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Transcript:

La discalculia evolutiva e le difficoltà di calcolo: intervenire in modo efficace Crema, 21 gennaio 2012 Dott.ssa Anna Gallani Dott.ssa Nicoletta Perini Il programma della mattina La discalculia evolutiva e le difficoltà nel calcolo L intelligenza numerica e le abilità di calcolo AC-MT: un esempio di strumento di valutazione Come intervenire in modo efficace 1

Segnalazione di: 5 bambini per classe con difficoltà di calcolo 5-7 bambini per classe con difficoltà di soluzione dei problemi considerando che in ogni classe ci sono mediamente 25 alunni + 20% della popolazione scolastica IARLD (International Academy for Research in Learning Disabilities) 2,5 % della popolazione scolastica presenta difficoltà in matematica in comorbidità con altri disturbi Discalculia evolutiva: 0,5 1% 19,9 % della popolazione scolastica = falsi positivi Le abilità analizzate sono dimensionali, ossia si distribuiscono secondo un continuum regolare DISTURBO DIFFICOLTA INNATO RESISTENTE ALL INTERVENTO RESISTENTE ALL AUTOMATIZZAZIONE NON INNATA MODIFICABILE CON INTERVENTI MIRATI AUTOMATIZZABILE (TEMPI DILATATI) 2

Disturbo di Calcolo Difficoltà di Calcolo basi neurobiologiche il profilo appare simile al disturbo comorbidità - dislessia - difficoltà nella soluzione di problemi specificità appare in condizioni di adeguate abilità generali e di adeguato apprendimento in altri ambiti l intervento riabilitativo ottiene buoni risultati in breve tempo l intervento riabilitativo normalizza (?) Cadute selettive nei test appositamente predisposti per la diagnosi clinica e la resistenza al trattamento sono degli indici importanti per distinguere un disturbo da una difficoltà specifica di calcolo. Uno degli aspetti che meglio ci aiuta a individuare un vero disturbo specifico del calcolo è la risposta del bambino al trattamento Se un bambino in difficoltà nell area del calcolo viene aiutato in modo adeguato e non reagisce o risponde poco al trattamento, possiamo presumere di trovarci di fronte ad una condizione di disturbo specifico del calcolo, alla cui origine vi è una disfunzione nella elaborazione del numero e/o del calcolo, ascrivibile alle caratteristiche di funzionamento del sistema nervoso centrale. 3

Il disturbo specifico del calcolo, a differenza della difficoltà, deve comportare una segnalazione di evidenti disagi e degli effetti negativi rispetto alle richieste ambientali, nel rendimento scolastico in matematica; tale condizione, inoltre, dovrebbe risultare evidente fin dall inizio della scolarizzazione. Con il termine Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento: ci si riferisce ai disturbi delle abilità scolastiche, in particolare a: DISLESSIA, DISORTOGRAFIA, DISGRAFIA, DISCALCULIA. 4

COS E UN DSA? DISTURBO: Presenza di anomalie neurobiologiche che ostacolano il corretto sviluppo di una o più abilità. SPECIFICO Discrepanza tra abilità nel dominio specifico interessato (deficitarie in rapporto alle attese per l età e/o la classe frequentata) e intelligenza generale (adeguata per l età cronologica). COS E UN DSA? APPRENDIMENTO: Riguarda lo sviluppo di una o più delle abilità necessarie al successo scolastico: lettura, ortografia, grafia, calcolo. Frequente comorbidità di più DSA. 5

CRITERI DIAGNOSTICI Criterio di discrepanza: 1) Compromissione significativa dell abilità specifica (prestazione <-2 DS o del 5 percentile) 2) Livello intellettivo ai limiti di norma (Q.I. 85). Carattere evolutivo del disturbo Fattori di esclusione soddisfatti: 1) Deficit sensoriali o neurologici gravi e disturbi significativi della sfera emotiva; 2) Situazioni ambientali di svantaggio socio-culturale. Il disturbo deve comportare un impatto significativo e negativo per l adattamento e/o per le attività della vita quotidiana DSM V (2013) Discalculia: una condizione di difficoltà nella produzione o comprensione delle quantità, dei simboli numerici o delle operazioni aritmetiche di base, non compatibili con l età cronologica, il livello di istruzione o le abilità intellettive. 6

CHI SI OCCUPA DI QUESTO 20%? 7

Figure professionali coinvolte Sono in aumento le prove scientifiche sull efficacia della presa in carico e degli interventi riabilitativi nella riduzione dell entità del disturbo nel rendimento scolastico (misura del funzionamento adattivo in età evolutiva) e nella prognosi complessiva (psichiatrica e sociale) a lungo termine. Fattori prognostici positivi: precocità e tempestività dell intervento. Figure professionali coinvolte Tiene conto degli indicatori di rischio alla luce dei dati anamnestici, accoglie i segnali di difficoltà scolastiche riportate dalla famiglia e indirizza verso approfondimenti Opportunamente formati, possono individuare gli alunni con persistenti difficoltà negli apprendimenti e segnalarle alle famiglie, indirizzandole verso approfondimenti e mettendo in atto opportuni interventi didattici. Sono attivati per la valutazione e la diagnosi dei casi pervenuti in consultazione e predispongono un adeguata presa in carico per soggetti con quadro clinico di DSA. 8

L INTERVENTO PRECOCE UN PO DI TEORIA 9

Le abilità aritmetiche Saper leggere e scrivere i numeri Contare oggetti in un insieme Calcolare attraverso le quattro operazioni Applicare queste abilità sul denaro Dire orari e date Trovare una certa pagina in un libro Selezionare il canale televisivo Comprendere il principio di corrispondenza uno a uno Comprendere che gli insiemi di oggetti hanno una numerosità e che questa si può manipolare MATEMATICA Comprendere che gli insiemi sono composti di elementi non necessariamente visibili Riconoscere piccole quantità senza contare Numerosità La cardinalità di un insieme di elementi Le consuete operazioni aritmetiche dell addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione possono essere definite in termini di operazioni su insiemi e sulla loro numerosità. 10

Il processo di acquisizione di tali strumenti aritmetici è supportato soltanto da capacità cognitive generali (ragionamento, memoria a breve termine, abilità spaziali)? Oppure abbiamo capacità numeriche innate? Secondo diversi studi, sia gli animali che i neonati sono capaci di riconoscere le quantità numeriche e sono in grado di distinguere gruppi di oggetti in base alla numerosità. 11

Gallister e Gelman (1992) hanno ipotizzato che la conoscenza numerica abbia delle basi diverse ed indipendenti da quelle che coinvolgono le competenze linguistiche. DISCRIMINAZIONE DI QUANTITA I neonati sono in grado di discriminare insiemi di diversa numerosità. Antell e Keating (1983) Starkey, Spelke e Gelman (1990) Van Loosbroek e Smitsman (1990) 12

ASPETTATIVE ARITMETICHE Il possesso del concetto di numerosità implica molto di più: il bambino di pochi mesi di vita non solo discrimina 2 insiemi in base al numero di elementi contenuti, ma possiede anche aspettative aritmetiche basate sul concetto di numerosità Wynn (1992) Neonati e bambini di pochi mesi di vita sono in grado di percepire la numerosità di un insieme visivo di oggetti in modo immediato, senza contare. La capacità di percepire la numerosità di un insieme visivo di oggetti in modo immediato si chiama SUBITIZING. 13

Quanti sono? Quanti sono? 14

Quanti sono? Questo processo funziona con un massimo di circa 4 elementi. Quanto maggiore è il numero di elementi tanto meno preciso è il processo di identificazione numerica. In questo caso si parla di STIMA DI GRANDEZZA. 15

Riassumendo Questi dati ci dimostrano che L intelligenza di quantità è innata Si può parlare di Intelligenza Numerica, cioè... L intelligenza numerica è.. La capacità di manipolazione di intelligere le quantitàovvero manipolare, capire, ragionare, attraverso il complesso sistema cognitivo dei numeri e delle quantità. 16

PROCESSI SEMANTICI PROCESSI LESSICALI PROCESSI PRE- SINTATTICI E SINTATTICI CONTEGGIO CALCOLO A MENTE CALCOLO SCRITTO Come programmare un intervento? Come valutare le abilità? Chi collabora alla valutazione e al trattamento? Quali strumenti utilizzare per potenziale le abilità carenti? Chi usufruisce del trattamento? 17

AC-MT AC-MT 6-10 AC-MT 11-1414 18

PROVE parte CARTA- MATITA accertamento generale delle abilità di calcolo collettiva 25/30 min. parte INDIVIDUALE analisi specifica delle componenti del calcolo 10/15 min. PROVE CARTA-MATITA operazioni scritte; giudizio di numerosità; trasformazione in cifre; ordinamento di numerosità dal < al >; ordinamento di numerosità dal > al <. 19

PROVE INDIVIDUALI calcolo a mente (+ e -); calcolo scritto (+ e x); enumerazione; dettato di numeri; recupero di fatti numerici. STRATEGIE TEMPO ACCURATEZZA INDICI PARTE CARTA MATITA OPERAZIONI IN CLASSE: somma delle RISPOSTE CORRETTE nelle operazioni scritte PARTE INDIVIDUALE ACCURATEZZA: somma di tutti gli ERRORI commessi dal bambino nella prova individuale CONOSCENZA NUMERICA: è il risultato della somma dei punteggi ottenuti nelle prove di giudizio di numerosità, trasformazioni in cifre e ordinamento TEMPO TOTALE: è la somma di tutti i tempi arziali delle prove di calcolo a mente, calcolo scritto e enumerazione. 20

Deficit nell acquisizione delle procedure Errori lessicali: il bambino sbaglia a pronunciare il nome del numero (es: scrive o legge 6 al posto di 8) Errori sintattici: il bambino non riconosce il valore di una cifra in base alla sua collocazione nel numero. Coinvolge anche gli aspetti lessicali (2 e 5 nel 25 hanno un valore diverso e rappresentano una quantità diversa che presi singolarmente; e si leggono in modo diverso). Es. ottocentoventicinque 80025 Difficoltà visuo-spaziali e nell incolonnamento dei numeri Difficoltà nel seguire la direzione procedurale Deficit algoritmi del calcolo Errori nel mantenimento e nel recupero di procedure: Non utilizzo delle procedure di conteggio facilitanti Es. 3 + 5 partire a contare da 5 per aggiungere 3 Confusione tra semplici regole di accesso rapido (Svenson e Broquist, 1975) Es. n x 0 = n e n + 0 = n 21

Deficit algoritmi del calcolo Calcolo scritto: Difficoltà nella condotta da seguire per la specifica operazione e nel suo mantenimento fino alla risoluzione Es. 85 6 = 81 dimenticata regola direzione Difficoltà nell applicazione delle regole di prestito e riporto Es. 45 unità 5 8 = 0 28 = decine 4 2 = 2 20 Errori visuo-spaziali Difficoltà nel riconoscimento dei segni di operazione Difficoltà nell incolonnamento dei numeri Difficoltà nel seguire la direzione procedurale 22

26/01/2012 SEGNI PRECOCI: la scuola primaria La segnalazione alla famiglia 23

Valutazione Iniziale Somministrazione strumenti di valutazione Individuazione abilità carenti Criterio Discrepenza dalla Norma Potenziamento Intervento su area/e carenti Valutazione Finale Somministrazione degli stessi strumenti della Valutazione Iniziale POTENZIAMENTO COGNITIVO Deriva dal concetto di SVILUPPO PROSSIMALE di Vygotskij spazio tra il livello di sviluppo attuale del bambino (la sua capacità di soluzione di problemi) ed il suo livello di sviluppo potenziale (la sua capacità di soluzione di problemi con l assistenza di un adulto) 24

Come favorire il potenziamento? POTENZIAMENTO STIMOLATO DA AMBIENTE Insegnanti e Genitori conoscenza ed uso di strategie di Potenziamento POTENZIAMENTO STIMOLATO DA STUDENTE Studente conoscenza ed uso di strategie di Potenziamento da adottare dopo insuccesso NELLO STUDENTE.. Promuovere un senso di padronanza e controllo degli eventi e dei processi di apprendimento Rendere consapevoli della modificabilità delle proprie potenzialità Rendere più sicuri delle proprie capacità e artefici dei propri successi 25

INSEGNANTE= COACH Parte da ciò che l alunno già possiede Lo aiuta ad automatizzare processi e contenuti dell apprendimento attraverso nuovi modelli di azione Rinforza i nuovi modelli così che l alunno diventi consapevole del loro significato Conduce il ragazzo verso sistemi di logica più complessa Potenziamento e approccio metacognitivo Strategie non devono essere presentate come regole ma suggerite ed implementate nelle situazioni concrete di studio e verifica Strategie devono essere presentate come spunto per migliorare il metodo di studio preesistente in modo da acquisire un senso di controllo nelle situazioni di studio 26

L INTERVENTO DI GRUPPO Il gruppo consente una maggiore possibilità di confronto tra osservazioni diverse sullo stesso tipo di lavoro, inoltre assicura coinvolgimento e apprendimento tra pari. Le fasi per la presentazione del materiale: presentazione del compito ed esplicitazione dell obiettivo; lavoro individuale o a coppie sul materiale; discussione e confronto di strategie, riflessioni tra bambini con guida dell operatore; sintesi del lavoro svolto da parte dell operatore; autovalutazione del bambino. PROGRAMMI DIDATTICI E MATERIALI DI POTENZIAMENTO 27

UN ESEMPIO DI INTERVENTO GLI OBIETTIVI DEL LAVORO CON IL CALCOLO A MENTE Far apprendere una molteplicità di strategie per eseguire calcoli mentali. Aumentare la consapevolezza delle proprie caratteristiche cognitive. Presentare la matematica come qualcosa di piacevole e accessibile. 28

Il lavoro sul calcolo a mente L intelligenza numerica vol 2 1. Allenare il subitizing 2. Aggiungere e togliere da una determinata quantità. Vie analogica e fonologica. 3. Strategia di composizione con il nodo 5 4. Allenare al calcolo veloce i bambini vengono motivati a trovare strategie funzionali e automatizzano il riconoscimento di diversi calcoli! 5. Strategie partire dall addendo maggiore 6. Addizioni e sottrazioni con il nodo del 1 0 il bambino deve automatizzare questo processo, è fondamentale per le operazioni di composizione e scomposizione dei numeri 7. Generalizzare il lavoro con il numero 10 al lavoro con le altre decine, facendo notare l uguaglianza 8. Proporre le strategie di composizione e scomposizione 9. Automatizzazione nel recupero delle tabelline 10. Utilizzando esempi concreti e le numerazioni si arriva alle divisioni a mente 29

Principi di base Il lavoro sul dominio specifico Utilizzo della via percettiva Favorire la riflessione ed il controllo metacongitivo Grazie per l attenzione! 30