Private equity a nordest nel 2012



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Private equity a nordest nel 01 Overview dell attività di investimento dei private equity in triveneto nel corso del 01 A cura di: Alberto Furlan Pubblicazioni 013 MARKET COMMENTARY

Alberto Furlan è Senior Analyst in Finlife Corporate Finance. E vietata la riproduzione, anche parziale, ovvero l utilizzo di parti del presente documento senza previo consenso di Finlife Corporate Finance. 013 Finlife Corporate Finance. Tutti i diritti riservati.

Private equity a nordest nel 01 Rotta nord-nordest Il nordest, Veneto in primis, si conferma anche nel 01 area di riferimento per l attività di investimento dei fondi di private equity italiani e stranieri nel bel paese. Permane tuttavia un potenziale ancora poco sfruttato. Il nordest rappresenta da sempre una delle aree italiane dove si concentra maggiormente l attenzione degli investitori di private equity. Roccaforte del modello storicamente vincente della piccola (spesso piccolissima) e media impresa industriale e manifatturiera italiana a controllo familiare, vera e propria fucina di generazioni di imprenditori talentuosi, creativi, con un intuito vincente e tanto impegno per il proprio lavoro, anche il triveneto ha dovuto affrontare e subire il contraccolpo della pesante crisi economica internazionale e del conseguente impatto recessivo, capace di rendere più evidenti che mai le debolezze di un modello storicamente perfetto ma probabilmente non più attuale in un contesto dove globalizzazione e competizione internazionale hanno scardinato ormai da anni i vecchi confini territoriali. Nonostante ciò il nordest rimane terra di impresa e di casi di successo, e soprattutto fonte di opportunità per chi, come i fondi private equity, dopo anni trascorsi a metabolizzare pesanti svalutazioni di portafoglio, dispone, nonostante le difficoltà nel fund raising, di liquidità da investire. Negli anni dal 000 al 01 sono state circa 166 le operazioni di investimento realizzate dai private equity che hanno visto come target società collocate tra Veneto, Friuli e Trentino, un valore secondo solo alla Lombardia, che per dimensione e grado di industrializzazione, domina con circa 397 transazioni concluse negli ultimi 1 anni. Nel corso del 01 si sono registrate 15 operazioni aventi per target aziende localizzate nel triveneto, un numero in lieve calo rispetto alle 17 registrate nel corso del 011. La maggioranza è avvenuta tramite la forma del buy-out (7 operazioni pari al 47% del totale), ovvero con acquisizione della maggioranza del capitale da parte dell investitore, ed ha avuto per protagoniste, nella maggioranza dei casi, imprese private a controllo familiare (9 operazioni, 60% del totale). La dimensione media del business target si è collocata in un intorno di 30 milioni 15 operazioni di investimento dei private equity in triveneto nel 01 in lieve calo rispetto alle 17 del 011. La maggioranza è avvenuta tramite buy-out su imprese private familiari nei settori consumer goods, food & beverage ed industrial di fatturato, escludendo un paio di deal di particolare rilevanza aventi per oggetto realtà di medio-grandi dimensioni. Tra queste, si segnala soprattutto l acquisizione, con conseguente de-listing, conclusasi lo scorso ottobre, del gruppo Marcolin, 5 milioni di fatturato, tra i principali gruppi italiani nella produzione di occhialeria, rilevata dal colosso del private equity francese PAI Partners per un controvalore complessivo di circa 68 milioni. Circa un terzo degli investimenti ha riguardato realtà con un fatturato inferiore a 0 milioni, mentre oltre il 50% si è concentrato su aziende con un giro d affari non superiore a 30 milioni. In termini settoriali, bene il comparto dei consumer goods, e molto interessante l attenzione riposta dagli investitori verso il segmento del food & beverage che con 3 operazioni concluse si colloca al secondo posto, complice probabilmente anche il suo carattere tipicamente anticiclico. Tra le regioni più attive sicuramente il Veneto, che con dieci operazioni concluse lo scorso anno (in calo rispetto alle 13 del 011) guida la classifica precedendo il Friuli con 4 (rispetto alle 3 dell anno precedente) ed il Trentino con 1 (stabile). Tra i deals più rilevanti, oltre alla citata acquisizione di Marcolin da parte del fondo PAI, è da rilevare l acquisto da parte di Intesa San Paolo e del fondo francese AXA Private Equity, nell ambito di un operazione di management-buy-out, della totalità di Limacorporate, tra i leader nella realizzazione di protesi medicali, nell ambito di un operazione valorizzata complessivamente 70 milioni che vede i due fondi aggiudicarsi rispettivamente il 46% ed il 0% della società di Udine ed il management il restante 34%. Tra le altre operazioni spiccano: l acquisizione di una quota del 14% in Save, società di gestione dell aeroporto Marco Polo di Venezia, da parte del fondo inglese Amber Capital UK, che ha rilevato per un controvalore di 50 milioni la quota precedentemente in capo al Comune di Venezia; l ingresso in maggioranza dei fondi Alto Partners e DVR Capital in Virosac, società di Pederobba produttrice di sacchetti per uso domestico, l acquisizione di una quota di minoranza da parte del fondo Gradiente in Tapì, realtà padovana specializzata in tappi e sistemi di chiusura per contenitori per alcolici, olii e cosmetici,

Private equity a nordest nel 01 e l acquisizione da parte di Assietta Private Equity della totalità della trevigiana Essedue Alimentare, specializzata nella produzione di gnocchi di patate a marchio Patamore e per le principali private label, operazione quest ultima che delinea la linea strategica del fondo milanese di puntare verso la costituzione di un piccolo polo alimentare a cui aggiungere il produttore di sughi ligure Pamfood acquisito anch esso nel 01. Sempre nel settore food & beverage da evidenziare l acquisizione del 100% della Friulana Goccia di Carnia, tra i leader in Italia nelle acque minerali, da parte del fondo milanese AVM, e l ingresso del fondo francese L Capital e di Paladin Capital Partner nel 33% del capitale del gruppo di Udine Cigierre, tra i principali sviluppatori di format in franchising per la ristorazione (tra cui la nota catena di birrerie-steak house Old Wild West). Prosegue lo shopping in Veneto anche per il Fondo Italiano d Investimento, il fondo di private equity promosso, tra gli altri, dal Ministero dell Economia e delle Finanze, che dopo gli investimenti nel produttore bellunese di confetture biologiche Rigoni, nel gruppo di engineering & ICT DBA di Treviso e nel produttore di tende da sole veneziano BAT, tutti conclusi nel 011, investe una quota di minoranza nel capitale della trevigiana Labomar (17 milioni di fatturato nello sviluppo e produzione di integratori alimentari, dietetici e prodotti salutistici). Interessante anche il segnale di rinnovata attenzione, seppur su livelli decisamente più ridotti rispetto al passato, verso il settore dei financial services, con l acquisizione da parte della 1 Investimenti di Alessandro Benetton di una partecipazione di minoranza in Assicom, azienda di Udine, leader in Italia nel recupero crediti BB e nei servizi di intelligence del credito per imprese. Entry multiples Per quanto riguarda i multipli di ingresso, complice l effetto crisi, si conferma anche nel 01 un certo ridimensionamento rispetto al passato, pur con le differenze del caso legate alla tipologia di operazione, al settore ed alle caratteristiche dell impresa target. Target Settore Acquirente Tipologia operazione Assicom Financial Services 1 Partners Expansion 5.7x Cigierre Food & Beverage L Capital Paladin Capital Expansion Corvallis ICT Nem Expansion n.a. Domotecnica Services Idea Capital Expansion 6.5x Essedue Food & Beverage Assietta Private Equity EV/EBITDA n.a. Buy-out 5.5x Goccia di Carnia Food & Beverage AVM Group Buy-out n.a. Labomar Limacorporate Pharmaceutical Healthcare Fondo Italiano d Investimento Intesa SanPaolo AXA Private Equity Expansion 7.5x Buy-out 9.6x Marcolin Consumer PAI Partners Buy-out 7.8x Save Transportation Amber Capital UK Replacement 4.9x Selecta Italia Consumer Italy 1 Investments Buy-out n.a. Spirale Group Consumer Ersel Investments Buy-out 5.0x Tapì Virosac Miscellaneous industrial Consumer Gradiente Expansion n.a. Alto Partners DVR Capital Buy-out 11.7x Zen Fonderie Industrial Overseas Industries Turnaround n.a. Tabella 1 - Operazioni di private equity nel 01 in triveneto. Fonti: PEM, Mergermarket, Finlife CF. 6,7% 6,7% 66,7% Veneto Friuli Figura 1 Distribuzione geografica investimenti. Sulla base delle 15 operazioni identificate e dei dati disponibili, l EV/EBITDA mediano di ingresso risulta pari a circa 6.5x, pressoché costante rispetto al 011, ed in aumento rispetto alle valutazioni osservate nel 009 e 010 di 5.4x e 5.1x. Da sottolineare poi, come permangano significative differenze nelle valorizzazioni degli investitori tra operazioni di maggioranza o buy-out ed operazioni di expansion capital con ingresso in minoranza. Le prime come di consueto, mostrano valorizzazioni di ingresso più alte (circa 7.9x) rispetto alle seconde (6.5x). 40,0% family & private Trentino 60,0% 5,4 altro Figura Distribuzione investimenti per origine. Evoluzione multiplo mediano d'ingresso EV/EBITDA su operazioni di private equity nel nordest 7,0 6,5 6,0 5,5 5,0 4,5 4,0 5,1 6,5 6,5 009 010 011 01 Figura 3 Evoluzione EV/EBITDA mediano. Fonti: PEM, Mergermarket, Finlife CF.

Private equity a nordest nel 01 Un grande potenziale ancora poco sfruttato Sebbene il triveneto attragga mediamente ogni anno circa il 0% degli investimenti complessivi in Italia e registri un attenzione piuttosto costante da parte degli investitori, il potenziale della piccola e media impresa industriale del nordest appare per molti versi ancora poco sfruttato rispetto alle sue reali potenzialità. Di fronte ad un contesto dominato da una stretta creditizia del sistema bancario senza precedenti, contrapposta all estrema necessità di risorse per favorire rilancio e competitività delle imprese, il private equity diviene una soluzione alternativa ideale, soprattutto visto come l evoluzione del contesto globale abbia favorito una maggiore affinità tra tali strumenti e la piccola e media impresa. Negli ultimi anni infatti, l atteggiamento dei fondi è radicalmente mutato; l approccio spregiudicato e puramente speculativo che ha caratterizzato il mondo del private equity fino a pochi anni fa, in cui la sfrenata ricerca di IRR sempre maggiori guidava ogni scelta, e che finiva per lasciare le aziende svuotate di risorse e cariche di debito, ha ormai lasciato spazio, nella maggior parte dei casi, ad un approccio maggiormente industriale ed orientato alla stabile e più sana creazione di valore sul medio-lungo termine. A questo, inoltre, si aggiunge una generalizzata rarefazione delle grandi opportunità nel nostro paese che ha portato ad un inevitabile discesa verso il basso del ticket di investimento medio, accrescendo (inevitabilmente) in maniera notevole l interesse verso realtà di medio-piccole dimensioni. All incertezza dell attuale scenario economico, combinata alla fragilità tristemente cronica del nostro sistema socio-politico ed alle debolezze e contraddizioni del nostro apparato statale, che rendono il nostro sistema paese tra i meno attraenti per l investitore straniero, si aggiungono certamente una scarsa attitudine e predisposizione culturale del nostro sistema imprenditoriale medio-piccolo verso il mondo del private equity e più in generale verso gli strumenti tipici della finanza straordinaria (cosa ancor più evidente in triveneto), nonostante questa rimanga oramai una delle poche armi a disposizione per accrescere la propria competitività in un contesto sempre più globalizzato che lascia sempre meno spazio al piccolo. La piccola e media-impresa del nordest è ancora ampiamente ancorata al modello dell impresa familiare, centrata spesso in maniera assoluta nella figura dominante dell imprenditore-fondatore, concependo il futuro della stessa come strettamente delimitato entro i confini della famiglia e mischiando tra loro interessi personali ed interesse aziendale. Il grado di conoscenza e di familiarità con gli strumenti tipici di finanza straordinaria, tra cui il private equity, quale alternativa di valore al sistema bancario nonché prezioso strumento in situazioni di ricambio generazionale, è ancora decisamente inferiore rispetto a quello riscontrabile in contesti ormai maturi e consolidati a livello internazionale, generando un livello di diffidenza verso l utilizzo di tali strumenti spesso molto elevato che finisce per pregiudicare molte opportunità. In un mercato come quello Italiano che, come sottolineato, vede l ormai sostanziale assenza di veri e propri mega deals (fenomeno molto più tipico in altri contesti, come quello anglosassone, proprio La piccola e media impresa del nordest è chiamata ad aprirsi anche culturalmente alle opportunità offerte dal mercato per i diversi caratteri strutturali che lo contraddistinguono) è proprio sul terreno della piccola e media impresa che si concentra l attenzione degli investitori, in cerca di know-how di nicchia ed eccellenza tecnologica. L opportunità è grossa, e deve essere Secondo i dati forniti dall EVCA European Private Equity and Venture Capital Association, ogni anno in Europa sono oltre.100 le operazioni concluse dai private equity nell ambito di progetti di growth capital, buyout, turnaround e replacement, rispetto alle sole 81 operazioni concluse in Italia nel 01 pari a poco più dell 3.8% ed alle 15 concluse nel solo triveneto, testimoniando un appeal purtroppo ancora limitato degli investitori internazionali verso il nostro paese. Evoluzione investimenti di private equity nel nordest (numero) 9 7 8 6 17 1 3 13 15 1 4 10 trentino friuli veneto 009 010 011 01 Figura 4 Evoluzione numero investimenti. Fonti: PEM, ricerche Finlife CF.

Private equity a nordest nel 01 sfruttata. La piccola e media impresa del nordest deve così essere abile a comprendere e cogliere i vantaggi offerti dal private equity ed essere in grado di vendersi e proporsi al meglio, facendo leva sul proprio patrimonio unico di risorse e competenze che la contraddistinguono nel mondo, ed aprendosi, soprattutto culturalmente, verso le opportunità che il mercato offre, senza chiudersi in se stessa ed abbandonando quelle logiche autoreferenziali che spesso l hanno caratterizzata. Logiche quest ultime, probabilmente vincenti fino al recente passato, ma oramai non più perseguibili in un contesto che non si accontenta più del solo saper fare ma richiede con esso dimensioni, internazionalità, efficienza e cultura manageriale. Evoluzione investimenti di private equity nel nordest per tipologia di operazione (numero) 4 7 6 5 3 3 6 7 009 010 011 01 buyout expansion altre Figura 5 Evoluzione numero investimenti per tipologia. Fonti: PEM, Finlife CF.

Private equity a nordest nel 01

Finlife Corporate Finance è consulente di riferimento per la piccola e media impresa ed investitori di private equity Private equity a nordest nel 01 nell ambito della ricerca, strutturazione ed implementazione di operazioni di expansion capital, buy-out, replacement e ristrutturazione. Per maggiori informazioni visitare: www.finlife-cf.it Your trust is our mission