FATTORI DI RISHIO DELLE ZOPPIE NELL ALLEVAMENTO DEL BOVINO DA INGRASSO



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FATTORI DI RISHIO DELLE ZOPPIE NELL ALLEVAMENTO DEL BOVINO DA INGRASSO Tratto da: Compiani R., Sgoifo Rossi C.A., Baldi G., Desrochers A. (2014) Dealing with lameness in Italian beef cattle rearing. Large Animal Review 20:239-247 Le patologie dell apparato locomotore (Locomotor Apparatus Diseases, LAD) sono una delle principali problematiche nell allevamento del bovino in grado di ripercuotersi gravemente sullo stato di salute e sul benessere degli animali, nonché sulla redditività delle produzioni. Nell allevamento della bovina da latte la laminite e la dermatite digitale sono le principali cause zoppia e conseguentemente sono responsabili della riduzione della produzione di latte e in grado di influenzare negativamente la fertilità. In tale realtà produttiva, la zoppia è in definitiva un importante causa di riforma anticipata, seconda solo all'infertilita e alle mastiti. Le LAD sono una problematica molto frequente anche nell allevamento del bovino da carne ma, a causa probabilmente di un riscontro meno immediato degli effetti negativi, sono scarse le informazioni riguardanti l incidenza, i fattori di rischio e i riflessi sull efficienza produttiva in tale realtà produttiva, soprattutto in Europa. Da uno dei rari studi a riguardo effettuato in Norvegia su un campione di 12 mandrie di vacche nutrici, è emersa un incidenza di LAD pari all 1,1%. Negli allevamenti da ingrasso degli Stati Uniti, dove l interesse nello studio di queste problematiche è più sentito, le perdite economiche dovute alle LAD sono ben quantificate in quanto spesso si riscontrano in sede di macellazione scarso grado di conformazione, interessamenti articolari e contusioni che riducono il valore della carcassa. Oltre a ciò, i costi connessi alle LAD comprendono anche le terapie e le analisi di laboratorio, i ridotti accrescimenti ponderali, la riforma anticipata di animali non pronti per la macellazione e, nei casi più gravi, la morte dei soggetti che non rispondono ai trattamenti. Le forme patologiche che possono colpire gli arti del vitellone sono molteplici come molteplici sono gli agenti eziologici, i fattori predisponenti e i tessuti coinvolti. Le patologie dell apparato locomotore possono infatti interessare le articolazioni, le basi ossee o il tessuto muscolare, oppure colpire i tessuti molli o il tessuto corneo dell unghioni. Dai pochi monitoraggi effettuati, sembrerebbe che le patologie del piede siano responsabili del 90% dei casi di zoppia negli allevamenti da latte e del 70% negli allevamenti da carne. Alcune indagini condotte in nord America evidenziano inoltre come l incidenza delle affezioni a carico dell apparato locomotore si aggiri tra il 16 e 22% della morbilità totale. Importante sottolineare che l incidenza di LAD in questi studi è risultata seconda solo ai problemi respiratori (BRD), principali problematiche del ristallo in tutto il mondo. FATTORI DI RISCHIO Per la valutazione di alcuni dei principali fattori di rischio è stata monitorata l incidenza delle LAD in 10 allevamenti intensivi di bovini da carne. Gli allevamenti oggetto dell indagine sono localizzati nel nord Italia e tutti quanti importano giovani ristalli dalla Francia. Le incidenze in relazione ai differenti fattori di rischio sono state ottenute dall analisi dei database sanitari di ogni azienda aggiornati giornalmente dai veterinari dopo la visita ispettiva mattutina. Il medico veterinario effettua infatti in tali allevamenti la quotidiana visita ispettiva di ogni animale al fine di individuare segni e sintomi di problematiche sanitarie e nello specifico: zoppia, tumefazioni, asimmetrie e anomalie posturali. Gli animali affetti da gravi problematiche o che richiedono terapie prolungate vengono spostati in box ad uso infermeria. La condizione di zoppia è stata definita come

l alterazione alla normale deambulazione e classificata in due categorie in base alla localizzazione della patologia che la provoca: artropatia o patologia podale. Sono state classificate come artropatie tutte le circostanze caratterizzate da tumefazione a livello delle articolazioni di nodello, carpo, garretto e ginocchio. I fattori di rischio valutati in quest indagine sono stati divisi in due categorie: legati al soggetto e legati all ambiente di allevamento. Fattori legati al soggetto Al fine di valutare l effetto di alcuni fattori di rischio legati al soggetto quali sesso, razza e peso, sull incidenza delle LAD, è stato monitorato lo stato sanitario di oltre 18.000 capi allevati in box da 8-12 capi su lettiera permanente nel corso di un anno in un importante allevamento italiano (Tabella 1). Tabella 1. Incidenza di LAD in relazione alle caratteristiche dell animale. SESSO RAZZA PESO Maschi Femmine Lim Char Incroci < 300 300-380 380-450 > 450 Numero soggetti 9.261 8.435 10.646 4.323 2.727 5.226 4.360 4.594 3.516 Peso medio, Kg 434 285 328 443 372 254 338 416 486 ± 52 ± 50 ± 82 ± 66 ± 70 ± 31 ± 24 ± 20 ± 31 LAD, % 3.97 0.42 2.11 3.83 2.03 0.45 1.38 4.09 3.83 Patologie podali, % 2.24 (56) 0.38 (90) 1.13 (54) 2.61 (68) 1.31 (79) 0.33 (73) 0.83 (60) 2.35 (57) 2.30 (60) 1.73 (44) 0.04 (10) 0.98 (46) 1.22 (32) 0.72 (21) 0.12 (27) 0.55 (40) 1.74 (43) 1.53 (40) Bovini problema, % Patologie podali, % 6.37 25.64 16.94 4.42 1.07 6.97 5.48 7.54 16.95 6.38 19.56 31.17 3.81 16.34 16.34 5.28 4.35 2.17 4.75 14.49 3.87 5.92 33.82 15.08 5.88 33.34 23.19 Dall analisi del database emerge come i bovini di sesso maschile siano più soggetti ad incorrere in problemi di zoppia rispetto alle femmine. Tale riscontro è probabilmente conseguente al comportamento maggiormente competitivo di tali soggetti in associazione al fatto che i maschi ricevono diete caratterizzate da un livello nutritivo più elevato che li espone a maggior rischio di acidosi e quindi a nervosismo. Considerando che il consumatore europeo richiede inoltre una carne magra e tenera in associazione all elevata velocità di deposizione di tessuto adiposo tipica delle femmine, le diete che vengono loro somministrate presentano un ridotto contenuto energetico rispetto a quelle per i maschi. La razza sembra anch essa essere un fattore di rischio per LAD ma è un fattore probabilmente in relazione al peso dei soggetti. Anche se è stato provato che alcune patologie podali tipiche della vacca da latte abbiano una certa correlazione genetica, tali riscontri non sono ancora stati verificati per le razze di bovini da carne. Per tali ragioni, l elevata incidenza di LAD tra bovini di razza Charolaise potrebbe essere spiegata col fatto che sono animali generalmente di taglia e peso più elevati, fattori che li predispongono ad eventi traumatici più gravi durante gli scontri gerarchici. Un ulteriore fattore correlato alla razza, potrebbe essere l origine, gli Charolaise provengono infatti da pascoli pianeggianti, situazione che rende le loro articolazioni meno adatte alle intense sollecitazioni o ai rapidi e bruschi cambi di direzione a differenza invece di animali cresciuti su pascoli di montagna. È quindi ipotizzabile che per la conformazione dei loro arti, tali animali siano meno facilmente adattabili alle condizioni di allevamento intensive di alcune strutture d ingrasso rispetto invece a razze come la Limousine e l Aubrac. I bovini di razza

Charolaise sono inoltre molto più suscettibili a problemi podali di origine nutrizionale probabilmente a causa della loro elevata capacità di assunzione di alimento rispetto ad altre razze sia per quanto riguarda il volume totale d ingestione giornaliera che per singolo pasto, con conseguente maggior rischio di acidosi ruminale. Pur tenendo in considerazione l importanza di alcuni fattori di rischio ambientali, alcuni problemi podali di origine nutrizionali durante l adattamento dei ristalli sono verosimilmente connessi agli improvvisi e drastici cambi della composizione della dieta dal pascolo all allevamento d ingrasso sottolineando quanto sia importante un adeguata gestione nutrizionale. Infine, dall analisi dei dati emerge che gli animali più pesanti sono maggiormente predisposti ad incorrere in zoppia, e questo è probabilmente dovuto all elevata competizione sociale durante l adattamento e all elevato tenore proteico ed energetico delle diete a loro somministrate non solo durate il finissaggio, ma già dalle prime fasi dopo l arrivo. Fattori ambientali Da un ulteriore monitoraggio aziendale emerge come nel periodo primaverile l incidenza di LAD sia maggiore (Figura 1). L aumento della temperatura è certamente un fattore che rende la gestione della lettiera permanente più complicato e in caso di un management poco attento, la proliferazione batterica e l umidità possono indebolire i tessuti del piede giustificando l aumento delle affezioni podali. La minore incidenza nel periodo estivo risulta in contrasto con tale ipotesi, evidenziando che altri fattori intervengono in primavera nell aumentare la suscettibilità delle zoppie. In tale periodo infatti, le condizioni di temperatura, umidità e luce sono ideali allo sviluppo di funghi e muffe in fieni ed insilati aumentando il rischio di presenza di micotossine. Le micotossicosi, in particolar modo quelle sostenute da tossine prodotte da miceti del genere Fusarium, possono interferire con la microflora ruminale inducendo un quadro simile a quello di una condizione di acidosi con tutte le ripercussioni sistemiche che si esplicano in forme più o meno gravi di laminite. Inoltre, alcuni quadri di edema diffuso del tessuto sottocutaneo degli arti causati da micotossine vasoattive, possono essere erroneamente interpretati come artropatie andando quindi a sovrastimare l incidenza di LAD. Per quanto riguarda l aumento dell incidenza di patologie articolari, esso trova giustificazione nel fatto che in questo periodo giungono in Italia bovini così detti di repouse ciò che hanno trascorso l inverno in stalla nel paese di origine e che vengono importati ad un età e un peso maggiori con le ripercussioni di cui si è parlato nel paragrafo precedente. Figura 1. Incidenza di LAD in relazione alla stagione.

12 10,95 10 8 % 6 4 2 3,08 1,80 1,28 7,35 3,60 3,99 2,56 1,43 0 sefembre - febbraio marzo - maggio giugno - agosto LAD Patologie podali Artropage Fra i fattori ambientali un ruolo determinante e sicuramente svolto dal tipo di pavimentazione dei box e in particolar modo la durezza del pavimento e il livello abrasivo della sua superficie, oltre alla scivolosità. In Italia i vitelloni sono spesso allevati sul grigliato e le zoppie sono spesso conseguenti a traumi a seguito dello scavalcamento e della competizione tra soggetti. Il sovra accrescimento dell'unghione e altresì comune sul grigliato a causa dell insufficiente usura a cui questo va incontro con conseguenti lesioni della linea bianca frequentemente complicate da ascessi. In presenza di lettiera permanente, ridurre al massimo l umidità del materiale utilizzato risulta indispensabile per limitare l incidenza di problematiche di tipo infettivo sostenute ad esempio da batteri come fusobacterium, spirochete e dichelobacter. Tra i differenti materiali da lettiera, la paglia di frumento è quello caratterizzato dalle migliori capacità isolanti e da un buon potere assorbente. Sabbia e segatura, sebbene abbiano maggiori capacità assorbenti, sono meno termoisolanti ed un elevata quantità di segatura può risultare irritante per le prime vie aeree. Il tipo di pavimentazione rappresenta certamente un fattore predisponente importante ma come emerge dalla Tabella 2, il tipo di superficie non è strettamente correlato con problematiche podali o articolari. L incidenza di patologie podali in condizioni di allevamento su lettiera permanente variano dal 24 al 65% delle LAD totali, range d incidenza simile per quanto riguarda la stabulazione su grigliato (dal 21 al 68%). Incidenze sovrapponibili sono state riscontrate anche per quanto riguarda le artropatie (lettiera permanente: 35-76%; grigliato: 32-79%). Da ciò emerge come la riduzione delle forme patologiche del piede scaturisca dall interazione tra diversi fattori oltre a quelli soggettivi di razza, sesso e peso. Tabella 2. Incidenza di LAD in relazione alla tipologia di stabulazione in 5 aziende. Az 1 Az 2 Az 3 Az 4 Az 5 n. capi 45.608 3.520 17.300 16.800 11.800 3.780 Stabulazione Lettiera Lettiera Lettiera permanente permanente permanente Grigliato Grigliato Grigliato LAD, % 1,19 3,31 3,82 2,89 2,80 2,97 Patologie podali, 0,77 0,81 1,18 1,27 1,91 0,62 % (65) (24) (31) (44) (68) (21) 0,42 (35) *40% lesioni traumatiche; 60% artriti settiche 2,5* (76) 2,64 (69) 1,62 (56) 0,8 (32) 2,35** (79)

**16% lesioni traumatiche; 84% artriti settiche Oltre al tipo di superficie, altri infatti sono i fattori ambientali che possono aumentare il rischio di LAD. Sono necessarie idonee strutture di movimentazione e contenimento, adeguata densità nei box, presenza di personale qualificato in grado di interagire con gli animali in modo da limitare il rischio di traumatismi sia da competizione tra i soggetti stessi resi nervosi sia per reazioni di fuga o rapidi cambiamenti di direzione. Come emerge in Tabella 3, ad un livello manageriale definito come buono (azienda 2) o mediocre (azienda 3) corrisponde una maggiore incidenza di LAD rispetto a condizioni ottimali (azienda 1), in cui la densità degli animali per box è ideale (> 4.5 m 2 /capo), con aggiunta quotidiana di materiale da lettiera, abbeveratoi proporzionali per numero e dimensione e un interazione uomo- animale mirata a massimizzare la tranquillità dei soggetti. Tabella 3. Incidenza di LAD in relazione al livello gestionale di 3 aziende (60). Az 1 Az 2 Az 3 Gestione Ottima* Buona** Mediocre*** n.capi 9.844 2.082 3.403 LAD, % 1,85 3,53 6,03 Patologie podali, % 0,24 (13) 0,88 (25) 3,46 (57) 1,61 (87) 2,65 (75) 2,57 (43) *OTTIMA: Densità >4.5 m 2 /capo, Lettiera quotidiana, abbeveratoi a livello, interazione uomo/animale ottima, >5 fasi alimentari **BUONA: Densità 3.5-4.5 m 2 /capo, Lettiera ogni 2 giorni, abbeveratoi a livello, interazione u/a ottima, tra 3 e 5 fasi alimentari ***MEDIOCRE: Densità <3.5 m 2 /capo, Lettiera ogni 5 giorni, abbeveratoi a spinta, interazione u/a mediocre, tra 2 e 3 fasi alimentari Da un analisi condotta per più di 10 anni in un allevamento intensivo di grandi dimensioni è inoltre emerso come migliorando progressivamente le condizioni ambientali, le procedure operative e le strutture di allevamento sia stata notevolmente ridotta l incidenza complessiva di LAD sia per quanto riguarda le patologie podali che per quanto riguarda le artropatie. Negli anni si è inoltre ridotta anche la necessità di isolare i bovini problematici nei locali infermeria. Come emerge dal grafico in Figura 2, dal 1999 a 2011 sono stati attuati progressivi miglioramenti strutturali e gestionali al fine di ottimizzare il processo produttivo con una riduzione complessiva dell incidenza delle problematiche sanitarie. Ad esempio è stata aumentata la superficie disponibile per capo da 2.5 a 4.5 m 2, i gruppi di soggetti di nuovo arrivo sono stati costituiti con l obiettivo di ridurre al massimo la competizione tra i soggetti uniformando il più possibile peso e conformazione. È stata realizzata una struttura specifica per il trattamento dei capi in cui effettuare in totale sicurezza per l animale e l operatore le procedure di condizionamento (vaccinazioni, trattamenti antiparassitari e antibiotici, tosatura, ecc.). È stata costantemente attuata una corretta quarantena e una gestione alimentare specifica per tale periodo. Sono stati installati dispositivi di ventilazione e raffrescamento. Il personale è stato formato e le procedure sono state codificate con l obiettivo di provocare minori stress nelle fasi di interazione con l uomo.

Figura 2. Incidenza di LAD nella stessa azienda nell arco di 10 anni. 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 % 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 3,82 1999 2006 2011 1999: 2.5 m 2 /capo, gruppi non ottimizzati per omogeneità, turnover rapido, interventi non in strutture specifiche, lettiere migliorabili, assenza di ventilazione/raffrescamento, interazione uomo/animale non procedurizzata, controllo alimentazione saltuario 2006: 3.5 m 2 /capo, gruppi migliorati per omogeneità, turnover rapido, interventi spesso in strutture specifiche, lettiere buone, assenza di ventilazione/raffrescamento, interazione uomo/animale non procedurizzata e codificata, controllo alimentazione saltuario 2011: 4.5 m 2 /capo, gruppi ottimizzati per omogeneità, turnover corretto, interventi sempre in strutture specifiche, lettiere ottime, presenza di ventilazione/raffrescamento, interazione uomo/animale procedurizzata e codificata, costante controllo alimentazione Grande rilevanza come fattore di rischio deve essere inoltre attribuita all'alimentazione, in particolare alle forzature alimentari a favore dei concentrati, all alimentazione ad libitum e quindi alla full fermentation, alla corretta fabbricazione e distribuzione della dieta, alla degradabilità e fermentescibilità dei suoi componenti. Tutti questi aspetti sono infatti strettamente connessi all acidosi ruminali e pertanto alla laminite. Oggi tuttavia il pensiero prevalente fra gli esperti podologi è che le problematiche alimentari siano una condizione necessaria, ma non sufficiente per scatenare le lesioni podali. La Tabella 3 e la Figura 2 evidenziano comunque che un management volto a ridurre le LAD contempli anche e particolarmente un attenta gestione nutrizionale. Raggiugere anche rapidamente la dieta di finissaggio è possibile ma occorre prevedere numerosi step intermedi per favorire l adattamento metabolico dell animale e dei microbi ruminali. Improvvisi cambiamenti nella composizione della dieta concorrono infatti ad esacerbare i disordini metabolici che sono all origine della laminite. Inoltre il costante controllo dell alimentazione, inteso come precisione di caricamento degli ingredienti, giusta granulometria, omogeneità della miscelata, apporto di un integrazione appropriata per le diverse fasi di vitamine e oligoelementi, ma anche grande attenzione alla qualità delle materie prime risulta basilare per limitare l insorgenza delle dismetabolie digestive e conseguentemente delle zoppie. CONCLUSIONI 2,28 0,51 1,18 1,35 0,40 I risultati dello studio evidenziano come nell allevamento intensivo del bovino da carne da ristallo in Italia, le LAD siano un problema importante caratterizzato da un incidenza decisamente più variabile e con fattori di rischio differenti rispetto alle realtà di allevamento nord americane. Per quanto riguarda l incidenza sono stati riscontrati valori notevolmente variabili non solo tra 2,64 1,27 0,92 0,88 0,10 0,12 LAD Patologie podali Artropage Animali problema

allevamenti ma anche tra partite ristallate nello stesso allevamento ma in presenza di condizioni ambientali differenti. L elevata incidenza di LAD rende questa problematica estremamente importante per quanto concerne il benessere animale. I soggetti che soffrono di dolore a livello podale manifestano frequenti cambiamenti posturali e anomalie nella locomozione, che tendono ad essere più evidenti quanto maggiore è la gravità della zoppia. Inoltre, una condizione algica cronica è fonte di stress per l animale e determina un rallentamento dei processi di guarigione, una riduzione dell assunzione di alimento e delle performance produttive, un indebolimento delle funzioni cardiovascolari e respiratorie e un aumento del nervosismo o patologie associate (ad esempio, frequenti cambiamenti di postura possono condurre a debolezza muscolare o lesioni articolari). Per quanto riguarda i fattori di rischio, grande importanza riveste il tipo di animale allevato. Animali di sesso maschile e di razza charolaise, generalmente caratterizzati da un da peso maggiore al ristallo, sono più soggetti a problematiche all apparato locomotore. La pavimentazione è certamente un fattore di rischio, ma la giusta scelta dell animale da stabulare sulla pavimentazione fessurata può limitare fortemente l insorgenza di artropatie mentre una corretta gestione della lettiera permanente previene da forme podali. Oltre al tipo di pavimentazione, le strutture di allevamento e il management possono limitare l insorgenza di LAD o promuoverla gravemente. Ad esempio, minore densità di animali, maggiore formazione del personale, sistemi di raffrescamento nei periodi caldi, strutture e procedure idonee per il contenimento e la manipolazione riducono fortemente il nervosismo e la competizione tra gli animali limitando l insorgenza di forme traumatiche. Il controllo della qualità degli alimenti, la giusta integrazione e il graduale passaggio dalla dieta di arrivo a quella di finissaggio limitano l insorgenza di forme di acidosi e quindi di laminite. Un limite ad una migliore comprensione della problematica è rappresentato dalla frequente mancanza di una diagnosi precisa che avviene nelle realtà di allevamento principalmente per carenze strutturali e gestionali. Anche in casi di grave morbilità, solo raramente nelle condizioni di campo viene identificata certamente la causa che ha indotto la condizione di zoppia ed inoltre spesso si possono verificare errori di interpretazione basati solo sull ispezione visiva. Con adeguate strutture per la movimentazione e il contenimento si può effettuare una corretta valutazione clinica dell arto affetto e inoltre si potrebbe ricorre ad indagini più approfondite come radiografie, ecografie o la centesi articolare che possono facilitare e velocizzare il processo decisionale in merito al destino dell animale malato. Oltre a ciò, si possono attuare strategie preventive di massa utili a limitare l impiego degli antibiotici, non indispensabili nella terapia di tutte le forme di zoppia. La condizione clinica di zoppia, per la complessità e la moltitudine dei fattori scatenanti (agenti patogeni, fattori nutrizionali, genetici e meccanici) e predisponenti (legati all animale e all ambiente di allevamento) può essere definita una sindrome multifattoriale.