Distretto di Feltre CORSO DI FORMAZIONE EDUCARE ALLE LIFE SKILLS 1
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BRAINSTORMING LIFE SKILLS 3
Carta di Ottawa OMS - 1986 La salute vive e cresce nelle piccole cose di tutti i giorni. A scuola, sul lavoro, in famiglia, nel gioco, nell'amore... La salute si crea avendo cura di se stessi e degli altri, sapendo controllare e decidere dei propri comportamenti, facendo in modo che la comunità in cui si vive favorisca la conquista della salute per tutti 4
Fattori di protezione Strettamente legati al concetto di resilienza (in fisica è la capacità di un corpo di modificarsi sotto sforzo per poi recuperare la forma originaria). Gli individui resilienti sono quelli che pur esposti ad uno o più fattori di rischio non sviluppano alcun disturbo grazie alla presenza, per l appunto, di fattori di protezione che respingono gli effetti dei fattori di rischio cui l individuo è esposto. (Anthony e Coler, 1987) 5
Fattori di protezione Il loro impatto varia a seconda della fase di sviluppo. Alcuni esempi possono essere: Forti legami familiari Esperienza di controllo genitoriale fatto di chiare regole di condotta Coinvolgimento dei genitori nella vita dei figli Successo scolastico Forte legame con le istituzioni che sviluppano la prosocialità Abilita' sociali e di vita (life skills) 6
Life skills e scuola: perche? Le life skills NON si propongono come un pacchetto aggiuntivo per gli insegnanti, ma come uno STRUMENTO in grado di valorizzare l'azione didattica, in quanto promuovono le competenze psicosociali degli studenti. L OMS considera che la fascia di eta' ottimale per l'apprendimento di tali competenze sia quella compresa tra i 6 e i 16 anni, in cui gli eventuali comportamenti a rischio di salute non sono ancora consolidati. 7
Pensiero creativo Problem solving Decision making 8
Creatività Senso critico Decision making Problem solving Educare alle competenze psico-sociali o capacità utili per la vita Comunicazione efficace Capacità di relazioni Autocoscienza Empatia sfera relazionale sfera relazionale sfera dell'affettività sfera cognitiva sfera cognitiva Gestione delle emozioni Gestione dello stress Sviluppo di abilità cognitive, emotive e relazionali che consentono all individuo di operare con competenza sia sul piano individuale che sociale 9
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PERCHE' QUESTO PROGETTO EMOZIONI GIOCANO UN RUOLO FONDAMENTALE
NELLA COSTRUZIONE DELL'IDENTITA' DELLA PERSONA
NEL PROMUOVERE IL BENESSERE
FARCI STAR BENE CON GLI ALTRI
I bambini hanno difficoltà a riconoscere a modulare e gestire le proprie emozioni, i propri desideri e i propri bisogni.
E' utile a scuola lavorare sulle emozioni? i turbamenti emotivi influenzano le capacità intellettive dei bambini e degli adolescenti. L ansia, l ira, la depressione sono tra le emozioni che maggiormente interferiscono sull apprendimento, sull attenzione e sui comportamenti relazionali in classe e fuori.
Solo a scuola??
Quali sono le emozioni? PRIMARIE SECONDARIE
EMOZIONI PRIMARIE sono riscontrabili in qualsiasi popolazione
Sono RABBIA TRISTEZZA PAURA GIOIA
Ekman e Friesen riscontrarono che tutte le espressioni del viso e i movimenti inerenti al linguaggio del corpo, sono universali, quindi i segnali relativi a determinate emozioni saranno gli stessi anche su persone di etnie diverse
POSSIAMO RICONOSCERE LE EMOZIONI SENZA CHE LA PERSONA PARLI??
"Non essere arrabbiato.." "Non essere triste.."
Si può vivere senza emozioni??
OGNI EMOZIONE HA UN SUO PERCHE'.. Ogni emozione ci predispone all' azione La parola emozione deriva da latino E-MOVERE, ovvero: tendenza ad agire.
RABBIA nasce dalla primordiale reazione-azione di attacco; modalità che permetteva all'uomo la conservazione della specie ad una reale minaccia
Oggi..che senso ha la rabbia??...
Oggi sopravvivere a cosa? La psicologia e le varie discipline neuroscientifiche hanno dimostrato che la rabbia nasce come reazione alla frustrazione... e la frustrazione nasce dal dolore, nasce dal mancato soddisfacimento di un nostro desiderio, ovvero, nasce da una impossibilità di raggiungere il piacere. La rabbia, quindi, nasce dalla frustrazione ma maschera il dolore.
Quando noi adulti ci arrabiamo?
E un bambino... Quando si arrabbia??
PAURA ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto ad una reale situazione di pericolo Ci difende
Quando noi adulti abbiamo paura?
E un bambino... Quando ha paura??
TRISTEZZA Emozione che ha bisogno di essere condivisa. Può essere intesa come una richiesta di aiuto Si manifesta in tutte quelle circostanze in cui l individuo si sente escluso, incapace di comunicare o trascurato Richiama ad un contatto con il mondo..aiuta a "dissolvere"/"lavar via" con le lecrime ciò che ci fa star male
GIOIA stato d animo positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri
EMOZIONI SECONDARIE Le emozioni secondarie, invece, sono quelle che originano dalla combinazione delle emozioni primarie e si sviluppano con la crescita dell individuo e con l interazione sociale.
Emozioni positive? Emozioni negative? NON ESISTONO!!
SI POSSONO RICONOSCERE E GESTIRE LE EMOZIONi?
GESTIONE DELLE EMOZIONI 57
GESTIONE DELLE EMOZIONI L'emozione è un costrutto psicologico complesso, che comprende: un'attivazione fisiologica (dei sistemi nervoso autonomo, endocrino e immunitario) un'esperienza affettiva soggettiva ( vissuto dell'individuo) dei processi cognitivi (di valutazione della situaz.-stimolo) una predisposizione all'azione delle risposte espressive-motorie verbali e non verbali una regolazione sociale e culturale dell'espressione delle emozioni 58
GESTIONE DELLE EMOZIONI Gestire le emozioni significa esplorarle, al fine di capire quali sono gli aspetti validi e quelli meno validi da tenere in considerazione per l' organizzazione del comportamento. Ragione ed emozione sono due sistemi di conoscenza diversi e strettamente interdipendenti: i processi cognitivi influenzano la manifestazione e l'elaborazione delle esperienze emotive, queste completano le conoscenze cognitive. L'individuo "sano", ben integrato, è quello che riesce a integrare l'attività di un sistema con l'attività dell'altro. 59
EMPATIA Questa competenza permette di vivere in maniera più profonda i rapporti quotidiani, partendo dal proprio sentire e da una corretta percezione del sentire altrui. La modalità di ascolto da sviluppare è quella suggerita da Gordon dell' "ascolto attivo" : "ascolto passivo" (i cui strumenti sono attenzione, silenzio, cenni di conferma e frasi-invito) "rimando empatico" 62
EMPATIA 63
EMPATIA E' la capacità di immedesimarsi in un'altra persona fino a coglierne i pensieri e gli stati d'animo; si comprendono le emozioni (e i comportamenti) altrui in virtù di un'estensione delle proprie esperienze. Si basa sull'autoconsapevolezza: tanto più sappiamo riconoscere le nostre emozioni, tanto più saremo abili a comprendere gli altri. Implica la capacità di leggere i messaggi emotivi, comunicati prevalentemente attraverso i canali non verbali 64