Arnaldo Minetti Presidente Associazione Cure Palliative Onlus

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Transcript:

Arnaldo Minetti Presidente Associazione Cure Palliative Onlus Bergamo, 11 novembre 2013

Questo Convegno vuole affermare in primo luogo il tema della integrazione: fra degenza e domicilio, fra ospedale e territorio, fra specialisti e cure primarie, fra diversi reparti, fra medici-infermieri-psicologi-altro, fra operatori e volontari, fra pubblico-privato-no profit. E un tema forte che richiede un salto di qualità culturale, nell approccio, nell organizzazione.

L altro tema all ordine del giorno è quello delle cure palliative simultanee, con presa in carico precoce del malato inguaribile e dei suoi famigliari, con percorsi di cura attiva e palliativa condivisi fra il palliativista, lo specialista, il medico di assistenza primaria e le specifiche equipe di cura. Le cure palliative non sono limitate al fine vita, ma accompagnano i percorsi dalla diagnosi di inguaribilità fino alla fine, sempre con l obiettivo della miglior qualità di vita possibile.

Sicuramente la Legge 38 che riconosce il diritto alle cure palliative e alla terapia del dolore a tutti i malati, i decreti attuativi che si sono succeduti, le applicazioni emanate nelle varie Regioni, il riconoscimento (finalmente) della disciplina di Cure Palliative rendono possibili grandi passi in avanti: in primo luogo la creazione di Dipartimenti Funzionali Interaziendali di Cure Palliative in tutte le province.

Parliamo di ASL, di Aziende Ospedaliere pubbliche e private, di RSA e altre degenze, di Hospice, di soggetti accreditati per la domiciliarità palliativa, di Medici di Assistenza Primaria, di Associazioni di Volontariato: nasce un coordinamento che migliorerà le interconnessioni fra tutti gli operatori e accrescerà in quantità e qualità la rete delle cure palliative in degenza e a domicilio, garantendo verifica e controllo e promuovendo formazione e comunicazione.

Auspichiamo una disponibilità piena, tesa a valorizzare i contributi di tutte le componenti in una ottica che tenda alla welfare community, centrata sulla sussidiarietà circolare, che vede pubblico-privato-non profit agire insieme - osiamo dire alla pari già dall analisi, dalla progettualità, dagli obiettivi, dalle verifiche e dai controlli. E solo così che si valorizzano le risorse e le competenze.

E fondamentale potenziare e migliorare sia l informazione che la comunicazione, soprattutto fra tutti gli operatori sanitari e sociosanitari. Da qui si può far partire percorsi formativi articolati e condivisi e su questo impiantare stabili relazioni di interconnessione con le cure palliative simultanee, per la presa in carico precoce di tutti i malati inguaribili, di tutte le patologie, e dei loro famigliari, con percorsi integrati in degenza e a domicilio e con piani di cura e assistenza personalizzati.

Altrettanto fondamentale è articolare una possente campagna di informazione comunicazione verso i cittadini di tutti gli strati sociali e di tutto il territorio, coinvolgendo le scuole, l Università, i luoghi di ritrovo e di cultura, i luoghi di lavoro e le organizzazioni sindacali, le cooperative le agenzie solidaristiche e tutto il terzo settore.

I dati della bergamasca relativi ai ricoveri nei sei hospice della provincia e all assistenza di cure palliative a domicilio mostrano una buona copertura quantitativa e una buona qualità, anche se c è ancora spazio di miglioramento. E ora fondamentale realizzare il coordinamento, le interconnessioni, le prese in carico precoci: si tratta di creare relazioni stabili e continuative di cure palliative simultanee con le varie degenze, evitando che il malato sia segnalato alle cure palliative quasi in fase preagonica; la relazione fra Medici di Assistenza Primaria e Medici Palliativisti, spesso caratterizzata da eccessivo attendismo che ostacola e rallenta l attivazione dell ADI Cure Palliative.

I malati, le loro famiglie, i cittadini in generale devono essere informati di questi loro diritti e devono conoscere tutti gli snodi possibili della rete di Cure Palliative per usufruirne al meglio: a maggior ragione ne devono essere informati tutti gli operatori coinvolti e agire di conseguenza. Siamo sicuri che il nuovo Dipartimento si farà garante di questi percorsi.

Noi continuiamo a crederci e la comunità bergamasca continua a dimostrare che anch essa ci crede e che ci tiene: l ottica che caratterizza l approccio da cittadinanza attiva saprà essere ancora una volta lo strumento per migliorare il servizio e la qualità di vita dei malati inguaribili in fase avanzata e terminale. Insieme possiamo fare molto: buon lavoro a tutti. Grazie