LEZIONE DEL 3 GIUGNO 2004 L articolo 15 comma 2 della direttiva IPPC prevede l obbligo di identificare quelle che siano le B.A.T ovvero le migliori tecniche disponibili in campo ambientale relative ad istallazione degli impianti industriali,al funzionamento degli stessi,allo stoccaggio quindi delle materie prime fino alla chiusura degli stessi impianti. Tutto questo è contenuto in documenti che vengono elaborati attraverso lo scambio d informazioni (anche via internet) tra Stati membri,commissioni ed industrie Europee; tali documenti prendono il nome di BREF elenchi che per ogni settore industriale indicano le tecniche migliori che possono essere utilizzate. Secondo la direttiva gli Stati membri non possono obbligare le aziende ad adottare le BAT ma per rilasciare determinate autorizzazioni devono tener conto della loro presenza o meno in quanto anche non essendo obbligatorie hanno valenza giuridica. EFFETTI DEGLI INVESTIMENTI AMBIENTALI B.A.T. SULLA COMPATIBILITà AMBIENTALE Come si arriva a capire che cos è una B.A.T.? Attraverso il seguente processo: 1)FASE Selezione delle alternative nella quale vengono identificate tutte le possibili tecniche utilizzate nei vari paesi emergenti oppure consigliate in dottrina. 2)FASE Cross Media Analysis nella quale,dalla lista precedentemente definita,si selezionano quelle che risultano essere le migliori dal punto di vista tecnico ed economico.come si vede quali sono le migliori tecniche tra le disponibili?si valuta in termini di rispetto per l ambiente :le migliori tecniche sono quelle che consentono di raggiungere un livello massimo di rispetto ambientale in base al principio di precauzione.grazie ad una griglia si può effettuare una analisi incrociata degli impatti ambientali per tutti i vari ricettori ambientali (media).
3)FASE Costi associati alle misure la seconda fase è seguita da un analisi di tipo economica,si esamina infatti il costo di una tecnica:quanto costa acquistarla,realizzarla?i costi indiretti come ad esempio per la formazione del personale vanno inclusi in tale operazione?e stato deciso di calcolare l esborso iniziale e non la quota di ammortamento. Alla luce di queste indicazioni si può definire miglior tecnica disponibile quella che ha un impatto positivo sull ambiente e non costa molto;a parità di costo si preferisce la tecnica con l impatto ambientale più basso,mentre a parità di impatto ambientale si preferisce la tecnica con il costo minore. 4)FASE Cost effectiveness comparison in questa fase avviene una comparazione dell effettività dei risultati degli impatti ambientali della tecnica con il suo costo. 5)FASE Best candidate B.A.T. e non B.A.T. Sono delineate ora quelle che possono essere le migliori tecniche disponibili e quelle che invece potrebbero essere scartate per un impatto ambientale non positivo o per un costo troppo elevato. 6)FASE Economical Viability B.A.T le tecniche risultanti da questa analisi,candidate ad essere le migliori possono essere concretamente applicate dai singoli settori industriali?sono economicamente sostenibili per i settori che decidono di applicarle? Costituendo una complessa analisi è stato istituito per affrontarla meglio un documento detto BREF che sia utile nel dare delle direttive su come si fa l analisi cross-media,di quali costi bisogna tener conto per l analisi dei costi,come si fa a capire se un settore industriale può permettersi l applicazione di una determinata tecnica.tale documento è esteso a tutti i settori ed è per questo che viene chiamato HORIZONTAL BREF. Per capire dunque se determinati investimenti ambientali comportano benefici come bisogna comportarsi? Prima di tutto andrebbe definito quando un investimento è conveniente per un settore industriale:quando crea valore,ovvero quando i benefici economici o finanziari sono minori dei costi/spese.questo è il criterio maggiormente adottato dalle imprese che incontra un limite nel fatto che si occupa di una sola faccia del cubo quella finanziaria.
Vediamo ora i vari metodi di valutazione degli investimenti ambientali: 1)TOTAL COST ASSESMENT costituisce una tecnica di scelta tra investimenti alternative che analizza ed esamina nel lungo periodo i costi ed i possibili risparmi di costo indotti dagli investimenti ambientali. Tale metodo si focalizza sulla suddivisione del processo decisionale di scelta tra investimenti alternativi nelle seguenti quattro fasi: 1. Definizione e scopo della decisione 2. Identificazione costi e risparmi di costo 3. Analisi performance finanziarie 4. Analisi dei risultati e decisione finale Le categorie di costi considerate sono le seguenti: costi tecnici + oneri accessori + accantonamenti calcolabili (come ad esempio le passività potenziali a possibili siti contaminati) = Configurazione di costo tradizionale + costi associati all immagine;alla relazione con i fornitori o con le Comunità locali ecc. = Costo totale + costi esterni sopportati dalla società (di solito non vengono considerati) = Costo pieno 2)NET PRESENT VALUE rappresenta l incremento nel valore attuale dei flussi di cassa futuri derivanti da un investimento al netto degli esborsi necessari per la realizzazione dello stesso NPV = Σ n i=1 [NCFi/(1+r) i ]-I Dove per I si intende il costo iniziale d investimento;per r il tasso di sconto;per NCF i flussi di cassa annuali
3)INTERNATIONAL RATE OF RETURN rappresenta il tasso in corrispondenza del quale il NPV dell investimento da realizzare è pari a zero IRR = [NCFi/(1+IRR) i ]=0 4)OPZIONI REALI Teoria che considera,accanto all NPV, il valore strategico di un investimento ambientale esaminando alcune possibili alternative:! Opzione di attuare successivamente ulteriori progetti nel caso che l investimento attuale vada a buon fine! Opzione di abbandonare il progetto d investimento! Opzione di attendere prima di porre in essere il progetto d investimento! Opzione di modificare il processo o metodi di produzione ambientale La logica del metodo delle opzioni è quella di poter valutare la possibilità di ottenere vantaggi di lungo periodo non direttamente imputati all investimento dai metodi tradizionali. 5)ACTIVITY BASED COSTING (ABC) applicato alla valutazione degli investimenti ambientali,consente nell allocare i costi interni a singoli centri di costo od a determinati prodotti. L allocazione viene fatta secondo il principio per cui sono le attività le determinanti dei costi. Oggi tale metodo costituisce più di una tecnica contabile di controllo di gestione,ha assunto il rango di un nuovo sistema di valutazione strategica di società ed organizzazioni. Volendo rappresentare il calcolo del costo pieno di prodotto mediante l ABC è possibile fornire il seguente schema: Accanto alla possibilità di utilizzare l ABC come metodo di attribuzione dei costi ai prodotti tramite il driver delle attività,è possibile utilizzare tale metodo nella valutazione prospettica dei possibili investimenti. Il processo di allocazione dei costi può essere scomposto in tre fasi:
! Attribuzione dei costi comuni sia ai centri di costo ambientali che ai centri di produzione! Ribaltamento dei centri di costo ai driver di costo! Attribuzione degli altri costi ambientali ai driver di costo L ABC è utile per suddividere i costi generali tra le unità o i processi produttivi,aiuta a comprendere se è stato creato o distrutto valore nel corso del processo.