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Prova scritta di Fondamenti di meccanica razionale del 5.9.11 Esercizio 1 In una terna solidale Oxyz = Oê 1 ê ê 3 un telaio triangolare ha vertici O, Aa,, e B, a,, con a >. Un punto materiale P di massa m è bloccato sul telaio in A e collegato ad O da una molla ideale di grande costante elastica e massa trascurabile. La densità del telaio vale λq = m Q O / a 3 Q AB, mentre è trascurabile lungo OA e OB. Rispetto a una terna assoluta Oξηζ il telaio si muove con punto fisso O e all istante t = ha velocità angolare ω = ωê 1 ωê 3, con ω >. Determinare del sistema: a la massa e la posizione del baricentro rispetto a Oxyz; b la matrice d inerzia relativa a Oxyz e i corrispondenti momenti principali; c il momento angolare in O e l energia cinetica relative a Oξηζ per t = ; d la velocità assoluta di P e la rappresentazione parametrica dell asse di Mozzi per t = per esprimere i risultati si usi la base ê 1 ê ê 3. e Se all istante t = il punto P si staccasse dal telaio e sotto l azione della molla si spostasse bruscamente in O, ivi bloccandosi, quale sarebbe la velocità angolare del sistema immediatamente dopo lo spostamento di P? Esercizio Nel piano Oxy di una terna inerziale Oxyz un asta omogenea AB, di lunghezza a e massa m, ha gli estremi A e B vincolati a scorrere lungo l asse orizzontale Ox e quello verticale Oy, rispettivamente. Un punto materiale P, pure di massa m, può muoversi liberamente lungo AB. Due molle di eguale costante elastica k = mg/a collegano B con P e A con l origine. Il sistema è pesante. Assunti i vincoli ideali e introdotte le coordinate lagrangiane s, ϕ, 1 R in figura, determinare del sistema: a gli equilibri ordinari; b le proprietà di stabilità degli equilibri ordinari; c l espressione dell energia cinetica; d le equazioni pure del moto; e gli eventuali equilibri di confine. 1

Soluzione dell esercizio 1 a Massa e baricentro Rispetto alla terna solidale Oxyz il lato AB del telaio è descritto dalla parametrizzazione: Qx O = xê 1 + a xê, x, a, con densità: λx = m a 3 xê 1 + a xê = m a 3 x + a ax, x, a ed elemento infinitesimo di lunghezza: ds = Q x dx = ê 1 ê dx = dx I lati OA e OB non devono essere parametrizzati in quanto privi di massa. Massa del lato AB e del telaio La massa del telaio si identifica con quella del solo lato AB, determinabile per integrazione diretta della densità lineare: m AB = AB λ ds = m a 3 x + a ax dx = m a 3 x + a ax dx = = m a 3 3 x3 + a x ax a = m a 3 3 a3 + a 3 a 3 = 3 m. Massa del sistema rigido La massa del sistema è la somma delle masse di telaio e punto P : M = m AB + m = 3 m + m = 5 3 m. Baricentro del lato AB e del telaio Il punto medio dell asta AB è un centro di simmetria evidente: i punti simmetrici rispetto ad esso si collocano infatti alla stessa distanza dall origine e presentano perciò lo stesso valore della densità lineare. Il baricentro di AB e del telaio tutto si determina quindi quasi senza alcun calcolo: G AB O = A O + B O = a ê1 + a ê. Baricentro del sistema Per determinare il baricentro G del sistema occorre applicare il teorema distributivo, che fornisce il vettore posizione: G O = m ABG AB O + mp O M = 3 5 = 3 5m 1 3ê1 + 1 3ê + ê 1 a = 3 5 4 3ê1 + 1 3ê a 3 m + a + maê 1 = ê1 ê a = 4 5 aê 1 + 1 5 aê.

b Matrice d inerzia relativa a Oxyz e momenti principali in O Matrice d inerzia della sbarra AB e del telaio Poichè la sbarra giace nel piano Oxy, la matrice d inerzia relativa a Oxyz della sbarra assume la forma caratteristica: O = xx xy xy yy xx + LAB yy A ciò si aggiunga che la bisettrice y = x del I quadrante nel piano coordinato Oxy è un asse di simmetria evidente per il lato AB. La retta passa infatti per il punto medio di questo e i punti simmetrici rispetto ad essa si collocano alla stessa distanza dall origine e hanno perciò lo stesso valore della densità lineare. Il cambiamento lineare di coordinate x, y y, x la trasformazione di simmetria rispetto alla bisettrice mostra allora che xx = yy. È quindi sufficiente calcolare direttamente il solo momento d inerzia yy ed il solo prodotto d inerzia xy. Per il primo che viene preferito a xx soltanto perchè il calcolo risulta un poco più semplice, almeno apparentemente si ha: yy = AB = m a 3 x λ ds = x Il prodotto d inerzia vale invece: xy = xy λ ds = AB. m a 3 x + a ax dx = x 4 + a x ax 3 dx = m a 3 a5 5 = m a 3 = m a 3 a3 + a 3 aa4 = 7 4 3 ma. m xa x a 3 x + a ax dx = = m a 3 a a4 4 ax x x + a ax dx = ax 3 + a 3 x a x x 4 a x + ax 3 dx = + a3 a a3 a 3 a5 5 in modo che la matrice d inerzia del telaio risulta: 7/3 1/1 O = ma 1/1 7/3. 7/15 3 a3 a 3 + aa4 = 1 4 1 ma

Matrice d inerzia del punto P Il calcolo è immediato, ricordando che il vettore posizione di P coincide con quello del punto A: P O = aê 1 per cui si ottiene: L P O = ma = ma 1. ma 1 Matrice d inerzia del sistema La matrice d inerzia del sistema rispetto alla terna solidale Oxyz è la somma delle matrici d inerzia di telaio e punto P, relativamente alla stessa terna: 7/3 1/1 L O = O + L P O = ma 1/1 7/3 + ma 1 = 7/15 1 7/3 1/1 = ma 1/1 37/3. /15 Momenti principali d inerzia in O I momenti principali d inerzia in O del sistema sono gli autovalori λ = ma X della matrice d inerzia L O, individuati dalle soluzioni X dell equazione caratteristica adimensionale: 7/3 X 1/1 det 1/1 37/3 X /15 X = ossia di: 7 37 3 X 3 X 1 1 15 X =. Una radice ovvia si ha per X = /15. Le altre due sono le soluzioni dell equazione di secondo grado: 7 37 3 X 3 X 1 1 = che con semplici passaggi si riduce alla forma trinomia: ed ammette le radici: X = 1 X 15 X + 5 18 = 15 ± 15 4 5 18 4 = 11 15 ± 1 6. 1

I momenti principali d inerzia in O sono pertanto: 11 λ 1 = 15 + 1 11 6 ma λ = 1 15 1 6 ma λ 3 = 1 15 ma. c Momento angolare in O ed energia cinetica relativi a Oξηζ Nella terna assoluta Oξηζ il sistema rigido si muove con punto fisso O. Questa circostanza consente di scrivere il momento angolare in O e l energia cinetica del sistema in termini della sola velocità angolare istantanea ω, per mezzo delle ben note formule: K O = L O ω T = 1 ω K O. All istante t = la velocità angolare istantanea vale ω = ωê 1 ωê 3 condizione di determinare K O e T allo stesso istante. e si è quindi in Momento angolare in O Il momento angolare in O si esprime nella forma K O = 3 α=1 K αê α, dove le componenti K 1, K, K 3 sono date dalla relazione matriciale: K 1 ω 7/3 1/1 1 7/3 K = L O = ma ω 1/1 37/3 = ma ω 1/1 K 3 ω /15 1 /15 in modo che risulta: K O 7 = 1 3ê1 Energia cinetica L energia cinetica del sistema vale: T = 1 ω K O = 1 ωê 1 ωê 3 = 1 7 3 + 15 15ê3 ma ω. 7 3ê1 1 1ê ma ω = 15ê3 ma ω = 1 51 3 ma ω = 17 ma ω. d Velocità assoluta di P e asse di Mozzi Velocità assoluta del punto P Poichè il sistema è rigido con punto fisso O, la velocità di P rispetto alla terna assoluta Oξηζ si ricava dalla formula di Poisson dell atto di moto rigido: P = ω P O = ωê 1 ωê 3 aê 1 = aωê. Asse di Mozzi L asse di Mozzi è definito perchè ω. Data la presenza del punto fisso O, si tratta in effetti di un asse istantaneo di rotazione. Più precisamente, l asse di Mozzi è la retta passante per O e di direzione ω, rappresentabile parametricamente nella forma: Q O = α ω = αωê 1 ωê 3 α R, 5

ovvero: { x = α y = z = α α R. e Variazione impulsiva della velocità angolare La forza elastica che agisce sul punto P è diretta verso il polo O, per cui durante lo spostamento il momento angolare in O dell intero sistema deve conservarsi. Poichè lo spostamento è pressochè istantaneo, la posizione assoluta del telaio e della terna solidale Oxyz rimane invariata a valle dello spostamento stesso: solo la posizione di P viene modificata da A ad O. Di conseguenza, la matrice d inerzia del sistema, che prima dello spostamento è L O, diventa O immediatamente dopo la matrice d inerzia del punto P, bloccato ora nell origine, si annulla. La velocità angolare passa allora dal valore ω = ωê 1 ωê 3 ad un nuovo valore ω = ω 1ê 1 + ω ê + ω 3ê 3, in modo che il momento angolare in O sia conservato: ω ω L O = O 1 ω. ω ω 3 Si ottiene così: e poichè: risulta infine: ω 1 ω ω 3 ω 1 = O 1 L O ω = ω 3 ω ω O 1 = 1 ma 1/4 9/4 9/4 1/4 15/7 = O 1 ma ω 7/3 1/1 /15 1/4 9/4 9/4 1/4 15/7 7/3 1/1 /15 ω = 1 /7 La velocità angolare del sistema subito dopo lo spostamento di P è quindi: ω = ωê 1 7 ωê 3. ω. Si osservi che l energia cinetica del sistema cresce durante il processo, il suo valore finale risultando: T = 1 ω K O = 1 ωê 1 7 7 ωê 3 1 ma ω = 339 3ê1 1ê 15ê3 14 ma ω, maggiore di quello iniziale T = 17/ma ω. L incremento dell energia cinetica avviene a spese dell energia potenziale della molla. Nel momento in cui P si arresta in O, tuttavia, 6

parte dell energia meccanica viene verosimilmente dissipata perchè il punto passa all improvviso da una velocità non nulla alla quiete urto completamente anelastico. Né potrebbe essere altrimenti, visto che l energia cinetica finale è determinata univocamente e non dipende dalla costante elastica della molla, per cui l energia potenziale elastica prima dello spostamento potrebbe essere grande a piacere. Soluzione dell esercizio a Equilibri ordinari Tutte le sollecitazioni che agiscono sul sistema sono posizionali e conservative: il peso e le interazioni elastiche mediate dalle due molle ideali. Gli equilibri ordinari del sistema scleronomo a vincoli ideali sono perciò tutti e soli i punti critici del potenziale interni al dominio di definizione dello stesso. Per determinare i potenziali associati alle varie sollecitazioni occorre scrivere i vettori posizione degli estremi dell asta: A O = a sin ϕ ê 1 B O = a cos ϕ ê oltre al vettore posizione del punto P, che si ricava da e risulta: P B = as sin ϕ ê 1 as cos ϕ ê P O = B O + P B = as sin ϕ ê 1 + a1 s cos ϕ ê. Il baricentro G dell asta omogenea coincide con il punto medio di questa ed è perciò individuato dal vettore posizione: G O = B O + A B = a cos ϕ ê + a sin ϕ ê 1 a cos ϕ ê = a sin ϕ ê 1 + a cos ϕ ê. Ciò premesso, il potenziale gravitazionale dell asta risulta: U AB g = mg ê G O = 1 mga cos ϕ mentre quello del punto P vale: U P g = mgê P O = mga1 s cos ϕ = mgas 1 cos ϕ. Il potenziale elastico associato alla molla ideale tesa fra l origine O e l estremo A si scrive poi U OA el mentre per la molla che congiunge B a P si ha: = k A O = ka sin ϕ = mga sin ϕ U P B el = k P B = ka s = mgas. 7

La somma dei potenziali parziali definisce il potenziale del sistema: Us, ϕ = mga cos ϕ mga sin ϕ mgas = s 3 = mga s 3 cos ϕ sin ϕ s s, ϕ, 1 R. 1 Equilibri ordinari Gli equilibri ordinari del sistema si ricavano imponendo il simultaneo annullarsi delle derivate parziali prime di U: s, ϕ = mgacos ϕ s s s, ϕ = mga s 3 sin ϕ sin ϕ cos ϕ ϕ nel dominio aperto s, ϕ, 1 R. Si tratta quindi di risolvere il sistema di equazioni algebriche non lineari: mgacos ϕ s = mga s 3 sin ϕ sin ϕ cos ϕ = Dalla prima equazione segue che all equilibrio deve aversi: s, ϕ, 1 R. s = 1 cos ϕ 3 in modo che la seconda equazione di equilibrio diventa: 1 mga cos ϕ 3 sin ϕ sin ϕ cos ϕ = ossia: 3 sin ϕ 5 cos ϕ =. Soluzioni di questa equazione si hanno per sin ϕ =, e sono definite incondizionatamente: ϕ = ϕ = π. Altre due radici, distinte dalla precedenti, si hanno invece ponendo cos ϕ = 3/5: ϕ = arccos 3/5 ϕ = arccos 3/5. Tenuto conto della 3, si conclude che il sistema ammette tre equilibri ordinari: s, ϕ = 1, s, ϕ = 3 1, arccos 3 5 8 s, ϕ = 3 3 1, arccos. 5

b Stabilità degli equilibri ordinari Data la natura posizionale conservativa del sistema scleronomo, la stabilità degli equilibri ordinari può essere analizzata per mezzo dei teoremi di Lagrange-Dirichlet e di inversione parziale. Allo scopo si rende necessario calcolare le derivate parziali seconde del potenziale: U s, ϕ = mga sin ϕ s ϕ U s, ϕ = mga s dalle quali si deduce la relativa matrice hessiana: U s, ϕ = mga sin ϕ ϕ s U s, ϕ = mga s 3 cos ϕ cos ϕ + sin ϕ ϕ sin ϕ H U s, ϕ = mga sin ϕ s 3 cos ϕ cos ϕ + sin ϕ di cui si devono determinare le proprietà di positività in ciascuna configurazione di equilibrio. Configurazione s, ϕ = 1/, Per questa configurazione di equlibrio la matrice hessiana del potenziale assume la forma diagonale: H U 1/, = mga 1 ed è chiaramente definita negativa, come si desume dal segno negativo di entrambi gli elementi diagonali e autovalori. L equilibrio si caratterizza quindi come un massimo relativo proprio del potenziale, la cui stabilità segue dal teorema di Lagrange-Dirichlet. Configurazione s, ϕ = 3/1, arccos3/5 Nella fattispecie la matrice hessiana del potenziale risulta: 4/5 H U 3/1, arccos3/5 = mga 4/5 3/5 avendosi: cos arccos3/5 = 3 5 sin arccos3/5 = 3 4 1 = 5 5. Il determinante della matrice è di segno negativo: deth U 3/1, arccos3/5 = mga 64 5 16 5 = 16 5 m g a < e ciò basta a riconoscere il carattere indefinito della matrice, che dunque ha autovalori di segno opposto. La presenza di un autovalore positivo nello spettro della matrice autorizza 9

a concludere che l equilibrio è instabile secondo Liapunov, in base al teorema di inversione parziale di Lagrange-Dirichlet. Configurazione s, ϕ = 3/1, arccos3/5 In questo caso la matrice hessiana diventa: 4/5 H U 3/1, arccos3/5 = mga 4/5 3/5 ma ha ancora determinante negativo, come nella configurazione simmetrica precedente. Ne segue l instabilità dell equilibrio per il teorema di inversione parziale di Lagrange-Dirichlet. c Energia cinetica Per determinare l energia cinetica del sistema si calcolano e si sommano i contributi dell asta AB e del punto materiale P. Energia cinetica dell asta AB Data l assenza di punti fissi, l energia cinetica dell asta omogenea si scrive per mezzo del teorema di König: T AB = m Ġ + 1 IAB Gz ωab dove la velocità del baricentro è ottenuta derivando in t il vettore G O: e ha modulo quadrato: Ġ = a cos ϕ ê 1 sin ϕ ê ϕ Ġ = a 4 ϕ, mentre il momento d inerzia rispetto all asse Gz e la velocità angolare dell asta sono dati dalle espressioni: Si conclude pertanto che: I AB Gz = ma 1 ω AB = ϕ ê 3. T AB = m a 4 ϕ + 1 ma 1 ϕ = ma 6 ϕ. Energia cinetica del punto P Il vettore posizione del punto P rispetto alla terna Oxyz era già stato determinato in precedenza: P O = as sin ϕ ê 1 + a1 s cos ϕ ê e va derivato rispetto al tempo per fornire l espressione della corrispondente velocità assoluta: P = aṡ sin ϕ + s cos ϕ ϕê 1 + a ṡ cos ϕ 1 s sin ϕ ϕ ê 1

che ha modulo quadrato: P = a ṡ sin ϕ + s cos ϕ ϕ + a ṡ cos ϕ 1 s sin ϕ ϕ = = a ṡ sin ϕ + s cos ϕ ϕ + s sin ϕ cos ϕ ṡ ϕ+ + ṡ cos ϕ + 1 s sin ϕ ϕ + 1 s sin ϕ cos ϕ ṡ ϕ = = a ṡ + s cos ϕ ϕ + 1 s sin ϕ ϕ + sin ϕ cos ϕ ṡ ϕ. L energia cinetica del punto diventa perciò: T P = m P = ma ṡ + s cos ϕ + 1 s sin ϕ ϕ + sin ϕ cos ϕ ṡ ϕ. Energia cinetica del sistema L energia cinetica del sistema è la somma delle energie cinetiche parziali di asta e punto materiale: T = T AB + T P = ma 1 ṡ + 3 + s cos ϕ + 1 s sin ϕ ϕ + sin ϕ cos ϕ ṡ ϕ. 4 d Equazioni pure del moto L ipotesi dei vincoli ideali autorizza a scrivere le equazioni pure del moto del sistema nella forma lagrangiana: d T T dt ṡ s = s d T T dt ϕ ϕ = ϕ dove l energia cinetica T ed il potenziale U sono forniti dalle relazioni 4 e 1, rispettivamente. Le derivate parziali prime del potenziale sono già state valutate nelle : s, ϕ = mgacos ϕ s s s, ϕ = mga s 3 sin ϕ sinϕ ϕ mentre per i termini relativi all energia cinetica si hanno le espressioni seguenti: T ṡ = ma ṡ + sin ϕ cos ϕ ϕ = ma ṡ + sin ϕ cos ϕ ϕ d T = ma s + sin ϕ cos ϕ ϕ + cosϕ ϕ dt ṡ T s = ma scos ϕ 1 ssin ϕ ϕ = ma scos ϕ + s 1sin ϕ ϕ T 1 ϕ = ma 3 + s cos ϕ + 1 s sin ϕ ϕ + sin ϕ cos ϕ ṡ d T 1 = ma dt ϕ 3 + s cos ϕ + 1 s sin ϕ ϕ + sin ϕ cos ϕ s + + ma scos ϕṡ + 1 s sinϕ ϕ + s 1sin ϕṡ ϕ + cosϕ ṡ ϕ T ϕ = ma s cos ϕ sin ϕ + 1 s sin ϕ cos ϕ ϕ + cosϕ ṡ ϕ. 11

Le equazioni del moto diventano così: ma s + sin ϕ cos ϕ ϕ + cosϕ ϕ ma s cos ϕ + s 1sin ϕ ϕ = mgacos ϕ s e: 1 ma 3 + s cos ϕ + 1 s sin ϕ ϕ + sin ϕ cos ϕ s + + ma scos ϕṡ + 1 s sinϕ ϕ + s 1sin ϕṡ ϕ ma s cos ϕ sin ϕ + 1 s sin ϕ cos ϕ ϕ = = mga s 3 sin ϕ sinϕ. La seconda equazione si semplifica in: 4 ma 3 + s s sin ϕ ϕ + sin ϕ cos ϕ s + + ma scos ϕṡ + 1 s sin ϕ cos ϕ ϕ + s 1sin ϕṡ ϕ = = mga s 3 sin ϕ sinϕ. e Equilibri di confine La parametrizzazione del sistema scleronomo è definita sulla striscia chiusa: { s, ϕ R : s 1, ϕ R } la cui frontiera consiste delle rette s = e s = 1. Queste due rette vanno esaminate separatamente per determinare gli eventuali equilibri di confine. Retta s = Secondo il teorema dei lavori virtuali, la configurazione di confine s, ϕ =, ϕ o, con ϕ o R, è un equilibrio del sistema se e soltanto se risulta: s, ϕ o δs + ϕ, ϕ o δϕ δs, δϕ R, dal momento che lungo un generico moto virtuale relativo a tale configurazione la variabile s non può diminuire, mentre la ϕ può indifferentemente aumentare o decrescere. Questa relazione equivale, come ben noto, alla coppia di condizioni: s, ϕ o ϕ, ϕ o = 1

ossia, facendo uso delle derivate, al sistema di relazioni: mga cos ϕ o 3 mga sin ϕ o sin ϕ o cos ϕ o = che debitamente semplificato si riduce a: cos ϕ o 3 sin ϕ o 4 cos ϕ o =. 5 Dall equazione in 5 si deducono le possibili radici fisicamente distinte 3 3 ϕ o = ϕ 1 = ϕ o = ϕ = π ϕ o = ϕ 3 = arccos ϕ o = ϕ 4 = arccos 4 4 in corrispondenza delle quali risulta: cos ϕ 1 = 1 cos ϕ = 1 cos ϕ 3 = 3 4 cos ϕ 4 = 3 4 per cui soltanto ϕ = ϕ è compatibile con la disequazione in 5. Se ne deduce che lungo questo tratto di frontiera il sistema ammette l unica configurazione di equilibrio: s, ϕ =, π, peraltro facilmente interpretabile è la configurazione che vede l estremo A dell asta posizionarsi sull origine O ed il secondo estremo B collocarsi lungo l asse verticale Oy giusto al di sotto di A, con il punto materiale B appoggiato a B. Retta s = 1 In una configurazione della forma s, ϕ = 1, ϕ o, con ϕ o R, il teorema dei lavori virtuali prescrive il sussistere dell equilibrio se e soltanto se: ossia: s 1, ϕ o δs + ϕ 1, ϕ o δϕ s 1, ϕ o e δs, δϕ R ϕ 1, ϕ o =. La condizione necessaria e sufficiente per l equilibrio è quindi data dal sistema di relazioni: mgacos ϕ o 1 mga sin ϕ o sin ϕ o cos ϕ o = la prima delle quali tuttavia non può mai risultare verificata, avendosi: cos ϕ o 1 = 1 ϕ o R. Questo tratto di frontiera non accoglie quindi alcun equilibrio di confine. 13