DISPENSA XXXXXXXXXXXXX MANAGEMENT Iniziativa Comunitaria Equal II Fase IT G2 CAM - 017 Futuro Remoto Dispensa Operazioni di gestione ORGANISMO BILATERALE PER LA FORMAZIONE IN CAMPANIA
INDICE Le liquidazioni periodiche dell'iva...3 Esempio 1: liquidazione e versamento IVA...4 I valori bollati...5 Le locazioni...5 Esempio 1: presa in locazione di un bene strumentale per 300 con cauzione di 750...5 Esempio 2: concessione in locazione di un bene strumentale per 300 con cauzione di 750...6 Il Leasing...6 Esempio 1: leasing e riscatto di un bene strumentale...6 Le retribuzioni al personale dipendente...7 Sopravvenienze e insussistenze...7 Le variazioni del patrimonio netto...7 2
Le liquidazioni periodiche dell'iva La liquidazione dell'iva consiste in un calcolo che consente di determinare l'imposta da versare (se prevale l'iva a debito) o da portare in diminuzione delle liquidazioni dei periodi successivi (se prevale l'iva a credito). Tale operazione è da effettuarsi con periodicità mensile o trimestrale a seconda del volume d'affari del contribuente; in caso di liquidazione trimestrale l'eventuale debito IVA deve essere versato con una maggiorazione dell'1% a titolo di interesse. I valori sulla cui base liquidare l'imposta sono ottenibili dal registro delle fatture emesse o dal registro dei corrispettivi (per l'iva a debito) e dal registro delle fatture d'acquisto (per l'iva a credito), con riguardo al momento dell'esigibilità dell'imposta; infatti si considerano di competenza dei singoli mesi o trimestri solo le operazioni esigibili nel periodo considerato. La legge specifica che l'imposta è esigibile al momento della consegna o spedizione delle merci. Ciò significa che in un determinato periodo possono risultare registrate fatture la cui IVA è di competenza del periodo precedente (ad esempio l'iva risultante da una fattura emessa il 4 ottobre per merci consegnate il 28 settembre è di competenza del mese di settembre); inoltre possono essere di competenza di una data liquidazione IVA operazioni la cui fattura risulta emessa nel mese successivo (ad esempio l'iva risultante da una fattura emessa il 10 novembre per merci spedite il 20 ottobre è di competenza del mese di ottobre). Allo stesso modo, il diritto alla detrazione dell'iva a credito sorge nel momento in cui la stessa diventa esigibile per il venditore, purché il compratore sia entrato in possesso della fattura di acquisto. È dunque indispensabile che, in sede di rilevazione delle fatture sui registri IVA, venga inserita una doppia data: quella di emissione o ricevimento della fattura e quella di consegna o spedizione della merce (solo di quest'ultima si deve tenere conto ai fini della liquidazione dell'imposta). Ciò consente di determinare correttamente gli importi di competenza iscritti nei conti IVA ns/debito (che accoglie in Avere l'iva a debito nei confronti del Fisco eventualmente rettificata in Dare dall'iva risultante dalle note di variazione emesse sui clienti per resi, abbuoni o sconti previsti contrattualmente) e IVA ns/credito (che accoglie in Dare l'iva a credito nei confronti del Fisco eventualmente rettificata in Avere dall'iva risultante dalle note di variazione ricevute dai fornitori per resi, abbuoni o sconti previsti contrattualmente). La rilevazione della liquidazione dell'imposta si effettua girando al conto finanziario IVA c/liquidazioni i valori di competenza del periodo considerato iscritti nei conti IVA ns/debito e IVA ns/credito. Il conto IVA c/liquidazioni evidenzia la posizione debitoria o creditoria IVA; il suo saldo indica l'iva da versare oppure da riportare a credito. Un'osservazione particolare va fatta a proposito della liquidazione riguardante l'ultimo mese o trimestre dell'esercizio. Tale liquidazione viene materialmente effettuata nell'esercizio successivo; tuttavia al 31/12 è necessario tenerne conto al fine di iscrivere tra i debiti tributari l'iva ancora da versare. I calcoli, effettuabili solo dopo avere rilevato le fatture da emettere e le fatture da ricevere (allo scopo di tenere conto dell'esigibilità dell'imposta), verranno presentati in sede di scritture di assestamento. Il versamento periodico dell'imposta deve essere effettuato entro il giorno 16 del mese successivo a quello cui si riferisce la liquidazione se la liquidazione è mensile oppure entro il giorno 16 del secondo mese successivo a quello cui si riferisce la liquidazione se la liquidazione è trimestrale, unitamente alle ritenute fiscali alla fonte operate dall'impresa e ai contributi sociali a carico dell'impresa e dei dipendenti. L'importo del versamento IVA, derivante dalla liquidazione periodica, deve essere arrotondato al centesimo di euro. Il versamento dell'imposta avviene mediante delega a una banca o alle Poste Italiane. 3
Il pagamento può essere effettuato con denaro contante, contro addebito del c/c aziendale o con altre modalità di pagamento (assegni, carte di credito...). È prevista per le imprese la possibilità di non tenere i registri IVA a condizione che: le registrazioni siano effettuate nel libro giornale nei termini previsti dalla disciplina IVA su richiesta dell'amministrazione finanziaria siano forniti, in forma sistematica, gli stessi dati che sarebbe stato necessario annotare nei registri stessi Ne consegue che le annotazioni nei registri contabili previsti dall'articolo 2214 (libro giornale, libro degli inventari, scritture ausiliarie [conti di mastro]) sono equiparate a tutti gli effetti a quelle previste nei registri prescritti ai fini IVA. Qualora l'impresa si avvalga della facoltà descritta occorre modificare i software di contabilità integrata in modo da consentire alla contabilità generale di fornire i dati necessari alle liquidazioni IVA (e di non tenere più i registri). Pertanto i conti riguardanti l'iva devono necessariamente diventare analitici. Esempio 1: liquidazione e versamento IVA Il primo passo consiste nel determinare IVA a credito e IVA a debito, per poi girare tali valori nel conto IVA c/liquidazioni. Infine, si effettua il versamento utilizzando la modalità prescelta: IVA ns/debito 15.000 IVA ns/credito 10.000 IVA c/liquidazioni 10.000 5.000 15.000 Banca c/c 5.000 Entro il 27 dicembre l'impresa deve effettuare il versamento di un acconto sull'iva di dicembre o dell'ultimo trimestre, di cui si terrà conto successivamente in sede di liquidazione. L'importo si determina secondo uno dei seguenti metodi: metodo storico il versamento è calcolato nella misura dell'88% dell'imposta relativa al corrispondente periodo dell'anno precedente metodo previsionale il versamento è calcolato nella misura dell'88% dell'imposta prevista per il mese di dicembre o per l'ultimo trimestre metodo delle operazioni effettuate il versamento del 100% è calcolato tenendo conto dell'iva dovuta sulla base dei dati relativi alle operazioni effettuate dall'1 al 20 dicembre in caso di liquidazione mensile o dall'1 ottobre al 20 dicembre in caso di liquidazione trimestrale La variazione finanziaria passiva nel conto Banca misurerà una variazione finanziaria attiva nel conto IVA c/acconto. 4
I valori bollati I valori bollati, che rientrano nel raggruppamento delle disponibilità liquide, sono costituiti dai francobolli, dalle marche da bollo e dai moduli bollati per le cambiali che l'azienda utilizza per le normali operazioni di gestione. L'acquisto dei valori bollati comporta la diminuzione del denaro in cassa e la corrispondente entrata di detti valori. Contemporaneamente l'azienda provvede a prendere in carico l'entrata dei valori bollati rilevando i tipi di valori acquistati in un apposito registro. L'utilizzo dei valori bollati non viene rilevato ogni volta che l'impresa appone un francobollo su una lettera o applica una marca su una ricevuta o compila tratte e pagherò. La rilevazione avviene periodicamente registrando in Avere del conto finanziario Valori bollati l'uscita dei valori bollati e in Dare dei conti economici Spese postali (francobolli) e Oneri fiscali diversi (marche da bollo e moduli cambiari) i costi sostenuti. L'importo dei valori bollati utilizzati si ottiene confrontando i valori bollati presi in carico nell'apposito registro elementare con l'inventario di fatto dei valori esistenti al momento della rilevazione in partita doppia. Le locazioni La locazione è il contratto con cui un soggetto concede o ottiene la disponibilità di beni mobili o immobili per un determinato periodo di tempo contro la riscossione o il pagamento di un corrispettivo. Quando l'impresa non possiede fabbricati o li possiede in misura insufficiente rispetto alle proprie necessità può prenderli in locazione; viceversa, se i fabbricati strumentali di sua proprietà superano le esigenze aziendali, può eventualmente affittare a terzi i locali disponibili. Se l'azienda prende in locazione un bene strumentale riceverà periodicamente la fattura da cui risulta il costo per fitti passivi e la corrispondente IVA a credito (è da ricordare che i beni a uso strumentale dati in locazione da un privato non sono soggetti a IVA). Inoltre il contratto può prevedere la corresponsione di una cauzione. Se l'azienda concede in locazione un bene strumentale emetterà periodicamente la fattura da cui risulta il ricavo per fitti attivi e la corrispondente IVA a debito. Inoltre il contratto può prevedere la corresponsione di una cauzione. Esempio 1: presa in locazione di un bene strumentale per 300 con cauzione di 750 IVA ns/credito 50 Debiti v/fornitori 300 300 Crediti per cauzioni 750 Banca c/c Fitti passivi 250 1.050 5
Esempio 2: concessione in locazione di un bene strumentale per 300 con cauzione di 750 IVA ns/debito 50 Crediti commerciali diversi 300 300 Debiti per cauzioni 750 Banca c/c 1.050 Fitti attivi 250 Il Leasing Il leasing è il contratto mediante il quale un'impresa prende in locazione determinati beni mobili o immobili, contro pagamento di canoni da versare periodicamente e con la possibilità di riscattare il bene al termine della locazione. Le fatture ricevute dalla società di leasing indicano i canoni (che sono costi d'esercizio) e l'iva a credito, mentre alla scadenza del contratto di leasing si può eventualmente riscattare il bene e registrarlo tra le immobilizzazioni materiali. Esempio 1: leasing e riscatto di un bene strumentale IVA ns/credito 520 170 Debiti v/fornitori Canoni di leasing 2.600 Impianti e macchinari 850 3.120 1.020 6
Le retribuzioni al personale dipendente Vedi dispensa La contabilità del personale Sopravvenienze e insussistenze I componenti del risultato economico d'esercizio sono ordinari se derivano da: operazioni della gestione caratteristica inerenti all'attività tipica aziendale operazioni della gestione accessoria connesse agli investimenti effettuati nel patrimonio accessorio operazioni della gestione finanziaria connesse a investimenti delle disponibilità liquide o al reperimento di finanziamenti Si considerano invece componenti straordinari del risultato economico quelli che derivano da operazioni estranee al normale svolgimento dell'attività aziendale. Le sopravvenienze passive (aumenti di passività) e le insussistenze passive (diminuzioni di attività) sono provocate dal mancato conseguimento di ricavi o di proventi rilevati in precedenti esercizi, oppure da perdite derivanti dalla totale o parziale eliminazione di attività iscritte in bilancio in anni precedenti, oppure dal sostenimento di costi e oneri non previsti. Le sopravvenienze e insussistenze passive diverse derivano da operazioni della gestione ordinaria, quelle straordinarie derivano da operazioni della gestione straordinaria. Vengono registrate in Dare dei conti economici omonimi e in Avere dei conti finanziari accesi alle banche, ai crediti insoluti, ai valori in cassa e così via. Le sopravvenienze attive (aumenti di attività) e le insussistenze attive (diminuzioni di passività) sono provocate dal conseguimento di ricavi o di proventi non rilevati in precedenti esercizi, oppure dal mancato sostenimento di costi e oneri previsti. Le sopravvenienze e insussistenze attive diverse derivano da operazioni della gestione ordinaria, quelle straordinarie derivano da operazioni della gestione straordinaria. Vengono registrate in Avere dei conti economici omonimi e in Dare dei conti finanziari accesi alle banche, ai valori in cassa e così via. Le variazioni del patrimonio netto Durante l'esercizio l'imprenditore può effettuare apporti di nuovi mezzi per far fronte a esigenze aziendali o effettuare prelievi per necessità personali. I nuovi apporti comportano una variazione economica positiva nel conto Patrimonio netto, misurata da una variazione finanziaria attiva (di norma nel conto Banca c/c o nel conto Denaro in cassa). I prelevamenti comportano una variazione economica negativa nel conto Prelevamenti extragestione, misurata da una variazione finanziaria passiva (di norma nel conto Banca c/c o nel conto Denaro in cassa). 7