L alimentazione nella genesi delle disuguaglianze

Documenti analoghi
Disuguali a tavola, ma non troppo: le differenze sociali nell'alimentazione in Italia prima e durante la crisi

Disuguaglianze di salute e il setting lavoro L health equity audit

Disuguali a tavola, ma non troppo: le differenze sociali nell'alimentazione. Quali trend e quali prospettive per la prevenzione?

Disuguali a tavola, ma non troppo: le differenze sociali nell'alimentazione e nel consumo di carne in Italia prima e durante la crisi

Disuguaglianze precoci: act early & act on time

Il monitoraggio delle disuguaglianze. L approccio dell Health Equity Audit (HEA) nei programmi di screening

Perché valutare il programma Microaree di Trieste nel quadro dell equità per la salute?

Equità in salute e sanità in Italia: cosa possiamo fare per moderare le disuguaglianze di salute attraverso il Piano Regionale di Prevenzione?

Giuseppe Costa. Fatti Spiegazioni Azioni Responsabilità

Equity audit: dalla teoria alla pratica. Presentazione di un caso studio: i programmi di screening

Portare la prevenzione dove ci sono i bisogni.

LA SALUTE BENE COMUNE TRA DISUGUAGLIANZE, STILI DI VITA E OBESITA. Giuseppe Costa. Università di Torino

La salute disuguale: come rimediare con l assistenza primaria?

1 la tabella metadati in fondo a questo documento riporta il numeratore e il denominatore di ogni indicatore

Equità in salute e sanità in Italia: cosa possiamo fare per moderare le disuguaglianze di salute attraverso il Piano Regionale di Prevenzione?

L universalismo progressivo come modello di moderazione delle disuguaglianze di salute. Giuseppe Costa

Breve introduzione sulle differenze sociali nella salute Cristiano Piccinelli

Verso comunità di pratica che contribuiscono a moderare le disuguaglianze di salute in Italia

Health Equity Audit nei piani regionali della prevenzione in Italia

Misurare per decidere le priorità e valutare

Public Health Programme EUROPEAN COMMISSION: HEALTH & CONSUMER PROTECTION DIRECTORATE-GENERAL

Diseguaglianze sociali e stato di salute Rompere il circolo vizioso

del pag.pag ALLEGATO B Dgr n.

Sicurezza stradale: politiche ed esperienze europee

Il ruolo del genere nella costruzione sociale delle disuguaglianze di salute

Variabilità del fabbisogno e dell offerta: problemi di equità

Povertà dei minori in Italia in prospettiva comparata. Gli effetti della crisi e delle politiche

Stili di vita negli adulti 18-69enni: i dati regionali PASSI Alimentazione, attività fisica, eccesso ponderale

WORKSHOP La Prevenzione tra oggi e domani Quale Snop per quale Prevenzione

Il profilo di salute del Trentino

Introduzione all audit clinico nel cancro del colonretto: RUOLO DELLO SCREENING

Disuguaglianze di salute e sicurezza sul lavoro: la questione dei lavori usuranti

La posizione di ETSC sulla Direttiva 2008/96/CE sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali

Implicazioni per la salute degli interventi di rigenerazione urbana

Alcuni dati economici

Il mercato del lavoro italiano: tendenze recenti e vecchi problemi. Emilio Reyneri Università di Milano Bicocca Bergamo, 13 aprile 2018

Giovani che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione (NEETs) in provincia di Bergamo e in Europa.

Giovani ed anziani seguono la Piramide Alimentare Toscana? I dati sui consumi alimentari

Carmen Tereanu, Ilaria Casella, Paolo Baili

Effetti della crisi economica sullo stato di salute in Toscana

Credito ai Consumatori in Europa a fine 2012

La salute in Toscana Anno 2014

Stili di vita e malattie croniche

Dieta sostenibile salute, nutrizione, protezione sociale

AIRTum, Reggio Emilia 3-6 Dicembre I dati dei registri per lo studio delle disuguaglianze in Europa: EUROCHIP

L alimentazione: dallo stato nutrizionale alla sicurezza alimentare

40 anni di salute a Torino Spunti per le politiche. Giuseppe Costa, S.C. a D.U. Epidemiologia, ASL TO3 Regione Piemonte DSCB Università Torino

40 anni di salute a Torino Spunti per le politiche. Giuseppe Costa, S.C. a D.U. Epidemiologia, ASL TO3 Regione Piemonte DSCB Università Torino

Il profilo di salute del Friuli Venezia Giulia

Leonardo Speri. Servizio Progetti e Promozione della Salute Azienda ULSS9 Scaligera

Leonardo Speri. Servizio Progetti e Promozione della Salute Azienda ULSS9 Scaligera

OBESITA E STILI NUTRIZIONALI REGIONALI E NAZIONALI

Profili e bisogni di salute in Italia, sfide e tendenze: dalle azioni attivate alle priorità per prevenzione e promozione della salute

Occupazione e lavoro di cura

Le attività dell Agenzia sanitaria e sociale regionale per il monitoraggio dell equità negli esiti di salute e nei percorsi di diagnosi e cura

Tumori più frequentemente diagnosticati su %

Disuguaglianze per istruzione nella mortalità in 17 popolazioni europee, Uomini (Mackenbach, Pnas 2018)

Giovani che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione (NEETs) in provincia di Bergamo e in Europa.

Cinque parametri educativi di riferimento per il 2020

Dati per sorvegliare: i PASSI dalla raccolta delle informazioni al loro utilizzo

Gender Pay Gap: cos è come si calcola? Alcuni dati statistici Fattori che determinano il GPG Perché occuparsi di GPG Il GPG in Europa La situazione

Elaborazioni da Rapporto ESPAD, 2015

Emanuela Bedeschi Responsabile Servizio Sanita' Pubblica Direzione Generale Sanita' e Politiche Sociali Regione Emilia-Romagna

Abitudini alimentari e situazione nutrizionale

Il contributo dell occupazione e delle condizioni di lavoro alle disuguaglianze di salute Angelo d Errico

Fatti Spiegazioni Azioni Responsabilità. Giuseppe Costa

Prevenzione primaria: stili di vita e alimentazione Sabina Sieri

Il Progetto CCM-RER Azioni per una vita in salute nella prospettiva europea

Il benessere dei cittadini, prevenzione e ricchezza della nazione

Sovrappeso ed Obesità in Italia

Arrivi Firenze vs città. Arrivi Firenze vs paesi

I flussi migratori in Europa

L IMPORTANZA DEL CONTROLLO FUNZIONALE DELLE IRRORATRICI: LA SITUAZIONE INTERNAZIONALE, ITALIANA I PROTOCOLLI DI PROVA E LE ATTREZZATURE DA IMPIEGARE

Prevenzione e solidarietà nella comunità di lavoro: l'impegno congiunto AVIS MIUR

Stili di vita Prevalenza dei fattori di rischio Incidenza delle malattie Cardio Cerebro Vascolari: confronto con dati nazionali

Insegnamento: Società europee comparate. Trasformazione post-industriale, riforme di welfare e impatto della crisi in Europa.

Il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) e il Piano Regionale della Prevenzione (PRP) Mirella Gherardi Dipartimento di Prevenzione

Il contributo di Passi D argento alla prevenzione

La sfida dell equità in salute e sanità

Disuguaglianze sociali nel diabete

Frascati, 7 dicembre 2010 INVALSI

Differenze di genere in salute

C.11 IL MERCATO DEL LAVORO: LA POSIZIONE DEL NORD EST RISPETTO ALL EUROPA

DISUGUAGLIANZE SOCIALI E DIFFERENZE SESSUALI: ALCUNE NOTE

Epidemiologia del carcinoma mammario Alcuni dati aggiornati 2002

Tabella 1 - Spesa per i servizi per il lavoro pubblici in Europa ( LMP Category 1 ) Milioni di euro. Anni

I determinanti delle malattie croniche non trasmissibili: epidemiologia, sorveglianza e politiche della salute in Puglia. Silvio Tafuri, MD, Ph.D.

Gli stili di consumo alcolico fra i giovani: il quadro epidemiologico

Il profilo di salute dei cittadini toscani

Stili di vita: fumo, alcol, attività fisica e alimentazione

In Italia la percentuale di persone con un lavoro regolare è in media del 60%, con un evidente gradiente nord-sud [figura 1].

Famiglia, Lavoro e Politiche

La prevenzione dei tumori nel Piano di Prevenzione della Regione Emilia-Romagna. Marina Fridel. Bologna, 3 ottobre 2013

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE FVG (proroga al )

Equità in salute e sanità in Italia: cosa possiamo fare per moderare le disuguaglianze di salute?

La pratica sportiva in Italia

UNIONE EUROPEA* ALCUNI DATI SU GESTIONE RIFIUTI URBANI

Stili di vita non salutari: fumo, eccesso di peso, sedentarietà, consumo di alcol

ERRATA ALIMENTAZIONE: - sovrappeso/obesità e malattie non trasmissibili (NCD) - costi sanitari (75% connessi alle NCD) - 86% dei decessi - 77% degli a

l impatto della prevenzione sulle malattie cardiocerebrovascolari: una breve panoramica

Transcript:

L alimentazione nella genesi delle disuguaglianze Giuseppe Costa, Michele Marra Università Torino ASL TO3 Regione Piemonte Nessun conflitto di interesse

Fatti Spiegazioni Soluzioni Responsibilità www.disuguaglianzedisalute.it

SOCIETY Social context Social stratification (I) Influencing social stratification (A) Decreasing exposures (B) INDIVIDUAL Social position Differential exposure (II) Patrocinare la valutazione di impatto su disuguaglianze di salute delle politiche non sanitarie Allocare azioni di prevenzione e assistenza in modo proporzionale alle disuguaglianze di esposizione Differential vulnerability (III) Decreasing vulnerability (C) Specific exposure Disease or injury Ridisegnare le azioni in modo personalizzato alle vulnerabilità sanitarie osservate Differential consequences (IV) Policy context Preventing unequal consequences (D) Further social stratification (I) Social consequences of ill health Mechanisms that play a role in stratifying health outcomes Policy entry points Ridisegnare le azioni in modo personalizzato alle vulnerabilità sociali osservate Introdurre le lenti di equità sui meccanismi e le azioni Diderichsen, 2005

Verso molte comunità di pratica almeno un progetto di health equity audit entro il 2015 per ognuna migrazione cooperaz salute globale media ordini e collegi monitoraggio PRP Società civile economia scuola lavoro governo clinico Servizio Sanitario Nazionale PROGETTO INMP/Regioni Ministeri non sanitari interni società scientifiche e prof università OOSS CNEL per forze sociali ed economiche imprese volontariato

3500 3500 3000 3000 2500 2500 2000 2000 1500 1500 1000 1000 500 La diffusione della dieta mediterranea è considerata Alimentazione e disuguaglianze di salute uno dei fattori esplicativi della bassa mortalità e morbosità registrata nell Europa meridionale e la sua trasversalità dello scarso contributo dell impatto delle disuguaglianze sociali nella salute. 500 3500 3000 2500 2000 1500 1000 500 Tassi di mortalità donne donne 20-79 20-7 0 Paesi baschi Barcellona Paesi TOSCANA baschi Barcellona TORINO TORINO Francia TOSCANA Madrid Olanda Madrid Svizzera Francia Austria Olanda Finlandia Svizzera Svezia Austria Bruxelles Finlandia Inghilterra Bruxelles Scozia Svezia Norvegia Inghilterra Danimarca Norvegia Rep. Scozia Ceca Danimarca Polonia Rep. Lituania Ceca Ungheria Polonia Estonia Lituania Ungheria 0 0 Tassi Tassi di di mortalità mortalità, per uomini istruzione, 20-79 uomini 20-7 Bassa Generale Media Alta TOSCANA TOSCANA TORINO Paesi TORINO baschi Barcellona Paesi Svezia baschi Olanda Inghilterra Svezia Inghilterra Madrid Francia Scozia Bruxelles Madrid Svizzera Bruxelles Austria Finlandia Austria Danimarca Finlandia Norvegia Norvegia Danimarca Rep. Ceca Rep. Ceca Polonia Polonia Lituania Lituania Ungheria Ungheria Estonia Estonia Bassa Generale Media Alta 3500 3000 2500 2000 1500 1000 500 0 Tassi di mortalità per istruzione,

In Europa obesità e sovrappeso Trend in crescita, di più tra categorie vulnerabili (meno istruiti, bambini, donne sole, migranti). In Italia aumento costante di sovrappeso e obesità ma senza crescita né relativa né assoluta delle disuguaglianze (Istat salute) Maschi Femmine 2005 2012 RR 1.38 1.35 RD 18.3% 17.1% RR 2.59 2.43 RD 33.9% 32.5% 2005 2012 RR 1.86 1.97 Maschi RD 7.0% 7.7% RR 3.62 3.67 Femmine RD 11.8% 12.4%

Disuguaglianze sociali nell alimentazione femminile (indagine multiscopo Istat 2012) 50% 40% Grassi crudi Obesità Donne 30% Grassi cotti Sovrappeso Troppi carboidrati 20% Troppe uova Non fa colazioneno '3 a day' Troppa carne bianca Poco pesce 10% Troppe carni Poca frutta Snack Troppo sale Troppa carne suina Troppa carne bovina Troppi 0% latticinipochi legumi Dolci Poche proteine -10% Poca verdura No '5 a day' -20% 0 20 40 60 80 100

40 35 30 25 20 15 10 5 Morti attribuibili alle disuguaglianze per titolo di studio in alcuni fattori di rischio a Torino negli anni 2000 Torino In termini di morti attirbuibili 0 Numero di morti * 100.000 Fumo Sovrappeso Inattività fisica Diabete Frutta e verdura Partecipazioe sociale Reddito Classe occupazionale Tipologia professionale M F Marra e Zengarini, 2012

Morti attribuibili alle disuguaglianze per titolo di studio in 21 popolazioni europee e loro quota spiegata dalle disuguaglianze negli otto fattori di rischio considerati 1200 1000 800 600 400 45,7%\ 200 0 Deaths attributable to health inequalities Lithuania Estonia Poland Tuscany France Czech R Brussels Barcelona Scotland Hungary Netherlands Norway Switzerland Turin Sweden Austria Basque Finland Madrid Denmark England/W Explained Not explained Marra e Zengarini, 2012

Sviluppi per la ricerca sui meccanismi OUTER LAYER: DETERMINANTS MIDDLE LAYER: RISK FACTORS INNER LAYER: BIOLOGICAL PATHWAYS Life-course SES ENVIRONMENTAL EXPOSURES PSYCHOSOCIAL EXPOSURES BEHAVIORAL EXPOSURES Epigenetic mechanisms Inflammatory processes Neural function/ structure HPA-axis dysregulation HEALTHY AGEING

Sappiamo abbastanza sull efficacia delle soluzioni?

Gli esperimenti naturali di politiche: screening RESULTSe mortalà per tumore della mammella a Torino Interrupted time-series analysis for Italy (Turin) - graphs by education - age 30-79 Total ISCED5-6 (High) 40 60 80 100-1.7 P> t =0.027-6.0-3.2 P> t =0.940-2.9 ISCED3-4 (Middle) ISCED0-2 (Low) 40 60 80 100-3.4 P> t =0.180-8.5-1.8 P> t =0.058-5.7 1971-1976 1976-1981 1981-1986 1986-1991 1991-1996 1996-2001 2001-2006 2006-2010 1971-1976 1976-1981 1981-1986 1986-1991 1991-1996 1996-2001 2001-2006 2006-2010 Note: in Turin breast cancer screening started in 1992 Period

Le sei fasi dell HEA 6 Valutare progressi e impatto in relazione agli obiettivi 1 Individuare i partner e concordare le priorità 2 Costruire un profilo di equità 5 Sostenere il cambiamento nell allocazione delle risorse e nell offerta di servizi 4 Concordare con i partner gli obiettivi da raggiungere 3 Identificare le azioni di contrasto Hamer L, Jacobson B, Flowers J et al. Health Equity audit made simple. Working document. NHS HAD 2003

Confronto tra prevalenza e contributo delle disuguaglianze Campania. Maschi 100% PAR 80% Rumori Droghe Casa insicura 60% Fattori ergonomici Polveri Rischio infortuni 40% Grassi Sordità Forti fum Fumo Diabete Alcol Gambling BMI>30 No F&V 20% Disocc.parent Colesterolo Cecità Invecch.lavoro 0% No antinfluenz Ipertensione -20% Carico di lavoro Guida ebbra Carni Discriminazione -40% BMI>25 Inatt_fis Inatt_fis_anz No cinture post -60% -80% No colon-retto 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Prevalenza

Confronto tra prevalenza e contributo delle disuguaglianze Campania. Femmine 100% 80% Cecità BMI >30 PAR 60% Diabete Casa insicura Droghe Ergonomici 40% Grassi Gambling Disoccupaz. genit InfortuniNo vac antiinflu No allattamento No mammella Sordità 20% HTN No F&V Inatt_fisica Forti fum Fumo Colesterolo Invecchiamento BMI >25 No PAP test Inatt_fisica anziani 0% No colon-retto Alcol Carni No cinture post -20% Polveri Carico Guida alcol Rumori -40% Discriminazione 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Prevalenza

Equity focus su 16 Piani Regionali di Prevenzione approvati (5 ancora in revisione) Regioni N % della popolazione italiana Risultati 3 5% Equità ignorata 3 15% 7 49% 3 16% Riconoscimento di problemi di equità ma senza azioni Consapevolezza e volontà di intraprendere azioni/ almeno un obiettivo di Health Equity Audit Approccio già strutturato all equità con implicazioni per le azioni e le politiche DO SOMETHING DO MORE DO BETTER

Verso molte comunità di pratica almeno un progetto di health equity audit entro il 2015 per ognuna migrazione cooperaz salute globale media ordini e collegi monitoraggio PRP Società civile economia scuola lavoro governo clinico Servizio Sanitario Nazionale PROGETTO INMP/Regioni Ministeri non sanitari interni società scientifiche e prof università OOSS CNEL per forze sociali ed economiche imprese volontariato