FABBISOGNI NUTRIZIONALI DEGLI ATLETI La pratica di una attività sportiva, costante e duratura nel tempo, è fondamentale per il mantenimento dell omeostasi dell organismo e rappresenta una forma di prevenzione per diversi tipi di patologie, tra cui l obesità, l ipertensione e il diabete. Anche per lo sportivo è fondamentale la valutazione dello stato nutrizionale, che consiste nel porre l attenzione sul fabbisogno nutrizionale individuale. Lo stato di nutrizione di un individuo è, infatti, la risultante di un equilibrio tra l apporto e il fabbisogno di nutrienti. Solo se questo equilibrio viene costantemente mantenuto, si riesce ad avere uno stato nutrizionale ottimale. In caso contrario si parla di mal nutrizione, che può essere definita ipernutrizione, in caso di un eccessivo introito di alimenti, o iponutrizione, in caso contrario. Fattori importanti per un adeguata e corretta valutazione dello stato nutrizionale sono: 1 / 5
- Anamnesi ed esame obiettivo - Valutazione delle abitudini alimentari - Antropometria - Valutazione della composizione corporea - Indagini biochimiche - Indagini immunologiche - Prove di funzionalità muscolare L anamnesi permette di raccogliere diverse informazioni, mediante un colloquio con il soggetto o con i familiari e include dati riguardanti, ad esempio: l età, il consumo di alcool, tabacco e droga, il grado di attività fisica, eventuali condizioni patologiche etc. Per valutare i consumi alimentari esistono diversi metodi d indagine. I più utilizzati sono: - Il diario alimentare. Il soggetto deve registrare su un diario, al momento del consumo, i cibi e le bevande che assume e le quantità consumate in un determinato periodo di giorni. - Il recall 24h. E un metodo che stima l introito alimentare mediante un intervista relativa all assunzione di cibi e bevande delle 24h precedenti. L intervista è strutturata utilizzando specifiche domande, che aiutano l intervistato a ricordare. - Il questionario di frequenza. Al soggetto viene chiesto di riportare le frequenze di consumo, per un determinato periodo di tempo, di tutto quello che mangia scegliendo una lista di alimenti predefinita. Le metodiche antropometriche permettono di determinare il peso corporeo e la statura, con alcuni semplici strumenti di misura. La valutazione della composizione corporea permette di capire in che modo sono distribuite all interno del corpo la massa grassa e la massa magra, i due compartimenti principali. Esistono diverse metodiche di valutazione, come l impedenza bioelettrica, la densitometria a doppio raggio fotonico (DXA), la risonanza magnetica (RMN) e la tomografia computerizzata (TC). Diversi sono gli esami di laboratorio che possono essere utilizzati per valutare lo stato nutrizionale; tra questi si hanno: 2 / 5
- Le proteine plasmatiche (albumina sierica, prealbumina, trasferrina, proteina legante il retinolo) - Il bilancio dell azoto - La creatinina urinaria delle 24h - La 3-metilistidina urinaria Per indagini immunologiche s intendono diversi test di risposta immunitaria, utilizzati come indici funzionali dello stato nutrizionali. Il significato di queste indagini è però limitato, in quanto il sistema immunitario può essere alterato dalla presenza, ad esempio, di malattia o infezioni. Da una corretta valutazione dello stato nutrizionale si può stabilire un adeguata alimentazione per lo sportivo. Questa dieta si deve basare sulle raccomandazioni nutrizionali per la popolazione in generale ma l apporto energetico deve risultare maggiore, in quanto aumenta il metabolismo basale per il maggiore sviluppo ed impegno della massa muscolare ed al maggiore dispendio energetico per l attività fisica. Si deve distinguere tra un attività sportiva praticata a livello agonistico da quella dilettantistica, per la quale non è necessario un incremento notevole dell apporto calorico. Il consumo dei substrati dipende dal tipo e dalla durata dello sforzo e per questo si distinguono: - Attività di breve durata ma intense (esercizi in anaerobiosi come ad esempio corsa 200-400 m, etc.); l energia è fornita per circa l 87% dal glicogeno muscolare o dal glucosio e per il 13% dagli acidi grassi. - Attività di lunga durata (esercizi in aerobiosi come ad esempio nuoto, maratona, etc.); l energia è ottenuta dai carboidrati nella fase iniziale e dalle proteine e acidi grassi successivamente. La dieta deve essere varia e bilanciata, per questo le kilocalorie totali giornaliere dovrebbero essere così suddivise: - Proteine 10-15%, di cui il 60% di origine animale (1,2-1,6 gr/kg peso corporeo/giorno) - Lipidi 25-30% - Carboidrati 55-65%, di cui gli zuccheri semplici il 10-12%. 3 / 5
L apporto di vitamine rimane invariato rispetto agli standard di riferimento per il soggetto che non pratica sport. Il fabbisogno di liquidi deve essere ricoperto sia durante l allenamento sia durante la gara. Con la sudorazione si perde essenzialmente acqua e solo in minima parte minerali, soprattutto cloruro di sodio. L alimentazione ha l obiettivo: - Nel periodo pre-gara di costituire adeguate riserve muscolari ed epatiche di glicogeno, al fine di avere il massimo potenziale energetico - Nel periodo intra-gara di reidratare e fornire carboidrati - Nel periodo post-gara si distinguono due ulteriori fasi: - In una prima fase, che dura 24h, è importante una reidratazione ed una introduzione ridotta di proteine e grassi, ed i glucidi saranno introdotti sotto forma di carboidrati ad assorbimento lento. - Nella seconda fase, detta di ricostituzione e che dura 48h, si necessita di un apporto protidico adeguato alla ricostituzione delle perdite. In seguito a queste due fasi, il bisogno e gli apporti torneranno ad essere quelli del periodo d allenamento. Un regime ipocalorico influenza in modo negativo la prestazione fisica, avendo una ridotta capacità di sostenere per tempi lunghi sforzi di intensità medio-elevata e una minore capacità di esprimere forza massimale. Per evitare questo, l alimentazione di atleti attivi, per la riduzione del peso corporeo deve avere queste caratteristiche: - La carenza energetica non deve superare le 500 Kilocalorie in meno rispetto al fabbisogno; - La quota glucidica non deve scendere al di sotto del 55% delle kilocalorie totali; - L apporto proteico deve essere ottimale; - L apporto vitaminico ed idrosalino deve essere equilibrato rispetto alle necessità. Ogni regime alimentare deve essere assolutamente PERSONALIZZATO. // 4 / 5
Biologo Nutrizionista Dott.ssa Maria Luisa Dattilo 5 / 5