ALIMENTI, MENTI E MOVIMENTI: PERCORSI DI CAMBIAMENTO NEL SETTING FAMIGLIA



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PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE PROMOZIONE DELLA SALUTE 2005-2006 (DD 466-29.11.04) BANDO REGIONALE 2005-2006 PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD 284-28.11.05 BURP 13 30.03.06) ALIMENTI, MENTI E MOVIMENTI: PERCORSI DI CAMBIAMENTO NEL SETTING FAMIGLIA Responsabile di progetto Cesare Savina ASL 19 - SOC di Pediatria, Asti Ospedale Cardinal Massaia, Corso nte 202, 14100 Asti savina@asl19.asti.it Tel. 0141 489405 0141 489493 Partner Filone tematico Azione 3 non specificati Alimentazione ed attività fisica Trattamento di sovrappeso e obesità infantile nel setting famiglia e comunità attraverso interventi informativi, educativi, formativi ed organizzativi di promozione di stili alimentari corretti e di adeguati livelli di attività fisica. Destinatari finali Destinatari intermedi Bambini sovrappeso/obesi Genitori di bambini sovrappeso/obesi Setting Ospedale Cardinal Massaia (ASL19 di Asti): Ambulatorio SOC di Psicologia Clinica e della Salute; Ambulatorio SOC di Pediatria Tipologia dell intervento Informativo Comunicativo Formativo Educativo Organizzativo Sviluppo di comunità Ambientale Altro x x Durata Annuale ProSa on-line: PO770 VALUTAZIONE PROGETTO: 29/32 FINANZIAMENTO: 12.000

ABSTRACT Il sovrappeso e l obesità costituiscono un problema di salute sempre più importante già a partire dall infanzia. Questi fenomeni sono legati ad un prolungato squilibrio fra la quantità di calorie ingerite e la quantità di calorie consumate. Alla luce dei dati disponibili in letteratura appare necessario affiancare ad interventi di prevenzione, orientati a evitare stili di vita scorretti, anche interventi di vero e proprio trattamento dell obesità e del sovrappeso nell infanzia. Per un età inferiore ai 7 anni, l obiettivo principale nella terapia dell obesità infantile non è la perdita di peso, ma evitare un aumento ponderale, a meno che non siano già presenti complicanze dell obesità. Per bambini di età superiore ai 7 anni, la perdita di peso è indicata solo nei soggetti con BMI superiore al 97 per sesso e età e/o la presenza di complicanze (Linee Guida nel trattamento del sovrappeso e dell Obesità, 2002). Per essere efficace, la terapia deve mirare ad importanti cambiamenti nello stile di vita, in principale modo riguardanti la riduzione della sedentarietà e la correzione di abitudini alimentari distorte (Ricca et altri, 2002). In quest ottica il progetto si propone di avviare una collaborazione tra la SOC di Psicologia Clinica e della Salute dell ASL 19 di Asti e la SOC di Pediatria dell ASL 19 di Asti, in particolare l ambulatorio di Auxologia, per intervenire nel setting famiglia, al fine di modificare stili di vita scorretti, quali una non corretta alimentazione e una scarsa attività fisica. Contesto di partenza e razionale: all ambulatorio di Auxologia affluiscono pazienti con problematiche relative alla crescita, tra cui anche pazienti sovrappeso ed obesi. Nell anno 2005 sono giunti 106 casi, di cui 27% obesi (BMI > 97 percentile) e 73% sovrappeso. L attuale procedura medica è la seguente: ognuno di questi pazienti viene sottoposto ad anamnesi famigliare, alimentare e personale. Vengono pesati e misurati per stabilire l entità del sovrappeso e visitati accuratamente al fine di evidenziare patologie correlate. Vengono consigliati esami ematologici ed esami ormonali in caso di sospetta patologia endocrina. Vengono date indicazioni riguardanti una corretta attività fisica e viene prescritta una dieta congrua per il paziente. Il progetto si propone di integrare questo approccio medico, con interventi psicologici sul versante educativo/motivazionale e formativo (a cadenza bimestrale) indirizzati al setting famiglia. In letteratura, infatti, si sono dimostrati efficaci gli interventi indirizzati contemporaneamente ai bambini e ai loro genitori. Le figure genitoriali, determinando il contesto in cui il bambino cresce e si sviluppa, assumono un ruolo di primo piano nell adozione di convinzioni e comportamenti a rischio per lo sviluppo di un alterato rapporto con il cibo (Birch e vison, 2001), rappresentando un elemento chiave sia per la prevenzione che per il trattamento (Moria Golan e Scott Crow, 2004). I genitori influenzano le abitudini alimentari dei figli fornendo loro uno specifico modello di comportamento (Bandura, 1972), relativamente ai tempi, ai luoghi ed ai modi di assunzione di pasti. I genitori condizionano inoltre il tempo dedicato dai loro bambini alle attività sportive, la tendenza alla sedentarietà e la soddisfazione o l atteggiamento critico verso il proprio corpo. Metodi e strumenti: focus group con un campione rappresentativo di genitori di bambini sovrappeso/obesi, al fine di individuare quei fattori che tendono ad ostacolare stili alimentari corretti ed adeguati livelli di attività fisica, in base ai quali si moduleranno gli interventi suggeriti dalle evidenze di efficacia presenti in letteratura: - interventi educativi di motivazione e accompagnamento al cambiamento, indirizzati contemporaneamente ai bambini e ai loro genitori, che promuovano l attività fisica (Eppi Centre, aprile 2003) e l adozione di stili di vita salutari (Eppi Centre, 2003) (Mulvihill, Quigley, 2003); - interventi di formazione dei genitori relativamente a stili di comunicazione efficace, alla gestione emotiva dei bambini (Ganley, 1992) e a corretti modelli di comportamento (aumento dell attività fisica, attenzione alla dieta e diminuzione del comportamento sedentario), al fine di coinvolgerli attivamente quali promotori di cambiamenti nello stile di vita dei figli (Myers e coll., 1998) (Mulvihill, Quigley, 2003). Obiettivi finali: - incrementare l attività fisica giornaliera e correggere abitudini alimentari distorte; -mantenimento del peso corporeo in bambini con età inferiore ai 7 anni (in cui non siano presenti complicanze legate all obesità) o in bambini > di 7 anni in sovrappeso; perdita di peso intorno al 10% del peso iniziale nei bambini di età superiore ai 7 anni e BMI > 97. Valutazione di processo: - N pazienti presenti a tutti i colloqui / N pazienti totali ( Standard di riferimento 70%). - N riunioni gruppo interdisciplinare effettuate/ N riunioni gruppo interdisciplinare previste (standard 100%). - N partecipanti a tutte le riunioni/ N operatori previsti (standard 70%)

Valutazione di risultato: - aumento attività fisica e diminuzione di abitudini alimentari scorrette in almeno nel 50% dei pazienti. L indicatore utilizzato è il N casi passati alla categoria successiva del questionario relativo all attività fisica praticata e alla correttezza delle abitudini alimentari/n casi seguiti - N bambini < 7 anni in cui non siano presenti complicanze legate all obesità che hanno mantenuto il peso/ N bambini seguiti < 7 anni in cui non siano presenti complicanze legate all obesità (standard 70%); N bambini > di 7 anni in sovrappeso che hanno mantenuto il peso/n bambini seguiti > di 7 anni in sovrappeso (standard 70%); N bambini >7 anni e BMI>97 che hanno perso il 10% del peso iniziale/n bambini seguiti >7 anni e BMI >97(stand50%) Strumenti per la valutazione: - questionario di autovalutazione (costruito ad hoc) ai bambini (> di 7 anni) e questionario di valutazione (costruito ad hoc) ai genitori, rispetto al comportamento alimentare e all attività motoria dei figli (entrambi somministrati all inizio e alla fine dell intervento); - rilevazioni antropometriche.

1 REPORT STATO DI AVANZAMENTO 1. ATTIVITÀ E RISULTATI NELL AVVIO DEL PROGETTO 1.1. Costituzione del gruppo di progetto Il progetto è stato condiviso tra i membri del gruppo a partire dalla motivazione iniziale di garantire all utente una più completa presa in carico, integrando un approccio esclusivamente medico ai problema dell obesità infantile, con interventi psicologici sul versante educativo/motivazionale e formativo. Si è poi discusso e ridefinito gli obiettivi da raggiungere in seguito anche ai risultati emersi dal focus group con i genitori di bambini sovrappeso. La motivazione dei componenti del gruppo è stata condivisa tra i suoi membri. Sono state condivise anche le perplessità relative al carico di lavoro per i componenti del gruppo, affrontate attraverso una chiara definizione dei compiti di ciascun operatore, con lo scopo di favorire e sostenere il lavoro dello psicologo. L obiettivo atteso è il rafforzamento del lavoro in rete. Allo stesso tempo la principale difficoltà è il continuo monitoraggio della rete stessa, anche a causa di alcuni fattori imprevisti, come il cambio del responsabile del progetto. 1.2. Creazione di alleanze tra gli attori interessati al progetto Si è proceduto, attraverso la pediatra dell ambulatorio di auxologia, all individuazione dei genitori disponibili ad essere coinvolti in alcune fasi del progetto. Si è creata quindi una rete di collaborazione tra gli operatori e i destinatari intermedi con il compito di raccogliere ulteriori dati ai fini della diagnosi educativa, e concordare tempi e modalità di incontro. 1.3. Contatto della popolazione target e conduzione della diagnosi educativa La popolazione target, i bambini sovrappeso-obesi, non sono stati contattati direttamente nella prima fase del progetto. In questa prima fase si è cercato di costruire una partecipazione attiva dei destinatari intermedi del progetto, i genitori dei bambini sovrappeso/obesi, attraverso l utilizzo di focus group, al fine di individuare quei fattori che tendono ad ostacolare stili alimentari corretti ed adeguati livelli di attività fisica. Sono emersi 3 nuovi fattori predisponenti che sono stati implementati nel progetto: 1) la capacità dei bambini di gestire emozioni negative; 2) il loro livello di autoefficacia sociale; 3) le convinzioni di autoefficacia dei bambini relative alla loro capacità di seguire una dieta salutare. Gli obiettivi del progetto, anche alla luce dei nuovi elementi, si sono confermati rilevanti ed interessanti per i genitori, e il cambiamento proposto sembra quindi congruente con i bisogni-desideri dei genitori dei bambini sovrappeso. i primi colloqui effettuati con i bambini giunti in ambulatorio, sembra che anche quest ultimi siano motivati al cambiamento del loro stile di vita, anche se è presente una certa ambivalenza rispetto al cambiamento. Opportunità: sembra esserci una buona motivazione al cambiamento da parte dei genitori contattati. Inoltre i genitori possiedono già una buona consapevolezza dell importanza di stili di vita corretti ed equilibrati. C è una buona informazione di base. Difficoltà: è un elemento di complessità, anche se un nodo centrale dell intervento, la gestione delle emozioni ambivalenti dei bambini verso il cambiamento, desiderato e temuto allo stesso tempo. 1.4. Diffusione del progetto Il progetto è stato fatto conoscere in primo luogo direttamente agli utenti afferenti all Ambulatorio di Auxologia, in secondo luogo attraverso locandine situate presso la Pediatria e l ambulatorio di Psicologia Clinica e della Salute, e infine indirettamente attraverso la comunicazione ad alcuni operatori dell area materno- infantile (ad esempio psicologi e neuropsichiatri della Neuropsichiatria infantile), 2. GERARCHIA OBIETTIVI E ATTIVITÀ SVOLTE In questa prima fase del progetto sono state svolte attività riguardanti i 3 obiettivi educativi relativi ai fattori PAR individuati dal gruppo progettuale, a cui si sono aggiunti altri 3 obiettivi emersi in seguito ai focus group con i genitori dei bambini sovrappeso ( segue tabella).

Periodo Obiettivo (atteso di cambiamento) Attività Difficoltà ed opportunità Difficoltà: 1. Potenziare livello di autoefficacia personale dei bambini riguardante le proprie potenzialità a praticare attività (P) 2. Monitoraggio e partecipazione dei genitori nell organizzazione del tempo libero dei figli (A/R) 3. Sviluppare la consapevolezza dei genitori sulle proprie convinzioni, emozioni e comportamenti riguardo il cibo e l attività fisica e la loro possibile relazione con gli stili di vita del figlio(r) Obiettivi emersi dai focus group con i genitori: 4. Potenziare livello di autoefficacia personale dei bambini riguardante la capacità di gestire emozioni negative 5. Potenziare livello di autoefficacia sociale dei bambini 6. Potenziare livello di autoefficacia personale dei bambini riguardante le proprie capacità a seguire una dieta salutare proposta di attività ludiche) per valorizzare le loro risorse personali e familiari, al fine di favorire esperienze positive legate all attività fisica. Attività di consultazione con i genitori Attività di consultazione con i genitori proposta di attività ludiche) per valorizzare le loro competenze emotive, intese come la capacità di moderare, diluire e superare emozioni negative. proposta di attività ludiche) per valorizzare la loro capacità di intraprendere e mantenere relazioni sociali, di affermare le proprie opinioni e diritti. proposta di attività ludiche)per sviluppare la capacità dei bambini di distinguere le componenti emozionali della fame da quelle fisiologiche. - rispettare nella fase iniziale i tempi previsti per l inizio dei colloqui (iniziati nel mese di invece che settembre) - individuare una fascia oraria per favorire la continuità dei colloqui con i genitori e con i bambini - ambivalenza dei bambini verso il cambiamento Opportunità: -motivazione dei genitori - interesse per le tematiche trattate Le suddette attività sono state svolte dallo psicologo consulente presso l ambulatorio di pediatria. Le attività sono iniziate nel mese di (invece di settembre) per permettere la ridefinizione degli obiettivi del progetto in seguito al focus group con i genitori. Le risorse utilizzate (personale coinvolto, locali utilizzati, computer), sono state sino ad ora adeguate. Non sono ancora disponibili risultati sull efficacia dell intervento, avendo previsto di risomministrare i questionari dopo un periodo di circa 6 mesi dal primo colloquio. 3. STRUMENTI E DOCUMENTI PRODOTTI Sono stati prodotti: 1) un questionario di autovalutazione da somministrare ai bambini sovrappeso/obesi rispetto alle loro abitudini alimentari, all attività motoria svolta e al loro senso di autoefficacia relativo ai seguenti aspetti: capacità di praticare attività fisica, capacità di gestire emozioni negative, autoefficacia sociale, capacità di seguire una dieta salutare. 2) un questionario di valutazione da somministrare ai genitori di bambini sovrappeso/obesi rispetto alle abitudini alimentari e all attività motoria svolta dai loro figli. 3) le domande utilizzate come canovaccio nello svolgimento del focus group. 4) la locandina per promuovere il progetto e le sue finalità I 4 documenti sono allegati in appendice

4. VARIAZIONI AL PROGETTO INIZIALE - La principale variazione consiste nell ampliamento degli obiettivi perseguiti dal progetto in seguito all utilizzo del focus group con i genitori di bambini sovrappeso-obesi. Come già indicato in precedenza si sono aggiunti i seguenti obiettivi educativi: 1) Potenziare il livello di autoefficacia personale dei bambini riguardante la capacità di gestire emozioni negative; 2) Potenziare il livello di autoefficacia sociale dei bambini; 3) Potenziare il livello di autoefficacia personale dei bambini riguardante le proprie capacità a seguire una dieta salutare. E quindi emersa con particolare evidenza l importanza degli aspetti emotivomotivazionali-sociali per una corretta gestione delle abitudini alimentari, e per lo svolgimento di una regolare attività fisica. - l punto di vista del setting si sono mostrati più adeguati incontri di circa 90 minuti rispetto ai 60 minuti previsti, nell ottica di favorire una presa in carico meno frammentaria. Inoltre sembrano necessari un maggior numero di colloqui di quelli previsti (nel complesso circa 10 incontri per paziente). - Un ultimo cambiamento non previsto è stato quello responsabile del progetto a causa di improvvisi mutamenti organizzativi all interno dell Ospedale Cardinal Massaia. 5. PROSEGUIMENTO DEL PROGETTO Le attività del progetto proseguiranno parallelamente su due fronti. un lato appare necessario sostenere e potenziare le risorse dei genitori in ambito educativo, partendo dalla constatazione che quest ultimi possiedono già una buona conoscenza di cosa siano stili di vita salutari e appaiono inoltre molto motivati ad aiutare i loro figli. Si tratta quindi di favorire la loro partecipazione attiva e consapevole nelle scelte di cambiamento dei figli. ll altro è necessario promuovere nel bambino la capacità di prendersi cura di sè in modo sempre più autonomo e accompagnarlo al piacere di piacersi, attraverso la valorizzazione delle sue risorse personali e ambientali, e con il supporto complice della famiglia. Per far questo appare centrale partire dall ambivalenza che spesso i bambini sembrano nutrire verso il cambiamento, dedicando particolare attenzione agli aspetti emotivo motivazionali che influenzano le loro abitudini. Si valuterà in corso d opera se gli obiettivi educativi individuati nel progetto possono essere un punto di partenza per promuovere e sostenere il cambiamento. Infine, si cercherà di rafforzare il lavoro in rete e sostenere i momenti di condivisione all interno del gruppo di lavoro attraverso un più attento monitoraggio della rete stessa. 6. RENDICONTAZIONE ECONOMICA (nota: indicare le spese sostenute al 30 novembre 2006 relative alle voci analitiche finanziate) Personale Tipologia di spesa Voci analitiche di spesa previste Modifiche voci di spesa* Finanziamento richiesto Spese sostenute (al 30.11.06) Euro 2500 (per circa 100 ore di psicologo consulente) Attrezzature Sussidi Spese di gestione e funzionamento Spese di coordinamento Altro TOTALE Euro 2500 * specificare, con dichiarazione del Responsabile di progetto, la motivazione della modifica riferita al potenziamento della qualità del progetto e congruente con gli obiettivi originari del medesimo. Il Responsabile del progetto Dott. Cesare Savina Il Referente Aziendale PES Dott.ssa Tiziana Miroglio