articolo N.40 MARZO 2007 RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N 785 DEL 15/07/03 DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 55050 BOZZANO (LU) TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273 I N T E R V I S T A 15 A tu per tu con il Mister del Pavia Massimo Morgia: l allenamento di rifinitura del sabato pomeriggio. A cura di GABRIELE PECCATI Come il tecnico del Pavia Calcio, serie C1, prepara e dirige l ultimo allenamento di rifinitura prima della gara. INTRODUZIONE. Massimo Morgia, 55 anni, allenatore del Pavia Calcio, illustra con passione e competenza la sua idea di come dovrebbe essere realizzato l ultimo allenamento prima della partita, la cosiddetta rifinitura. Grinta ed entusiasmo del Mister sono evidenti. La passione per un calcio aggressivo, veloce, determinato emerge naturalmente, insieme alla sua competenza relazionale e alla sua capacità di gestire al meglio le emozioni e gli umori dei giocatori. Non solo temi tecnico-tattici dunque, ma anche e soprattutto esercitazioni pratiche e consigli su come guidare al meglio il gruppo squadra. LA PAROLA AL TECNICO. Una delle novità introdotte dal tuo arrivo a Pavia è stato lo spostamento dell ultimo allenamento, prima della gara, dal sabato mattina al sabato pomeriggio; c è una ragione particolare che ha determinato questa scelta? Non c è una ragione prettamente tecnica o atletica. La scelta è determinata più che altro da ragioni motivazionali e dalle disponibilità organizzative del momento.
Secondo me l ideale sarebbe svolgere l allenamento il sabato mattina e dedicare il sabato pomeriggio allo studio degli avversari. Se ci sono le possibilità, può essere importante mostrare alla squadra un filmato degli avversari. Studiare e conoscere i loro punti di forza e di debolezza è fondamentale per preparare al meglio la gara che si andrà ad affrontare. A Pavia ho preferito allenare la squadra il sabato pomeriggio portandola successivamente in ritiro. Stare insieme ci permette di trovare la giusta concentrazione e di prepararci al meglio alla gara domenicale. Come viene strutturato l allenamento del sabato? La rifinitura non è mai fine a sé stessa ma è legata a quanto viene svolto in settimana. A partire dal mercoledì preparo la squadra alla competizione domenicale, tenendo presente le caratteristiche degli avversari che si andranno ad affrontare. Il sabato cerchiamo di provare e di sperimentare ciò che potrebbe verificarsi in partita. L allenamento inizia con un riscaldamento in cui si sollecitano reattività e rapidità. In alcuni casi viene effettuato sottoforma di gioco, soprattutto se occorre stemperare la tensione della vigilia. In altri casi utilizzo esercitazioni con i colori o di tipo psicocinetico. La parte centrale della seduta prevede situazioni di gioco partendo da palla ferma nei casi di possesso nostro e degli avversari. Sono svolte in forma attiva e hanno una durata di 30-40 secondi. Proviamo di tutto: calci d angoli a favore e contro, punizioni, rimesse laterali, rimesse dal fondo. E importante dare indicazioni sulla disposizione difensiva in fase di non possesso, ma è fondamentale anche trovare soluzioni per sviluppare la fase immediatamente successiva, nella quale si attua la riconquista del pallone. Per esempio nel caso in cui si provi un calcio d angolo a sfavore, mi interessa il posizionamento iniziale della squadra a ridosso della nostra area, ma soprattutto ciò che dobbiamo fare sulla nostra ribattuta. Lo schieramento difensivo e la presa di posizione sono importanti, ma altrettanto importante è che la squadra sia in grado di ribaltare l azione con una veloce ripartenza. Solitamente l allenamento termina con una partitella su campo ridotto dieci contro dieci. Vi partecipano in genere i venti giocatori convocati per la gara. www.allenatore.net 2
I ruoli sono fissi e le squadre sono generalmente schierate con lo schema 3-3-3. Quanto dura la rifinitura e a quali giocatori è rivolta l attenzione durante l ultimo allenamento? La durata è di circa 70-80 minuti e si conclude con le prime indicazioni sulle caratteristiche degli avversari. L allenamento è rivolto a coloro che giocheranno la domenica, ma pretendo l attenzione di tutti. Non credo sia produttiva la concorrenza esasperata dei ragazzi fino alla fine e pertanto, nelle situazioni che si vanno a provare, i protagonisti sono soprattutto i titolari. Gli altri hanno il compito di riproporre schemi e situazioni simili a quelle della squadra che si andrà ad incontrare e sono in genere guidati dal mio secondo allenatore. Da tempo si riparla dell utilità dei ritiri; qualcuno vorrebbe proporre anche un modello all inglese con ritrovo allo Stadio poco prima della gara. Tu cosa ne pensi? Secondo me il ritiro è fondamentale. I giocatori hanno bisogno di stare insieme. Lo stare soli è un moltiplicatore di emozioni, di sensazioni. Il giocatore emotivo, che tende a spaventarsi o a preoccuparsi prima della gara, se rimane solo diventerà ancora più pauroso. Chi non ha capacità di concentrazione si deconcentrerà ancora di più. Il ritiro non è una punizione nei confronti dei giocatori, non è un modo di controllarli. Semplicemente, penso che lo stare insieme sia un modo per condividere le proprie emozioni, per imparare a gestirle nel modo migliore. L aspetto ludico può essere importante in questo allenamento? L allenamento divertente deve essere somministrato a dosi adeguate. Occorre prestare attenzione alla situazione che la squadra sta vivendo. Se stiamo affrontando una vigilia appesantita da risultati precedenti negativi, mettere pressione ai giocatori è come porre il dito nella piaga. In questo caso può essere importante fare proposte anche di tipo ludico. Occorre prestare attenzione anche alla situazione opposta. Un eccesso di euforia può provocare un calo di concentrazione. www.allenatore.net 3
In questi casi è preferibile pretendere la massima attenzione dei ragazzi è non proporre esercitazioni a basso livello di concentrazione. Spesso il termometro che permette di verificare la giusta tensione della squadra è la partitella. Se i ragazzi sono reattivi, vanno a pressare, cercano la giocata in profondità e di prima intenzione, allora è l allenamento migliore che si possa realizzare. Se mi accorgo che giocano sotto ritmo o sono poco attenti e leziosi, allora è preferibile sospenderla e fare proposte alternative. Proporresti anche ai dilettanti di sostenere una rifinitura il giorno prima della gara? E importante ricordare che ogni categoria ha le sue regole e le sue caratteristiche. Se il calcio non è il tuo primo lavoro hai meno tempo da dedicargli e non è produttivo caricare troppo i ragazzi. E fondamentale comunque ricordare quanto sia importante, anche da dilettante, prepararsi al meglio. In alcuni casi occorre utilizzare metodi e strumenti che sono propri del professionista. Se sono un pescatore dilettante e voglio pescare del buon pesce, dovrò necessariamente imparare da chi è più bravo ed utilizzare gli strumenti più adeguati al mio obiettivo. ALCUNE ESERCITAZIONI / GIOCO SVOLTE DAL PAVIA CALCIO. Per il Mister Morgia il gioco è soprattutto un modo per stemperare la pressione. La proposta ludica ha una funzione soprattutto motivazionale, ma nasconde anche obiettivi tecnici ben precisi. Di seguito vengono illustrate tre esercitazioni che possono essere proposte al gruppo squadra in forma di gioco o di competizione. Per la ricchezza di contenuti possono certamente essere adattati anche a gruppi di lavoro formati da dilettanti e, se correttamente proposti, anche a gruppi del settore giovanile. Esercitazione N 1 Tre tocchi nel cerchio di centrocampo All interno del cerchio di centrocampo si affrontano due squadre, che andranno ad occupare ognuna una metà del cerchio. Il numero dei giocatori può variare da sei contro sei fino a dieci contro dieci. www.allenatore.net 4
In entrambi i semicerchi, che compongono il campo di gioco, vengono poste due porte laterali. L obiettivo delle squadre è fare gol nelle portine opposte dopo aver toccato obbligatoriamente tre volte la palla. La palla si può giocare esclusivamente a terra (figura 1). Porta laterale Porta laterale I rossi accorciano dove il pericolo è maggiore 1 2 3 Il giocatore rosso contrasta a muro il tiro dell avversario Porta laterale Porta laterale Fig. 1 I coni blu sono i segnaposti che formano le quattro porte. I gialli si passano la palla a terra per due volte (frecce uno e due in figura). Il terzo tocco da parte del giallo deve essere un tiro in direzione di una delle porte difese dai rossi. L esercizio obbliga i gialli, che attaccano, a trovare soluzioni per andare al tiro con passaggi di prima. I rossi si organizzano per difendere la porta in cui è più alto il rischio di subire gol. Se i rossi evitano la rete possono contrattaccare con le stesse regole. Ogni gol corrisponde ad un punto. E interessante notare come, nell esecuzione del gioco, la squadra che attacca effettua movimenti di scaglionamento per trovare gli spazi necessari per concludere in porta, mentre la squadra che difende accorcia sul lato del campo in cui è più alto il rischio di subire la rete. Altro aspetto importante è la pressione di chi difende, verso colui che si prepara a calciare, con un movimento simile a quello del muro nella pallavolo. www.allenatore.net 5
Nell esercitazione vengono pertanto sviluppati e realizzati alcuni concetti fondamentali di presa di posizione e di scaglionamento in fase di possesso e non possesso palla. PRINCIPI DI TATTICA INDIVIDUALE O TECNICA APPLICATA FASE DI NON POSSESSO PRESA DI POSIZIONE Intercettamento e difesa della porta. FASE DI NON POSSESSO SCAGLIONAMENTO Concentrazione, equilibrio e controllo e limitazione del rischio. FASE DI POSSESSO SCAGLIONAMENTO Ampiezza, mobilità e imprevedibilità. Esercitazione N 2 Calcio tennis senza rete Il gioco si sviluppa su tutto il campo. Viene delimitata un area di circa 40 metri che divide il campo in due parti e che funge da rete virtuale. Le due squadre occupano i campi delimitati dalla linea di fondo e dalla linea tratteggiata. L obiettivo è di scavalcare l area neutrale con tre tocchi come nel calcio tennis. Il gioco si svolge al volo ad eccezione del primo tocco che può esser effettuato dopo un rimbalzo a terra del pallone (figura 2). Area squadra Rossa Area neutrale/rete virtuale Area squadra Gialla Terzo tocco=lancio lungo che scavalca l area neutrale Fig. 2 www.allenatore.net 6
I gialli dopo due passaggi effettueranno un lancio lungo nell area della squadra rossa. Anche in questo caso è interessante notare la presa di posizione della squadra che difende. I rossi si concentreranno nel punto di caduta della palla per cercare di preparare al meglio il loro contrattacco. Il gioco permette inoltre la ricerca di una soluzione offensiva importante come il lancio lungo in direzione dell attaccante e consente il perfezionamento di tale fondamentale tecnico. Esercitazione N 3 Torello guidato in situazione di dieci contro dieci Uno spazio di quaranta metri per venti viene diviso in due zone di uguali dimensioni. Due squadre di dieci giocatori ciascuna occupano le due zone. Nella prima, i rossi fanno girare palla liberamente. Al primo fischio dell allenatore, un giallo si sposta nel campo rosso nel tentativo di recuperare la palla. I rossi possono utilizzare un solo tocco nella circolazione della palla. Al secondo fischio un altro giallo si sposta nel campo avversario. I rossi tenteranno il possesso a due tocchi in situazione di dieci contro due. Al terzo fischio, un terzo giocatore si sposta e la situazione sarà di dieci contro tre a tre tocchi. Nel caso di riconquista della palla da parte dei gialli, in una delle tre fasi del gioco, si continua analogamente a parti invertite. Nel caso di mancata riconquista, segue un quarto fischio che prevede una situazione di dieci contro dieci. Primo fischio Il giallo entra nella zona dei rossi nel tentativo di conquistare palla. I rossi giocano ad un tocco. L obiettivo del giallo è quello di conquistare e passare la palla in zona gialla. L obiettivo dei rossi è quello di difesa e protezione del pallone dall attacco avversario. www.allenatore.net 7
Il gioco a un tocco favorisce la ricerca di combinazioni veloci tra i rossi (figura 3). Zona Gialla Zona Rossa Fig. 3 Il fischio è il comando che fa muovere il giallo nella zona rossa. La squadra gialla si organizza in maniera tale che il giocatore che esce sia il più vicino alla palla. Secondo e terzo fischio A comando altri due giocatori gialli passano nell area rossa (freccia uno e freccia due in figura 4 a pagina sucessiva). Il possesso palla viene realizzato a due e successivamente a tre tocchi. I gialli possono fare gioco di squadra. Si realizzano situazioni di coperture difensive a due e a tre giocatori. www.allenatore.net 8
I gialli possono essere stimolati al raddoppio o al temporeggiamento. Si complica la situazione dei rossi che devono ricercare l ampiezza della zona di gioco e si ritrovano a fronteggiare l attacco di più di un giocatore giallo. Zona Gialla Zona Rossa 1 2 Fig. 4 Il giocatore giallo che va in aiuto può scegliere di raddoppiare, di temporeggiare oppure di andare a supporto del compagno in pressione sulla palla. Nella zona rossa i giocatori gialli aumentano. Cresce la difficoltà di mantenere il possesso palla. Riconquista della palla Il giocatore giallo, numero uno, che riconquista il possesso della palla, la gioca velocemente nella zona presidiata dai compagni. www.allenatore.net 9
I giocatori gialli, numero due e tre, ritornano nella loro zona insieme al giocatore rosso A. Zona Gialla Zona Rossa A 2 1 3 Fig. 5 Nel momento di riconquista della palla diventa fondamentale ribaltare l azione velocemente, cercando di prendere l avversario in contropiede. Il gioco ricomincia in situazione di dieci gialli contro un rosso secondo le modalità precedentemente illustrate (figura 5). GABRIELE PECCATI Allenatore di Base Allenatore Pulcini Regionali A.c. Pavia www.allenatore.net 10