COGNITIVA
GIOCO
B) APPRENDIMENTO LAVORI A TAVOLINO. insegnamento di attività da eseguire successivamente in modo indipendente, che comprende attività come descritto prima. Si lavora anche su attività da spendere nel tempo libero; insegnamento di abilità per giocare con altri bambini, abilità da generalizzare nella vita quotidiana, oltre a lavorare sulla comunicazione e sulle abilità sociali.
L apprendimento in 3 fasi Fase 2: Generalizzazione in classe Maggiore indipendenza Esercitare le competenze acquisite Fase 3: Generalizzazione fuori dalla classe Autonomia Attività funzionale
Comunicazione Deficit in comunicazione sociale Difficoltà con istruzioni rivolte al gruppo Utilizzo di parole difficili Interpretazioni letterali Difficoltà con l uso di sarcasmo, ironia, modi di dire Uso di gesti esagerati o limitati Parlare con voce troppo alta o troppo bassa, mancanza di inflessione della voce (prosody) Domande ripetitive
Ecolalia Ecolalia: tipica delle persone con una buona memoria letterale ma una capacità di significazione ancora sottosviluppata bambini normali tra i 18 e i 36 mesi nell'autismo anche presente al di là dei 36 mesi di età di sviluppo Tipico per i turisti in una lingua straniera Inversione io/tu e età di sviluppo
Ecolalia Ecolalia immediata e differita Leo Kanner la vedeva come uno specchio dell'anima del bambino con autismo... Nello sviluppo normale...anche nelle lallazioni dei bebè e nei segni dei bebè Ecolalia come rifiuto di sviluppare la propria identità o come tentativo di appartenere e di socializzare
Funzioni dell'ecolalia Intenzione comunicativa: anche nell'ecolalia? Esempi: la macchina non va più, chiudi la porta, tu bussi, i treni stanno per partire, non buttare il cane dal balcone...
Come reagire all'ecolalia? 1.Fenomeno positivo:il migliore pronostico per lo sviluppo di un linguaggio appropriato (mai punire...come in passato: Niente eco! ) 2.Sincronizzazione del linguaggio: le associazioni appropriate... 3.Bisogno di aiuto visivo... 4.Adattate il linguaggio ad un livello creativo (non è una regressione!!!!): nella forma e nel contenuto (come parlate e di cosa). 5.Il nome come passo intermedio tra tu e io 6.Pazienza,pazienza, pazienza...
La base della comunicazione Intenzioni comunicative innate Bruner (1981) emergono durante il primo anno di vita Controllo del comportamento La comunicazione è usata per regolare il comportamento altrui allo scopo di ottenere o limitare obiettivi nel proprio ambiente Interazione sociale la comunicazione è usata per dirigere l'attenzione altrui su se stessi con lo scopo di creare un legame sociale Attenzione congiunta Un tipo di comunicazione usata per dirigere l'attenzione allo scopo di condividere la concentrazione su un'entità o un evento
Un comunicatore Capire causa-effetto Desiderio per comunicare Qualcuno con chi si comunica Qualcosa di cui si può comunicare Possedere un mezzo di comunicazione
Comunicazione funzionale Comprensibile per tutti Orientato verso una persona Mantenuta Socialmente accettabile Strategie di riparazione..
L INTERSOGGETTIVITA : Co-costruzione di significati emotivi condivisi tra il bambino e il suo partner Vissuto di esperienza condivisa con un altro essere umano, o esperienza di contatto mentale con l altro, che ha luogo durante la comunicazione interpersonale (Trevarthen, 1979) Da Virginia Giuberti, Chiara Cassani, Centro Autismo e DPS - AUSL di Reggio Emilia
L INTERSOGGETTIVITA : INTERSOGGETTIVITA PRIMARIA (0-8 mesi) Il bimbo sperimenta situazioni di scambio che si svolgono all interno della coppia con la mamma Abilità di base: Interesse per il viso umano Orientamento Attivazione Attenzione Alternanza di turni Integrazione di diverse modalità sensoriali Da Virginia Giuberti, Chiara Cassani, Centro Autismo e DPS - AUSL di Reggio Emilia
L INTERSOGGETTIVITA : INTERSOGGETTIVITA SECONDARIA (9-18 mesi) Il bimbo inizia a spostarsi e utilizza ciò che aveva sperimentato nell intersoggettività primaria come spinta per incontrare altri soggetti e per scambiare con loro esperienze relative a quello che accade nel mondo Competenze correlate: Attenzione congiunta Intenzione congiunta Emozione congiunta Scambio di turni Imitazione Linguaggio e gioco simbolico Da Virginia Giuberti, Chiara Cassani, Centro Autismo e DPS - AUSL di Reggio
INTERSOGGETTIVITA NELL AUTISMO E DPS: Nel bambino con disturbo dello spettro autistico lo sviluppo delle sequenze di comunicazione affettiva condivisa appare compromesso (Carter et al., 2005). E possibile, comunque, sviluppare e potenziare le abilità di intersoggettività attraverso un approccio integrato di tipo psicoeducativo Da Virginia Giuberti, Chiara Cassani, Centro Autismo e DPS - AUSL di Reggio Emilia
APPROCCIO INTEGRATO Individualizzato: dalla valutazione dell individuo e dalle priorità dell ambiente di vita, definizione di obiettivi generali e specifici; Globale: considerare tutte le aree (con scelte di priorità); Contestuale: inserito nel contesto di vita e legato alle esperienze dei coetanei; Condiviso: con la famiglia e le istituzioni educative, quindi trasversale ai vari ambienti di vita. Da Virginia Giuberti, Chiara Cassani, Centro Autismo e DPS - AUSL di Reggio Emilia
PROGRAMMA ABILITATIVO IN ETA PRESCOLARE: AREE DI INTERVENTO Intersoggettività: sguardo, attenzione e intenzione congiunta, alternanza e turno Comunicazione: intenzionalità comunicativa, modalità gestuale, visiva tramite immagini, linguaggio verbale Funzionamento emozionale: condivisione emotiva, condivisione di sguardi, riconoscimento e comprensione emozioni altrui e proprie, espressione proprie emozioni, risposte empatiche Imitazione: azioni con oggetti, movimenti e sequenze motorie, prassie oro-buccofacciali, gesti significativi, vocale e verbale Gioco: senso-motorio, imitativo, funzionale con oggetti, simbolico Abilità di sviluppo: percezione visiva, discriminazione uditiva, motricità fine, coordinazione oculo-manuale, motricità globale, abilità cognitive Autonomie: vestirsi/svestirsi, uso del bagno, mangiare, gioco autonomo Da Virginia Giuberti, Chiara Cassani, Centro Autismo e DPS - AUSL di Reggio
Intervento su aree strettamente correlate all intersoggettività: FUNZIONAMENTO EMOZIONALE COMUNICAZIONE IMITAZIONE GIOCO Da Virginia Giuberti, Chiara Cassani, Centro Autismo e DPS - AUSL di Reggio Emilia
Intervento su aree strettamente correlate all intersoggettività: FUNZIONAMENTO EMOZIONALE COMUNICAZIONE IMITAZIONE GIOCO Da Virginia Giuberti, Chiara Cassani, Centro Autismo e DPS - AUSL di Reggio Emilia