INTERVENTI PER RITARDARE LE COMPLICANZE DEL DIABETE

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INTERVENTI PER RITARDARE LE COMPLICANZE DEL DIABETE N A P O L I 2 7 N O V E M B R E 2 0 1 5 60 C O N G R E S S O N A Z I O N A L E S I G G Presidente OSDI Lombardia

Poiché l umanità è progredita e la vita media si è allungata, l invecchiamento della popolazione interroga tutti i policy maker: gli anziani sono un costo o una risorsa?

Lo sguardo che abbiamo verso l anziano è simmetrico allo sguardo che abbiamo verso noi stessi: ci guardiamo come persone che curano il proprio valore e quindi promuoviamo il valore degli altri quando li incontriamo professionalmente?

Le politiche socio - sanitarie mirano a riconoscere crescente valore agli anni: 2012 anno europeo dell invecchiamento attivo e della solidarietà intergenerazionale. Molti i progetti per ridurre la fragilità sociale, psicologica, economica e indebolire il legame tra fragilità e vita anziana

Noi operatori sanitari possiamo fare la differenza e agire nell incontro di cura concreto, quotidiano, portando uno sguardo sulle persone anziane che riconosce le loro possibilità; restituire uno sguardo che le avvicina alla vita e non alla morte

La cura che noi possiamo prestare è certamente una cura tecnica, ma è anche la cura delle loro possibilità, di ciò che possono ancora afferrare e non di ciò che hanno perso, in modo che la cronicità non divori tutte le loro possibilità

L arte dell assistere e del prendersi cura ha accompagnato tutta l evoluzione umana, tra gli infermieri il problema della scienza delle cure è sempre oggetto di confronto in questo contesto di trasformazione e di crisi che mette tutto in discussione

Per capire, esprimere il senso, il valore e il contenuto delle cure infermieristiche per le persone con diabete, bisognerebbe partire da un paradigma della cronicità che non è oggi chiaramente descritto dall infermieristica e che ha messo in crisi la medicina: la malattia non più acuta, curabile ma non guaribile

Le variabili messe in discussione sono: Il tempo delle cure: cure lente Complessità: il diabete fa ammalare tutti gli organi e il fine della cura è restituire alla persona il potere delle cure stesse enpowerment Diagnosi di malattia e salute: il confine è spesso sfumato e le cure infermieristiche possono intervenire per aiutare le persone a fronteggiare le alterazioni pre-patologiche

Le persone diabetiche anziane sono eterogenee perché ogni persona invecchia a modo suo, in accordo coi suoi programmi e il suo vissuto.

DIABETICO NOTO CHE DIVIENE ANZIANO Conosce già la propria malattia, ha imparato a conviverci, segue abitualmente un trattamento, una dieta, uno schema di automonitoraggio e dovrà adeguare tutto questo al cambiamento delle esigenze e dello stile di vita legato al trascorrere dell età: la fine dell attività lavorativa il cambiamento degli orari e della composizione dei pasti che vengono consumati più frequentemente in casa la rinuncia a pratiche sportive impegnative ed il passaggio ad attività fisiche meno gravose, la comparsa di altre patologie, ecc.

PERSONA CHE DIVIENE DIABETICA NELL ETÀ AVANZATA La gestione è più complicata perché al processo di adattamento alla senescenza e spesso alla comparsa di problemi di salute non presenti in precedenza, si devono aggiungere: modifiche delle abitudini di vita consolidate da tempo e cambiamenti di consuetudini alimentari inveterate in una fascia d età ove spesso non si accettano di buon grado le novità, i cambiamenti o le procedure ritenute complicate non è facile accettare di assumere con costanza farmaci più volte al giorno, sottoporsi a controlli clinici periodici che ricordano lo stato di malattia, imparare a gestirsi un trattamento insulinico o gli autocontrolli glicemici.

E i cambiamenti della vista e dell udito, la riduzione dell energia e della resistenza rendono difficoltoso il processo di apprendimento anche se è dimostrato che le persone apprendono per tutta la vita. Le cure infermieristiche possono essere un punto d incontro di promozione di competenze non principalmente mediche che rappresentino la pluralità dei bisogni e delle diverse fragilità

La cura del diabete è basata sull autogestione la persona può affrontare la sua malattia, gestirla, prevenire le complicanze e mantenere un elevata qualità della vita se è in grado di sviluppare delle abilità. Anziano attivo/anziano fragile

Il punto cruciale della presa in carico della persona con diabete è la competenza degli operatori sanitari nel promuovere strategie e fornire strumenti per sviluppare l autogestione, ma

Non sempre gli operatori incontrati hanno un adeguata preparazione e quindi non sono efficaci nello sviluppare le abilità che influenzino gli outcome clinici, psicologici familiari e sociali Anche quando adeguatamente preparati, spesso non sono messi nella condizione organizzativa per esprimere le proprie competenze

CHRONICAL CARE MODEL L approccio della complessità della cronicità non può essere di un solo professionista, ma di un team multidisciplinare e multiprofessionale dove ciascun professionista in base alla propria competenza interviene per favorire l adesione al trattamento terapeutico sia farmacologico sia sullo stile di vita dell assistito che si concretizza nel patto di cura o alleanza terapeutica enpowerment

EDUCAZIONE TERAPEUTICA E COSTRUZIONE DI PDTA strumenti idonei per evitare la frammentazione o la duplicazione dei percorsi assistenziali, ridurre rischi ed errori terapeutici, ricoveri ospedalieri inappropriati, favorire il self management e la continuità delle cure

STRATEGIE Valutazione multidimensionale che valuti sia gli aspetti medici che quelli assistenziali attraverso test cognitivi, delle abilità motorie, dello stato nutrizionale alla diagnosi e periodicamente

TERAPIA CENTRATA SUL PAZIENTE Nel diabetico anziano gli obiettivi non sono il raggiungimento della normoglicemia e del danno d organo, ma diventano prioritari: il controllo dei sintomi, il raggiungimento di uno stato di benessere soggettivo, il ripristino di un buon apporto alimentare ed energetico, la prevenzione dell ipoglicemia (spesso asintomatiche e molto invalidanti soprattutto per chi vive solo e durante le ore notturne) che possono causare cadute e eventi coronarici. Il diabete può scompensarsi con la comparsa o il peggioramento di un altra patologia, anche transitoria (influenza )

TERAPIA CENTRATA SUL PAZIENTE Anche negli anziani la riduzione di 1 punto percentuale della glicata porta benefici, ma bisogna riuscire ad ottenerlo senza ipoglicemie pericolose per favorire decadimento cognitivo, depressione, cadute; glicata 7-7.5% negli anziani attivi glicata 8-8.5% negli anziani fragili ricordando che una buona terapia ipoglicemizzante porterà benefici dopo almeno 8-10 anni di trattamento

TERAPIA CENTRATA SUL PAZIENTE attenta diagnosi educativa terapia educazionale individuale, di gruppo, col coinvolgimento dei care givers

terapia farmacologica orale, iniettiva automonitoraggio/autocontrollo cura dei piedi igiene orale attività fisica alimentazione: contenuto calorico, qualità nutrienti, orari dei pasti

TERAPIA CENTRATA SUL PAZIENTE Attenzione politerapia! Le evidenze hanno dimostrato che è necessario utilizzare un minor numero di farmaci per raggiungere gli obiettivi terapeutici per evitare interazioni ed eventi avversi, la politerapia costa e determina una maggiore complessità assistenziale. Le persone anziane con diabete soffrono maggiormente delle altre della sindrome geriatrica

L INFERMIERE Ha un ruolo fondamentale per la sua formazione perché: conosce la malattia e la terapia, deve sapere educare alla salute deve saper creare solide relazioni umane con gli assistiti e le loro famiglie, e con le altre figure professionali che ruotano intorno a loro Interviene a vari livelli: sull alimentazione, sull attività fisica, sulla prevenzione delle complicanze. Deve capire, motivare, rassicurare, ma soprattutto ascoltare, Deve instaurare una comunicazione empatica e saper aprire un dialogo. Questo permetterà di conoscere i bisogni, far acquisire la consapevolezza e quindi accettare la malattia, fondamentale per aprire la porta alla cura.

usa e conserva il più possibile tutte le risorse che hai M. Cassoni

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