STRUMENTI DI SOSTENIBILITA : L ESEMPIO DEL DISEASE MANAGEMENT OPTIMIZATION NELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE NAPOLI,

Documenti analoghi
PRP Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative

L ESEMPIO DEL DMO NELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE

Tavolo tecnico ARESS dedicato all ictus. C. Buffa Neurologia Osp M Vittoria - Torino

ELENCO FIGURE E TABELLE

INTRODUZIONE. La rete per l infarto miocardico acuto rappresenta pertanto lo standard di cura attuale per lo STEMI.

SSN FAST FORWARD Le proposte per il SSN

e.ri.s.ma.s. Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario Reggio Emilia 2009 Distretto Sanitario Imperiese Distretto Sociale Imperiese

Il portale per le AFT: funzioni, struttura e aggiornamenti del portale

Nuovi farmaci (cardiovascolari) ad elevato costo e iniziative adottate dalla Regione Veneto per il governo dell'appropriatezza e della spesa

Appropriatezza organizzativa, specialistica e prescrittiva. Fabrizio Ciaralli Direttore Distretto 5-7 ASL Roma2

SOSTENIBILITA E VERA INNOVAZIONE: QUALI SISTEMI DI GOVERNANCE?

I PDTA in Medicina Fisica e Riabilitativa, una strategia per contemperare appropriatezza, efficacia ed efficienza della prestazione

MODELLI ORGANIZZATIVI PER IL PAZIENTE CHIRURGICO PSSR PRIMI INDIRIZZI DI PROGRAMMAZIONE PER IL TRATTAMENTO DEL PAZIENTE CHIRURGICO

SEMINARIO Gruppo di Ricerca Geriatrica

Relazione Socio Sanitaria 2015 (dati ) Presentazione alla Quinta Commissione Consiliare. Palazzo Ferro Fini Martedì 22 settembre 2015

DIMISSIONI PROTETTE E CONTINUITA DELLE CURE NEL PAZIENTE GERIATRICO DEL TERZO MILLENNIO

L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE

Integrazione Ospedale-Territorio:

Dott.ssa Summa Maria Luna

I Servizi di Post-Acuzie

La presa in cura nella fase post acuta delle GCA

La gestione integrata dei trattamenti anticoagulanti: la collaborazione fra Centri Trombosi e MMG

Aderenza ai percorsi assistenziali nei pazienti con BPCO riacutizzata

L evoluzione dei centri TAO in Italia: una prospettiva clinico-organizzativa

La Geriatria: punto di incontro tra territorio e ospedale nella gestione della fragilità e della complessità di cura

Potenzialità e limiti dei flussi informativi correnti della Regione del Veneto

Contenuti CONSENSUS CONFERENCE. Andrea Mortara Andrea Di Lenarda. 1. Modelli di gestione esistenti

DIPARTIMENTO INTEGRAZIONE OSPEDALE-TERRITORIO ASL MATERA. U.O.S.D. Coordinamento Attività di Gestione Appropriatezza Percorsi Riabilitativi

Riabilitazione dopo frattura femore

Il problema delle risorse ed il ruolo della regione.

IBD Unit: modello multidisciplinare e multiprofessionale in continua evoluzione Daniela Valpiani GASTROENTEROLOGIA ed ENDOSCOPIA FORLI

(a) la fase della prevenzione

RAZIONALE e METODOLOGIA

La rete oncologica. Piero Borgia

BPCO: La continuità assistenziale

Introduzione La proposta Agenas alle regioni in piano di rientro

«Integrare i servizi fa bene alla salute» Ospedale e Territorio: le linee di sviluppo della sanità veneta»

PERCORSI DI PRESA IN CARICO DEI PAZIENTI NELLE CASE DELLA SALUTE PIEMONTESI

Raccomandazioni per l accreditamento dei Centri

CONVEGNO OASI 2018 SISTEMA SOCIO-SANITARIO CERGAS & SSN 40 ANNI INSIEME. Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema sanitario Italiano

PROGETTO TAO Card Veneto Gestione della Terapia Anticoagulante Orale: Modelli a Confronto e Nuove Proposte

La Continuità Assistenziale nelle Cure Palliative

Il PDTA come strumento della gestione della BPCO. Il punto di vista del Direttore del Distretto. Napoli Maggio 2016 Dott Vito Cilla

L assistenza in ambito onco-ematologico: le segnalazioni dei cittadini Tonino Aceti Coordinatore nazionale Tribunale per i diritti del malato

ATTACCO ISCHEMICO TRANSITORIO : PERCORSO CLINICO ASSISTENZIALE IN OBI Workshop il Medico D Urgenza e il malato indifferenziato Direttore

Cure Intermedie tra ospedale e assistenza primaria: dove spostare il baricentro BOLOGNA 20 FEBBRAIO 2018

ANTONIO MAGGI Fondazione Poliambulanza

FIBRILLAZIONE ATRIALE

Regioni a confronto. Regione Lombardia. Maurizio Bersani Direzione Generale Sanità UO Programmazione e Sviluppo Piani

BPCO: l avvio di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) nell Azienda USL di Ferrara

COME CAMBIA LA SANITÀ IN LIGURIA?

Epidemiologia in Regione Toscana

Rete Pneumologica. PSR nessun riferimento alle Malattie Respiratorie

Casa della Salute di San Secondo

Inaugurazione nazionale della rete della Gastroenterologia Italiana Gastroepatonet.org

V CONGRESSO ANIMO LA DIMISSIONE DEL PAZIENTE IN MEDICINA INTERNA

fonte:

8 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidence, Governance, Performance

COSTI DELLE PRESTAZIONI E PERCORSI ASSISTENZIALI. Alessandra Di Maio e Vittorio Mapelli

I Servizi Sanitari Regionali del nord-est

Un mondo: l Ospedalel

IL MONITORAGGIO DELLA RETE DEI SERVIZI GERIATRICI RISULTATI

Pronto Soccorso Blocchi operatori

Integrazione ospedale territorio: l esperienza di una Azienda Ospedaliero Universitaria e una Azienda Sanitaria Locale Romana.

Verona, 8 maggio 2006 LINKAGE TRA DATABASE SICCH E SDO RISULTATI PRELIMINARI

Intensità di cura: esperienza delle UU.OO di Medicina Interna di Trento e Rovereto

I PERCORSI DEI PAZIENTI E I PDTA: GLI ESEMPI DELLE MALATTIE NEUROMUSCOLARI E DELLE MALATTIE EMORRAGICHE CONGENITE

SCHEDA DI NEGOZIAZIONE BUDGET OPERATIVO - ANNO 2014

PDTA. Gruppi Multidisciplinari. Continuità assistenziale tra servizi ospedalieri e territoriali (cure palliative,mmg).

TERRITORIO OSPEDALE RESIDENZ.

Tra ospedale e territorio: ruolo delle cure intermedie

I ricoveri urgenti dei malati oncologici

PERCORSI RIABILITATIVI in ETA EVOLUTIVA Veneto. Dott.ssa Anna Marucco Dipartimento di Riabilitazione U.L.S.S. 17 Monselice (PD)

Le malattie rare: esperienze a confronto Genova, 15 dicembre 2016

IL PROGETTO MATTONI DEL SSN

I quattro nuovi ospedali: l impatto sulla popolazione

Giornata di studio. relazioni funzionali UVM, UVA e Medicina Generale. Firenze, 8 Maggio UF Integrazione socio sanitaria U.O.

XXXI SEMINARIO DEI LAGHI Ottobre 2010 PERCORSI PREFERENZIALI PER PERSONE ANZIANE FRAGILI TRA TERRITORIO E OSPEDALE: UN ESPERIENZA GENOVESE

Appropriatezza delle risorse e contenimento dei costi, l integrazione degli obiettivi tra ospedale e territorio

SOSTENIBILITA E LEA. IL PDTA NELL ARTRITE REUMATOIDE Stato dell arte del progetto RADAR e obiettivi futuri. Dott. Roberto Delfino

Il contesto nazionale

Regione Molise L INFORMAZIONE SCIENTIFICA DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE

1 Conferenza Nazionale sulle CURE PRIMARIE Bologna Febbraio Un modello di Assistenza Specialistica Ambulatoriale Complessa:

ANNI Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative

Le nuove indicazioni normative per la gestione della SDO

Tabella 3 Piano di prevenzione per gli effetti delle ondate di calore nelle città italiane

Dimissioni ospedaliere critiche: l integrazione ospedale - territorio riesce a rispondere ai bisogni assistenziali?

Esperienze e strumenti a confronto Firenze, 16 giugno Direzione Generale Diritto alla Salute e Politiche di Solidarietà

Priorità di Governo Clinico. Esempio. Glossario. Glossario. Esempio. Survey. Progetti. Indicatori

CRESCERE e MIGLIORARE insieme

Centrale Operativa Territoriale: supervisione, monitoraggio e supporto del percorso Ospedale Territorio per i pazienti fragili

ALLEGATO A. Raccomandazioni per la realizzazione di un programma di Antibiotic Stewardship in ospedale

La riabilitazione ospedaliera: stato dell arte, flussi informativi e regolazione

Il paziente fragile tra ospedale e territorio: un'esperienza

Relazione Formazione Medica (26/09/2018) PATRIZIA RACCA

REGIONE.LAZIO.REGISTRO UFFICIALE.U

Scompenso cardiaco: primi riscontri

Nuovi orientamenti organizzativi del Pronto Soccorso Pediatrico

PROGETTO INTERATENEO FARMACIA DI COMUNITÀ SCOMPENSO CARDIACO

METODI UTILIZZATI NEL SITO ATLANTEONLINE.ASLMI1.MI.IT

Transcript:

STRUMENTI DI SOSTENIBILITA : L ESEMPIO DEL DISEASE MANAGEMENT OPTIMIZATION NELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE NAPOLI, 2.10.2015 Il Disease Management Optimization dalla teoria alla pratica Dott. JeanMarie Franzini

L evoluzione del DMO IL DMO NAZIONALE IL DMO FIELD 1 DMO Tavolo Nazionale: esperti clinici e di economia sanitaria 1 Tavoli Regionali: referenti clinici e della programmazione 2 Definizione modello di analisi 2 Alimentazione del modello di analisi con dati locali 3 Identificazione di leve di intervento dal dato di letteratura 3 A B Identificazione di priorità di azioni

I DMO Field attivi ASL COMO ASL MILANO VENETO ASL FIRENZE ASL VERSILIA ASL AREZZO PUGLIA SICILIA 8 Progetti attivi sul territorio nazionale.

DMO Field - Veneto TAVOLI REGIONALI TAVOLO REGIONALE PDTA GESTIONE TAO 6 SPONSOR Resp. Servizio Farmaceutico, DG Area Sanità e Sociale, DS di ULSS 8 DIRIGENTI PROGRAMMAZIONE Dirigenti Servizio Farmaceutico, responsabili coordinatori H-T 12 REFERENTI SCIENTIFICI Cardiologia, Centri TAO, MMG

DMO Field - Lombardia TAVOLI REGIONALI 2 TAVOLI AZIENDALI 3 SPONSOR Direzioni Sanitarie, Direzioni generali 5 DIRIGENTI PROGRAMMAZIONE Dirigenti delle Cure Primarie, PAC, Servizio Epidemiologico 9 REFERENTI SCIENTIFICI Cardiologi, Neurologi, MMG

DMO Field - Puglia TAVOLI REGIONALI TAVOLO REGIONALE DMO 2 SPONSOR Direttore Generale AReS, Ex. Assessore alla Salute, Dir. Programmazione 5 DIRIGENTI PROGRAMMAZIONE Emergenza - urgenza, Programmazione Territoriale, Integrazione Ospedale Territorio, Tavolo Tecnico trombosi 10 REFERENTI SCIENTIFICI Cardiologia, Neurologia, Stroke Units, centri TAO (Membri società scientifiche AMCO, AIPA, SIGG, SIMG, FADOI, SINV,SIEC)

DMO Field - Toscana TAVOLI REGIONALI 3 TAVOLI AZIENDALI 5 SPONSOR Assessore alla Salute, DG e DS di ASL 5 DIRIGENTI PROGRAMMAZIONE Dip. Medicina, Dip, del Farmaco, Dip. Ospedalieri, Cardiologic, SS Epidemiologico 5 REFERENTI SCIENTIFICI Cardiologia, Neurologia, Centri TAO, SIMG

DMO Field - Sicilia TAVOLI REGIONALI TAVOLO REGIONALE PER PDTA SULLA FA 2 SPONSOR Assessore alla Salute, Dir. Programmazione 7 DIRIGENTI PROGRAMMAZIONE Rete Ospedaliera, Programmazione Territoriale, Serv. Farmaceutica, Oss. Epidemiologico, Uff. piano di rientro, Serv. Qualità, Governo Clinico e Sicurezza, Commissione PTOR 10 REFERENTI SCIENTIFICI Società Scientifiche AMCO, SIC, SNO AIAC AIPA, SIGG, SIMG, FADOI, SINV,SIEC

Le componenti del DMO FRAMEWORK MODELLO DI ANALISI PUNTI DI LEVA A B Raccolta elementi Clinici, Organizzativi ed Economici Definizione del percorso del paziente

Il framework nazionale PREVENZIONE & DIAGNOSI Prevenzione primaria, secondaria e terziaria Anamnesi, esame obiettivo ed esami strumentali necessari a diagnosticare la FA 1 POPOLAZIONE A RISCHIO SINTOMATICO ASINTOMATICO DIAGNOSI NON DIAGNOSTICATI TERAPIA FA Definizione della terapia Gestione del trattamento farmacologico e monitoraggio Trattamento non farmacologico TERAPIA MEDICA APPR. 1 (ASA) APPR. 2 (TAO) APPR. 3 (EBPM) 2 PAZIENTE CON FA LIVELLI CHADS/CLASSI EHRA MONITORAGGIO CENTRI TAO NON MONITORATO MMG TERAPIA NON MEDICA ABLAZIONE CARDIOVERSIONE NON TRATTATI APPR. 4 (NAO) GESTIONE ICTUS Riconoscimento dei sintomi Presa in carico e diagnosi in PS Trattamento in Stroke Unit/reparto e dimissione PRESA IN CARICO 118 AMBULANZA 3 P.S. PAZIENTE CON ICTUS RANKIN SCALE DIAGNOSTICHE TRASPORTO 2 TELECONSULTO TRATTAMENTO STROKE UNIT/TERAPIA INT. ALTRE U.O. (NEURO, MED,..) RIA PRECOCE EVENTO FATALE RIABILITAZIONE Definizione multidimensionale del fabbisogno Trattamento riabilitativo, rivalutazione periodica e dimissione GESTIONE DISABILITÀ Definizione multidimensionale del fabbisogno del paziente con disabilità residue Attivazione dei servizi e periodica rivalutazione 4 PAZIENTE RIABILITATIVO BARTHEL RIA H. INTENSIVA RIA H. ESTENSIVA RIA TERRITORIALE 5 PAZIENTE CON DISABILITÀ RANKIN SCALE LAVORO DEMANSIONAMENTO ABBANDONO SERVIZI SANITARI SERVIZI SOCIO-SANITARI SUPPORTO FAMILIARE CHECK UP NEUROL. MONITORAGGIO CARDIO 2

Presentazione diretta PREVENZIONE PRIMARIA Popolazione Informazione sui fattori di rischio Sensibilizzazione sui corretti stili di vita Diffusione awareness patologia Non iniziative esistono iniziative regionali regionali specifiche PREVENZIONE SECONDARIA Il framework locale Popolazione a rischio Identificazione dei soggetti a rischio Iniziative per la diagnosi precoce DIAGNOSI Popolazione con FA asintomatica sintomatica Contatto con SSN Visita Popolazione con FA diagnosticata No protocolli Non diagnosticati TERAPIA FA Esiste monitoraggio dell appropriatezza, non mirato Controllo ritmo Trattamento FA Ripristino ritmo sinusale Controllo sintomatologia Controllo frequenza Popolazione con sospetto ictus Riconoscimento dei sintomi Definito un protocollo di risposta rapida Reazione del paziente Monitoraggio parametri Profilassi rischio tromboembolico Monitoraggio Aggiustamento terapia Non riconoscimento dei sintomi Non trattati Non monitorati Decesso Previsto registro stroke regionale GESTIONE ICTUS No LLGG regionali per presa in carico e riabilitazione del paziente post ictus RIABILITAZIONE E GESTIONE DISABILITÀ Popolazione post ictus Presa in carico Chiamata al 118 Prima diagnosi e trasporto Triage Diagnosi Valutazione clinica Valutazione multidimensionale Definizione progetto riabilitativo Pz anziano e disabilità grave Pz non anziano e disabilità lieve Istituita rete stroke Pz anziano e senza disabilità o disabilità molto severa Trattamento Trombolisi endovenosa Terapia antitrombotica con ASA Monitoraggio parametri vitali Riabilitazione ospedaliera Riabilitazione extraospedaliera Riabilitazione domiciliare Previsto percorso riabilitativo post stroke Continuità assistenziale da rafforzare Prevenzione secondaria recidive Riabilitazione fase acuta Dimissione Assistenza socioassistenziale Domicilio Assistenza previdenziale No protocollo regionale di dimissione

Le componenti del DMO FRAMEWORK MODELLO DI ANALISI PUNTI DI LEVA A B Analisi clinicoepidemiologica Analisi organizzativa Analisi Priorità di Intervento Lettura KPI

GESTIONE DISABILITÀ GESTIONE ICTUS TERAPIA FA Il modello di analisi DATI CLINICI/EPIDEMIOLOGICI DATI ORGANIZZATIVI DATI ECONOMICI RIABILITAZIONE PREVENZIONE & DIAGNOSI Incidenza FA Trend incidenza Variabilità tra le Regioni % di diagnosticati (di cui sinto/asintomatici) % di pazienti per profilo clinico: controindicati a WF, con INR instabile,) % di monitorati (centri TAO vs MMG) Probabilità di ictus per pazienti con FA non trattati trattati con WF/ASA/Altro trattati con terapia non farmacologica Durata media percorso riabilitativo Quadro aziendale di appropriatezza del ricorso alla riabilitazione Livello aziendale di efficienza nella gestione dell offerta riabilitativa Campagne di prevenzione Coinvolgimento MMG Presenza, articolazione e attività dei centri TAO Gestione appropriatezza ricoveri Reti di risposta rapida Network hub & spoke ictus Ictus Unit Articolazione della risposta riabilitativa (post acuzie, ex. Art 26, intensiva, estensiva) Integrazione ospedale-territorio Forme domiciliari Costo campagne di prevenzione Costi diretti ed indiretti delle percorso diagnostico Costi trattamenti farmacologici alternativi Costo ablazione /cardioversione Costi diretti (esami, visite,..) e indiretti (gestione dei Centri TAO) del monitoraggio Costo 118 e trasporto in ambulanza Costo intervento di emergenza Costo passaggio in ictus Unit/UTIC/TI Costo riabilitazione per tipo (post acuzie, ex. Art 26, intensiva, estensiva) Costo riabilitazione per regime (ospedaliero DO, ospedaliero DH, ambulatoriale) Probabilità di disabilità post ictus (in pazienti con e senza FA) Grado di invalidità post ictus (nei pazienti con e senza FA) Complicazioni Articolazione rete di sostegno (es. assistenza domiciliare, volontari) Forme di presa in carico Forme di gestione del sostegno (es. Voucher Lombardia) Costo sociale (assistenza sociale, sussidi, supporto familiare) Costo sanitario (esenzioni, visite, terapie) Costo opportunità (mancati redditi/contributi, riduzione produttività,)

Le analisi Profilassi antitrombotica ALLA PRATICA % DI PAZIENTI CON FA IN PROFILASSI PRIMA DI UN ICTUS (2014) 31% Pazienti in Profilassi Non in Profilassi 69% Margini di miglioramento della profilassi antitrombotica su un 1/3 dei pazienti Fonti: elaborazione Bip su dati SDO Acuti 2012-2014. Ricoveri per Ictus = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM 430-431-432-434.x1-434.x1 Ricoveri per FA = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM 42731 Incrocio con dati flusso prescrizioni farmaceutiche 2010-2013.

Farmaci per la profilassi FARMACI UTILIZZATI IN PROFILASSI NEI PAZIENTI CON FA CHE HANNO AVUTO UN ICTUS 100% 80% 15% 14% 6% 13% NAO TAO+Antiaggreganti 60% 34% 36% 33% TAO 40% Antiaggreganti 20% 51% 50% 48% 0% 2012 2013 2014 Oltre il 50% dei pazienti non è stato trattato secondo le linee guida ESC nel periodo Fonti: elaborazione Bip su dati SDO Acuti 2011-2013 Ricoveri per Ictus = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM 430-431-432-434.x1-434.x1 Ricoveri per FA = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM 42731 Incrocio con dati flusso prescrizioni farmaceutiche 2010-2013.

Pazienti Monitorati dai Centri TAO % PAZIENTI AFFETTI DA FA SEGUITI DAI CENTRI TAO (2013) 50% 40% 30% 20% 10% 0% 43% 46% 43% 28% 16% 15% ASL 1 2 3 4 5 6 32% - REGIONE x 25% - ITALIA Presa in carico dei pazienti nei centri TAO superiore alla media nazionale solo grazie al contributo dei centri non accreditati Fonti:Indagine 2013 del Tavolo Tecnico Trombosi - HTA Nota: Prevalenza FA stimata 1,85% (riferimento ISAF Study 2012).

Monitoraggio INR % PAZIENTI IN TTR THERAPEUTIC TIME IN RANGE Variabilità per distretto delle ASL (2013) 80% 70% 60% 50% La prevenzione dell ictus con TAO è efficace quando il tempo medio individuale nel range terapeutico (TTR) è superiore al 70% TTR Obiettivo 70% 63% Media regionale 40% 30% ASL 1 ASL 2 ASL 3 ASL 4-6 Fonti: elaborazione Bip su dati SDO Acuti 2012-2014. Ricoveri per Ictus = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM 430-431-432-434.x1-434.x1 Ricoveri per FA = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM 42731 Incrocio con dati flusso prescrizioni farmaceutiche 2010-2013.

% Ricoverati su Prevalenti Ricoveri per FA 20% OSPEDALIZZAZIONE PER FA* PER DISTRETTO (2013) 15% 10% 5% 0% ASL 1 2 3 4 5 6 Distretti Distr. Metropolitani Distretti Altri Periferici Mediana dei distretti Mediana regionale Forte differenza nella variabilità dei tassi tra distretti metropolitani e periferici il più facile accesso ai servizi riduce le acutizzazioni? Fonti: elaborazione Bip su dati regionali SDO Acuti DO+DH (2013) *Ricoveri con diagnosi prinicipale di FA. Prevalenza FA 1,85% (riferimento ISAF Study 2012). 1. Nota: L ordine delle ASL è casuale e non riconducibile all ordine alfabetico regionale

Presa in carico del paziente -ADI PAZIENTI CHE ACCEDONO AL DI SERVIZIO DI PRELIEVO DOMICILIARE SUL TOTALE DEI PAZIENTI IN TAO (%) 2014 60% 50% 50% 40% 47% 45% 45% 30% 33,8% Media regionale Il 52% delle ASL non ha fornito il dato 20% 10% 33% 32% 31% 30% 28% 25% 21% 19% (Probabilmente non rilevato) 0% ASL 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 1paziente su 3 esegue il prelievo a domicilio Fonte: Rilevazione tramite questionario inviato alle Direzioni Sanitarie delle ASL della Regione

Tasso standardizzato per ictus TASSO STD ICTUS PER 1000 AB DI NELLE ASL DELLA REGIONE (Riferimento Popolazione Italiana) (2014) 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5-4,0 2,6 2,6 3,0 3,1 2,8 2,4 2,3 2,0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Media regionale 2,60 2,30 Media Italiana 1 Tasso regionale degli ictus per 1000 abitanti lievemente superiore alla media nazionale Si registra una tasso quasi doppio alla media Italiana nella ASL 2 Fonti: elaborazione Bip su dati SDO Acuti 2010-2014. Ricoveri per Ictus = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM 430-431-432-434.x1-434.x1 1. Agenas "Identificazione, sperimentazione e validazione di alcuni indicatori di qualità delle attività sanitarie e socio sanitarie del territorio"

I ricoveri in stroke unit RICOVERI IN STRUTTURA DOTATA DI STROKE UNIT (2010-2014) 100% 80% 3% 11% 11% 12% 11% 60% Dimessi per Ictus in struttura dotata di SU 40% 97% 89% 89% 88% 89% Dimessi per Ictus in altri reparti 20% 0% 2010 2011 2012 2013 2014 Solo l 11% dei pazienti accede al trattamento in Stroke Unit (vs Media Italia 17%) 1 Fonti: elaborazione Bip su dati SDO Acuti 2010-2014. Ricoveri per Ictus = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM 430-431-432-434.x1-434.x1 1. MdS. Quaderni del Ministero della Salute (2012). Criteri di appropriatezza strutturale, tecnologica e clinica nella prevenzione, diagnosi e cura della patologia cerebrovascolare

% Interventi su Totale Ictus L accesso alla trombolisi % INTERVENTI DI TROMBOLISI PER ANNO (2010-2014) 0,8% 0,6% 0,5% 0,3% 0,35% 0,6% 0,4% Media Italia 2011 0,2% 0,10% 0,2% 0,0% 0,02% 2010 2011 2012 2013 2014 Aumenta l accesso alla Trombolisi, nel 2014 superato il valore della media italiana (2011). Il dato rimane tuttavia ancora al di sotto della media europea del 2%. Fonti: elaborazione Bip su dati SDO Acuti 2010-2014. Ricoveri per Ictus = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM 430-431-432-434.x1-434.x1 Trombolisi: Ricoveri con almeno una procedura con cod. ICD-9-CM 99.10

Tasso mortalità per Ictus Mortalità per ictus - Trattamenti TASSO DI MORTALITÀ DELL ICTUS (2012-2014) - Trombolisi vs altre procedure 30% 25% 26% 26% 25% 24% 20% 15% 14% 16% Pazienti con accesso alla Trombolisi 10% Altri pazienti 5% 0% 2012 2013 2014 Il vantaggio di sopravvivenza della trombolisi si riduce nel 2014 Fonti: elaborazione Bip su dati SDO Acuti 2012-2014. Ricoveri per Ictus = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM 430-431-432-434.x1-434.x1 Trombolisi: Ricoveri con almeno una procedura con cod. ICD-9-CM 99.10

Mortalità per ictus - età DISTRIBUZIONE DEI TRATTATI CON TROMBOLISI PER CLASSE D ETÀ (2012-2014) 100% 0% 5% 2% 11% 80% 60% 41% 33% 34% >=95 85-94 40% 27% 30% 25% 75-84 65-74 20% 32% 33% 29% Under65 Over75 anni trattati con Trombolisi 0% 2012 2012 2014 41% 38% 48% Nel 2014 è aumentata l età media dei trattati con trombolisi La quota di over 85 cresce dallo 0% al 13% Fonti: elaborazione Bip su dati SDO Acuti 2010-2014. Ricoveri per Ictus = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM 430-431-432-434.x1-434.x1 Trombolisi: Ricoveri con almeno una procedura con cod. ICD-9-CM 99.10

L accesso alla riabilitazione 5% in Riabilitazione Ospedaliera 2 4% oltre15 gg 96% entro15 gg 1.250 Pazienti ricoverati per Ictus con diagnosi di FA 1 20% in Riabilitazione Territoriale 3 17% in Lungodegenza 4 45% 37% 55% 63% Il 17% della popolazione post ictus accede ad una riabilitazione precoce (entro 15 gg) 1. elaborazione Bip su dati regionali SDO Acuti (RO+DH) 2009-2011 2. elaborazione Bip su dati regionali Riabilitazione (cod. disc. 56-75) 2009-2011 3. elaborazione Bip su dati regionali SPR 2011 4. elaborazione Bip su dati regionali Lungodegenza (cod. disc. 60) 2009-2011 Nota: non sono considerati i pazienti che accedono alla riabilitazione in RSA e in assistenza domiciliare

degenza media Il raccordo Ospedale -Riabilitazione DEGENZA MEDIA PER ICTUS 16 14 12 10 8 1,67 1,22 1,95 Peso Medio DRG 9,6 Degenza Media 6 4 8,6 11,0 10,3 2 Presidi ASL A.O Privato Accreditato A sostanziale parità di case mix il progetto Un solo paziente ha rafforzato il contenimento della degenza media nei presidi delle ASL Fonti: elaborazione Bip su dati regionali SDO Acuti 2011 Ricoveri per Ictus = Ricoveri con almeno una diagnosi cod. ICD-9-CM 430-431-432-434.x1-434.x1 DEGENZA MEDIA RICOVERI PER ICTUS PER STRUTTURA (2011)

Le componenti del DMO FRAMEWORK MODELLO DI ANALISI PUNTI DI LEVA A B Definizione Interventi Misura dei risultati

Le leve di ottimizzazione DALLA TEORIA

Presentazione diretta Le priorità di intervento ALLA PRATICA PREVENZIONE PRIMARIA DIAGNOSI TERAPIA FA Popolazione Popolazione con FA Informazione sui fattori di rischio Sensibilizzazione sui corretti stili di vita Diffusione awareness patologia asintomatica ATTIVARE INIZATIVE PER LA DIAGNOSI sintomatica PRECOCE DEFINIRE UN SISTEMA DI ALERTING NEL MONITORAGGIO INR PROMUOVERE LA SENSIBILIZZAZIONE PREVENZIONE SUL RISCHIO SECONDARIA CARDIOVASCOLARE Contatto con SSN Visita Trattamento FA Ripristino ritmo sinusale Controllo sintomatologia Controllo ritmo Controllo frequenza Popolazione a rischio Popolazione con FA diagnosticata MIGLIORARE L APPROPRIATEZZA DELLA PROFILASSI IMPLEMENTARE PROTOCOLLI REGIONALI PER LA DIAGNOSI E L AVIO ALLE TERAPIE Monitoraggio parametri Profilassi rischio tromboembolico Monitoraggio Identificazione dei soggetti a rischio Iniziative per la diagnosi precoce Aggiustamento terapia Non diagnosticati Non trattati GARANTIRE UN Non monitorati SUPPORTO AI MMG NELLA GESTIONE DEI PAZIENTI CON FA ISTITUIRE UN CODICE ICTUS GESTIONE ICTUS MONITORARE I TEMPI DI ACCESSO AL PS Popolazione con sospetto ictus Riconoscimento dei sintomi Presa in carico Chiamata al 118 Prima diagnosi e trasporto Triage Diagnosi Valutazione clinica Reazione del paziente AVVIARE IL MONITORAGGIO DELLA Trattamento TROMBOLISI Trombolisi endovenosa Terapia antitrombotica con ASA Monitoraggio parametri vitali Non riconoscimento dei sintomi Prevenzione secondaria recidive Riabilitazione fase acuta Dimissione Decesso PORTARE A REGIME LA RETE STROKE RIABILITAZIONE E GESTIONE DISABILITÀ ATTIVARE UN PROTOCOLLO REGIONALE POST ICTUS Popolazione post ictus Valutazione multidimensionale Definizione progetto riabilitativo Pz anziano e disabilità grave Pz non anziano e disabilità lieve Pz anziano e senza disabilità o disabilità molto severa MONITORARE I TEMPI DI ACCESSO ALLA RIABILITAZIONE Riabilitazione ospedaliera Riabilitazione extraospedaliera Riabilitazione domiciliare Assistenza socioassistenziale Assistenza previdenziale Domicilio

Dalle Priorità all Azione CULTURA 1 2 3 INDICAZIONI OPERATIVE PRIORITÀ MONITORAGGIO

CONSENSUS CONFERENCE DI PATOLOGIA Bari 17 Dicembre 2013 110 5 33 Puglia Consensus Conference LE AZIONI Referenti regionali coinvolti e informati dei risultati della Consensus Conference Le ASL che hanno garantito la partecipazione dei propri delegati all evento Referenti di patologia hanno commentato i risultati e condiviso le priorità regionali 100% Il coinvolgimento dei ruoli chiave nella gestione del percorso paziente con FA: 3 referenti programmazione AReS 2 Direttori Sanitari (o delegati) 5 Direttori di Distretto (o delegati) 4 Responsabili del Servizio Farmaceutico 8 Responsabili dei Centri TAO 3 responsabili della Rete Emergenza Urgenza 8 rappresentanti delle Società Scientifiche Una partecipazione altamente rappresentativa dei contesti locali e dei ruoli coinvolti nella gestione del paziente

Le priorità emerse dalla concensus conference PUGLIA CONSENSUS CONFERENCE Obiettivi di Miglioramento Migliorare la presa in carico dei pazienti in trattamento tradizionale, con l obiettivo di migliorare il TTR Favorire un corretto passaggio alla terapia con NAO Iniziative Terapia con TAO Avviare il censimento della popolazione con FA e definire criteri uniformi per la presa in carico da parte dei centri TAO Implementare registri di monitoraggio es. START e SIMPLE Formare i centri TAO non accreditati FCSA per garantire livelli uniformi di presa in carico Terapia con NAO Definire Linee d Indirizzo e criteri uniformi per la selezione dei pazienti da avviare ai NAO (quali i primi pazienti, quali sottogruppi prioritari) Formare centri prescrittori e clinici su place in therapy dei NAO Implementare un monitoraggio sistematico dell appropriatezza prescrittiva sviluppando soluzioni per la continua raccolta di informazioni sui pazienti nel passaggio da TAO a NAO Favorire un abilitazione degli specialisti alla prescrizione dei NAO coerente con l epidemiologia e le caratteristiche dei pazienti Criticità Alti costi di implementazione Garantire Appropriatezza

Toscana Awarenss di Patologia LE AZIONI 2012 Avvio del progetto nella Asl Firenze Avvio del Progetto con il coinvolgimento dei maggiori referenti aziendali del percorso paziente A B Analisi organizzativa e definizione del percorso paziente Presentazione a DS e DG Regionali 2013 C-E O E Analisi Clinico Epidemiologica e identificazione degli snodi prioritari del percorso paziente. Presentazione del Progetto DMO all Assessore alla Salute e ai Direttori Sanitari e Generali delle 12 ASL della Regione 2014 Estensione a due nuove ASL Avvio del Progetto DMO nelle ASL di Arezzo e Viareggio

PDTA GESTIONE DEL PAZIENTE IN TAO Veneto PDTA del Paziente in TAO