Manifestazioni parossistiche anossico-ischemiche della I infanzia



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Manifestazioni parossistiche anossico-ischemiche della I infanzia Dante Besana Paolo Rasmini Novara 3 ottobre 2009

Le Manifestazioni Parossistiche della prima infanzia rappresentano un vasto ed eterogeneo gruppo di patologie ad andamento accessuale, di breve durata e a risoluzione spontanea, solo raramente osservate direttamente dal clinico, il cui inquadramento nosologico ed eziopatogenetico non sempre è agevole.

Soprattutto in quelle forme caratterizzate da assenza di fenomeni motori di tipo convulsivo è necessaria una diagnosi differenziale tra manifestazioni epilettiche (MPE) e non epilettiche (MPNE). Diagnosi differenziale per la quale è fondamentale una registrazione Video EEG

Il meccanismo fisiopatogenetico di queste manifestazioni parossistiche si caratterizza per una transitoria ipossia cerebrale con una temporanea sospensione della coscienza e riduzione del tono muscolare (ipotonia). L ipossia appare essere il risultato di una brusca riduzione della perfusione cerebrale di sangue ossigenato per: Bradicardia (< 40 b/m) Tachicardia (>150 b/m) Asistolia (> 4 sec) P.A. < 50 mmhg PO 2 venoso < 20mmHg

Dal punto di vista nosologico e clinico le manifestazioni parossistiche della prima infanzia sono abitualmente inquadrate in due grandi raggruppamenti, non sempre facilmente differenziabili: A. manifestazioni lipotimiche o sincopali B. crisi anossico ischemiche su base respiratoria (apnee)

Manifestazioni sincopali Rappresentano episodi critici caratterizzati da obnubilamento e/o p.d.c. ed abolizione del tono muscolare con caduta, talora precedute da senso di malessere, offuscamento visivo, sudorazione e accompagnati da vertigini, nausea, pallore, di durata compresa fra 2-3 sec. (lipotimie) e 10-15 sec. (sincopi vere). In alcuni casi, soprattutto se la durata > 15 sec., possono seguire ipertonia, cianosi, midriasi, perdita di urine e crisi tonico-cloniche (sincopi convulsive).

Crisi lipotimiche o sincopali Appartengono al gruppo delle sincopi pallide da insufficienza circolatoria acuta. Frequentemente sono connesse a fattori emozionali o si verificano nel contesto di episodi febbrili Il meccanismo fisiopatogenetico risiede solitamente in una ipereccitabilità vagale con asistolia transitoria.

Crisi lipotimiche o sincopali Nella prima infanzia le Crisi Sincopali si manifestano più tipicamente con arresto respiratorio seguito da pallore e perdita di coscienza. La D.D. tra MPE e MPNE non è sempre agevole. L EEG intercritico è solitamente privo di anomalie specifiche; l EEG critico può evidenziare un più o meno marcato rallentamento diffuso con onde theta/delta e, nel caso di sincope convulsiva, da depressione dell attività elettrica durante l ipertono, seguita da ampie onde lente talora concomitanti con clonie.

Manifestazioni sincopali In età pediatrica si tende a differenziare: sincopi cardiache: es. nella Sindrome del Q-T lungo sincopi riflesse (il 90% delle sincopi) comprendenti: sincopi da disidratazione sincopi anossiche da pianto ( spasmi affettivi ) sincopi ortostatiche sincopi autoindotte: con la manovra di Valsalva (RM o dist. Comportamento) le polipnee-apnee ricorrenti (encefalopatie, Sindrome di Rett)

Crisi anossico ischemiche su base respiratoria (Apnee) Avvengono sia in veglia che, più frequentemente, in sonno e sono solitamente correlate a: disregolazione centrale della respirazione (apnee centrali) ove i movimenti respiratori decrescono fino all arresto ostruzione vie aeree (apneee ostruttive) con riduzione più o meno marcata dell ingresso aereo

Apnee del sonno Le apnee centrali sono più frequenti nel neonato e nel prematuro, legate all immaturità dei centri respiratori. Avvengono soprattutto in fase REM e, se hanno una durata > 20 sec., si associano a manifestazioni parossistiche con cianosi, bradicardia ed ipotonia; è stata ipotizzata una relazione con casi di morte improvvisa. Le apnee ostruttive sono più frequenti nei lattanti e nel b/no grandicello, connotando il quadro di una OSAS; si associano spesso a malattie neuromuscolari, mitocondriali, Sindrome di Moebius, anomalia Chiari II. Una rara causa di apnea in sonno è la Ipoventilazione Alveolare Neonatale, idiopatica o sintomatica (encefaliti del tronco, m.di Hirschsprung, Neuroblastoma, ecc.)

Apnee pasto correlate Le apnee pasto correlate sono frequenti nel neonato e nel lattante, più spesso pretermine; hanno una durata variabile e sono caratterizzate da cianosi e bradicardia. Possono essere sia di tipo centrale che di tipo ostruttivo. Spesso non è documentabile una correlazione con una inalazione di cibo. Transitorie, hanno una prognosi buona.

Apnee da RGE Sono attribuibili sia a spasmo che a RGE: il b.no sveglio e vigile, improvvisamente cessa di respirare, compaiono staring o un espressione di sorpresa, rossore; assume una postura rigida anche in opistotono, seguita da ipotono marcato, sono assenti manifestazioni motorie, tosse, soffocamento; quindi dall iperemia si passa a pallore o cianosi. L accesso, che dura da 30 a 60 sec., compare un ora circa dopo il pasto, spesso preceduto da flessione delle gambe sul ventre o da sollevamento da supino, manovre che facilitano il reflusso con conseguente stimolazione dei chemiorecettori del laringe da parte dei succhi acidi. La D.D. necessita dell esclusione di anomalie EEG e della conferma gastroenterologica (documentazione rx, ph metria, esofagogastroscopia)

Apnee critiche Mentre modificazioni respiratorie sono più o meno presenti in corso di crisi epilettiche, l apnea come evento critico isolato è invece rara. Come tali sono più frequenti nel periodo neonatale, ora rappresentando l unico tipo di crisi, più spesso in associazione ad altri tipi. Debbono essere inquadrate come crisi temporali, con focalità nel sistema limbico. L assenza di bradicardia rappresenta un segno distintivo dalle apnee centrali non epilettiche; elemento certo di D.D. è comunque la Videoregistrazione EEG.

La Sindrome della respirazione interrotta (breath holding spells) Rappresenta una manifestazione parossistica frequente e peculiare nella prima infanzia (4-5% dei b/ni di età < 5 aa.). Si distinguono due forme, sostenute da meccanismi fisiopatogenetici diversi: 1. lo spasmo cianotico o spasmo affettivo 2. la crisi anossica riflessa o spasmo pallido

Spasmo cianotico (Spasmo affettivo ) A seguito di pianto per una crisi emotiva acuta (frustrazione, rifiuto, rimprovero, spavento) il b/no arresta il respiro in ispirazione; seguono apnea e cianosi alle labbra e al volto con p.d.c. ed ipotonia; con la p.d.c. ricompare la respirazione ed il b/no si riprende rapidamente. Talora l ipotonia è seguita da una breve fase ipertonica e, più raramente, da clonie diffuse. Il meccanismo patogenetico ancora in parte sconosciuto: (?) riduzione del flusso cerebrale per aumento della pressione intratoracica, con riduzione del ritorno venoso al torace e della gittata cardiaca; (?) disregolazione del controllo autonomico centrale della respirazione; (?) anemia Fe-priva.

Spasmo cianotico (Spasmo affettivo ) L età di comparsa è solitamente compresa tra 9 mesi e 4 anni, anche se sono documentati esordi più precoci e risoluzioni più tardive. Il quadro è benigno e l evoluzione è sistematicamente favorevole. Importante il counseling ai genitori per evitare l abbandono di ogni impostazione educativa nel tentativo di evitare il pianto e la ricorrenza degli attacchi.

Crisi anossica riflessa (spasmo pallido) E nettamente più raro della forma cianotica. Compare tra il 6 ed il 18 mese a seguito di traumi cranici; ha una elevata ricorrenza familiare ed è caratterizzato da una p.d.c improvvisa, non preceduta da pianto, associata ad intenso pallore e sudorazione fredda. E l espressione di un ischemia cerebrale acuta legata ad un breve periodo di asistolia: rappresenta pertanto una sincope riflessa vaso-vagale legata ad una cardioinibizione diretta. Se l asistolia ha durata > 10 sec. può comparire ipertono con opistotono e qualche clonia. L evoluzione è sempre favorevole.

Grazie per l attenzione