Atti del Workshop Regionale

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1 Atti del Workshop Regionale LA PREVENZIONE DEL TABAGISMO NELLA REGIONE LOMBARDIA: INCONTRO DI AGGIORNAMENTO Milano, 5 dicembre 2001

2 Atti del Workshop Regionale LA PREVENZIONE DEL TABAGISMO NELLA REGIONE LOMBARDIA: INCONTRO DI AGGIORNAMENTO Milano, 5 dicembre 2001 Il presente volume è stato predisposto dalla Unità Organizzativa Prevenzione, Direzione Generale Sanità Regione Lombardia redatto a cura di: V. Carreri Dirigente dell Unità Organizzativa Prevenzione, Direzione Generale Sanità M. Bonfanti Unità Organizzativa Prevenzione, Direzione Generale Sanità 2

3 PRESENTAZIONE Nei giorni scorsi è pervenuto alla scrivente Unità Organizzativa Prevenzione un rapporto dei Carabinieri dei NAS sulle ispezioni fatte in numerose Aziende Ospedaliere e Case di Cura della Lombardia. Una delle infrazioni riscontrate in molte strutture sanitarie riguarda proprio la normativa antifumo. C è ancora un profondo solco tra lo sforzo che il Gruppo di Lavoro regionale per la Lotta Contro il Tabagismo sta facendo da anni e l impegno mostrato a livello locale per adempiere ad uno dei compiti più elementari: proibire di fumare negli ambienti sanitari. E giunto il momento di chiedere ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie di far rispettare con il massimo impegno la legge e, soprattutto, l obbligo morale di non fumare negli ambienti sanitari, soprattutto negli ospedali. Un esempio importante deve venire soprattutto dai operatori sanitari del Servizio Sanitario Regionale (SSR), che devono diventare anche degli educatori e dei promotori di salute. L U.O. Prevenzione continuerà a stimolare tutti gli interessati a lottare per la promozione della salute e per ambienti più salubri. Anche quest anno in Lombardia celebreremo ufficialmente la giornata di lotta contro il tabagismo, il 31 maggio 2002 e prteremo esempi positivi di iniziative concrete contro il tabagismo. Grazie a tutti coloro che, come universitari e ricercatori, come operatori sociosanitari, come rappresentanti delle Associazioni del Volontariato, ci aiutano in una battaglia che è ancora ben lungi dall essere vinta. Il Dirigente dell U.O. Prevenzione Dr. Vittorio Carreri Milano, marzo

4 RELATORI: R. BardellI Dipartimento di Prevenzione, ASL della provincia di Varese R. Bertoletti A.O. Morelli, Sondalo V. Carreri Direzione Generale Sanità, Regione Lombardia E. Cazzaniga Brianza per il Cuore B. Colombo A. O. Ospedale San Carlo Borromeo - Milano G. De Donno A.O. Carlo Poma D. Fiorentini Servizio Tossicodipendenze di Gallarate, ASL Provincia di Varese A. Gamba Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori G. Invernizzi Medico di Medicina Generale di Sondrio B. Lissoni Servizio Tossicodipendenze di Monza, ASL Provincia di Milano 3 M. Palestra Dipartimento Servizi Sanitari di Base, ASL Provincia di Pavia G. Pretti Dipartimento di Medicina Preventiva, occupazionale e di Comunità, Università degli Studi di Pavia M.T. Tenconi Dipartimento di Medicina Preventiva, occupazionale e di Comunità, Università degli Studi di Pavia B. Tinghino Servizio Tossicodipendenze di Monza, ASL Provincia di Milano 3 4

5 INDICE Introduzione. 7 Aggiornamento dell indagine conoscitiva sulle attività di prevenzione del tabagismo nelle strutture sanitarie della Regione. Confronto SCUOLA, GIOVANI E FUMO Presentazione delle attività del sottogruppo Scuola, giovani e fumo. 15 Gioco storia: Alla conquista del pass per la città del sole; una citta senza fumo.. 16 Club dei vincenti: un piano speciale contro il fumo. 18 Programma per l antiiniziazione al fumo di sigaretta nella scuola media inferiore.. 20 Il programma d'intervento per la prevenzione tabagismo nelle scuole medie superiori. 23 MEDICI DI MEDICINA GENERALE E FUMO Disassuefazione dal fumo di tabacco con i medici di medicina generale. Progetti e proposte in Regione Lombardia OSPEDALI SENZA FUMO: NON SOLO OSPEDALI Progetto Ospedali senza fumo: un progetto a rete. 31 Ospedali senza fumo: non solo ospedali strategie per un azione sul territorio 34 Ospedale senza fumo

6 CENTRI DI DISASSUEFAZIONE DAL TABAGISMO Una cartella clinica per tutti i centri di disassuefazione. 44 Il trattamento della dipendenza da nicotina nei Ser.t. del dipartimento delle dipendenze della ASL della provincia di Varese. 46 Linee di indirizzo per la creazione dei centri antifumo 48 L'impostazione della lega italiana per la lotta contro i tumori nella disassuefazione dal fumo. 51 Modello di trattamento integrato per la disassuefazione dal fumo di sigaretta 54 6

7 WORKSHOP SULLA PREVENZIONE DEL TABAGISMO NELLA REGIONE LOMBARDIA: INCONTRO DI AGGIORNAMENTO Milano, 5 dicembre 2001 INTRODUZIONE MARIA TERESA TENCONI Dipartimento Medicina Preventiva, Occupazionale e di Comunità Università degli Studi di Pavia L incontro di oggi, riservato agli addetti ai lavori della prevenzione del tabagismo, vuole essere un momento di confronto tra gli operatori che pianificano le attività preventive a livello regionale e coloro che si avvarranno delle indicazioni per la realizzazione degli interventi a livello territoriale. Un iniziativa analoga era stata presa un anno fa (27 novembre 2000) con la partecipazione di numerosi operatori sanitari delle ASL e degli Ospedali, i cui suggerimenti sono risultati estremamente utili per la prosecuzione della pianificazione. In particolare la costituzione di sottogruppi di lavoro su quattro argomenti specifici, Scuola, giovani e fumo, Medici di medicina generale e fumo, Ospedali senza fumo, Disassuefazione dal tabagismo, è stata una scelta operativa particolarmente indovinata al fine di giungere in tempi brevi alla formulazione di proposte e programmi che sono già stati realizzati o lo saranno prossimamente. Nella giornata di oggi verranno presentati e discussi con i partecipanti i frutti del lavoro realizzato nel corso del 2000 dai quattro sottogruppi, con particolare riguardo allo stato di avanzamento dei programmi in corso, enunciati nel corso Convegno Regionale sulla prevenzione del tabagismo tenuto a Pavia il 31 maggio2001. Appare opportuno presentare, in questa occasione, i risultati di un indagine realizzata per mezzo dell invio di questionari a tutti i Servizi Sanitari della Lombardia per verificare lo stato di avanzamento dell attuazione delle Linee Guida Regionali nella prevenzione del tabagismo. I dati verranno presentati nel corso di questo Workshop e verranno confrontati con quelli ottenuti da una precedente indagine eseguita nel

8 AGGIORNAMENTO DELL INDAGINE CONOSCITIVA SULLE ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL TABAGISMO NELLE STRUTTURE SANITARIE DELLA REGIONE CONFRONTO MARIA TERESA TENCONI Dipartimento Medicina Preventiva, Occupazionale e di Comunità Università degli Studi di Pavia L indagine promossa dalla Regione Lombardia nel mese di novembre 2001 ha avuto l obiettivo di conoscere lo stato di avanzamento delle attività di prevenzione del tabagismo intraprese dalle ASL, dalle Aziende Ospedaliere, dagli IRCCS, Ospedali Classificati e Case di Cura della Lombardia in attuazione delle Linee Guida Regionali (DRG 24 febbraio 2000, n.6/48472 ). Un indagine analoga era stata svolta nel 1999 mediante l invio di un questionario ai responsabili delle ASL e delle AA.OO. La presente relazione rappresenta un analisi comparativa dei risultati ottenuti dall inchiesta. La rispondenza è stata soddisfacente, con una partecipazione dell 86% delle ASL (13/15), del 100% delle AAOO (27/27), del 72% degli IRCCS (13/18), e del 45% delle Case di Cura (30/66). Le Aziende Sanitarie Locali Le ASL rispondenti dichiarano di applicare la Normativa vigente, seguendo le Linee Guida Regionali, di esporre i cartelli di divieto e di aver istituito le Commissioni per la lotta al tabagismo (13/13). Solamente nel 46% delle ASL rispondenti è stata fatta formazione al personale per lo più per mezzo di corsi appositi: il dato è invariato rispetto al Risultano ridotte, rispetto all indagine precedente, le iniziative di informazione alla popolazione generale (39% rispetto al precedente 54%), però attualmente vengono maggiormente utilizzati i mass media (60% vs.23%) e i giornali locali. Poche ASL (40%) sarebbero interessate a partecipare al Concorso Smetti e vinci. Appare immodificata anche la percentuale di ASL che fa formazione sul tema nei Consultori, anche se la popolazione target è oggi soprattutto costituita da donne in età fertile, in gravidanza e in menopausa. Il 92% delle ASL, come nella precedente indagine asserisce di svolgere programmi di educazione sanitaria nelle scuole, prevalentemente La sigaretta non mi dona (75%). Appare aumentato rispetto al passato il numero delle ASL che ha attivato iniziative di sensibilizzazione nelle unità lavorative (31% vs. 8%). Anche le attività di prevenzione del tabagismo da parte dei medici di medicina generale risultano aumentate, sia per mezzo della distribuzione di materiale stampato che per mezzo di colloqui con i pazienti. Modesta è invece la percentuale dei pediatri che si occupa della prevenzione del tabagismo (23%) mediante colloqui con i genitori. Un lieve incremento si nota anche per quanto concerne le attività di disassuefazione dal fumo (54% vs. 46% ); considerando solo le ASL che dichiarano di avere organizzato una attività per la disassuefazione (7), risulta che il 71% ha istituito almeno un centro antifumo, mentre il 29% ricorre ad altro tipo di attività. In valore assoluto le ASL lombarde che asseriscono di avere istituito almeno un centro antifumo sono il 38% (5 sulle 13 rispondenti al questionario). Le verifiche dei risultati sono state attuate da poche ASL (15%), in alcune sono ancora in corso (23%). 8

9 Le Aziende Ospedaliere Nell 85% delle AAOO sono state istituite le Commissioni per la lotta al tabagismo e, nel 67% dei casi, viene attuata una sorveglianza sull osservanza dei divieti. Il 59% delle Aziende asserisce di aderire al programma Ospedali senza fumo. Rispetto alla precedente indagine sono aumentate le attività di disassuefazione (dal 5% al 30%), la creazione di aree per fumatori all interno dell Ospedale (dal 32 al 48%), e la percentuale di Aziende che hanno in corso verifiche dell efficacia delle attività di prevenzione del tabagismo. Gli Istituti di Ricovero e Cura a carattere Scientifico In questi solo il 23% ha istituito una Commissione per la lotta al tabagismo, anche se la sorveglianza del rispetto dei divieti viene effettuata nel 77% dei casi ; l esposizione dei cartelli di divieto è attuata in ogni struttura. Anche in questo caso una buona percentuale (53.8%) asserisce di aderire al programma Ospedali senza fumo. Tuttavia sono molto scarse le iniziative di formazione del personale sul tema specifico (8%); le aree per fumatori sono presenti nel 38% dei rispondenti e le attività di disassuefazione vengono intraprese nel 23% dei casi. Le Case di Cura Per quanto riguarda le Case di Cura, che hanno risposto al questionario solo nel 45% dei casi, le Commissioni per la lotta al tabagismo sono presenti solo nel 7% delle strutture, tuttavia i rispondenti asseriscono che il personale conosce la normativa (93%), viene effettuata la sorveglianza dei divieti (87%) e che il 30% asserisce di aderire al programma Ospedali senza fumo. La disassuefazione è stata intrapresa solamente nel 3% delle Case di cura, ma le Aree per fumatori sono presenti nel 47% dei casi e il 27% asserisce di avere in corso verifiche dei risultati. Conclusioni Da quanto sopraesposto si può rilevare come la partecipazione all indagine sia stata complessivamente soddisfacente, se si eccettua la categoria delle Case di Cura. Appare generalizzata la sorveglianza dell osservanza dei divieti e buona l adesione dei Servizi Ospedalieri al programma Ospedali senza fumo, nonchè l organizzazione di aree per fumatori e di iniziative di disassuefazione nelle medesime strutture. L attività di prevenzione a livello della popolazione generale da parte delle ASL non è stata potenziata, ma si nota una maggiore attenzione al problema fumo rispetto al passato nei confronti di gruppi a rischio quali le donne in gravidanza e in menopausa nell ambito dei Consultori. Anche i medici di Medicina generale sembrano più attivamente coinvolti nel counselling individuale, mentre i pediatri di base non sono ancora stati sufficientemente sensibilizzati. La formazione del personale sanitario sull argomento appare per lo più trascurata, come la verifica dell efficacia degli interventi/programmi di prevenzione del tabagismo. In sintesi si può affermare che un certo progresso nella prevenzione del tabagismo si sia verificato a livello dei Servizi sanitari della Lombardia anche se resta ancora molto da fare per l informazione della popolazione generale, la formazione del personale sanitario e la disassuefazione dal tabagismo per coloro che sono intenzionati a smettere di fumare. Inoltre va sottolineato l aspetto negativo della scarsità di verifiche dell efficacia delle iniziative intraprese che appare indispensabile per la progettazione. 9

10 RISPONDENZA ASL 13/15 = 86% AAOO 27/27 = 100% IRCCS 13/18 = 72% Case di Cura 30/66 = 45% ASL CONFRONTO NORMATIVA Linee Guida Delibera '96 Cartelli FORMAZIONE DEL PERSONALE Si Opuscoli Circolari Corsi Altro POPOLAZIONE GENERALE Si Incontri Mostre Media Giornali Opuscoli Altro SERVIZI Si Adolescenti Età Fertile Gravidanza Menopausa

11 LAVORATORI Si Opuscoli Sensibilizzazione Altro SCUOLE Si Lezioni Interventi Video La Sigaretta Altro MMG Si Materiale Colloqui DISASSUEFAZIONE Si Ambulatorio Altro 11

12 VERIFICHE Si In corso ASL NUOVE DOMANDE ATTIVITA' COMMISSIONI Comm. Istituita 77 Sorveglianza divieto PLS No Non so Si Materiale Colloqui 2001 SMETTI E VINCI Si Non risponde No Parteciper Non Partec Non so

13 AZIENDE OSPEDALIERE CONFRONTO AAOO Conoscenza Cartelli Formazione Disassuefaz Aree Verifiche in corso verifiche si AAOO NUOVE DOMANDE Istituita Commissione Sorveglianza H senza Fumo IRCCS IRCCS NUOVE DOMANDE Istituita Commissione Conoscenza Norm Sorveglianza Cartelli H senza Fumo NUOVE DOMANDE Formazione Pers Disassuef Aree Verifiche in corso Verifiche Si 13

14 CASE DI CURA CDC NUOVE DOMANDE Istituita Commissione Conoscenza Norm Sorveglianza Cartelli H senza Fumo CDC NUOVE DOMANDE Formazione Pers Disassuef Aree Verifiche in corso Verifiche Si

15 PRESENTAZIONE DELLE ATTIVITÀ DEL SOTTOGRUPPO SCUOLA, GIOVANI E FUMO MARIA TERESA TENCONI Dipartimento Medicina Preventiva, Occupazionale e di Comunità Università degli Studi di Pavia Durante i 10 incontri effettuati nel corso dell anno 2001 i componenti del sottogruppo hanno analizzato le principali esperienze di ciascun partecipante in tema di prevenzione del tabagismo tra i giovani, mettendo in luce gli aspetti positivi e negativi di ogni intervento e la loro fattibilità in tema di costi e gradimento da parte degli insegnanti. Sono stati visionati e analizzati gli strumenti utilizzati per la realizzazione degli interventi, tenendo presente l età dei destinatari e il contesto nel quale gli strumenti venivano usati. Contemporaneamente sono state fornite ai partecipanti fotocopie e indicazioni bibliografiche di linee guida e raccomandazioni internazionali sull argomento utili per l aggiornamento. Le Linee guida sottoriportate (CDC, Atalanta, Ga-USA MMWR August vol.50; n.31) sono quelle che hanno determinato l orientamento dei programmi di prevenzione che il sottogruppo ha formulato: 1. Applicare i regolamenti circa i divieti di fumo nelle scuole e sorvegliarne l osservanza. 2. Fornire conoscenze circa gli effetti a breve e lungo termine dell uso di tabacco, le pressioni sociali e dei coetanei e far acquisire capacità specifiche per rifiutare la sigaretta. 3. Iniziare con l educazione alla prevenzione del tabagismo dalla scuola materna e continuare fino alla scuola media superiore (primi tre anni) intensificando gli interventi nella scuola elementare e media inferiore. 4. Realizzare programmi di formazione specifici per gli insegnanti. 5. Coinvolgere genitori e famigliari nel sostegno dei programmi di prevenzione del tabagismo applicati a scuola. 6. Sostenere i tentativi di disassuefazione tra gli studenti e il personale della scuola che decide di smettere di fumare. 7.Valutare l efficacia dei programmi a intervalli regolari. Dopo la stesura di un documento di consenso, presentato in occasione del Convegno Regionale sulla Prevenzione del tabagismo in Lombardia (31 maggio 2001) e tenendo conto delle esperienze effettuate e debitamente valutate, il sottogruppo di lavoro si è dedicato alla formulazione di un nuovo progetto di educazione sanitaria antiiniziazione al fumo di tabacco per la scuola. Il progetto è articolato in una serie di programmi e di interventi che toccano ogni tipologia di Scuola, dalla materna alla media superiore ed è studiato in modo tale che possa accompagnare l educazione dei ragazzi in modo originale e non ripetitivo, spesso avvalendosi di strumenti e sussidi didattici interattivi. Il progetto inizierà nel corso dell anno 2002 per quanto concerne la scuola materna come studio pilota e verrà realizzato in un campione di scuole nelle ASL di Milano, Pavia, Brescia e Varese. A questo scopo la Regione Lombardia ha provveduto all edizione del materiale didattico che sarà fornito alle scuole materne partecipanti. 15

16 GIOCO STORIA: ALLA CONQUISTA DEL PASS PER LA CITTA DEL SOLE; UNA CITTA SENZA FUMO. ENRICA CAZZANIGA Associazione Brianza per il Cuore Onlus Alla conquista del pass per la città del sole è una proposta educativa adatta ad alunni della scuola materna e del primo ciclo della scuola elementare. Il percorso è stato ideato e sperimentato da Enrica Cazzaniga e dalle insegnanti della scuola materna Cagnola di Lissone durante l anno scolastico 1997/98, all interno di un progetto della ASL 3 dal titolo Grazie non fumo diretto alle scuole di ogni ordine e grado. La proposta è stata elaborata riferendosi alle Linee Guida per le aziende ASL per la lotta al tabagismo della Regione Lombardia, che suggeriscono interventi a spirale a partire dalla scuola materna e alle circolari del Ministero della Pubblica Istruzione che stabiliscono interventi di educazione alla salute nella scuola materna: Progetto Arcobaleno ( ). Le finalità dell intervento educativo sono: Creare una sensibilità verso il problema fumo Suscitare il desiderio di non fumare. La sperimentazione svolta nelle classi pilota di Lissone ci ha permesso di mettere a punto i seguenti strumenti di lavoro per chi intendesse affrontare un percorso di prevenzione in età precoce. Abbiano prodotto un Kit di lavoro così costituito: 1. Manuale per insegnanti 2. Puzzle ( gioco didattico) 3. Libro illustrato 1. MANUALE Nel Manuale sono descritte le diverse proposte realizzate: a) la formazione degli insegnanti, b) la proposta educativa per gli alunni, c) gli strumenti di valutazione per la verifica dell efficacia dell intervento. E importante sottolineare che la formazione dei docenti è un momento fondamentale per lo svolgimento e la riuscita della proposta. Gli obiettivi che si devono perseguire per il coinvolgimento dei docenti sono: Lavorare sulla motivazione ad affrontare il problema fumo Considerare le proprie posizioni rispetto al fumo Riflettere sul ruolo educativo Inserire la prevenzione in un progetto globale di educazione-promozione della salute Offrire orientamenti precisi in campo metodologico Mantenere una rotta precisa e coerente rispetto agli obiettivi Valutare in senso formativo l apprendimento La proposta educativa per gli alunni descrive i cinque incontri di animazione (Nicotina un personaggio misterioso si presenta - L intervento di Grazie non fumo Il confronto tra i due personaggi La dottoressa Rosapolmon La conquista del pass ) in cui si struttura il percorso, per ogni incontro sono presentati giochi, attività, e strumenti didattici da predisporre. 16

17 Il percorso si costruisce attraverso una metodologia varia e coinvolgente e si avvale di diverse attività e tecniche: Narrazione Animazione Attività psicomotorie Giochi Manualità Nell ultima parte del manuale sono riportati gli strumenti di valutazione. Il gruppo di lavoro Giovani, scuola, fumo ha elaborato due questionari, uno rivolto ai docenti, l altro ai genitori. I questionari per gli insegnanti verranno distribuiti agli stessi dai referenti ASL unitamente a tutto il materiale che costituisce il Kit didattico. Gli insegnanti dovranno compilare i questionari soltanto dopo l esecuzione di tutta l attività ludico- didattica e provvederanno alla restituzione degli stessi ai referenti ASL prima della fine dell anno scolastico. I questionari per i genitori dovranno essere distribuiti in occasione delle periodiche riunioni a scuola con gli stessi. In tali occasioni gli insegnanti dovranno informare i genitori dei contenuti del programma; accordarsi con i genitori per la restituzione dei questionari che verranno compilati individualmente a scuola nel corso di una riunione successiva allo svolgimento del programma. Gli indicatori che si è ritenuto di rilevare sono: il grado di coinvolgimento di bambini, insegnanti e genitori ed inoltre la chiarezza e la facilità di realizzazione delle unità didattiche che compongono il programma, la penetrazione dell attività didattica a livello di alunni e genitori. 2. PUZZLE Il Puzzle è un altro importante strumento, funzionale alla piena realizzazione della proposta che è tesa alla costruzione di una città senza fumo. Ciascuno deve dare il suo contributo per realizzarla. A questo scopo ogni bambino, dopo aver accettato e superato alcune prove, conquisterà e riceverà il pezzo del puzzle che insieme a quello dei compagni permetterà la costruzione della città. Il puzzle ( 50x70) ha un fondo in bianco e nero, i pezzi sovrapponibili sono 25, alcuni sostituiscono agli elementi negativi quelli positivi ( es. papà che fuma/papà che fa le bolle di sapone ) gli altri danno colore e luminosità alla città. 3. LIBRO ILLUSTRATO Il libro illustrato infine è lo strumento messo a punto per coinvolgere i genitori. Riporta la storia di Nicotina e Grazie non fumo; i bambini possono colorare e i genitori raccontare e partecipare, così, al percorso educativo proposto e svolto in classe. Il gruppo di lavoro Giovani, scuola e fumo ritiene valida questa proposta perchè rileva nel programma i seguenti punti qualificanti che devono caratterizzare gli interventi di educazione alla salute: Approccio positivo Metodologie varie e coinvolgenti Esperienze basate sul vissuto corporeo Scelte educative-didattiche condivise dal collegio docenti Definizione chiara degli obiettivi da raggiungere Coinvolgimento dei genitori Il Kit è disponibile in Regione per quelle ASL che intendono procedere alla sperimentazione 17

18 CLUB DEI VINCENTI: UN PIANO SPECIALE CONTRO IL FUMO ENRICA CAZZANIGA Associazione Brianza per il Cuore Onlus E una proposta educativa rivolta agli alunni del secondo ciclo della scuola elementare. Il percorso è stato sperimentato in una terza elementare. Esso si costruisce e si sviluppa attraverso l interazione con il personaggio Mister Starbene che mediante una stretta corrispondenza stimola gli alunni ad affrontare il problema fumo e a mettere in atto un efficace strategia per contrastarlo. La proposta è stata elaborata da Enrica Cazzaniga riferendosi alle Linee Guida della Regione Lombardia e alle circolari del Ministero della Pubblica Istruzione che sollecita e inquadra gli interventi di educazione alla salute nelle scuole. Le finalità dell intervento sono essenzialmente due: Fare in modo che gli alunni siano convinti che è meglio non fumare Fare in modo che gli alunni convincano gli altri a non fumare Anche in questo caso l esperienza sul campo ci ha permesso di mettere a punto degli strumenti per coloro i quali intendono fare interventi per la lotta al tabagismo nelle scuole elementari in un percorso a spirale che parte dalle materne e si sviluppa nei successivi gradi di scuola. Gli strumenti approntati sono: 1. Manuale per i docenti 2. Membership card 3. Le storie. MANUALE 1. Nel manuale per gli insegnanti è descritta: a) la formazione dei docenti, b) lo sviluppo della proposta educativa con gli alunni, c) gli strumenti di valutazione. Per la formazione degli insegnanti sono descritti obiettivi, contenuti e attività che sono state proposte nel corso di aggiornamento proposto ai docenti (cfr. Alla conquista del pass... punto 1.) La proposta educativa per gli alunni riporta le cinque lettere input che Mister Starbene invia ai bambini per sollecitarli a diventare collaboratori per la soluzione dello spinoso problema fumo. Ogni lettera dà occasione all insegnante e agli alunni di approfondire e confrontarsi su diversi aspetti del problema. Nel suo insieme la corrispondenza è studiata per dare indicazioni di metodo nell affrontare qualsiasi tematica di salute, in questo caso la problematica fumo. Il percorso metodologico- educativo si sviluppa attraverso i seguenti momenti: Problematizzazione Documentazione Confronto/approfondimento Elaborazione di strategie Assunzione di impegno Si descrivono cinque unità didattiche che presentano le attività svolte dalla classe pilota e si offrono ulteriori suggerimenti su giochi, schede e strumenti che è possibile proporre agli alunni. Gli strumenti di valutazione che il gruppo Giovani, scuola, fumo ha elaborato sono costituiti da tre questionari: questionario di ingresso per gli alunni, questionario per gli 18

19 insegnanti, questionario per i genitori. Il questionario per i bambini verrà fatto compilare prima dell attività didattica, quelli destinati ai genitori e agli insegnanti verrà compilato dopo lo svolgimento del programma. Gli indicatori che si vogliono rilevare sono i seguenti: Partecipazione (n. classi coinvolte ) Gradimento da parte dei docenti Coinvolgimento dei genitori Penetrazione dell attività didattica a livello delle famiglie Percentuale di alunni che ricordano, a fine anno, di avere svolto il programma Percentuale di alunni che hanno provato a fumare Grado di conoscenza dei danni per la salute Percentuale di alunni intenzionati a fumare in futuro. MEMBERSHIP-CARD 2. La membership card ovvero una tessera personale per ogni alunno che è indirettamente una dichiarazione di rifiuto del fumo. Con essa si vuole dare rilevanza sulla introduzione al Club dei Vincenti e sulla propria capacità a partecipare al piano speciale concordato contro il fumo. E il modo simbolico per l assunzione di impegno personale. STORIE 3. Le storie sono cinque e relative alle unità didattiche. Costituiscono il materiale per coinvolgere i genitori, infatti i genitori leggeranno le storie ai figli o i figli le leggeranno ai genitori, per condividere il programma e riflettere insieme sulla salute. Il gruppo di lavoro Giovani, scuola, fumo ritiene il programma valido per i seguenti punti qualificanti: Relazione con Mister Starbene Coinvolgimento individuale e collettivo degli alunni Stimolo alla ricerca Opportunità di confronto tra alunni ed adulti Possibilità di identificarsi in un gruppo ( club dei vincenti ) Gli strumenti sopra descritti sono in fase di preparazione. 19

20 PROGRAMMA PER L ANTIINIZIAZIONE AL FUMO DI SIGARETTA NELLA SCUOLA MEDIA INFERIORE GIORGIO PRETTI Dipartimento Medicina Preventiva, Occupazionale e di Comunità Università degli Studi di Pavia Il fumo di tabacco è ancora oggi una delle cause principali di malattia e morte. Tuttavia, le sue conseguenze sulla salute sono teoricamente prevenibili attraverso l educazione sanitaria che, per questo motivo, costituisce una priorità tra le proposte educative della Scuola. In passato molti programmi di prevenzione del tabagismo sono stati tradizionalmente incentrati sulla descrizione meticolosa dei danni da fumo, confidando sulla convinzione che la paura dovesse scoraggiare la scelta di fumare. In seguito la pratica ha ampiamente dimostrato l'inefficacia di un simile approccio. I giovani che si avvicinano alla sigaretta non lo fanno certo perché ignari dei potenziali pericoli a cui la loro salute sarà esposta, né tantomeno sono molto interessati alle cose che succederanno loro in un lontano futuro. La principale caratteristica di questo percorso didattico è rappresentata dall analisi delle pressioni sociali in favore del fumo e non dagli effetti di quest ultimo sulla salute. L'obiettivo educativo finale è, infatti, far sì che i ragazzi si impadroniscano di alcune competenze sociali che li aiutino a saper essere non fumatori orientando le proprie scelte verso stili di vita sani. In particolare, gli obiettivi specifici di questo percorso didattico riguardano la modificazione delle loro opinioni e dei loro atteggiamenti in direzione di: una diminuita accettabilità sociale dell'abitudine al fumo a questa età; una maggior percezione di pericolosità del fumo per la propria salute; una minor disponibilità ad accettare offerte di iniziazione al fumo da parte dei coetanei; una maggior disponibilità a ripensare alla propria futura identità personale come «non fumatore»; l'orientamento delle scelte verso modelli di vita sani. Il programma, messo a punto dal gruppo di studio "Scuola, Giovani e Fumo" della Regione Lombardia e destinato agli studenti delle scuole medie, prevede una fase operativa iniziale dedicata alla formazione di quegli operatori, sanitari e non, che parteciperanno al programma (referenti ASL ed insegnanti). Per quello che riguarda la formazione degli operatori sanitari delle ASL, che fungeranno da referenti responsabili dei progetti per il territorio di loro competenza, si propone un corso centralizzato da svolgersi in Regione attraverso incontri con i membri del Gruppo Regionale per la Prevenzione del Tabagismo. A loro volta, nelle opportune sedi, i referenti ASL provvederanno all organizzazione degli incontri di formazione per gli insegnanti che andranno quindi a costituire la base operativa del programma stesso. Il percorso didattico, approvato dal sottogruppo "Scuola, Giovani e Fumo" per la prevenzione del tabagismo in Lombardia prevede un coinvolgimento continuo degli studenti durante tutti gli anni di permanenza all'interno della Scuola Media. Il programma si avvale dell'utilizzo di due percorsi educativi da svolgere nei primi due anni scolastici (I e II media), dedicando il terzo anno all'attività di verifica circa l'efficacia degli stessi. I due sottoprogrammi a cui si fa riferimento sono "La Sigaretta non mi dona", che rappresenta un adattamento italiano del programma «Keep it clean», realizzato in diverse realtà lombarde dal 1989 in poi e "The History of Oranges and Lemons", prodotto dall'asl di Pavia in collaborazione con il Consiglio Nazionale Ricerche I.F.C. di Pisa. 20

21 La combinazione di questi due sottoprogrammi, già in parte noti, conferisce una continuità di esecuzione che può garantire una migliore efficacia per il raggiungimento degli obiettivi. Si è scelto di utilizzare due sottoprogrammi poiché, secondo quanto indicato dalle più recenti linee guida per la prevenzione del tabagismo nell età evolutiva, in questa fascia d età (11 15 anni) è necessario concentrare e moltiplicare le attività di prevenzione: infatti è proprio in questo periodo che i giovani assumono maggiormente l abitudine tabagica. Questa scelta consente, perciò, di spalmare lungo i tre anni di scuola media l attività di antiiniziazione, fornendo ai ragazzi continui richiami che potenziano l efficacia di un programma di questo tipo. Infatti la letteratura scientifica di settore ha più volte dimostrato che programmi che non hanno interventi di richiamo, risultano a lungo termine pressoché inefficaci. Si prevede pertanto di coinvolgere gli studenti durante ogni anno di permanenza nella Scuola Media Inferiore articolando gli interventi nel modo seguente: I media:! Somministrazione del questionario di prima valutazione! Esecuzione del programma "La Sigaretta non mi dona" II media:! Videogioco "The History of Oranges and Lemons" III media:! Somministrazione dei questionari di seconda valutazione (dell'efficacia a medio termine). Per quello che riguarda il primo anno di scuola media il programma La Sigaretta non mi dona è articolato in quattro unità didattiche che impegnano i ragazzi in attività da svolgere a scuola ed a casa, con ricerche sul tema ed attività di role-playing tra i compagni (a cui si aggiunge una quinta unità opzionale), per un impegno complessivo che non supera le 15 ore di attività. Le unità previste sono di seguito riportate: unità 1: «Le opinioni sul fumo» (tempo previsto: 4 ore, comprensive della compilazione del questionario di prima valutazione da parte degli studenti); unità 2: «Le pressioni sociali» (tempo previsto: 2 ore); unità 3: «Invece di fumare...» (tempo previsto: 2 ore); unità 4: «Capire i messaggi» (tempo previsto: 2 ore); unità 5 (opzionale): «Il fumo e la pubblicità» (tempo previsto: 2 ore). Qualora lo si ritenga opportuno, la quinta unità opzionale può essere omessa, così come può venire sostituita (o seguita) anche da altre attività didattiche rivolte ad informare gli alunni in modo più specifico riguardo all'argomento fumo. A questo proposito, nella guida al programma, l'insegnante potrà trovare sintetizzate numerose informazioni aggiornate sul problema del fumo dal punto di vista non solo sanitario, ma anche storico, economico, statistico, sociale e legislativo. Il programma Oranges and Lemons, da svolgersi in seconda media, è un videogioco di ruolo interattivo che guiderà lo studente in un viaggio a bordo di una mongolfiera che lui stesso guiderà. Il protagonista, l'attore principale, deve attraversare alcuni territori immaginari ed in ciascuno di questi troverà delle persone o delle cose con cui si dovrà rapportare, parlare, giocare ecc... Ogni territorio è rappresentato da una immagine e da un testo che descrive la situazione in cui si potrebbe trovare il protagonista. Il modo migliore per affrontare la storia è quello di cercare di fare le cose che saranno proposte, nella maniera che sembrerà più piacevole, più soddisfacente, più interessante. Prima di affrontare l avventura ci si deve occupare di "creare" il personaggio dalle cui caratteristiche dipenderanno in parte le sue possibilità di successo. 21

22 Tutte le scelte devono essere trascritte nel diario di bordo, e rimarranno fisse per tutta la durata del gioco. Il gioco rappresenta una metafora del percorso di crescita dell'adolescente, in un ambiente nel quale il suo compito evolutivo è declinato in alcuni momenti particolarmente significativi. Le scelte nei confronti del tabagismo rappresentano il "filo conduttore" del gioco, che è costruito attorno ad alcuni scenari rappresentanti aree di relazioni importanti per la fascia di popolazione oggetto dell'intervento come ad esempio il rapporto con i genitori, le norme ed i doveri, la cura del proprio corpo ed il rapporto con i pari. Il terzo anno di scuola sarà dedicato all attività di verifica dell'efficacia dell'intero programma che si baserà sull'utilizzo ed il confronto dei questionari somministrati prima dell'inizio e dopo la fine delle attività didattico-ludiche tra il gruppo di ragazzi che svolgeranno il programma ed un gruppo di controllo, omogeneo con quello di intervento, a cui verranno somministrati soltanto i questionari per la verifica. Sono stati realizzati questionari rivolti: 1. agli studenti coinvolti (questionario per la I valutazione e questionario per la II valutazione); 2. agli insegnanti che conducono le classi lungo il percorso didattico (questionario per l'insegnante); 3. ai genitori dei ragazzi (questionario per i genitori). La realizzazione dei questionari per la valutazione dell'efficacia del programma si basa sull'analisi dei seguenti indicatori: 1. partecipazione (numero di classi in cui è stato svolto il programma); 2. gradimento da parte degli insegnanti; 3. coinvolgimento dei genitori; 4. penetrazione dell'attività didattica a livello delle famiglie; 5. percentuale di ragazzi che ricordano, a fine anno, di avere svolto il programma; 6. percentuale di sperimentatori/fumatori abituali tra i giovani; 7. età media di inizio; 8. numero medio di sigarette fumate alla settimana; 9. grado di conoscenza dei danni del fumo per la salute; 10. percentuale di soggetti intenzionati a fumare in futuro. Il materiale didattico e di verifica che sarà fornito agli insegnanti comprenderà, oltre ai sopracitati questionari, un floppy disk contenente il videogioco The history of Oranges and Lemons ed una Guida per l insegnante che lo guiderà lungo tutto lo svolgimento del programma stesso in cui è specificata la metodologia per l utilizzo delle varie unità didattiche. 22

23 IL PROGRAMMA D'INTERVENTO PER LA PREVENZIONE TABAGISMO NELLE SCUOLE SUPERIORI BARBARA LISSONI, Centro per la Diagnosi e Terapia del Tabagismo di Monza e Associazione Salute Donna Il progetto esposto, definito emblematicamente "Decido anch'io", è attuato dal gruppo di lavoro sul tabagismo della ASL Provincia di Milano 3 in collaborazione con l'associazione Salute Donna, già dal 1997 e con al suo attivo più di 4000 studenti coinvolti nelle scuole medie superiori. Obiettivo dell intervento è favorire nei ragazzi un percorso di consapevolezza per una reale libertà di scelta: scelta di fumare, o scelta di non fumare, restituendo comunque al giovane potere personale di responsabilità, senza intervenire con atteggiamenti giudicanti o inquisitori o minaccianti. L'obiettivo di tali interventi è agevolare la maturazione di un processo decisionale più autonomo ed adulto: - elevando il livello di consapevolezza nell'analisi delle pressioni esterne ed interne (influenze di moda, televisione, pubblicità oppure desideri di trasgressione, d'imitazione etc.), - esaminando le principali forme di "condizionamento" facilitanti il comportamento tabagico (il gruppo, la famiglia, la moda etc.), - rinforzando negli studenti la capacità di valutare autonomamente (eventualmente opporsi), - stimolando i ragazzi a considerare i vantaggi del non fumare inteso come stile di vita improntato al benessere. Il progetto "Decido anch'io" si sviluppa in tre incontri, previsti per ogni singolo gruppo classe, dei quali due di indirizzo socio - educativo ed uno medico - scientifico. Al termine prevede un incontro di restituzione con gli insegnanti delle classi coinvolte in cui si illustrano il percorso effettuato, i lavori portati avanti, le reazioni del gruppo in termini generici, eventuali problemi o difficoltà riscontrate e, soprattutto, ipotesi per un progetto futuro. Per sostenere la scientificità del progetto e la professionalità del lavoro si valuta ogni intervento con un questionario in ingresso ed uno di valutazione finale a domande chiuse, al fine di evitare le non risposte. In tali questionari si è ritenuto importante indagare le aree critiche dell'età adolescenziale quali quella della conoscenza e del livello d'informazione, quella comportamentale (comportamenti messi in atto), attitudinale (attitudine al rischio ed al comportamento antisociale) e di percezione del sé (formazione dell'identità personale). La modalità di somministrazione è curata direttamente dalle figure professionali che attuano l'intervento sottolineando la garanzia di anonimato e di riservatezza agli studenti nei confronti della scuola, soprattutto degli insegnanti. Qui di seguito vengono riportati alcuni esempi di domande per area: - secondo te fumare è pericoloso per la salute? (di conoscenza) - quante sigarette fumi alla settimana? (comportamentale) - hai mai provato a fumare? (attitudinale) - essere non fumatori, secondo te, vuol dire: avere più resistenza fisica, essere più gradevoli esteticamente, avere imbarazzo nei confronti di chi fuma, perdere il piacere di fumare? (di percezione di sé) 23

24 La metodologia e gli strumenti utilizzati in tale progetto non seguono la linea della frontalità ed unidirezionalità come impostazione di lavoro, ma del coinvolgimento diretto dei ragazzi basato sulla relazione con gli operatori, che agevolano l'emersione dei contenuti personali. Si utilizzano molto i lavori in piccoli gruppi e confronti in plenaria con l'obiettivo di favorire il confronto tra i giovani, offrendo stimoli di riflessione che possano essere approfonditi da loro stessi, ed anche di aiutarli ad ascoltarsi. Le attività di brainstorming (associazioni libere), creative, simulazioni e giochi di ruolo permettono il contatto emotivo e la rielaborazione cognitiva; infine durante l'incontro informativo si utilizzano diapositive e lucidi per aumentare il livello di conoscenza dei ragazzi. Il progetto "Decido anch'io" non vuole essere fenomeno isolato senza una continuità di aggancio e di presenza all'interno delle scuole in cui viene attuato: per tale motivo si vorrebbe ipotizzare la possibilità, che nel sottogruppo regionale di lavoro "giovani e fumo" si sta prendendo in considerazione, di poter sviluppare degli sportelli di ascolto, presenti nelle scuole e rivolti a studenti che vogliono liberamente cercare di risolvere problemi di salute, personali o di prevenire comportamenti a rischio. Tali sportelli dovrebbero prevedere la presenza di figure professionali competenti e adeguatamente formate quali medici, nutrizionisti, psicologi, assistenti sanitari ed altre figure ASL, che offrono un'adeguata consulenza con materiale informativo, interventi di counselling o invio a centri disassuefazione di secondo livello per la cessazione dell abitudine tabagica. I professionisti utilizzerebbero strumenti a supporto dell'attività di tali sportelli, quali posters e gadgets o il manuale per la disassuefazione "Io Smetto", tradotto dall originale americano e prodotto dal C.D.C. di Atlanta (Center for Disease Control). Si tratta di un testo che prende in considerazione le cinque fasi critiche di un percorso di disassuefazione tabagica ed offre consigli utili per superare le difficoltà, come per esempio quelli riportati: 1. Quando decidi di smettere fissa una data e dì a tutti che quel giorno smetterai. 2. Il giorno in cui smetterai: butta via le sigarette, vai in posti dove è vietato fumare, ti verrà la voglia ma trova qualcosa da fare etc 3. I primissimi giorni: consigli e informazioni sulla durata dell astinenza. 4. Come tenere duro: ecco cosa fare per combattere i sintomi dell astinenza 5. È difficile rimanere non fumatori per sempre: attenzioni, pericoli e consigli (farsi un regalo, pianificare il modo per superare lo stress etc ). Gli sportelli di ascolto, oggi, sono già presenti in alcuni territori ed in alcune scuole grazie ad interventi Asl (C.I.C.) o del privato sociale, mantenendo obiettivi di lavoro quali: - favorire le condizioni di maggior benessere attraverso l ascolto studente - studente e studente - insegnante. - sviluppare progetti volti a migliorare la qualità della vita scolastica e favorire il coordinamento tra le diverse attività. - favorire un più facile inserimento nel mondo scuola e lavoro. - sviluppare e valorizzare la soggettività e la creatività del singolo e del gruppo. Gli ambiti d'intervento portati avanti da tali sportelli riguardano: - un'offerta d informazione agli studenti per soddisfare i bisogni relativi a diversi problemi ed interessi (problemi di relazione, progettazione di attività ricreative ed educative etc.) 24

25 - un'offerta di consulenza per recepire le richieste di studenti in difficoltà o desideri di un orientamento per la soluzione di problemi di natura psicologica e sociale. L intenzione del progetto Decido anch io è anche quello di favorire l'aggancio a sportelli di ascolto che permettano di portare avanti le attività introdotte dagli operatori di prevenzione tabagismo con gli studenti grazie alla costruzione della relazione con loro; inoltre si vorrebbe approfondire, laddove già sono attivi gli sportelli all'interno delle scuole, la tematica di disassuefazione tabagica, di cui spesso si sottovaluta la portata. Si ipotizza, perciò, un progetto di intervento integrato, che preveda l'attività di prevenzione e conseguente sensibilizzazione in stretta collaborazione con la creazione di sportelli di ascolto. 25

26 DISASSUEFAZIONE DAL FUMO DI TABACCO CON I MEDICI DI MEDICINA GENERALE PROGETTI E PROPOSTE IN REGIONE LOMBARDIA GIOVANNI INVERNIZZI* e MANUELA CECCARELLI *MMG SIMG ASL della Provincia di Mantova Il counseling sul fumo dalla teoria alla pratica. Qual è la situazione attuale della cultura dei medici di medicina generale (MMG) rispetto ai problemi del tabacco? Una recente indagine effettuata su un campione di 480 MMG 1 ha messo in evidenza la necessità di migliorarne l impegno sul campo le conoscenze di base, come risulta dalle risposte a un questionario somministrato durante gli incontri di aggiornamento obbligatorio: Tabella 1. La posizione dei medici di medicina generale rispetto al fumo Status Totale Maschi Femmine Mai fumato 29% 28% 34% Ex-fumatore 46% 48% 35% Ha tentato di smettere 61% 62% 57% Fumatore corrente 24% 23% 28% CO > 10 ppm 16% 15% 17% Fa counseling contro il fumo agli adolescenti 75% 74% 77% Fa counseling contro il fumo agli adulti 46% 45% 49% E interessato a partecipare a progetti contro il fumo 84% 83% 86% Tabella 2. Le conoscenze dei medici di medicina generale rispetto al fumo Quesito (in grassetto le risposte corrette) Risposte corrette Qual è la prevalenza del fumo tra gli adulti? ( %) 41% Qual è la prevalenza del fumo tra gli adolescenti? ( %) 35% Quante sono le sostanze presenti nel fumo di sigaretta? ( ) 22% Ci sono in commercio sigarette senza CO? (yes-no) 83% Si fuma meno con le sigarette a basso contenuto di nicotina? (yes-no) 61% A che cosa serve il test di Fagerström? (motivazione-dipendenza- CO sangue) 16% Qual è la percentuale di successo dei metodi di cessazione? ( %) 40% La terapia nicotinica sostitutiva è pericolosa nel cardiopatico? (yes-no) 39% Qual è il livello standard minimo di CO che definisce il fumatore? ( ppm*) 43% A che livello di CO ppm inizia la riduzione di performance sportiva? ( ppm) 25% Quali sono i valori medi di CO nel non fumatore? (3-8-15ppm) 38% *ppm = parti per milione 26

27 Quali sono le possibilità per migliorare competenze e prestazioni in questo campo che è prioritario nella prevenzione e nell educazione e nell educazione sanitaria? 1. Innanzi tutto rispettare alcune regole come dare importanza al ruolo d immagine come MMG (il medico non dovrebbe fumare o comunque rispettare le norme vigenti rispetto ai divieti contro il fumo) realizzare rigorosamente un ambulatorio senza fumo (cartellonistica, depliant) identificare i fumatori (status di fumatore/non fumatore per tutti gli assistiti rilevato in cartella clinica) 2. Inoltre documentarsi per saper rispondere ad alcune domande come che cosa succede quando si fuma? quanti anni ci vogliono perche il fumo faccia male? quanto ci vuole per diventare dipendenti dalla sigaretta? fumare fa male subito? che cosa significa misurare il carico complessivo del fumo in pack-years? 3. Essere in grado di aprire il discorso sul fumo con gli assistiti, e di effettuare il minimal advice, cioè quella serie di consigli brevi che, nell arco di 5 minuti al massimo, possono modificare l atteggiamento del fumatore verso la propria abitudine, con una percentuale di successo di circa il 5%. 4. Essere a conoscenza che esistono strumenti più efficaci del minimal advice e altrettanto semplici per aumentare le possibilità di successo, come valutare le chance di cessazione per mezzo del questionario motivazionale valutare il grado di dipendenza per mezzo del questionario di Fagerström misurare il monossido di carbonio nell aria espirata consigliare la terapia farmacologica cerotto alla nicotina 1. dose: 20 mg per un mese, 10 mg mese successivo 2. da applicare al risveglio e rimuovere al momento di coricarsi 3. successo a un anno 15-25% 4. effetti collaterali: dermatite, insonnia terapia con bupropione 1. una compressa la giorno per 6 giorni, quindi 1 compressa due volte al giorno per 6 settimane 2. percentuale di successo attorno al 35% 3. le compresse devono essere assunte a distanza di almeno 8 ore 4. la dose pomeridiana va assunta preferibilmente entro le ore 15 per evitare insonnia 5. esiste una controindicazione assoluta, l epilessia in anamnesi o in atto 6. vanno comunque conosciute tutte le controindicazioni, gli effetti collaterali e le interazioni del bupropione con altri farmaci 5. Essere consapevoli che altri colleghi hanno avuto risultati incoraggianti nel counseling contro il fumo. Ad esempio i dati raccolti in un ambito di medicina di gruppo in provincia di Sondrio ha permesso di ottenere una percentuale di stop fumo a un anno del15%con un tempo a disposizione per 4 incontri consecutivi su 105 fumatori con grado di motivazione superiore a 6 (buono), un grado di dipendenza al test di Fagerström > 6 (elevato) e un livello di CO>10ppm 27

28 Le iniziative del gruppo di lavoro regionale Fumo e medici di medicina generale Il Gruppo di Lavoro Fumo e Medici di Medicina Generale ha preso avvio nei primi mesi del 2001, su indicazione della Commissione Regionale per la Lotta al Tabagismo, con la finalità di promuovere su tutto il territorio regionale interventi di cessazione dal fumo nei confronti della popolazione a cura dei medici di famiglia. Il MMG costituisce il principale punto di riferimento sanitario per la popolazione e quindi gode di una posizione privilegiata ed autorevole. La letteratura scientifica del settore evidenzia che il solo consiglio breve dato dal MMG induce a smettere il 2-3% dei propri assistiti fumatori ad un anno di distanza. Il gruppo interdisciplinare è composto da: rappresentanti dei MMG esponenti delle ASL lombarde U. O. Prevenzione - Regione Lombardia. Dr. Corti Fiorenzo - MMG Dr. Invernizzi Giovanni MMG Dr.ssa Bettinelli M.Enrica ASL Città di Milano Dr. Caimi Adalberto ASL della provincia di Lecco Dr.ssa Ceccarelli Manuela ASL della provincia di Mantova Sig. Filippi Angelo ASL della provincia di Mantova Dr. Galbarini Graziano ASL della provincia di Cremona Dr. Guerroni Alessandro ASL della provincia di Varese Dr. Limonta Fabrizio ASL della provincia di Lecco Dr. Perozziello Federico ASL Città di Milano Dr. Bonfanti Marina Dr. Foglieni Nives Attraverso un analisi comparativa dei progetti è emerso che tutte le iniziative attive sul territorio regionale (ASL Città di Milano, ASL di Lecco, ASL di Mantova, ASL di Sondrio) presentano alcune affinità organizzative e strutturali: viene prevista una fase di formazione dei MMG al counseling breve ed all utilizzo della terapia sostitutiva alla nicotina o altra terapia farmacologica; effettuazione di test di ingresso, alcuni per valutare il livello di dipendenza e/o il grado di motivazione a smettere ed altri di tipo clinico sulla capacità respiratoria (misurazione CO espirato ed eventuale spirometria per i casi a rischio di BPCO); messa a punto di materiale di supporto al counseling per i MMG; verifica di cessazione dell abitudine al fumo ad almeno un anno dall arruolamento attraverso la misurazione dell ossido di carbonio espirato, riservando la spirometria ai soggetti affetti da BPCO; il collegamento dei MMG con strutture per la disassuefazione di secondo livello viene attivato laddove è previsto il follow up sino ad un anno dall arruolamento; la corresponsione di incentivi ai MMG che aderiscono all iniziativa. 28

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