Sistemi di rappresentazione Uno dei problemi che i geografi devono affrontare è la scelta e l utilizzo di un linguaggio specifico e al tempo stesso facilmente comprensibile. Nel passato essi si basavano esclusivamente sul linguaggio letterario; oggi i geografi ricorrono sempre più spesso all uso del linguaggio matematico, più adatto alle descrizioni quantitative, attraverso l utilizzo di grafici e tabelle che consentono di rappresentare un fenomeno in modo schematico, globale e percepibile nel suo complesso e nei singoli. Tabelle Le tabelle: consentono di ordinare i dati raccolti in modo da renderli facilmente consultabili mettendo in relazione due o più elementi. Le tabelle hanno il pregio di essere facilmente consultabili per quanto riguarda il contenuto delle singole informazioni, ma non offrono la possibilità di visualizzare una situazione nel suo complesso. Per questo motivo i geografi fanno uso di diverse rappresentazioni grafiche o grafici che hanno il pregio di rappresentare in modo sintetico e complessivo un fenomeno e nello stesso tempo consentono l analisi dei singoli dati quantitativi; il grafico consente infatti una percezione globale dei dati perché li rappresenta e li mette a confronto in modo diretto. Per leggere un grafico bisogna conoscere che cosa rappresenta (il fenomeno) e qual è il tipo di rappresentazione utilizzata. Diagrammi cartesiani I diagrammi cartesiani: sono adatti soprattutto a descrivere la variazione di una grandezza nel tempo; sono grafici costruiti in un sistema di assi cartesiani, cioè da due rette perpendicolari il cui punto di incontro è chiamato origine; la retta orizzontale è detta asse delle ascisse, la retta verticale asse delle ordinate. Accanto a ciascun asse devono essere indicate la grandezza misurata e l unità di misura utilizzata (ad esempi se voglio rappresentare la grandezza tempo devo indicare anche se la misuro in minuti, giorni, anni, secoli; se voglio rappresentare la grandezza peso devo indicare se la misuro in grammi, kilogrammi ). Unendo i punti di incontro tra i valori dell ascissa e i corrispondenti dell ordinata si ottiene una linea spezzata che fornisce l immediata percezione dell andamento del fenomeno studiato (aumento, diminuzione, stabilità) e consente di individuare il valore massimo e quello minimo. Utilizzando colori o tratteggi diversi per le linee spezzate, oppure utilizzando un diagramma a doppia entrata ( cioè con due assi delle ordinate) si possono rappresentare fenomeni diversi relativamente allo stesso periodo di tempo; ad esempio i grafici termopluviometrici rappresentano le variazioni di temperatura e piovosità di una data località nel corso dell anno. Nei due seguenti diagrammi sono rappresentati rispettivamente l'incremento demografico in Italia dal 1861 al 2011 e il numero medio di figli per donna in Italia e nelle sue parti.
Istogrammi Gli istogrammi: sono grafici in cui le grandezze che descrivono dei fenomeni sono rappresentate da figure geometriche, in genere rettangoli o parallelogrammi la cui altezza o area o volume è proporzionale al fenomeno che rappresenta; talvolta questi grafici vengono ruotati di 90 in modo che le figure geometriche siano poste orizzontalmente.
Le piramidi della popolazione: sono degli istogrammi particolari che permettono di rappresentare la popolazione di uno stato in un dato momento (anno) suddivisa per fasce di età: le piramidi sono uno strumento di rappresentazione molto importante per lo studio demografico della popolazione perché consentono non solo di sapere come è anagraficamente composta la popolazione in quel momento, ma anche di fare delle attendibili previsioni sul futuro. Consentono inoltre di fare dei confronti tra stati diversi, tra la popolazione di oggi e quella di ieri. Ideogrammi
Gli ideogrammi: rappresentano l entità di una grandezza con un simbolo che richiama alla mente l idea di ciò che si intende rappresentare, ad esempio la popolazione di un territorio può essere rappresentata attraverso l uso di figure stilizzate di uomini e donne; ogni simbolo rappresenta una quantità; talvolta i simboli hanno dimensione fissa e varia il numero, in altri casi varia la dimernsione del simbolo. In ogni caso la legenda ci fornisce la chiave di lettura da utilizzare. Areogrammi e grafici a torta Gli areogrammi e in particolare i grafici a torta si utilizzano per rappresentare le componenti percentuali di un fenomeno; sono molto facili da leggere e consentono una percezione immediata delle proporzioni. Negli areogrammi: l area del cerchio (o del quadrato) rappresenta la totalità del fenomeno, ossia il 100%, ogni spicchio corrisponde ad una data percentuale; sono anche comunemente detti grafici a torta. Cartogrammi
I cartogrammi: si usano per raffigurare la distribuzione di un fenomeno su un territorio, infatti la base del cartogramma è una carta geografica sulla quale vengono visualizzati con opportuni simboli o colori gli elementi che si intendono rappresentare. Il cartogramma unisce le informazioni di una carta geografica a quelle di un grafico; si possono da essi ricavare informazioni sia sulla dislocazione geografica delle imprese, sia sul loro numero; infatti il cerchio più o meno grande rimanda ad un numero più o meno elevato ed è di per sé un dato immediatamente percepibile. Metacarte
Distribuzione del PIL 1990 Nelle metacarte la superficie dei territori (in genere stati o regioni) è rappresentata proporzionalmente al dato che si vuole rappresentare, nei due esempi, rispettivamente le differenze tra i diversi Paesi per il Prodotto interno Lordo e la diffusione delle religioni. La superficie dei vari stati, ad esempio, può essere rappresentata in proporzione al valore complessivo di una grandezza relativa ai singoli stati: ciò consente una immediata visualizzazione dei dati e la possibilità di fare confronti significativi, soprattutto se si hanno in mente le reali proporzioni tra le superfici dei vari stati. Grafici misti Talvolta tipi diversi di grafici sono combinati assieme.