegazione razionale di questo successo. In 5.8 sono raccolti manoscritti di notevole interesse sotto l intestazione The Logic of Explanations and Refutations. Lakatos, per esempio, scrive: In matematica ci si imbatte frequentemente in un modello euristico [heuristic pattern] che nei saggi precedenti ho denominato logica delle dimostrazioni e confutazioni. Si parte con un problema e per tentativi ed errori si arriva a una congettura ingenua. A questo punto ci si propone di dimostrare (e confutare) la congettura e, via incorporazione del lemma, di arrivare al teorema. In questo procedimento ci si può addirittura proporre di dimostrare una congettura falsa, o di non dimostrare quanto ci si proponeva, e ciò nonostante migliorare la congettura. Il teorema, oltre a poter essere falso, potrebbe anche essere troppo ristretto: potrebbe cioè dimostrare troppo poco. Si può quindi andare avanti attraverso un tentare di indovinare deduttivo e arrivare a un teorema più ampio con maggiore contenuto. (ibidem) Era dunque facile ai lettori sovietici di Lakatos riconoscere un aria di famiglia tra lo schema euristico delineato da Lakatos ( ) e la dialettica. Di fatto, l influenza hegeliana è il motore della ricerca lakatosiana nel campo della matematica, come rivela anche il capitolo III della tesi di dottorato (1961, pp ), in cui Lakatos traccia le seguenti analogie: TESI = congettura primitiva; ANTITESI = controesempio; SINTESI = teorema e concetto generato dalla dimostrazione [proof generated concept] + incorporazione del lemma. E ancora: Il linguaggio hegeliano dà una visione globale del movimento (dialettico) del pensiero matematico: il che ha una sua attrattiva, ma anche i suoi pericoli. (p. 178). A questo punto Lakatos offre un interessante riqualificazione: 20 Cfr. anche file 12.2 item 44. 7

8 L euristica riguarda la dialettica autonoma della matematica: non la sua storia; sebbene si possa studiare il suo soggetto solo studiandone la storia e attraverso le ricostruzioni razionali della storia. L euristica hegeliana non è certamente una scienza, vale a dire che le sue asserzioni, sebbene possano essere discusse, non possono essere rifiutate logicamente. [In nota aggiunge:] L idea hegeliana dell autonomia dei prodotti che si alienano dall attività degli esseri umani può essere il punto di partenza per capire i problemi relativi allo status e alla metodologia delle scienze sociali, e in particolare dell economia. La concezione di matematico come personificazione imperfetta della Matematica è strettamente analoga al concetto di capitalista di Marx come personificazione del Capitale. Sfortunatamente, Marx non ha qualificato la sua concezione enfatizzando il carattere imperfetto di questa personificazione, e il fatto che non vi è nulla di inesorabile nella realizzazione di questo processo. Di fatto, l attività umana può sempre sopprimere o distorcere l autonomia del processo alienato e può dare vita a processi nuovi. L aver trascurato questa interazione è stata la debolezza principale della dialettica marxista. (pp ) 21 Per parafrasare Popper, questo processo non ha fine e le sintesi di oggi sono le tesi di domani 22 - tanto più che la dimostrazione informale di una congettura matematica può essere sottoposta a un processo di analisi della dimostrazione in cui emergono tutte quelle congetture minori o lemmi nascosti che hanno reso plausibile quel dato esperimento mentale. (Non sfugga l analogia con l esperimento reale in fisica. Lo sperimentale che sottopone a controllo una data ipotesi deve assumere tutta una serie di premesse, più o meno esplicitate, che gli consentono di preparare l esperimento.) Sezioni diverse della comunità dei ricercatori possono concentrare lal loro attenzioni su differenti lemmi nascosti. In breve, Lakatos impiega il fallibilismo di Popper per purgare la dialettica di Hegel dall autoritarismo e l euristica di Polya dall induttivismo. Ma anche rispetto a Popper c è un importante novità, il fallibilismo viene rivolto alla matematica e più che di un metodo per congetture e confutazioni si tratta qui di un metodo per congetture, dimostrazioni e confutazioni Si veda anche Lakatos ( /1976), pp Si veda anche il file 4.1 ove Lakatos (probabilmente nello stesso periodo in cui completava la tesi di dottorato) discute alcune implicazioni filosofiche del metodo delle dimostrazioni e confutazioni. Così descrive il suo dialectical view point: la teoria matematica cresce attraverso sempre nuove decomposizioni della congettura primitiva: la teoria non ha assiomi, gli assiomi di oggi sono i teoremi di domani. 23 La sezione 4 contiene altri importanti scritti di filosofia della matematica: in particolare, file 4.1 sviscera le implicazioni filosofiche del metodo delle dimostrazioni e confutazioni. Il file 4.2 presenta il materiale attinente alla prima versione di quello che sarà pubblicato postumo come capitolo 4 dei Philosophical Papers II. Complessivamente i materiali dagli files evidenziano l interesse di Lakatos per l impiego del metodo assiomatico in matematica e il progressivo slittare di enfasi dal problema dei fondamenti a quello della crescita in matematica. Il file 4.7 documenta l interesse di Lakatos per l analisi non-standard come strumento per lo storico e il filosofo della matematica: un tema ripreso in 4.8 che contiene materiale pertinente all articolo pubblicato postumo come capitolo 3 dei Philosophical Papers II. I files contengono materiale pertinente al capitolo 2 dei Philosophical Papers II. Lakatos mirava a costruire una filosofia della matematica a un tempo stesso critica e fallibilistica che doveva contrapporsi all empirismo matematico di tipo induttivistico. I files da contengono 8

9 4. La metodologia dei programmi di ricerca scientifici La sezione 5 dell archivio Lakatos indica come trasferire alle scienze empiriche il pattern di Proofs and Refutations: Nella ascesa e caduta delle teorie scientifiche si possono individuare pochi modelli euristici standard. Uno dei più importanti è il seguente: 1. Si presenta un problema. 2. Si avanza una soluzione nella forma di una congettura ingenua. 3. La congettura deve essere spiegata e confutata. 4. La spiegazione è scomposta in lemmi, e i lemmi sono incorporati nella congettura ingenua. Ne segue un teorema inconfutabile. 5. Si cercano dei controesempi globali ai lemmi. 6. Si rimpiazzano i controesempi locali con controesempi più generali e il teorema è generalizzato di conseguenza. 7. Le confutazioni locali portano a teorie rivali 8. Giunti a un punto di saturazione si abbandona [reject] la teoria. (file 5.8) Seguono alcuni appunti in cui Lakatos si propone di articolare il modello di Proofs and Refutations per spiegare casi tratti dalla storia della scienza quali la discussione della struttura dell atomo proposta da Bohr nel Fra i materiali di questa sezione si trovano inoltri appunti preparatori al case study della pretesa deduzione della teoria di Newton dalle leggi di Keplero. 25 Lakatos intendeva presentare questo caso nella forma dialogica adottata per la tesi di dottorato. Nella sezione 5 emergono così i primi interessi di Lakatos per la filosofia della scienza con particolare attenzione alle tesi di Popper. Gli files contengono materiale pertinenti al capitolo 6 dei Philosophical Papers II. In particolare, precedenti versioni di questo contributo intitolate Gods, Angels and the Triviality of Truth. 5.4 contiene tre distinti contributi dedicati alla storiografia popperiana, al cosidetto modello deduttivo della spiegazione, e ai presupposti metafisici della metodologia di Popper. Qui Lakatos fa i conti con il problema di Duhem cui offre una soluzione nei termini del metodo delle dimostrazioni e confutazioni. Nelle intenzioni questo contributo avrebbero dovuto comporre un unico articolo di fatto mai scritto. Duhem (1906) aveva sostenuto che la fisica, lungi dall essere una macchina, che si lascia smontare e della quale si può verificare ogni pezzo isolatamente e attendere, per ripararlo, che la solidità ne sia stata minuziosamente controllata, è piuttosto un sistema che bisogna prendere nella sua interezza, è un organismo di cui non si può far funzionare una parte senza che quelle più lontane entrino in gioco le une di più le altre di meno, ma tutte in qualche misura. (p. 211). E al proposito Lakatos annotava: materiale inerente al metodo dell analisi e della sintesi che nella versione finale è stato inserito come capitolo 5 dei Philosophical Papers II. 24 Cfr. Lakatos (1995a), sesta lezione. 25 Si vedano Duhem (1906), Neurath (1935) e Popper (1956/1983). 9

10 In fisica, se si ha un controesempio globale non si sa che cosa è confutato (Poincaré, Duhem, Quine). 26 Si deve quindi cercare di specificare i possibili lemmi ed escogitare [devise] dei controlli per questo scopo scopo. (file 5.8) La revisione dello slogan popperiano (escogita audaci congetture e pianifica controlli severi per falsificarle) alla luce della sfida di Duhem muove dalla constatazione che un controllo empirico non si può prospettare ingenuamente come una battaglia a due tra teoria ed esperimento. 27 Nel già citato articolo del 1968 sul mutevole problema della logica induttiva Lakatos aveva sostenuto che i controlli sono lotte almeno a tre: fra almeno due teorie rivali e l esperimento, e alcuni dei casi più interessanti si risolvono, prima facie, in una conferma piuttosto che in una falsificazione. Nel suo contributo al Colloquium del Bedford College Lakatos considera una teoria falsificata se e solo se è stata avanzata un altra teoria che spiega tutto il contenuto non confutato della precedente, ha maggior contento addizionale e parte di esso è corroborato. Il falsificazionismo sofisticato di Lakatos (al contrario di quello ingenuo che attribuisce a Popper) è dunque un falsificazionismo in cui i successi contano più delle confutazioni. L archivio mostra inoltre come Lakatos pervenga alla soluzione del problema di Duhem dalla riflessione circa il ruolo della critica entro la matematica. Curiosamente, Duhem aveva escluso la matematica dall ambito della sua sfida - ma le pagine del La théorie physique in cui questo avviene costituiscono l'unico passo del magnifico libro di Duhem che è invecchiato [...] da quando è stato scritto 28. Anche in matematica non è una singola proposizione ma piuttosto una serie di proposizioni a essere sottoposta a scrutinio. Lakatos, fin dalla tesi del 1961, aveva sostenuto che nel maneggiare un controesempio alla congettura di partenza ( controesempio globale ) o a qualcuno dei lemmi ( controesempi locali ), occorreva scegliere tra varie linee di condotta ciascuna con le proprie promesse e i propri rischi. Nel principale caso storico della tesi di dottorato, l individuazione di poliedri che fanno eccezione alla congettura di Eulero e/o a qualche premessa ausiliare può essere affrontata con differrenti strategie: una di queste consiste nell'eliminare le mostruosità restringendo la nozione di poliedro; un'altra invece nel capitolare di fronte ai controesempi dichiarando falsa la congettura; una terza nell'esplicitare alcuni lemmi nascosti della conoscenza di sfondo e di incorporarli nell'enunciato del teorema ecc. La prima strategia riduce il contenuto della congettura di Eulero e finisce col tramutarla in una misera convenzione - è la mossa che corrisponde alla posizione conservatrice espressa da Poincaré (1902) a proposito di rilevanti casi tratti dalla storia della fisica. La seconda rappresenta il corrispettivo in 26 Oltre a Duhem, i riferimenti classici Poincaré (1902) e Quine (1951). Per una discussione dell olismo di questi pensatori, anologie e differenze, vedi Gillies, Giorello (1995), capp. 4 e Si veda Giorello, Motterlini (1994), pp e Truesdell (1984), p

11 matematica di un falsificazionismo ingenuo. Il punto è che si deve riconoscere l'elemento di decisione presente sia nel restringere la portata dei termini di base (come poliedro, vertice, spigolo e faccia ecc.) sia nell'estenderla. Costituiscono crescita della conoscenza matematica quegli accomodamenti che consentono l'equivalente di ciò che, nelle scienze empiriche, è un aumento di contenuto (corroborato), vale a dire gli stratagemmi che permettono nuovi problemi, di risolverne qualcuno e di avere una formulazione più elegante di una semplice congiunzione di clausole restrittive: solo la terza strategia potrà dunque corrispondere al falsificazionismo sofisticato (incluso nella MSRP) che riguarda le discipline empiriche. 29 Nel suo (1970) Lakatos precisa come l unità di valutazione della crescita della scienza non sia costituita da teorie isolate, ma da una sequenza di teorie o, meglio, da un programma di ricerca. Questo muove da alcune decisioni prese dagli scienziati che individuano le ipotesi che vanno considerate non falsificabili e che ne costituiscono il nucleo. Gli scienziati useranno la loro ingegnosità per inventare opportune ipotesi ausiliari che formino una cintura protettiva attorno al nucleo. E tale cintura, composta da teorie osservative, condizioni iniziali ecc., che deve sostenere l urto dei controlli attraverso continui adattamenti che conducono all assorbimento di anomalie e alla predizione di fatti nuovi. 30 Lakatos ha introdotto una suggestiva terminologia: una sequenza di teorie è progressiva teoricamente (o costituisce uno slittamento di problema teoricamente progressivo ) se ciascuna nuova teoria ha contenuto empirico addizionale rispetto a quella che la precede. E anche progressiva empiricamente (o costituisce uno slittamento di problema empiricamente progressivo ) se parte di questo contenuto addizionale è corroborato. Ecco dunque il criterio di Lakatos per distinguere tra buona e cattiva scienza, piuttosto che tra scienza e pseudoscienza come faceva Popper. Accettiamo uno slittamento di problema come scientifico solo se è progressivo almeno teoricamente; altrimenti lo rifiutiamo come pseudoscientifico Cfr. Lakatos (1970), p L idea implicita nella MSRP è che un fatto è nuovo rispetto a un ipotesi se non è stato usato nella costruzione di essa (Zahar, 1989, p. 16). Una teoria, in altri termini, riceve un genuino sostegno empirico da tutti quei fatti che essa è in grado di spiegare e in vista dei quali non è stata intenzionalmente accomodata, sia che questi fatti siano noti prima che la teoria venga proposta, sia che non lo siano. (Cfr. Motterlini, 1994). La novità temporale pertanto è una condizione sufficiente ma non necessaria: un vecchio fatto può essere nuovo rispetto a una teoria se questa non è stata esplicitamente accomodata per spiegarlo. La concezione di fatto nuovo va attribuita prevalentemente a Zahar (1973); sebbene l idea di portare le considerazioni euristiche nell ambito della conferma si sia sviluppata in una serie di conversazioni tra Lakatos, Worrall e Zahar (cfr. Worrall, 1978a, p. 65 nota 1 e Lakatos, 1995a, p. 155). L originalità della prospettiva di Lakatos rispetto a quella di Popper è illustrata da Zahar in una sua lettera indirizzata ad Alan Musgrave del 1 giugno 1973 (file 12.7.) Vedi anche la lettera di Lakatos a Musgrave del 2 ottobre Il materiale riguardante il falsificazionismo sofisticato e la MSRP si trova nella sezione 7. Per un interessante riformulazione di quest ultima, si veda Lakatos (1995a), ottava lezione. 11

12 Così Lakatos riassume l intera questione distinguendo per ragioni di comodo tra Popper 1, il falsificazionista ingenuo, e Popper 2 il falsificazionista sofisticato: In un modello pluralistico non vi sono confutazioni ingenue e Popper 1 non ci offre alcuna possibilità di identificare quale teoria è controllata dalla predizione. Inotre, se le premesse di un modello deduttivo sono estese (estese cioè da includere alcune teorie di sfondo chiaramente articolate) contengono in aggiunta un etc. o delle ceteris paribus la situazione è ancora peggiore e il modello monoteorico diventa del tutto irrilevante. Ma siccome nello spirito di Popper 2 possiamo ammettere che le premesse formino una congiunzione indefinita - o addirittura infinita -, noi cerchiamo di articolare (o inventiamo) nuove premesse; possiamo quindi risolvere il problema suggerendo che il lemma nascosto è quello la cui sostituzione porta a uno slittamento di problema progressivo. In questo modello chiaramente non vi è affatto confutazione : essa se ne è andata con l abbandono del modello monoteorico. Naturalmente possiamo mantenere il termine onorifico confutazione per esprimere la confutazione di T data B per una proposizione che nega T alla luce di B. [...] Argomentando in questo modo sto ovviamente dando per scontata la tesi Duhem-Quine nel senso che ogni confutazione mette in discussione un intera porzione di conoscenza e non solo una componente di essa. Ma Duhem e Quine non danno sufficienti indicazioni sul modo in cui dovremmo ragionevolmente indovinare quale porzione della nostra conoscenza è responsabile della contraddizione. Di fatto, essi insunuano che tale tentativo ragionevole di indovinare non sia possibile. E questa è la versione della tesi Duhem-Quine che i popperiani rifiutano. Non solo, ma la tesi Duhem-Quine non sottolinea abbastanza il carattere implicito o nascosto della conoscenza di sfondo. 32 Prendiamo per esempio la teoria della gravitazione di Newton G insieme a delle appropriate condizioni iniziali I; e consideriamo un fenomeno anomalo descritto da A tale che G, I, e A sono in contraddizione (dato che per assunzione la congiunzione G e I implica A). Introduciamo ora una teoria ausiliare M (che aumenta il contenuto), diciamo una teoria a proposito dei campi magnetici che perturba leggermente la rotazione di un pianeta: può allora sembrare che G, I e M insieme implicano A. Sembrerebbe allora che che mentre G, I e A siano in contraddizione, l aggiunzione di una nuova proposizione tramuti un sistema incoerente in uno coerente. Ma secondo la logica elementare, se una teoria è inconsistente, lo sono anche tuute le sue estensioni. La soluzione del paradosso è che G non dice solo che c è un campo newtoniano di gravitazione, ma anche che l intero campo non è altro che la gravitazione newtoniana. Quando aggiungiamo M, eliminiamo G per rimpiazzarla con una più debole G. L aggiunta di una premessa nascosta non è semplicemente incrementale, ma è combinata con una modificazione delle premesse. Ma se formuliamo il lemma nascosto come non c è un campo magnetico potremo chiederci: in che senso il lemma nascosto è nascosto? Si potrebbe dire che si trova nel platonico mondo delle idee che gradualmente (ma non cumulativamente) inventiamo/scopriamo. La versione concreta e positiva di lemma nascosto è sempre inventata/scoperta sotto la pressione della critica. L immaginazione e la critica dispiegano - lentamente e con frequenti ostacoli - 32 Quest importante tema è ripreso in Lakatos (1970), pp

13 sempre più della struttura deduttiva (potenzialmente infinita). Si potrebbe dire che il bersaglio della freccia della confutazione è sagomata mentre la freccia è già in aria. La critica non presume una struttura deduttiva pienamente articolata: la crea. Il vero modello deduttivo di spiegazione è costantemente in evoluzione; in esso le proposizioni sono continuamente aggunte ed eliminate. E possibile che non si spieghi quanto ci si proponeva di spiegare e che non si confuti quanto ci si proponeva di confutare. ( On the so-called deductive model of explanation, file 5.4 ) Questo lungo passo rappresenta una dichiarazione di intenti che Lakatos non ha successivamente soddisfatto interamente. E nostro parere che nel promuovere la MSRP in analogia con il metodo di Proofs and Refutations Lakatos abbia dato troppa importanza all autonomia della teoria rispetto alle smentite dell esperienza, sottovalutando il ruolo dei controesempi-anomalie e, conseguentemente, l intrinseca unità tra logica della scoperta ( euristica ) e logica della giustificazione ( metodologia ). Lakatos ha finito così col perdere di vista la questione principale di Come si migliora una congettura 33 non realizzando pienamente le potenzialità del suo programma. (Torneremo sulla questione nell ultimo paragrafo. 5. La comprensione della comprensione umana Nel periodo che precedette immediatamente la sua morte Lakatos era impegnato nella recensione dell ambizioso libro di Stephen Toulmin, Human Understanding (Oxford, 1972). Aveva scritto e accantonato tre versioni sempre più dettagliate. Una quarta versione, la più lunga, buttata giù nell estate del 1973, non venne mai completata. Lakatos mirava a collocare Human Understanding nel quadro generale del confronto e conflitto tra le grandi tendenze del pensiero: scetticismo, demarcazionismo ed elitismo. 34 Non sempre, però, il collegamento tra i due livelli gli appariva soddisfacente. I curatori dei Philosophical Papers II hanno preferito dividere in due parti il materiale confinando nel capitolo 6 Il problema [generale] delle teorie scientifiche, e nel capitolo 8 il particolare Understanding Toulmin, vale a dire quelle pagine dedicate alla comprensione della toulminiana comprensione umana. Lakatos riconduce quest ultima tematica all insegnamento del secondo Wittgenstein di cui Toulmin non sarebbe che un mero epigono se non fosse stato per una particolare qualificazione offerta da Human Understanding. Nell ottica di Lakatos il Wittgenstein delle Ricerche filosofiche appare soprattutto come un tutore intellettuale dell ordine stabilito: il compito dei nuovi filosofi wittgensteiniani consisterebbe nello scoraggiare ogni incursione dall esterno o sovversione dall interno di qualunque gioco linguistico o forma di vita. Sostenitore, però, della bontà del cambiamento, Toulmin avrebbe evitato questa riduzione della filosofia a mera polizia del 33 Si veda Lakatos (1962), p Si veda Lakatos (1995a), in particolare la prima lezione. 13

14 pensiero ricorrendo alla hegeliana astuzia della ragione che giustifica il cambiamento attraverso il successo. Come intitola un saggio della sezione 8, Toulmin si troverebbe sospeso - non diversamente dei pirati di una celebre ballata 35 - tra il diavolo wittgensteiniano e il profondo mare azzurro hegeliano. (file 8.5) Lakatos doveva averci pensato su, poiché nell file 8.4 il professor Toulmin si trovava invece tra il diavolo hegeliano e il profondo mare azzurro wittgensteiniano 36. L esitazione è comprensibile: entrambi gli esiti di Toulmin non potevano che apparirgli diabolici, poiché ai suoi occhi distorcevano aspetti dell impresa scientifica e, più in generale, della cultura umana in motivazioni per una difesa ad oltranza della società chiusa. Il quadro qui descritto è quello di una società senza alternative radicali, in cui si può solo migliorare, ma non rimpiazzare, il repertorio corrente di concetti, una società per essere membro della quale bisogna pretare un giuramento di fedeltà a dottrine specifiche ( la fede negli ideali collettivi ) e in cui solo i fori professionali possono giudicare le implicazioni di queste dottrine per i casi particolare. in questa società chiusa, le rivalutazioni critiche e le modificazioni sono consentite solo se vengono compiute da giudici qualificati. Il laico non ha alcun potere, l élite si auto-perpetua. 37 (1978b, p. 310) A questo punto, però, si potrebbe ritorcere contro Lakatos la sua stessa retorica: anch egli resterebbe sospeso tra il diavolo hegeliano e il profondo mare azzurro del falsificazionismo di Popper. Nel passo (file 5.8) precedentemente citato in 4 Lakatos dà per scontato (clausola 8) che giunti a un punto di saturazione si abbandoni la teoria. Lakatos (1970) afferma però che non esiste un punto di saturazione naturale per un programma di ricerca. La MSRP dunque non fissa limiti di tempo per la valutazione del carattere empiricamente progressivo o regressivo di un programma! Agli esordi di una nuova e audace speculazione scientifica è necessaria una certa tolleranza metodologica; lo stesso vale per un quadro concettuale che pare al tramonto: non è irrazionale che i sostenitori resistano per lungo tempo con innovazioni ingegnose che ne aumentano il contenuto pur senza essere ricompensate da un successo empirico (p.78). Così, al contrario di Popper, Lakatos distingue tra falsificazione e rifiuto. Il rifiuto di un programma significa la decisione di non lavorare più su di esso (ibidem). Di conseguenza, la razionalità agisce molto più lentamente di quanto la maggior parte della gente sia disposta a credere, e pur sempre in modo fallibile. La nottola di Minerva spicca il volo solo sul far del tramonto. 35 Si veda M. Rediker, Between the Devil and the Deep Blue Sea, Canto, Cambridge University Press, Cambridge, Corsivo nostro. 37 Si noti che i curatori dei Philosophical Papers hanno utilizzato sostanzialmente la terza versione di Understanding Toulmin (file 8.5). 14

15 6. Filosofia della scienza/storia della scienza: un circolo virtuoso Abbandonata la razionalità istantanea di Popper per conferire alla metodologia il ruolo della nottola di Minerva, Lakatos è stato accusato da Feyerabend di oscillare tra un uso conservatore della MSRP, che alla fine privilegierebbe lo status quo, e un uso rivoluzionario, che premierebbe le innovazioni audaci e coraggiose. Ma in sé la MSRP non implica né l una né l altra posizione, sicché non sarebbe altro che un ornamento retorico per una posizione del tipo tutto va bene. 38 Se si considera che la logica della scoperta lakatosiana nasceva con l intento di caratterizzare quelle regole che governano l accettazione e il rifiuto (scientifici) [...] dei programmi di ricerca e che indicano un codice di onestà intellettuale la cui violazione è intollerabile (1971a, p. 132), è perlomeno sorprendente che il ruolo della MSRP venga limitato a una semplice registrazione degli esiti di sfide fra programmi rivali. Che senso avrebbe specificare delle regole, se seguirle o non seguirle è lo stesso? Nel risolvere la tensione tra prescrizione e descrizione, Lakatos sarebbe come l autore di un libro di cucina che concludesse la ricetta del pollo arrosto così: naturalmente non ti sto dicendo cosa devi fare, ma qualunque cosa tu faccia, prendine nota. 39 Ci pare, tuttavia, che Lakatos sia andato oltre questo esito scettico. Nella recensione a Toulmin leggiamo: nessun criterio di demarcazione è assoluto. Sono fallibilista riguardo alle teorie scientifiche. Sia gli uni sia le altre sono soggetti alla critica e ho specificato non solo criteri mediante i quali un programma di ricerca può essere giudicato migliore di un altro, ma anche i criteri mediante i quali un criterio di demarcazione può essere giudicato megliore di un altro. Ma non accetto l inferenza di Wittgenstein dalla fallibilità delle proposizioni al loro abbandono. Non mi lascio prendere dal panico: non intendo passare dalle proposizioni espresse alla capacità inesprimibile di produrre scienza e di giudicarla. (Lakatos, 1978b, p. 313) Secondo Lakatos, gli standard che governano la valutazione delle metodologie a confronto sono gli stessi che regolano la crescita della conoscenza via programmi di ricerca. Ne segue che criteri di accettazione e rifiuto della MSRP sono legittimati nella misura in cui si può mostrare che essi sono stati operativi in quei casi in cui c è stata crescita della conoscenza. La metodologia migliore è quella che dà luogo a ricostruzioni storiche che minimizzano l influenza di fattori esterni e massimizzano le spiegazioni interne. Per Lakatos non c è metodologia senza storia della scienza e non c è storia senza metodologia. Feyerabend ha obiettato che l idea di una comune saggezza scientifica, ovvero di un ampia classe di giudizi particolari ragionevoli e 38 Si veda Feyerabend (1973). 39 Musgrave (1978), p. 193, cfr. anche Amsterdamski (1983), pp e Putnam (1994), p

16 universalmente accettati nella scienza, non è che una chimera (1978, pp ). Non c è spazio per l ottimismo infantile di chi dimentica che la forza dello scetticismo scaturiva proprio dalla presa di coscienza che non solo cambiano i risultati ma anche i criteri: La scienza conosce rivoluzioni metodologiche che vanno di pari passo con rivoluzioni del contenuto e delle teorie. Ne è un esempio il passaggio dal metodo osservativo aristotelico a quello galileiano. Tali rivoluzioni non soppiantano solo l uno o l altro specifico punto di vista, ma tutte le idee formatisi in base a determinate procedure, ivi compresi i giudizi di base. (Ibidem, p. 279) Inoltre, sviluppi di primissimo piano, come l ascesa della nuova astronomia di Copernico, Keplero e Galileo o la scomparsa della credenza nelle streghe, si sono verificati in Europa solo perché dei pensatori indipendenti si risolsero, a dispetto di tutte le regole metodologiche tradizionali, a introdurre delle teorie inusitate e a difenderle in modo illecito. (Feyerabend, 1978, p. 363; corsivo nostro) Ne segue che, più una metodologia fa sembrare razionale la storia della scienza, maggiore è la mistificazione prodotta dalla metodologia. Proporre quindi una teoria della razionalità e farsi guidare da essa per ricostruire la storia internamente sarebbe un atto di tirannia intellettuale di chi presuppone che vi sia progresso, che questo sia stato conseguito grazie a regole normative e che si tratti del migliore dei progressi possibili: quello costituito dalla scienza così come si è di fatto sviluppata. 40 Ma è lo stesso Feyerabend (1975b) a riconoscere che in qualità di strumento per guidare la ricerca nell ambito della storia delle idee, la teoria di Lakatos è ampiamente più sofisticata di quella di Kuhn (1962/1970): presumibilmente, essa condurrà a ricerche più dettagliate, a scoperte più interessanti. Queste scoperte potranno eventualmente rivolgersi contro Lakatos, ma ciò non va a suo discapito poiché non vi è alcuna altra teoria in grado di fornire un pari bagaglio di indicazioni euristiche (p. 17). Feyerabend non è stato il solo a pensarla in questi termini: a partire dalla morte di Lakatos un indagine delle connessioni degli standard di valutazione della MSRP con la concreta pratica scientifica è stata al centro di alcuni interessanti case studies. 41 Né le critiche hanno scalfito l idea che un 40 Si veda Lakatos, Feyerabend (1995), pp Per quanto riguarda le scienze naturali, si vedano per esempio gli Atti del la conferenza di Nauplia curati da Howson (1976), nonché Worrall (1978) e (1991), Zahar (1978) e (1989). Per quanto riguarda la matematica, si vedano Mondadori (1989) e Giorello (1992). Inoltre, nonostante i rari riferimenti all economia nei suoi scritti, Lakatos concludeva le Lezioni sul metodo del 1973 (file 9.1) invitando i suoi studenti a occuparsi dei programmi di ricerca nelle scienze sociali (cfr. Lakatos, 1995a, p. 152). In seguito le cose andarono come Lakatos aveva sperato: a partire dalla conferenza di Nauplia, Grecia, del settembre 1974 sono stati molti gli studi ispirati dalla MSRP anche in questo settore. Se confrontati con le discussioni metodologiche precedenti, gli Atti del convegno curati da Latsis (1976) mostrano un accresciuto interesse da parte degli economisti per la questione del modo in cui cresce la loro disciplina e del modo in cui tale crescita può essere valutata. Per un resoconto analitico dei vari case studies fino al 1989 vedi 16

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