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Transcript:

L u c i o a cura di G a r b e l l i

Fonte: Gamba, Torri, Fumoso, Conti: I bambini e l educazione motoria, Bergamo, Atlas, 1988.

Evoluzione della locomozione Diverse possibili evoluzioni della locomoz ione Fonte: Largo et al.

Sviluppo posturale preparatorio alla camminata Fonte: Keller J., Activité physiques et sportive et motricité de l enfant, Paris, Vigot, 1992.

camminare a) Camminata a 14 mesi Difficoltà nel mantenere l equilibrio, rigidità complessiva. La cammi nata è esitante. b) Camminata a 16 mesi La mobilità della caviglia permette un azione più agile. Non è ancora capace di mantenere una linea retta quando si sposta da un punto ad un altro. Le braccia sono basse ed oscillano appena. I passi sono rapidi e corti. c) Camminata a 5 anni La cadenza, l altezza dei passi e la coordinazione dei movimenti sono uniformi. La postura è rilassata, la rotazione del piede attorno alla caviglia è più elastica e l oscillazione delle braccia è ben definita. Fonte: Keller (1992)

camminare Camminata, vista da dietro, di un bambino di 14 mesi: movimenti laterali delle braccia e delle gambe per migliorare il poligono di sostegno Fonte: Keller (1992)

camminare Fonte: A. A.:Attività motorie giovanili, Roma, S.S.S., 1992.

Correre: sequenze 15 mesi / 9 anni Sequenze di sviluppo della corsa a) Bambino di 15 mesi Forma di marcia accelerata. Le braccia si muovono quasi lateralmente. b) Bambino di 18 mesi Appare una fase di sospensione più marcata; aumenta la velocità. La falcata è radente e corta. c) Bambino di 3 anni Aumento di fase di movimento delle braccia, comparsa di una fase posteriore. Aumento azione della gamba libera (ginocchio più alto) e aumento ampi ezza della falcata. d) Bambino di 5 anni Aumenta la falcata e le braccia partecipano alla spinta verso l avanti. Migliora enormemente la capacità di partire, cambiare direzione, fermarsi. e) Bambino di 9 anni La pratica e l aumento della forza portano ad eseguire una corsa simile a quella dell adulto. Fonte: Keller (1992)

Correre: riprese azione frontale (Fonte: Calabrese L., L apprendimento motorio tra i cinque e i dieci anni, Roma, Armando Armando Editore,1974)

Correre: riprese azione laterale Azione di corsa ripresa lateralmente Fonte: Calabrese (1974)

Fonte: Calabrese (1974) Correre: sviluppo dai 5-6 ai 14 anni

Tappe di sviluppo del lanciare con una mano a) Bambini di 2 o 3 anni Lancio mono-articolare (gomito). Posizione statica, leggero accompagnamento del tronco. b) Bambini dai 3 anni e mezzo ai 5 Lancio a due gradi di libertà (gomito e spalla). Leggera rotazione scapolare. Mano dietro la testa, la mano passa sopra la testa. Dopo il lancio avambraccio disteso. Corpo essenzialmente statico. c) Bambini dai 5 ai 6 anni Inizio della rotazione dallo stesso lato. Braccio maggiormente arretrato. Il gesto è realizzato con l avanzamento della gamba dello stesso lato. Termina con una flessione del bacino. d) Bambini dai 6 anni e mezzo in poi Preparazione con apertura controlaterale e avanzamento della gamba opposta. Il braccio opposto è alto per equilibrare il caricamento e si abbassa durante la rotazione del tronco che leggermente si flette lateralmente e in avanti-dietro. L azione controlaterale permette una maggiore apertura e una migliore dissociazione. e) Fase di maturità Sincronizzazione spazio-temporale sia nel piano verticale che orizzontale. Il peso del corpo è portato sulla gamba dietro. Il caricamento del braccio avviene in modo circolare per essere portato sopra la testa. Il braccio che lancia è indirizzato verso l alto. La gamba controlaterale si estende quando le spalle sono al suo livello. Fonte: Keller (1992)

lanciare Bambina di 5 anni Lancio ad una mano da sotto Bambino di 5 anni Lancio ad una mano da sopra Bambino di 6 anni Lancio ad una mano da sopra

Lanciare con un braccio Fonte: Calabrese (1974)

Getto da posizione simmetrica a a) allievo di 7 anni Squilibrato con il busto. Parabola della palla bassa. b) allievo di 8 anni Esecuzione buona. Fonte: Calabrese (1974)

afferrare Configurazione motoria della presa della palla : a) Bambina di 2-3 anni Attitudine a braccia, mani aperte con successiva presa con un movimento mono-articolare. b) Bambino di 4 anni Movimento di arretramento della testa all arrivo della palla. c) Posizionamento iniziale più efficace del tipo portiere di calcio. Fonte: Keller (1992)

afferrare

afferrare Bambino di 7 anni Prime dissociazioni delle braccia in rapporto al tronco per afferrare la palla al disopra all asse del corpo Fonte: Keller (1992)

afferrare Evoluzione della stabilizzazione posturale nel corso della presa bassa della palla dalla posizione statica a quella dinamica : a) Piegamento sul posto. b) Affondo con arretramento della gamba. c) Affondo con avanzamento della gamba con flessione del tronco (corpo piegato). d) Affondo con avanzamento della gamba con la postura stabilizzata verticalmente (corpo allungato). Fonte: Keller (1992)

Salto a piedi pari Tappe di sviluppo del salto a piedi pari a) Bambino di 17 mesi Incapacità di saltare a piedi pari. b) Bambino di circa 2-3 anni Primi salti a piedi pari. c) Bambino di 3 anni Il movimento è più ampio ma le braccia sono portate indietro. d) Bambino di 3 anni e 1/2 Le braccia sono slanciate e il tronco è sbilanciato in avanti. e) Partecipazione completa di tutte le parti del corpo con la massima ampiezza, corpo allungato alla fine dell impulso, stabilizzazione dell equilibrio. Fonte: Keller (1992)

Salto in lungo a piedi pari a) Stadio iniziale Le gambe spingono di più il tronco verso l alto che verso l avanti. Minima ampiezza. Durante il volo le braccia contribuiscono all equilibrio generale. All arrivo è tendenzialmente squilibrato verso il dietro. b) Stadio intermedio Spinta maggiore delle gambe. Le braccia partecipano allo slancio. Nella fase di volo le gambe sono flesse per preparare l atterraggio. L equilibrio del corpo è precario. c) Stadio finale Spinta completa delle gambe con grande slancio delle braccia da dietro verso l avanti-alto per favorire la fase di volo. Il corpo si estende, poi le gambe portate in avanti per preparare l atterraggio mentre le mani si preparano ad appoggiarsi al suolo nel caso in cui il centro di gravità si viene a trovare davanti all appoggio dei piedi. Fonte. Paoletti R., Éducation e motricité, Bruxelles, De Boeck Université, 1999.

Salto in alto a) Stadio iniziale La preparazione allo slancio è aleatoria. La spinta delle gambe è esitante, mal sincronizzata e di modesta ampiezza. Il salto e l azione delle braccia sono minimi. L impressione del salto è data dalla flessione delle gambe prima dell atterraggio. b) Stadio intermedio L impulso preparato dal piegamento delle ginocchia è dato simultaneamente dalle due gambe. Le mani sono a livello del petto e la testa è orientata verso l alto. Nel corso dello slancio, il corpo si estende ma la sua estensione non è completa; le braccia partecipano poco allo slancio. c) Stadio finale L allievo effettua un passo di slancio mentre le gambe si piegano per preparare la spinta. Poi le gambe si distendono bruscamente mentre le braccia sono portate vigorosamente verso l alto. L azione si prolunga con l estensione di un braccio verso l alto alla ricerca di un bersaglio, mentre l altro si abbassa. L atterraggio avviene spesso molto vicino alla zona di stacco. Fonte: Paoletti (1999)

Saltare in basso, Stadio iniziale salto in basso Saltare in basso, bambino di 5 anni Saltare in basso, bambino di 6 anni Saltare in basso, bambino di 8 anni Fonte: Calabrese (1974)

Salto in lungo Bambino di 11 anni Esempio di livello di sviluppo del salto in lungo: le braccia partecipano all equilibrio dell impulso. Fonte: Keller (1992)

saltare Salto in lungo senza rincorsa Variazione della forma gestuale in funzione della variazione del vincolo esterno, vale a dire l esigenza del compito. Salto in alto Fonte: Keller (1992)

saltare Fonte: Calabrese (1974)

Diversi tipi di saltelli a. Strutturazione degli appoggi al suolo in funzione del ritmo. I tempi forti (l impulso) sono i più scuri. b. Esempio di configurazione motoria del saltello. c. Esempio di configurazione motoria del galoppo. ½ sautillé = ½ saltello Sautillè = saltello Galop = galoppo Marche = camminata Course = corsa Saut (2 pieds = salto a piedi pari Fonte: Keller )1992)

saltare Tappe di sviluppo del saltello su di un piede (a piede zoppo) a. A 3 anni: il piede zoppo è vicino a quello che rimbalza, le braccia sono immobili. b. A 16 anni: il piede zoppo è collocato in rapporto alla gamba d impulso e le braccia. Fonte: Keller (1992)

calciare a) Stadio iniziale Abbozzo del colpo di piede verso i due anni. Si tratta infatti di una marcia accelerata in direzione del pallone e di un movimento verso l avanti più rapido della gamba libera sul pallone. La palla sembra più spinta che colpita. b) Stadio intermedio Il colpo diventa meno incerto quando è eseguito a partire da una posizione stabile. Il peso del corpo è sostenuto da una sola gamba mentre l altra si dirige rapidamente verso la palla con un azione estensoria. L azione di caricamento della gamba è minima. Nel momento del colpo, il piede che sostiene il corpo si trova un po arretrato rispetto al pallone. Le braccia, discostate dal corpo, contribuiscono all equilibrio ma partecipano poco allo slancio della gamba. c) Stadio finale Lo slancio della gamba libera con il caricamento del corpo e del tallone verso dietro. Il movimento di oscillazione attorno alle anche è massimo, l estensione della gamba si completa al momento del colpo. Il piede che sostiene il corpo è collocato a fianco del pallone; le braccia contribuiscono attivamente allo slancio. Fonte: Paoletti (1999)

Calciare Qualche esempio dello sviluppo del calciare : a. calcio senza fase preparatoria; b. calcio con fase preparatorio ma senza fissazione posturale (corpo piegato). Fonte: Keller (1992)

Sviluppo del colpo laterale Qualche esempio dello sviluppo del colpo laterale : a) a) 3 anni Colpo frontale, instabilità posturale. b) b) 4 anni Colpo di lato, dissociazione delle articolazioni dopo il colpo, senza partecipazione delle gambe. c) c) 5 anni Movimento iniziato delle gambe. Fonte: Keller (1992)

Sviluppo colpo laterale tipo tennis Esempi di fasi di sviluppo del colpo di tennis a) Movimento bi-articolare frontale. b) Movimento laterale. c) Movimento pluriarticolare con inizio dell azione con le gambe. Fonte: Keller (1992)

Esempi di schema motorio fondamentale comune a più attività sportive che prevedono la postura controlaterale e la dissociazione delle cinture anatomiche Fonte: Keller (1992)

Passo saltellato Passo saltellato nell adulto Fonte: Calabrese (1974)

Passo saltellato e circonduzione a a) 5 anni Inizio fase di volo. Arti superiori atteggiati per la circonduzione, troppo in fuori. Non effettua una vera circonduzione, ma una specie di mulinello. c c) 7 anni Fase di volo e circonduzione. L assetto generale del corpo risente delle spinte asimmetriche degli arti inferiori. Esecuzione discreta. b b) 6 anni Inizio della fase di volo. Nella circonduzione gli arti superiori tendono a flettersi. Come conseguenza il movimento risulta accelerato. d d) 8 anni Fase di volo e circonduzione. Esecuzione molto buona. L assetto generale del corpo e l equilibrio in volo sono buoni. Fonte: Calabrese (1974)

Passo galoppato laterale e circonduzione degli arti sul piano frontale Fonte: Calabrese (1974)

Passo laterale galoppato a a) 5-6 anni Le braccia rimangono per tutto l esercizio in fuori basso, subendo a parvenza di circonduzione, modici spostamenti in su e giù. c c) 7-8 anni Entrambi sono in fase di volo, che denota una relativa capacità di sincronizzazione del gesto. La direzione laterale è discreta in entrambi, diversa appare la capacità che ciascuno ha di combinare il volo e la circonduzione. Quello a sinistra sta effettuando una minima circonduzione a braccia flesse, quello a destra mostra un certo ritardo nella combinazione. b b) 6-7 anni Non vi è sincronia nei gesti dei due bambini. Quello di sinistra, sta effettuando un balzo laterale, con una evidente rotazione del busto nel senso dello spostamento. Quello di destra sta effettuando la fase di volo, ma non è a tempo con i l movimento di circonduzione delle braccia; la sua direzione laterale è discretamente mantenuta senza eccessiva rotazione del busto. d d) 8-9 anni Entrambi sono in fase di volo e stanno eseguendo la circonduzione della braccia. Direzione, combinazione dei movimenti e sincronismo appaiono buoni. Fonte: Calabrese (1974)

Saltelli alla funicella b b) 7 anni Due diverse esecuzioni in coppia. L allievo a destra esegue un azione più fluida, quello di sinistra esegue una esagerata flessione dell arto inferiore. c) 8 anni Aggraziata e fluida esecuzione di una bambina, c a a) 5 anni Fonte: Calabrese (1974)

Movimenti articolari Movimento mono-articolare a livello: del gomito per afferrare; delle caviglie per stare in equilibrio; del gomito per lanciare. Movimento bi-articolare a livello: del gomito e le spalle per colpire, del ginocchio e delle anche per saltare a piedi pari. Fonte: Keller (1992) Movimento pluri-articolare in cui la stabilizzazione posturale non è realizzata nella cintura pelvica a. Movimento statico, l equilibrio b. Movimento dinamico, salto in lungo c. Movimento dinamico, calcio d. Movimento dinamico, tennis

Funzioni motorie statiche Postura confortevole e mobile adatto alla scrittura Fonte: Paoletti (1999)

Funzioni motorie statiche a b POSTURE ODOTTATE DAL BAMBINO SEDUTO AD UN TAVOLO PER LUI TROPPO ALTO a. I gomiti sono alti e il tronco è sospeso sul piano di lavoro; le natiche sono piazzate sul bordo avanti della sedia per permettere l estensione delle gambe che contribuiscono a raddrizzare e scaricare insieme il corpo verso l alto e verso l avanti. b. La bambina ha scelto di tenere i suoi gomiti bassi, solo le mani sono posate sul bordo del tavolo e supportano il peso della braccia; gli avambracci non contribuiscono in nessun modo al sostegno del tronco. Fonte: Paoletti (1999)

Funzioni motorie statiche Atteggiamenti caratteristici di compensaz ione legati a mobili inadatti alla morfologia dell allievo a b a. Per stare seduto più alto e raggiungere il piano di lavoro la bambina ha piegato la sua gamba destra e inserito il piede sotto le natiche b. La bambina ha scelto di raddrizzare tutto il suo corpo per guadagnare qualche centimetro; si noterà che, in questa postura, il bambino trae qualche profitto dal fatto che il bordo del sedile è la parte più alta della sedia. Fonte: Paoletti (1999)

Funzioni motorie statiche Atteggiamenti caratteristici di compensaz ione legati a mobili inadatti alla morfologia dell allievo Essendo troppo bassa la sedia, il bambino tende a raddrizzare il più possibile il busto; le sue gambe piegate spingono verso l alto, i suoi gomiti si stringono per alzare le spalle, il busto è piegato verso il lato sinistro per ridurre un po il sovraccarico prodotto sulla mano destra che scrive. Fonte: Paoletti (1999)

Alzarsi in piedi da sdraiati a) Dai 4 ai 7 anni, il passaggio dalla posizione seduta a quella accovacciata, poi in piedi, si effettua in modo asimmetrico; solo un piede assicura la spinta che permette di alzarsi dalla posizione seduta. a b) Successivamente il movimento è più efficace e fluido; le braccia sono simmetriche, la testa e il tronco superano la posizione verticale, e i talloni sono raccolti sotto i glutei per innescare l estensione delle gambe. b L evoluzione del raddrizzamento verso una esecuzione simmetrica è legata ai progressi paralleli delle funzioni di controllo dell equilibrio nel trasferimento degli appoggi al suolo e nel raddrizzamento finale. (Fonte: Haywood (1993)

Capovolta avanti a a) Il bambino flette del tutto il suo corpo per posare la testa al suolo; una o due gambe spingono le natiche verso l avanti, le braccia non intervengono. Non appena superata la verticale sopra la testa il corpo cade senza controllo dall altro lato, seguito dalle gambe. Fa fatica ad alzarsi. b b) Nella fase successiva, il bambino porta, nel momento della spinta iniziale, il bacino più alto sopra la testa nel caso in cui le braccia sostengono la maggior parte del peso del corpo. Quando le natiche superano la verticale, la nuca tocca il suolo ed il corpo comincia a scendere raggruppato. Alla fine, però, il bambino si ritrova seduto. c c) L appoggio delle gambe è simmetrico, il mento è retratto sullo sterno e le braccia prendono in carico il peso del corpo quando il bacino passa la verticale. Il corpo rulla compatto, il bambino riesce ad alzarsi in piedi.