Piano dell Offerta Formativa

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LICEO delle SCIENZE UMANE OPZIONE ECONOMICO-SOCIALE ISAAC NEWTON Piano dell Offerta Formativa P.O.F. A.S. 2014/2015 0

INDICE 1. PREMESSA: POF E IDENTITA CULTURALE................... pag. 2 2. CONTESTO SOCIO-CULTURALE E QUALITA EDUCATIVE............. pag. 3 3. IL PERCORSO FORMATIVO......................... pag. 4 3.1 Aree di indirizzo e offerte specifiche................... pag. 4 3.1.1 Obiettivi formativi........................ pag. 6 3.1.2 Obiettivi specifici........................ pag. 6 3.1.3 Attività extracurricolari...................... pag. 7 3.2 La programmazione didattica..................... pag. 8 3.2.1 I soggetti............................ pag. 8 3.2.2 Le fasi............................. pag. 9 3.3 Finalità e obiettivi specifici....................... pag. 10 3.4 Obiettivi metodologici........................ pag. 12 3.5 Obiettivi trasversali.......................... pag. 13 3.6 La valutazione............................ pag. 15 3.7 I supporti dell apprendimento..................... pag. 19 3.8 Attività di recupero.......................... pag. 20 3.9 I crediti scolastici........................... pag. 22 3.10 Orientamento............................ pag. 24 4. RISORSE UMANE E STRUTTURALI...................... pag. 26 5. REGOLAMENTO D ISTITUTO........................ pag. 27 5.1 Vita della comunità scolastica...................... pag. 27 5.2 Norme della comunità scolastica.................... pag. 27 5.3 Funzionamento degli Organi Collegiali.................. pag. 30 5.4 Orientamenti programmatici per le visite guidate ed i viaggi d istruzione... pag. 30 5.5 I Docenti.............................. pag. 32 5.6 Procedimenti disciplinari....................... pag. 34 1

1. PREMESSA: POF E IDENTITÀ CULTURALE Il Piano dell'offerta Formativa (POF) definisce le linee programmatiche generali del servizio offerto dall'istituto, sul quale si fonda l'impegno didattico-educativo delle varie componenti. Esso non è solo un documento di programmazione delle scelte culturali, formative e didattiche di progettazione di attività curricolari ed extracurricolari, ma è anche documento di riferimento in quanto regola la vita dell'istituto e ne organizza le risorse. Il Liceo delle Scienze Umane opzione Economico-sociale paritario "I. Newton", sito in via Bonatelli 14 a Brescia, è un'istituzione scolastica che garantisce il pluralismo delle idee e degli indirizzi culturali, nella consapevolezza che un servizio educativo rivolto all'arricchimento umano, culturale e civile concorre alla formazione di un adeguato corredo critico, favorendo il libero confronto delle opinioni. Importante è quindi l'elaborazione di percorsi formativi, funzionali alla realizzazione del diritto di apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni, al riconoscimento e alla valorizzazione delle diversità, alla promozione delle potenzialità di ciascun allievo adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo. 2

2. CONTESTO SOCIO-CULTURALE E QUALITÀ EDUCATIVE Il Liceo delle Scienze Umane paritario "Isaac Newton" vuole caratterizzarsi per l'impegno di formazione nell'area delle scienze umane, giuridiche ed economiche integrate in un percorso formativo in cui spicca inoltre l insegnamento delle lingue straniere non trascurando altresì le materie scientifiche e storico-filosofiche.. La tendenza del Liceo è di non costituire classi numerose (in media 15/20 allievi massimo e non oltre i 25 come da caratteristiche strutturali della scuola) al fine di garantire agli studenti e alle famiglie un ambiente scolastico accogliente nel quale gli insegnanti abbiano la possibilità sia di mettere in evidenza le potenzialità degli alunni ma anche l opportunità di permettere loro di riscattare i propri deficit. Tale peculiarità negli anni si è radicata nel profilo educativo della scuola al punto da divenire uno dei caratteri distintivi della nostra offerta formativa e un vero vincolo contrattuale richiesto ormai dalle famiglie stesse. I sistemi educativi più stimati al Mondo dimostrano che minore è il numero di studenti per classe e migliore risulterà la qualità educativa. Il liceo accompagna la crescita dello studente nel suo passaggio all età adulta, fino all accesso al mondo dell università e/o del lavoro. Per questo l offerta formativa, avvalendosi delle opportunità aperte dall autonomia scolastica, deve prevedere un percorso qualitativamente arricchente e improntato all acquisizione di capacità di analisi critica e consapevole della realtà, in rapporto dinamico con il contesto storico-sociale in cui si trova ad operare e con le esigenze internazionali delle università e dell ambito lavorativo. 3

3. IL PERCORSO FORMATIVO 3.1 Aree di indirizzo e offerte specifiche Progettualità dell'autonomia DPR n. 275 dell 08/03/1999 Il Progetto Formativo dell'istituto, basato sul tradizionale curricolo del liceo, è indirizzato allo studio, all analisi e alla comprensione dei fenomeni collegati alla costruzione dell identità personale e delle relazioni umane e sociali; la scelta dell opzione economico-sociale, inoltre, fornisce allo studente competenze avanzate negli studi afferenti alle scienze sociali, giuridiche ed economiche. Il percorso formativo è stato fortificato a partire dall A.S. 2013/14 dal punto di vista linguistico e matematico. La matematica con i suoi linguaggi e modelli, le scienze sperimentali con il loro metodo di osservazione, analisi ed interpretazione e lo studio della lingua e della cultura straniera forniscono strumenti e categorie essenziali per la conoscenza del mondo reale e attuale. Il piano di studio prevede un carico orario con un monte ore che varia da 27 ore settimanali nel primo biennio a 30 ore settimanali per il secondo biennio e la classe quinta. Le lezioni si svolgono dal lunedì al venerdì dalle ore 08.00 alle ore 14.00, con un eventuale rientro pomeridiano. Lo schema orario settimanale è individuato dalla seguente tabella. 4

Quadro orario settimanale tradizionale 1 biennio 2 biennio quinto anno I II III IV V Attività ed insegnamenti obbligatori Orario settimanale Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Storia e Geografia 3 3 Storia 2 2 2 Filosofia 2 2 2 Scienze umane* 3 3 3 3 3 Diritto ed Economia politica 3 3 3 3 3 Lingua e cultura straniera 1 3 3 3 3 3 Lingua e cultura straniera 2 3 3 3 3 3 Matematica** 3 3 3 3 3 Fisica 2 2 2 Scienze naturali*** 2 2 Storia dell arte 2 2 2 Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 Religione cattolica o Attività alternative 1 1 1 1 1 TOTALE 27 27 30 30 30 Quadro orario settimanale curriculum autonomia 1 biennio 2 biennio quinto anno I II III IV V Attività ed insegnamenti obbligatori Orario settimanale Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Storia e Geografia 2 2 Storia 2 2 2 Filosofia 2 2 2 Scienze umane* 3 3 3 3 3 Diritto ed Economia politica 2 2 2 2 2 Lingua e cultura straniera inglese 4 4 4 4 4 Lingua e cultura straniera spagnola 3 3 2 2 2 Matematica** 4 4 4 4 4 Fisica 2 2 2 Scienze naturali*** 2 2 Storia dell arte 2 2 2 Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 Religione cattolica o Attività alternative 1 1 1 1 1 TOTALE 27 27 30 30 30 * Antropologia, Metodologia della ricerca, Psicologia e Sociologia ** con Informatica al primo biennio *** Biologia, Chimica, Scienze della Terra 5

3.1.1 Obiettivi formativi Il Liceo Isaac Newton in questo specifico corso di studi si propone di: - accrescere le conoscenze e sviluppare le abilità necessarie per cogliere la complessità dei processi formativi; - stimolare lo studio delle discipline in una prospettiva sistematica, storica e critica; - garantire la pratica dell argomentazione e del confronto; - consentire l uso di metodi di indagine propri dei diversi ambiti disciplinari; - assicurare la padronanza dei linguaggi e delle metodologie nel campo delle scienze umane; - maturare competenze giuridico-economiche; - utilizzare strumenti multimediali a supporto dello studio e della ricerca. 3.1.2 Obiettivi specifici Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, oltre a raggiungere i risultati di apprendimento comuni, dovranno: - individuare le categorie antropologiche e sociali utili per la comprensione e classificazione dei fenomeni culturali; - sviluppare la capacità di misurare, con l ausilio di adeguati strumenti matematici, statistici e informatici, i fenomeni economici e sociali indispensabili alla verifica empirica dei principi teorici; - conoscere i significati, i metodi e le categorie interpretative messe a disposizione delle scienze economiche, giuridiche e sociologiche; - comprendere i caratteri dell economia come scienza delle scelte responsabili sulle risorse di cui l uomo dispone (fisiche, temporali, territoriali, finanziarie) e del diritto come scienza delle regole di natura giuridica che disciplinano la convivenza sociale; - utilizzare prospettive filosofiche, storico-geografiche e scientifiche nello studio delle interdipendenze tra i fenomeni internazionali, nazionali, locali e personali; - saper identificare il legame esistente fra i fenomeni culturali, economici e sociali e le istituzioni politiche sia in relazione alla dimensione nazionale ed europea sia a quella globale; - aver acquisito in una seconda lingua moderna strutture, modalità e competenze comunicative corrispondenti almeno al livello B1 del Quadro Europeo di Riferimento. 6

3.1.3 Attività extracurriculari - Scambi culturali - Soggiorni linguistici all estero - Viaggi d istruzione - Visite guidate a mostre ed eventi - Invito alla lettura - Approfondimenti del mondo digitale - Cineforum - Educazione alle problematiche del disagio - Educazione alla legalità - Stage di danza africana - Sensibilizzazione verso altre culture - Partecipazione a rappresentazioni teatrali - Sportello psicologico - Sportello spirituale - Orientamento post secondario 7

3. 2 La programmazione didattica 3. 2. 1 I soggetti Il Collegio dei docenti: - cura la programmazione dell azione educativa; - coordina l azione formativa; - favorisce il coordinamento interdisciplinare; - promuove e delibera iniziative di sperimentazione, innovazione e ricerca educativa; - promuove progetti di aggiornamento dei docenti; - valuta periodicamente l andamento complessivo dell azione didattica. I Docenti, suddivisi in aree disciplinari: - operano nell ambito dei contenuti delle discipline, tenendo conto della loro valenza formativa ed educativa; - individuano relazioni fra le discipline per predisporre percorsi pluridisciplinari; - stabiliscono obiettivi scanditi per anni di corso; - individuano elementi e strumenti per attuare i raccordi tra i bienni e l ultimo anno; - concordano criteri e attività di verifica; - definiscono le griglie di correzione e le tipologie di verifica. Il Consiglio di Classe: - analizza il livello di partenza della classe; - coordina e confronta gli obiettivi stabiliti dagli insegnanti nelle singole discipline e gli approcci metodologici; - delinea gli obiettivi trasversali; 8

- verifica periodicamente la programmazione ed eventualmente la modifica o agevola in base alla situazione di partenza verificata o alla situazione in itinere; - formula proposte per il Collegio; - agevola i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni. Il singolo Docente: - cura il piano di lavoro annuale in linea con gli obiettivi generali stabiliti dal Collegio Docenti con riferimento alle indicazioni ministeriali e con quelli disciplinari definiti in sede di riunione per materia e dei livelli di partenza accertati; - presta attenzione alle singole situazioni degli studenti e alle dinamiche della classe. 3. 2. 2 Le fasi Analisi del livello di partenza sia dal punto di vista delle conoscenze che del comportamento. Individuazione: - degli obiettivi da raggiungere in relazione alle finalità generali di istituto (gli obiettivi possono essere definiti a livello di ambiti disciplinari, di classe, individuali) non solo di carattere disciplinare, ma anche relativi alla sfera socio-affettiva (motivazionali, relazionali, di comportamento); - delle finalità e degli obiettivi generali dell'istituto riguardanti i contenuti delle discipline e quelli relativi alla crescita psicologica degli alunni. Scelta dei contenuti e delle attività, dei metodi e delle strategie didattiche, degli strumenti e dei tempi. Si esplica in questo ambito la libertà di insegnamento del docente. Pur mantenendosi nei vincoli posti dai programmi, dalle finalità, dagli obiettivi stabiliti e dagli accordi presi all interno delle aree disciplinari e del Consiglio di classe, l insegnante è libero di individuare i contenuti, le strategie e gli strumenti che ritiene più efficaci perché si realizzi il diritto di apprendere dello studente. 9

Fra le strategie possiamo ricordare: la lezione frontale, la lezione interattiva, il lavoro di gruppo, la discussione guidata, il problem solving, l analisi di casi. Fra gli strumenti si citano: il libro tradizionale in versione cartacea o digitale, supporti multimediali, laboratori, ricerche sul campo. Valutazione formativa: la verifica degli apprendimenti avviene in modo continuo e analitico durante il percorso educativo. Valutazione sommativa: interviene nella fase finale del percorso, usufruendo di tutti gli elementi raccolti in itinere. Recupero, rinforzo e/o potenziamento: in situazioni scolasticamente fragili sono previsti interventi in orario curricolare e/o extracurricolare per colmare lacune pregresse e consolidare le conoscenze. 10

3. 3 Finalità e obiettivi generali La scuola è una tra le più importanti istituzioni educative ed il suo scopo è portare alla maturità umana attraverso la formazione culturale, intellettuale, sociale e della personalità: ogni atto deve porsi nell ottica della realizzazione di questo fine che può essere raggiunto solo con la consapevole continuità ed interazione tra docenti, alunni e genitori. Agli studenti è richiesto di dare il meglio delle loro potenzialità nella consapevolezza che solo impegnandosi responsabilmente si impara, con attenzione ai risultati scolastici immediati, ma con riferimento continuo agli obiettivi che riguardano in particolare il loro futuro. Gli alunni sono considerati nella loro dimensione di crescita, nella profonda complessità del momento adolescenziale, tenendo conto del loro precedente vissuto e soprattutto delle migliori prospettive future, senza demagogica iperprotettività, ma considerando sempre la possibilità di recupero, di sviluppo e di maturazione con quell'ottimismo che deve accompagnare chi educa. Qualunque interruzione nel rapporto educativo non può che essere considerata un insuccesso in quella che vuole essere una scuola per gli alunni. Ciò non significa ignorare o banalizzare il livello di competenze che devono essere acquisite con il massimo dell impegno e della partecipazione, bensì mettere in atto tutti quegli accorgimenti e abilità educative miranti al migliore conseguimento degli obiettivi, tenuto conto anche delle molteplici variabili e dei contesti reali dell individuo. Alla luce di queste premesse, l obiettivo del Liceo delle Scienze Umane Isaac Newton sarà di far conseguire agli alunni una formazione culturale allargata, una sensibilità interculturale, una visione del mondo ampia, articolata e priva di pregiudizi. In tale prospettiva lo studente dovrebbe acquisire: - metodo di studio e competenze specifiche di ogni disciplina; - capacità di analisi e di ricerca; - flessibilità mentale per gestire in forma autonoma situazioni diverse e complesse; - apertura all'informazione e agli eventi di attualità. 11

3. 4 Obiettivi metodologici Il metodo è considerato un modo di affrontare i problemi: sforzo critico personale che chiama in causa la creatività, non applicazione meccanica di norme. Condurre ricerche, fare progetti di produzione, pianificare interventi significa adoperare un metodo, cioè individuare e selezionare problemi, fare ipotesi, scegliere e mettere a punto gli strumenti adatti, stabilire procedure, raccogliere, elaborare e valutare dati, arrivare a conclusioni. Il metodo scolastico ha due significati legittimi corrispondentemente ai ruoli rispettivi che l insegnante e l alunno hanno nel processo educativo: metodo dell insegnante, cioè la didattica con cui l insegnante affronta i problemi del suo intervento o meglio della sua partecipazione al processo educativo; metodo dello studente, cioè i mezzi che questi mette in opera per apprendere o produrre. Il primo deve essere in funzione del secondo. Tutte le misure didattiche dell insegnante devono favorire l attività di apprendimento e di produzione dell alunno. Ciò significa considerare il metodo non come un sistema di norme e di regole da applicare dall esterno secondo un procedimento prestabilito, ma vera e propria educazione in atto. La preoccupazione principale è quella di coinvolgere efficacemente e positivamente l alunno nell attività didattica, cercando di rimuovere tutti quegli aspetti soggettivi e oggettivi che possono rendere vano il processo formativo, per far conseguire a tutti il migliore risultato possibile, in una scuola che sia seria e impegnata senza sacrificare la serenità degli studenti. 12

3. 5 Obiettivi trasversali OBIETTIVI COMPORTAMENTALI: - acquisizione della capacità di integrarsi e interagire positivamente nella comunità; - acquisizione del senso di responsabilità nel processo di maturazione e apprendimento; - acquisizione della capacità di autovalutazione anche in vista delle scelte future in campo universitario e/o lavorativo. OBIETTIVI COGNITIVI - acquisizione di autonomia nel metodo di studio; - sviluppo, consolidamento e potenziamento di capacità rielaborativo-produttive e logicocritiche; - acquisizione e sviluppo di competenze espressive funzionali alle diverse finalità comunicative. STRATEGIE ADOTTATE PER IL CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI TRASVERSALI - Controllo del lavoro domestico. - Ricerca dell attiva partecipazione durante le lezioni. - Richiesta di impegno costante e continuo. - Interventi, anche individualizzati, riguardanti i contenuti, il metodo di studio e di ricerca. - Analisi guidata dei testi. - Corsi di potenziamento, simulazione di prove pluridisciplinari, attività para ed extra scolastiche. 13

Il Liceo ha fatto propria la definizione di conoscenze, competenze e abilità qui di seguito illustrata: Espressione Definizione del termine Obiettivi Sapere: possedere alcune conoscenze formali e astratte Termine corretto: CONOSCENZA Saper fare: saper organizzare le conoscenze, anche in situazioni interattive Termine corretto: COMPETENZA Saper essere: saper esercitare adeguatamente le potenzialità Termine corretto: ABILITA Acquisizione di contenuti: principi, teorie, concetti, termini, regole, procedure, metodi e tecniche. Possedere conoscenze tramite lo studio, l'apprendimento e l'applicazione intellettuale. Azione, risultato e modo del conoscere. Cultura, istruzione. Utilizzo delle conoscenze acquisite per risolvere situazioni problematiche o per produrre nuovi oggetti (inventare, creare). Applicazione concreta di una o più conoscenze teoriche a livello individuale. Utilizzo pertinente di conoscenze ed abilità in progetti in cui interagiscono più fattori (attrezzature, strumenti) e/o più soggetti. Possedere capacità elaborative, logiche e critiche esercitate in maniera opportuna. Preparazione scientifica come base per il proseguimento degli studi. Conoscenza dei metodi di ragionamento ipoteticodeduttivo ed induttivo e loro applicazione. Conoscenza delle singole materie sia come discipline in sé che come strumento indispensabile per la comprensione di altre. Saper: - interpretare, descrivere e rappresentare i fenomeni osservati; - esaminare una questione in maniera analitica riconoscendo proprietà, varianti e costanti; - usare ed elaborare i linguaggi corretti e specifici di ogni disciplina; - comunicare le informazioni in maniera adeguata al tempo, al contesto e al ruolo; - comprendere e produrre un testo scritto; - proporre ragionamenti coerenti e argomentati; - produrre riflessioni su questioni storiche, filosofiche e scientifiche; - utilizzare le modalità di soluzione dei problemi (problem solving) come metodo per affrontare e risolvere le questioni. Saper utilizzare punti di vista diversi nella soluzione dei problemi, essere flessibili ed elastici. Comprendere i concetti trasversali fra le discipline. Comunicare con efficacia i propri quadri concettuali e le proprie opinioni. Saper collegare con sistematicità e dinamicità. Lavorare da soli e in gruppo in modo cooperativo e interattivo anche con modalità di lavoro a distanza. 14

3. 6 La valutazione La valutazione non viene considerata un momento isolato e puramente fiscale, bensì un processo, che si svolge sotto il segno della continuità, controllata via via nel tempo e sistematicamente confrontata con le acquisizioni precedenti, con l efficacia degli interventi predisposti e con il raggiungimento o meno dei traguardi assegnati. In questa logica rientra l impegno di chiarire agli studenti i criteri della valutazione nonché la necessità di una valutazione puntuale e regolarmente documentata sul registro, con la trasparente comunicazione agli studenti e alle famiglie non solo dei risultati, ma anche delle residue carenze rilevate. I Licei Newton si pongono il problema di rendere progressivamente sempre più omogenei i criteri di valutazione: in attesa che vengano definiti a livello nazionale gli standard qualitativi ufficiali, l Istituto definisce nei diversi gradi della programmazione, i requisiti di apprendimento minimi per accedere alle classi successive. CRITERI E PROVE DI VALUTAZIONE Le verifiche sono recuperate nel loro significato educativo e didattico di misurazione del grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati e resi noti con chiarezza e concretezza agli alunni, cercando di destrutturare quella mentalità scolastica che considera le valutazioni e i voti come lo scopo finale, comunque raggiunto. La misurazione dell apprendimento è un fatto che coinvolge tutta l attività di insegnamento. Il raggiungimento degli obiettivi prefissati riguardante sia la classe che i singoli alunni diventa il parametro con il quale confrontarsi e la valutazione deve trovare spazio per un analisi tendente a mettere in luce e possibilmente a rimuovere le cause che possono aver provocato l eventuale insuccesso. Ogni alunno dovrà necessariamente domandarsi che cosa ha fatto o non ha fatto in termini di partecipazione e di impegno, così come ogni docente non potrà non chiedersi cosa ha fatto o non ha fatto in termini di coinvolgimento, di chiarezza nelle indicazioni esplicative, di programmazione e pianificazione didattica, di messa in atto di tutte le abilità e le competenze di insegnamento, di sensibilità, di conoscenza e di considerazione delle problematiche psicologiche. 15

I momenti tipici della valutazione sono: VALUTAZIONE INIZIALE O DIAGNOSTICA: viene effettuata all inizio dell anno scolastico; VALUTAZIONE FORMATIVA O DI PROCESSO: ha il duplice scopo di regolare il processo di formazione e di guidare l alunno a conoscere e a sviluppare, nel miglior modo, le proprie potenzialità; VALUTAZIONE SOMMATIVA: è condotta al termine di un cospicuo periodo di formazione, è l espressione di un giudizio complessivo sugli apprendimenti conseguiti da ciascun allievo. Durante la prima riunione di ogni anno scolastico il Collegio dei Docenti delibera riguardo il numero minimo delle valutazioni quadrimestrali, di norma due/tre voti per le prove scritte o grafiche e due/ tre per l orale (di queste almeno due dovranno corrispondere ad effettive interrogazioni). La valutazione per ogni disciplina viene fornita secondo i descrittori ministeriali numerici che vanno da 1 a 10. Per una migliore uniformità valutativa il Collegio dei Docenti ha elaborato una griglia di valutazione, presente nella pagina seguente, a cui corrispondono i diversi livelli raggiunti e che consentono anche agli allievi di meglio comprendere il personale processo di apprendimento. 16

VOTO IN /10 /15 /30 10 15 29-30 9 14 27-28 8 13 25-26 7 12 23-24 6-7 11 21-22 6 10 20 5 9 17-19 4 7-8 14-16 3 5-6 11-13 1-2 1-4 1-10 DESCRIZIONE Profondità dei concetti esposti, spiccata e sicura capacità di argomentazione. Esposizione completa, rielaborazione personale e critica. Profondità dei concetti esposti, spiccata capacità di argomentazione. Esposizione completa e rielaborazione personale. Conoscenze approfondite, sicurezza nell esposizione, competenza concettuale. Buone capacità di rielaborazione personale e di argomentazione. Abilità e conoscenze conseguite con una certa sicurezza nelle applicazioni. Lavoro diligente. Capacità di argomentazione e chiarezza espositiva. Possesso dei requisiti di base di ogni disciplina. Capacità di procedere nelle applicazioni pur con qualche imprecisione. Esposizione accettabile. Capacità di procedere nelle applicazioni pur con qualche imprecisione. Esposizione accettabile. Incerta acquisizione di elementi essenziali, competenze non del tutto consolidate con presenza di lacune e/o insicurezze. Argomentazione talvolta incompleta; qualche difficoltà nell esposizione. Mancata acquisizione di alcuni elementi essenziali; competenze poco consolidate con lacune e marcate insicurezze. Argomentazione parziale o difficoltosa. Mancata acquisizione degli elementi essenziali; competenze inadeguate. Difficoltà nelle applicazioni, risultati erronei e gravi lacune. Processo di apprendimento non in atto; competenze inconsistenti o nulle. Mancato svolgimento o rifiuto e indisponibilità a verifiche o interrogazioni. GIUDIZIO Eccellente Ottimo Buono Discreto Più che sufficiente Sufficiente Non del tutto sufficiente Insufficiente Gravemente insufficiente Totalmente insufficiente La tabella chiarisce i livelli annuali di apprendimento delle discipline ed è parametro generale per la valutazione curriculare. 17

TRASPARENZA DELLA VALUTAZIONE Ciascun insegnante ha il dovere di valutare in modo trasparente gli alunni facendo loro conoscere e motivando i risultati sia dei compiti scritti che delle prove orali, dando accesso eventualmente a tutta la documentazione relativa. Gli allievi hanno diritto di conoscere di ogni prova valutata: - i criteri di valutazione che ispirano l azione educativa; - la propria situazione in riferimento ai progressi registrati rispetto agli obiettivi finali. Va inoltre sottolineato che il voto indicato allo scrutinio dall insegnante al Consiglio di Classe è una proposta di voto che il Consiglio stesso decide in via definitiva. SIMULAZIONI DELL ESAME DI STATO Dopo alcuni interventi esplicativi della normativa in merito all Esame di Stato (in particolare il Regolamento ) i docenti, riuniti nel Consiglio di Classe, concordano tempi, modalità e contenuti per la somministrazione agli studenti dell ultimo anno di prove di simulazione. Già a partire dal terzo anno gli insegnanti provvedono a fornire agli studenti gli strumenti necessari ad affrontare le prove d Esame in tutte le tipologie previste. 18

3. 7 I supporti all apprendimento Classi Tipologia di intervento Periodo 1ª Introduzione alle discipline. Esplorazione dei libri di testo. Indicazioni sul metodo di studio. 2ª 3ª 4ª 5ª Ripasso e rinforzi in tutte le discipline in orario curriculare. Prime settimane di lezione. Prime settimane di lezione. Tutte Tutte Tutte (5ª principalmente) Iniziative per il sostegno all apprendimento in orario curricolare ed extracurricolare per gli studenti con profitto insufficiente. Verifiche a seguito dell effettuazione delle iniziative di recupero e comunicazione dell esito alle famiglie. Corso di potenziamento in orario extracurricolare. Durante tutto il periodo delle lezioni, in particolare dopo la valutazione del primo quadrimestre. Dopo la valutazione del primo quadrimestre, entro la formulazione del pagellino del secondo quadrimestre. Durante l anno scolastico. 1ª 2ª 3ª 4ª Corsi di recupero estivi per studenti con insufficienze e per i quali è sospeso il giudizio di ammissione alla classe successiva. 1ª 2ª 3ª 4ª Esami di giudizio sospeso. Formulazione del giudizio di ammissione o non ammissione alla classe successiva. Dalla seconda metà di giugno alla prima/seconda di luglio. Fine luglio o inizio settembre. 19

3. 8 Attività di recupero La programmazione curricolare prevede già nella sua strutturazione attività di recupero per portare al successo scolastico. Il modello metodologico didattico definito dall Istituto relativamente al recupero e sostegno si articola in tre fasi. FASE A: durante tutto l anno azione di recupero e sostegno in itinere e/o extracurricolare. FASE B: in gennaio e febbraio interventi di recupero extracurricolari; Gli studenti che nello scrutinio del primo quadrimestre dovessero risultare insufficienti in una o più discipline riceveranno comunicazione scritta sulle carenze riscontrate e sul tipo di intervento di recupero da effettuare. La scuola comunicherà alle famiglie entro una settimana dalla data degli scrutini il calendario dei corsi di recupero. Gli alunni sono tenuti alla frequenza delle attività di recupero organizzate dall Istituto, a meno che le loro famiglie non presentino formale dichiarazione scritta con cui comunichino che intendono non avvalersene. Rimane l obbligo comunque per tutti gli studenti risultati insufficienti di sottoporsi all accertamento dell avvenuto recupero predisposto dagli insegnanti delle singole discipline. FASE C: in giugno e luglio interventi di recupero estivi. Per gli allievi che nello scrutinio finale sia dichiarata la sospensione del giudizio è prevista l effettuazione degli interventi di recupero tra la metà di giugno e la fine di luglio. Entro il 15 giugno verrà reso pubblico il periodo di svolgimento dei corsi di recupero estivi per gli studenti che hanno avuto la sospensione del giudizio. Nell'ultima settimana del mese di luglio o all inizio di settembre si svolgeranno le prove di verifica; sulla base degli esiti riscontrati il Consiglio di Classe esprimerà il giudizio di ammissione o non ammissione alla classe successiva. 20

CRITERI DI PROMOZIONE La promozione è dichiarata al raggiungimento degli obiettivi minimi stabiliti in area disciplinare e sulla base degli elementi che concorrono alla valutazione globale. La non promozione avverrà in presenza di insufficienze tali da non garantire in alcun modo il recupero e la proficua partecipazione alla classe successiva. Elementi per la non promozione possono essere: - l insufficienza in più discipline; - la gravità delle insufficienze; - la distribuzione delle insufficienze in più aree disciplinari; - il mancato impegno e/o partecipazione all attività didattica; - la mancanza di adeguati elementi di giudizio; - alto numero di assenze ai sensi dell art. 14 del D.P.R. 122/2009, qualora non vengano rispettate le deroghe stabilite dal Collegio docenti: in tal caso lo studente non può essere soggetto a scrutinio. Il Consiglio di Classe si riserva la facoltà di esaminare caso per caso la situazione di quegli allievi che possono incorrere in una o più di tali situazioni. 21

3. 9 I crediti scolastici Il credito scolastico è un patrimonio di punti che ogni studente costruisce ed accumula durante gli ultimi tre anni di corso e che contribuisce fino ad un quarto (25 punti su 100) a determinare il punteggio finale dell Esame di Stato. La fascia assegnata al credito scolastico è data dalla media dei voti. TABELLA A - CREDITO SCOLASTICO - Candidati interni Per il primo anno a partire dal 2009/2010 Credito scolastico - Punti Media dei voti I anno (classe 3ª) II anno (classe 4ª) III anno (classe 5ª) M = 6 3-4 3-4 4-5 6 < M 7 4-5 4-5 5-6 7 < M 8 5-6 5-6 6-7 8 < M 9 6-7 6-7 7-8 9 < M 10 7-8 7-8 8-9 Il punteggio più alto all interno della banda sarà attribuito in presenza di almeno tre dei cinque indicatori sottoesposti: 1. media dei voti uguale o maggiore alla metà dell intero; 2. assiduità alla frequenza scolastica; 3. interesse ed impegno nella partecipazione attiva al dialogo educativo; 4. partecipazione alle attività complementari ed integrative; 5. crediti formativi. In presenza del primo indicatore sarà sufficiente quella di un altro perché avvenga l assegnazione del punteggio più alto della fascia assegnata della media dei voti. Nell attribuzione del credito formativo il Consiglio di classe si attiene al dettato del D. M. n. 452 del 12/11/1998, che limita il campo alle esperienze extrascolastiche. 22

Sono considerate valide ai fini dell attribuzione del credito formativo le seguenti esperienze, purché documentate entro la prima decade di maggio ed inerenti all anno scolastico in corso: - stages; - esperienze di volontariato; - attività in campo artistico e culturale; - attività agonistica-sportiva; - certificazione esterna di conoscenza della lingua straniera; - attività lavorative. I criteri dell assegnazione del credito devono trovare riferimento nei criteri generali di valutazione elaborati dal Collegio, compresi quelli per la valutazione del comportamento. Criteri relativi al voto di condotta che, ai sensi della C.M. n. 46 del 07/05/2009, concorre alla determinazione della media dei voti ed alla definizione del credito. VOTO 10 9 8 DESCRIZIONE comportamento sempre corretto e collaborativo frequenza assidua comportamento corretto, generalmente disponibile alla collaborazione frequenza regolare comportamento generalmente corretto, anche se non sempre collaborativo frequenza regolare scarso coinvolgimento nel dialogo educativo 6-7 non rispetto delle regole dell Istituto frequenza non regolare 1-5 comportamento gravemente scorretto frequenza molto irregolare Non si indicano parametri numerici per le assenze o i ritardi ripetuti, tuttavia particolare attenzione va dedicata alle assenze reiterate e strategiche, ai ritardi (non debitamente motivati), alle eventuali note che compromettono l impegno, all interesse e alla partecipazione al dialogo educativo. 23

3. 10 Orientamento Orientamento in entrata L orientamento rivolto alle scuole secondarie di primo grado è oggetto di particolare attenzione e si sviluppa in diversi momenti: oltre a partecipare agli incontri formativi generali sulle varie tipologie di scuola superiore organizzati da enti ed agenzie del territorio e a quelli delle singole scuole medie, l Istituto nell ambito dell iniziativa Scuola Aperta invita gli studenti e le famiglie a due incontri di presentazione della scuola, che si tengono nei mesi di dicembre e di gennaio. A partire da novembre il Coordinatore Didattico ed alcuni Docenti sono a disposizione per il ricevimento individuale. È possibile accogliere singoli alunni o gruppi di studenti di scuole secondarie nelle classi, con attività mirate alla presentazione del corso di studi. Accoglienza L Istituto prevede un progetto di accoglienza che si propone come obiettivo: - evitare negli studenti la percezione del salto tra scuola secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado; - ottenere la condizione affettiva e motivazionale ottimale nel clima delle classi in ingresso; - ridimensionare l impatto con le discipline nuove; - avviare con gli studenti i primi presupposti di un percorso formativo; - promuovere la conoscenza delle proprie capacità; - favorire la conoscenza di spazi, strutture, organismi della scuola e relative funzioni. Riorientamento Nel caso di studenti in difficoltà, il Consiglio di Classe favorisce il riorientamento verso altri indirizzi di studio superiori ai fini di ridurre al minimo il fenomeno della dispersione scolastica. 24

Orientamento in uscita Il docente referente per l orientamento in uscita ed il Coordinatore Didattico proporranno agli studenti dell ultimo anno iniziative quali: - accompagnamento ad eventi e manifestazioni; - segnalazione di iniziative degli atenei presenti sul territorio; - visite da organizzare presso alcune sedi universitarie; - eventuali incontri a scuola con esponenti del mondo universitario e del lavoro per la illustrazione di particolari problematiche e colloqui con ex alunni e/o tutors dei vari atenei presenti sul territorio; - distribuzione e consultazione di guide generali di orientamento universitario e di altro materiale informativo. 25

4. RISORSE UMANE E STRUTTURALI Risorse umane Coordinatore delle attività didattiche ed educative: Prof.ssa Giada Andreoli. Esperto Marketing Relazionale: Dott. Stefano Anzuinelli, laurea in lingue e letterature straniere. Responsabile delle relazioni con i dirigenti delle aziende partner e della programmazione degli interventi degli stessi per l orientamento in uscita. Addetti alla segreteria: Sig.ra Simona Bianchini. Risorse strutturali Sala video Sala conferenze Auditorium Biblioteca Laboratorio 26

5. REGOLAMENTO D ISTITUTO 5. 1 - Vita della comunità scolastica 1. I Licei Isaac Newton costituiscono una comunità educante in cui la domanda individuale d'istruzione è elemento fondamentale di un sistema scolastico che si propone di offrire un servizio qualitativamente elevato e quantitativamente esteso. Per rispondere alle sfide che la contemporaneità impone, questa Istituzione scolastica vuole offrire le basi per rendere capaci coloro che la frequentano di continuare ad apprendere, di affrontare i temi dell'interculturalità, di condurre alla scoperta, al potenziamento e allo sviluppo della dimensione interiore e della personalità, alla valorizzazione delle proprie capacità espressive. L ambiente scolastico diviene centro di sviluppo e ricerca in cui si favoriscono tutte le attività culturali che possono proiettare lo studente verso il proprio futuro in una comunità sociale allargata. 2. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono. 3. La Scuola favorirà l inserimento degli alunni cercando di costruire, con l aiuto degli stessi, un clima atto a creare condizioni e regole di rispettoso confronto, cui tutti dovranno attenersi: studenti, genitori, docenti e personale scolastico. 4. La Scuola può divenire anche spazio di studio e socializzazione: i ragazzi potranno fermarsi oltre l orario scolastico per studiare autonomamente o effettuare lavori di gruppo e ricerche, anche con il supporto dei Docenti. 5. 2 - Norme della comunità scolastica 1. La frequenza alle lezioni è obbligatoria. Per le eventuali assenze è necessario presentare giustificazione su apposito libretto. Il genitore della studentessa o dello studente minorenne è tenuto ad apporre la propria firma convalidando le motivazioni dell assenza. 27

L assenza ad eventuali lezioni pomeridiane e ai corsi di recupero deve essere giustificata come una normale assenza. 2. L ammissione in classe degli studenti dopo un assenza è effettuata, previa presentazione della giustificazione firmata da un genitore al Coordinatore Didattico, dal docente in servizio alla prima ora. L alunno sprovvisto di giustificazione è ammesso alle lezioni con riserva. L'ammissione in classe in ritardo è tollerata per i cinque/dieci minuti successivi all inizio delle lezioni. Non sarà ammesso in classe l alunno che entrerà dopo dieci (10) minuti dall inizio della lezione, in tal caso il ritardo deve essere giustificato al Coordinatore didattico e lo studente potrà entrare in classe al suono della campana della seconda ora. 3. Le uscite anticipate devono costituire evento eccezionale, pertanto saranno concesse solo in casi di effettiva necessità. Esse saranno autorizzate dal Coordinatore Didattico e, per gli alunni minorenni, solo con la firma di un genitore o dall esercente la potestà famigliare. Il docente potrà quindi permettere l'uscita anticipata dello studente e provvederà ad annotarla sul registro di classe. In qualunque caso la Scuola informerà telefonicamente il genitore o l esercente la potestà. I casi particolari, come i permessi permanenti di uscita anticipata, verranno trattati con disciplina a parte e saranno segnalati dal Coordinatore didattico sul registro di classe. 4. La sorveglianza degli alunni è affidata ai docenti e al personale della scuola. Durante le pause didattiche socializzanti gli insegnanti delle ore interessate saranno responsabili degli studenti della propria classe; sono inoltre previsti turni di vigilanza da parte dei professori per garantire la massima sicurezza. 5. È fatto divieto a chiunque di fumare all interno dell edificio scolastico e nelle aree all aperto di pertinenza dell Istituto. 6. È vietato l uso del telefono cellulare durante l attività didattica, nei luoghi dove essa si svolge. 7. All infuori delle pause previste dal Collegio dei Docenti, nel corso della mattinata è consentita l uscita per fruire dei servizi igienici (salvo in caso di assoluta necessità) una sola volta e mai prima dell inizio della terza ora (tranne in casi eccezionali o in caso di esigenze mediche certificate). 28

Sarà cura dei docenti far uscire gli allievi uno alla volta per recarsi nei bagni. 8. Si fa obbligo di utilizzare, a fini comunicativi, gli appositi spazi attribuiti alle varie componenti. Il materiale esposto dovrà essere conforme ai valori educativi della comunità scolastica e non dovrà contenere messaggi pubblicitari di promozione commerciale né riferirsi ad iniziative a scopo di lucro. 9. I genitori degli alunni sono, allo stesso tempo, compartecipi di ogni processo formativo e referenti principali della scuola cui hanno affidato i propri figli. Il rapporto con i genitori degli alunni sarà quindi caratterizzato dalla continua circolarità delle informazioni e da una fattiva collaborazione. Pur nel dovuto rispetto dei ruoli e delle competenze è auspicato un franco, sereno e costruttivo dialogo che possa contribuire al raggiungimento degli obiettivi comuni. I Docenti mantengono rapporti con le famiglie tramite colloqui con i genitori con le seguenti modalità: - tutte le settimane (nei periodi stabiliti dal calendario scolastico approvato dal Collegio Docenti) in orario mattutino fissato per ciascun docente ed eventualmente previo appuntamento; - in occasione dei colloqui generali: due incontri all anno, uno in ogni quadrimestre, secondo il calendario elaborato dal Collegio Docenti. L introduzione, a partire dall anno scolastico 2013/14, del registro elettronico permette alle famiglie di essere quotidianamente aggiornati riguardo le valutazioni in ogni disciplina, le assenze e le eventuali note dei propri figli. È inoltre previsto l invio di una o due, in base alla durata dei quadrimestri, schede infraquadrimestrali. 29

5. 3 Funzionamento degli Organi collegiali 1. Tanto la composizione, quanto il funzionamento e le competenze degli Organi Collegiali sono regolati dalla legislazione scolastica in vigore. 2. Per quanto riguarda le competenze disciplinari dei vari Organi Collegiali si rimanda alle norme scolastiche vigenti. 5.4 Orientamenti programmatici per le visite guidate e i viaggi d istruzione L Istituto promuove viaggi d istruzione e scambi con l estero come momenti educativi di crescita culturale e umana degli studenti. Si ricorda che le visite guidate d istruzione hanno durata non superiore ad un giorno, mentre i viaggi d istruzione e di integrazione culturale sono di durata superiore ad un giorno. I periodo di effettuazione dei viaggi e delle visite guidate: Viaggi superiori a 1 giorno Visite guidate di 1 giorno I quadrimestre e nei mesi di febbraio/marzo dell anno scolastico in corso entro 30 giorni dal termine delle lezioni Eventuali deroghe relative a iniziative di carattere naturalistico-ambientale o formativo-didattico saranno concesse direttamente dal Coordinatore didattico. I giorni a disposizione per i viaggi d istruzione: Classi Prime Classi Seconde Classi Terze Classi Quarte Classi Quinte gg. 3, con 2 pernottamenti gg. 3, con 2 pernottamenti gg. 7, con 6 pernottamenti gg. 7, con 6 pernottamenti gg. 7, con 6 pernottamenti 30

1. I viaggi e le visite d istruzione devono essere promossi dai Docenti nell ambito della programmazione didattica della classe, essere adeguati al livello di preparazione della stessa e coerenti con le finalità educative che caratterizzano la Scuola. 2. I Docenti devono presentare e illustrate le proposte nelle loro finalità all interno dei singoli Consigli di Classe, elaborando il programma analitico. 3. Le proposte devono essere valutate dal Consiglio d Istituto, che delibererà a riguardo, tenendo presente che la spesa dovrà essere accessibile a tutta la Classe e rispettando il tetto massimo che viene stabilito annualmente. 4. Le famiglie vengono informate e, se interessate, devono autorizzare la visita/viaggio dei propri figli e versare la quota di partecipazione. L autorizzazione delle famiglie è richiesta anche per gli studenti maggiorenni. 5. I Docenti accompagnatori, individuati dal Coordinatore delle attività didattiche ed educative sulla base di una accertata disponibilità, dovranno essere uno ogni 15 studenti. 31

5. 5 I Docenti Art. 1: Residenza dei docenti. Ciascun Docente è tenuto ad osservare il proprio orario di servizio e non può invocare la circostanza di essere residente altrove come attenuante per eventuali reiterati ritardi o provate e certificate disfunzioni del servizio. In ogni caso l Amministrazione sarà sollevata da ogni responsabilità per incidenti in itinere. Art. 2: Norme di servizio. Ogni Docente in servizio alla prima ora sarà presente almeno cinque minuti prima dell inizio dell ora per consentire il puntuale avvio delle lezioni: tale comportamento costituisce obbligo di servizio ai sensi del vigente CCNL e la eventuale inosservanza ha rilevanza disciplinare. Nell ora di ricevimento delle famiglie e per le famiglie che ne hanno fatto esplicita richiesta con prenotazione, il Docente è tenuto ad essere presente nell Istituto nello spazio appositamente destinato. Art. 3: Vigilanza degli allievi. Ogni Docente in servizio alla prima ora accoglierà gli allievi al loro arrivo in classe. Il Docente della prima ora giustificherà le assenze degli allievi controllando la regolarità della giustifica ed eventualmente segnalando al Coordinatore le eventuali irregolarità rilevate per le opportune comunicazioni alla famiglia, ivi comprese le assenze numerose. Ciascun Docente non consentirà l uscita di più di un allievo per volta per la fruizione dei servizi e non prima che sia iniziata la terza ora, se non per reali necessità. Art. 4: Oneri dei Docenti. Gli obblighi di lavoro del personale docente sono funzionali all'orario di servizio, stabilito dal contratto di lavoro stipulato con SB SCHOOL s.r.l e dal piano delle attività approvato dal Collegio Docenti, e sono finalizzati allo svolgimento delle attività di insegnamento e di tutte le attività di programmazione, progettazione, ricerca, potenziamento, valutazione e documentazione necessarie all efficace svolgimento dei processi formativi. 32

A tal fine gli obblighi di lavoro del personale docente sono articolati in attività di insegnamento ed in attività funzionali alla prestazione dell insegnamento. L attività d insegnamento si svolge in ore settimanali di 60 minuti distribuite in 5 giorni alla settimana. Ogni Docente è tenuto a compilare il registro di classe in ogni parte di sua competenza, anche ai fini dell implicito controllo di cui al paragrafo precedente. Ogni Docente è tenuto a compilare con accuratezza il registro personale in ogni sua parte riportando tempestivamente le valutazioni scritte, grafiche, pratiche e/o orali degli studenti. Ogni Docente avrà cura di consegnare alla Classe gli elaborati, revisionati e valutati, entro quindici giorni dall effettuazione delle prove di verifica. Ai sensi della legge 241/90 chiunque abbia un interesse legittimo e soggettivo, anche finalizzato ad un ricorso, ha titolo e diritto di esaminare le prove e le relative valutazioni: a tal fine però i Docenti non rilasceranno mai agli allievi gli elaborati originali, bensì loro copie, autenticate di proprio pugno. Ogni Docente predisporrà tempestivamente ad inizio anno scolastico la propria programmazione didattica, attivando con gli studenti, in piena trasparenza, un dialogo costruttivo sulla definizione degli obiettivi e dei criteri di valutazione. Ogni Docente procederà a frequenti verifiche del lavoro svolto in classe in relazione agli obiettivi prefissati (C.M. n. 197/95), e comunque in numero non inferiore a quello determinato dal Collegio dei Docenti nel Progetto Educativo dell Istituto. Ogni Docente avrà cura di non impartire lezioni private ad allievi della propria scuola e di informare il Coordinatore didattico delle lezioni private eventualmente impartite, così come disposto dal T.U. delle leggi e disposizioni della scuola. Ogni eventuale attività di aiuto allo studio, di formazione al lavoro di gruppo, di potenziamento dell attività didattica, di collaborazione in progetti extracurricolari svolti sotto la supervisione di un Docente, non sono considerate lezioni private e non possono dare luogo ad alcuna retribuzione, salvo in caso di progetti didattici approvati dal Collegio Docenti e ratificati dal Consiglio d Istituto. 33

5. 6 Procedimenti disciplinari Art. 1: Ambito. Il presente regolamento è emanato ai sensi dell art.4, comma 1, del D.P.R. del 24.06.1998, n. 249 (Statuto degli studenti e delle studentesse) e successive modifiche (D.P.R. del 21.11.2007, n. 235). Art. 2: Comportamenti che determinano procedimenti disciplinari. I comportamenti che determinano procedimenti disciplinari sono: Ripetuti ritardi Ripetute entrate e uscite fuori orario Assenze ingiustificate Disturbo durante le lezioni Mancanza ai doveri scolastici Comportamenti non corretti e irrispettosi, quali: - aggressioni verbali e/o fisiche nei confronti dei compagni; - atti di sottomissione di altre persone, azioni particolarmente violente, violazione delle persone con diffusioni di notizie e immagini lesive della dignità umana; - mancanza di rispetto nei confronti di insegnanti, Coordinatore Didattico, personale ATA; - comportamenti scorretti durante i viaggi d istruzione; allontanamento non autorizzato dal gruppo e dai Docenti accompagnatori; danni arrecati ad immobili e ai mezzi di trasporto usati; - falsificazione della firma dei genitori su compiti e documenti scolastici; - abbandono dell'edificio scolastico senza autorizzazione; - appropriazione, occultamento o danneggiamento di cose altrui; - non osservanza delle misure di sicurezza; - assunzione di sostanze che determinano dipendenza (alcol e droghe); - distribuzione di sostanze che determinano dipendenza (alcol e droghe); - comportamenti che determinano in qualche modo altre violazioni di leggi, regolamenti, ordini o discipline per le quali sia prevista dall ordinamento una sanzione penale o amministrativa, 34