Una definizione di apprendimento

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Una definizione di apprendimento Secondo la definizione dello psicologo Ernest Hilgard, l apprendimento è un processo intellettivo attraverso cui l individuo acquisisce conoscenze sul mondo che, successivamente, utilizza per strutturare e orientare il proprio comportamento in modo duraturo. Esso può essere il risultato di processi spontanei o può essere guidato da un intervento esterno.

Come apprendiamo? I processi che sottendono l apprendimento umano elaborati dalla psicologia educativa hanno seguito diversi percorsi, classificabili in relazione alle grandi scuole psicologiche del Novecento: - Comportamentismo (Pavlov Skinner) - Gestalt (Werthaimer) - Cognitivismo (Piaget Bruner - Gardner) - Costruttivismo (Vygotskij)

Le principali forme di apprendimento sono: - l apprendimento elementare legato alle reazioni più semplici - l apprendimento complesso o cognitivo che coinvolge le funzioni psichiche superiori quali l intelligenza e la creatività.

La teoria dell apprendimento elementare si occupa del comportamento manifesto del bambino e considera fondamentale l incidenza che hanno l ambiente e l esperienza sulla crescita. Le trasformazioni che si verificano nella abitudini e nei modi di pensare, sin dai primi anni di vita, vengono considerate come dovute all imitazione di modelli forniti dall ambiente e alla variazione negli schemi di ricompense e punizioni.

Tra le teorie di apprendimento elementare sono comprese: - Il condizionamento classico (Pavlov) - Il condizionamento operante o strumentale (Skinner) Si tratta di due forme di apprendimento per associazione, in cui stimoli e risposte vengono associati insieme e l apprendimento viene interpretato come un processo che conduce alla formazione di abitudini.

Il Comportamentismo Behaviourismo Il comportamentismo è un approccio teorico sviluppato dallo psicologo americano John Watson agli inizi del XX secolo. Pretende di spiegare i fenomeni psichici eliminando ogni elemento introspettivo non suscettibile di verifica sperimentale.

John Watson L obiettivo teorico di John Watson è la previsione e il controllo del comportamento. Watson ritiene che il comportamento oggettivo degli individui osservabile e misurabile sia l unico oggetto legittimo dell'indagine psicologica, rilevabile con metodi obiettivi che permettono la ripetizione di esperimenti e interpretabile secondo lo schema stimolorisposta.

Nega qualsiasi elemento di innatismo ed ereditarietà. La formazione dell uomo si ha soltanto nel rapporto continuo di risposte oggettive e concrete agli eventi proposti dall ambiente. Per i behavioristi l apprendimento è un cambiamento di comportamento. Esiste un apprendimento nel momento in cui l individuo dà una risposta concreta a un dato stimolo.

Le due principali teorie comportamentiste dell apprendimento sono: - Il condizionamento classico (Pavlov) - Il condizionamento operante (Skinner - Thorndike) Queste teorie definiscono l apprendimento come la comparsa di un nuovo comportamento che si mantiene nel tempo.

Il condizionamento classico IVAN PETROVICH PAVLOV Il fisiologo russo Pavlov, effettuando un esperimento sul cane associò uno stimolo incondizionato (la vista del cibo) ad uno stimolo condizionato (suono di campanello) e dimostrò che una risposta incondizionata (salivazione del cane) veniva prodotta anche al solo suono del campanello.

Stimolo incondizionato (SI): uno stimolo che provoca automaticamente una risposta (ciotola del cibo) Risposta incondizionata (RI): risposta automatica ad uno stimolo (salivazione) Stimolo condizionato (SC): uno stimolo neutro, che provoca una risposta condizionata tramite l associazione con uno stimolo incondizionato (campanello) Risposta condizionata (RC): risposta appresa (salivazione) Il ripetersi dell associazione tra stimolo incondizionato e stimolo condizionato fu definito rinforzo.

Il condizionamento operante o strumentale BARRHUS SKINNER Nel condizionamento classico il soggetto non svolge alcuna attività in quanto è lo sperimentatore ad agire. Nel condizionamento strumentale, invece, deve essere l individuo a compiere una determinata azione per ottenere una ricompensa o evitare una punizione.

Al riguardo lo psicologo statunitense Skinner propose Il superamento della rigida meccanicità del condizionamento classico, introducendo una teoria più articolata e dinamica fondata sulla relazione tra le risposte dell individuo e l azione dell ambiente: il condizionamento operante. Gli esperimenti di Skinner condotti sui topi, che riuscivano ad imparare una serie di movimenti sulla base di un meccanismo di ricompensa, trovarono riscontro in ambito scolastico dove lo studioso tentò di applicare all istruzione le teorie stimolo-risposta.

Egli, servendosi delle cosiddette macchine per insegnare, introdusse nelle scuole l istruzione programmata. Tale forma di apprendimento era fondata sulla convinzione che quando gli studenti capiscono da soli che una risposta è esatta essi ricevono un rinforzo ed aumentano le probabilità che essi ricordino e ripetano la risposta data. Si imparano certe riposte comportamentali perché operano sull ambiente nel modo che noi desideriamo.

Un esempio: a scuola possiamo rinforzare positivamente comportamenti che gradiamo e rinforzare negativamente comportamenti sgraditi. Il rinforzo positivo può essere qualunque cosa gradita (un apprezzamento verbale, un sorriso, una lode ). Il rinforzo negativo può essere qualunque cosa sgradita (come un leggero rimprovero, uno sguardo arrabbiato ).

EDWARD THORNDIKE la teoria delle connessioni La base dell apprendimento ipotizzata è l associazione tra le impressioni sensoriali e gli impulsi all azione, associazione denominata connessione. Poiché sono queste connessioni che si rafforzano o si indeboliscono nella formazione o nell estensione di abitudini, il sistema di Thorndike viene definito connessionismo.

Thorndike ritiene che l apprendimento si verifichi gradualmente, attraverso una serie di tentativi ed errori, che porta al consolidamento delle reazioni dell organismo che sono state ricompensate (legge dell effetto). Thorndike fu il primo studioso a suggerire l applicazione della psicologia al campo dell educazione (pubblicazione del 1919 sul Journal of Educational Psichology). Dagli studi di Thorndike derivano importanti riflessioni per l apprendimento scolastico:

- per apprendere non basta l esercizio, occorre anche il successo (la gratificazione); - il tentativo a vuoto, cioè l errore, poiché non produce apprendimento, ha una funzione educativa accessoria; - un premio e un incoraggiamento possono aiutare nell apprendimento, una punizione, no; -ogni apprendimento è una successione di atti associativi, che il soggetto ricompone in modo utile alla soluzione di un problema.

In entrambi i casi (esperimenti di Pavlov e Skinner) si tratta di condizionamento, cioè di un meccanismo di apprendimento basato sulla ripetizione di esperienze che trascurano le variabili soggettive, puntando esclusivamente al raggiungimento della prestazione voluta. Tali modelli possono risultare efficaci per imparare gesti ed operazioni semplici, ma risultano poco efficaci per apprendimenti più complessi.

L apprendimento complesso L apprendimento complesso fa riferimento generalmente a quegli aspetti connessi alla dimensioni più articolate del comportamento, coinvolgendo le funzioni psichiche superiori: - il pensiero - l intuizione - l intelligenza - la creatività

Gestalt psicologia della forma La Gestalt è una corrente psicologica incentrata sui temi e sull esperienza che si sviluppò in Germania agli inizi del XX secolo. Nasce in contrapposizione alla psicologia di Wundt* che si proponeva di scomporre ogni fenomeno nei suoi elementi elementari. Per la psicologia della forma non è giusto dividere l esperienza umana dalla sue componenti elementari e occorre invece considerare l intero come fenomeno sovraordinato rispetto alla somma dei suoi componenti: L insieme è più della somma dei suoi componenti.

Wilhelm Wundt Il merito di aver costituito la psicologia come scienza indipendente è riconosciuto a Wilhelm Wundt che nel 1879 fonda il primo laboratorio di psicologia sperimentale. Wundt si proponeva di identificare gli elementi costitutivi fondamentali della coscienza fino ad arrivare alla struttura della mente stessa. Intendeva scomporre ogni fenomeno nei suoi componenti più elementari.

Il fondatore della psicologia della forma fu Max Werthaimer il quale sviluppò la prima indagine sistematica sui processi cognitivi superiori, occupandosi dell apprendimento intuitivo degli studenti che incontrava nelle scuole durante lo svolgimento della sua funzione di ispettore scolastico. Secondo il Werthaimer ciò che il soggetto percepisce non è un insieme catturato dai sensi, bensì una totalità strutturata dall intervento della mente. Il pensiero non solo si realizza in termini di strutture globali ma agisce produttivamente in quanto, se riesce a modificare una struttura, crea nuove soluzioni.

La psicologia della forma rifiuta di suddividere l esperienza umana nelle sue componenti elementari e tende a considerare l insieme più delle singole componenti. Per la Gestalt noi non percepiamo stimoli ma forme: noi percepiamo, cioè, totalità strutturate che sono qualcosa di diverso dalla somma delle parti che le compongono. Il fenomeno per il quale un soggetto scopre un significato nuovo viene detto insight ; tale fenomeno è dato in tutti i casi nei quali non per ragionamento, ma per improvviso cambiamento di significato della nostra percezione della realtà, giungiamo alla soluzione di un problema.

La percezione non è, quindi, preceduta dalla sensazione ma è piuttosto un processo immediato, non influenzato dalle passate esperienze e deriva da una combinazione organizzata delle diverse componenti. I principali fattori che determinano il raggruppamento percettivo e la composizione di elementi in interi, che rappresentano i principi alla base della teoria della Gestalt si raggruppano in: - Rapporto tra figura e sfondo - Continuazione - Prossimità - Somiglianza - Comune destino - Parallelismo - simmetria

La psicologia della forma costituisce una decisa reazione ad ogni associazionismo, stabilendo il ruolo della funzione cognitiva nel costruire e dare forma all esperienza sensoriale. E compito dell insegnante presentare agli studenti il Problema in modo tale che i vari elementi che lo compongono risultino organizzati in sistemi.

Il Cognitivismo Il declino del comportamentismo e lo svilupparsi della ricerca sulla cognizione delinearono una nuova concezione dell apprendimento. Vennero messe in discussione innanzitutto cosa si apprende (la tipologia degli apprendimenti) e poi come si apprende (la modalità di apprendimento). Infatti, non si imparano solo comportamenti ed abitudini, ma anche concetti, regole, procedure per affrontare diversi compiti.

Tali apprendimenti, che si definiscono complessi, non possono essere il frutto di semplici associazioni, ma sono il risultato dell elaborazione dell informazione. Gli studi della psicologia cognitiva hanno evidenziato, infatti, che l apprendimento ha la caratteristica di essere costruttivo poiché nasce dal confronto tra informazioni in attivo e conoscenze depositate in memoria. La conoscenza viene costruita e non semplicemente registrata o recepita; è influenzata dalla tipologia della conoscenza precedente e da come questa è organizzata.

Teorici cognitivisti Jean Piaget (Assimilazione e Accomodamento) Jerome Bruner (Strutturalismo) Howard Gardner (Intelligenze Multiple)

Jean Piaget (1896-1980) Psicologi svizzero, è stato uno dei maggiori studiosi dell età evolutiva. Definì l intelligenza come la più alta forma di adattamento dell organismo all ambiente e alle situazioni nuove. Criticò aspramente il comportamentismo nella convinzione che l attività cognitiva costituisca un processo complesso, non riducibile ad un insieme concatenato di stimoli dell ambiente e risposte del soggetto.

Piaget dimostrò innanzitutto l esistenza di una differenza qualitativa tra le modalità di pensiero del bambino e quelle dell adulto e, successivamente, che il concetto di capacità cognitiva e, quindi, di intelligenza, è strettamente legato alla capacità di adattamento all ambiente sociale e fisico. Il comportamento del soggetto è il prodotto di un equilibrio tra l ambiente e le sue strutture organiche.

Nella sua teoria 3 sono gli assunti fondamentali: - La conoscenza ha lo scopo di aiutare l individuo ad adattarsi al mondo in cui vive. - Il bambino è attivo ed inventivo. - La conoscenza viene acquisita mediante l interazione con l ambiente.

Secondo il Piaget lo sviluppo intellettivo avviene attraverso la progressiva trasformazione delle strutture cognitive che, da strutture elementari, a poco a poco si trasformano in strutture più complesse grazie all attività del soggetto in interazione con l ambiente. Tale sviluppo è determinato da due processi: l assimilazione e l accomodamento.

L assimilazione e l accomodamento accompagnano tutto il percorso cognitivo della persona. L assimilazione consiste nell incorporazione di un evento o di Un oggetto in uno schema comportamentale o cognitivo già Acquisito dal soggetto. In pratica un bambino decodifica un esperienza in base ad elementi che già gli sono noti. L accomodamento consiste nella modifica della struttura cognitiva o dello schema comportamentale per accogliere nuovi soggetti o eventi che fino a quel momento erano ignoti.

I due processi si alternano nella costante ricerca di un equilibrio, ovvero di una forma di controllo della realtà esterna. Nei suoi studi sull età evolutiva, Piaget rilevò la presenza di momenti dello sviluppo nei quali prevale l assimilazione, momenti nei quali prevale l accomodamento e momenti di relativo equilibrio. Elaborò, dunque, una distinzione degli stadi dello sviluppo cognitivo descrivendo quattro periodi fondamentali dello stesso, comuni a tutti gli individuo e che si susseguono sempre nello stesso ordine.

1. Stadio dell intelligenza senso-motoria (0/2 anni) 2. Stadio pre-operatorio (2/7 anni) 3. Stadio delle operazioni concrete (7/12 anni) 4. Stadio delle operazioni formali (da 12 anni in poi)

Stadio dell intelligenza senso motoria Si presenta nel periodo che va dalla nascita ai due anni circa di età. In questo periodo il bambino utilizza i sensi e le abilità motorie per esplorare e relazionarsi con ciò che lo circonda, evolvendo gradualmente dal sottostadio dei meri riflessi e dell egocentrismo radicale a quello dell inizio della rappresentazione degli oggetti e della simbolizzazione, passando attraverso periodi intermedi di utilizzazione di schemi di azione via via più complessi:

- Reazioni riflesse (primo mese) il bambino agisce attraverso schemi senso motori rigidi innati. - Reazioni circolari primarie (tra il secondo e il quarto mese) il bambino ripete un azione casuale per ritrovarne gli effetti gradevoli. - Reazioni circolari secondarie (tra il quarto e l ottavo mese) il bambino oriente i suoi comportamenti verso l ambiente esterno, cercando di afferrare e muovere gli oggetti e osservando i risultati delle sue azioni. - Reazioni circolari terziarie (dai 12 ai 18 mesi) nasce l interesse per la novità e dunque si passa ad una sperimentazione continua. - Rappresentazione cognitiva (dai 18 ai 24 mesi) il bambino apprende il concetto di permanenza dell oggetto, ovvero che gli oggetti della realtà circostante esistono anche se non li vede.

Stadio dell intelligenza preoperatoria Si presenta nel periodo che va dai 2 anni ai 6-7 anni di età. In questa fase prevale il pensiero egocentrico, ossia la tendenza a non considerare una realtà diversa da quella che appare al bambino, accompagnato da animismo (tutti gli oggetti sono animati), artificialismo (il bambino tende a confondere la causalità naturale con la fabbricazione da parte degli uomini) e finalismo (il bambino attribuisce ad ogni attività naturale una morale). Il bambino attraverso il linguaggio diventa capace di ricostruire le azioni passate sotto forma di racconto e di anticipare quelle future con

Lo stadio dai 2 ai 7 anni comprende due fasi: - la fase del pensiero simbolico pre-concettuale (dai 2 ai 4 anni) durante la quale appare un attività di tipo simbolico, in quanto il bambino utilizza oggetti per rappresentarne altri. Si tratta del gioco creativo o simbolico nel quale il bambino usa un oggetto per rappresentarne un altro (es. una sedia per rappresentare un cavallo). - la fase del pensiero simbolico intuitivo (dai 4 ai 7 anni) nel corso della quale il bambino acquisisce sempre maggiore consapevolezza dei molteplici aspetti degli oggetti e comincia a consolidarsi la capacità di classificare e raggruppare gli oggetti.

Stadio delle operazioni concrete Va dai 7 agli 11 anni di età. Il temine operazioni si riferisce a operazioni logiche o principi utilizzati nella soluzione di problemi. Il bambino in questo stadio non solo utilizza i simboli ma è in grado di manipolarli in modo logico. Una importante conquista è l acquisizione del concetto di reversibilità, ossia la capacità di considerare che gli effetti di un azione possano essere annullati da un operazione inversa (addizione/sottrazione moltiplicazione/divisione).

- Seriazione, consiste nella capacità di disporre in ordine seriale un gruppo di oggetti in ordine di peso, di lunghezza, ecc., dimostrando di saper cogliere la relazione tra l oggetto che Le operazioni in questo periodo risultato legate ai concetti di: - Conservazione o invarianza. Si verifica quando il bambino si rende conto che una sostanza conserva la sua quantità pur attraversando una serie di mutamenti delle caratteristiche percettive (forma, peso, volume). - Classificazione, ossia la capacità di formare insieme omogenei o eterogenei di oggetti, stabilendo relazioni (più grande, più piccolo)

In questa fase il linguaggio egocentrico sparisce e il bambino diviene sempre più capace di cooperare. Le operazioni concrete contribuiscono, infatti, allo sviluppo della socializzazione grazie a tre principali tipi di azione: - I giochi con le regole - Le azioni in comune - Gli scambi verbali Anche l affettività amplia la sua sfera man mano che si moltiplicano i rapporti sociali e i sentimenti morali.

Stadio delle operazioni formali Interessa il periodo compreso dagli 11 ai 14 anni di età. Il pensiero acquista autonomia rispetto al dato concreto: il bambino riesce a compiere operazioni senza ricorrere ad una situazione concreta. Le operazioni logiche cominciano a venire trasposte dal piano della manipolazione concreta al piano delle idee pure espresse in un linguaggio (il linguaggio delle parole o quello dei simboli matematici), ma senza l appoggio della percezione, dell esperienza. Il pensiero formale è, quindi, ipotetico-deduttivo: è il pensiero capace di trarre conclusioni da pure ipotesi e non soltanto da un osservazione concreta.

L adolescenza è caratterizzata dalla capacità di utilizzare il cosiddetto pensiero ipotetico, ossia la riflessione libera e staccata dal reale, il quanto il soggetto non ha bisogno di avere l oggetto davanti a sé, ma può ragionare in termini ipotetici. Le caratteristiche principali dello stadio delle operazioni formali sono: - La capacità di ragionare su situazioni ipotetiche - La ricerca sistematica delle ipotesi, ossia di tutte le possibili soluzioni di un problema - La capacità di elaborare operazioni astratte - La ricerca dei principi sui quali occorre basare la propria conoscenza del mondo.

Secondo il Piaget, in questa fase l intelligenza raggiunge la sua massima espressione: i nuovi strumenti deduttivi rendono possibile la costruzione di idee e dei valori legati ai progetti per il futuro.

- Apprendimento (assimilazione), che presuppone strutture mentali (concetti) pronti a recepire la conoscenza (tali strutture, la cui genesi è nell esperienza, determinano l equilibrio tra assimilazione e accomodamento). Presupposti della teoria piagetiana che ispirano le esigenze dei percorsi scolastici finalizzati allo sviluppo della personalità sia sul piano cognitivo che sul piano affettivo: - Ruolo attivo del soggetto. - Sviluppo cognitivo che poggia su strutture mentali e si sostanzia della continua genesi di strutture, nell ambito di stadi che non sono delimitazioni cronologiche rigorose dello sviluppo, ma solo una descrizione interpretativa dell ordine con cui lo sviluppo procede.