Data ultimo aggiornamento Ente di gestione Presentazione 19 maggio 2015 Autorità portuale di Venezia Il porto di Venezia si estende su una superficie complessiva di circa 2000 ettari ed è diviso in due zone: Marittima che costituisce il vecchio nucleo ed è destinata esclusivamente al traffico passeggeri e Marghera dove si svolge il traffico merci. A Porto Marghera è concentrato il traffico commerciale e quello creato con navi porta-container e petroliere che forniscono la limitrofa zona industriale. Al terminal possono accedere navi fino a 260 m di lunghezza. La Stazione marittima, situata ai margini del centro storico nella zona di Santa Marta, ospita le navi traghetto e le navi da crociera. Il terminal può accogliere navi fino a 304 m di lunghezza. Nel 2014 il Porto di Venezia ha movimentato un totale di 21.779.057 tonnellate di merci (-10,5% rispetto al 2013) e 456.068 teu (+2,1% rispetto al 2013). Sede Il Porto di Venezia fa parte dell associazione Napa (North Adriatic Ports Association) insieme ai porti di Trieste, Koper/Capodistria e Fiume/Rijeka. Santa Marta, Fabbricato13, 30123 Venezia Vie di accesso Il Porto di Venezia è composto da due sezioni principali a cui corrispondono altrettanti accessi: la bocca di porto di Malamocco per il traffico commerciale/industriale e la bocca di porto di Lido per il traffico crocieristico, traghetti, navi veloci e yacht). Accessibilità ferroviaria Lo scalo ferroviario di Marghera, attraverso lo snodo di Venezia-Mestre, collega il Porto di Venezia alla rete internazionale. A Marghera Scalo i treni in arrivo/partenza possono sostare o transitare dopo le operazioni di carico/scarico. Piani di sviluppo/investimenti Accessibilità stradale L accesso automobilistico alla sezione di Marittima e alle altre zone portuali di Venezia insulare (S. Marta e S. Basilio) avviene attraverso il Ponte della Libertà, anch'esso collegato alla Strada Statale Romea (SS309- E55), alla Strada Regionale Padana Superiore (SR11), e alle autostrade (A4 e A27), oltre che alla Strada Statale Triestina (SS14). Nuovo terminal off-shore L Autorità portuale punta a realizzare una piattaforma off-shore, a circa otto miglia marine al largo di Venezia, di fronte alla bocca di porto di Malamocco. L opera prevede la costruzione di una diga foranea di quattro chilometri appoggiata sul fondale a venti metri di profondità e la realizzazione di un terminal petrolifero con un oleodotto sotterraneo di 26 chilometri che raggiungerà Porto Marghera per lo stoccaggio del greggio.
L obiettivo è di creare una struttura dotata di fondali profondi per consentire l approdo alle navi portacontainer di maggiori dimensioni che non possono accedere a Porto Marghera, a causa della limitata profondità dei suoi fondali lagunari. Secondo il progetto, la piattaforma sarà dotata di un terminal per la movimentazione dei container, con un sistema che consentirà il loro trasferimento in laguna per mezzo di chiatte, in un area individuata dell ampiezza di 90 ettari. Con la Legge di Stabilità approvata a dicembre 2014 è stato deciso uno stanziamento di 95 milioni di euro che saranno ripartiti tra 2015 e 2018. Alla fine di ottobre 2014 è iniziata la Conferenza dei servizi. Il progetto ha ottenuto il via libera del Consiglio superiore dei lavori pubblici e, ad agosto 2013, anche della Commissione Via del Ministero dell Ambiente. Il passaggio successivo nell iter di approvazione dovrebbe essere il pronunciamento finale del Cipe. Secondo le stime fornite dall Autorità portuale, l opera dovrebbe avere un costo di circa 2,1 miliardi di euro e vi sarebbe la disponibilità di alcuni investitori privati per un investimento intorno ai 700 milioni. Il progetto potrebbe inoltre beneficiare di un cofinanziamento dell Unione Europea. Nuovo terminal container a Porto Marghera Complementare alla piattaforma offshore, è il progetto dell Autorità portuale di creare anche un nuovo terminal in un area industriale dismessa di Porto Marghera (aree ex Syndial e Montefibre), capace di accogliere, a pieno regime, fino a 1.400.000 TEU all anno. Il piano ipotizza 91 ettari di superficie, 32 dei quali potrebbero essere adibiti a un district park dedicato alla prima lavorazione delle merci. Passaggio grandi navi - Canale Sant Angelo-Contorta Per risolvere il problema del passaggio delle grandi navi da crociera attraverso la laguna, a settembre 2014 l Autorità portuale ha presentato il progetto preliminare per la realizzazione di un nuovo canale che consenta l accesso alla Stazione Marittima evitando l attraversamento del Bacino San Marco. La nuova via d accesso collegherebbe il canale Malamocco Marghera al Canale Vittorio Emanuele, in corrispondenza del bacino di Marittima, tramite il raccordo Contorta-S.Angelo, lungo circa 5 Km, largo 100 m e profondo 10,50 metri. Per ilo completamento dell opera, in base alle stime dell Autorità portuale, saranno necessari 19 mesi di lavori e circa 149 milioni di euro di spesa. Passaggio grandi navi - Nuovo terminal crociere Alternativo al canale Contorta per il passaggio delle grandi navi in laguna è il progetto Venis Cruise, che punta a creare un nuovo terminal di scalo (pur mantenendo la Marittima come check-in e check-out) alla bocca di Lido. Secondo i promotori, l opera richiederebbe 143 milioni di euro di investimenti e 26 mesi di lavori per l ultimazione. Ulteriore opzione è la proposta di un nuovo terminal ad hoc da realizzare nell area di Marghera. In questo caso, verrebbe scavato anche un nuovo canale lungo circa 3 km per il transito attraverso la laguna dalle caratteristiche e dal percorso diverso da quello del Contorta. Il costo della realizzazione del terminal è stato stimato dai promotori del progetto in 250-300 milioni di euro. Tale piano prevfede anche il riallestimento
dell area retroportuale di Marghera per fini turistici per un ulteriore investimento di circa 300 milioni di euro. Nuovo terminal di Fusina A maggio 2014 sono terminati i lavori di realizzazione del nuovo terminal di Fusina Autostrade del mare. La struttura copre un area di 38 ettari, suddivisi tra banchine, darsene e strutture logistiche. Si compone di 2 darsene con 4 banchine, capaci di ospitare 4 traghetti per il trasporto di camion o i loro rimorchi (Ro-Ro) ed anche di auto e passeggeri (Ro-Pax). L opera ha richiesto 230 milioni di euro di investimento, l 80% dei quali provenienti da privati. Lo sviluppo della rete ferroviaria Il Porto di Venezia vuole sviluppare e ammodernare la rete ferroviaria interna, così da rafforzare le vie di collegamento retroportuali. A giugno 2012 è stato inaugurato il nuovo scalo ferroviario di Marghera a servizio del Porto. L intervento ha portato alla posa di sette nuovi binari, tre dei quali elettrificati, più un ottavo binario a sevizio dell isola portuale. L opera, a cura dell Autorità portuale e di Rfi ha comportato un investimento di 12,2 milioni di euro, con un co-finanziamento europeo di 900 mila euro. Strutture Numero di bacini: 2 Profondità fondali: 12,00 metri Lunghezza totale banchine: 30.000 metri Superfici per attività logistiche: 20.450.000 mq Rete ferroviaria interna: 205 km Terminal merci: 26 Terminal passeggeri: 8 Servizi Servizi portuali: - servizi tecnico/nautici - servizi alle navi - sorveglianza in ambito portuale - servizi vari di assistenza a bordo Servizi per le merci: - Trattamento merci - Imballaggio e condizionamento merci - Trattamento contenitori - Spingicarro Servizi per i passeggeri: - Terminal Crociere - Collegamenti di linea con Grecia e medio oriente per tutto l anno - Collegamenti tramite aliscafo con Croazia e Slovenia - Approdi per nautica da diporto - Accompagnatore turistico ed interprete
Operatori Terminal commerciali Centro Intermodale Adriatico - L'attività principale del C.I.A. S.p.A. è rappresentata dall'offerta di servizi logistico-intermodali per merci che arrivano via mare, camion e treno. Il Terminal è specializzato nella movimentazione di rinfuse, prodotti siderurgici e merci varie. Multi Service - impresa portuale di imbarco sbarco, per conto terzi, di ogni tipo di merce e in particolare di prodotti siderurgici in colli e alla rinfusa, di altre rinfuse - cereali, sfarinati, fertilizzanti, sabbia ecc, di impiantistica, di altre merci varie e di traffico ro-ro. Terminal Intermodale Venezia - originariamente era nato come un terminal multipurpouse per navi convenzionali, ha iniziato una nuova fase di sviluppo operando navi di linea interamente dedicate a container Terminal Rinfuse Marghera - è specializzato nella movimentazione di combustibili solidi, prodotti siderurgici, minerali. È controllato da Terminal Rinfuse Italia. Terminal Rinfuse Italia - tratta principalmente prodotti agro-alimentari e rinfuse nere (carbone, ferroleghe e ghisa). Svolge anche operazioni di Ro- Ro. Transped attivo nel campo della movimentazione e della logistica industriale, in particolare all'interno dello Stabilimento Petrolchimico di Porto Marghera. Vecon - gestisce dal 1988 il terminal container di Venezia ed è la prima impresa portuale privata autorizzata ad operare al porto commerciale Terminal passeggeri Venezia Terminal Passeggeri - fondata nel 1997 dall Autorità Portuale per promuovere ed incrementare l attività passeggeri nel Porto di Venezia, opera nelle aree di Marittima, di S. Basilio, e Riva dei Sette Martiri Altri terminal 19 altre società operano terminal all interno del Porto di Venezia. Lavorano in conto proprio e gestiscono terminal petroliferi (Eni, Decal, Petroven, S. Marco Petroli) e industriali-commerciali (Alcoa Trasformazioni, Bunge Italia, Cereal Docks, Colacem, Enel Produzione Fusina e Marghera, Fintitan, Grandi Molini Italiani, Idromacchine, Ilva, Marghera Portuale, Polimeri Europa, Simar, S.I.L.O. Pagnan, Syndial).
Criticità Il dissidio tra l Autorità portuale da una parte, il Comune di Venezia e i Comitati sorti in città dall altra, con al centro la questione del transito delle grandi navi da crociera nel Bacino San Marco, ha portato all intervento del Governo che ha deciso un graduale taglio delle navi di maggiori dimensioni. Il taglio è cominciato dal gennaio 2014, con una riduzione del 20 per cento dei passaggi delle crociere superiori alle 40mila tonnellate. Dal novembre 2014, è invece scattata la definitiva estromissione di quelle superiori alle 96mila tonnellate. A regime, secondo alcune stime, potrebbero esserci circa 160 passaggi in meno, per una diminuzione di passeggeri di circa un milione. Contestualmente (agosto 2013), il Governo ha anche dato il via libera alla Valutazione di impatto ambientale per l escavo del nuovo canale Sant Angelo-Contorta, via di navigazione alternativa promossa dall Autorità portuale. La decisione è poi stata sospesa nei mesi successivi. In seguito sono sopraggiunte ulteriori proposte progettuali e, ad oggi (maggio 2015), non sono ancora concluse le rispettive procedure per la Valutazione dell impatto ambientale e manca, di conseguenza, il pronunciamento finale del Governo sulla soluzione da adottare. Il Comune e i comitati di cittadini hanno espresso contrarietà alla scelta di scavare un nuovo canale per timore di un forte impatto ambientale sull ecosistema lagunare. Le imprese dell industria crocieristica lamentano invece un forte calo degli introiti e, conseguentemente, dell impatto economico delle crociere sull occupazione e sull economia dell area. A marzo 2014 il programmato blocco graduale delle navi statuito formalmente dalla Capitaneria di porto di Venezia è stato sospeso dal Tar del Veneto. Nel gennaio 2015, il Tar ha espresso il suo pronunciamento finale in merito confermando il provvedimento di sospensiva. A parere del tribunale, «i divieti avrebbero potuto applicarsi soltanto a partire dalla messa a disposizione di vie di navigazione alternative a quelle attualmente in uso e, allo stato ancora non praticabili». Inoltre secondo il Tar, l ordinanza è illegittima «per difetto assoluto di istruttoria, non essendo stata svolta alcuna valutazione e ponderazione degli interessi pubblici e privati interessati dai divieti». Il Comune di Venezia ha inoltrato ricorso al Tar del Veneto nel novembre 2014 contro il decreto dell agosto 2014 dell Autorità portuale e la presentazione del progetto del Contorta alla Commissione Via. Il Comune ha presentato ricorso anche contro la delibera del Comitatone interministeriale, come atto presupposto.