«Going Global: M&A per il food Made in Italy» Fare sistema per conquistare i mercati internazionali Gregorio De Felice Direzione Studi e Ricerche Milano, 8 settembre 2015
Agenda 1 Importanza e specificità dell alimentare italiano 2 Scenario e prospettive del settore alimentare 3 Le sfide competitive per l alimentare italiano 1
L Italia ha un peso importante sull alimentare europeo Il peso dei principali paesi europei nell industria alimentare e delle bevande dell EU28 (%, 2012) 25,0 20,0 19,6 17,7 17,6 Valore aggiunto Occupati L industria dell alimentare e delle bevande rappresenta l 11,6% del manifatturiero italiano in termini di VA e l 11,4% degli occupati. 15,0 10,0 13,3 11,6 11,5 9,5 8,5 10,7 9,3 10,6 5,0 5,3 4,9 2,7 0,0 Germania Francia Italia UK Spagna Paesi Bassi Polonia Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati EUROSTAT 2
Una grande ricchezza nelle produzioni Numero di DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta) e STG (Specialità Tradizionale Garantita) nell industria alimentare e delle bevande Agricoltura e alimentare Industria delle bevande Italia 273 Italia 603 Francia 220 Francia 451 Spagna Grecia Portogallo Spagna Grecia Germania DOP IGP STG Ungheria Portogallo DOP IGP Regno Unito Bulgaria Polonia Romania 0 100 200 300 0 200 400 600 800 Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati DOOR (Database of Origin and Registration) Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati E-Bacchus (Database sull indicazioni di origine nel settore del vino) 3
ma dimensione mediamente ridotta delle imprese L industria dell alimentare e delle bevande si caratterizza per l elevato numero di imprese di piccola e piccolissima dimensione, che occupano la maggior parte degli addetti attivi nel settore. 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 15,4 La struttura dell industria alimentare e delle bevande in Italia e in Europa: numero di occupati per classi di addetti (%, 2011) 36,2 21,8 Eu 28 28,0 Italia 26,1 17,4 36,7 18,4 La dimensione media delle imprese italiane dell industria dell alimentare e bevande è 7,3 addetti per impresa 0,0 Micro Piccole Medie Grandi * Micro: 0-9 addetti; Piccole: 10-49 addetti; Media: 50-249 addetti; Grandi: >250 addetti. Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati Eurostat 4
Agenda 1 Importanza e specificità dell alimentare italiano 2 Scenario e prospettive del settore alimentare 3 Le sfide competitive per l alimentare italiano 5
Crescita mondiale su ritmi superiori al 3% Variazioni a/a del PIL a prezzi costanti 2012 2013 2014 2015p 2016p Stati Uniti 2.2 1.5 2.4 2.7 3.0 Area euro -0.8-0.3 0.9 1.3 1.7 - Germania 0.4 0.3 1.6 1.7 1.9 - Francia 0.2 0.7 0.2 1.1 1.3 - Italia -2.8-1.7-0.4 0.8 1.2 - Spagna -2.1-1.2 1.4 3.0 2.4 OPEC 5.8 2.2 2.3 1.9 3.0 Europa Orientale 2.3 1.8 1.3-0.4 2.2 - Russia 3.4 1.3 0.6-3.5 0.5 America Latina 1.9 3.0 1.1-0.4 1.0 - Brasile 1.8 2.7 0.1-2.1 0.0 Giappone 1.7 1.6-0.1 0.9 1.7 Cina* 7.7 7.7 7.4 6.8 6.5 India* 4.4 6.4 7.1 7.4 7.6 Mondo 3.4 3.4 3.4 3.1 3.7 * Dati aggiornati a giugno 2015 Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Consensus Economics, EMED e FMI Le nostre previsioni indicano un economia mondiale in ripresa, ma con diversa intensità, tra le diverse aree geografiche. Basso prezzo del petrolio: shock positivo per economia globale con redistribuzione di risorse da produttori a consumatori. Gli Stati Uniti restano il Paese avanzato più dinamico, mentre Area euro e Giappone sono attesi in crescita più moderata. Paesi emergenti in rallentamento. Incertezza legata all evoluzione della crisi cinese. 6
Italia fuori dalla recessione ma per i consumi restano lontani i livelli pre-crisi Il reddito disponibile è in calo pressoché costante dal 2008. La ripresa attesa non sarà sufficiente a riportare i consumi pro-capite ai livelli precedenti la crisi. Consumi pro-capite (euro a prezzi 2010) 18.000 17.000 Consumi delle famiglie residenti Alimentari e bevande (sc. dx) 17.208 Tra il 2006 e il 2014 persi 22 miliardi di euro di consumi alimentari 3.000 2.900 2.800 2.777 2.700 16.000 15.502 2.600 2.500 15.000 15.240 2.400 14.000 Dal picco pre-crisi perso il 17,4% di consumi pro-capite in alimentari e bevande, più del totale dei consumi (-11,4%) 2.293 2.323 2.300 2.200 2.100 13.000 2.000 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati ISTAT; per i consumi alimentari Intesa Sanpaolo- Prometeia, Maggio 2015 7
Crescita affidata all export I mercati esteri si confermano il principale driver per la crescita del fatturato del settore, nonostante il peso ancora ridotto rispetto alla componente interna. 130 Indice del fatturato delle industrie alimentari, delle bevande e tabacco (medie mobili a 12 mesi, base 2010=100) 120 Nei primi 5 mesi del 2015: +7,3% per il fatturato estero, -1,2% la componente interna 110 100 Totale Interno Estero 90 Gen-2010 Mag-2010 Set-2010 Gen-2011 Mag-2011 Set-2011 Gen-2012 Mag-2012 Set-2012 Gen-2013 Mag-2013 Set-2013 Gen-2014 Mag-2014 Set-2014 Gen-2015 Mag-2015 Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati ISTAT 8
La corsa dell export italiano di alimentari e bevande Italia: evoluzione dell export per settore (miliardi di euro) Export: differenza tra 2014 e 2008 10 8 6 4 2 0-2 Alimentare secondo per crescita dell export in valore assoluto tra il 2008 e il 2014 (+5,5 miliardi di euro; +34,3%). Molto bene anche le bevande (+2 mld; +40,8%) Concia e pelletteria Farmaceutica Alimentare Nei primi 5 mesi del 2015 +6,1% per alimentari e bevande Chimica Bevande Meccanica (74,2;3,2) Aeronautica Gioielli Calzature Abbigliamento Biomedicale Plastica Prod. in carta Elettrotecnica Gomma Elettronica Auto Agricoltura Prod. e mat. costr. Prod. in legno Tessile Prod. metallo Navi e imbar. Metallurgia Mobili Prod. raffinati Elettrodomestici 0 5 10 15 20 25 30 Export nel 2014 Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati ISTAT 9
Buoni risultati per tutti i prodotti 1.500 Italia: evoluzione dell export per i comparti dell industria alimentare e delle bevande (milioni di euro) Forte crescita per tutti i comparti: dal +11% per le granaglie al +69% per i condimenti e le spezie Vini Export: differenza tra 2014 e 2008 1.000 500 0 Condimenti e spezie Bibite analcoliche Mangimi Pesce Alcolici Tè e caffè Dolci Piatti pronti Granaglie Latte e derivati Oli Altri prodotti alimentari Conserve Carni e salumi Pasta e pr.forno 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 Export nel 2014 Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati ISTAT Nei primi 5 mesi dell anno importante il contributo di vini, conserve, caffè e pasta. 10
con il ruolo trainante dei paesi avanzati 1.000 Italia: evoluzione dell export di alimentari e bevande per mercato di sbocco (prezzi correnti) Germania Export: differenza tra 2014 e 2008 in milioni di euro 750 500 Cina e Hong Kong Paesi Bassi Giappone 250 Russia Austria Svizzera Polonia Belgio Australia Svezia Canada Corea Ar.Saud. Danimarca Norvegia Brasile EAU 0 Germania, Francia, Stati Uniti e Regno Unito insieme rappresentano oltre il 45% delle esportazioni italiane di alimentari e bevande Stati Uniti Regno Unito Francia 0 3 6 9 12 15 18 Export nel 2014: composizione % Nei primi 5 mesi dell anno bene l export negli Stati Uniti, in Germania, Regno Unito, Spagna e Cina. Crollo della Russia (-40,8%) Nota: export in Russia in calo del 9,5% nel 2014, dopo il picco di 610 milioni di euro toccato nel 2013. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat 11
Propensione all export in crescita Evoluzione delle esportazioni nell industria alimentare e delle bevande (variazione % a prezzi costanti e peso delle esportazioni sul fatturato totale) 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 Export (var.%) esportazioni/produzione (scala dx) 26,0 25,0 24,0 23,0 2,5 22,0 2,0 1,5 1,0 0,5 21,0 20,0 19,0-2011 2012 2013 2014 2015 2016 18,0 Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati Intesa Sanpaolo- Prometeia, Maggio 2015 12
sulla scia del successo delle produzioni di alta qualità 50% Quote di mercato nei prodotti di alta qualità nell industria alimentare e delle bevande (2012) Peso delle produzioni di qualità sull'export 45% 40% 35% 30% 25% Cina Brasile Italia Germania Paesi Bassi Francia 20% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% USA Quota sulle importazioni mondiali di alta qualità Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati COMTRADE e BACI 13
Agenda 1 Importanza e specificità dell alimentare italiano 2 Scenario e prospettive del settore alimentare 3 Le sfide competitive per l alimentare italiano 14
Crescono le sfide competitive Nonostante i buoni risultati, l alimentare Made in Italy ha perso quote sul commercio mondiale, a favore di paesi emergenti (Cina, India, Indonesia; su alcuni segmenti Turchia e Brasile) che crescono anche su prodotti molto lontani dalla nostra specializzazione (es. oli per energia dall Indonesia). Quote sui mercati internazionali del settore alimentare e bevande (% su valori in dollari correnti) 9,1 9,0 8,9 8,8 8,7 8,6 8,5 8,4 8,3 Bevande Alimentare (sc. dx) 8,2 2005 2007 2009 2011 2013 Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati ISTAT- ICE 3,8 3,7 3,6 3,5 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 15 USA Germania Olanda Francia Cina Brasile Belgio Italia Spagna India Thailandia Regno Unito Argentina Indonesia Canada 2013 2008 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati Comtrade
... ma anche le opportunità: i mercati su cui puntare Potenziale dei mercati del Made in Italy alimentare Ranking Paese Mercati maturi Quota di mercato Italia-alimentare di fascia alta 1 Stati Uniti 5,4 2 Germania 10,7 3 Regno Unito 7,9 4 Svizzera 18,4 5 Francia 15,2 6 Canada 8,5 7 Belgio e Lussemburgo 6,9 8 Giappone 1,8 9 Norvegia 6,3 10 Spagna 6,4 11 Svezia 7,1 12 Danimarca 9,9 13 Australia 3,5 Ranking Mercati emergenti Paese Quota di mercato Italia-alimentare di fascia alta 1 Cina 1,5 2 Emirati Arabi Uniti 3,8 3 Arabia Saudita 1,9 4 India 3,1 5 Nigeria 2,2 6 Russia 4,4 7 Polonia 6,3 8 Malaysia 1,6 9 Hong Kong 2,0 10 Rep. Ceca 5,6 11 Rep. Corea 2,1 12 Filippine 0,8 13 Turchia 6,7 Potenziale di mercato. Indice costruito sulla base delle seguenti variabili: crescita attesa delle importazioni di prodotti alimentari al 2017, quota di importazioni di alimentari di fascia alta, distanza geografica e culturale, quota dell Italia sulle importazioni alimentari di fascia alta, andamento della quota totale dell Italia sulle importazioni alimentari nel periodo 2003-2012, numero di italiani presenti nel paesi iscritti all AIRE, correzione su livelli di quota di mercato dell Italia superiori all 10%. Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati BACI, EIU, AIRE, Kogut e Singh 16
Potenziare la proiezione commerciale e produttiva La proiezione internazionale italiana è minore rispetto agli altri principali paesi UE, con l eccezione della sola Spagna, sia nel settore alimentare che nella distribuzione e nel settore alberghiero e della ristorazione. Addetti nelle partecipate estere in % dell occupazione nazionale (%, 2010) Francia Regno Unito Germania Italia Spagna Alimentare Distribuzione Alloggi e ristorazione 0 20 40 60 80 100 120 Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati Eurostat 17
Imprese proiettate sui mercati esteri premiate in termini di crescita La proiezione internazionale è stata premiante negli ultimi anni: il fatturato delle imprese che operano con l estero e che hanno partecipate cresce a ritmi più elevati rispetto a quelle che lavorano solo con il mercato interno. Crescita del fatturato (var. %) 3,5 3,0 Non operano con l'estero Operano con l'estero 2,9 3,0 2,5 2,6 No partecipate estere Partecipate estere 2,5 2,1 2,0 1,9 2,0 1,5 1,5 1,0 1,0 0,5 0,5 0,0 0,0 2012 2013 2012 2013 Fonte: elaborazione su un campione di 9.361 imprese del settore alimentare: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati Intesa Sanpaolo Integrated Database 18
ma non sempre in termini di redditività La redditività appare, invece, penalizzata dalla maggiore competizione e dai più elevati costi connessi alla proiezione internazionale. 7,6 7,4 7,2 7,0 6,8 6,6 6,4 6,2 6,0 EBITDA margin (%) Non operano con l'estero Operano con l'estero 2011 2012 2013 100,5 100,0 99,5 99,0 98,5 98,0 97,5 97,0 96,5 Profittabilità relativa all esportazione (indice 2010=100) 96,0 2010 2011 2012 2013 Manifatturiero Alimentare e bevande Fonte: elaborazione su un campione di 9361 imprese del settore alimentare: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati Intesa Sanpaolo Integrated Database Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati Rapporto ISTAT-ICE. Rapporto percentuale fra indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero e sul mercato interno 19
Un insieme complesso di strategie Operare con successo sui mercati internazionali richiede l adozione di un insieme integrato di strategie relative a marketing, innovazione, qualità, organizzazione della produzione. Operatività sui mercati esteri e strategie (quota % di imprese) Diff. alimentare Diff. manifatturiero Gruppo 27,4 27,1 Partecipate estere 27,2 39,3 Cert. Qualità 18,6 12,0 Biologico 16,5 1,4 Marchi 21,2 10,2 Cert. Ambientali Reti Brevetti Operano con l'estero Non operano con l'estero 8,6 3,4 3,5 4,4 2,0 8,3 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0 Fonte: elaborazione su un campione di 9361 imprese del settore alimentare: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati Intesa Sanpaolo Integrated Database 20
«Biologico» importante soprattutto per le PMI Puntare sulla nicchia del biologico appare importante, sia in termini di redditività che di crescita, soprattutto per le PMI. Crescita del fatturato (var. %, 2013) EBITDA margin 2013 (%) 4,5% 8% 4,0% 7% 3,5% 7% 3,0% 6% 2,5% 6% 2,0% 5% 1,5% 5% 1,0% 4% 0,5% 4% 0,0% Piccole Medie Grandi 3% Piccole Medie Grandi Senza cert. biologiche Con cert. biologiche Senza cert. biologiche Con cert. biologiche Fonte: elaborazione su un campione di 9361 imprese del settore alimentare: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati Intesa Sanpaolo Integrated Database 21
Un ruolo importante anche per l innovazione Crescita del fatturato nell industria alimentare e delle bevande EBITDA margin (%) 5,0 4,5 4,0 Non brevettano Brevettano 12,0 10,0 Non brevettano Brevettano 3,5 3,0 8,0 2,5 6,0 2,0 1,5 4,0 1,0 0,5 2,0 0,0 2012 2013 0,0 2011 2012 2013 Fonte: elaborazione su un campione di 9361 imprese del settore alimentare: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo da dati Intesa Sanpaolo Integrated Database 22
La via del rafforzamento dimensionale L export italiano di prodotti dell alimentare e bevande è generato soprattutto dall ampia base di piccole e medie imprese che, tuttavia, riescono meno dei grandi gruppi a penetrare nuovi mercati e a sfruttare su larga scala i vantaggi competitivi. Esportazioni nel settore alimentare e bevande per fascia dimensionale (%) 70 60 50 Nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi anni, sono ancora poche le imprese italiane del settore alimentare che esportano (11,8%); questa quota sale al 50% nell industria delle bevande (21% nel manifatturiero). 40 30 20 Germania Italia 10 0 Micro Piccole Medie Grandi Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo da dati da Eurostat 23
e dei contratti di rete per potenziare innovazione e internazionalizzazione Italia: obiettivi/motivi di partecipazione alla rete (in % imprese rispondenti) Nuovi insediamenti produttivi in italia Nuovi insediamenti produttivi all'estero Ambiente Creazione/utilizzo marchio comune Innovazione Potenziare struttura commerciale Promozione/marketing Efficienza produttiva o sinergie 0 15 30 45 60 3 imprese in rete su 4 si attendono di raggiungere questi obiettivi. In Italia più di 1000 imprese in rete nella filiera agro-alimentare al 1 giugno 2015 (di cui oltre il 62% nel segmento agricoltura). L 84% delle Reti ha al proprio interno imprese specializzate in diversi comparti produttivi. Ad esempio, una rete agroalimentare su 4 ha al proprio interno anche imprese legate al turismo. 24
Conclusioni Il settore dell alimentare e delle bevande potrà tornare a registrare una crescita del fatturato dal 2015, grazie alla crescita sui mercati esteri. La ricchezza e la varietà del patrimonio enogastronomico italiano, e l elevata intensità di marchi e certificazioni di qualità nazionali e comunitari (DOP, IGP e STG) sono molto apprezzate sui mercati internazionali. La corsa delle produzioni agroalimentari sui mercati internazionali negli ultimi anni è stata sostenuta dall elevata qualità dei prodotti del food made in Italy. Nonostante i buoni risultati degli ultimi anni le imprese italiane devono ancora fortemente migliorare le capacità di radicamento, anche per contrastare la perdita di quote di mercato, sia diretta, sia attraverso la distribuzione o la ristorazione. Andare all estero richiede strategie complesse e una accurata preparazione: dimensioni adeguate e partner complementari sono condizioni indispensabili. 25