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Differenziale come blocco L'amplificatore differenziale funziona tipicamente in continua e perciò utilizza quasi sempre la doppia alimentazione. Come mostra la figura 1, esso ha due ingressi, 1 e, ed una sola uscita out. Assumendo che la tensione a riposo outdc sia nulla, nel caso ideale la tensione di uscita assume la forma: Fig. 1 out Ad ( 1 ) Ad 1 Ad L'amplificatore differenziale ideale amplifica la differenza tra le due tensioni applicate in ingresso. Notiamo che 1 e vengono amplificati entrambi di Ad, però 1 non viene sfasato mentre subisce l'inversione di fase; in sostanza nel differenziale ideale, le amplificazioni rispetto a ciascun ingresso sono identiche ma un morsetto è invertente mentre l'altro no. Ciò risulta evidente dal simbolo. Osserviamo ancora che se 1=, out è nulla (Fig.); il differenziale ideale sopprime, cioè, tutte le tensioni che si presentano in egual modo ai due ingressi(segnale di modo comune ) ;ciò risulta particolarmente utile per la riduzione del rumore presente ai due ingressi o per la eliminazione di fastidiose componenti continue sovrapposte al segnale. Fig. Fig.3 Nell'amplificatore differenziale reale le amplificazioni relative ai due ingressi non saranno mai perfettamente uguali; applicando due segnali identici ai due ingressi, essi produrranno in uscita effetti di segno opposto ma leggermente diversi, e perciò out sarà leggermente diversa da zero. Il differenziale reale non sopprime completamente il segnale di modo comune. Indicando con A1 e A l'amplificazione subita rispettivamente da 1 e, out assume l'espressione out A 1 1 A

Nel differenziale conviene esprimere 1 e in funzione di altri due segnali: il segnale 1 differenza d 1 e il segnale di modo comune c. Esprimendo 1 e in funzione di c e d, si ottiene 1 d c d c. Sostituendo e ponendo Ac A1 A e forma: Ad A1 A la tensione di uscita assume allora la out Ac c Ad d Ac è chiamata amplificazione di modo comune, Ad è l'amplificazione differenziale; in un buon differenziale ovviamente Ad deve essere molto più grande di Ac. La qualità del differenziale è misurata dal rapporto di soppressione del segnale di modo comune o CMRR (common mode rejection ratio); esso è definito come CMRR e deve essere molto elevato (almeno qualche migliaio ). Il CMRR molto spesso è espresso in db dalla relazione Ad Ac Ad CMRRdB 0Log Ac Per misurare Ac, si sottopone l'amplificatore ad un pilotaggio simmetrico ( Fig.4 ); in questo caso 1 per cui c d 0. Pertanto out Ac e: Ac out 1 fig.4 Per misurare Ad, si sottopone l'amplificatore ad un pilotaggio antisimmetrico ( Fig.5 ); in questo caso 1 per cui c 0 d. Perciò out Ad e

out Ad 1 Fig.5 Riscrivendo l'espressione della out di un differenziale reale, otteniamo: out Ad d Ac Ad c Ad d c CMRR Ad d c La tensione ECM è ciò che rimane del segnale di modo comune, dopo che l' CMRR amplificatore differenziale ha provato a sopprimerlo; essa viene chiamata segnale errore di c modo comune e deve essere molto più piccola di d; cioè deve essere d e ciò comporta che il CMRR deve soddisfare la condizione ECM CMRR c CMRR. Noti c e d, si può d scegliere il differenziale con un CMRR adeguato. L'accuratezza di un differenziale è tanto maggiore quanto più piccolo è il segnale di modo comune; essa è definita da % 100 d ECM

Differenziale ad accoppiamento di emettitore Fig.6 Un eccellente amplificatore differenziale è quello riportato in Fig. 6; esso ha una struttura completamente simmetrica, nell'ipotesi che Q1=Q. Io A riposo 1 0 e be1q beq ; ciò comporta che Ic1q Icq visto che i due BJT hanno la stessa caratteristica Ic/be e la stessa beq. L'amplificatore è un ottimo differenziale perchè sopprime abbastanza bene il segnale di modo comune c Infatti, se applichiamo, un pilotaggio simmetrico ( 1 c ) la presenza di tale segnale dovrebbe far aumentare Ic1 e Ic della stessa quantità; ciò è però impedito dal generatore di corrente Io, che mantiene costante la somma ic1 ic Io.In definitiva, in presenza di un segnale di modo comune, non variano nè Ic1 nè Ic e neanche out, che rimane al suo valore di riposo. edere a proposito le figure 7 e 8. Fig.7 Fig.8

In presenza di un pilotaggio antisimmetrico ( 1 c 0 d ), Ic1 e Ic hanno variazioni uguali ed opposte e la loro somma rimane, perciò, costante al valore Io; la variazione di Ic fa variare sensibilmente out attorno al suo valore di riposo ( Figg.9,10 ). L'amplificatore sente, quindi, il segnale differenza ma non quello di modo comune e, perciò, è un eccellente differenziale Fig.9 Fig.10 Nell'amplificatore differenziale di Fig.9, il morsetto non invertente è la base di Q1, quello invertente è la base di Q; infatti,supponendo di porre la base di Q a massa, quando 1 è positivo, aumenta Ic1 e diminuisce Ic ; ciò provoca l'aumento di out attorno al suo valore di riposo; vout varia, perciò, in fase con 1 ( Figg.11,1 )

Fig.11 Fig.1 Se, invece poniamo la base di Q1 a massa, quando Q è positivo, aumenta Ic e diminuisce Ic1; ciò provoca la diminuzione di out attorno al suo valore di riposo; out varia, quindi, in opposizione di fase con. ( Figg. 13,14 ) Fig.13 Fig.14 ediamo un pò più in dettaglio la struttura del nostro differenziale Per realizzare il generatore di corrente si usa il BJT Q3, polarizzato in regione attiva mediante il partitore R1-R; la corrente di riposo di Q3 ( Io) è stabilizzata dalla presenza di R3. Se si fa in modo che il partitore sia attraversato da una corrente I1 molto più grande rispetto a Io (basta imporre I 1 0. Io ). Otteniamo: Io R be R R cc R3 con R1 R R3 va scelta in modo che la caduta su di essa sia non inferiore a 1, in modo che Io sia poco sensibile alla variazione di be con la temperatura T. Spesso in serie a R vengono messi uno o due diodi per compensare la diminuzione di be con la temperatura

Fig.15 In questo modo, la caduta su R3, e quindi, Io restano costanti al variare di T. Nella realtà dei fatti il generatore di corrente sarà di buona qualità ma non sarà mai ideale; questo comporta che il CMRR del differenziale sarà senz'altro elevato ma non sarà mai infinito. In uscita troveremo quindi qualche effetto residuo del segnale di modo comune. Nel differenziale che abbiamo studiato sino a questo momento il carico è connesso tra un collettore e la massa; questo differenziale, peraltro il più comune, è detto ad uscita sbilanciata. A volte la tensione di uscita è prelevata tra i due collettori; in questo caso il differenziale è ad uscita bilanciata ( Fig.16). Nel differenziale di fig. 16: fig. 16 i due collettori, a riposo, sono allo stesso potenziale outdc gli effetti del segnale di modo comune ai due collettori sono identici, vista la simmetria della rete gli effetti del segnale differenza ai due collettori sono uguali ed opposti, visto che il segnale differenza fa variare le due correnti in modo opposto

La tensione di uscita è out out1 out Prelevando la tensione di uscita tra un collettore e l'altro: vengono sottratte le due tensioni di riposo ( e il carico non è percorso dalla corrente continua ) vengono sottratti gli effetti residui del segnale di modo comune ai due collettori la tensione di uscita ( e quindi l'amplificazione differenziale) raddoppia, dato che il carico è pilotato da due tensioni in controfase Nella simulazione di fig. 17, 1 è un segnale sinusoidale di picco 10m ( in ) applicato all'ingresso non invertente a massa, mentre = 0. Le forme d'onda mostrano che : out1 varia in opposizione di fase rispetto a in, attorno a outdc, e che il valore picco picco del segnale è.5 out varia in fase con in, attorno a outdc, e che il valore picco picco del segnale è.5 out non ha componente continua ed ha un valore di picco doppio rispetto a out1 e out Fig. 17 La simulazione conferma perciò che nell'uso ad uscita bilanciata, la tensione continua presente in ciascuno dei due collettori viene sottratta e che il guadagno differenziale raddoppia. Le tensioni ai due collettori sono, come ci aspettavamo, in opposizione di fase. Lo stesso differenziale, quindi, ha un CMRR senz'altro elevato se usato ad uscita sbilanciata; ha un CMRR elevatissimo se usato ad uscita bilanciata perchè, come abbiamo appena visto, in questo uso, gli effetti residui del segnale di modo comune ai due collettori vengono ulteriormente sottratti. L'uso del differenziale ad uscita bilanciata è possibile soltanto quando l'utilizzatore non deve avere un punto a massa; ad esempio quando il carico è un indicatore a bobina mobile oppure quando lo stadio successivo è un altro differenziale.

Approfondimenti Nella sua versione più semplice, l'amplificatore differenziale ha lo schema di fig.15, in cui la resistenza Re sostituisce il generatore di corrente Io; ovviamente Re non è in grado di mantenere costante la somma Ic1+Ic, a meno che essa non sia molto elevata, e quindi l'amplificatore lascia a desiderare dal punto di vista della soppressione del segnale di modo comune.la corrente che scende in Re a riposo è : cc be Io Re Fig.15 Essa si suddivide in parti uguali, per cui Io Ic1q Icq. Per ricavare l'amplificazione di modo comune Ac, si sottopone l'amplificatore ad un pilotaggio simmetrico e si disegna il circuito dinamico, come in Fig.16. Tenendo presente che out Rc Ic e re Re Ic, dove re è la resistenza differenziale della giunzione base emettitore e Ic è la variazione della corrente di collettore, otteniamo che : out Ac Rc re Re Fig.16

Di solito Re re per cui Ac Rc Re Per ricavare l'amplificazione differenziale Ad, si utilizza invece un pilotaggio antisimmetrico ( Fig.17 ). Il pilotaggio antisimmetrico provoca, in Re, variazioni di corrente uguali ed opposte; la variazione di corrente complessiva in Re è, perciò, nulla e i due emettitori sono a massa. E allora, poichè out Rc Ic e be re Ic, otteniamo: out Ad Rc re Rc Icq T con T 5m Fig.17 A questo punto possiamo ricavare il CMRR: CMRR Ad Ac Re Icq Re re T E' evidente che, per ottenere un CMRR molto elevato, Re deve essere molto grande ( e infatti, il generatore di corrente, che effettivamente si utilizza, si comporta, dal punto di vista dinamico, come una resistenza molto grande). La resistenza di ingresso di modo comune Ricm è la resistenza vista dal segnale di modo comune c=; più precisamente: Ricm Ib be Re Ic Re Ic hfe Re Ib Ib La resistenza di ingresso differenziale Rid è la resistenza vista dal segnale differenza d= (Fig.17). Essa è definita come: be re Ic Rid hfe re hie Ib Ib Ib

In entrambi i casi Ib è la variazione della corrente di base mentre be è la variazione della tensione base-emettitore e viene trascurata nel calcolo di Ricm. Perchè il differenziale è un eccellente amplificatore in continua? Negli amplificatori in continua bisogna fare i conti con la deriva della tensione di uscita, dovuta alla lenta variazione della corrente di riposo con la temperatura, con l'invecchiamento dei componenti etc..; ciò comporta la fluttuazione lenta della tensione di uscita a riposo. Questo fenomeno è particolarmente importante negli amplificatori in continua a più stadi, perchè la deriva del primo stadio è amplificata da tutti gli altri. Il differenziale è un eccellente amplificatore in continua per la sua simmetria; infatti, essendo Q1 e Q identici ( Fig. 6 ) e alloggiati sullo stesso integrato, le loro correnti di riposo dovrebbero variare allo stesso modo e ciò non è consentito dal generatore di corrente Io ( o lo è solo in parte ); di conseguenza le correnti Ic1q e Icq variano pochissimo e anche outdc varia molto poco. Il differenziale è perciò un amplificatore a bassa deriva e ciò è particolarmente vero nell' uso ad uscita bilanciata; esso è impiegato per la realizzazione su scala integrata di amplificatori in continua a più stadi ( ad esempio l'amplificatore operazionale )