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Transcript:

+ TEORIA DEI LINGUAGGI (2017-18) Dott.ssa Filomena Diodato MINISEMANTICA lezz.3-4

+ Terminologia 2 E S T E R N O I N T E R N O

+ Conoscere un codice 3 Secondo il senso comune, un utente che usa un codice deve conoscerlo completamente, e così il destinatario/interlocutore. Si presuppone cioè che la conoscenza del codice sia totale e simmetrica. In realtà ciò vale solo per alcuni codici molto semplici (es. semaforo). In altri codici, come le lingue, la conoscenza del codice è sempre e solo potenziale, dunque anche diversa da persona a persona e nella stessa persona in momenti diversi (asimmetria del codice).

+ CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DEI CODICI 4 Classificazione in base al tipo di segnale:! Codici anche molto diversi possono adoperare lo stesso tipo di segnale: parole delle lingue, cinguettio degli uccelli, sinfonia musicale, fischio del capostazione apparterrebbero alla stessa categoria.! In alcuni codici, i segni possono essere realizzati con diverse sostanze: parole foniche, parole grafiche, parole in Braille ecc. apparterrebbero a categorie diverse. Una classificazione adeguata deve rispondere a due requisiti: 1) esclusività/univocità: un'entità collocata in una classe non deve appartenere ad altre classi (in base alla natura del segnale una lingua apparterrebbe a classi diverse); 2) completezza/esaustività: le entità riconducibili a un campo devono trovarvi una e una sola collocazione.

+ Fattori esterni/interni della classificazione 5! I fattori ESTERNI (tipo di segnale, tipo di apparato produttivo/ ricettivo dell'utente, qualità biologica o meccanica della fonte ecc.) non bastano e non sono prioritari.! Bisogna considerare anche:! I tipi di sensi che i significati possono saturare.! Gli aspetti INTERNI: Come sono costruiti i segni, quanti possono essere, quali rapporti hanno tra loro e con il codice, in rapporto sia ai significanti sia ai significati (Humboldt, Saussure, Chomsky).

+ Classificazione sintattico-semantica 6 Criteri della classificazione: 1. Esclusività/univocità 2. Completezza/esaustività 3. Economicità 4 criteri semantico-formali: 1. Globalità/non articolatezza del senso 2. Finitezza dei significati e dei segni 3. Sinonimia o quasi-sinonimia dei significati 4. Calcolabilità delle sinonimie

+ 1. Globalità/non articolatezza del senso 7. senso segni sette #7# #ζ# #VII# #111# decimale arabo greco romano binario arabo Nei primi due casi, il senso è dato tutto assieme, nei casi romano e binario arabo, invece, il valore del segno è dato attraverso la somma di segni più piccoli. Nei primi due esempi il senso è dato in modo 'globale' o non articolato; nei secondi due in modo articolato, ovvero con una composizione di elementi minini (articuli).

+ 8! #Bah#! #sono un po' perplesso#! #sono un po' perplesso per gli esempi che stai facendo#! #sono un po' perplesso per gli esempi che stai facendo non tanto considerandoli in sé ma perché non mi fido di te# perplessità

+ 9 Ogni elemento segnico è scomponibile in parti. Tuttavia, sul piano teorico, consideriamo ARTICOLATI i segni composti da parti che si associano in modo specifico e stabile a una porzione di significato.! #16#! #1# in prima posizione decina! #6# in seconda posizione 6 unità Le parti sono dette unità minime, morfemi, monemi, iposemi ecc.

+ Codice non articolato 10 «Sono codici in cui il profano sarebbe tentato di dire che «hanno solo un segno». Il semiotico prende le distanze dal profano che così dica, perché sa che i segni debbono essere e, in effetti, sono almeno due: quello con il significante /luce accesa/ e significati tipo fine della benzina, e quello con il significante /luce spenta/ e significati tipo benzina sufficiente». Un codice deve prevedere almeno due segni!

+ 11 Il codice non articolato ha una sintassi poverissima; ciascun segno è una totalità, «un blocco unico, inarticolato, che si contrappone all'altro (o, in codici un po' più complessi, ad altri) in una contrapposizione globale, muro contro muro, frontiera segnica e semantica contro frontiera segnica e semantica». Un codice inarticolato può essere gestibile da un utente solo se prevede un numero finito di segni e di classi di significato.

+ Codice articolato: monemi e combinatoria 12 Nel codice articolato è possibile individuare una dimensione sintagmatica: unioni di monemi (sintagmi) che concorrono all'organizzazione del segno. Un codice articolato è molto più potente perché con un numero di monemi contenuto può generare moltissimi segni. Con una diversa disposizione degli stessi monemi può combinare un numero finito o infinito di segni.

+ 2. Finitezza dei significati e dei segni 13! I codici articolati possono prevedere un numero infinito di segni, se rispettano queste condizioni: a) i raggruppamenti devono essere disposizioni, ovvero gruppi in cui l'ordine delle entità deve avere un valore semantico. #16# #116# #1116# #61# #611# #6161# b) La ripetizione di un elemento deve servire a distinguere elementi diversi: gli amici degli amici degli amici... c) il numero dei posti dei raggruppamenti non deve avere limite teorico (i numeri sono infiniti) a) è una condizione di opportunità ed economicità; b) e c) sono necessarie e sufficienti; se b) o c) non è rispettata, i segni saranno magari moltissimi, ma sempre in numero finito.

+ 3. Sinonimia o quasi-sinonimia 4. Calcolabilità delle sinonimie 14 Sinonimia: segni costruiti con monemi diversi che veicolano (quasi) lo stesso significato. Artimetica: #10# #9+1# #8+2# Le sinonimie sono calcolabili? - Un codice semiologico in cui i segni potenzialmente infiniti sono organizzabili in una serie di sinonimi (largamente) calcolabili è detto CALCOLO. Un calcolo può essere utilizzato: a condizione che siano rispettate le regole del calcolo stesso; mutando forme e norme del calcolo.

+ Creatività 15 1. Creatività crociana o della 'parole': irripetibilità dell'atto linguistico concreto (parole, Saussure): non caratterizza nessun particolare linguaggio, e non distingue il linguaggio da altri tipi di esperienza. 2. Creatività chomskiana o di langue: fare uso finito di mezzi finiti (Humboldt), cioè utilizzare un numero limitato di monemi per creare nuovi segni/espressioni linguistiche complesse. Rule governed creativity (Chomsky) 3. Rule-changing creativity: creatività humboldtiana, che riguarda la facoltà del linguaggio come capacità di creare lingue diverse. 4. Creatività degli psicopedagogisti: Vygotskij, capacità di divergenza, di porsi fuori dalle regole stabilite, passando da un codice all altro (intelligenza, insight Gian babbeo) 5. Creatività dei logici: calcolabilità.

+ 16

+ Semantica dei linguaggi non verbali 17 1. Codici non articolati " Più semplici sulla scala della complessità sintattica e semantica. " Più arcaici dal punto di vista evolutivo. I sensi sono ripartiti in due sole classi, ciascuna associata a un significante. L'universo del codice si esaurisce in due soli segni, sulla base della presenza/ assenza di una sola caratteristica (tratto distintivo). Di solito, uno dei due segni è espresso con significante zero (spia spenta); in altri casi entrambi i sensi sono veicolati da un significante proprio, nonostante questo procedimento sia ridondante (es. icone sulle porte delle toilettes). Segni in numero finito Il rapporto tra sensi e significati è esclusivo (no sinonimia) I significati non cambiano nel tempo (a meno che non sia rivista la convenzione). Spia della benzina, semaforo, allarmi di segnalazione ecc.

+ Codici seriali 18 Segni dello zodiaco, alfabeto Alcuni codici possono prevedere modi diversi per raggruppare i sensi di uno stesso segno. In questo caso il segno avrà diverse accezioni (es. 2, quantità 2, secondo posto in una serie, l'alfa e l'omega) Il segno, oltre a veicolare un senso attraverso una forma espressiva, assume anche un VALORE in rapporto agli altri segni con i quali coesiste.

+ Accezioni sistematiche / non sistematiche 19 Le accezioni dei segni sono sistematiche (come 2 per secondo elemento di una serie ) oppure non sistematiche. Le accezioni sistematiche dipendono dal rapporto dei segni tra loro. Le accezioni non sistematiche non dipendono dal senso o dal valore del segno, ma sono determinate sulla base di legami associativi (come per la lettura mistica dei segni greci alfa e omega ). Rapporti associativi (Saussure) Rapporti paradigmatici (Hjelmslev)

+ Rapporti sintagmatici vs rapporti associativi (Saussure) 20 Definita la lingua in termini di sistema radicalmente arbitrario (v. arbitrarietà formale) e il significato in termini di VALORE, Saussure esamina i rapporti che le unità linguistiche intrattengono nel sistema, distinguendo: # rapporti sintagmatici (in presentia) # rapporti associativi (in absentia) Essi «corrispondono a due forme della nostra attività mentale, entrambe indispensabili alla vita della lingua (e di qualsivoglia sistema semiotico).

+ Rapporti sintagmatici 21 Per Saussure (CLG, 149) i rapporti sintagmatici sono quelli che le unità linguistiche intrattengono nella concatenazione del discorso, in virtù del principio della linearità del significante «che esclude la possibilità di pronunziare due elementi alla volta». Es. Vedere nero, uscire di senno, reazione a catena... Nei codici non verbali riguardano la dimensione sintattica, cioè il modo in cui I segni si rapportano tra loro.

+ Rapporti associativi 22 I rapporti associativi sono meno osservabili poiché occorrono nella mente (esprit) del soggetto. Le serie associative sono create sulla base di un qualche elemento che accomuna le parole (identità della radice, identità del suffisso, analogia dei significati, comunanza delle immagini acustiche ecc.), ma questo «qualche cosa di comune» prescinde dalla posizione dei termini all interno del sistema linguistico poiché «una parola qualsiasi può evocare sempre tutto ciò che è suscettibile di esserle associato in una maniera o in un altra» (CLG, p. 152). La famiglia associativa si costruisce intorno a una parola che funge da centro di una «costellazione» dalla somma indefinita.

+ 23 «Così, la parola enseignement farà sorgere inconsciamente nello spirito una folla d altre parole (enseigner, renseigner, ecc. oppure armement, changement, ecc., o ancora éducation, apprentissage, ecc.); per qualche aspetto, tutti hanno qualche cosa di comune tra loro» (Saussure, CLG, pp. 149-150).

+ Rapporti pradigmatici 24

+ Dimensione pragmatica 25 Anche in codici semplici come quelli non articolati è evidente l'intreccio tra la dimensione sintattica e semantica e la dimensione pragmatica, ovvero il legame tra il segno e le abitudini e gli usi degli utenti. Il valore del segno dipende non solo dal rapporto con gli altri segni del sistema, ma (anche) dall'uso che gli utenti ne fanno. Una scienza logica o semiologica non è possibile senza soggetto.

+ 2. Codici a significante articolato 26 Articolazione senza effetti semantici: codice Braille, Morse. Il significante è composto di un certo numero di elementi (sovraccarico segnaletico), ma il segno non è articolato nella sua interezza. Qui gli elementi dell'articolazione non sono monemi, ma parti del solo significante.

+ Monemi 27 Arbitrarietà formale e ARBITRARIETÀ RELATIVA: Nei codici articolati ciascun segno analizzabile in parti più piccole risulterà più motivato rispetto al segno che veicola il significato globalmente. Es. #dician- nove, venti-nove, trenta-nove.. sessanta-nove, settanta-nove... # sono più motivati di #nove# o #dieci# perché contengono il segno #nove# che si ripete in tutta la serie. Saussure definisce questo tipo di arbitrarietà RELATIVA. La sua funzione cognitiva è quella di rendere la lingua o un qualsiasi altro codice più gestibile da parte di un utente con memoria finita.

+ Codici articolati, con numero finito di segni, senza sinonimia 28 Carte da gioco, ordinamento libri biblioteca, prefissi telefonici... Es. assegnazione posto in treno: Numero carrozza + numero posto + lettera

+ Codici articolati, con numero infinito di segni 29 Cifrazioni, scritture alfabetiche... POSIZIONALITÀ Tendenza all'univocità del rapporto tra significante e significato (negli alfabeti non sempre accade) La sinonimia è accidentale e non riguarda il significato, cioè a essere sinonimi sono solo i significanti. Grafemi [c]+e, i fonema /ts/ [ch]+e, i [c]+ a, o, u fonema [K]