CORSO ZERO DI MATEMATICA

Documenti analoghi
CORSO ZERO DI MATEMATICA per Ing. Chimica e Ing. delle Telecomunicazioni MONOMI E POLINOMI Prof. Erasmo Modica

DIVISIONE TRA POLINOMI IN UNA VARIABILE

Definizione: Due monomi si dicono simili se hanno la stessa parte letterale.

Introduzione all algebra

Un polinomio è un espressione algebrica data dalla somma di più monomi.

U.D. N 04 I polinomi

U.D. N 04 I polinomi

( ) ( ) 2 + 3( a + b) = ( ) + b( x 1) = ( ) ( ) b( x + y) = ( ) x 2 ( a + b) y 2 + ( a + b) = ( ) + ( a b) = ( ) a( 4x + 7) = ( ) + 3a( 2 5y) =

1 Le espressioni algebriche letterali

Calcolo algebrico. Maria Simonetta Bernabei & Horst Thaler

Calcolo algebrico. Maria Simonetta Bernabei & Horst Thaler

I POLINOMI. La forma normale di un polinomio. Un polinomio è detto in FORMA NORMALE se in esso non compaiono monomi simili.

CALCOLO LETTERALE. Le espressioni letterali sono espressioni contenenti operazioni fra numeri e lettere:

APPUNTI DI MATEMATICA ALGEBRA \ CALCOLO LETTERALE \ MONOMI (1)

espressione letterale valore numerico Monomio: forma normale coefficiente parte letterale Monomi simili: Monomi opposti: Grado di un monomio:

2 xab ; a2 x 3 y. 3a; 4b 2 ; 0,75y 3 z

Scomposizione in fattori di un polinomio. Prof. Walter Pugliese

Polinomi Definizioni fondamentali

FATTORIZZAZIONE DI UN POLINOMIO

Monomi e Polinomi. Monomio Si dice monomio un espressione letterale in cui figurano solo operazioni di moltiplicazione.

Esempio B2.1: dire il grado del monomio seguente rispetto ad ogni lettera e il suo grado complessivo:

Le quattro operazioni

Le espressioni letterali

SCOMPOSIZIONE DI UN POLINOMIO IN FATTORI

Precorso di Matematica A. A. 2017/2018. Algebra

UNITÀ DIDATTICA 11 POLINOMI

Frazioni algebriche. Osserviamo che un espressione di questo tipo si ottiene talvolta quando ci si propone di ottenere il quoziente di due monomi.

Parte Seconda. Prova di selezione culturale

Un monomio è in forma normale se è il prodotto di un solo fattore numerico e di fattori letterali con basi diverse. Tutto quanto sarà detto di

Monomi L insieme dei monomi

1.3.POLINOMI ED OPERAZIONI CON ESSI

ALGEBRA. Monomio: In un monomio distinguiamo parte numerica (o coefficiente) e parte letterale. Es.: -7 ax 2 b 3 y. Parte letterale.

Calcolo letterale. è impossibile (*) x y. per x = -25; impossibile per y= Impossibile. 15 y

Precorso di Matematica Maria Margherita Obertino Università degli Studi di Torino Di.S.A.F.A.

Prodotti notevoli Quadrato di un binomio

MONOMI. Donatella Candelo 13/11/2004 1

Polinomi. Def: Es: Def: Regola: Es: Def: Es: Def: Es: Si dice POLINOMIO la somma algebrica di più monomi, detti TERMINI del polinomio.

Il calcolo letterale

1.4 PRODOTTI NOTEVOLI

Insiemi numerici. Teoria in sintesi NUMERI NATURALI

5, x, y, z, 4 , 0, 1,

Insiemi numerici. Alcune definizioni. La retta dei numeri

POLINOMI. Definizione Nomenclature Grado di un polinomio Operazioni fra polinomi Prodotti notevoli

Il calcolo letterale

5) 1 2 essendo x1 e x2 due

Scomposizione di un polinomio in fattori

Numeri e operazioni su di essi

CORSO ZERO DI MATEMATICA

270 Capitolo 10. Monomi. d ) 7 2 a3 x 4 y 2 per a = 1 2, x = 2, y = 1 2 ; e ) 8 3 abc2 per a = 3, b = 1 3, c = 1 2.

Polinomi. E. Modica Didattica OrizzonteScuola. Polinomi Operazioni con i polinomi Prodotti notevoli

Liceo Scientifico Statale S. Cannizzaro Palermo Classe III D EQUAZIONI POLINOMIALI Divisione di polinomi, teorema del resto e teorema di Ruffini

Sezione 9.9. Esercizi 189

3.Polinomi ed operazioni con essi

1.5 DIVISIONE TRA DUE POLINOMI

3 Dispense di Matematica per il primo anno dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore Frazioni Algebriche

IL CALCOLO LETTERALE. La «traduzione» del linguaggio comune in linguaggio matematico

Scomposizione di polinomi. Scomporre un polinomio significa riscriverlo nel PRODOTTO di due o più polinomi di grado inferiore

SCHEMI DI MATEMATICA

( ) ( ) ( ) individua un nuovo tipo di oggetto algebrico che prende il nome di frazione algebrica. Per esempio, A= 3x+ 1,

Il calcolo letterale algebrico. (NLM teoria pag ; esercizi pag )

Appunti di matematica per le Scienze Sociali Parte 1

Prontuario degli argomenti di Algebra

U.D. N 05 La fattorizzazione dei polinomi

Corso Integrato: Matematica e Statistica. Corso di Matematica (6 CFU)

Scomposizione in fattori

CONOSCENZE 1. espressioni letterali e monomi. 2. le operazioni con i monomi 3. i polinomi 4. le operazioni con i polinomi. 5. i prodotti notevoli

CALCOLO LETTERALE. 5, x, y, z, 4 , 0, 1,

I monomi. Prof.ssa Maddalena Dominijanni

Polinomi Prodotti notevoli. Esempi di polinomi

IL PROBLEMA. Somma fra frazioni algebriche. Lezione di matematica Prof Giovanni Ianne

è impossibile (*) per x = -25 e per x = -5

I POLINOMI. Si chiama POLINOMIO la somma algebrica di più monomi interi. Ad esempio sono polinomi: 3 x 2 +2x; 4 a 2 b 2 +b 3 ; ab+xy;

Monomi. 9.1 L insieme dei monomi

4 Calcolo letterale, equazioni, sistemi lineari

Polinomi. Definizioni. Polinomi a più variabili. Grado di polinomi a più variabili. Operazioni tra polinomi. Somma. Moltiplicazione.

B3. Scomposizione di polinomi

Moltiplicazione. Divisione. Multipli e divisori

MATEMATICA SCOMPOSIZIONE E FRAZIONE ALGEBRICHE GSCATULLO

TEOREMA DEL RESTO E REGOLA DI RUFFINI

Elenco degli argomenti svolti

1 Multipli di un numero

Scomposizione in fattori dei polinomi

( ) 5x ) che formano il polinomio. x cioè. 5x per il monomio raccolto. x per SCOMPOSIZIONE DI UN POLINOMIO RACCOGLIMENTO TOTALE.

I monomi Prof. Walter Pugliese

Chi non risolve esercizi non impara la matematica.

CLASSE 1 SEZIONE A PROGRAMMA DI MATEMATICA DOCENTE ENRICO PILI

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Medicina e Chirurgia Anno Accademico 2011/12. Corso di Fisica(0) per il recupero dell OFA

Divisibilità per 5 Un numero è divisibile per 5 se termina con 0 o con 5. Esempi: 380, 125, 465 sono divisibili per non è divisibile per 5

Le operazioni fondamentali con i numeri relativi

I NUMERI NATURALI E RELATIVI

NUMERI INTERI, RAZIONALI E IRRAZIONALI DOTATI DI SEGNO (POSITIVO O NEGATIVO)

1 (UNO) INDICA LA QUANTITÀ DI ELEMENTI DELL INSIEME UNITARIO B = (CLASSI CHE HANNO LA LIM) SOLO LA 4ª A HA LA LIM QUINDI L INSIEME È UNITARIO.

Polinomi. 2 febbraio Docente: Francesca Benanti. L Anello dei Polinomi. Divisibilità in K[x] Scomposizione di... Prodotti Notevoli.

PRETEST STUDENTI PER 2014

Polinomi. Docente: Francesca Benanti. 16 Febbraio 2007

292 Capitolo 11. Polinomi Scrivi un polinomio di terzo grado nelle variabili a e b che sia omogeneo.

Definizione: Due equazioni si dicono equivalenti se ammettono le stesse soluzioni.

Polinomi. Corso di accompagnamento in matematica. Lezione 1

Le operazioni fondamentali in R

1.2 MONOMI E OPERAZIONI CON I MONOMI

Transcript:

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO FACOLTÀ DI ARCHITETTURA CORSO ZERO DI MATEMATICA CALCOLO LETTERALE Dr. Erasmo Modica erasmo@galois.it MONOMI In una formula si dicono variabili le lettere alle quali può essere sostituito qualsiasi valore numerico; i numeri prendono, invece, il nome di costanti. Nella formula per il calcolo della lunghezza della circonferenza le costanti sono i numeri e, è detta variabile indipendente perché può assumere un valore numerico mentre C è una variabile dipendente perché il suo valore numerico dipende da quello assunto da R. Definizione: Dicesi monomio un espressione che possa essere rappresentata come moltiplicazione tra numeri e lettere. Ogni monomio è costituito da un coefficiente numerico e da una parte letterale. Nel monomio il numero rappresenta il coefficiente numerico, mentre è la parte letterale. Definizione: Due monomi si dicono simili se hanno la stessa parte letterale. I monomi e sono simili. Definizione: Si dice grado complessivo di un monomio la somma degli esponenti di tutte le variabili che compaiono nella parte letterale. Il grado del monomio è. ATTENZIONE!!! Non sono monomi le espressioni: IN QUANTO I monomi si costruiscono con un numero finito di moltiplicazioni: gli esponenti della parte letterale di un monomio sono numeri naturali Come sopra. Infatti l esponente è negativo (non è un numero naturale) Oss: Ciò implica che nell insieme dei monomi non è definita la divisione. Perché le parti letterali non sono identiche, quando lo sono si dice, appunto, che i monomi sono simili e la loro somma (somma dei coefficienti) è un monomio. Es: è ancora un monomio.

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Architettura Corso Zero di Matematica A.A. 010/011 Definizione: Due monomi si dicono opposti se hanno le parti letterali uguali e i coefficienti numerici opposti. I monomi e sono opposti. OPERAZIONI CON I MONOMI SOMMA DI MONOMI Definizione: La somma di due monomi simili è un monomio simile a quelli dati che ha per coefficiente numerico la somma algebrica dei coefficienti numerici e per parte letterale la parte letterale degli addendi. La somma tra monomi gode delle proprietà: commutativa; associativa; 0 è l elemento neutro rispetto alla somma; ogni monomio ammette opposto. Il monomio somma dei monomi e è il monomio. PRODOTTO DI MONOMI A differenza della somma, è sempre possibile moltiplicare due monomi. Definizione: Il prodotto di due monomi è un monomio che ha per coefficiente numerico il prodotto dei coefficienti numerici e per parte letterale il prodotto delle parti letterali. Il monomio prodotto dei monomi e è il monomio. La moltiplicazione tra monomi gode delle proprietà: commutativa; associativa; 1 è l elemento neutro rispetto al prodotto. Perché nell insieme dei monomi non è possibile definire una divisione? Per rispondere alla precedente domanda basta osservare che, quando trattiamo con i numeri reali, definiamo la divisione tra due numeri e (con ), come il prodotto del primo per l inverso del secondo, cioè: E. Modica, 010/011

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Architettura Corso Zero di Matematica A.A. 010/011 L inverso di un monomio non sempre è un monomio, in quanto si possono presentare, nella parte letterale, dei termini ad esponente negativo. POTENZA DI MONOMI Nell insieme dei monomi è possibile effettuare l elevazione a potenza con esponente naturale. Definizione: La potenza, con esponente naturale, di un monomio è un monomio che ha come coefficiente numerico la potenza del coefficiente numerico e come parte letterale la potenza della parte letterale. La terza potenza del monomio è il monomio. M.C.D. E m.c.m. DI MONOMI Nell insieme dei monomi è possibile definire il concetto di multiplo. Definizione: Dati due monomi e diremo che è multiplo di se esiste un monomio tale che. Il monomio prende il nome di divisore di. Osservazione: Per stabilire se il monomio A è multiplo del monomio B basta stabilire se il coefficiente numerico di A è multiplo di quello di B e se gli esponenti delle lettere che compaiono nella parte letterale di A sono maggiori o uguali a quelli delle corrispondenti lettere che compaiono nella parte letterale del monomio B. Definizione: Il massimo comun divisore (M.C.D.) di due o più monomi è il massimo tra tutti i divisori comuni dei monomi considerati e si ottiene moltiplicando tra loro i fattori comuni a tutti i monomi, ciascuno preso una sola volta, col minore esponente. Determinare il M.C.D. dei monomi. Il massimo comun divisore dei coefficienti numerici è, mentre la parte letterale del monomio cercato è. Definizione: Due monomi sono primi tra loro se il loro massimo comun divisore è 1. I monomi e sono primi tra loro. Osservazione: Due monomi primi tra loro sono tali che i loro coefficienti numerici siano primi tra loro e non abbiano alcuna lettera in comune. Definizione: Il minimo comune multiplo (m.c.m.) di due o più monomi è il minimo tra tutti i multipli comuni dei monomi considerati e si ottiene moltiplicando tra loro i fattori comuni e non comuni a tutti i monomi, ciascuno preso una sola volta, col maggiore esponente. E. Modica, 010/011

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Architettura Corso Zero di Matematica A.A. 010/011 Determinare il m.c.m. dei monomi. Il minimo comune multiplo dei coefficienti numerici è 1, mentre la parte letterale del monomio cercato è. POLINOMI Definizione: Dicesi polinomio un espressione algebrica formata dalla somma algebrica di due o più monomi, detti termini del polinomio. Esempi: Le espressioni sono tutti polinomi (si ricordi che le lettere e e indicano dei numeri irrazionali e quindi sono costanti e non variabili). Definizione: Dicesi grado di un polinomio il massimo tra i gradi dei singoli monomi che lo compongono. Il polinomio ha grado 5. Definizione: Un polinomio si dice omogeneo se tutti i suoi monomi hanno lo stesso grado. Il polinomio è omogeneo di grado 5. Principio d identità dei polinomi: Dati due polinomi e essi sono uguali se, e solo se, sono uguali i coefficienti dei termini simili. Le operazioni possibili nell insieme dei polinomi sono: l addizione, la sottrazione, la moltiplicazione, l elevazione a potenza con esponente naturale. E. Modica, 010/011 4

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Architettura Corso Zero di Matematica A.A. 010/011 OPERAZIONI CON I POLINOMI SOMMA DI POLINOMI Definizione: La somma di due polinomi è il polinomio che si ottiene scrivendo, dopo i termini del primo polinomio, i termini del secondo, ciascuno con il proprio segno. Sommare i polinomi e. Il polinomio somma è dato da: La somma tra polinomi gode delle proprietà: commutativa; associativa; 0 è l elemento neutro rispetto alla somma; ogni polinomio ammette opposto. PRODOTTO DI UN MONOMIO PER UN POLINOMIO Definizione: Il prodotto di un monomio per un polinomio è il polinomio che si ottiene moltiplicando tutti i termini del polinomio per il monomio. Il prodotto del monomio per il polinomio è dato da: PRODOTTO DI DUE POLINOMI Definizione: Il prodotto di due polinomi è il polinomio che si ottiene moltiplicando tutti i termini del primo polinomio per ogni termine del secondo. Il prodotto del polinomio per il polinomio è dato da: E. Modica, 010/011 5

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Architettura Corso Zero di Matematica A.A. 010/011 PRODOTTI NOTEVOLI Sono moltiplicazioni di polinomi che danno luogo a risultati ottenibili in modo semplice e rapido e facilmente ricordabili. 1 QUADRATO DI UN BINOMIO Il quadrato di un binomio è uguale alla somma tra il quadrato del primo monomio, il quadrato del secondo e il doppio prodotto del primo per il secondo. DIFFERENZA DI DUE QUADRATI Il prodotto della somma di due monomi per la loro differenza è uguale alla differenza tra il quadrato del primo monomio e il quadrato del secondo monomio. Esempi: 1.. CUBO DI UN BINOMIO Il cubo di un binomio è uguale alla somma tra il cubo del primo monomio che costituisce il binomio, il triplo prodotto del quadrato del primo monomio per il secondo, il triplo prodotto del quadrato del secondo monomio per il primo e il cubo del secondo monomio. 4 SOMMA E DIFFERENZA DI CUBI La somma di due cubi è uguale al prodotto della somma delle basi per il trinomio formato dal quadrato della prima base, dall opposto del prodotto delle basi e dal quadrato della seconda base. E. Modica, 010/011 6

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Architettura Corso Zero di Matematica A.A. 010/011 La differenza di due cubi è uguale al prodotto della differenza delle basi per il trinomio formato dal quadrato della prima base, dal prodotto delle basi e dal quadrato della seconda base. Esempi: 1.. 5 TRIANGOLO DI TARTAGLIA O DI PASCAL I coefficienti delle successive potenze del binomio triangolo di Tartaglia: si possono trovare mediante il cosiddetto 1 1 1 1 1 1 1 1 4 6 4 1 1 5 10 10 5 1 La legge di formazione del triangolo è semplice: i numeri di ciascuna riga (tranne il primo e l ultimo che sono uguali a uno) sono la somma di quelli soprastanti della riga precedente. DIVISIONE DI POLINOMI La divisione tra polinomi in generale è una frazione algebrica e quindi non è un polinomio. Tuttavia è possibile definire la divisione intera ossia la divisione tra due polinomi e in cui si ottiene un quoziente e un resto. Se il resto è nullo,, si dice che il polinomio è divisibile per il polinomio. DIVISIONE FRA POLINOMI IN UNA VARIABILE L algoritmo della divisione tra polinomi è analogo a quello della divisione ordinaria tra numeri: le cifre di un numero intero, nella forma decimale, rappresentano i coefficienti, di potenze di 10 (base della numerazione), ad esempio il numero 745 può essere scritto come: Allo stesso modo dati due polinomi, dividendo, e, divisore, ci proponiamo di determinare altri due polinomi, quoziente, e, resto, tali che: E. Modica, 010/011 7

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Architettura Corso Zero di Matematica A.A. 010/011 ALGORITMO DELLA DIVISIONE TRA e 1. Si ordinano e rispetto alle potenze decrescenti della lettera x, e tali che il grado del secondo polinomio sia minore o uguale a quello del primo, inoltre, si completano e dei termini eventualmente mancanti come nella configurazione a fianco.. Si divide il primo termine di, ossia per il primo monomio di, cioè, e si ripone il primo termine del quoziente ottenuto,, nel posto consueto. Siano ESEMPIO: e. Si moltiplica per ciascun termine del divisore e si scrivono i risultati ottenuti, con il segno cambiato, ben incolonnati sotto i monomi simili del dividendo poi si esegue l addizione algebrica così come a fianco. 4. Il polinomio ottenuto, detto resto parziale è il nuovo polinomio dividendo. Ripetendo il procedimento appena descritto fino al momento in cui il grado del resto diventi minore di quello del divisore, si porta a completamento la divisione proposta. 5. La divisione tra polinomi ha dato i polinomi, quoziente, e, resto. e 6. La verifica che essi soddisfano alla proprietà fondamentale della divisione ci consente di affermare che l operazione di divisione è stata svolta correttamente. E. Modica, 010/011 8

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Architettura Corso Zero di Matematica A.A. 010/011 REGOLA DI RUFFINI Si tratta di un algoritmo semplificato che si può usare se il divisore è un polinomio di primo grado del tipo. Se il divisore è un polinomio del tipo, basta dividere sia il dividendo che il divisore per a (proprietà invariantiva della divisione), in tal caso anche il resto della divisione risulterà diviso per a. Divisione tra e secondo la regola di Ruffini Siano e 1. Si dispongono i coefficienti del dividendo, ordinati rispetto alle potenze decrescenti della lettera x (i termini eventualmente mancanti hanno coefficiente uguale a 0) come nella configurazione a fianco;. Si abbassa il 1 termine di, ossia, al di sotto della linea orizzontale;. Si moltiplica per questo 1 coefficiente, e il prodotto ottenuto (+10) si scrive sotto il coefficiente del dividendo (0) al di sopra della linea orizzontale; 4. poi si esegue l addizione tra il coefficiente (0) con il prodotto appena calcolato (+10) e si scrive la somma ottenuta al di sotto della linea orizzontale così come a fianco; 5. Si moltiplica nuovamente tale somma per e si ripetono ciclicamente le istruzioni precedenti fino a completare il prospetto numerico di Ruffini. 6. La divisione tra polinomi ha dato i polinomi, quoziente, e. e 7. La verifica che essi soddisfano alla proprietà fondamentale della divisione ci consente di affermare che l operazione di divisione è stata svolta correttamente. E. Modica, 010/011 9

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Architettura Corso Zero di Matematica A.A. 010/011 È possibile calcolare il resto R della divisione divisione:, senza eseguire la Teorema del resto: Il resto della divisione del polinomio per il binomio è uguale al valore che il polinomio assume quando al posto della variabile x si sostituisce il numero b, cioè: Dimostrazione: Effettuando la divisione tra i polinomi e si ottiene: 1 con Essendo il grado di pari a 1, allora, cioè è una costante e la possiamo indicare semplicemente con. Sostituendo al posto della variabile il valore si ottiene: Per la divisione effettuata in precedenza si ha: LA SCOMPOSIZIONE DI UN POLINOMIO IN PRODOTTO DI FATTORI IRRIDUCIBILI METODO DI SCOMPOSIZIONE Raccoglimento a fattor comune o totale ESEMPIO Dato il polinomio: Si ha:, e e di conseguenza il polinomio si scompone come: Raccoglimento parziale può accadere che raccogliendo fattori comuni solo ad alcuni monomi si riesca in un secondo tempo a raccogliere totalmente scomponendo il polinomio dato. Dato il polinomio, si ha: 1 Il simbolo indica il grado del polinomio. E. Modica, 010/011 10

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Architettura Corso Zero di Matematica A.A. 010/011 Dato il polinomio termini: possiamo individuare i Il binomio differenza tra due quadrati e scriverlo come prodotto: Il trinomio quadrato di un binomio Dato il polinomio, si nota facilmente che esso si può scrivere come: Il polinomio quadrato di un trinomio Dato il polinomio, si nota facilmente che esso si può scrivere come: Il binomio somma e differenza di due cubi Dato il polinomio termini: e scriverlo come prodotto: e possiamo individuare i Il trinomio di grado Dato il polinomio numeri reali tali che:, cerchiamo le coppie di con Dopo qualche tentativo si perviene alla coppia e quindi il polinomio risulta scomposto nel seguente prodotto: Il quadrinomio cubo di un binomio Dato il polinomio si individuano le basi dei cubi : cosicché il polinomio può essere scritto nel prodotto: La regola di Ruffini Dato un polinomio scrivere nella forma: per poterlo deve esistere un opportuno numero tale che il polinomio sia effettivamente divisibile per il binomio ovvero: Dato il polinomio questi non è scomponibile con i metodi precedenti. Vogliamo di scomporlo con la regola di Ruffini e cerchiamo il numero tra i divisori di 4, cioè nell insieme: e si trova che: Non è detto che esista; tuttavia se esiste ed è intero, allora sarà un divisore del termine noto di A(x) Risulta così che: e quindi il polinomio si scompone nel prodotto: E. Modica, 010/011 11

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Architettura Corso Zero di Matematica A.A. 010/011 M.C.D. E m.c.m. DI DUE POLINOMI Definizione: Il M.C.D. di due o più polinomi si ottiene moltiplicando tutti i fattori comuni ai polinomi, ciascuno preso una sola volta, col minore esponente. Determinare il M.C.D. dei polinomi, e. Scomponiamo i polinomi in fattori: ; ;. Il M.C.D. è dato dal polinomio. Definizione: Il m.c.m. di due o più polinomi si ottiene moltiplicando tutti i fattori comuni e non comuni ai polinomi, ciascuno preso una sola volta, col maggiore esponente. Determinare il m.c.m. dei polinomi, e. Scomponiamo i polinomi in fattori: ; ;. Il m.c.m. è dato dal polinomio. E. Modica, 010/011 1

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Architettura Corso Zero di Matematica A.A. 010/011 ESERCIZI 1. Individua tra le seguenti espressioni letterali i monomi.. Ridurre alla forma normale i seguenti monomi. 1 1 x y xyzyx z 1 5 uv v u vv 1, a x yxy a 4 1 4 x x xx 4. Scrivere un monomio di quinto grado avente grado rispetto alla variabile a e grado 1 rispetto alla variabile x. 4. Semplificare le seguenti espressioni. p q 1 p 1 q 5 1 1 p p q p q u v u v u v u v uv u v 4 4 10 5 4 4 4 0,x y 0,4x y y 0, 6xy x xy x 4 y 8 4 8 8 1 m n 1 m n 1 1 m n 0, 1 m 5 n 1 m n 1 m n x y x y x y x y x y x y 1 4 4 0, ab, xy,1 xy 0, 6ab 0, xy 0, a b 0, a b b 0,5b ab 4 ab : 0, a b 0, 4a b 5. Calcolare le potenze dei seguenti monomi. 1 1 4 5 x y t x y p q1 5a b 0 x y z q p 1 4 a b 1 m n 4x y1 m n 1 l m o t1 s1 p 4 1 k x y 5 v 4 6. Sviluppare i seguenti prodotti notevoli. PRODOTTO p m q n r m m1 n1 m n x y x y a b c d RISULTATO p q r p q p r q r m n m m n m m n m 4x 9y x y 6x y 1x y 4x y m n m n m n1 m1 n1 m1 n a b c d ab ac ad bc bd cd 1 1 1 1 4 4 1 ab 1 ab 1 a b 1 a b a b 1 4 16 E. Modica, 010/011 1

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Architettura Corso Zero di Matematica A.A. 010/011 9 4 81 9 x y z x y z x y z x y x y z z 4 16 a b ca b c a ab b c a b c a b c 8 4 4 4 4 4 4 a b c b c 1 1 6 1 4 a b c c b a c 6bc a 9b 5 5 5 x a b cx a b c a ab ac b c 4x bc a 0,5 b 1 6 1 4 1 6 1 9 a a b a b b 7 6 4 8 4 4 x y x y 7 7 8x y 18x y x y x y 8 1 9 11 10 10 11 9 1 7. Effettuare le seguenti divisioni. DIVISIONE RISULTATO 1 4 5 4 y y y 1 : 1 y y 9 5 4 1 8 16 5 x x x x : x x 1 5 5 4 x 5 x 4 5 x x x 1 : x 1 4 4 1 Q y y y R y y 9 7 7 7 4 1 16 18 5 5 5 Q x x x R x x Q x x x x 1 R x x 1 8. Scomporre in fattori i seguenti polinomi. 4a b 1a b 16ab 4 5 POLINOMIO SOLUZIONE 4aba a b 4b 4 p q1 x y x x y aa b 5ab 10b m n m x x y x y a p a p b a b p n m m n1 n m n m n 1 4 8 x y x 4y x y m m m m m m a 15a a 1 x y x y x y p1 q1 p q1 p q a a b 5ab a b a b x x y x y x y m m n m n a a b 6a b 9a b p p q p p p m n n x y x y x y x y 1 1 1 4 10a 5a a a a 1 m ab 4z x 8ty m m m 4ab z 8ab ty ab x 1z 4ty x 1 p 16q 4 4p q p 16q 4 mn 4m mn m1 mn m1 1 p mn m1 4q 9. Effettuare le seguenti divisioni, di cui la seconda mediante la regola di Ruffini. x 5 x 4 x x 1 : x x 1 x 4 ax x a : x a E. Modica, 010/011 14