La COMUNICAZIONE EDITORIALE : rinnovamento senza perdita di identità
Il libro è da secoli uno dei pilastri della comunicazione e della trasmissione della conoscenza tra generazioni e tra popoli. Nell ultimo decennio, l avvento di velocissime innovazioni tecnologiche nell ambito della comunicazione, ha comportato, a livello editoriale, alcuni enormi cambiamenti, sia a livello tecnico, sia a livello commerciale e didattico. La presenza di dispositivi digitali a basso costo e ad alto impatto emotivo ha portato alla diffusione di prodotti animati sempre più facili da utilizzare e sempre più belli e accattivanti per l utente finale. Tale fenomeno si è andato espandendo sia orizzontalmente all interno delle singole generazioni, sia verticalmente, coinvolgendo fasce d età sempre più ampie per arrivare alla comparse delle ultime leve ormai denominate nativi digitali. Si è quindi ormai arrivati a sovvertire quanto avveniva da tempi immemorabili, cioè l apprendimento di lettura e scrittura avviene più tardi dell apprendimento di come utilizzare strumenti di comunicazione digitale.
La prima evoluzione tecnica del libro negli ultimi vent anni è anche legata alla informatizzazione dei mezzi di produzione che, oltre ad avere abbattuto le barriere di ingresso grazie all abbassamento dei costi, ha permesso il miglioramento dei libri in termini di qualità di stampa e contenuti, a parità di prezzo di vendita. Tutto ciò è avvenuto grazie a: - diminuzione drastica dei costi di predisposizione dei cosiddetti impianti stampa ; - diminuzione del divario di costi tra il libro a colori e quello in bianco e nero; - maggior facilità e minori costi di realizzazione di disegni e vignette; - avvento della fotografia digitale con diminuzione dei costi degli scatti e maggior facilità e rapidità di inserimento negli impianti stampa; - facilità di comunicazione a distanza con autori, fotografi, vignettisti ed editori, con conseguente diminuzione dei costi di trasporto; - avvento della stampa digitale industriale che ha permesso la pubblicazione a costi ragionevoli di tirature limitate.
Tutto ciò non poteva non riflettersi nell evoluzione del libro ed è perciò interessante valutare la galleria di immagini che segue per valutare concretamente quanto appena esposto. L allievo automobilista Edizione Fratelli Bottoli Milano - 1929
L allievo automobilista Casa Editrice Gaetano Bottoli Milano - 1959
L Esame per la Patente B Edizioni Errebi Dott. Roberto Bottoli Milano - 1965
L Esame per la Patente B Edizioni Errebi Dott. Roberto Bottoli Milano - 1965
L Esame per la Patente B Edizioni Essebi Italia srl Milano - 1988
L Esame per la Patente B Edizioni Essebi Italia srl Milano - 1988
L Esame per la Patente A e B Edizioni Essebi Italia srl Milano - 2008
L Esame per la Patente A e B Edizioni Essebi Italia srl Milano - 2013
Il Manuale Fotografico per le Patenti A e B Edizioni Essebi Italia srl Milano - 2013
L Autista di Professione Patente C Edizioni Essebi Italia srl Milano - 2014
Sicuri su 2 Ruote Edizioni Essebi Italia srl Milano - 2010
Autista di Professione Patente C Edizioni Essebi Italia srl Milano - 2014
I Quiz a Schede Edizioni Essebi Italia srl Milano - 2013
Guida Facile ai Quiz Edizioni Essebi Italia srl Milano - 2013
Ma qual è oggi lo scopo della produzione libraria nel nostro settore: - Manuali di base: servono principalmente a fornire le cognizioni di base di circolazione in sicurezza e affrontano in modo apposito tutti gli argomenti d esame. Si differenziano nella stesura, nell impaginazione e nell uso delle immagini in funzione dell età, cultura media e nazionalità dell allievo - Manuali di appoggio alla formazione iniziale per categorie superiori: sono finalizzati al superamento di un esame, ma affrontano tematiche più complesse e maggiormente legate alla sicurezza stradale. In genere sono diretti a conducenti più motivati perché devono conseguire un documento che permetta loro di lavorare - Manuali di appoggio alla formazione continua: non sono finalizzati al superamento di un esame, sono diretti a conducenti già patentati (quindi non giovanissimi); possono rivolgersi direttamente a sviluppare concetti legati solo alla sicurezza stradale; devono essere estremamente sintetici perché la mancanza di esame e di eccessive motivazioni all apprendimento rendono impossibile la trasmissione di concetti complessi e difficili da assorbire - Testi di esercitazione a Quiz: libri in diminuzione rapida di diffusione. Soppiantati integralmente da prodotti multimediali
Quindi abbiamo scelto di perseguire un doppio binario nell evoluzione multimediale dei nostri libri: - Testi di esercitazione a Quiz: passaggio a prodotti integralmente multimediali - Manuali di teoria: miglioramento della grafica, snellimento e semplificazione dei messaggi testuali, studio attento della grafica delle figure/foto, abbinamento del testo a contributi a latere che integrano e confermano il messaggio scritto con animazioni o filmati (i contenuti sono fruibili su tutti gli odierni supporti multimediali e sono raggiungibili direttamente con indirizzamento tramite QR Code) Scelta tra disegni e foto nel corredo iconografico: perché uno o l altro?
Come sono gli esami di conseguimento: oggi praticamente tutti a quiz - in genere a risposta singola, qualcuno ancora a risposta multipla - in genere si svolgono su PC, alcuni ancora su scheda cartacea - il corpo della domanda è costituito da un quesito testuale, talvolta abbastanza lungo e di sintassi complessa. In alcuni casi compare una figura (disegno) che integra il significato della domanda. Non vengono utilizzate fotografie o filmati. E chiaro quindi che ogni contenuto multimediale complesso viene utilizzato solo per fissare nella memoria dell allievo concetti particolarmente difficili da comprendere e da ricordare.
Comunicare significa rendere partecipi gli altri dei propri pensieri mediante la trasmissione di un messaggio. Il messaggio traduce l idea che si ha nella mente ( in questo caso la mente dell autore) in un insieme di segni (sui libri parole,immagini; multimedialmente con suoni e animazioni), quindi può essere inviato attraverso vari linguaggi. Comunemente si considera linguaggio il linguaggio verbale, quello, cioè, " fatto di parole". In realtà il concetto di linguaggio è molto più vasto e, in generale, il termine indica la capacità, comune ad uomini ed animali, di comunicare tra loro mediante segni volontariamente prodotti. I tipi di linguaggio di cui gli esseri viventi si servono per realizzare la loro capacità di scambiarsi informazioni e messaggi attraverso segni sono molto vari. In particolare si dividono in due grandi categorie: I LINGUAGGI NON VERBALI; IL LINGUAGGIO VERBALE.
Il linguaggio verbale è il più importante e diffuso tra tutti quelli usati dall'uomo perché: è ricco e potente, capace di comunicare qualsiasi tipo di messaggio, in una varietà pressoché infinita di modalità espressive; è economico, in quanto con pochi segni permette di creare un numero infinito di messaggi; è aperto, in quanto è in continuo sviluppo ed è capace di rinnovarsi ed adattarsi ad ogni nuova esigenza comunicativa. Il linguaggio verbale può essere arricchito, nella realtà della pratica comunicativa, dai linguaggi non verbali. L'utilizzo di più forme di linguaggio aumenta la chiarezza di una comunicazione. Tra i linguaggi non verbali prendiamo Linguaggio iconico- visivo E' costruito attraverso l'immagine; la nostra è la civiltà dell'immagine: si pensi a tutti messaggi dei cartelloni pubblicitari, ai messaggi televisivi, ecc.
In questo contesto possiamo inserire quello che possiamo chiamare l APPRENDIMENTO MULTIMEDIALE. Per multimedialità si intende la somministrazione di materiale in più formati di rappresentazione. Banalizzando il concetto e applicandolo a un semplice libro, il fatto che lo stesso presenti testo e figure lo rende un materiale multimediale allo stato basico. La ricerca in psicologia ha evidenziato due diverse prospettive di multimedialità: - la multimedialità come formato di presentazione di nozioni adottando più canali sensoriali, con interesse per i relativi aspetti percettivi e attentivi; - la multimedialità come processo cognitivo dinamico che porta all'acquisizione di nuove conoscenze, mettendo insieme informazioni di tipo diverso in un unica rappresentazione mentale coerente, utile all'apprendimento dei contenuti.
Alcune ricerche sperimentali mostrano che avviene un livello di apprendimento migliore quando il materiale viene presentato in più formati opportunamente integrati tra loro. L'apprendimento Multimediale viene considerato come una elaborazione "attiva" di informazioni che vengono mostrate in diversi formati Teoria della doppia codifica (Paivio, 1991) Teoria del carico cognitivo (Chandler e Sweller, 1991) Il concetto di elaborazione "attiva (Mayer, 2000)
Teoria della doppia codifica Evidenze sperimentali: Effetto della superiorità delle figure: si ricordano meglio le figure perché vengono elaborate da entrambi i sistemi. Le parole concrete (che evocano immagini mentali) vengono ricordate meglio delle parole astratte) Effetti di ripetizione sulla rievocazione: un vantaggio della ripetizione e un effetto di superiorità delle figure ripetute sulle parole. l dati sperimentali sono in accordo con l'ipotesi secondo la quale la memoria trae vantaggio dalla doppia codifica
Teoria del Carico Cognitivo La teoria del carico cognitivo sostiene che per apprendere lo studente ha bisogno di elaborare l'informazione costruendo delle rappresentazioni integrate di testo e figure. Tuttavia, riducendo il carico cognitivo associato alla costruzione di tali rappresentazioni, lo studente avrà maggiori risorse da utilizzare nel processo di apprendimento stesso. Tali affermazioni portano alla conclusione che l'integrazione di informazioni riguardanti più modalità di presentazione, potenzialmente utile, non è né garantita né esente dal rischio di sovraccaricare la mente. Occorre quindi che le informazioni multimediali siano correttamente modificate e integrate, in modo da ridurre il bisogno dell allievo di integrazioni mentali per riformulare il materiale in modo da essere compreso. Gli esperimenti mostrano come eliminando semplicemente delle fonti di informazione non necessarie dal medesimo quadro, il tempo di istruzione venga ridotto e l'apprendimento migliori.
Concetto di elaborazione attiva L'apprendimento richiede la partecipazione attiva dello studente, attraverso una serie di processi cognitivi: Selezione del materiale Organizzazione del materiale in una rappresentazione mentale adeguata Integrazione del materiale con la conoscenza già acquisita. Secondo questa teoria, gli obiettivi principali dell'apprendimento multimediale devono essere: Il ricordo, l'abilità di riprodurre e riconoscere il materiale presentato La comprensione, l'abilità di comprendere quanto si è studiato e di usarlo in situazioni nuove (transfer).
Concetto di elaborazione attiva Alla luce di evidenze sperimentali, Mayer, ha elencato alcuni fondamentali principi dell'apprendimento multimediale: 1. Multimediale: gli studenti apprendono meglio da una presentazione che associa parole a figure perché il modello mentale integrato è più ricco di elementi e indizi utili al recupero. 2. Vicinanza spaziale e temporale: parole e figure corrispondenti vicine sulla pagina o sullo schermo, presentate simultaneamente, permettono una integrazione immediate delle informazioni. 3. Rilevanza o coerenza del materiale: le componenti verbali e visuospaziali della memoria di lavoro hanno capacità limitate e quindi non possono gestire troppe informazioni allo stesso tempo. Non caricare con parole e figure irrilevanti. 4. Modalità diverse: si apprende meglio da spiegazioni orali e illustrazioni, piuttosto che da testo scritto e figure. 5. Ridondanza: non si apprende bene se l'informazione è ridondante, cioè se l'informazione è presentata in troppi formati. 6. Personalizzazione: si apprende meglio se la spiegazione viene presentata in uno stile non formale (uso del "tu") rispetto ad uno stile formale.
Differenze individuali Un formato multimediale sarà in grado di favorire l'apprendimento quanto più esso sia in grado di rispondere alle esigenze del sistema cognitivo delle persone interessate. Ad esempio i bambini piccoli sono più propensi a guardare le figure. I ragazzi più grandi (con abilità verbali e di lettura più sviluppate) tendono a considerare le figure soprattutto come un elemento decorativo del testo. Per gli adulti, l'origine delle differenze individuali e il diverso impatto che una presentazione multimediale può avere vanno ricercate soprattutto nelle conoscenze generali (nella memoria semantica)e nelle loro abilità visuospaziali già consolidate.