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Università Politecnica delle Marche Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Infermieristica sede di Ascoli Piceno Presidente CdL Prof. Giovanni Principato Direttore A. D. P. CdL Dott. Silvano Troiani PREMESSA LINEE GUIDA PER LA REDAZIONE DEL CASO CLINICO Anno accademico 2014/2015 L evoluzione culturale e legislativa che ha caratterizzato specificatamente le figure infermieristiche in questi ultimi anni (vedi D.M. 14.9.94 n 739, L.42/99 del 26.2.99, L 251/2000 del 10.08.2000, codice deontologico del 10.01.2009, ecc.) ha fatto evidenziare la necessità di rivedere alcuni meccanismi organizzativi e strumenti operativi come elementi determinanti per migliorare i processi assistenziali. La documentazione dell assistenza è il cardine degli strumenti organizzativi imprescindibile per ottimizzare e sistematizzare le informazioni riguardanti l intero processo assistenziale basato sull applicazione sistematica del Problem Solving e legato ai problemi di salute di competenza infermieristica. Nell ambito delle attività di Tirocinio Clinico (T.C.) e dell attività tutoriale, viene offerta allo studente del corso di laurea, la possibilità di sperimentare il proprio sapere, saper fare e saper essere con la gestione per ogni esperienza di tirocinio (escluso 1 semestre I anno) di un caso clinico. Lo studio del caso clinico è una metodologia di apprendimento che sollecita processi cognitivi, metacognitivi e favorisce l applicazione delle conoscenze teoriche alla pratica clinica. Tale metodologia sviluppa e permette allo studente di sperimentare la capacità di analizzare e ragionare sulle proprie competenze di tipo cognitivo, gestuale e relazionale, ritenute essenziali per la formazione infermieristica. Per facilitare l utilizzo della documentazione, ovvero della Cartella Infermieristica Didattica (C.I.D.), che dovrà contenere l intero processo assistenziale costruito dallo studente tramite l approccio del caso clinico, vengono forniti di seguito alcuni contributi conoscitivi per la gestione e compilazione. Lo studente, contestualmente alla consegna della cartella infermieristica didattica, dovrà presentare: una descrizione sintetica della patologia, le fonti bibliografiche di riferimento nonché una sintesi del caso gestito 1. DESCRIZIONE DELLA PATOLOGIA Breve approfondimento personale sulla patologia di cui è affetto il paziente preso in esame. Le FONTI BIBLIOGRAFICHE da cui vengono attinte le informazioni devono essere citate chiaramente. A COMPENDIO DELLE CITAZIONI BIBLIOGRAFICHE è possibile fare riferimento anche alla sitografia 1.a PRESENTAZIONE SINTETICA DEL CASO Formulare una breve presentazione del caso in cui si descrive il motivo del ricovero, la storia di salute del paziente preso in carico, citando infine gli esami diagnostici eseguiti e l eventuale terapia, sottolineando il problema attivo. Al fine di garantire la privacy e nel rispetto della vigente normativa in materia, è importante non far comparire dati (es. nome, cognome, data di nascita, indirizzo, telefono, ecc.) che possano facilitare il riconoscimento del paziente. Non si accettano fogli o moduli diversi da quelli proposti (es. fotocopie di schede infermieristiche o altra modulistica, escluso scale di valutazione in uso nella U. O). Le attività registrate dovranno far fede a quelle regolarmente svolte dallo studente, facendo riferimento all E.B.N. e alla buona pratica clinica assistenziale, nonché alle preferenze dell utente. 1.b TEMPI DI CONSEGNA Il paziente caso clinico oggetto di studio, può essere individuato (se necessario) con l aiuto della guida di tirocinio dell U.O. e/o Infermiere Referente. Importante: I casi clinici che non rispettano le indicazioni riportate non verranno presi in considerazione 1

2. REGOLE DI BASE, SINTETICHE PER LA CORRETTA COMPILAZIONE DELLA C.I. D. La registrazione puntuale, precisa e tempestiva dell intero processo di nursing è condizione essenziale per dimostrare che lo studente abbia appreso la metodologia del Problem Solving e dovrà tener conto dei seguenti criteri: Riportare le informazioni in maniera corretta, distinguendo i dati oggettivi da quelli soggettivi; ovvero per dati oggettivi si intendono tutte quelle informazioni cliniche assistenziali e misurabili, e per dati soggettivi si intendono tutte le condizioni/variabili percepite dal paziente/caregiver, che non possono essere misurate e valutate. E fortemente raccomandato di Non scrivere MAI in cartella, enunciazioni riferibili ad opinioni personali e di evitare di trascrivere riferimenti o formulazioni doppione; Riportare le omissioni di momenti significativi e/o procedure che fanno parte di protocolli assistenziali; per improvvisi cambiamenti delle condizioni cliniche del paziente o per rifiuto all adesione del trattamento, dovrà altresì essere registrata l ora dell avvenuta comunicazione al medico/infermiere referente; Riportare le informazioni in maniera cronologica, logica ed obiettiva Aggiornare la cartella in modalità continuativa e sistematica in modo da poter, in ogni, occasione, ricostruire il percorso assistenziale; Utilizzare una grafica leggibile in modo che i dati si leggano con facilità e diano seguito ad una inequivocabile interpretazione; Conservare e utilizzare la scheda/cartella infermieristica, tenendo presente che questa documentazione ha valore di atto pubblico (art. 493 Codice Penale); Controllare sempre che il documento riporti le iniziali della persona assistita; Scrivere sempre solo quello che si è fatto, ispirandosi ai principi di veridicità, completezza, correttezza formale e chiarezza, annotando gli eventi contestualmente al verificarsi; Evitare di riportare attività svolte da altri colleghi (escluso nel periodo di assenza), Effettuare correzioni tirando una riga sopra per cancellare, evitando quindi scarabocchi e uso di sostanze sbiancanti; Utilizzare solo abbreviazioni condivise e/o codificate dalla letteratura internazionale; Firmare sempre quanto scritto dopo aver specificato data e ora; Scrivere tutti gli eventuali incidenti (es. cadute accidentali, errori di somministrazione) includendo tutti i dettagli (modalità dell incidente, reazione della persona assistita ed eventuali azioni compiute in seguito all incidente (art. 334 C.P., procedure aziendali ecc.) Annotare le decisioni mediche, specificando il nome del medico, le prestazioni richieste, la data, l ora e le motivazioni della richiesta; in caso di comunicazione delle decisioni per via telefonica, trascrivere sempre le circostanze, specificando che l intervento/prescrizione è stato richiesto tramite comunicazione telefonica. Per ciò che concerne la Terapia Farmacologica (T.F.) fatta eccezione per T.F. estemporanea, non viene prevista alcuna registrazione (vedasi S.U.T. Scheda Unica di Terapia) Lo studente che non ha possibilità di implementare una tecnica, metodica o strategia, poichè non condivisa dalla guida di tirocinio/infermiere referente, dovrà riportare sia l opzione scelta che l attività implementata, ma non applicata, specificando N.A. (non applicata). 3. MODELLO CONCETTUALE DI RIFERIMENTO Tenuto conto che non esiste una Cartella unica e funzionale adattabile a tutte le realtà assistenziali, ma costruita peculiarmente dall equipe infermieristica dello specifico contesto, e dovendo prevedere, anche se esclusivamente per scopi didattici, uno o più modelli assistenziali di riferimento, la scelta proposta, fa riferimento all utilizzo della metodologia dei Modelli Funzionali della Salute di M. Gordon, al Modello Bifocale L. J. Carpenito ed alla Tassonomia N.A.N.D.A.. Riscontrata l utilità di dare indicazioni di carattere generale rispetto alla gestione del caso clinico, di seguito vengono riportati le principali caratteristiche interpretative ed i suggerimenti per supportare lo studente nella gestione della documentazione dell assistenza infermieristica in ambito medico/internistico. 2

4. ACCERTAMENTO da pag. 2 a pag. 7 Questa fase prevede la raccolta sistematica di tutti i dati (oggettivi e soggettivi) relativi all utente e che avviene attraverso il colloquio/intervista con il paziente e/o i familiari/caregiver, l osservazione, l esame obiettivo del paziente, la consultazione della cartella clinica o altre fonti documentative personali. La raccolta dei dati mediante attenta osservazione, ascolto, ragionamento e conoscenze teoriche, ha lo scopo di raccogliere, classificare, organizzare e verificare le informazioni prima di formulare una sintesi dei risultati. Si consiglia di non soffermarsi a raccogliere dati che risultino inutili o irrilevanti ai fini della individuazione dell assistenza allo specifico caso, ma di fornire informazioni complete, pertinenti, precise, evitando di formulare giudizi e termini vaghi. La raccolta dati proposta dal modello bifocale di L.J. Carpenito, prevede un accertamento di base sintetico, che si avvale dei Modelli Funzionali di Salute di M. Gordon. Essa deve essere eseguita in un unico momento temporale, comunque entro l ora dalla presa in carico del paziente. 4.a ACCERTAMENTO MIRATO pag. 11 Se dall accertamento inteso come processo continuo, emergono problematiche assistenziali che richiedono un approfondimento, si dovrà procedere ad un accertamento mirato, per identificare, anche mediante l uso di scale di valutazione e/o indici di rischio, l appropriatezza delle diagnosi infermieristiche. Tale strumento ci permette di confermare le ipotesi diagnostiche o ci garantisce la completezza dei dati raccolti per un appropriata o efficace presa in carico globale della persona assistita Le scale di valutazione, infatti, sono strumenti per misurare in modo oggettivo, preciso ed omogeneo, le effettive necessità assistenziali, alle quali è necessario far fronte in via prioritaria. L analisi attraverso variabili ben definite fornisce indicazioni precise, confrontabili, omogenee che permettono l utilizzo di procedure definite da protocolli/procedure/linee guida/percorsi assistenziali, ecc. Il processo di valutazione non si esaurisce nella fase di accertamento, ma continua durante tutto l arco della degenza e si conclude solo al momento della dimissione. In questa fase lo studente analizza, raggruppa e interpreta gli indicatori utilizzati nell accertamento, al fine di formulare l ipotesi diagnostica più verosimile. 5. SCHEDE DI APPROFONDIMENTO pag. 8 10 e pag. 16-22 L approfondimento potrà avvalersi delle schede proposte e allegate che riguardano: o Indice di Braden (valutazione del rischio delle lesioni da pressione) pag. 8 o Indice di Barthel (valutazione delle attività di vita quotidiana) pag. 8 o Water Swallow Test (valutazione della deglutizione) pag. 9 o Scheda Valutazione Dolore (mediante scala numerica NRS) pag. 10 o Scala di Glasgow (valutazione dello stato neurologico) pag. 9 o Scheda Gestione Accessi Venosi pag 16 o Scheda Monitoraggio Parametri Vitali pag 17 o Scheda Bilancio Idrico Orario pag 18 o Scheda Bilancio Idrico delle 24 ore pag 19 o Scheda Rilevazione Valori Glicemici pag. 20 o Scheda Valutazione Rischio Lesioni da Pressione pag. 21 o Scheda Rivalutazione Rischio Lesioni da Pressione pag. 22 6. PROCESSO DIAGNOSTICO pag. 11-12 Il modello bifocale della pratica assistenziale prevede che si identifichino due tipi di giudizi clinici o diagnostici: 1. Le diagnosi infermieristiche sono giudizi che riguardano le risposte della persona (e/o famiglia) a problemi di salute reali o potenziali. La formulazione di tali diagnosi, viene individuata tra quelle proposte dalla classificazione secondo N.A.N.D.A., e possono essere distinte in reali (condizione clinica identificata chiaramente presente al momento), di rischio (rispetto a una condizione particolare in cui si trova il paziente, es. post operatorio o immunodepressione), di benessere (legata 3

alla volontà, possibilità del paziente di ottenere un livello superiore di salute. L enunciazione della diagnosi infermieristica deve essere completa di : TITOLO (descrive l essenza del problema) tratto dalla tassonomia N.A.N.D.A (deficit della cura, rischio di ) FATTORI CORRELATI o fattori eziologici che influenzano quel determinato cambiamento dello stato di salute (correlato a.. dovuto a ) CARATTERISTICHE DEFINENTI che rappresentano degli indicatori clinici soggettivi (sintomi) ed oggettivi (segni) che forniscono prove di sostegno per le diagnosi (che si manifesta con..) Ovviamente le diagnosi di rischio non prevedono questa specifica. Le diagnosi infermieristiche, secondo la Tassonomia N.A.N.D.A, devono essere elencate in ordine di priorità e devono essere non più di tre per i reparti medici e non più di quattro per i reparti chirurgici devono inoltre essere classificati con: o Alta priorità (A.P.) o Media priorità (M.P.) o Bassa priorità (B.P.) 2. I problemi collaborativi rappresentano delle complicanze fisiologiche reali o potenziali, derivanti da malattie, traumi, trattamenti, studi diagnostici, che gli infermieri trattano in collaborazione con altri professionisti. La formulazione di tali problemi viene individuata nell elenco proposto dal Modello Bifocale di L.J. Carpenito. Lo studente deve presentare l elenco delle alterazioni individuate in ordine di priorità e indicando chiaramente se si tratta di D.I. o P.C. FLOW CHART per identificare una D.I. rispetto ad un P.C. SITUAZIONE IDENTIFICATA Problema, stato di salute L infermiere è abilitato a prescrivere gli interventi principali in vista dell obiettivo? SI NO Diagnosi infermieristica Sono necessari interventi sia Medici infermieristici o altri sanitari infermieristici Prescrivere e attuare interventi SI NO Definitivi per prevenzione o trattamento Problemi Collaborativi Prescrivere e attuare Monitorizzare Mettere in atto Interventi infermieristici condizioni prescrizioni 7. PIANIFICAZIONE da pag. 12 a pag. 13 Il piano di assistenza deve essere formulato in modo personalizzato e realistico; deve tener conto delle capacità dell utente e del suo grado di coinvolgimento, delle risorse umane e materiali disponibili, dei tempi, delle regole e dei protocolli della struttura in cui viene applicato. Pianificare una sola diagnosi infermieristica stabilita come prioritaria La fase di pianificazione è costituita da più elementi, quindi, per ogni problema identificato o diagnosi infermieristica, si devono definire: 4

a) Gli obiettivi b) Gli interventi (NIC) ed i relativi principi scientifici (EBN) c) I criteri di risultato (indicatori) 8. GLI OBIETTIVI pag. 12 Rappresentano enunciazioni descriventi comportamenti misurabili, che denotano un cambiamento (progressivo) dell utente; devono rispondere ai criteri di: pertinenza, precisione, realizzabilità, misurabilità, utilizzando verbi che descrivano un risultato udibile o visibile. Nella formulazione degli obiettivi relativi alle diagnosi infermieristiche, il soggetto è il paziente e il comportamento atteso, o livello di performance, viene espresso con il verbo al presente, al futuro o al congiuntivo. L obiettivo potrà comprendere, oltre al comportamento dell utente, alcuni modificatori, che spiegano cosa, dove, quando e come si attua l obiettivo: criteri di performance, scadenza, condizioni particolari. Es. Il signor Rossi deve essere in grado di camminare, per tutta la lunghezza del corridoio, entro 3 giorni, con il bastone. 9. GLI INTERVENTI pag. 13 Nel piano di assistenza individualizzato (P.A.I.) vengono riportati tutti gli interventi infermieristici autonomi o in collaborazione con altre figure, che si intendono compiere per risolvere i problemi del paziente. Gli interventi dovranno essere gestiti in ordine prioritario e sostenuti, da precise motivazioni scientifiche esistenti. La formulazione dei N.I.C. dovrà rispettare i seguenti criteri: Iniziare con il verbo all infinito (es. assicurare, garantire, informare, ) Descrivere l atto infermieristico da compiere Indicare se possibile quando l atto deve essere compiuto (es. mobilizzare il paziente ogni 2 ore) Utilizzare, se il caso lo richiede, un protocollo/procedura adottato dall U.O. 10. I CRITERI DI RISULTATO (indicatori) pag. 12 Sia il processo diagnostico che la pianificazione sono costantemente sottoposti a processi di verifica e valutazione che consistono in: Riesaminazione dei risultati attesi Raccolta dati di valutazione Confronto tra le nuove condizioni dell assistenza e quelle precedenti e conseguente elaborazione di una conclusione, Formulazione dell enunciazione di una valutazione Relazione e sintesi degli interventi infermieristici e risultati. Ciò vuol dire che tale processo non deve essere interpretato come singolo o fase particolare, ma concepito come una dimensione nel Processo di Nursing. Sono comportamenti osservabili, misurabili, fatti significativi che costituiscono i parametri per stabilire se l obiettivo è stato raggiunto e devono essere espressi con il verbo al futuro. Es. il sig. Rossi al 3 giorno camminerà con l utilizzo dell ausilio 11. DIARIO INFERMIERISTICO/ATTUAZIONE DELL ASSISTENZA pag. 14-15 Nel diario infermieristico vengono riportati durante l arco delle 24 ore, i dati oggettivi e soggettivi rispetto a variazioni dello stato dell utente, che possono essere trattati direttamente dall infermiere o interventi derivanti dalla prescrizione medica o di altri professionisti. Nello specifico vengono riportati gli interventi effettivamente erogati in riferimento alle diagnosi formulate precedentemente. E necessario riportare: data e ora atto infermieristico (es. osservazioni, rilievi, interventi relazionali, gestuali, ecc.) risposta all intervento effettuato firma (sigla precodificata nel frontespizio) Suggerimenti per facilitare il processo e valutare la coerenza dei N.I.C.: 1. dal punto di vista organico ci sono state variazioni rispetto alla valutazione di inizio turno? 5

2. dal punto di vista psicosociale considerando (per esempio) i criteri di seguito riportati ci sono state variazioni rispetto alla valutazione di inizio turno o dei giorni precedenti rispetto a: a. comportamento b. adattamento al ricovero c. rapporto con la famiglia d. mutamento percezione del proprio stato di saluta 3. ci sono dei bisogni espressi/inespressi non trattati o sottostimati? 4. sono stati osservati/valutati dei problemi assistenziali per cui è necessario formulare/riformulare il P.A.I.? 12. SCHEDE DIAGNOSTICHE pag. 23-24 Scheda Diagnostica Esami Ematochimici pag. 23 Scheda Diagnostica Esami Strumentali pag. 24 13. VERIFICA E PIANO DI DIMISSIONE pag. 25 La verifica e la valutazione del P.A.I. è il momento in cui vanno valutati il livello di raggiungimento degli obiettivi assistenziali programmati e quindi dei NOC. Il piano di dimissione fa riferimento ai modelli disfunzionali affrontati, dovrà essere proposto alla dimissione dell utente e per garantire la continuità assistenziale dovrà comprendere anche gli aspetti educativi rivolti al paziente ed alla famiglia/caregiver. 14. SIMBOLOGIA C.I. cartella infermieristica C.I.D. cartella infermieristica didattica C.P. codice penale D.I. diagnosi infermieristica E.B.N. evidence based nursing N.A. non applicata NANDA North American Nursing Diagnosis Association N.I.C. Nursing Interventions Classification N.O.C. Nursing Outcomes Classification P. protocollo P.A.I. piano di assistenza individualizzato P.C. problemi collaborativi P.R. procedura S.U.T. Scheda Unica di Terapia T.C. Tirocinio Clinico T. F. terapia farmacologica U.O. unità operativa Bibliografia Alligood, M.R., Tomey, A.M., La Teoria del Nursing Utilizzazione e Utilizzazione e Applicazione, 3 a ed., Mc Graw-Hill, Milano 2007 Carpenito-Moyet, Lynda Julia, Diagnosi infermieristiche applicazione alla Pratica Clinica, Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2010 Chiari, P., D.Mosci, E. Naldi, Centro Studi EBN Evidence Based Clinical Practice la pratica clinico-assistenziale basata su prove di efficacia, Ed. McGraw-Hill, Milano 2011 Gordon, Majory Diagnosi infermieristiche processo ed applicazione Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2010 Johnson, M., Diagnosi infermieristiche risultati interventi risultati interventi collegamenti NANDA, NOC, NIC, Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2005 Lunney, Margaret & collaboratori Il Pensiero critico nell assistenza infermieristica casi clinici con NANDA-I, NOC E NIC, Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2010 Manzoni, E., Storia e filosofia dell assistenza infermieristica Ed. Masson, Milano 1996 Timby, B.K., Fondamenti di Assistenza Infermieristica Concetti e abilità cliniche di base Ed. Mc Graw-Hill, Milano 2011 Wilkinson, J.M., Diagnosi infermieristiche con NOC E NIC, Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2005 Zanotti, R., Filosofia e teoria nella moderna concettualità del nursing professionale, Ed. Piccin, Padova 2010 6