"In primo piano il gioco al centro il bambino" proposta per una seduta d allenamento dei piccoli amic

Documenti analoghi
Da un CENTRO DI PREFORMAZIONE FEDERALE FRANCESE. Alcune lezioni della stagione sportiva 2002/2003. Obiettivi:

SCUOLA CALCIO PROGRAMMAZIONE TECNICA E FINALITA STAGIONE SPORTIVA 2012/2013

LA TRASMISSIONE. Esercitazioni per la trasmissione della palla di interno nella Categoria Pulcini

Giovedì 21 Aprile Corso CONI F.I.G.C. Como e Varese. Pianificazione Annuale Didattica

LINEE GUIDA ATTIVITÁ DI BASE

L ISTRUTTORE DEI PICCOLI AMICI

IL CALCIO A 5 NEI SETTORI GIOVANILI

CORSO PER TECNICI DELLA CAT. ESORDIENTI

Proposte tecniche per l attività Primi Calci e Piccoli Amici

FEDERAZIONE ITALIANA PALLACANESTRO SETTORE GIOVANILE SCOLASTICO MINIBASKET MINIBASKET A SCUOLA

S.S.D. CALCIO TUSCIA

ESERCIZI PICCOLI AMICI

PRIMA DEL RISULTATO. Tecnica, tattica e sviluppo di analisi critica 2 CONVEGNO SUL CALCIO GIOVANILE URBINO - 5 MAGGIO Prof.

Stefano Monti. Presenta:

STAGIONE SPORTIVA 2016/2017 Seconda parte

LINEE GUIDA ATTIVITÁ DI BASE

Collettivi: vincere il maggior numero di partite! Chiunque scende in campo, bambino o adulto che sia, lo fa per VINCERE.

GIOVANISSIMI. Programma Tecnico

PROPOSTA DI LAVORO ADATTABILE ALLE SQUADRE DILETTANTI

FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO SETTOREE GIOVANILE E SCOLASTICO. Stagione Sportiva 2016/2017

ISTITUTO COMPRENSIVO MEZZOLOMBARDO PIANI DI STUDIO D ISTITUTO SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE

UN CANESTRO NELLO ZAINO

Progetto gioco- sport dei plessi Collodi e Italo Stagno

01/06/2016 Lezione : Avviamento; sport vari c/o SS Trinità: Basket, calcio, pallavolo e badminton.

Liceo scientifico A. Messedaglia - Verona. Programma svolto - a.s. 2015/2016. Materia di insegnamento: Scienze Motorie e Sportive

S.S.D. CALCIO TUSCIA. Categ. Esordienti. Io la palla, i compagni e gli avversari in superioritá e in inferioritá numerica

PROGETTO DI AVVIAMENTO ALLA PRATICA DELLA PALLAVOLO PER LA SCUOLA PRIMARIA


Sedute Allenamento mese di Novembre 2007

PROGETTO DI PROMOZIONE DEL RUGBY EDUCATIVO NELLA SCUOLA - A.S. 2014/2015 IL RUGBY VALEGGIO A SOSTEGNO DELLE SCUOLE

I FONDAMENTALI SENZA PALLA TRAGUARDI DI COMPETENZA

Programma del Corso Allievo Allenatore. Modulo 1: Presentazione del Corso

Seduta di allenamento

High Intensity Training: allenamento fisico e cognitivo

Federazione Italiana Giuoco Handball

LA SEDUTA DI ALLENAMENTO

MINIBASKET A SCUOLA. a.s. 2014/2015. L istruttore che quest anno svolgerà le lezioni facenti parte del progetto- scuola sarà:

SCUOLA CALCIO CONCETTI DI PROGRAMMAZIONE MARCHI ERNESTO

Conquistare la palla da soli

Il calcio a 5 o futsal

3 giugno 2014 a cura di Pasquale Piccardo

S.S.D. CALCIO TUSCIA

Pianificazione annuale di una Scuola Calcio: periodizzazione ciclica del. e motorio. Corso CONI FIGC Como Prof. William Palazzo

Conoscere il calcio femminile!

Dieci esercitazioni per migliorare il gesto tecnico di calciare la palla. Raccolta N 2.

Settore Giovanile Agonistico Programmi Allenamenti. A cura di Ernesto Marchi

PERCORSI MOTORI TECNICO-COORDINATIVI

Conquistare la palla da soli

UNA PROPOSTA DI SEDUTA D ALLENAMENTO CON POSSESSI PALLA E PARTITELLE A TEMA. (parte seconda)

PROGRAMMA ALLENAMENTO PICCOLI AMICI MESE SETTEMBRE Mister Marco FALUGI

Esercitazioni per allenare la finta il dribbling e cambi di direzione. Categoria: Ultimo anno Esordienti

PROGETTO SCUOLA CALCIO TUTTI INSIEME NEL PALLONE: COMUNICAZIONE, COLLABORAZIONE E RISOLUZIONE DEI CONFLITTI NEI GIOVANI CALCIATORI

L'ALLENAMENTO ( CONTENUTO ) Rappresenta l'attività motoria e sportiva che l'istruttore propone concretamente ai propri giocatori, i attraverso la qual

ANNO SCOLASTICO

(durata 75 ) Montagne e laghi (durata per cambio postazione)

CURRICOLO DI EDUCAZIONE FISICA

PROGETTO BASKET SENZA LIMITI Programma di educazione motoria e sportiva

Miglioramento individuale nell ambito di un sistema di gioco di attacco Coach Claudio Barresi Venafro

SVILUPPO DELLA POTENZA AEROBICA ATTRAVERSO IL METODO INTEGRATO

Miglioramento di un giocatore interno all interno di un sistema d attacco per squadre giovanili

Corso Integrato Gioco e sport in età scolare. Docenti Dott.ssa Valentina Biino

PRINCIPALI SISTEMI DIFENSVIVI

Protocollo Scuola Calcio

INSEGNARE LO SMARCAMENTO IN ZONA LUCE AI GIOVANI CALCIATORI DELLA SCUOLA CALCIO? A

PADRONANZA DEL PROPRIO CORPO ED ESPRESSIVITÀ CORPOREA

Appunti per i Corsi istruttori FSN-DSA di 1 livello

LE COMPETENZE DELL ISTRUTTORE

ANNO SCOLASTICO

Federazione Italiana Rugby. Dal grappolo all utilità pallone spazio

Fondamentali di base: ATTACCO

La Scuola Educa allo Sport

Corso Integrato: ATTIVITA' SPORTIVE DI SQUADRA

SECONDO LIVELLO GIOVANILE

I PREREQUISITI DELL APPRENDIMENTO MOTORIO

A.S.D. SAVIO s.r.l. Scuola Portieri A.S.D. Savio Calcio Roma

LA FINTA/DRIBBLING ALL INTERNO DI UNA SEDUTA DI ALLENAMENTO

La finta e il dribbling

L INCONTRO TRA IL MINIBASKET E IL BASKET:

Le Capacità Motorie. Il loro sviluppo è legato ai processi di crescita e di trasformazione biologico-sessuale e di evoluzione psicologica.

MiniVolley a Scuola MANIFESTAZIONE SPORTIVA SCOLASTICA

SCUOLA CALCIO CONCETTI DI PROGRAMMAZIONE

IL COLPO DI TESTA. Esercitazioni per imparare a colpire di testa

Conquistare la palla in gruppo

Lo Spikeball, nelle versioni white, green e red, deve fin da subito integrarsi con le rispettive versioni dell S3.

FEDERAZIONE SAMMARINESE GIUOCO CALCIO SETTORE GIOVANILE DI BASE

1 STAGE per giovani portieri

OBIETTIVI E FINALITA della SCUOLA CALCIO QUALIFICATA Abano Calcio 1950 S.r.l. A.s

MESE DI DICEMBRE 2007 DELLA CATEGORIA ESORDIENTI 1995

CURRICOLO DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE Scuola Primaria CLASSE 1 ^ (MONOENNIO) COMPETENZE CONOSCENZE ABILITÀ

FISG - COMITATO NAZIONALE ALLENATORI MAESTRO DI BASE PER L AVVIAMENTO AGLI SPORT DEL GHIACCIO CORSO DI FORMAZIONE REGIONALE ALLEGATO A

Obiettivi generali. Contenuti. Educazione fisica (Sport, educazione corporea)

Quattro settimane di allenamento per squadre dilettanti con due sedute settimanali

Federazione Italiana Rugby. L atto tattico nel gioco sullo spazio in attacco nella formazione Aggiornamento I livello 2009

I.C. 66 MARTIRI - GRUGLIASCO

Tiro in porta. Il giocatore B effettua un cambio di direzione, andando a ricevere il pallone sulla corsa servitogli in verticale dal giocatore A.

DISCIPLINA : CORPO MOVIMENTO E SPORT CLASSE PRIMA SCUOLA PRIMARIA

Corso per tecnici dell attività giovanile. a cura di SERGIO GENOVESE

La valutazione dell atleta in relazione alla prestazione

REGOLE DEL FooBaSKILL

PROGETTO GIOCO - VOLLEY

Transcript:

"In primo piano il gioco al centro il bambino" proposta per una seduta d allenamento dei piccoli amic FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO SETTORE GIOVANILE E SCOLASTICO FRIULI VENEZIA GIULIA CORSO PER ISTRUTTORI DI SCUOLA CALCIO UDINE STAGIONE SPORTIVA 2010/2011 Tesina di : Nicola di Montegnacco In primo piano il gioco al centro il bambino proposta per una seduta d allenamento dei piccoli amici Il presente lavoro è una proposta operativa per una seduta di allenamento calcistico destinato alla categoria dei Piccoli Amici (5-8 anni). Dopo aver brevemente ricordato alcuni concetti guida trattati durante le lezioni, ho strutturato una seduta di allenamento per dei bimbi di fascia di età dai 7 agli 8 anni. 1 / 17

Per questa fascia d età, come per le altre, ma forse più delle altre, è fondamentale mettere in primo piano il gioco e al centro dell attività il bambino. IN PRIMO PIANO IL GIOCO AL CENTRO IL BAMBINO Il calcio per definizione è gioco del calcio. Come per ogni sport anche nell attività calcistica c è gioco, svago, divertimento. C è attività ludica e pratica; c è movimento, fisicità; c è vita all aria aperta e divertimento. Il gioco porta con sé diverse qualità particolari come ad esempio la capacità di procurare soddisfazione e piacere a chi lo pratica, l essere di stimolo alla creatività, alla curiosità e alle aspirazioni. Attraverso il gioco il bambino può crescere, sentirsi capace di fare, sperimentare il sé e il rapporto con gli altri. Se in primo piano c è il gioco, al centro c è il bambino con le sue peculiarità, unicità e caratteristiche. In questo periodo il bimbo cresce in peso e altezza: è fondamentale prestare attenzione alle sue caratteristiche fisiche e fisiologiche. Ma, oltre a fuori, il bimbo diventa grande anche dentro : scopre le emozioni, fa i conti con ciò che gli piace o non gli piace, fa esperienze, apprende e sviluppa competenze. Pur in una fase egocentrica ( penso che gli altri pensano come me ), comincia a relazionarsi con gli amici e gli adulti, sperimenta lo stare in gruppo per giocare insieme nel rispetto delle regole. 2 / 17

E importante metterlo al centro: saperlo osservare, saperlo ascoltare e guidare. CRESCERE ATTRAVERSO L ESPERIENZA: POLIVALENZA E MULTILATERALITA Attraverso l attività ludico/sportiva il bambino cresce e nel proporre il gioco è possibile influenzare diversi ambiti legati allo sviluppo della sua personalità. Questi ambiti sono: - ambito motorio - ambito cognitivo - ambito affettivo-relazionale - ambito coordinativo 3 / 17

A tal riguardo si parla del concetto di polivalenza: attraverso il gioco e il movimento si possono sviluppare contemporaneamente diverse capacità, abilità e competenze dell individuo. Così come polivalente è quell atleta che con grande versatilità riesce ad ottenere grandi vittorie in diverse discipline, l attività sportiva si dice polivalente perchè praticandola si possono raggiungere contemporaneamente diversi obiettivi. E come dire che l attività sportiva diventa un mezzo per consentire lo sviluppo di diverse aree della personalità. Tali aree sono in stretta interdipendenza e lo sviluppo di una, condiziona quello delle altre in un continuo processo di differenziazione e di organizzazione. Ogni area, a sua volta, è costituita di funzioni o capacità particolari che possono essere arricchite ricorrendo ad attività o obiettivi specifici. Questo stesso concetto, con un focus più diretto ai gesti e le azioni del gioco del calcio, si potrebbe mettere in relazione anche a quello di allenamento. In senso allargato possiamo infatti intendere l allenamento come: - Allenamento FISICO - Allenamento TATTICO 4 / 17

- Allenamento MENTALE - Allenamento TECNICO E importante riconoscere la forte interdipendenza delle quattro aree. Così ad esempio, mentre il bimbo corre conducendo palla alternando un tocco con il piede destro e uno con il sinistro, impara, nella stessa esperienza, a riconoscere ed occupare gli spazi, a sviluppare le capacità di orientamento o quelle attentive. La marcata interdipendenza delle quattro aree potrebbe essere rappresentata ricorrendo alla figura di seguito: Questo integrarsi di funzioni assume, in un contesto educativo come quello dello sport, una speciale valenza. L evolvere della personalità del piccolo calciatore non avviene come semplice somma delle parti (motoria, cognitiva, affettiva e coordinativa), ma in un totale che è molto di più della loro somma, attraverso una costruzione continua e crescente. Proprio per dare valore a questo principio, soprattutto nella fase di avviamento sportivo, è assai utile che le proposte esperienziali siano molteplici e il più possibile varie, variabili estese e a-specifiche. Da un punto di vista metodologico è fondamentale riuscire ad adottare una grande quantità di 5 / 17

proposte fisico/motorie utilizzando gesti ed azioni di diverse discipline sportive. E questo quello che in genere viene chiamato il principio di multilateralità. Al contrario della specificità e della specializzazione la multilateralità si fonda sul far fare tante esperienze sempre diverse per imparare da ciò che c è in quel momento. AL CAMPO CON I PICCOLI AMICI: UNA PROPOSTA D ALLENAMENTO Sulla base di quanto più sopra brevemente ricordato la mia proposta per una seduta di allenamento dei piccoli amici intende enfatizzare il gioco, la varietà delle esperienze (ricorrendo anche a giochi popolari e di estrazione extra-calcistica), l utilizzo della palla e la continua partecipazione attiva dei giovani calciatori. Per inquadrare la seduta entro un ipotetico programma annuale si presume di trovarci nel mese di Novembre. Gli obiettivi generali e specifici della programmazione mensile per il periodo precedente e seguente sono i seguenti: Settembre/Ottobre: Conoscenza della palla + Schemi motori di base + Coordinazione generale Novembre: Guidare e fermare la palla + SMB della corsa + Equilibrio e Orientamento Dicembre:Dominio della palla + SMB corsa con la palla + Calciare + Diffrenziazione. 6 / 17

Si ipotizza la presenza di 12 piccoli calciatori. Materiale necessario: cinesini, coni, casacche (3 colori), palloni (uno a testa), palline da tennis (una a testa), 2 porte 4x2. L obiettivo specifico della seduta può essere così riassunto: AMBITO TECNICO - COORDINATIVO OBIETTIVO CONDUZIONE DELLA PALLA CONSOLIDAMENTO SMB CORSA CAPACITA' COORDINATIVE (DIFFERENZIAZIONE ED EQUILIBRIO) AMBITO TATTICO - COGNITIVO 7 / 17

OBIETTIVO CONOSCENZA SPAZI CAPACITA' DI ORIENTAMENTO AMBITO FISICO - MOTORIO OBIETTIVO CAPACITA' DI RAPIDITA' AMBITO PSICOLOGICO - RELAZIONALE OBIETTIVO RELAZIONE TRA I COMPONENTI DELLA SQUADRA DIVERTIMENTO CAPACITA' DI ATTENZIONE SVILUPPO AUTONOMIA 8 / 17

Per i dettagli, i tempi, le note metodologiche e didattiche, le finalità specifiche dei singoli giochi e fasi si veda l Allegato Nr. 1. La fase di avvio può essere così riassunta: FASE DI AVVIO ALLINEAMENTO E CENTRATURA DI GRUPPO VERIFICA ABBIGLIAMENTO 9 / 17

"In primo piano il gioco al centro il bambino" proposta per una seduta d allenamento dei piccoli amic CONDIVISIONE "OBIETTIVI" SEDUTA FORMAZIONE DEI GRUPPI SALUTO GIOCO 01: GIOCO DEL CALCIO BASKET Gioco con un pallone da effettuarsi 3 contro 3 su una superficie 10x15. I passaggi si effettuano solo c Variante a) introduzione corsa Variante b) prima di effettuare il passaggio al compagno fare almeno un palleggio a terra (sempre con Variante c) prima di effettuare il passaggio al compagno fare almeno tre palleggi a terra (sempre con m Variante d) vietato tornare la palla a chi ha effettuato l'ultimo passaggio Variante a): corsa Variante b): almeno un palelggio 10 / 17

Variante c): almeno tre palleggi Variante d): divieto scambio Questa è la proposta per la fase centrale: FASE CENTRALE GIOCO 02: AEREI AL DECOLLO Gioco di guida della palla su percorso rettilineo (corridoio: la pista di decollo). Un pallone a testa su 3 Variante a) alternare piede dx e sx Variante b) utilizzo diverse parti del piede per condurre la palla Variante c) guida all'indietro Variante d) conduzione avanti con inserimento della corsa Variante e) gara staffetta a squadre Variante a): alternare piede dx e sx 11 / 17

Variante b): diverse parti del piede per conduzione Variante c): guida al''indietro Variante d): conduzione avanti di corsa Variante e): gara staffetta a squadre GIOCO 03: UNO DUE TRE STELLA! Gioco di guida della palla. Tutti i bambini si posizionano sulla linea di metà campo ed avanzano verso Variante a) fermare il pallone con piede dx e stare in equilibrio su un piede Variante b) fermare pallone con piede sx e stare in equilibrio su un piede Variante c) oltre a fermare il pallone sedersi a terra Variante d) utilizzo palline da tennis (su base gioco standard) Variante a): fermare il pallone con piede dx 12 / 17

Variante b): fermare il pallone con piede sx Variante c): sedersi a terra Variante d): palline da tennis RECUPERO E RISTORO GIOCO 04: ASSALTO AL FORTE Gioco a squadre su un terreno (campo di battaglia) 15x20. Alternativamente una squadra attacca e un Variante a): per poter recuperare una bandierina devono giungere al forte opposto almeno due attacca 13 / 17

"In primo piano il gioco al centro il bambino" proposta per una seduta d allenamento dei piccoli amic Variante a): almeno due attaccanti al forte La fase finale e il disimpegno: FASE FINALE 14 / 17

"In primo piano il gioco al centro il bambino" proposta per una seduta d allenamento dei piccoli amic GIOCO 5: PARTITA LIBERA FEED BACK OBIETTIVI RECUPERO MATERIALE SALUTO 15 / 17

"In primo piano il gioco al centro il bambino" proposta per una seduta d allenamento dei piccoli amic RIENTRO NEGLI SPOGLIATOI CONCLUSIONE Lo sport ed il calcio sono degli strumenti e degli stimoli molto potenti per la formazione dell individuo e dei piccoli atleti, ma risultano essere educativi o diseducativi a seconda di come vengono proposti e utilizzati dall allenatore, dalla società, dall ambiente, dagli atleti o dalle famiglie. Fondamentale, nelle prime fasi è mettere in primo piano il gioco ponendo al centro dell attività il bambino, con le sue specificità e unicità. E importante metterlo al centro: saperlo osservare, saperlo ascoltare e guidare. Lo sforzo dei tecnici va indirizzato nel favorire l instaurarsi di un meccanismo circolare, in cui l entusiasmo che caratterizza ogni stato dell esperienza spinge il piccolo atleta alla ricerca di nuove sfide, promuovendo in parallelo, l incremento delle abilita possedute, in una complessiva crescita del sé. 16 / 17

Lo sport è cultura, speriamo che continui ad esserlo. Livio Berruti Dott. Nicola di Montegnacco Dicembre 2010 17 / 17