Territorio, cucina e tradizioni



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Transcript:

Territorio, cucina e tradizioni Territorio e Divertimento Castello Masegra, arte e storia di Sondrio Buon cibo Il Bitto, gusto inconfondibile della tradizione Salute, benessere e famiglia Intolleranze alimentari: come si combattono Anno 1 - Numero 1 Gennaio/Febbraio 2014 Costo 1, una copia omaggio per i possessori di CartAmica

Primo piano RivistAmica: territorio, cucina e tradizioni Antonio Tirelli Presidente del Gruppo Iperal Nasce il mensile del Gruppo Iperal dedicato alle comunità che abitano i territori dove siamo presenti con i nostri punti vendita. Con un occhio attento al cibo, all ambiente, alla famiglia, alla salute e al divertimento. Soddisfare al meglio i bisogni dei nostri affezionati clienti. Con questo obiettivo, che si rinnova di anno in anno, vogliamo salutare l arrivo del 2014 insieme a voi, presentandovi un iniziativa del tutto nuova che vuole consolidare il rapporto fra Iperal, i suoi collaboratori, la clientela e il territorio in cui sorgono i nostri punti vendita. «Desideriamo continuare a creare valore spiega Antonio Tirelli, Presidente del Gruppo Iperal e per questo ci siamo impegnati per la nascita della rivista del nostro marchio. Si tratta di un mensile che si rivolge a tutte le famiglie che ogni giorno scelgono di fare la spesa da noi; un prodotto editoriale firmato Iperal, creato appositamente per le loro esigenze». Nelle pagine di RivistAmica vi racconteremo il nostro territorio, con tante idee e suggerimenti per viverlo al meglio, senza dimenticare la gente, i luoghi più nascosti e i sapori dei nostri prodotti e dei piatti della tradizione. Ma questa rivista è anche l opportunità di costruire un ponte di comunicazione, uno strumento in più per restare in contatto, anche grazie alle vostre proposte e alle vostre segnalazioni. Saremo, tutti insieme, autori di RivistAmica. RivistAmica, con il numero che state sfogliando, raggiungerà tutta la nostra clientela nelle sette province lombarde in cui sono presenti i supermercati, gli iperstore e gli ipermercati del Gruppo. Siete curiosi di sapere che cosa leggerete su queste pagine? «Nostro intento continua il presidente Tirelli è quello di approfondire argomenti di interesse della famiglia, gli eventi da non perdere, le ricette più gustose da sperimentare, le ultime tendenze in fatto di ambiente, viaggi e benessere ed anche di far conoscere le bellezze del paesaggio, la storia, le tradizioni del nord della Lombardia». Troverete, in ciascun numero di RivistAmica, uno spazio dedicato alle personalità locali, che andremo a conoscere da vicino, nella loro quotidianità: questo sarà un giornale fatto con la voce di chi abita e lavora nel nostro territorio, un tesoro da scoprire e riscoprire. Immancabile un ampia sezione su alimentazione e bontà a tavola. «Ci impegneremo a farlo con la stessa responsabilità con cui manteniamo alto lo standard di aspettativa di una clientela giustamente esigente e sempre più desiderosa di qualità al giusto prezzo», aggiunge Tirelli. Ogni mese leggerete articoli dedicati al buon cibo di stagione, per apprenderne la storia, le caratteristiche nutrizionali, le curiosità e le leggende, oltre che gli usi in cucina per stupire i vostri commensali. Non mancheranno le pagine sui prodotti tipici e sulle preparazioni delle pietanze valtellinesi, anche con qualche sfiziosa variante, rispondendo sempre a due immancabili parole d ordine: Qualità e Convenienza. Ogni numero sarà arricchito da un inserto con le ricette da collezionare, da quelle per le occasioni speciali a quelle da preparare tutti i giorni: è stato pensato appositamente per essere staccato e conservato. Con le altre rubriche ci rivolgeremo a tutta la famiglia, a partire dalla sezione Ambiente, nella quale accoglieremo tutte le buone pratiche contro gli sprechi e a favore dell ecosistema, senza false ideologie ma con la lucida concretezza che questa crisi, forse, ci ha restituito. Un mondo migliore per noi e per i nostri figli significa infatti anche consumo critico, ecologia, sostenibilità. Vi aspettano anche articoli che trattano di coppia e figli, salute e benessere, sport, cura della persona e vita all aria aperta: tutti elementi imprescindibili del saper vivere bene. Buon cibo, quindi, ma anche vita sana, divertimento e tempo trascorso in ottima compagnia. Impararete a trovare questo e molto altro fra le pagine di RivistAmica alla quale, ne siamo certi, vi appassionerete. Perciò in alto i calici per il nostro primo brindisi: buon inizio 2014 e buona lettura a tutti! 2 RivistAmica

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Primo piano Alla cassa per voi Ora che vi abbiamo presentato la nostra nuova rivista, non vi resta che sfogliarla, affezionandovi mese dopo mese a queste pagine dedicate alle nostre terre in ogni loro aspetto. In tutti i punti vendita Iperal e Sermark potrete prelevare la vostra copia direttamente alle casse: è omaggio per tutti i possessori di CartAmica. Se volete un altra copia di RivistAmica o non avete CartAmica, potrete acquistarla spendendo soltanto 1 euro. In contatto con Iperal Brindiamo con i nostri spumanti A gennaio selezionati per voi Per celebrare la nascita del nuovo magazine del Gruppo Iperal ci vuole un brindisi speciale. Abbiamo pensato di inaugurare le pagine di RivistAmica proponendovi di festeggiare insieme a noi con queste prestigiose bottiglie di spumanti. Le loro frizzanti bollicine vi accompagneranno, dall antipasto al dolce, esaltando i sapori delle pietanze. Franciacorta DOCG Millesimato Catturich 75 cl Cominciate da questo fresco e profumato Franciacorta, che nasce da una selezione di vitigni Chardonnay. Dal colore giallo paglierino e il profumo complesso di frutta matura, ha un sapore morbido che ben si adatta agli aperitivi. Perfetto anche con i piatti di pesce. Spumante Oltrepo Pavese DOC Ballabio Rosé 75 cl Uno spumante rosato, dal gusto fruttato, fine ed elegante. Prodotto con uve del vitigno Pinot Nero, dona in bocca il tipico sentore di crosta di pane, mela matura e rosa canina. Ideale da abbinare a salumi e stuzzichini da aperitivo. Prosecco Treviso DOC Col Manin 75 cl Dal vitigno Glera nasce questo prosecco dal colore giallo paglierino intenso e brillante. Morbido e al tempo stesso asciutto al palato, fresco e aromatico, si adatta a svariati abbinamenti: pesce e aperitivi, ma anche affettati e formaggi, minestre e carni alla griglia. Per conoscere tutte le novità riguardo al mondo Iperal potete consultare il nostro sito www.iperal.it, che registra giornalmente una media di 3500 accessi. Ci trovate anche su Facebook, dove la pagina del gruppo ha raggiunto i 4mila fan. Per ricevere via mail la newsletter mensile IperalMagazine e una selezione delle nostre migliori offerte presenti sul volantino, potete iscrivervi semplicemente accedendo dal sito. Fatelo subito! Spumante Colli Storici Cantina Di Provenza Brut 75 cl Piacevole a tutto pasto, questo spumante brut dal perlage numeroso e cremoso e le lievi note biscottate si distingue per il gusto pieno ed elegante. Provatelo anche come base per prepare un cocktail a base di frutta, nel quale riuscirà a mantenere tutta la sua fragranza. 4 RivistAmica

Indice primo piano 2 RivistAmica: territorio, cucina e tradizioni TERRITORIO e DIVERTIMENTO 6 Castello Masegra, arte e storia di Sondrio 12 Darfo Boario Terme, nel cuore della Valcamonica 14 Intervista a Giovanna Muscetti 16 Gli eventi più belli: In Brianza al rogo i malanni dell inverno 18 Vacanze romane in un week-end BUON CIBO 20 Il Bitto, gusto inconfondibile della tradizione 24 Tortiglioni pasticciati al forno 26 Torta paesana della Brianza 6 LE BUONE RICETTE DI IPERAL 32 Polenta al forno 34 Sformato di pasta con spinaci e salmone 35 Involtini alla milanese 36 Ossibuchi con salsa e gremolata 38 Crème brûlée con carota e arancia IN EVIDENZA 41 Fratelli Bettini, oltre un secolo di passione per il vino di Valtellina 20 PRIMIA 42 Lasagne sottili Primia, sapore intenso e delicato SALUTE, BENESSERE e FAMIGLIA 44 Intolleranze alimentari: come si combattono 48 Reggetevi forte: si parte con lo slittino! 48 AMBIENTE E COLLETTIVITÀ 52 La spesa che fa Bene CARTAMICA 57 Catalogo premi IPERAL INFORMA 64 Notizie da Iperal 66 Lo sapevate che... 52 5

Territorio e divertimento Foto: veduta invernale del Castello Castello Masegra, arte e storia di Sondrio Con le sue strutture imponenti sviluppatesi nel corso dei secoli questo complesso monumentale racconta suggestivamente il nostro territorio 6 RivistAmica

Territorio e divertimento Uno degli edifici-simbolo di Sondrio e della Valtellina con una storia ormai quasi millenaria. Nelle architetture del Castello Masegra, frutto di interventi successivi legati ai diversi passaggi di proprietà e alle varie funzioni che la struttura ha ricoperto, sono infatti riassunte le alterne vicende affrontate dal territorio dal Medioevo a oggi. Questo rende la fortezza una tappa irrinunciabile della visita della città, per i turisti ma anche per gli abitanti locali che possono sorprendersi scoprendo aspetti nascosti della propria identità storica. Attraverso i secoli Il castello Masegra sorge sull altura omonima che domina Sondrio caratterizzandone il panorama. Tale colle era strategicamente importante perché consentiva il controllo più antiche strutture nel 1048, il castello, come dimostrano le due torri settentrionali, i muri merlati e i camminamenti di ronda, ebbe funzione militare e di roccaforte fino al XV secolo. In seguito, quando passò per eredità prima dalla famiglia Capitani ai Beccaria e quindi, con l avvento dei Grigioni nell amministrazione del territorio (il cosiddetto Governo delle tre Leghe, iniziato nel 1512, si veda il box a pag. ), finì per matrimonio nelle mani di un membro della potente famiglia dei Salis di Soglio (1593). Perse le sue caratteristiche difensive accentuando la sua destinazione a dimora signorile e a cantina nei sotterranei per la conservazione del vino, in linea con le tipologie costruttive allora in voga nella zona del milanese. A questo periodo appartiene l attuale ingresso dal lato Foto: Portico e loggiato cinquecenteschi nel cortile interno W. Bottega Foto: Veduta di Sondrio dal Castello Masegra militare della zona circostante, ponendosi come base perfetta per azioni sia difensive che offensive, e ai suoi piedi si sviluppò un borgo. Era presumibilmente abitato fin dalle età più remote come testimoniano i ritrovamenti durante la campagna di scavi riguardanti la corte esterna dell edificio, databili tra il V ed il II secolo a.c. Edificato nelle sue est, che consentiva di accedere al castello con i carri. I successivi passaggi di proprietà risalgono al XIX secolo quando entrò in possesso della famiglia Guicciardi che, dopo l annessione della provincia di Sondrio all Italia, lo donò al demanio pubblico. A questo punto fu parzialmente riadibito a scopi bellici, prima come caserma ed in seguito, nel secondo dopoguerra del 900, come sede del Distretto Militare. Nella parte finale del secolo scorso abbandonò tale funzione e prese il via una campagna di restauri che negli ultimi anni ha visto fortemente impegnato il comune di Sondrio e mirante al recupero e alla valorizzazione dell alto significato artistico del complesso diventato in parte visitabile. [ segue ] 7

Territorio e divertimento Ricche architetture Il risultato di tutte queste vicissitudini e cambi di proprietà è la struttura attuale del castello, che si presenta come un complesso di edifici a pianta trapezoidale: i corpi rivolti a sud e a est contengono gli spazi abitativi, mentre sul lato nord si trova una cinta muraria terminante alle estremità con due torri. Elementi architettonici interessanti sono posti sulla facciata verso oriente, decorata a graffito, con finestroni dalle ghiere imponenti e i due portali in pietra arricchiti da stemmi, recanti le date 1549 e 1491. Il lato dell edificio a picco sulla città mostra invece una torre adibita a colombaia dove, al primo piano, si trova un interessante saletta il cui soffitto è costituito da una volta ad ombrello riccamente decorata con un repertorio di figure grottesche; qui otto medaglioni e quattro lunette raffigurano alcuni episodi dell Orlando Furioso, nei quali sono ben visibili l Ippogrifo, il castello di Atlante, Bradamante, la Maga Melissa, la fuga di Angelica e il duello di Rinaldo e Ferraù. Committente di tale opera fu probabilmente Castellino III Beccaria. Il motivo di questa scelta si può ritrovare nella leggenda secondo la quale gli antichi proprietari del castello discendessero proprio dal paladino Orlando. Nel cortile interno si trova una loggetta rinascimentale dove colonne dai capitelli fogliati reggono piccole arcate: sulla facciata sono visibili insegne scolpite. Non mancano poi, all interno del complesso, sale di rappresentanza come il grande salone delle feste risalenti alla fine del XV secolo e l attigua sala dipinta, oltre ad ambienti caratterizzati da soffitti a volta e dai resti di affreschi del Cinquecento. Mentre altri locali, posti ai livelli superiori della porzione orientale, presentano imponenti soffitti a cassettoni lignei dalle decorazioni policrome. Il museo Il ruolo del Castello Masegra come prezioso scrigno delle testimonianze sullo sviluppo della città di Sondrio e della Valtellina è ulteriormente sottolineato dalla presenza, negli spazi che erano anticamente adibiti a scuderie, di un percorso espositivo (per maggiori informazioni consultare il sito www.castellomasegra.org). Il Museo Castello Masegra, gestito dal MVSA (Museo Valtellinese di storia e arte) è dedicato al rapporto intercorso tra la Valtellina e i Grigioni nei tre secoli di dominazione (1512-1797). Nelle tre sale sono sviluppati alcuni temi: tra questi le relazioni tra le famiglie valtellinesi e grigioni (stemmi gentilizi), i contrasti religiosi culminati nel Sacro macello del 1620 all interno della guerra dei Trent anni (dalle alabarde alle croci cimiteriali fino al vetro tedesco), i resti architettonici del cosiddetto Forte di Fuentes, l amministrazione della giustizia (la colonna della berlina) e l importanza delle vie di comunicazione e dei ponti (con la testa della statua di San Giovanni Nepomuceno, posta originariamente ad una delle due estremità del vecchio ponte sul Mallero, il fiume che, scendendo dalla Valmalenco, attraversa Sondrio). Uscendo dal museo si può ammirare il panorama tutt intor- [ segue ] Foto: Volta affrescata cinquecentesca nella torre colombaia S. Bracchi 8 RivistAmica

* VINO CONSIGLIATO Territorio e divertimento no, individuando le fortificazioni che un tempo, insieme proprio al castello, costituivano la rete difensiva della zona. E questo non fa che aumentare l impressione di trovarsi davvero al centro della storia, di una vicenda fatta di passioni, potere, scontri e continua crescita che ha forgiato l attuale inconfondibile forma del nostro territorio. Il museo è aperto dal 1 maggio al 30 settembre il sabato e la domenica (per informazioni su orari e iniziative: tel. 0342/526.553; e-mail: museo@comune.sondrio.it). Risotto valtellinese I Grigioni e le tre leghe Dal 1512 al 1597 la Valtellina e la Valchiavenna furono soggette alla dominazione dei Grigioni nel periodo del cosiddetto Governo delle Tre Leghe. Ad occupare le valli, a quel tempo parte del Ducato di Milano e suddivise in Valtellina, Contado di Bormio e Contado di Chiavenna, furono infatti le truppe della Lega Caldea, della Lega Grigia (da cui il nome Grigioni) e della Lega delle Dieci Giurisdizioni, provenienti dai territori a ridosso del versante nord delle Alpi Retiche e riunitesi in un accordo di tipo federale. Dopo i primi 70 anni di convivenza più o meno pacifica, a partire dal XVII secolo cominciarono a crearsi delle tensioni legate soprattutto allo scontento delle famiglie più in vista della valle, estromesse dai ruoli chiave dell amministrazione, e alla questione religiosa, con il difficile rapporto tra i Grigioni che avevano abbracciato la riforma protestante e la locale popolazione cattolica. In particolare in Valtellina si sviluppò un movimento insurrezionale che attorno al 1620 portò a una prima forma di rivolta organizzata, poi soffocata nel gioco delle alleanze internazionali che segnarono il periodo della Guerra dei trent anni. Bisognerà quindi attendere fino agli ultimi anni del XVIII secolo per la definitiva liberazione della valle grazie all appoggio dei francesi che avevano da poco conquistato la Lombardia. Sassella Riserva DOCG Nera 75 cl Per gustare appieno il sapore della Valtellina, provate questa ricetta che riunisce tanti squisiti prodotti tipici. Ricetta - Risotto bresaola, bitto e Sassella Per quattro persone preparate un litro di brodo. Quindi soffriggete in una pentola bassa e larga mezza cipolla tritata in due cucchiai d olio: quando avrà raggiunto la giusta doratura aggiungete 400 g di riso Carnaroli e fatelo tostare mescolando delicatamente. A questo punto versate un bicchiere di Sassella Valtellina Superiore DOCG e fatelo evaporare mescolando. Unite il brodo (un paio di mestoli alla volta) cuocendo il riso al dente e aggiungete 170 g di bresaola tagliata a striscioline, 100 g di bitto DOP e il Parmigiano Reggiano grattugiato per mantecare il tutto. Servite guarnendo con 2-3 fette di bresaola intere. 9

Territorio e divertimento Foto: Terme di Boario Darfo Boario Terme, nel cuore della Valcamonica Un gioiello artistico e culturale, oltre che un luogo di benessere e relax rinomato in tutta Europa. Da non perdere, nei dintorni, le incisioni rupestri del Parco Comunale di Luine Con i suoi prati e i fitti boschi che si estendono per quasi 90 km nel territorio del bresciano, la Valcamonica è una fra le più grandi vallate delle Alpi centrali e della Lombardia. Storicamente strategica per gli scambi commerciali tra la Pianura Padana e l Europa centrale, dal 1979 il suo sito è protetto dall Unesco, per il prezioso tesoro che custodisce: oltre 140mila incisioni rupestri riconosciute, che ne fanno una delle più ampie collezioni di petroglifi preistorici al mondo. Il centro più popoloso della Valcamonica è Darfo Boario Terme, famoso soprattutto per gli stabilimenti balneari (resi celebri innanzitutto da Alessandro Manzoni) ma anche per l eccezionale interesse culturale e per la vicinanza con il Parco di Luine, ricchissimo sito storico-archelogico. Il benessere delle Terme Nel 1968 il comune di Darfo, nella provincia bresciana, è stato insignito del titolo di città e in quell occasione il suo nome è mutato nel più prestigioso Darfo Boario Terme: un omaggio alle acque termali che contribuirono alla ripresa economica dopo il difficile periodo post-bellico e rilanciarono il turismo. Il Parco delle Terme di Boario, i cui benefici sono apprezzati e rinomati in tutta Europa, è sicuramente la meta più ambita del territorio: luogo di villeggiatura mondano nel Seicento, è oggi un oasi di benessere di altissima qualità con quattro acque termali che giungono a valle dal Monte Altissimo seguendo lunghi e lenti percorsi sotterranei tra rocce e falde idrominerali. 12 RivistAmica

Territorio e divertimento Natura rigogliosa Attraversata dal fiume Oglio che percorre l intera Valcamonica, Darfo, che oggi conta più di 15mila abitanti, sorge su un ampia pianura attorniata da rilievi montuosi, alle pendici del Monticolo. Probabilmente il nome originale è legato proprio alla posizione geografica e al termine garf che nel dialetto locale indicava un tipo di terreno ghiaioso e a tendenza franosa. Alla geologia del territorio si collega anche Il Parco sulla collina Scoprire e conoscere l arte rupestre camuna vuol dire compiere un viaggio unico nella preistoria europea. Il Parco Comunale di Luine, sulla collina sopra Darfo, è uno dei più grandi della Valcamonica. Aperto tutto l anno e ad ingresso gratuito, è ideale per sollecitare l interesse e la curiosità dei bambini che nelle incisioni con scene di caccia, di guerra, di vita quotidiana e religiosa, potranno scoprire gli usi degli antichi abitanti della valle. Chiuso il lunedì, il parco è aperto dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.00. Foto: veduta di Darfo Boario Terme la storia della cittadina, abitata già in epoca preistorica, come testimoniano le incisioni rupestri ritrovate nei dintorni di Montecchio, nel Parco di Luine e nella zona del Monticolo. La pietra simona (sedimenti di arenaria rossa del Monticolo) è l elemento caratterizzante della natura e del paesaggio della bassa Valcamonica e di Darfo in particolare. Ad essa, infatti, oltre che alle incisioni paleolitiche, sono legate le acque curative ricche di minerali che alimentano il centro termale della frazione di Boario. Strade immerse nell arte Da sempre vivace cittadina, Darfo Boario Terme è costituita da numerose frazioni che conservano centri storici considerati un patrimonio artistico dal valore inestimabile: dalle case signorili alle residenze private, fino ai castelli e alle opere d arte sacra. Da non perdere è la chiesa parrocchiale dedicata ai due patroni della città di Darfo, i Santi Faustino e Giovita, celebrati il 15 febbraio (per i dettagli sulla festa leggete il box a pagina 17). Risalente al 1600, conserva al suo interno una Pietà attribuita a Palma il Giovane, allievo e stretto collaboratore di Tiziano. Per scoprire le ricchezze di Darfo, passeggiate fra le vie del centro storico, dove edifici privati, come quelli in piazza Matteotti, conservano ancora oggi cifre stilistiche medioevali e seicentesche. Fermatevi ad ammirare l entrata posteriore (risalente al 1413) dei giardini di Palazzo Federici, oggi Cemmi, e dedicate una visita alla seicentesca Casa Fiorini, in pieno centro abitato. Lago Moro: fascino silenzioso Raggiungibile senza difficoltà da Darfo Boario, il lago Moro ( lac de la cüna in dialetto camuno) è un piccolo bacino lacustre di origine glaciale, circondato da boschi e monti alle pendici del Monte Pora. È il luogo ideale per chi cerca posti silenziosi immersi nella natura, sia in estate che in inverno. Sulle rive dello specchio d acqua alpino sorge il pittoresco villaggio Capo di Lago: abitato da poche decine di persone, custodisce gelosamente le antiche leggende sorte sull origine del lago Moro. 13

Territorio e divertimento Intervista a Giovanna Muscetti Il turismo della Valtellina è una sfida importante Con il progetto Scopri la Valtellina, messo a punto da Destinazione Valtellina e Valtellina Turismo, il nostro territorio punta a una nuova strategia per il settore turistico. A dirigere la macchina organizzativa è, da maggio 2013, Giovanna Muscetti, valtellinese doc. Cos è Scopri la Valtellina? È il desiderio di promuovere il marchio Valtellina come destinazione turistica e come possibilità di vivere un esperienza emozionante. Accettare di portare avanti questo progetto è una sfida importante e un motivo di orgoglio perché, con l accorpamento della gestione del turismo pubblico e di quello privato, la Valtellina è ad oggi l unico territorio italiano che si muove in modo unitario e condiviso. La Valtellina, quindi, cambia marcia? Assolutamente. Anche in prospettiva dell Expo di Milano parlare del territorio della provincia di Sondrio ha un peso e un impatto diversi rispetto alla promozione delle singole località che non sono tutte conosciute e riconoscibili. Per questo puntiamo soprattutto sulla destagionalizzazione: la Valtellina, infatti, non vive solo sulla neve ma offre una varietà incredibile di proposte e soluzioni. Quali percorsi turistici promuovete? Le eccellenze della nostra valle riguardano la natura e i paesaggi, la possibilità di praticare sport adrenalinici come l arrampicata sul ghiaccio o il kayak, la presenza della neve anche in estate sullo Stelvio, i parchi termali naturali, l ampia offerta culturale e poi l enogastronomia, con tantissimi prodotti tipici, e l artigianato. Giovanna Muscetti Nata a Sondrio il 19 agosto 1965, ha vissuto a lungo a Milano e all estero. Dopo 30 anni torna in Valtellina, dove vive la sua famiglia. Da maggio 2013 è Presidente di Valtellina Turismo. Luogo preferito Sommacologna, un piccolo borgo sopra Sondalo dove ho ristrutturato la casa dei miei avi, risalente al 1700. È lì che vivo quando sono in Valtellina: c è un silenzio meraviglioso. La Val di Rezzalo e le Torri di Fraele, in Valdidentro, dove si estendono i laghi di Cancano, regalano paesaggi estivi bellissimi. Piatto preferito È legato alla cucina di mio nonno, che era uno chef. Mi preparava un piatto tipico valtellinese, estramemente povero ma buonissimo, i taròz: una purea di patate con fagiolini, formaggio e burro e con la variante dei pezzettini di pancetta passati in padella. È stato il piatto dei miei sogni di bambina, lo ricordo con estremo affetto. Su cosa punta la campagna di promozione per il 2014? Vogliamo dedicare maggiore attenzione al cosiddetto turismo lento, scelto da chi attraversa la nostra provincia in bicicletta, generalmente turisti colti che sanno esattamente cosa vedere e dove andare, mossi da un forte desiderio di scoprire il territorio. Inoltre, lo Slow Tourism ben si adatta al riguardo che abbiamo nei confronti della ecosostenibilità delle nostre valli. 14 RivistAmica

Territorio e divertimento Gli eventi più belli In Brianza al rogo i malanni dell inverno Si rinnova l appuntamento con la tradizione brianzola: il falò della Giubiana. Una strega catturata grazie a un buon piatto di riso con zafferano e luganega Come ogni anno, la Brianza si illumina di uno dei più antichi riti del nostro territorio: il rogo della Giubiana. Tantissime, anche quest inverno, le località che accenderanno i falò tra le province di Como, Lecco e Monza. La festa che si svolge a Briosco (Monza-Brianza) è una delle più aderenti alla tradizione lombarda. A partire dalla data: il 30 gennaio, ossia l ultimo giovedì del mese. L appuntamento è per le 20 in piazza della Chiesa, nel cuore del centro abitato. Lì il fantoccio della Giubiana viene trasportato in corteo fino all esterno del paese, in un campo nei pressi di via Davide Pace. Come buona tradizione, anche quest anno il fantoccio viene realizzato dai bambini della locale scuola elementare, utilizzando carta e vestiti vecchi. Secondo la leggenda, la Giubiana era una strega con gambe lunghe e calze rosse, che viveva nei boschi spostandosi di albero in albero. Era il terrore di tutti i bambini. Un giorno, l ultimo giovedì di gennaio, una mamma preparò una pentola di risotto con 16 RivistAmica

Territorio e divertimento zafferano e luganega. Il profumo attrasse la Giubiana, che si mise a mangiarlo avidamente. Non si accorse che il giorno stava arrivando: il sole uccide le streghe, e così la Giubiana morì. Inoltre, secondo gli antropologi, la Giubiana rappresenta l inverno, che proprio in questo periodo attraversa i suoi giorni più freddi e che, man mano, lascerà il posto alla primavera. Bruciando la vecchietta, quindi, è come se ci si lasciasse alle spalle tutti i malanni e le miserie particolarmente vivi, un tempo, nei mesi invernali. A Briosco il corteo si conclude proprio di fronte ad un bosco, casa della Giubiana. Qui bambini e adulti gettano le fiaccole e bruciano il fantoccio. Dopodiché la serata si chiude in allegria con chiacchiere e vin brulé, che accompagnano l immancabile risotto con zafferano e luganega, costato caro alla perfida vecchietta. Per tutte le informazioni sulla festa visitate il sito www.comune.briosco.mb.it. Dove, come, quando La manifestazione si svolgerà giovedì 30 gennaio a Briosco. Il corteo prenderà il via alle 20 in piazza della Chiesa e si concluderà in via Davide Pace, dove avverrà il rogo. La Giubiana di Briosco è una delle poche che si svolgono all esterno del paese, come vuole la tradizione, proprio di fronte ad un bosco, leggendaria dimora della strega. Il paese offre numerose attrazioni: oltre alle tre belle chiese, ci sono la villa Medici Giulini e l antico mulino ad acqua di Peregallo. Gli altri eventi da non perdere Martedì 21 e mercoledì 22 gennaio, Festa di San Vincenzo Bellano (LC)) A Bellano, nella frazione di Ombriaco, tradizionale appuntamento con la festa del patrono: si inizierà alle 19 con l apertura dello stand gastronomico presso le ex scuole elementari, nel quale verranno serviti i tradizionali patol, grossi ravioli ripieni di brasato. Alle 21,30 via allo spettacolo pirotecnico; alle 22 si spalancheranno le porte delle cantine private della frazione, con la possibilità di degustare e acquistare dell ottimo nustranel. Il giorno successivo si svolgeranno invece le celebrazioni religiose in onore del santo e una tombolata. Maggiori dettagli su www.comune.bellano.lc.it. Sabato 25 gennaio, Peak to Creek Bormio (SO) Il 25 gennaio, dalla Cima Bianca (3012 metri) fino a Bormio (1225 metri), prenderà il via alle 10,45 Peak to Creek, un emozionante gara di sci aperta agli sciatori, anche di medio livello. Non è previsto un tempo massimo, quindi tutti potranno provare l emozione della gara e misurarsi con una pista suggestiva e panoramica, lunga circa 9 km. Per iscriversi c è tempo fino al giorno precedente alla competizione. Dopo la gara, pranzo gratuito presso lo ski stadium e Peak to Creek Party al locale BeWhite di Bormio. Per saperne di più: www.peaktocreek.it. Domenica 2 febbraio, Gusta&Vai Teglio (SO) Percorso enogastronomico tra le montagne, utilizzando sci o ciaspole. Si partirà da Piana di Teglio (quota 1260 metri). Tappe nelle seguenti località: Bollone di Sotto (1390 metri); Agneda (1578 metri), con degustazione degli sciatt preparati dall associazione Amis de San Giuàn; Prato Valentino Basso (1362 metri) dove si potranno gustare i chisciöi preparati dalla Confraternita del Chisciöl; Brione (1660 metri), con assaggio di polenta; e Verdomana (1550 metri), con gli immancabili dolci tipici, seguiti da digestivo e caffè. Infine, discesa fino al punto di partenza. Info e programma: www.teglioturismo.it. Sabato 15 febbraio, Fiera di San Faustino Darfo Boario Terme (BS) In occasione della festa del patrono si svolgerà la tradizionale fiera, che si snoderà tra via Cappellini e corso Lepetit. Nata come luogo d incontro per l acquisto di piante in vista della primavera, nel corso degli anni la fiera è cresciuta e oggi è un appuntamento irrinunciabile per gli amanti dei prodotti tipici della Valcamonica: dai formaggi, tra cui il Casolet, alle carni, dal pesce di fiume fino ai dolci e ai frutti di bosco. Non mancheranno nemmeno i divertimenti per i più piccoli, con le giostre allestite in piazza Mercato. Scoprite Darfo Boario Terme leggendo l articolo a pag 12 e sul sito www.darfoboarioterme.gov.it. 17

Territorio e divertimento Vacanze romane in un week-end Piccola guida alla scoperta della Capitale: cosa visitare, dove mangiare e come godere appieno della magica atmosfera della Città Eterna. Colosseo, San Pietro, Pantheon, cappella Sistina. L elenco delle meraviglie da vedere a Roma potrebbe non finire mai. La Capitale è il luogo ideale per un fine settimana all insegna dell arte e della storia, ma anche del divertimento e della buona cucina. Le attrazioni però sono talmente numerose che è essenziale organizzarsi bene. Arte e storia Scegliete in anticipo il vostro itinerario, selezionando solo due o tre cose da vedere. Se volete rivivere i fasti della Roma antica, dirigetevi verso i Fori Imperiali, poi in direzione Colosseo e quindi proseguite verso le Terme di Caracalla e il Pantheon. Se invece preferite il Rinascimento, concedetevi un pomeriggio ai musei Vaticani e nella loro magnifica cappella dipinta da Michelangelo e non perdetevi poi una visita alla chiesa di San Luigi dei Francesi con le emozionanti opere di Caravaggio (per evitare code chilometriche potete comprare in anticipo i biglietti online per alcune attrazioni). Se siete alla vostra prima visita in città scendete invece alla fermata Flaminio della metropolitana e, partendo da piazza del Popolo, percorrete via del Corso verso piazza Venezia perdendovi tra i vicoli della Roma vecchia. Buona tavola Per mangiare spostatevi dall altro lato del Tevere, nella caratteristica Trastevere, con i suoi ristorantini. Qui avete solo l imbarazzo della scelta tra i piatti del menù tipico romano: amatriciana, gricia e cacio e pepe per i primi piatti; coda alla vaccinara e saltimbocca alla romana come secondi. Per un buon bicchiere di vino andate in via del Governo Vecchio, vicino a piazza Navona, e per una serata più giovane scegliete San Lorenzo e i suoi locali notturni. Se invece cercate un luogo romantico con la giusta atmosfera, dirigetevi alla Casina Valadier sulla terrazza del Pincio, magari all ora del tramonto o, in alternativa, al Gianicolo, da dove si gode di una vista mozzafiato sulla città. Sguardo segreto Recatevi in piazza dei Cavalieri di Malta, al civico 4. Da questo punto, sulla sommità dell elegante colle Aventino, osservate attraverso il buco della serratura del palazzo: godrete del più famoso e suggestivo panorama della Città Eterna, con la cupola di San Pietro incorniciata dalle siepi dei giardini del Priorato. Informazioni utili 18 RivistAmica

Una tradizione secolare Il Bitto, gusto inconfondibile della tradizione Dal prodotto storico che esce dai calècc delle valli di Albaredo e Gerola, a quello DOP della Valtellina. Un formaggio dal sapore prima dolce e delicato, che diventa vivace grazie alla stagionatura, lunga fino a dieci anni 20 RivistAmica