Ugo Fabietti Corso di laurea in Servizio Sociale ANTROPOLOGIA CULTURALE Elementi di antropologia culturale, Mondadori Università, 2004 Per la parte monografica gli studenti potranno scegliere tra uno dei seguenti testi: Carla Pasquinelli Infibulazione. Il corpo violato, Meltemi, 2007 Michela Fusaschi I segni sul corpo. Per un antropologia delle modificazioni dei genitali femminili, Bollati Boringhieri, 2003 1
L ANTROPOLOGIA CULTURALE STUDIA L ESSERE UMANO IN SOCIETA PRENDE IN ESAME LE VARIE FORME DI VITA UMANA DAL PUNTO DI VISTA SOCIALE E CULTURALE 2
Antropologia culturale - Psicologia La psicologia si occupa principalmente della natura e dei processi mentali di individui singoli L'antropologia culturale si occupa piuttosto della società e della cultura di cui l'individuo è membro L'antropologia culturale differisce dalla psicologia in quanto studia le culture e i sistemi sociali di cui gli uomini sono membri attivi piuttosto che gli uomini stessi, è interessata alle implicazioni sociali e culturali della situazione 3
Antropologia culturale sociologia Sociologia: oggetto: moderne società industrializzate e complesse metodi: analisi quantitativa (questionari, metodi statistici) Evoluzione della sociologia Oggetto: la società globalmente metodi: anche qualitativi Antropologia oggetto: società isolate e sconosciute metodi: qualitativi, osservazione partecipante Evoluzione dell Antropologia Sguardo verso le società complesse 4
Antropologia culturale storia La storia si propone di descrivere i mutamenti, i fattori che contribuiscono a modificare nel tempo le caratteristiche culturali e sociali di una data comunità La storia si è a lungo occupata di civiltà che hanno lasciato documenti scritti, di civiltà della scrittura. Tradizionalmente ha prediletto personaggi individuali e avvenimenti ritenuti decisivi e irripetibili. Oggi la storia mostra più attenzione a fonti che lasciano spazio alla vita quotidiana, alla dimensione sociale, economica, alle credenze e forme di pensiero (storia sociale) Oggi anche la storia utilizza le fonti orali. I primi Antropologi (evoluzionisti) utilizzavano la prospettiva storica nel tentativo di ricostruire le tappe fondamentali dello sviluppo culturale dell umanità. poi hanno tralasciato questa impostazione storica privilegiando approcci diffusionistici e funzionalisti. L etnologia si è basata su ricerche basate sul presente etnografico, su un singolo istante temporale. Gli Antropologi si occupavano inizialmente di società ritenute senza storia, ancorate a stili di vita che si pensavano immutati nel tempo. 5
DISCIPLINE DEMO-ETNO-ANTROPOLOGICHE Demologia: studi di tradizioni popolari Etnologia: osservazione e descrizione di società e culture diverse dalla nostra, per lo più di continenti extraeuropei Antropologia: studio delle culture e delle società, tende a offrire interpretazioni valide per tutte le società, dalla grande città moderna, alla più piccola tribù melanesiana 6
Ricerca antropologica I primi antropologi erano definiti studiosi da tavolino Osservazione partecipante L antropologia è un sapere che sta sulla frontiera: sulla linea di incontro fra tradizioni intellettuali e modi di pensare tra culture diverse. Compito dell antropologia è gettare un ponte tra queste culture. 7
Cultura Complesso di idee, di simboli, di azioni e di disposizioni storicamente tramandati, acquisiti, selezionati e largamente condivisi da un certo numero di individui, mediante i quali questi ultimi si accostano al mondo in senso pratico e intellettuale 8
CONCETTO DI CULTURA La cultura, o civiltà, intesa nel suo ampio senso etnologico, è quell insieme complesso che include la conoscenza, le credenze, l arte, la morale, il diritto, il costume e tutte le altre capacità e abitudini acquisite dall uomo come membro di una società E. B. Tylor (1871) 9
Qualcuno parlando di cultura utilizza un metodo che è stato definito stratigrafico, ci sarebbero cioè più strati, sempre più complessi che partono da basi dipendenti dalla fisiologia umana e da processi psicologici primari basi biologiche bisogni fondamentali fattori psicologici di base organizzazione sociale A questo modello si preferisce invece il modello olistico: ogni istituzione culturale esiste per soddisfare una molteplicità di bisogni (organici, psicologici e sociali) 10
uno stesso insieme di individui dipende da più sistemi di culture (universale, provinciale, locale, familiare, professionale, confessionale ) la cultura non va vista contrapposta a incultura la cultura non deve essere intesa come erudizione 11
non esiste un numero finito di culture le culture non sono cose non dobbiamo pensare all individuazione di culture con confini netti e caratteristiche identificabili e precise 12
La nozione tyloriana di cultura è non valutativa non selettiva (non separa cioè buono e cattivo ) Neutra estensiva (riguarda, cioè, tutti gli uomini, tutte le forme di umanità) 13
Cultura come complesso di modelli L estrema genericità, vaghezza e variabilità delle capacità di reazione innate (cioè geneticamente programmate) dell uomo significa che, senza l aiuto di modelli culturali, egli sarebbe funzionalmente incompleto [ ] una specie di mostro informe senza meta né capacità di autocontrollo, un caos di impulsi spasmodici e di vaghe emozioni 14
La cultura è operativa Mette l uomo nella condizione di agire in relazione ai propri obiettivi adattandosi sia all ambiente naturale che a quello sociale e culturale che lo circonda 15
Habitus sistema durevole di disposizioni sia fisiche che intellettuali risultato dell interiorizzazione dei modelli di comportamento e di pensiero elaborati nella cultura nella quale viviamo in risposta all ambiente fisico, sociale e culturale che ci circonda 16
Selettività della cultura La cultura è un complesso di modelli tramandati, acquisiti, ma anche selezionati Tramite la messa in atto di processi selettivi le culture rivelano il loro carattere di sistemi aperti e chiusi al tempo stesso 17
Dinamicità della cultura Le culture sono prodotti storici, risultato di incontri, cessioni, prestiti e selezioni Tutte le culture hanno una storia Le culture sono sempre aperte 18
La cultura è differenziata e stratificata All interno di una singola cultura esistono tanti modi diversi di percepire il mondo 19
Dislivelli interni di cultura Cultura colta e cultura popolare Cultura egemonica e cultura subalterna 20
Comunicazione e creatività I modelli culturali devono essere condivisi, devono essere riconosciuti come facenti parte di un sistema di segni condiviso. Le innovazioni devono implicare la riorganizzazione dei modelli culturali investiti dal processo creativo e bisogna che siano in qualche modo accettate dal sistema di modelli culturali correnti. La cultura controlla la creatività, mette un freno ad essa, a volte non è in grado di accogliere l innovazione 21
Caratteristiche del linguaggio umano Universalità semantica (tutte le lingue sono in grado di produrre informazioni relative a eventi, luoghi, del presente, passato, futuro, vicini e lontani, reali e immaginati) Produttività infinita (data una proposizione nulla ci dice su cosa potrà seguire ad essa) 22
La cultura è olistica Gli elementi culturali entrano in un rapporto di reciproca interazione 23
Esistono i confini di una cultura? No, non si può parlare di confini 24