Corso per tecnici dell attività giovanile. a cura di SERGIO GENOVESE

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1 Corso per tecnici dell attività giovanile a cura di SERGIO GENOVESE - Dirigente Scolastico, Laurea Specialistica in Scienze Motorie, Diploma ISEF, preparatore atletico di squadre professionistiche e dilettantistiche di calcio, pallavolo e basket -

2 Fattori che determinano la prestazione Viene definita prestazione sportiva, il rapporto tra esecuzione e risultato di una o più azioni motorie le quali vengono misurate o accertate attraverso determinate procedure di valutazione.

3 I fattori della prestazione Viene definito allenamento quel processo fisico preordinato e organizzato con il quale si tende a migliorare la prestazione fisica.

4 Il carico fisico L insieme degli esercizi eseguiti durante la seduta di allenamento.

5 I fattori della prestazione A determinare la qualità della prestazione concorrono diversi fattori, tra i quali i presupposti o requisiti strutturali e funzionali che un individuo possiede. Inoltre, le qualità legate al carattere e alla disponibilità della persona unite a capacità e abilità, differenziano notevolmente il tipo di prestazione.

6 I fattori della prestazione possiamo elencare i fattori che determinano la qualità della prestazione sportiva : Conoscenze Qualità del carattere e del tipo di comportamento Qualità e capacità tattiche Abilità motorie Capacità coordinative Capacità condizionali Questi fattori, utilizzati in situazioni di allenamento o di gara conducono a quella che è la prestazione individuale fisico/sportiva.

7 I fattori della prestazione Le capacità coordinative Per capacità coordinativa si intende l abilità del singolo individuo ad organizzare e regolare il movimento.

8 I fattori della prestazione Le capacità coordinative Lo sviluppo intenso delle capacità coordinative si ha tra i 6 e gli 11 anni mentre si assiste ad una stasi negli anni successivi dovuti all influsso della pubertà. Il processo si conclude intorno ai 12 anni. La base funzionale delle capacità coordinative è situata nel sistema sensomotorio che comprende gli organi di senso, il sistema nervoso e i muscoli.

9 Nella formazione sportiva, come nell'educazione fisica del fanciullo, la funzione psicofisica più importante e quella definita cinestesica, o analizzatore motorio. Si tratta del complesso organo sensoriale del muscolo che da luogo alla sensibilità muscolare, vale a dire alla coscienza delle variazioni delle tensioni muscolari durante i movimenti; l'analizzatore motorio traduce in senso muscolare la partecipazione di tutte le altre funzioni e degli altri analizzatori (organi dei sensi). II sistema senso-motorio dell'uomo (e del fanciullo) produce, nel processo della formazione fisica, una prestazione motoria costituita dall'unita tra le capacità coordinative, le capacità condizionali e le abilità sportive (ad es., il grado di espressione della forza veloce prodotta dall'attività muscolare e la sua azione sulle basi ossee). La qualità di questa prestazione è trasmessa (feedback) al sistema senso-motorio, che confronta le informazioni delle funzioni psicofisiche con quelle del processo motorio, interviene con correzioni del movimento e trasmette le nuove informazioni delle funzioni psicofisiche.

10 I fattori della prestazione elenco delle capacità coordinative Capacità di accoppiamento e combinazione dei movimenti: collega la coordinazione segmentaria degli arti inferiori e superiori (ad es.: caricare un piede e muovere un braccio ). Capacità di differenziazione cinestetica: realizzare in modo differenziato i movimenti sulla base delle percezioni del tempo, dello spazio e delle forze applicate (ad es.: dare la giusta forza su un appiglio ) Capacità di equilibrio statico e dinamico: recuperare l'equilibrio anche dopo ampi spostamenti e sollecitazioni. Capacità di orientamento spazio-temporale: modifica la posizione ed il movimento del corpo nello spazio e nel tempo in riferimento ad un campo d'azione ben definito (ad es.: ho un esatta idea della mia posizione rispetto alla sequenza degli appoggi e degli appigli ).

11 I fattori della prestazione Le capacità coordinative Capacità di ritmizzazione: permette di organizzare gli impegni muscolari secondo un ordine cronologico. Capacità di reazione semplice e complessa: reagire a stimoli particolari rispondendo ad un segnale con azioni motorie adeguate (ad es.: capacità di lettura immediata della sequenza dei movimenti ). Capacità di trasformazione del movimento: adattare il proprio programma motorio in base ad improvvisi mutamenti della situazione che richiedono un interruzione del movimento programmato e la prosecuzione con altri schemi motori (ad es.: volo ).

12 I fattori della prestazione Le capacità condizionali Le capacità condizionali sono determinate da fattori energetici quindi dalla disponibilità di energia dell organismo. Esse sono: forza (veloce massima resistente); velocità (di reazione, di accelerazione massima, resistenza alla velocità); resistenza (di breve, di medio, di lungo periodo).

13 I fattori della prestazione VELOCITA La velocità o rapidità viene intesa come capacità di compiere movimenti rapidi. Nei fanciulli la velocità appare per prima e si manifesta con elevata frequenza tra i 9 e gli 11 anni. La rapidità di azione è in gran parte una dote naturale e quindi scarsamente allenabile (La velocità, nonostante la teoria dell allenamento continui a trattarla come una capacità condizionale, è da ascrivere piuttosto alle capacità coordinative).

14 I fattori della prestazione FORZA VELOCE La forza veloce o forza rapida è definita come capacità di produrre una forza di intensità da elevata a massima nel più breve tempo possibile mantenendo un ampiezza di movimento ottimale. La forza veloce si evolve in base al movimento da eseguire e si realizza in forza esplosiva, forza rapida, forza lenta, forza assoluta in funzione della resistenza

15 I fattori della prestazione FORZA MASSIMA La forza massima è realmente allenabile a partire dalla seconda fase puberale quindi è un obiettivo della formazione solo a partire dai 13 ai 14 anni. (I ragazzi raggiungono il loro massimo incremento a 13 anni mentre le bambine hanno un incremento intorno agli 11 anni. Dai 14 ai 15 anni si stabilisce il divario definitivo di forza tra i due sessi).

16 I fattori della prestazione RESISTENZA La resistenza generale o aerobica viene definita come capacità di resistere ad un certo grado di affaticamento in esercizi di vario tipo. Da un punto di vista di metodo la resistenza aerobica non crea particolari difficoltà, le uniche sono rappresentate dalla motivazione e partecipazione necessarie alla durata del carico.

17 I FATTORI DELLA PRESTAZIONE LE CAPACITA COORDINATIVE E LE CAPACITA CONDIZIONALI 2

18 LA CAPACITÀ DI PRESTAZIONE FISICA O SPORTIVA 3

19 IL CARICO FISICO Con questa espressione si indica sforzo al quale sono sottoposti l'organismo, ma anche la personalità dell'individuo, quando deve eseguire un esercizio fisico, cioè un atto motorio, di solito sistematicamente ripetuto, per svolgere la propria formazione fisico-motoria e sportiva.

20 IL CARICO FISICO (motorio) Con l espressione carico motorio si intende quell insieme di attività predisposte dall istruttore o dall allenatore, che superano il livello di sollecitazione motoria insito nei gesti comuni e nei movimenti della vita quotidiana.

21 il carico fisico Il carico fisico ha come fine essenziale quello di: Stimolare le funzioni e potenzialità psicofisiche. Sviluppare i prerequisiti per un ottimale atto motorio. Per raggiungere tali obiettivi il carico motorio si deve conformare a due principi fondamentali:

22 Il Principio della Polivalenza Consiste nello stimolare gli schemi motori integrandoli con le altre aree della personalità (cognitiva, affettiva e sociale) in modo che l applicazione motoria possa assumere valenza e validità diverse e non standardizzate. Correre, ad esempio può avere diverse valenze : correre per coprire velocemente un determinato spazio, correre per sfuggire alla cattura, correre per prepararsi a un salto, etc.

23 Il Principio della multilateralità Consiste nella scelta di mezzi (giochi, percorsi, circuiti, ecc.) e di esercizi i più diversi e variati. In tal modo si attivano e si affinano il maggior numero possibile di schemi motori e si costruiscono abilità motorie generali significative, per qualità e quantità, tali da essere trasferibili nella acquisizione delle abilità motorie specifiche delle discipline sportive. IL CARICO FISICO può dirsi polivalente e multilaterale se presenta una continua variazione di contenuti (esercizi) e mezzi tale da garantire un ampio sviluppo della motricità di base (abilità generali) come base di lancio per un corretto e proficuo avviamento allo sport.

24 Il Principio della multilateralità La multilateralità si articola in sequenza temporale come: MULTILATERALITA' ESTENSIVA, adatta alle prime fasce di età in quanto rivolta all acquisizione del più ampio patrimonio possibile di strutture motorie ed esaltazione delle capacità motorie; MULTILATERALITA' INTENSIVA, adatta alle fasce di età che si affacciano all agonismo, ove l utilizzo della gamma più specifica dei mezzi e dei metodi di allenamento (addestramento) si struttura progressivamente e gradualmente per formare l atleta di alto livello.

25 il carico fisico Il carico fisico prevede, per realizzarsi, l'esecuzione di esercizi fisici che debbono superare il livello di sollecitazione motoria gia fornito dai gesti della vita quotidiana, e che possono avere un carattere generale o speciale. La sua applicazione produce un aumento della capacita di prestazione, cioè di tutto quell insieme di presupposti che permettono a un soggetto di realizzare delle prestazioni motorie. La sua attività però sarà efficace solo se, oltre alle necessarie conoscenze sull'evoluzione psicologica del bambino, e sul funzionamento dell organismo umano, in particolare di quello infantile, si è in possesso delle conoscenze principali sui vari tipi di carico fisico (esercizi), sulle reazioni che provocano negli apparati e sistemi di organi di un organismo in via di sviluppo, come quello dei fanciulli, sulle leggi che ne reggono l'applicazione.

26 In conclusione Alcuni principi del carico fisico Principio dell unità tra carico e recupero Principio della progressività del carico Principio della continuità del carico Principio della variazione del carico Principio della divisione a struttura ciclica del carico Principio dell unità tra carico generale e carico speciale

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