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9 giugno 2015 View Fideuram Investimenti Scenario macroeconomico Indice Sintesi scenario 1 Macroeconomia 2 Mercati Azionari 3 Mercati Obbligazionari 5 I dati diffusi nelle ultime settimane mostrano che il ritorno degli USA verso una crescita più sostenuta, dopo il passo falso del primo trimestre, appare più rapido delle attese confermando così l aspettativa di un primo rialzo dei tassi da parte della Fed in settembre. Nell Area Euro, d altro lato, la recente correzione dei tassi appare compatibile con un atteggiamento più aggressivo da parte della BCE, dopo la fine del programma di Quantitative Easing nel settembre del prossimo anno, rispetto alle nostre attese che sono basate su un andamento dell inflazione nel medio periodo ancora piuttosto dimesso. Mercati Azionari Nonostante i recenti rialzi dei tassi di interesse, gli strumenti obbligazionari risultano ancora poco appetibili ed il contesto di abbondante liquidità in presenza di soddisfacente crescita economica globale continua a deporre a favore del mercato azionario. Le performance elevate degli ultimi mesi ed il livello dei multipli elevati così raggiunto suggeriscono, comunque, di mantenere solo una moderata positività nei confronti dell azionario. Cosa ci aspettiamo Rimaniamo relativamente positivi sul mercato azionario. Tra le aree geografiche, il listino giapponese appare il più promettente. Mercati Obbligazionari Se nel medio termine i tassi sembrano esposti ad un riallineamento verso i fondamentali macroeconomici, nel breve il cammino dipenderà dalla contrapposizione di alcuni fattori come la prosecuzione del piano di acquisti della BCE in un contesto di emissione netta negativa di debito e l evoluzione della contrattazione del piano per la Grecia, che alimenta incertezza e pone un premio per il rischio sui periferici europei. La maggiore volatilità molto probabilmente continuerà a contraddistinguere i mercati dei titoli governativi anche nei prossimi mesi. Cosa ci aspettiamo Rimaniamo tatticamente moderatamente positivi di duration sulla curva euro, rimanendo costruttivi sulla periferia, in attesa del compromesso sulla Grecia. Siamo cauti nei confronti dei titoli corporate IG euro ed emergenti in valuta locale.

Scenario macro economico L inflazione core è risalita se misurata dall indice dei prezzi al consumo, ma non sulla base del deflatore dei consumi (l indicatore preferito dalla Fed) Il nostro scenario di inflazione prevede un aumento solo graduale nei prossimi mesi Le esportazioni in Asia sono ai minimi ciclici post Lehman USA: Di nuovo sulla retta via Il deludente andamento del primo trimestre è stato ulteriormente confermato dalla revisione in negativo della crescita del PIL (al -0.7% annualizzato), ma le indicazioni relative alla prima parte del secondo trimestre mostrano che è probabilmente già in corso una riaccelerazione della crescita verso il 3%. In particolare, l andamento dell interscambio commerciale, che è stato probabilmente distorto nei mesi precedenti dallo sciopero nei porti della West Coast, non dovrebbe più contribuire in modo pesantemente negativo alla crescita (addirittura per quasi il -2% nel primo trimestre) e indicazioni più positive stanno ora giungendo da tutte le componenti degli investimenti. Il mercato del lavoro si è confermato molto solido anche a maggio (con un aumento degli occupati sopra le attese), corroborando ulteriormente l attesa di un primo rialzo dei tassi da parte della Fed in settembre. Area EURO: Le correzioni La crescita del PIL del primo trimestre (1.6% t/t ann.) è risultata un poco più debole di quanto si poteva attendere, ma la crescita si sta sempre più diffondendo nell Area (Italia inclusa). Durante la primavera c è stata una perdita di momentum, come riconosciuto dalla stessa BCE, ma abbiamo mantenuto la previsione di accelerazione del PIL al 2% nel secondo trimestre perché i primi dati reali relativi al mese di aprile sono stati migliori delle attese. Lo scenario dei prossimi trimestri è però ora complicato dall arresto del trend di deprezzamento dell euro e dalla pronunciata correzione al rialzo dei tassi sul mercato obbligazionario in atto da aprile, cui ha senz altro contribuito l uscita dell inflazione dal territorio negativo. Anche a maggio l inflazione ha infatti sorpreso al rialzo, salendo allo 0.3% (con l inflazione core allo 0.9% rispetto allo 0.6% precedente). Nel frattempo non è stata ancora trovata una soluzione alla crisi greca: il governo, ormai a corto di fondi, ha deciso di rimborsare in un unica rata a fine giugno il debito con il FMI in scadenza nel mese. Resta ancora qualche settimana per arrivare ad un compromesso per evitare scenari peggiori. Emergenti: Alla ricerca delle esportazioni Da inizio anno il mondo emergente fa fatica: deve smaltire la forte espansione del credito causata dalle politiche ultra accomodanti nelle economie avanzate, che vi hanno riversato i propri capitali alla ricerca di rendimenti più alti durante la crisi. La domanda interna è dunque frenata, ma si attendeva una compensazione dalle esportazioni, aiutate dal forte deprezzamento dei tassi di cambio e dalla ripresa della domanda interna nei paesi avanzati. Questo però non sta avvenendo: al di là della discesa delle materie prime che affligge molti paesi produttori emergenti, forse l influenza della Cina in rallentamento, in un mondo sempre più globalizzato, è stata più forte del previsto. Previsioni Fideuram Investimenti sul quadro macroeconomico Questo documento non costituisce o contiene offerte, inviti ad offrire, messaggi promozionali o sollecitazione all acquisto o alla vendita di strumenti finanziari rivolti al pubblico ed è destinato ad uso esclusivo interno dei soggetti incaricati del collocamento dei prodotti offerti da Banca Fideuram, ai quali è fatto divieto di farne uso diverso. Le scelte di investimento ed i rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Fideuram Investimenti Sgr SpA si riserva il diritto di modificare, in ogni momento, le analisi e le informazioni ivi prodotte.

Nel corso del mese di maggio, il listino giapponese esibisce la migliore performance seguito dagli Stati Uniti. Modesto, invece, il risultato dell Europa mentre Emergenti e Pacific ex Japan chiudono in territorio negativo. Performance mensili mercati azionari al 29 maggio 2015 Fonte: elaborazione interna Mercati Azionari Grecia e tassi rallentano il mercato azionario La corsa dei listini azionari negli ultimi anni è stata significativa, molti dei maggiori mercati ora esprimono prezzi che rispetto alle più comuni grandezze fondamentali di valutazione (utili realizzati e attesi, valori di libro delle aziende) indicano che, a meno di storni importanti dei livelli, i rendimenti che ci possiamo attendere per il prossimo futuro non potranno facilmente eguagliare quelli visti negli ultimi anni. In un contesto di portafoglio continuiamo, comunque, ad essere moderatamente positivi sull azionario. Nonostante i recenti rialzi dei tassi di interesse, infatti, gli strumenti obbligazionari risultano ancora poco appetibili ed il contesto di abbondante liquidità e i ritmi di crescita economica globale continuano in ogni caso a deporre a favore del mercato azionario rispetto alle alternative obbligazionarie. In Europa la Grecia rimane una spina nel fianco. L Unione Monetaria è sicuramente più attrezzata di qualche anno fa, con meccanismi di salvaguardia e di emergenza più sviluppati e la Grecia è forse potenzialmente meno contagiosa, ma rimane, pur sempre, un elemento di debolezza del sistema che in queste ultime settimane, visto lo stallo nei negoziati, sembra aggiungere incertezza ai mercati già provati da un aumento repentino della volatilità e del livello dei tassi. In ogni caso, la crescita nell area rimane discreta soprattutto grazie alla ripresa dei prestiti alle famiglie ed alle imprese non finanziarie, periferia compresa. Anche se i recenti dati macro sembrano incoraggianti, il rischio che vediamo per l area nei prossimi mesi riguarda i dubbi sull estensione temporale dell espansione ciclica. Dopo il rally da QE dei primi mesi dell anno, i mercati aspettano maggiori garanzie sulla natura della ripresa. Non escludiamo la possibilità che una correzione dei listini renda nuovamente appetibile l area rispetto ai fondamentali che ad ora suggeriscono un esposizione neutrale. La cautela che le imprese statunitensi dimostrano nell utilizzo della liquidità ha un impatto sulla crescita degli investimenti. Agli investimenti in conto capitale vengono per ora preferite le operazioni di fusione ed acquisizione. Questo ha sottratto una leva di crescita all economia statunitense che nella prima parte dell anno ha visto anche la componente dei consumi non brillare particolarmente. La possibile accelerazione nella seconda parte dell anno potrebbe concorrere ad aumentare l appetibilità del listino locale che nel breve sembra rimanere vulnerabile al processo di normalizzazione dei tassi da parte della Fed, dati i multipli di valutazione elevati che esprime. Tra tutte le aree geografiche principali, il Giappone presenta il più interessante mix di caratteristiche. Il livello delle metriche fondamentali

rimane allettante e potrebbe essere una delle aree che trarrebbe maggiore beneficio dalla possibile accelerazione della crescita globale nella seconda parte dell anno. Restiamo, infine, neutrali nei confronti dei mercati emergenti che continuano a mostrare segnali di debolezza. Quello cinese, tra gli altri, ci sembra un mercato che ha abbondantemente speculato sull attesa di politiche espansive da parte della banca centrale.

Mercati Obbligazionari Performance mensili mercati obbligazionari al 29 maggio 2015 Fonte: elaborazione interna La volatilità torna ad influenzare i mercati Nel corso di maggio i tassi si sono mossi al rialzo sia nei paesi core sia in periferia con un generale irripidimento delle curve. Ma è stato il movimento dei primi giorni di giugno che ha destato stupore visto il marcato balzo verso l alto dei tassi europei. La volatilità raggiunta dal mercato europeo ha toccato livelli significativi anche in prospettiva storica. Gli ultimi dati sull inflazione nell Area Euro hanno sorpreso al rialzo, ma non intaccano il quadro fondamentale e lasciano quindi al momento la BCE convivere nel breve termine con il rialzo dei tassi avvenuto. Il tutto in un quadro di crescita soddisfacente sia in Europa che negli Stati Uniti, ma con tensioni provenienti dallo stallo nelle negoziazioni tra Grecia e creditori. Se nel lungo termine i tassi sembrano suscettibili di un riallineamento verso i fondamentali macroeconomici, nel breve il cammino dipenderà dalla contrapposizione di alcuni fattori. Da un lato, il proseguimento della domanda da QE della BCE (che vede raggiunto il suo obiettivo di inflazione non prima del 2017) in presenza di un calendario di emissioni nette negative nei prossimi mesi. Dall altro lato, una più benigna dinamica di inflazione (ma su un trend contenuto) e le tensioni provenienti dal fronte greco possono continuare ad avere degli effetti negativi. All interno di questo contesto, l aumentata volatilità (alla quale, nelle parole di Draghi, sarà necessario abituarsi) potrà continuare a caratterizzare gli elementi di premio per il rischio impliciti nella valutazione dei segmenti a più lunga scadenza. Si ritiene che, in presenza del raggiungimento di un accordo sulla Grecia, il periodo estivo possa fare rientrare il movimento di rialzo degli spread periferici, che rimangono i maggiori beneficiari del programma di QE. Negli USA i tassi hanno seguito il movimento al rialzo del Bund ma con minore intensità, mantenendo un più contenuto profilo di volatilità. Prospetticamente, la dinamica della parte a breve della curva rimane influenzata dal progresso del mercato del lavoro (in buona salute) e dell inflazione mentre quella a più lunga scadenza potrebbe cercare di anticipare le future decisioni della Fed a partire dalla seconda parte dell anno, e quindi essere oggetto di una volatilità propria, mentre l influenza proveniente dal fronte europeo potrebbe sempre meno condizionarne il cammino.

Il differenziale di tasso tra la parte a breve e a lunga scadenza dovrebbe seguire la revisione del percorso temporale di rialzo dei tassi da parte della Fed, mentre in Europa ci aspettiamo maggiore volatilità sulla base dei recenti sviluppi che hanno condizionato il tasso a lunga scadenza. Tendenzialmente le curve possono vedere un movimento di irripidimento. Prodotti a spread Il comparto dei titoli IG ha chiuso il mese di maggio con un risultato negativo, mentre quello degli HY con una performance lievemente positiva. Fonte: elaborazione interna Nel mese di maggio il comparto del debito emergente ha chiuso leggermente al di sotto del livello di inizio periodo. Il deprezzamento dell euro nei confronti del dollaro non ha compensato interamente il deprezzamento delle valute emergenti contro il biglietto verde. Della stessa entità la perdita del comparto denominato in valuta forte che viene penalizzato dall aumento dei tassi statunitensi ed in misura più contenuta dall allargamento dello spread. Pur non essendo negativi sulla componente di tasso (che offre un discreto vantaggio rispetto ai tassi dei paesi sviluppati), la componente valutaria dei paesi in via di sviluppo appare soggetta a continua svalutazione, soprattutto in presenza di volatilità dei tassi nelle economie avanzate. Si mantiene, quindi, un atteggiamento di cautela nei confronti del comparto del debito interno, al quale continuiamo a preferire quello espresso in valuta forte. Il segmento dei titoli corporate IG euro ha chiuso il mese con un rendimento leggermente negativo. Penalizzante è stato l aumento del tasso governativo di riferimento a fronte di uno spread sostanzialmente invariato e una bassa liquidità. Il recente aumento della volatilità dei mercati obbligazionari ed in particolare quelli dei titoli governativi rendono lo spread del settore, contrattosi in modo sistematico negli ultimi mesi, poco appetibile e iniziamo a essere molto cauti sul segmento. Unico tra i comparti a spread a chiudere in territorio positivo, il comparto dei titoli ad alto rendimento, ha beneficiato della contrazione degli spread che ha consentito un ritorno positivo, seppur limitato, nel corso di maggio. Il comparto potrebbe soffrire di meno la volatilità dei tassi governativi grazie alla componente di spread più generosa. L azione della BCE dovrebbe continuare a favorire in relativo ancora il comparto denominato in euro, che comunque rimane esposto alla volatilità dei mercati a rischio.

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