ITALIA - Il mercato autovetture nuove Gennaio 2014

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ITALIA - Il mercato autovetture nuove Gennaio 2014 Il mercato delle autovetture nuove, dopo il recupero avvenuto a dicembre, che grazie a un giorno lavorativo in più (20 contro 19) rispetto a dicembre 2012 aveva registrato, il primo segno positivo (+1,9%) da 27 mesi, totalizza 117.821 nuove immatricolazioni a gennaio 2014, con un incremento del 3,3% sull analogo mese. La media dei volumi venduti nel mese di gennaio dal 2002 al 2014 è pari a 193.000 autovetture Negli ultimi 13 anni, la media dei volumi venduti nel mese di gennaio è stata di oltre 193 mila auto, volume che, paragonato a quello di gennaio 2014, significa una perdita di 76 mila vetture. Anche se gennaio 2014 si confronta con un gennaio tra i più bassi della storia in termini di volumi immatricolati, possiamo considerarlo un segnale incoraggiante. Gli ordini raccolti ammontano a poco meno di 120 mila unità, oltre il 9% in più rispetto a gennaio e il 13% in più rispetto al mese di dicembre. Le marche nazionali, nel complesso, totalizzano circa 33.500 auto (-2,4%). Segno positivo per Lancia/Chrysler (+13,7%) e Maserati, che ha venduto 122 esemplari a fronte dei 10 di gennaio. Altro segnale positivo viene dalla produzione domestica di autovetture, anche se il ha chiuso con 388.465 unità e una flessione del 2,1%, il 4 trimestre ha finalmente totalizzato un buon risultato: + 12% sullo stesso trimestre del 2012, con 85.132 autovetture prodotte. Nel mese di gennaio 2014 registrano segni positivi anche gli altri major markets europei: Germania +7% e 206.000 vetture immatricolate; Francia, +0,5% e 125.477 auto; Spagna +7,6% e 53.436 auto; UK +7,6% e 154.562 auto. Nel Regno Unito si registra nel mese l ottima performance delle vetture ad alimentazione alternativa che crescono del 25% e raggiungono la quota dell 1,8%, grazie alla campagna Go Ultra Low, che promuove i benefici delle auto elettriche, plug-in e di quelle ibride. Go Ultra Low considera come auto a basse emissioni le autovetture che emettono una quantità fino a 75g CO 2 per chilometro. Entro questo limite per ora si mantengono le auto al 100 per cento elettriche (EV), le ibride plug-in (PHEV) e le elettriche ad autonomia estesa (EREV). I sussidi governativi per l acquisto di questi veicoli è fino a 5000 sterline, circa 6000 euro, per le auto e 8000, circa 9700 euro, per i furgoni. 1

Negli anni 2000-2002 sono state immatricolate in Italia oltre 7,1 milioni di auto, si tratta di vetture che hanno ormai 11-13 anni di vita e che potrebbero essere sostituite. Secondo le previsioni, solo nel 2017 il mercato raggiungerà di nuovo 1,8 milioni di autovetture nuove vendute, favorito dal progressivo invecchiamento del parco auto, che gli anni di crisi stanno determinando. E probabile che già a partire dal 2014 la necessità di rinnovamento di un parco circolante ormai tra i più vecchi in Europa, spinga ad una graduale anche se lenta ripresa delle vendite. Il tasso di sostituzione delle vetture in Italia, infatti, è passato dal 6,3% del 2007 al 3,9% del 2012, e se nel 2005 le auto circolanti con più di 10 anni erano il 34,5% del parco, nel 2012 sono salite al 44,4%. Contribuisce all indebolimento del mercato, la pesante imposizione fiscale che, nonostante il calo delle vendite, nel 2012 rappresenta ben il 17% delle entrate tributarie: 72,73 miliardi di euro (+3,8% rispetto al 2011), il contributo versato dagli automobilisti italiani. Pur acquistando e usando sempre meno l auto, gli automobilisti hanno pagato in più rispetto al 2011: il 12% di tasse sui carburanti, il 13% di IPT (imposta provinciale di trascrizione), il 7,3% di tassa di possesso, il 3,1% di premi di assicurazione. Come più volte denunciato da ANFIA, gli effetti di imposte e costi a vario titolo che gravano così pesantemente sull auto, rendono il bene meno accessibile da un lato e dall altro inducono a comportamenti poco virtuosi o addirittura illegali (per esempio auto che circolano senza copertura assicurativa o i falsi leasing delle vetture soggette a superbollo). Per ridare impulso, nel breve-medio termine, al mercato italiano, sono indispensabili interventi mirati sul carico fiscale, divenuto insostenibile per gli automobilisti italiani specialmente in riferimento ai costi di possesso e utilizzo dell autoveicolo e sulla fiscalità relativa alle auto aziendali, penalizzate, in Italia, rispetto al resto d Europa e servono misure di politica industriale per il rilancio della filiera produttiva, in particolare sui temi della ricerca e sviluppo, dei costi dell energia elettrica e, più in generale, della competitività del Sistema Paese. Il Rapporto Doing Business della Banca Mondiale, che tra i tanti fattori, analizza anche quello riferito ai sistemi fiscali nei paesi del mondo, monitora da otto anni i cambiamenti e le riforme dei diversi regimi (l ultima release si riferisce al periodo 2004-2011), rendendo lo strumento unico nel suo genere. Il Rapporto Paying Taxes, diffuso dalla Banca Mondiale, IFC e PwC, nello specifico esamina i costi per imposte e tasse in capo a un impresa e il connesso carico amministrativo per versamenti d imposta e adempimenti vari. L Italia si conferma fanalino di coda in Europa per carico fiscale (Total Tax Rate) Al 131 posto su 185 Paesi interessati dall indagine nel mondo; Ultima in classifica in Europa per indice di carico fiscale complessivo (Total Tax Rate); Il tempo dedicato al fisco è in media 269 ore all anno per azienda, in leggero miglioramento. Nel nostro Paese il carico fiscale complessivo è il più alto d Europa, pari al 68,3% dei profitti commerciali, sostanzialmente stabile contro una media EU&EFTA scesa, nonostante la crisi, dal 43,4% al 42,6% (media mondiale del 44,7%). A breve distanza dall Italia si posiziona l Estonia (67,3%), seguita dalla Francia (65,7%). Per gli adempimenti fiscali in Italia le società impiegano 269 ore all anno (267 ore la media mondiale e 184 ore la media europea) ed effettuano 15 pagamenti contro i 12,8 pagamenti medi in EU&EFTA e i 27,2 richiesti mediamente a livello globale. Occorre quindi un accelerazione sul fronte della semplificazione delle procedure burocratiche e sull informatizzazione delle operazioni, e, soprattutto si rende indispensabile l eliminazione dell incertezza interpretativa delle norme e la certezza della loro durata nel tempo. Soltanto così, è possibile attrarre investimenti esteri e allo stesso tempo aiutare le aziende italiane, in particolare quelle piccole, ad investire all estero. 2

Mercato per alimentazione A gennaio 2014 le vetture ad alimentazione alternativa perdono un punto di quota rispetto a gennaio e scendono al 14,5% del mercato con poco più di 17mila auto (-3,9%), di queste l 8,2% sono vetture a GPL (in calo del 14%) e il 5% a metano (+6,5%). volumi gen-13 feb-13 mar-13 apr-13 mag-13 giu-13 lug-13 ago-13 set-13 ott-13 nov-13 dic-13 gen-14 GPL 11.205 9.361 11.916 10.166 11.443 11.137 9.645 5.371 9.630 9.249 8.713 7.714 9.629 METANO 5.483 4.221 7.628 6.594 6.579 6.076 5.794 3.472 5.859 5.372 5.705 5.229 5.840 PEV/IBRIDE 1.050 957 1.237 1.155 1.633 1.373 1.434 505 1.668 1.704 1.676 1.579 1.584 totale 17.738 14.539 20.781 17.915 19.655 18.586 16.873 9.348 17.157 16.325 16.094 14.522 17.053 quote gen-13 feb-13 mar-13 apr-13 mag-13 giu-13 lug-13 ago-13 set-13 ott-13 nov-13 dic-13 gen-14 GPL 9,8 8,6 9,0 8,7 8,4 9,1 8,9 10,1 9,0 8,3 8,5 8,6 8,2 METANO 4,8 3,9 5,7 5,6 4,8 4,9 5,3 6,5 5,5 4,8 5,5 5,9 5,0 PEV/IBRIDE 0,9 0,9 0,9 1,0 1,2 1,1 1,3 0,9 1,6 1,5 1,6 1,8 1,3 totale 15,5 13,3 15,6 15,3 14,4 15,1 15,6 17,5 16,0 14,6 15,7 16,3 14,5 Nel le vetture ad alimentazione alternativa hanno raggiunto la quota del 15,3% e una variazione tendenziale positiva del 5,8% circa; la quota delle vetture alimentate a GPL si attesta all 8,9%, in leggero calo rispetto alla media annua del 2012 (9,1%). Le vetture a metano conquistano il 5,2% del mercato (1,4 punti in più rispetto al 2012). Le vetture ibride passano da 6.930 del 2012 a 14.930 del (+115%). Le vetture puro elettrico invece aumentano del 65% circa e raggiungono le 864 unità; secondo la tipologia di acquisto, le vetture elettriche risultano così ripartite: 434 Società, 143 Noleggio senza autista, 57 leasing e 226 a privati, 4 enti pubblici. TOTALE 2012 % TOTALE /12 GENNAIO % GENNAIO 2014 2014/13 DIESEL 745.544 53,1 702.710 53,9-5,7 59.563 52,2 65.051 55,2 9,2 BENZINA 469.026 33,4 402.247 30,8-14,2 36.801 32,3 35.717 30,3-2,9 BZ+GPL 127.476 9,1 115.550 8,9-9,4 11.205 9,8 9.629 8,2-14,1 BZ+METANO 48.299 3,4 56.048 4,3 16,0 4.890 4,3 4.713 4,0-3,6 METANO 5.375 0,4 11.964 0,9 122,6 593 0,5 1.127 1,0 90,1 ELETTRICA 524 0,0 864 0,1 64,9 33 0,0 34 0,0 3,0 IBRIDA BE 5.640 0,4 14.006 1,1 148,3 884 0,8 1.478 1,3 67,2 IBRIDA BT 92 0,0 5 0,0-94,6 0 0,0 0 0,0 IBRIDA GE 1.198 0,1 1.096 0,1-133 0,1 72 0,1 - TOTALE 1.403.174 100,0 1.304.490 100,0-7,0 114.102 100,0 117.821 100,0 3,3 ALIM. ALTERNATIVA 188.604 13,4 199.533 15,3 5,8 17.738 15,5 17.053 14,5-3,9 I contributi statali per l'acquisto di veicoli a Basse Emissioni Complessive (BEC) di CO 2 non superiori a 120 g/km, previsti dalla Legge Sviluppo n. 134/2012 e gestiti dal MISE con l obiettivo di promuovere la mobilità sostenibile, sono agevolazioni disponibili nel triennio -2015 con stanziamento graduale che, tra le altre tipologie di veicolo, si rivolgono anche ai Veicoli Commerciali Leggeri fino alle 3,5 tonn. Gli incentivi, che variano a seconda delle emissioni di CO 2 prodotte, sono rivolti prioritariamente ai veicoli aziendali - utilizzati come beni strumentali nell esercizio di imprese, arti e professioni - oppure quelli ad uso pubblico (taxi, carsharing, noleggio, servizi di linea ecc.). Tuttavia, i fondi disponibili per l acquisto di nuovi veicoli ecologici - elettrici, a metano, GPL, ibridi etc. - sono stati vincolati alla contestuale rottamazione di un veicolo vecchio più di 10 anni in possesso dell acquirente da almeno 12 mesi (hanno fatto eccezione solo i fondi destinati ai veicoli con emissioni non superiori a 95 g/km di CO 2, per i quali non è obbligatoria la rottamazione e che sono aperti a tutte le categorie di acquirenti, inclusi i privati cittadini). 3

L indisponibilità di veicoli con oltre 10 anni di età da parte delle imprese e delle PA, ha reso l incentivo di fatto inaccessibile alla maggior parte di queste (tanto che, dei 35 Mln stanziati per le flotte a marzo, circa 30 sono risultati non utilizzati). E in corso presso il MISE proprio in questi giorni una riflessione su possibili modifiche da apportare alla misura, che rendano la stessa effettivamente efficace ed utilizzabile. I fattori che hanno determinato la crescita delle vetture ad alimentazione alternativa sono stati soprattutto l aumento dei prezzi dei carburanti e, per una brevissima fase, i contributi BEC (veicoli a basse emissioni complessive) per le vendite ai privati, mentre quelli destinati alle auto aziendali sono in fase di rimodulazione, come si è detto, da parte del MISE. I prezzi alla pompa hanno avuto, nel corso del, un andamento piuttosto altalenante, come evidenziato dal grafico. Nell ultima parte dell anno, sono risultati inferiori rispetto allo stesso periodo dell anno precedente, ad eccezione del prezzo alla pompa del GPL, che è tornato agli stessi livelli. L incidenza fiscale (accise+iva) sul prezzo medio alla pompa dei carburanti nel mese di gennaio 2014 pesa per il 60,3% sul prezzo della benzina, per il 55,5% su quello del gasolio e per il 34,9% sul GPL. Alle accise nazionali si aggiungono anche quelle regionali (applicate in Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria). Nel, i consumi di benzina e gasolio si contraggono rispettivamente del 4,8% e del 2,8%, dopo i cali del 2012: -10,6% benzina, -10,4% gasolio auto. Continuano a crescere i consumi di GPL: +12,2% nel, dopo il +6,5% nel 2012. L Italia detiene la quota di auto ad alimentazione alternativa più alta tra i Paesi dell UE15: 13,5% del totale immatricolato nel 2012, fattore che ha contribuito ad abbassare il valore medio delle emissioni di CO 2 delle nuove vetture vendute nel 2012 (e anche nel ), mentre la quota europea delle auto con alimentazione diversa da benzina e gasolio è del 3,3% sul totale venduto. Le emissioni medie di CO 2 attribuibili alle automobili immatricolate in Italia nel 2012 sono tra le più basse d'europa e - assieme a Belgio, Danimarca, Francia, Grecia, Irlanda, Malta, Olanda, Portogallo e Spagna - si trovano già al di sotto dei limiti fissati dalla Commissione Europea per il 2015. L'Italia ha ottenuto un risultato migliore di Paesi ritenuti molto più 'eco-responsabili' (come Belgio, Svezia, Austria, Lussemburgo e Finlandia) ed ha largamente distaccato, in questa classifica delle nazioni 'virtuose', la Germania, che ha una media di emissioni di CO 2 ben più alta (141,5 g/km) rispetto a quella italiana, pari a 126,2 g/km. 4

Emissioni medie CO 2 in g/km delle nuove vetture vendute 158,7 ITALIA 153,6 EU27 146,5 144,7 145,7 140,3 136,3 135,7 133,1 132,2 129,9 126,2 130 95 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2015 2020 Francia e Italia hanno registrato la media di emissioni più basse in Europa, seguite da Spagna e Gran Bretagna. Diversi fattori influenzano il risultato, tra questi il peso dell'auto (l'italia si colloca al 4 posto con 1.311 kg), la potenza dei motori (l'italia si colloca al 2 posto con 77 kw pari a 103 CV), la diffusione di auto con alimentazione a GPL e metano. Nell anno le emissioni medie di C0 2 delle nuove auto vendute in Italia è pari a 121,3 g/km, in calo di 4,9 g/km rispetto alla media del 2012. Nello specifico, secondo le elaborazioni di ANFIA, l emissione delle nuove vetture secondo l alimentazione è pari a : 122,3 g/km per benzina, a 123,8 g/km per diesel, a 120,1 g/km per BZ/GPL, a 99,2 per BZ/Metano, a 88,2 per le auto ibride. Mercato per modalità d acquisto A gennaio 2014 le vetture intestate a persone fisiche rappresentano il 66,7% di tutto l immatricolato del mese, in calo in termini di quota, ma leggermente in crescita in termini di volume (+0,7%). Le vetture intestate ad aziende (società leasing, noleggio, taxi) sono il 33,3%, il noleggio registra una crescita sostenuta del 22,8%. TOTALE 2012 % TOTALE /12 GENNAIO % GENNAIO 2014 2014/13 Privati proprietari 873.509 62,3 807.207 61,9-7,6 78.065 68,4 78.636 66,7 0,7 Leasing persone fisiche 20.759 1,5 21.609 1,7 4,1 2.120 1,9 1.652 1,4-22,1 Società proprietarie 227.838 16,2 217.635 16,7-4,5 17.248 15,1 17.693 15,0 2,6 Leasing persone giur. 23.952 1,7 20.135 1,5-15,9 1.704 1,5 1.718 1,5 0,8 Noleggio 252.732 18,0 233.494 17,9-7,6 14.529 12,7 17.844 15,1 22,8 Taxi 4.102 0,3 4.189 0,3 2,1 378 0,3 179 0,2-52,6 Altri 282 0,0 221 0,0-21,6 58 0,1 99 0,1 70,7 TOTALE 1.403.174 100,0 1.304.490 100,0-7,0 114.102 100,0 117.821 100,0 3,3 Le vetture acquistate direttamente da privati (persone fisiche) sono passate dal 64,9% del 2011 al 62,3% del 2012, per calare ancora nel al 61,9%. Complessivamente, le vetture intestate ad aziende (società, leasing, noleggio, taxi) sono il 38,1% del mercato contro il 37,7% del 2012; le auto aziendali alimentate a gasolio sono il 64%,a benzina il 26,6% e l 8,5% quelle ad alimentazione alternativa, erano il 5,2% nel 2012. Secondo la media delle emissioni di CO 2, nel le vetture intestate ad aziende risultano così ripartite: - da 0 a 50 g/km: 0,4% - da 51 a 95 g/km: 4,1% - da 96 a 120 g/km: 55,5% - oltre 120 g/km: 40%. La quota di vetture a noleggio passa dal 13,3% del 2010 al 18% del 2012, quota confermata anche nel. La formula del noleggio potrebbe diventare interessante anche per i privati, una parte dei quali sembrano già indirizzati verso l affitto dell auto piuttosto che l acquisto. Saranno le offerte formulate dalle aziende ai cosiddetti codici fiscali che renderanno appetibile e praticabile questa strada. Pesa, infine, per tutto il comparto delle vetture intestate a società e noleggio, la sfavorevole fiscalità rispetto agli altri Paesi europei. 5

In Italia, la deducibilità è stata ridotta in pochi mesi (prima dalla Legge Fornero e poi dalla Legge di Stabilità ) dal 40% al 20%, mentre in ambito UE arriva fino al 100%. Inoltre, le soglie di deducibilità per le auto utilizzate da imprese e professionisti sono ferme addirittura al 1997, non essendo mai state rivalutate secondo gli indici Istat come, invece, sarebbe previsto. Anche l Iva è detraibile solo al 40%, mentre nei principali Paesi UE la detraibilità arriva al 100%. Per queste ragioni, l incidenza delle auto aziendali in Italia è molto più bassa che in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna. Il diritto alla mobilità sta diventando sempre più un diritto acquistabile, pertanto legato alla capacità di reddito delle persone, sia che si concretizzi privatamente (acquisto di un auto, noleggio, car sharing) che collettivamente (car pooling, autobus, treno, aereo, nave); occorre che sia garantita la possibilità di spostamento dei cittadini su percorsi brevi e lunghi, consentendo al settore del trasporti di svilupparsi con efficienza e in sicurezza, riducendo al minimo l impatto ambientale. Il trasporto stradale (merci e passeggeri) è un settore economico fondamentale che dà lavoro a circa cinque milioni di persone in tutta l UE e produce quasi il 2% del PIL europeo. Mercato per segmento A gennaio 2014 crescono le vendite di vetture utilitarie, medio-inferiori, monovolumi piccoli e alto di gamma. TOTALE 2012 % TOTALE /12 GENNAIO % GENNAIO 2014 2014/13 Superutilitarie 268.205 19,1 249.306 19,1-7,0 21.684 19,0 20.884 17,7-3,7 Utilitarie 427.374 30,5 382.041 29,3-10,6 34.698 30,4 36.082 30,6 4,0 Medio-inferiori 180.394 12,9 174.873 13,4-3,1 14.903 13,1 15.283 13,0 2,5 Medie 84.667 6,0 63.986 4,9-24,4 5.431 4,8 4.568 3,9-15,9 Superiori 19.492 1,4 16.629 1,3-14,7 1.316 1,2 1.287 1,1-2,2 Lusso 1.986 0,1 1.430 0,1-28,0 162 0,1 188 0,2 16,0 Sportive 9.032 0,6 4.772 0,4-47,2 353 0,3 400 0,3 13,3 SUV Piccoli 36.956 2,6 64.740 5,0 75,2 3.761 3,3 8.072 6,9 114,6 SUV Compatti 120.409 8,6 111.491 8,5-7,4 10.761 9,4 10.496 8,9-2,5 SUV Medi/ 53.775 3,8 40.518 3,1-24,7 4.254 3,7 3.109 2,6-26,9 SUV Grandi 14.155 1,0 11.122 0,9-21,4 1.103 1,0 1.318 1,1 19,5 Monovolumi piccoli 69.741 5,0 87.828 6,7 25,9 7.911 6,9 8.747 7,4 10,6 Monovolumi medi 78.917 5,6 63.700 4,9-19,3 5.197 4,6 4.815 4,1-7,4 Monovolumi grandi 7.869 0,6 5.230 0,4-33,5 265 0,2 422 0,4 59,2 Multispazio 22.815 1,6 19.586 1,5-14,2 1.834 1,6 1.455 1,2-20,7 Combi 7.387 0,5 7.238 0,6-2,0 469 0,4 695 0,6 48,2 TOTALE 1.403.174 100,0 1.304.490 100,0-7,0 114.102 100,0 117.821 100,0 3,3 Nel solo due segmenti hanno visto crescere i propri volumi: SUV piccoli, che avevano una quota del 2,6% nel 2012 salita al 5% nel, e i Monovolumi piccoli, che invece avevano una quota del 5% diventata mediamente stabile attorno al 7% nei mesi del. 6

I segmenti che perdono di meno nel sono i segmenti A, B e C, che perdono complessivamente l 8% e pesano sul totale mercato per il 61,8% (era il 62,3% nel 2012 e il 62,9% nel 2011). L alto di gamma (Superiori, Lusso, Sportive, SUV Grandi, Monovolumi Grandi) totalizza nell anno appena concluso poco più di 41 mila auto vendute, in calo del 22% sul 2012, che già registrava una perdita del 32% circa sul 2011. A questa pesante contrazione, ha contribuito l introduzione del superbollo, che ha penalizzato le vendite dei modelli con potenza superiore a 185 KW, soggetti alla sovrattassa. Infine le vendite dei cosiddetti combi, veicoli che nascono come veicoli commerciali ma sono immatricolati come autovetture, hanno raggiunto volumi allineati con l anno precedente (-2,3% la flessione). Mercato per area geografica A gennaio 2014 crescono le immatricolazioni nelle regioni del Nord-Ovest +4,2% e nel Nord-Est +11,8%. In particolare, crescono le immatricolazioni in Val d Aosta (+251%) e Trentino Alto-Adige +38%, come effetto dell aumento delle vendite nel comparto del noleggio. Nell anno 2012, sono aumentate le immatricolazioni nelle regioni autonome (si vedano Valle d Aosta e Trentino Alto Adige), poiché non hanno adottato, grazie ai loro statuti speciali, gli obblighi di maggiorazione sull IPT previsti dalle Legge n. 148/2011 entrata in vigore il 17 settembre 2011, che avevano sostanzialmente abolito il beneficio della tassazione fissa sugli atti soggetti a Iva (in pratica, gli acquisti effettuati presso un commerciante di veicoli). Il successivo D.L. 10 ottobre 2012, n. 174 art. 9, comma 2 convertito nella Legge 7 dicembre 2012, n. 213 ha infatti ulteriormente rivisto la disciplina dell imposta provinciale di trascrizione, consentendo di eseguire le formalità relative all IPT su tutto il territorio nazionale, con destinazione del gettito d imposta alla Provincia ove ha sede legale o residenza il soggetto passivo, inteso come avente causa (proprietario-acquirente) o intestatario del veicolo (il locatario nel caso di locazione finanziaria, il titolare del diritto di godimento nel caso di usufrutto, il cessionario nel caso di compravendita con patto di riservato dominio). Tuttavia, tale modifica non ha praticamente pesato sui noleggiatori, che hanno continuato ad aprire sedi nelle due province con IPT ridotta e a pagarla lì come effettivi proprietari dei veicoli. TOTALE 2012 % TOTALE /12 GENNAIO % GENNAIO 2014 2014/13 VALLE D'AOSTA 36.692 2,6 8.244 0,6 77,5 332 0,3 1.164 1,0 250,6 PIEMONTE 148.396 10,6 162.063 12,4 9,2 13.765 12,1 14.038 11,9 2,0 LOMBARDIA 249.846 17,8 232.144 17,8 7,1 20.948 18,4 21.366 18,1 2,0 LIGURIA 29.428 2,1 27.384 2,1 6,9 2.474 2,2 2.517 2,1 1,7 ITALIA NORD-OVEST 464.362 33,1 429.835 33,0 7,4 37.519 32,9 39.085 33,2 4,2 FRIULI 25.410 1,8 23.771 1,8 6,5 2.067 1,8 2.249 1,9 8,8 TRENTINO ALTO ADIGE 171.740 12,2 151.581 11,6 11,7 7.455 6,5 10.263 8,7 37,7 VENETO 107.230 7,6 100.372 7,7 6,4 9.348 8,2 9.943 8,4 6,4 EMILIA ROMAGNA 114.402 8,2 113.267 8,7 1,0 10.433 9,1 10.314 8,8 1,1 ITALIA NORD-EST 418.782 29,8 388.991 29,8 7,1 29.303 25,7 32.769 27,8 11,8 TOSCANA 105.405 7,5 118.466 9,1 12,4 11.709 10,3 12.297 10,4 5,0 UMBRIA 18.771 1,3 17.091 1,3 8,9 1.661 1,5 1.600 1,4 3,7 MARCHE 32.216 2,3 30.164 2,3 6,4 2.890 2,5 2.936 2,5 1,6 LAZIO 135.516 9,7 114.106 8,7 15,8 11.316 9,9 9.440 8,0 16,6 ITALIA CENTRO 291.908 20,8 279.827 21,5 4,1 27.576 24,2 26.273 22,3 4,7 ABRUZZI 23.371 1,7 21.006 1,6 10,1 2.070 1,8 2.127 1,8 2,8 BASILICATA 5.351 0,4 5.171 0,4 3,4 476 0,4 512 0,4 7,6 CAMPANIA 54.227 3,9 48.230 3,7 11,1 4.745 4,2 4.613 3,9 2,8 MOLISE 2.998 0,2 2.692 0,2 10,2 287 0,3 300 0,3 4,5 PUGLIA 41.828 3,0 40.134 3,1 4,0 3.689 3,2 3.665 3,1 0,7 CALABRIA 21.936 1,6 20.257 1,6 7,7 1.987 1,7 1.949 1,7 1,9 SICILIA 55.430 4,0 47.657 3,7 14,0 4.765 4,2 4.491 3,8 5,8 SARDEGNA 22.981 1,6 20.690 1,6 10,0 1.685 1,5 2.037 1,7 20,9 ITALIA SUD-ISOLE 228.122 16,3 205.837 15,8 9,8 19.704 17,3 19.694 16,7 0,1 TOTALE 1.403.174 100,0 1.304.490 100,0 7,0 114.102 100,0 117.821 100,0 3,3 7

Trasferimenti di proprietà e radiazioni A gennaio 2014, secondo i dati preliminari del Ministero dei Trasporti, sono stati registrati 360.050 trasferimenti di proprietà lordi (incluse le minivolture), in calo del 2,73% su gennaio. Nel sono stati registrati 4.182.703 passaggi di proprietà (+0,1% sul 2012), di questi 1.669.627 sono minivolture (vendite temporanee ai concessionari, in calo dello 0,5%) e 2.513.076 sono passaggi di proprietà netti (+0,5%). Le minivolture rappresentano il 39,9% di tutti i passaggi (erano il 42,4% nel 2012) e i passaggi netti il 60,1% (erano il 57,6% nel 2012). Il rapporto tra passaggi netti e nuove iscrizioni è cresciuto, passando da 1,58 nel 2011 a 1,78 nel 2012 e 1,92 nel. Le radiazioni di autovetture sono state invece 1.424.541 (-1,4% sul 2012). Il tasso di sostituzione delle autovetture è ancora sceso, passando dal 4,6 del 2011 al 3,9 del 2012 e al 3,8 del (dati ACI). Parco autovetture La riduzione dei volumi di vendita delle autovetture ha determinato una costante diminuzione del tasso di sostituzione (dal 6,3% del 2007 al 3,9% del 2012), causando un progressivo invecchiamento del parco circolante auto, che a fine 2012 per la prima volta è sceso a 37.078.274 (35.000 vetture in meno rispetto al 2011). Questa inversione di tendenza non preoccupante in sé, ma in quanto accompagnata dalla mancata sostituzione delle vetture rottamate o radiate, con conseguente invecchiamento del parco circolante - rischia di consolidarsi, visto che anche nel le immatricolazioni sono diminuite del 7,1%, che in termini di volumi si tratta di una perdita di 100 mila vetture circa. Evoluzione del Parco circolante autovetture in alcuni comuni capoluoghi (fonte ACI) Numeri indice 2000=100 ANNI Torino Milano Genova Bologna Firenze Roma Napoli Palermo TOTALE ITALIA 2000 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 2001 101,5 101,4 100,1 100,0 100,3 104,5 100,4 100,6 102,2 102,0 2002 101,2 101,3 100,1 99,6 99,6 104,7 100,8 101,6 102,3 103,4 2003 103,5 100,9 100,2 98,8 99,7 105,8 101,7 103,2 103,1 105,3 2004 96,6 93,8 95,6 96,1 95,6 99,6 87,9 97,7 96,2 104,3 2005 96,1 93,9 95,7 95,1 94,9 100,7 90,8 99,2 97,0 106,4 2006 96,3 93,6 96,0 93,7 94,4 101,9 90,9 100,6 97,4 108,3 2007 96,9 92,3 95,4 92,8 93,2 102,3 91,0 101,1 97,4 109,5 2008 98,1 91,9 95,0 92,0 92,7 103,7 91,1 101,1 97,9 110,8 2009 96,6 91,0 94,8 91,7 95,3 102,4 91,2 100,5 97,2 111,6 2010 93,6 91,0 94,4 91,5 96,8 102,7 91,3 100,3 96,9 112,8 2011 93,7 92,0 94,0 92,5 98,4 104,4 90,5 100,0 97,7 113,9 2012 93,1 90,9 92,9 91,7 93,0 100,7 88,9 98,6 95,4 113,8 La tabella evidenzia la diminuzione graduale e costante delle autovetture circolanti nel periodo 2000-2012 nei principali comuni capoluoghi, rispetto all andamento del parco auto complessivo, in crescita fino al 2011 e poi in calo nel 2012. Cambia la mobilità nei grandi centri urbani e cambia l utilizzo dell auto, che non può essere però ancora sostituita negli spostamenti dalla periferia alle zone limitrofe il centro storico o negli spostamenti notturni (per esempio delle persone che fanno lavori su turni, incluso quelli notturni) per mancanza di soluzioni alternative, oppure nei viaggi che riguardano più persone con lo stesso mezzo, per aspetti di economicità rispetto ai costi di altri mezzi di trasporto (esempio: treno). 8

La vita media di un auto è aumentata per effetto della rinuncia o del rinvio dell acquisto/sostituzione dell auto, per scelta o necessità. L utilizzo più moderato del mezzo (calo della percorrenza media del 12% nel 2012, con meno di 10.000 km medi/annui - fonte: Segugio.it) ha determinato anche un allungamento della vita tecnica dell auto. Negli anni 2000, 2001, 2002 sono state immatricolate complessivamente oltre 7,1 milioni di auto, pari ad una media d anno di 2,37 milioni di vetture, pertanto potenzialmente si tratta di mezzi con 10-13 anni di vita che potrebbero/dovrebbero essere sostituiti nel breve termine. Un invecchiamento progressivo del parco ha conseguenze negative in termini ambientali e di sicurezza. L'età mediana nel 2012 (in aumento rispetto al 2011) è pari a: - auto a benzina : 11 anni e 7 mesi - auto a gasolio : 7 anni - auto bz/gpl : 4 anni e 9 mesi - auto bz/metano : 4 a e 10 mesi. L'età mediana nel 2011 era pari a: - auto a benzina : 10 anni e 11 mesi - auto a gasolio : 6 anni e 4 mesi - auto bz/gpl : 4 anni e 10 mesi - auto bz/metano : 4 a e 5 mesi. Nel 2005, le vetture circolanti con più di 10 anni erano il 34,5%; nel 2012 sono salite al 44,4%. Le auto con più di 20 anni erano l'8,3% del parco nel 2000, scese al 7,2% nel 2005 e salite al 12,2% nel 2012. Secondo la normativa Euro invece, le vetture circolanti Euro 0,1,2,3 sono il 53,9% dell intero parco, mentre le vetture Euro 4, 5, 6 sono il 46,1%. Euro 0, 1, 2, 3 = 53,9% del parco Euro 4, 5, 6 = 46,1% del parco Marisa Saglietto Area Studi e Statistiche ANFIA ASSOCIAZIONE NAZIONALE FILIERA INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA 10128 TORINO Corso G. Ferraris 61 Tel. +39 011 5546526 Email: m.saglietto@anfia.it Il presente documento è disponibile su: http://www.anfia.it/index.php?modulo=view_studi_mercato_italia 9