PILLOLE LINGUISTICHE NAPOLETANE

Documenti analoghi
PILLOLE LINGUISTICHE NAPOLETANE

PILLOLE LINGUISTICHE NAPOLETANE

09 - Sostantivi e Aggettivi

PILLOLE LINGUISTICHE NAPOLETANE

PILLOLE LINGUISTICHE NAPOLETANE

CURIOSITÀ DELLA LINGUA ITALIANA 08. MISTERO LINGUISTICO E IL RUOLO DEL LATINO. di Carlo Iandolo

La Grafia della Grammatica Napoletana L Articolo. Salvatore Argenziano

PILLOLE LINGUISTICHE NAPOLETANE

10 - I Pronomi. Salvatore Argenziano

PILLOLE LINGUISTICHE NAPOLETANE

S. A. per

LINGUA E CULTURA GRECA PROGRAMMA SVOLTO CLASSE IV B ANNO SCOLASTICO

PILLOLE LINGUISTICHE NAPOLETANE

CURRICOLO DI ITALIANO CLASSE PRIMA

La lingua nasce, in origine, come un insieme di suoni.

La Grafia della Lenga Turrese

Taranproject - Occhi di mari

PARTE PRIMA - FONETICA

La Grafia della Lenga Turrese

PILLOLE LINGUISTICHE NAPOLETANE

CURIOSITÀ LINGUISTICHE DELL ITALIANO 22 - STEREOTIPI LINGUISTICI GIORNALIERI. Carlo Iandolo

Spruloquianno sulla grafia della Lenga Turrese

La flessione Particolarità : I casi Il numero UNITA 4 LA II DECLINAZIONE

Strumenti per comunicare 1. La competenza linguistica. La Morfologia, dal greco morphé, forma e logos studio. L articolo

2 PAGINA. 1 Il greco lingua flessiva. Radice, tema, desinenza 44 2 La flessione dei nomi. Le declinazioni. I casi e le loro funzioni 47 1 PAGINA

376 Introduzione alla lingua di Roma nel Duecento

11 - Legazione vocalica

Sommario. Premessa XIII

Materia: LATINO. Classe I sez. A. Liceo Scientifico. Docente: Prof.ssa Carla Bonfitto

07 - IN - SU - TRA - FRA e le Preposizioni Improprie

PROGRAMMA DI GRECO ANNO 2009/10 CLASSE IV E

BFLR A Alfonso D'Agostino LO SPAGNOLO ANTICO SINTESI STORICO-DESCRITTIVA. edizioni U.niuz'iiitaxU di J-ttizit economia J->iiitto

ISTITUTO SCOLASTICO COMPRENSIVO MINEO A.S INDICATORI OBIETTIVI D'APPRENDIMENTO UNITA D'APPRENDIMENTO A.

PILLOLE LINGUISTICHE NAPOLETANE

Livello A1 (Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue)

Per colpa di un accento un tale di Santhià credeva di essere alla meta ed era appena a metà. Gianni Rodari Il libro degli errori

Facoltà di Studi Umanistici Cagliari Riallineamento Greco

Tipologia di prova per il recupero dell insufficienza rilevata nel I trimestre: prova strutturata di grammatica, produzione scritta.

Disciplina Greco Campanini C.-Scaglietti P., Il Greco di Campanini, Grammatica,

PILLOLE LINGUISTICHE NAPOLETANE

Grafia e Grammatica Napoletana

PILLOLE LINGUISTICHE NAPOLETANE

NUOVI ITINERARI. Sommario. Premessa

PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE INDIVIDUALE ANNO SCOLASTICO 2013/2014

DOCENTE: ERRICO INES DISCIPLINA: GRECO CLASSE 1 N. Morfologia del nome e del verbo. Elementi di sintassi come da programma allegato.

LE PARTI DEL DISCORSO =

ISTITUTO DI ISTRUZIONE LORENZO GUETTI. Liceo Scientifico per le Professioni del Turismo di Montagna. Classe 1 SM PROGRAMMA DI LATINO

ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE Federico II di Svevia

IIS Via Silvestri Liceo Scientifico Anno scolastico Classe I sez. D Prof. ssa Francesca Ferrari. Programma di Latino

PILLOLE LINGUISTICHE NAPOLETANE

A Lenga Turrese. 01. L ottava vocale dell alfabeto torrese. di Salvatore Argenziano

PILLOLE LINGUISTICHE NAPOLETANE 48- CURIOSITÀ NEL DIALETTO NAPOLETANO. Carlo Iandolo

Amare due volte con Nino Soprano

PROGRAMMA SVOLTO E INDICAZIONI LAVORO ESTIVO. a. s CLASSE: I A. Insegnante: Daniela Saracco. Disciplina: Latino

AREA LINGUISTICA : SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO CLASSE 1^ FRANCESE

ALFABETIZZAZIONE LINGUA ITALIANA. 1 Livello

08 - Raddoppiamento Consonantico Iniziale

07 - IN - SU - TRA - FRA e le Preposizioni Improprie

a. s CLASSE: 1A Insegnante: Daniela Saracco Disciplina: Latino

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

CURIOSITÀ DELLA LINGUA ITALIANA 18. GLI ARTICOLI MASCHILI NELLA POESIA DANTESCA. di Carlo Iandolo

PILLOLE LINGUISTICHE NAPOLETANE

Fonologia e ortografia

Liceo Scientifico Statale Federico II di Svevia

La fonetica latina. Ipertesto della prof.ssa Maria Grazia Desogus

Giuseppina Di Vicino LE POESIE DI PINA. Vesuvioweb 2016

INGLESE SCUOLA PRIMARIA CLASSE QUINTA

Conoscenze Abilità Competenze Crediti. Copia correttamente segni e simboli. Riproduce ritmi grafici.

La comunicazione in rima di Armando

PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE INDIVIDUALE ANNO SCOLASTICO 2013/2014

Articoli determinativi Articoli indeterminativi Articoli partitivi. Gli articoli determinativi sono:

PROGRAMMAZIONE ANNO SCOLASTICO CLASSE I SEZ. A. MATERIA: Lingua e cultura latina. PROF. SSA Silvia Forti

NORME DI LEMMATIZZAZIONE

Corso di italiano. Livello A.1 principiante. Obiettivi del corso e descrizione del livello

Presentazione. Introduzione

HEGYI ÁGOTA L ITALIANO REGIONALE

ISTITUTO COMPRENSIVO CASTELLO DI SERRAVALLE - SAVIGNO

E LESSICO 13 PARTE A FONOLOGIA, SEMANTICA. UNITÀ 1 Fonologia, ortografia e punteggiatura 14 LA LINGUA SIAMO NOI 2 1 LA FONOLOGIA 14 2 L ORTOGRAFIA 20

I.C. Francesco Cilea via Cilea 269 Roma

CURIOSITÀ DELLA LINGUA ITALIANA

05- I ccose piccerelle r a lenga turrese

CURIOSITÀ LINGUISTICHE DELL ITALIANO 24 - L ORIGINE DEI DITTONGHI. Carlo Iandolo

LEONARDO OPRANDI PALMA GUSSAGO NICOLA AVIGO ZANETTI SILVIA

PILLOLE LINGUISTICHE NAPOLETANE

184 Il dialetto arzaghese

PIANI DI STUDIO LINGUA ITALIANA

PROGRAMMAZIONE PERSONALE DEL DOCENTE 2010/2011

AVVERTENZE METODOLOGICHE - PRAGELATO

ATTIVITA DI ALFABETIZZAZIONE (L 2) PER GLI ALUNNI STRANIERI - I LIVELLO

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

INTRODUZIONE: IL GERMANICO E LE LINGUE GERMANICHE

Emidio Tribulato CENTRO STUDI LOGOS ONLUS - MESSINA

a. s CLASSE I B Insegnante A. Pruneddu Disciplina Latino

LE COMPETENZE ESSENZIALI DI FRANCESE

DOCENTE : TIZIANA COMINOTTO ANNO SCOLASTICO 2012/ 2013

I QUADERNI DI LINGUA SICILIANA DELL A.S.A.S.

PROGRAMMA. Istituto: LICEO ADOLFO VENTURI. Prof.: Francesco Gallo. Materia d insegnamento: Italiano. Classe: 1 a D BIENNO COMUNE

Latino Liceo delle scienze umane Classe prima Trimestre

Traccia di analisi della competenza linguistica e comunicativa. Usa il linguaggio verbale sì no. Usa il corpo per esprimere le sue emozioni sì no

Transcript:

PILLOLE LINGUISTICHE NAPOLETANE 38. IL RADDOPPIAMENTO CONSONANTICO INIZIALE Carlo Iandolo

Esordiamo con una duplice dichiarazione, ribadendo i princípi che sosteniamo da tempo immemorabile a) - com è tipico anche e specie della nostra pronunzia dialettale, spesso essa mostra il raddoppiamento iniziale della consonante, il quale va sia rispettato che riprodotto necessariamente e fedelmente nella conseguente scrittura, com è anche di altre particolarità similari (a mo d esempio, le duplicazioni interne quali ammore, marrucchino, tenimmo, tiennero ); b) - sia poi detto senza bolsa vanagloria, siamo stati i primi e gli unici a dare giustificata motivazione del suddetto fenomeno, di cui ci accingiamo a offrire un ulteriore e ufficiale spiegazione. Carlo Iandolo - Pillole - 38. Raddoppiamento consonantico 2

C è una piccola schiera di diciassette monosillabi speciali costituiti dalla sola vocale oppure da consonante + vocale, a cui vanno aggiunti i due aggettivi bisillabi ogne e quacche, nonché l avverbio trisillabo accussí: essi, posti avanti a una parola con avvio consonantico, ne causano il raddoppiamento in modo del tutto particolare. Duplice la giustificazione di partenza: innanzitutto dobbiamo immaginare il fiorentino-italiano, il napoletano e gli altri dialetti come lo specchio del latino volgare di oggi che, puntualmente evolutosi al passo di ogni tempo, può avér conservato specie ed almeno nei monosillabi le caratteristiche forme originarie. Poi, giacché essi hanno nascosta nel sottofondo la loro antica consonante finale (a < a-d, è < e-st, e < e-t, né < ne-c, so < su-m oppure su-nt, tre < tres ), ciascuna risulta ancóra talmente vitale e funzionale da procurare l assimilazione regressiva, fenomeno fonetico per cui essa diventa eguale alla successiva consonante iniziale; in altre parole, la sua vitalità pur nascosta è simile a quella d un fiume che all improvviso scompare dalla vista, anche se continua a mantenere il suo normale e vivido corso sotterraneo. Ess.: è ppartuto; tu e nnuje; so gguagliune; né ttu né vvuje; tre vvòte Carlo Iandolo - Pillole - 38. Raddoppiamento consonantico 3

Come abbiamo precisato poco fa, in un primo momento la consonante finale del monosillabo e quella iniziale della parola successiva diventano eguali, rimanendo nelle rispettive sedi; ma in seguito avviene che la consonante finale del monosillabo si stacca e va ad agganciarsi all inizio della parola successiva, procurando appunto il raddoppiamento anche scritto. Ess.: (*tu e-t nuje > *tu en nuje >) tu e nnuje; (*tre-s vote > * trev vote >) tre vvote; (*e-st guaglione > *eg- guaglione > ) è gguaglione 1) Quindi non ci rimane che elencare tali diciassette monosillabi speciali del dialetto: a (< a-d), che (qui-d), cchiú (< plu-s), cu (< cu-m), è (< e-st), e (< e-t), formula ha dda + infinito (< *hat da), né (< ne-c), nu (= nu-n), articolo neutro (il-l)u(-d) > o(-d), articolo plur. femminile (*l) e(-s), pronome (*l) e(-s) + verbo, pe (< pe-r), po + infinito (< *po-t o *po-st >), tu si (< si-s >), so (< su-m opp. su-nt >), sto (< *stom : come su-m >), tre (< tre-s >). 1 1 Però tale gruppo, seguíto da articoli indeterminativi, non effettua il raddoppiamento. Ess.: è mmariuolo, ma è nu mariuolo; a mme ma a na signora. Attenzione poi all aggettivo ogni, che anche in italiano ha il raddoppiamento nella scrittura di Ognissanti e nelle espressioni orali avanti a consonanti d avvio. Carlo Iandolo - Pillole - 38. Raddoppiamento consonantico 4

A dare ragione alla nostra tesi è innanzitutto un gruppo di parole quasi eguali della stessa famiglia linguistica, ma che si differenziano nel significato in proprio in virtú della consonante iniziale semplice o doppia. Accanto ad altri lemmi, è il caso di o cafè (= il bar) o ccafè (= la bevanda); o fierro (= per stirare) o ffierro (= il metallo); e cumpagne (= i compagni) e ccumpagne (= le compagne); e sarte (= i sarti) e ssarte (= le sarte); e zie (= gli zii) e zzie (= le zie); e pagliette (= gli avvocati) e ppagliette (= i cappelli di paglia); e cavalle (= i cavalli) e ccavalle (= le cavalle); e zingare (= gli zingari) e zzingare (= le zingare); o meglio (= il migliore) o mmeglio (= la cosa migliore); o napulitano (= uno di Napoli) o nnapulitano (= il dialetto partenopeo); o capisco (= capisco lui) o ccapisco (= capisco ciò); o veco (= vedo lui) o vveco (= vedo ciò) C è poi una seconda conferma della consonante nascosta ma attiva, rappresentata da una chicca eccezionale: il qui-d latino = che dialettale conserva ancóra l originaria -d nell espressione che d è / che r è. 2) Infine anche dodici aggettivi, pur senz avere la consonante finale nascosta e operante, procurano egualmente un misterioso raddoppiamento, ma soltanto se la parola successiva è di genere femminile: ati, bbelli, bboni, bbrutti, chelli, chesti, cierti, (antico articolo) li, quali, quanti, sti, tanti, troppi (che per giunta in quanto proclitici, cioè intimamente legati alla parola successiva hanno pronunzia piena, anche se la loro -i finale risulta atona). Ess: ati ffemmene, cierti ssartulelle, chesti ssignore, quanti vvote, sti mmane, li ccerase rosse, troppi ccose Giacinto Gigante (1806-1876) Carlo Iandolo Carlo Iandolo - Pillole - 38. Raddoppiamento consonantico 5